“Una serie di indagini in materia di bracconaggio notturno ad
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“Una serie di indagini in materia di bracconaggio notturno ad
Provincia di Genova Servizio di Polizia Provinciale “Una serie di indagini in materia di bracconaggio notturno ad ungulati protetti in area parco regionale” (Convegno “Le indagini di polizia giudiziaria in campo ambientale: metodologie, casi, esempi pratici ”- Arenzano, 31 marzo 2006 ) Sovr. Augusto Atturo, Comm. Eraldo Minetti Si riassumono le fasi di una serie di indagini, e relative procedure, in materia di caccia di frodo in area parco regionale, consistenti in illeciti abbattimenti notturni, con impiego di fari e di carabine da autoveicoli, di esemplari di mammiferi protetti in Provincia di Genova. La Polizia Provinciale di Genova ha concluso nella primavera del 2001, con alcune comunicazioni di notizia di reato per abbattimento di ungulati protetti e commercializzazione delle relative carni, omessa denuncia di munizioni, caccia in aree protette e maltrattamento di animali catturati vivi, alcuni accertamenti relativi principalmente all'abbattimento di alcuni esemplari di daino, verificatisi nel dicembre 2000 all'interno dell'Oasi Faunistica del Brugneto, in alta Val Trebbia, nel comprensorio del Parco Naturale Regionale dell'Antola. Nonostante l'assenza di specifiche segnalazioni sugli autori dei reati, il rinvenimento di un bossolo di una carabina di calibro poco comune, presso uno dei siti degli atti di bracconaggio, ha indirizzato la Polizia Provinciale su un gruppo di cacciatori iscritti ad una squadra di "cinghialisti", anche a seguito di numerosi appostamenti notturni condotti da agenti provinciali in borghese. L’incrocio dei dati relativi al possesso delle armi di quello specifico calibro, l’esame e il riscontro delle segnalazioni confidenziali, i dati delle targhe di auto sospette rilevati durante alcuni appostamenti notturni, e le informazioni sulla reciproca conoscenza dei sospetti (desunte dai fogli di riepilogo delle battute autorizzate in aree e tempi regolari), hanno consentito di richiedere ed ottenere alcuni decreti di perquisizione emessi dalla Procura della Repubblica di Genova. L’esecuzione di quattro perquisizioni simultanee, che hanno coinvolto una ventina di ufficiali ed agenti della Polizia Provinciale di Genova, hanno portato al sequestro, presso le abitazioni di tre bracconieri residenti nell’entroterra genovese, di due fucili non denunciati, alcune centinaia di munizioni non denunciate, tagliole, fari orientabili per la caccia notturna da autovettura, vari chili di carne di daino già preparata e congelata, e 2 cinghialini vivi catturati in natura e mantenuti in condizioni incompatibili ai sensi dell’art 727 C.P. Una perizia balistica ha permesso di associare il bossolo rinvenuto (presso pozza di sangue con peli di daino) con la specifica carabina, posta sotto sequestro a fini probatori ed appartenente ad uno dei bracconieri denunciati, mentre le analisi genetiche sul DNA mitocondriale, effettuate presso l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, hanno determinato con certezza l'origine della carne sequestrata come derivante da esemplari di daino (gli indagati avevano dichiarato che le confezioni rinvenute nei propri freezers contenevano carne di capra). Le denunce riguardano i reati di omessa denuncia di armi e munizioni, caccia a specie protette, caccia in parco regionale, caccia da autoveicoli, maltrattamento animali, commercio di fauna protetta, previsti dalla vigente legislazione sulle armi, dal Codice Penale, e dall’art. 30 della legge 157/92. ----------------------- IL PRO-MEMORIA DELL’INTERVENTO DI PERQUISIZIONE LOCALE - Gruppo 1 Perquisisce abitazione,pertinenze ad autoveicolo/i nella disponibilità di x -Gruppo 2 Perquisisce abitazione, pertinenze ed autoveicolo/i nella disponibilità di y Effettua anche sequestro carabina. -Gruppo 3 Perquisisce abitazione, pertinenze ed autoveicolo/i nella disponibilità di z Effettua anche sequestro carabina. -Gruppo 4 Perquisisce abitazione, pertinenze ed autoveicolo/i nella disponibilità di w ed effettua la verifica delle armi di parente che coabita con w -Pattuglie aggiuntive di rinforzo per eventuali inconvenienti -Centro Operativo : di supporto per ponte telefonico e radio, recupera eventuali dati di targhe (PRA) e dell’archivio licenze venatorie . Ciascun gruppo: a) -A firma dell’UPG ,notifica e consegna copia del Decreto del P.M. a mani dell’interessato, e redige la relata di notifica sia sulla copia consegnata che su quella che rimarrà agli atti; -Notifica,redigendo la doppia relata, anche la nomina dell’Avvocato d’Ufficio. b) Informa della possibilità di farsi assistere da difensore o persona di fiducia, se prontamente presente; c) Procede alla perquisizione dell’abitazione ,delle pertinenze e del veicolo/i in questione; d) sequestra la carabina calibro XXXXX e le munizioni XXXXX ( solo Gruppi 2 e 3); e) - Controlla la corrispondenza delle armi e munizioni denunciate rispetto a quelle effettivamente rin venute - sequestra le munizioni a palla unica eccedenti rispetto alla denuncia,sequestra eventuale polvere da sparo non denunciata ed eventuali armi non denunciate - sequestra le cartucce a pallini se il totale complessivo -compreso quello a palla - eccede le 1000 unità; - si verifica se nell’auto ci sono tracce o attrezzature (fari orientabili, tracce di trasporto selvaggina, utili alle indagini). f) verifica che non ci siano armi altrui presso i luoghi dell’intervento, o che armi dell’interessato non siano depositate in altri luoghi diversi dalla residenza dell’indagato; g) ricerca frigoriferi e relative carni di selvaggina, sequestra eventuali trofei ,pelli o capi imbalsamati, appone i sigilli alla carne sospetta (di cui vengono prelevati piccoli campioni in alcool a 90 gradi ,etichettati con i dati del luogo e dell’indagato); h) effettua i rilievi fotografici ritenuti di utilità alle indagini. i) Si tiene in contatto con il centro operativo e gli altri gruppi,ed evita che gli indagati avvertano altre persone che potrebbero occultare fonti di prova. j) Redige ,a firma dell’UPG,i verbali di perquisizione e sequestro, rilasciandone copia all’interessato sul posto, anche se l’indagato non vuole sottoscriverlo. Dotazioni. Ciascun gruppo arriva sul posto dell’intervento munito- tra l’altro- del seguente materiale: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) Decreto di perquisizione in doppia copia. Elenco armi denunciate Modulistica di sequestro, perquisizione, verb.amministrativi Ceralacca, sigillo, contenitori di cartone e plastica, guanti di lattice Attrezzatura fotografica Torce elettriche Cellulari e radio (veicolari e portatili) Prontuari Timbro polizia e nastro da pacchi Provette con alcool a 90 gradi per prelievo di eventuali piccoli campioni di carne sospetta congelata o surgelata. ------------- Quello del 2001 è il primo caso noto di analisi del DNA in Italia, in relazione ad indagini antibracconaggio per reati contravvenzionali previsti dalla legge 157/92. BIBLIOGRAFIA INDAGINI DI POLIZIA GIUDIZIARIA APPLICATE AL BRACCONAGGIO DEGLI UNGULATI SELVATICI (Atti Seminario Nazionale Polizia Faunistica, Genova- 25/3/2005), a cura di A. Atturo – E. Minetti Vasta documentazione bibliografica e giuridica. Reperibile su internet al link: http://www.simoline.com/clienti/dirittoambiente/file/animali_articoli_64.pdf LA MEDICINA FORENSE VETERINARIA, UN NUOVO STRUMENTO PER LA CONSERVAZIONE: 3 ESEMPI (Atti Seminario Nazionale Polizia Faunistica, Genova- 25/3/2005), a cura di R. Fico – R. Lorenzini . Reperibile su internet al link: http://www.simoline.com/clienti/dirittoambiente/file/animali_articoli_62.pdf LA GENETICA FORENSE NELLE INDAGINI PER BRACCONAGGIO: UN CASO A cura di R. Lorenzini Reperibile su internet al link: http://www.simoline.com/clienti/dirittoambiente/file/polizia_prontodiritto_8.pdf THE CONSERVATION OFFICER’S GUIDE TO COLLECTION AND PRESERVATION OF EVIDENCE David A. Strozdas, Oklahoma City, USA , 1995 Raccolta del prove e rilievi sul posto nei casi di bracconaggio.