VERBALE n. 01 del 27.01.2009 - Università del Piemonte Orientale

Transcript

VERBALE n. 01 del 27.01.2009 - Università del Piemonte Orientale
75
SENATO ACCADEMICO
Verbale n. 01
Adunanza del giorno 27 Gennaio 2009
Presso la sede del Rettorato in Via Duomo 6 in Vercelli, nell’adunanza del giorno 27
Gennaio 2009, si è riunito il Senato Accademico dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale
“Amedeo Avogadro, con l’intervento dei componenti di seguito indicati:
Il Rettore-Presidente
Prof. Paolo GARBARINO
I Presidi:
Prof. Giovanni FRATTINI, Facoltà di Economia
Presente
Assente giustificato
Prof. Salvatore RIZZELLO, Facoltà di Giurisprudenza
Presente
Prof. Giovanni VACCA, Facoltà di Medicina e Chirurgia
Presente
Prof. Corrado MALANDRINO Facoltà di Scienze Politiche
Presente
Prof. Aldo MARTELLI, Facoltà di Farmacia
Assente giustificato
Prof. Giacomo FERRARI, Facoltà di Lettere e Filosofia
Presente
Prof. Aldo VIARENGO, Facoltà di Scienze MM.FF.NN
I Rappresentanti dei Dipartimenti:
Prof. Emanuele ALBANO
Presente
Prof. Nicola SURICO
Prof. Mario PIRISI
Assente
Presente
Prof. Pier Luigi CANONICO
Prof. Giovanni SORBA
Presente
Presente
Prof. Giovanni FRAQUELLI
Prof.ssa Annamaria TORAZZO
Assente giustificato
Presente
Prof. Ugo PERONE
Prof.ssa Carla POMARE’
Presente
Presente
Prof. Leonardo CASTELLANI
Partecipa il delegato, Prof.
Roberto Catenacci
Prof. Domenico OSELLA
Prof. Alberto CASSONE
Prof. Giuseppe CLERICO
Prof. Gianluca FUSAI
Prof.ssa Maria Luisa BIANCO
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Via Duomo, 6 – 13100 Vercelli
Tel. 0161/261557 Fax 0161/214214
1
I rappresentanti del Personale tecnico-amministrativo
Dott.ssa Marisa ARCISTO
Dott.ssa Barbara GALLO
Sig. Gabriele CAGLIANO
Presente
Presente
Presente
I Rappresentanti degli Studenti
Sig. Luca BECCARIA
Sig. Jacopo CIRIO
Sig. Andrea FOGLIO BONDA
Presente
Presente
Presente
Partecipa alla seduta il Pro-Rettore, Prof. Cesare EMANUEL.
Partecipa alla seduta con voto consultivo e con funzioni di Segretario verbalizzante il
Direttore Amministrativo, Dott. Pasquale MASTRODOMENICO.
Assiste alla riunione la Dott.ssa Chiara Viviani, dipendente dell’Ateneo, al fine di aiutare il
Direttore Amministrativo a raccogliere i dati per la stesura del verbale.
Constatata la presenza del numero legale alle ore 09.35 il Presidente dichiara aperta la
seduta.
2
INDICE
1. Comunicazioni del Rettore-Presidente
pag. 5
2. Approvazione del verbale della seduta precedente
pag. 8
8.2 Modifiche relative all'Ordinamento dei corsi delle Facoltà di Economia, Farmacia,
Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Medicina Chirurgia e Scienze della Salute, Scienze
Matematiche Fisiche e Naturali
pag. 9
3. Ratifica Decreti Rettorali d’Urgenza
3.1 D.R.U. n. 80 del 10.12.2008
3.2 D.R.U. n. 81 del 10.12.2008
3.3 D.R.U. n. 83 del 12.12.2008
3.4 D.R.U. n. 84 del 17.12.2008
pag.52
pag. 54
pag. 55
pag. 61
4. Bilancio preventivo 2009 – prospettive di programmazione pluriennale finanziaria
pag. 69
5. Nomina del Nucleo di Valutazione di Ateneo
pag. 69
6. Accordi, Convenzioni, Centri
6.1 Ripartizione fondi ricerca locale 2009
pag. 70
6.2 Istituzione Commissione Relazioni Internazionali 2008-2012
pag. 71
6.3 Istituzione del Centro Linguistico di Ateneo
pag. 73
6.4 Istituzione del Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Malaria – Italian Malarian Network
(IMN)
pag. 77
6.5 Atto di indirizzo relativamente alle convenzioni stipulate a titolo oneroso tra i Dipartimenti
dell’Ateneo e i Dipartimenti dell’Università degli Studi di Torino
pag. 85
6.6 Nomina rappresentante di Ateneo nel Consiglio Direttivo del Consorzio Interuniversitario
Nazionale denominato “Istituto Superiore di Oncologia” (2008 – 2013)
pag. 87
7. Questioni relative al personale
7.1 Procedure di valutazione comparativa: eventuale riapertura dei termini ex. L. 9 gennaio 2009, n.
1
pag. 89
8. Questioni relative agli studenti
8.1 Istituzione del Corso di formazione post-universitaria permanente e ricorrente di “Storia della
Costruzione Europea” (Cattedra Jean Monnet, VII ed.), presso la Facoltà di Scienze Politiche per
l’a.a. 2008/2009
pag. 90
8.3 Definizione contingente studenti stranieri per l’anno accademico 2009/2010
pag. 93
8.4 Approvazione del Protocollo d'Intesa con la Regione Piemonte per l'attivazione dei Corsi di
Laurea di Area Sanitaria per l'a.a. 2008/2009
pag. 96
3
8.5 Riconoscimento titolo estero – Abbreviazione di corso di: Vasilenko Svetlana
pag. 112
9. Patrocini
9.1 Richiesta di patrocinio per l’inaugurazione IV edizione della “Scuola di Sicurezza Alimentare”
– Dott. Marco Arlorio
pag. 114
9.2 Richiesta di patrocinio per l’iniziativa “Adotta un ricercatore” Fondazione per Adroterapia
Oncologica TERA
pag. 116
9.3 Richiesta di patrocinio per l’iniziativa: “Lo specchio inquieto: una giornata di cinema,
riflessioni e proposte sulle malattie rare e malformazioni congenite. Una realtà poco nota” –
Prof.ssa Carmen Mortellaro
pag. 117
10. Varie ed eventuali
pag. 119
4
1. Comunicazioni del Rettore-Presidente
Il Presidente rivolge il saluto ai Senatori e al Prof. Roberto Catenacci, presente alla seduta come
uditore in sostituzione del Prof. Castellani.
Il Presidente illustra i seguenti documenti:
1. Legge 1/2009. Conversione in Legge del D.L. 180/2008. Il Presidente illustra il documento,
trasmesso per posta elettronica nei giorni scorsi. Si tratta di un provvedimento che contiene una
serie di aperture rispetto alle versione della L. 133/2008, ma non si tratta di un testo di riforma
complessiva dell’Università, come enunciato dai mezzi di comunicazione.
2. Il Presidente informa i Senatori di aver partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell’anno
accademico dell’Università di Pavia, che ha celebrato il duecentesimo anniversario della
prolusione di Ugo Foscolo nell’ateneo pavese. L’ospite d’onore era il Presidente della
Repubblica ed erano presenti anche i Ministri Tremonti e Bossi. La relazione del Rettore Stella
è stata di grande interesse e incisività e ha messo in luce gli aspetti positivi del sistema
universitario italiano e anche le criticità. In particolare il taglio del finanziamento previsto per il
2010 non sarà sostenibile per l’Ateneo pavese e per il sistema universitario nazionale. Il
Presidente della Repubblica non è intervenuto, ma nel corso di un colloquio informale avvenuto
con il Rettore di Pavia ha sostenuto la necessità di ripianare i tagli e di consentire l’avvio delle
riforme enunciate nelle recenti Linee guida ministeriali.
3. Notizie CRUI gennaio. Il Presidente informa i Senatori che la proposta di modifica del D.M.
270/2004 per il momento è sospesa. Per quanto riguarda i requisiti minimi il Presidente informa
i Senatori che potrebbe essere emanato un decreto che prevedrebbe la chiusura dei corsi che non
rispettano i requisiti di numerosità di immatricolazioni.
4. Per quanto riguarda l’offerta formativa dell’Ateneo il Presidente informa i Senatori che si è
tenuta la riunione con le parti sociali e che, a differenza degli anni precedenti, l’affluenza è stata
significativa. Si tratta di un segnale confortante dell’interesse del mondo produttivo e del
territorio verso le scelte formative dell’Università.
5. Il Presidente informa i Senatori che il Consiglio di Amministrazione, nel corso della riunione
del 16 gennaio, ha espresso parere favorevole al rinnovo del Collegio dei Revisori dei Conti
che, per il mandato 2009-2012 risulta così composto: Dott. Fabrizio Arioti, Magistrato della
Corte dei Conti, con funzione di Presidente, Dott. Giovanni Criscuoli, Dirigente del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Dott. Giancarlo Giordano e Dott. Lodovico Di
Carlo del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Dott. Marcello Camozzi, libero
professionista di Vercelli. Il Presidente è di prima nomina, mentre agli altri componenti è stato
rinnovato il mandato.
6. Inaugurazione anno accademico 2008-2009. Il Presidente ricorda ai Senatori che
l’inaugurazione dell’anno accademico si terrà ad Alessandria il 20 febbraio prossimo, presso la
nuova aula magna della Facoltà di Scienze che verrà aperta in quella occasione. La prolusione
verrà tenuta dal Prof. Gastaldi e nel corso della cerimonia avverrà la sottoscrizione dell’Accordo
di Programma tra l’Ateneo, la Provincia e il Comune di Alessandria. Sarà presente
all’inaugurazione una delegazione proveniente dall’Università romena di Alba Julia, con la
quale verrà sottoscritto un accordo di collaborazione, che era stato approvato dal Senato nelle
riunioni precedenti. Il Prof. Corrado MALANDRINO aggiunge in proposito che l’Università di
Alba Julia presenta alcune affinità con l’Ateneo, sia dal punto di vista dell’assetto territoriale,
sia dal punto di vista del numero degli studenti. In particolare l’Ateneo romeno è interessato alla
collaborazione nel settore delle scienze sociali e nelle scienze ambientali. A proposito della
cerimonia il Presidente pone al Senato la questione dell’utilizzo della toga. Alcuni Atenei hanno
scelto, come forma di protesta, di optare per cerimonie meno solenni e di non fare indossare la
toga al Rettore e al corpo accademico. Il Presidente invita i Senatori ad esprimersi in merito. La
5
Prof.ssa Maria Luisa BIANCO condivide le iniziative di civile dissenso verso i recenti
provvedimenti che stanno penalizzando il sistema universitario. A suo giudizio è opportuno che
anche l’Ateneo si esprima con una pacifica dimostrazione di protesta. Il Prof. Corrado
MALANDRINO ricorda che negli anni precedenti soltanto un gruppo ristretto di docenti
indossava la toga alla cerimonia di inaugurazione, pertanto il segnale non sarebbe
eccessivamente visibile. Il Presidente precisa che forse potrebbero essere il Rettore e i Presidi di
Facoltà a non indossare la toga, contrariamente a quanto finora avvenuto. Il Prof. Aldo
VIARENGO propone di indossare la toga, per toglierla a un certo punto della cerimonia, a
dimostrare l’impossibilità per l’Università a proseguire nella propria funzione, stante la criticità
della situazione attuale. Il Presidente ritiene che un gesto simile possa essere interpretato come
una sorta di abbandono del proprio ruolo. La Prof.ssa Anna Maria TORAZZO ritiene che
sarebbe utile partecipare alla cerimonia indossando la toga, sottolineando il valore simbolico
dell’indumento, che i politici non possono portare. Il Prof. Giuseppe CLERICO propone che sia
soltanto il Rettore a indossare la toga, per sottolineare il valore dell’Università che prosegue
nella sua missione nonostante le criticità. Il Presidente sottolinea che si tratta di un’occasione
importante, nella quale verrà inaugurata l’aula magna della Facoltà di Scienze, segno di un
passo avanti per la Facoltà e per Alessandria e che testimonia il buon lavoro svolto dall’Ateneo
in questo decennio; occorre pertanto un segnale dalla forte valenza simbolica, per comunicare il
disagio e allo stesso tempo la protesta del sistema. Il Prof. MALANDRINO sottolinea
l’importanza di comunicare al meglio il senso di spoliazione avvenuto negli ultimi mesi,
testimoniato anche attraverso l’assenza della toga. Il Prof. Salvatore RIZZELLO propone al
Senato Accademico di presentarsi in abiti borghesi portando con sé le toghe non indossate. Il
Prof. Giacomo FERRARI ritiene che il segnale di protesta di portare la toga senza indossarla
debba essere comprensibile a tutti e commentato nel modo opportuno, per evidenziare il rischio
di estinzione di una tradizione e di un simbolo secolare che contraddistingue il mondo
accademico. Il Presidente ritiene che la soluzione proposta possa dare il giusto impatto alla
situazione, segnalando in maniera icastica che l’intenzione non è quella di arrendersi, pur
confermando le criticità del presente. Il gesto sarà limitato al solo Rettore e ai Presidi di Facoltà.
Il Senato concorda.
7. Prospetto corsi di laurea preparato dal Prof. Turolla. Il Presidente ricorda al Senato l’invio
tramite posta elettronica del prospetto sui corsi e sui docenti aggiuntivi preparato
dall’Ufficio Ordinamenti Didattici. Si tratta di elaborazioni importanti, delle quali sarà
opportuno tenere conto in fase di attivazione dei corsi di laurea. Il Prof. Corrado
MALANDRINO interviene in proposito per chiedere un chiarimento sui piani di rientro nei
requisiti minimi. A proposito dei piani di rientro il Prof. Andrea TUROLLA precisa il tempo
concesso alle Facoltà per l’adeguamento è di cinque anni. Per quanto riguarda l’attivazione
dei corsi il professore ricorda la norma che stabilisce che gli Atenei che hanno almeno un
corso al di sotto dei requisiti minimi non possano attivare un numero di corsi che sia
superiore a quello dell’anno accademico precedente. Per l’Ateneo il numero di corsi
attivabili per l’anno 2009/2010 è di 50, indipendentemente da quanto sarà previsto dai piani
di rientro.
8. Nomina delegati del Rettore. Il Presidente informa i Senatori di aver nominato nuovi
delegati in occasione del rinnovo del proprio mandato: Prof.ssa Graziella Berta alla ricerca,
Prof.ssa Fabiola Sinigaglia all’internazionalizzazione, Prof. Marcello Garavoglia per la
gestione dei rapporti con l’azienda Ospedaliera di Novara e Prof. Edoardo Tortarolo alle
attività culturali e alle iniziative legate al Comitato Italia 150.
9. Verbali della Commissione di Ateneo per le Biblioteche. Il Presidente ricorda di aver
trasmesso i documenti tramite posta elettronica, che contengono tra l’altro una proposta di
policy istituzionale a favore dell’accesso aperto alla letteratura scientifica. Il Presidente
invita il Senato a riflettere sulla questione.
6
10. Nota Crui del 22 dicembre: richiesta proroga domande di cofinanziamento PRIN al
15.02.2009. Il Presidente ricorda al Senato la proroga al 15 febbraio per la presentazione
delle domande PRIN per i coordinatori nazionali e la proroga al 7 febbraio per i gruppi di
ricerca locale. Il Prof. Giacomo FERRARI domanda un chiarimento sul sistema di
cofinanziamento. Il Prof. Pier Luigi CANONICO esprime le medesime perplessità del Prof.
Ferrari sul cofinanziamento. Il professore coglie l’occasione per segnalare che è in corso un
progetto che coinvolge i Ministeri di Università, Attività Produttive, Lavoro, Salute e
Politiche Sociali, insieme al CNR e a Farmindustria per la realizzazione di progetti nella
cosiddetta “Innovative Medicine. Il Presidente precisa a proposito del PRIN che nei
prossimi giorni verrà inviata una circolare dall’Ufficio ricerca con tutti i chiarimenti del
caso.
11. Nota MIUR del 9 dicembre: ripartizione stanziamento destinato a garantire una più ampia
assunzione dei ricercatori. Il Presidente illustra il documento, che prevede l’assegnazione a
favore dell’Ateneo di un contributo pari a 167 mila 229 Euro per l’assunzione di un numero
minimo di 9 ricercatori. Si tratta pertanto di un cofinanziamento pari a 22 mila euro circa per
ricercatore. Il Presidente ritiene che il Senato debba esprimersi in merito in una prossima
riunione, per discutere della distribuzione dei posti.
12. Per quanto riguarda la ricerca umanistica il Presidente informa il Senato che la Regione
Piemonte ha pubblicato un bando, la cui scadenza, inizialmente fissata il 30 gennaio,
potrebbe essere prorogata.
13. Seminari della Fondazione CRUI sulla riforma universitaria: terzo appuntamento. Il
Presidente informa dell’organizzazione, da parte della Fondazione CRUI, di una serie di
seminari sulla riforma universitaria. Il materiale relativo all’iniziativa verrà inviato su
richiesta.
14. Nota ICIS del 12 gennaio: realizzazione nuova sede Facoltà di Giurisprudenza e
Dipartimento di Scienze Giuridiche. Progetto definitivo. Il Presidente cede la parola al Prof.
Emanuel per alcune comunicazioni riguardanti l’edilizia e il trasferimento tecnologico. Il
Prof. Cesare EMANUEL informa i Senatori che si è tenuta la prima riunione di
insediamento del Consiglio di Amministrazione dell’Incubatore, nel corso della quale è stato
presentato il bilancio preventivo. Nell’ambito della formazione professionale egli informa i
Senatori che sul bollettino ufficiale della Regione Piemonte è stata pubblicata la direttiva
sulla formazione, che finanzia una serie di Master e iniziative legate al fondo sociale
europeo. A suo giudizio si tratta di occasioni importanti per dare visibilità all’Ateneo,
pertanto auspica che le proposte possano essere numerose.
15. Edilizia. Per quanto riguarda la sede di Vercelli il Prof. Emanuel informa del conferimento
dell’incarico ai progettisti per la realizzazione dell’Aula Magna e del Centro Congressi. Per
quanto riguarda la sede di Novara informa della pubblicazione del bando per il primo lotto
del Campus sulla Gazzetta europea degli appalti. Per quanto riguarda la sede di Alessandria
informa i Senatori che, a seguito dei collaudi e delle prove distruttive effettuate
sull’immobile dell’ex ospedale militare è emerso che la manica settecentesca dell’edificio
necessita di essere demolita e ricostruita. Dal momento che si tratta di un immobile
vincolato dalla Soprintendenza, l’aggravio di costi per l’Ateneo è notevole e praticamente, a
oggi, insostenibile. In proposito si è svolta nei giorni scorsi una riunione con il sindaco di
Alessandria per trovare una soluzione adeguata alle esigenze della Facoltà di
Giurisprudenza. Il professore terrà aggiornati i Senatori sull’evolversi della situazione,
tenuto conto della situazione finanziaria attuale. Il Presidente precisa che, oltre
all’individuazione di una soluzione alternativa, l’Amministrazione intende chiedere un
parere pro veritate per ottenere delucidazioni in merito ai rapporti contrattuali con l’impresa
progettista. Il Prof. Salvatore RIZZELLO esprime preoccupazione per le notizie appena
apprese e per i problemi di organizzazione degli spazi di Palazzo Borsalino, condivisi con la
Facoltà di Scienze Politiche. Il professore ritiene che una soluzione possibile potrebbe essere
7
quella dell’utilizzo della vicina caserma dei Carabinieri e auspica che si possa trovare una
soluzione adeguata in tempi brevi. Il Prof. Corrado MALANDRINO fa presente inoltre la
questione della mancanza della sala lauree per le Facoltà di Giurisprudenza e Scienze
Politiche, ricordando che finora le discussioni si sono svolte presso il Museo del Cappello
ubicato presso Palazzo Borsalino.
16. Il Presidente cede la parola al Prof. Cassone per l’illustrazione del Convegno sul bilancio
sociale di Ateneo del 16 gennaio scorso. Il Prof. Alberto CASSONE illustra quanto
avvenuto nella giornata organizzata dall’Ateneo in collaborazione con EconomEtica,
un’associazione che raggruppa una ventina di Atenei e che si occupa di tematiche affini a
quelle trattate durante il convegno. Il professore sottolinea l’ampia partecipazione e
l’interesse dimostrato verso la ricerca presentata, che ha descritto l’impatto economico e
sociale dell’Ateneo nei primi 10 anni della sua istituzione. Nell’occasione sono state
proiettate alcune diapositive riassuntive, che verranno inviate a tutti i Senatori nei prossimi
giorni.
17. Il Prof. Corrado MALANDRINO interviene a proposito delle rappresentanze studentesche
nei Consigli di Corso di Laurea, segnalando le difficoltà a procedere all’elezione di tre
rappresentanti. Il professore domanda in merito una modifica delle disposizioni di Ateneo
sulla composizione del predetto Organo. Il Presidente invita in proposito i rappresentanti
degli studenti presenti in Senato Accademico a riflettere sulla questione. Il Sig. Luca
BECCARIA interviene in proposito segnalando che il problema era già emerso e che la
proposta sarebbe quella di scorporare dal regolamento unico sulle elezioni la parte dedicata
alle rappresentanza studentesche.
******************
2. Approvazione del verbale della seduta precedente:
1/2009/2
Il Presidente sottopone all’approvazione il verbale della seduta precedente, domandando ai
Senatori di formulare eventuali osservazioni o richieste di correzione.
Il verbale, viene approvato senza osservazioni, all’unanimità, dai presenti alla riunione del
giorno 9 dicembre 2008.
******************
Il Presidente propone al Senato di anticipare la discussione del punto 8.2, per permettere al
Prof. Turolla di illustrare l’argomento.
Il Senato concorda.
******************
8
8.2 Modifiche relative all'Ordinamento dei corsi delle Facoltà di Economia, Farmacia,
Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Medicina Chirurgia e Scienze della Salute, Scienze
Matematiche Fisiche e Naturali
1/2009/8.2
Ufficio Ordinamenti Didattici
AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO
Si prega di sottoporre all’approvazione di codesto Spettabile Senato Accademico l’allegata proposta
di delibera concernente le modifiche degli Ordinamenti Didattici dei seguenti corsi di Studio ai
sensi del D.M. 22 ottobre 2004 n. 270 deliberati dal Senato Accademico in data 7 luglio 2008 e 9
dicembre 2008:
1. Corso di Laurea in Servizi giuridici per l’impresa (classe L-14) afferente alla Facoltà di
Economia, e corso di Laurea in Informatica giuridica per la pubblica amministrazione e per le
imprese (classe L-14) interfacoltà afferente alle Facoltà di Giurisprudenza, e alla Facoltà di Scienze
Matematiche, Fisiche e Naturali: definizione delle motivazioni relative alla scelta di un diverso
gruppo di afferenza;.
2. corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie farmaceutiche con aspetti economicogestionali (classe LM-9) afferente alla Facoltà di Farmacia, modificato in corso interfacoltà
afferente alle Facoltà di Farmacia ed Economia.
3. Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche (classe LM-9) afferente alla Facoltà
di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute, quale corso di nuova istituzione;
4. Corso di Laurea in Scienza dei materiali - Chimica (classe L-27), afferente alla Facoltà di
Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali,
5. Corso di Laurea in Scienza dei materiali (classe L-30), afferente alla Facoltà di Scienze
Matematiche, Fisiche e Naturali,
6. Corso di Laurea in Scienze ambientali e gestione del territorio (classe L-32), afferente alla
Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali,
7. Corso di Laurea in Matematica e applicazioni (classe L-35), afferente alla Facoltà di
Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali,
8. Corso di Laurea Magistrale in Fisica dei Sistemi complessi (classe LM-17) interateneo
con l’Università di Torino, afferente alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali e
modificato per uniformità con l’ordinamento didattico dell’Università Statale di Torino;
9. Corso di Laurea Magistrale in Analisi e gestione dell’Ambiente (classe LM-75)
interateneo con l’Università di Torino, afferente alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e
Naturali e modificato per uniformità con l’ordinamento didattico dell’Università Statale di Torino;
10. Corso di Laurea Magistrale in Filosofia (classe LM-78) afferente alla Facoltà di Lettere e
Filosofia modificato con l’inserimento di un Settore Scientifico Disciplinare nelle attività affini e
integrative.
Tutte le modifiche sono state deliberate dalle Facoltà proponenti in attuazione della riforma
dell’autonomia universitaria e degli ordinamenti didattici dei corsi di studio.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
VISTA
la Legge 19 novembre 1990, n. 341 – “Riforma degli ordinamenti didattici
universitari”;
VISTO
il D.P.R. 27 gennaio 1998, n. 25 – “Regolamento recante disciplina dei
procedimenti relativi allo sviluppo e alla programmazione del sistema
9
universitario, nonché ai comitati regionali di coordinamento, a norma dell’art.
20 comma 8, lettere a) e b), della Legge 15 marzo 1997, n. 59”;
VISTO
VISTA
VISTA
ESAMINATO
ESAMINATO
VISTO
ESAMINATO
TENUTO CONTO
ESAMINATO
PRESO ATTO
VISTA
VISTA
VISTE
ESAMINATA
ESAMINATA
ESAMINATA
ESAMINATA
VISTO
VISTO
VALUTATO
il Decreto del Ministero del Lavoro 25 marzo 1998, n. 142 – “Regolamento
recante norme di attuazione dei principi e dei criteri di cui all'art. 18 della
Legge 24 giugno 1997, n.196, sui tirocini formativi e di orientamento”;
la Legge 2 agosto 1999, n. 264 recante “Norme in materia di accessi ai corsi
universitari”;
la Legge 19 ottobre 1999, n. 370 recante “ Disposizioni in materia di
università e di ricerca scientifica e tecnologica”;
il D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 – “Modifiche al Regolamento recante norme
concernenti l'autonomia didattica degli Atenei, approvato con Decreto del
Ministro dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre
1999, n. 509”;
il D.M. 16 marzo 2007 (pubblicato nel S.O. alla G.U. n. 157 del 9 luglio
2007) recante la disciplina delle nuove Classi dei Corsi di Laurea Magistrale;
il D.M. 3 luglio 2007 n. 362, di definizione delle linee generali d’indirizzo
della programmazione delle Università per il triennio 2007/2009 (in
attuazione dell’art. 1-ter, comma 2, del D.L. 31 gennaio 2005 n. 7, convertito,
con modificazioni, dalla Legge 31 marzo 2005 n.43);
il D.M. 26 luglio 2007, n. 386 di “Definizione delle Linee guida per
l’istituzione e l’attivazione, da parte delle Università, dei corsi di studio (in
attuazione dei predetti DD.MM. 16 marzo 2007)”;
del documento del CNVSU n. 7/07 – “Requisiti necessari per l’attivazione dei
nuovi corsi di studio universitari”;
il D.M. 31 ottobre 2007 n. 544 di “Definizione dei requisiti dei Corsi di
Laurea e di Laurea Magistrale afferenti alle classi definite con i DD.MM. 16
marzo 2007, delle condizioni e dei criteri per il loro inserimento nella Banca
Dati dell’Offerta Formativa e dei requisiti qualificanti per i corsi di studio
attivati sia per le classi di cui al D.M. 3 novembre 1999, n. 509 e sia per le
classi di cui al D.M. 22 ottobre 2004, n. 270”;
delle delibere del Senato Accademico n. 5/2008/9.3 del 7 luglio 2008 e
9/2008/8.2 del 9 dicembre 2008;
la comunicazione della Facoltà di Economia Prot. 106 del 21 gennaio 2009;
la comunicazione prot. 42 del 20 gennaio 2009 della Facoltà di
Giurisprudenza;
le comunicazioni n. 39 del 15 gennaio 2009 e n. 82 del 20 gennaio 2009 della
Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute, ratificate nel Consiglio
di Facoltà del 20 gennaio 2009
la delibera n. 137 punto 4 del Consiglio della Facoltà di Farmacia, del 4
novembre 2008;
la delibera n. 1/2009/A.6.1 del Consiglio della Facoltà di Economia, del 14
gennaio 2009 relativa all’istituzione del corso interfacoltà in “Biotecnologie
Farmaceutiche con aspetti economico gestionali”;
la delibera del Consiglio della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e
Naturali, del 16 gennaio 2009;
la delibera n.1/2009 del Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia, del 21
gennaio 2009 relativa alla modifica per mero errore materiale del corso di
Laurea Magistrale in Filosofia;
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale;
il Regolamento didattico di Ateneo;
ogni opportuno elemento;
10
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
DELIBERA
1.
E’ approvato l’inserimento nell’Ordinamento Didattico generale del Corso di Laurea in
“Servizi giuridici per l’impresa”, e del Corso di Laurea in “Informatica giuridica per la
pubblica amministrazione e per le imprese”, della classe delle lauree L-14 Scienze dei servizi
giuridici, della seguente motivazione sull’istituzione dei gruppi di affinità:
Sintesi delle motivazioni dell'istituzione dei gruppi di affinità
I motivi dell’istituzione di gruppi di affinità differenti per i due corsi di laurea della Classe L14
(Informatica giuridica per la pubblica amministrazione e per le imprese e Servizi giuridici per
l’impresa) risiedono nella peculiarità della struttura e degli obiettivi previsti per ciascun corso. In
particolare il corso interfacoltà in Informatica giuridica per la pubblica amministrazione e per le
imprese prevede l’acquisizione di competenze approfondite di diritto dell’informatica, di
conoscenze di hardware e di software e delle risorse di rete in uso corrente nelle amministrazioni
pubbliche e private che preparano allo svolgimento di attività professionali per le quali sia
necessaria una specifica preparazione giuridica, congiunta a una conoscenza adeguata degli
strumenti informatici e del loro impatto sulle questioni giuridiche pertinenti.
Il corso di laurea in Servizi giuridici per l’impresa risponde alla domanda esplicita del territorio di
figure professionali esperte nell'ambito della gestione dei problemi giuridico-economici delle
imprese e del governo della realtà imprenditoriale, con una attenzione particolare agli aspetti di
internazionalizzazione del tessuto produttivo locale. L'offerta formativa si distingue da altri Corsi di
laurea appartenenti alla classe L-14 per la sintesi multidisciplinare del percorso di studio tra
discipline giuridiche e discipline economiche ed economico-aziendali che, ampliando così la
possibilità di inserimento dei laureati in una pluralità di posizioni lavorative e esaltando, al
contempo, la versatilità delle figure professionali.
Il corso di laurea in Servizi giuridici per l’impresa è inoltre mirato allo sviluppo delle conoscenze e
delle competenze necessarie per preparare una figura professionale che, all'interno di ogni categoria
di impresa (privata-industriale o di servizio-pubblico o del terzo settore), sia in grado, sulla base
delle conoscenze acquisite, di gestire in modo competente e con autonomia decisionale i problemi
di carattere giuridico-aziendali, legali-contrattuali e attinenti alla gestione delle informazioni
giuridico-economiche che quotidianamente si presentano nell'ambito dell'attività di impresa. Il
profilo formativo è volto ad affiancare alle materie economico-aziendali solide basi di carattere
giuridico, attraverso la sicura conoscenza di particolari settori, legati in modo specifico all'attività
d'impresa.
2.
l’Ordinamento Didattico del Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie mediche della
classe delle lauree LM-9 Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche, così come
deliberato in data 9 dicembre 2008, afferente alla Facoltà di Medicina Chirurgia e Scienze
della Salute è da considerarsi un corso di nuova istituzione.
3.
l’Ordinamento Didattico del Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie farmaceutiche
con aspetti economico-gestionali della classe delle lauree LM-9 Biotecnologie mediche,
veterinarie e farmaceutiche, così come deliberato dal Senato Accademico in data 9 dicembre
2008, è da considerarsi corso interfacoltà afferente alle Facoltà di Farmacia, e di Economia.
4.
E’ approvato l’Ordinamento Didattico generale del Corso di Laurea in Scienza dei Materiali
- Chimica della classe delle lauree L-27 Scienze e tecnologie chimiche, riformulato ai sensi
11
del D.M. 270/2004, afferente alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali,
secondo la formulazione sotto riportata:
Università
Facoltà
Classe
Nome del corso
Nome inglese del corso
Il corso è
Data di approvazione del consiglio di facoltà
Data della relazione tecnica del nucleo di
valutazione
Modalità di svolgimento
Indirizzo internet del corso di laurea
Massimo numero di crediti riconoscibili (DM
16/3/2007 Art 4)
Corsi della medesima classe
Università degli Studi del PIEMONTE ORIENTALE "Amedeo
Avogadro"-Vercelli
SCIENZE MATEMATICHE FISICHE e NATURALI
L-27 Scienze e tecnologie chimiche
Scienza dei Materiali - Chimica
Material Science - Chemistry
trasformazione di
SCIENZA DEI MATERIALI (CHIMICA) (ALESSANDRIA)
(cod 33396)
16/01/2009
07/07/2008
convenzionale
40
Motivi dell'istituzione di più corsi nella classe L-27
La Scienza dei Materiali è una disciplina scientifica autonoma in rapida espansione. L'istituzione
del Corso di laurea in Scienza dei Materiali all'interno della Classe L-27 nasce innanzitutto dal fatto
che attualmente tra le Classi di Laurea codificate non è contemplata la Classe in Scienza dei
Materiali e pertanto il Corso viene proposto per l'inserimento all'interno della Classe in Scienze e
tecnologie chimiche. Pur essendo figlia della Chimica e della Fisica, la Scienza dei Materiali si è
conquistata la sua autonomia, in tutti i paesi più industrializzati e in tutti i paesi in via di sviluppo,
con i preziosi contributi che da oltre cinquanta anni ha dato alla ricerca di base e al rinnovamento
tecnologico. L'importanza di preparare la figura professionale di laureato in Scienza dei Materiali è
emersa nei paesi più industrializzati già da diversi anni ed ha portato alla nascita di Dipartimenti
Universitari e titoli di studio specializzati.
Per ben comprendere le motivazioni dell'afferenza dei due distinti corsi di laurea ("Scienza dei
Materiali" e "Chimica") alla stessa classe L-27, è utile richiamare l'iter dell'attivazione dei due corsi
durante la breve storia dell'Università del Piemonte Orientale. Al momento della sua istituzione
(anno 1998) come Università tripolare (Alessandria, Novara e Vercelli) la sede prescelta per la
Facoltà di Scienze, e i relativi corsi di laurea (fra cui Chimica), è stata la città di Alessandria.
Successivamente, per una richiesta pressante da parte di ambienti economici e industriali del
novarese di avere in loco un corso di laurea breve che fosse collegato con la realtà industriale locale
e che servisse per la preparazione di laureati, in previsione di una loro occupazione, e per
l'aggiornamento di personale già impiegato, è stato istituito il Corso di Laurea in Scienza dei
Materiali nella città di Novara. Il Corso è attivo dall’Anno Accademico 2002-03 e i primi laureati
sono stati licenziati nel novembre 2005. Il Corso fornisce competenze interdisciplinari tra la fisica e
la chimica per la formazione della figura professionale di “materials scientist”, ed anche una solida
formazione di base che consentono una buona preparazione allo studente che si avvia alle lauree
specialistiche in Scienza e/o Ingegneria dei Materiali. Il Corso è altamente innovativo in quanto
attua una buona formazione in una scienza relativamente recente, quale è appunto la scienza dei
materiali, si integra saldamente con il territorio prevedendo sia “stages” per gli studenti svolti nelle
industrie del settore presenti in Novara e provincia, sia una docenza per insegnamenti altamente
specialistici tenuti da esponenti di industrie locali, particolarmente attenti alle tendenze innovative e
di mercato nel settore strategico dei materiali.
12
Da questo punto di vista si giustifica l’esistenza di due corsi di laurea (Chimica e Scienze dei
Materiali) appartenenti alla stessa classe. Non solo perché si tengono in zone geografiche differenti
e si rivolgono quindi a realtà economico-industriali diverse, ma anche, e soprattutto, perché tendono
ad una preparazione scientifico-professionale diversa. Il corso di Chimica si orienta verso una
preparazione chimica, conforme sia a Chemistry Eurobachelor sia al modello elaborato dalla
Società Chimica Italiana, mentre il corso di Scienza dei Materiali prepara laureati che, oltre a
disporre di ottime competenze chimiche, abbiano una buona preparazione teorica e sperimentale
nelle discipline fisiche, requisiti entrambi indispensabili a progettare e caratterizzare materiali.
Criteri seguiti nella trasformazione del corso da ordinamento 509 a 270
La trasformazione dell’ordinamento del Corso di Studi è stata effettuata mantenendo i contenuti
scientifici e tecnologici propri della Scienza dei Materiali e progettando il Corso con una
impostazione semestrale anziché quadrimestrale con una riduzione sostanziale del numero di esami.
I contenuti, già individuati e proposti agli studenti del Corso di Studio dell’ ordinamento precedente
sono stati aggiornati attraverso un esame attento della letteratura recente, dei libri di testo e dei
curricula attualmente realizzati in vari paesi sopratutto europei. Gli argomenti scientifici, la loro
ripartizione nei corsi di insegnamento e la distribuzione temporale dei corsi stessi sono stati oggetto
di una discussione collettiva nel Consiglio di Corso di Studio con l’obiettivo di ottimizzare la
proposta didattica, definire le propedeuticità interne ed eliminare alcune ripetizioni e
sovrapposizioni. Si è tenuto conto inoltre dei suggerimenti forniti in vari incontri dal Comitato di
Indirizzo dei Corsi di Classe Chimica.
Sintesi della relazione tecnica del nucleo di valutazione
Il Corso di Laurea è il risultato della trasformazione del precedente Corso in SCIENZA DEI
MATERIALI. L’individuazione delle esigenze formative è stata effettuata in modo preciso e
dettagliato, giustificando ampiamente la presenza di due lauree nello stesso Settore L-27
(CHIMICA e SCIENZA DEI MATERIALI-CHIMICA). In particolare, i due corsi sono indirizzati a
realtà economico/industriali diverse (CHIMICA si tiene ad Alessandria e SCIENZA DEI
MATERIALI-CHIMICA a Novara). Inoltre, la caratteristica di forte espansione odierna della
scienza dei materiali e la sua natura interdisciplinare la rendono una disciplina autonoma,
riconducibile solo parzialmente all’ambito chimico. Una dettagliata e convincente analisi è riportata
a sostegno di questa tesi.
Le prospettive occupazionali, adeguatamente documentate, risultano coerenti con gli obiettivi
formativi previsti. La ristrutturazione del corso presenta una migliore organizzazione e un
ammodernamento delle tematiche in rapida evoluzione. Gli obiettivi sono descritti in dettaglio e le
conoscenze attese, acquisite dai laureati, sono coerenti con i descrittori adottati in sede europea.
La Facoltà ha riprogettato il Corso di Laurea in maniera coerente con le istanze provenienti dal
mondo del lavoro e si può stimare una buona capacità di assorbimento dei laureati. Il contesto
culturale appare più che soddisfacente in virtù della coerenza rilevabile tra il corpo docente
strutturato e gli insegnamenti caratterizzanti. L’accesso al Corso prevede i normali requisiti per i
corsi di Laurea Triennali. La preparazione pregressa degli studenti viene valutata mediante un test
di accertamento dei requisiti minimi di conoscenze di base, non vincolante per l’iscrizione. Il
Nucleo rileva come il corso abbia una buona potenzialità di aumento degli sbocchi professionali
anche nel breve termine. Alla luce della documentazione presentata, il Nucleo formula quindi
parere positivo all’istituzione del Corso di Laurea.
Obiettivi formativi qualificanti della classe
I laureati nei corsi di laurea della classe devono conseguire le seguenti competenze:
13
* essere in possesso di un'adeguata conoscenza dei diversi settori della chimica, negli aspetti di
base, teorici, sperimentali e applicativi e di una adeguata preparazione di base nelle discipline
matematiche, informatiche e fisiche;
* possedere gli strumenti metodologici che consentano l'aggiornamento delle proprie conoscenze;
* possedere gli strumenti adeguati per inquadrare le conoscenze chimiche specifiche nelle loro
relazioni con altre discipline scientifiche e tecniche ed acquisire la consapevolezza delle
problematiche dello sviluppo sostenibile
* essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione
Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni
generali;
* essere in possesso di adeguate competenze e di strumenti per la comunicazione e la gestione
dell'informazione;
* essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi
prontamente negli ambienti di lavoro.
I laureati della classe saranno in possesso di conoscenze idonee a svolgere attività professionali,
anche concorrendo ad attività quali quelle in ambito industriale; nei laboratori di ricerca, di
controllo e di analisi; nei settori della sintesi e caratterizzazione di nuovi materiali, della salute,
della alimentazione, dell'ambiente e dell'energia; nella conservazione dei beni culturali, applicando
le metodiche disciplinari di indagine acquisite, con autonomia nell'ambito di procedure definite. I
laureati della classe potranno svolgere attività adeguate agli specifici ambiti professionali.
Ai fini indicati, gli Atenei attivano uno o più Corsi di Laurea afferenti alla Classe, i cui curricula:
* comprendono in ogni caso attività finalizzate all'acquisizione di sufficienti elementi di base di
matematica e di fisica, nonché di fondamentali principi della chimica generale, della chimica
inorganica, della chimica fisica, della chimica organica e della chimica analitica, anche in
connessione alle metodiche di sintesi e di caratterizzazione e alle relazioni struttura-proprietà;
* devono prevedere in ogni caso, fra le attività formative nei diversi settori disciplinari, congrue
attività di laboratorio, in particolare finalizzate alla conoscenza di metodiche sperimentali e
all'elaborazione dei dati;
* prevedono, in relazione a obiettivi specifici del Corso di Laurea, l'approfondimento di tematiche
sia di base, quali i fondamenti chimici di fenomeni biologici, sia applicative, quale la connessione
prodotto-processo;
* possono prevedere, in relazione ad obiettivi specifici del Corso di Laurea, soggiorni di studio
presso altre Università italiane ed estere, nonché tirocini formativi presso enti pubblici o privati non
universitari,
nell'ambito
della
normativa
vigente;
* possono includere attività didattiche rivolte in modo specifico ad agevolare l'inserimento nel
mondo del lavoro, ovvero a favorire il proseguimento degli studi a livello superiore;
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
Il corso di laurea in Scienza dei Materiali ha il fine di preparare laureati:
- con una conoscenza di base integrata e sinergica della chimica e della fisica degli stati condensati
e con competenze operative e di laboratorio;
- con conoscenze e competenze utili alla progettazione delle proprietà dei materiali, partendo dalle
strutture atomiche e molecolari che li compongono; in grado di intervenire nei processi produttivi e
di seguire l’evoluzione scientifica, tecnologica e industriale del settore;
14
- capaci di operare professionalmente in ambiti definiti di applicazione e qualificazione delle varie
classi di materiali: semiconduttori, superconduttori, metallici, compositi, polimerici, ceramici e
vetrosi, catalitici, molecolari.
A tal fine il percorso formativo comprende:
- acquisizione di sufficienti elementi di base di matematica e di fisica e di chimica generale, nonché
di fondamentali principi della chimica inorganica e della chimica fisica; tali attività sono affiancate
da un costante tutoraggio per le materie di base di chimica e fisica ed un recupero della matematica
attraverso un corso introduttivo preliminare all'inizio del calendario delle lezioni;
- approfondimenti di tematiche di base, di fondamentali principi della chimica inorganica, della
chimica fisica, della chimica organica, della chimica analitica e della chimica industriale, della
fisica della materia e dello stato solido, con competenze utili alla progettazione delle proprietà dei
materiali partendo dalle strutture atomiche e molecolari che li compongono;
- attività di laboratorio, in particolare dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali, alla
misura, all’elaborazione dei dati e all’uso delle tecnologie. Tali attività sono inoltre orientate alla
qualificazione delle varie classi di materiali: semiconduttori, superconduttori, metallici, compositi,
polimerici, ceramici e vetrosi, catalitici, molecolari e sono svolte sia presso i laboratori della Facoltà
che presso aziende esterne.
- tirocinio formativo presso enti pubblici o privati non universitari, nell'ambito della normativa
vigente. In questo contesto, l'obiettivo prioritario del corso è quello di consentire l'acquisizione di
specifiche conoscenze professionali al fine di agevolare l'inserimento nel mondo del lavoro.
Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio
(DM
16/03/2007,
art.
3,
comma
7)
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati in Scienza dei Materiali dovranno possedere anzitutto una solida conoscenza e
comprensione dei fondamenti della chimica nelle sue principali articolazioni. Allo stesso tempo una
buona preparazione nel campo della fisica classica e quantistica permetterà loro di comprendere la
struttura e le caratteristiche dello stato solido della materia. La conoscenza degli strumenti
matematici e informatici e l’uso delle tecniche di laboratorio chimiche e fisiche, convenzionali e
innovative, per la sintesi, l’analisi, il controllo e la caratterizzazione dei materiali completano il
profilo. L’aspetto fondamentale della preparazione è comunque la consapevolezza del contesto
multidisciplinare della scienza dei materiali e l’abitudine alla comprensione dei due linguaggi
chimico e fisico che la caratterizzano. Al termine del percorso infine il laureato sarà in grado di
apprendere in modo autonomo conoscenze da testi e articoli specialistici, anche in lingua inglese.
La verifica delle conoscenze e capacità di comprensione avviene sia durante le prove di verifica in
itinere, prevalentemente scritte, previste nel regolamento del corso di studi, che durante le prove
d'esame scritte e/o orali alla fine di ogni corso.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
Il laureato in scienza dei materiali è in grado di:
- conoscere e utilizzare con procedure appropriate (anche in termini di sicurezza) la strumentazione
di laboratorio di routine e, in alcuni casi, anche avanzata, al fine di simulare, preparare,
caratterizzare ed analizzare un materiale.
- contribuire positivamente al lavoro di un team interdisciplinare che si occupa di materiali e di
inserirsi in ambiente lavorativo orientandosi tra le varie classi di materiali, effettuando i controlli di
qualità, verificandone con l’applicazione pratica, le proprietà e l’adeguatezza.
- avere familiarità con il lavoro di gruppo nei processi di simulazione, preparazione,
caratterizzazione e analisi dei materiali e, sotto la guida di figure professionali più esperte, essere in
grado di realizzare processi o prodotti innovativi.
15
Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati dovranno avere autonomia di giudizio nel formulare e risolvere problemi della scienza dei
materiali, scegliendo e utilizzando attrezzature, strumenti e metodi adatti alla sintesi e
caratterizzazione dei materiali. In particolare dovranno essere in grado di progettare e condurre
esperimenti appropriati, interpretare i dati e trarre conclusioni. Sapranno proporre valutazioni
sull’impatto di tipo economico, sociale e ambientale dell’impiego di nuovi materiali e tecnologie. In
generale la loro impostazione scientifico-culturale li porterà a riconoscere la necessità
dell'apprendimento autonomo durante tutto l'arco della vita attraverso lo studio delle ricerche più
recenti e l’utilizzo di ogni fonte di informazione necessaria (testi, bibliografia, basi di dati e altro).
Abilità comunicative (communication skills)
Il laureato avrà acquisito competenza e padronanza del linguaggio scientifico in modo da essere in
grado di organizzare brevi presentazioni del proprio lavoro, con l'ausilio di strumenti per la
comunicazione e la gestione dell'informazione. Sarà in grado di sostenere una discussione tecnica
relativa a temi di propria competenza con esperti di materie affini (chimici, fisici, ingegneri).
Queste abilità comunicative sono state stimolate e verificate durante tutto il curriculum di studi,
attraverso l’ abitudine al lavoro di gruppo, richiesto fin dai laboratori del I anno, la discussione sui
risultati conseguiti al termine dei laboratori più avanzati di fronte a colleghi e docenti e
l’organizzazione del proprio lavoro di stage e la presentazione del lavoro connesso alla prova finale.
Capacità di apprendimento (learning skills)
Il laureato possiede una mentalità e una cultura scientifica che gli permette il rapido apprendimento
di nuovi concetti e metodi, teorici e sperimentali, ed è quindi in grado di aggiornare le proprie
conoscenze sia attraverso uno studio autonomo di testi e pubblicazioni specialistiche, sia
intraprendendo studi più avanzati nel campo della scienza dei materiali o in discipline affini. Tale
capacità è stata acquisita in particolare durante i laboratori e le lezioni più avanzate e nel periodo di
preparazione della prova finale.
Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2)
Il possesso dei contenuti base adatti ad intraprendere il corso di studi iè valutato mediante il test di
accertamento dei requisiti minimi (TARM) al quale sono obbligati a partecipare tutti gli studenti
che si iscrivono al corso. La prova di accertamento comprende domande relative ad algebra,
geometria, nozioni elementari sulle funzioni, uso della matematica in contesti applicativi, elementi
fondamentali di chimica e fisica, conoscenza della lingua inglese. L'esito della prova non preclude
la possibilità di immatricolarsi. Il Regolamento didattico prevede la possibilità di esoneri dal
sostenimento del test e un adeguato supporto per l'acquisizione dei contenuti essenziali per coloro
che non hanno superato il test stesso.
Caratteristiche della prova finale
Obiettivo della prova finale è quello di verificare la capacità del laureando di esporre e discutere
con chiarezza e padronanza un argomento pertinente la scienza dei materiali Il candidato produrrà
un elaborato scritto avente come oggetto i risultati e le esperienze conseguite nell'attività di tirocinio
formativo obbligatorio, effettuato sotto la supervisione di un docente (Tutore universitario), presso
industrie, aziende, laboratori, centri di ricerca. Eccezionalmente, l'elaborato può riguardare l'
approfondimento personale di un argomento scelto dal candidato, con l'accordo del Tutore, tra
quelli affrontati nel triennio.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3,
comma 7)
Gli elementi caratterizzanti la formazione del laureato in Scienza dei Materiali sono:
l’interdisciplinarietà e la duttilità nel saper affrontare problematiche di diversa natura, forti di una
16
solida preparazione metodologica. Questo è un indubbio vantaggio dal punto di vista
occupazionale: laureato è un risolutore di problemi, un “nanoingegnere” capace di progettare e
sperimentare partendo dalla scala degli atomi o delle molecole, cioè dai mattoni fondamentali per
realizzare qualsiasi materiale non strettamente legato ad un particolare settore merceologico.
Gli sbocchi professionali possibili per un laureato in Scienza dei Materiali sono:
* esperto di tecnologie di processo e di qualificazione dei materiali;
* scienziato dei materiali;
* esperto di laboratorio nell'uso del patrimonio strumentale;
* consulente e libero professionista nel campo dei materiali.
I laureati possono rivolgersi a laboratori di ricerca e sviluppo di enti pubblici e privati o in aziende
per la produzione, la trasformazione e lo sviluppo dei materiali per applicazioni nei campi chimico,
elettronico, delle telecomunicazioni, dell’energia, dei trasporti, e in ambito biomedico, ambientale e
dei beni culturali. In particolare:
* piccole e medie aziende attive nel settore delle tecnologie avanzate
* società di progettazione, costruzione e/o vendita di strumentazioni scientifiche innovative
* laboratori di “prove, controllo e certificazione“ pubblici o privati
* laboratori di ricerca e sviluppo di Istituzioni o Industrie pubbliche o private
Possono inoltre proseguire la loro formazione nel settore della Scienza e Tecnologia dei nuovi
materiali, mediante:
* perfezionamento presso Laboratori e Università di altri paesi anche nell’ambito di progetti e
accordi internazionali
* accesso a corsi di MASTER e di Lauree Specialistiche in Scienza e Tecnologia dei Materiali
Innovativi o altri affini
Il corso prepara alle professioni di
• Chimici
• Chimici ricercatori
Attività formative di base
ambito disciplinare
Discipline Matematiche,
informatiche e fisiche
Discipline Chimiche
settore
FIS/01 Fisica sperimentale
FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici
FIS/03 Fisica della materia
FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare
FIS/05 Astronomia e astrofisica
FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre
FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)
FIS/08 Didattica e storia della fisica
INF/01 Informatica
MAT/01 Logica matematica
MAT/02 Algebra
MAT/03 Geometria
MAT/04 Matematiche complementari
MAT/05 Analisi matematica
MAT/06 Probabilita' e statistica matematica
MAT/07 Fisica matematica
MAT/08 Analisi numerica
MAT/09 Ricerca operativa
CHIM/01 Chimica analitica
CHIM/02 Chimica fisica
CHIM/03 Chimica generale e inorganica
CHIM/06 Chimica organica
CFU
52 - 62
min 20
20 - 24
min 20
17
Totale crediti per le attività di base da DM minimo 40
Attività formative caratterizzanti
ambito disciplinare
settore
Discipline chimiche
CHIM/01 Chimica analitica
analitiche e ambientali
Discipline chimiche
CHIM/02 Chimica fisica
inorganiche e chimico-fisiche CHIM/03 Chimica generale e inorganica
Discipline chimiche
CHIM/05 Scienza e tecnologia dei materiali polimerici
industriali e tecnologiche
ING-IND/21 Metallurgia
Discipline chimiche
BIO/10 Biochimica
organiche e biochimiche
CHIM/06 Chimica organica
Totale crediti per le attività caratterizzanti da DM minimo 50
72 - 86
CFU
10 - 14
16 - 24
12 - 16
10 - 16
50 - 70
Attività affini o integrative
settore
CFU
20 - 24
FIS/03 Fisica della materia
FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare
GEO/06 Mineralogia
Totale crediti per le attività affini ed integrative da DM minimo 18
20 - 24
Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (FIS/03, FIS/04)
Nei settori indicati possono essere presenti sia corsi con argomenti relativi ad attività di base, sia
corsi con argomenti più avanzati relativi ad attività affini ed integrative. Questi ultimi riguardano
argomenti di fisica del nucleo, fisica dei materiali e dello stato solido, con relative attività di
laboratorio.
Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)
ambito disciplinare
A scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, Per la prova finale
comma 5, lettera c)
Per la conoscenza di almeno una lingua straniera
Ulteriori conoscenze linguistiche
Abilità informatiche e telematiche
Ulteriori attività formative (art.10, comma 5,
Tirocini formativi e di orientamento
lettera d)
Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del
lavoro
Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle attività art.10, comma 5 lett. d
Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e)
Totale crediti altre attività
CFU totali per il conseguimento del titolo (range 163 - 207)
5.
CFU
12 - 14
3-5
2-4
4
21 - 27
180
E’ approvato l’Ordinamento Didattico generale del Corso di Laurea in Scienza dei Materiali
della classe delle lauree L-30 Scienze e tecnologie fisiche, riformulato ai sensi del D.M.
270/2004, afferente alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, secondo la
formulazione sotto riportata:
Università
Facoltà
Classe
Nome del corso
Nome inglese del corso
Il corso è
Università degli Studi del PIEMONTE ORIENTALE "Amedeo
Avogadro"-Vercelli
SCIENZE MATEMATICHE FISICHE e NATURALI
L-30 Scienze e tecnologie fisiche
Scienza dei Materiali
Materials Science
trasformazione di
SCIENZA DEI MATERIALI (ALESSANDRIA) (cod 57652)
18
Data di approvazione del consiglio di facoltà
Data della relazione tecnica del nucleo di
valutazione
Modalità di svolgimento
Indirizzo internet del corso di laurea
Massimo numero di crediti riconoscibili (DM
16/3/2007 Art 4)
Corsi della medesima classe
16/01/2009
07/07/2008
convenzionale
40
Motivi dell'istituzione di più corsi nella classe L-30
La Scienza dei Materiali è una disciplina scientifica autonoma in rapida espansione. L'istituzione
del Corso di laurea in Scienza dei Materiali all'interno della Classe L-30 nasce innanzitutto dal fatto
che attualmente tra le Classi di Laurea codificate non è contemplata la Classe in Scienza dei
Materiali e pertanto il Corso viene proposto per l'inserimento all'interno della Classe in Scienze e
tecnologie fisiche. Pur essendo figlia della Chimica e della Fisica, la Scienza dei Materiali si è
conquistata la sua autonomia, in tutti i paesi più industrializzati e in tutti i paesi in via di sviluppo,
con i preziosi contributi che da oltre cinquanta anni ha dato alla ricerca di base e al rinnovamento
tecnologico. L'importanza di preparare la figura professionale di laureato in Scienza dei Materiali è
emersa nei paesi più industrializzati già da diversi anni ed ha portato alla nascita di Dipartimenti
Universitari e titoli di studio specializzati.
Per ben comprendere le motivazioni dell'afferenza dei due distinti corsi di laurea ("Scienza dei
Materiali" e "Scienze e Tecnologie Fisiche") alla stessa classe L-30, è utile richiamare l'iter
dell'attivazione dei due corsi durante la breve storia dell'Università del Piemonte Orientale. Al
momento della sua istituzione (anno 1998) come Università tripolare (Alessandria, Novara e
Vercelli) la sede prescelta per la Facoltà di Scienze, e i relativi corsi di laurea (fra cui Chimica), è
stata la città di Alessandria. Successivamente, per una richiesta pressante da parte di ambienti
economici e industriali del novarese di avere in loco un corso di laurea breve che fosse collegato
con la realtà industriale locale e che servisse per la preparazione di laureati, in previsione di una
loro occupazione, e per l'aggiornamento di personale già impiegato, è stato istituito il Corso di
Laurea in Scienza dei Materiali nella città di Novara. Il Corso istituito secondo il D.M. 509/99 è
attivo dall’Anno Accademico 2002-03 e i primi laureati sono stati licenziati nel novembre 2005. Il
Corso fornisce competenze interdisciplinari tra la fisica e la chimica per la formazione della figura
professionale di “materials scientist”, ed anche una solida formazione di base che consentono una
buona preparazione allo studente che si avvia alle lauree specialistiche in Scienza e/o Ingegneria dei
Materiali e/o al conseguimento di Master di I livello di Scienza di Materiali . Il Corso è altamente
innovativo in quanto attua una buona formazione in una scienza relativamente recente, quale è
appunto la scienza dei materiali, si integra saldamente con il territorio prevedendo sia “stages” per
gli studenti svolti nelle industrie del settore presenti in Novara e provincia, sia una docenza per
insegnamenti altamente specialistici tenuti da esponenti di industrie locali, particolarmente attenti
alle tendenze innovative e di mercato nel settore strategico dei materiali. Sono del resto numerose le
Aziende che nel novarese operano nel settore della Fisica dei Materiali, alcune di medie dimensioni
(MEMC spa, nel campo dei semiconduttori, Giacomini spa per il valvolame, Agusta Westland,
velivoli civili e militari), altre più piccole per la certificazione di qualità e la produzione di
componenti in alluminio (Qualital,Tecnomeccanica); in esse può trovare accoglienza il laureato
triennale in Scienza dei Materiali di classe fisica. Da questo punto di vista si giustifica l’esistenza di
due corsi di laurea (Fisica e Scienza dei Materiali) appartenenti alla stessa classe. Non solo perché
si tengono in zone geografiche differenti e si rivolgono quindi a realtà economico-industriali
diverse, ma anche, e soprattutto, perché tendono ad una preparazione scientifico-professionale
diversa. Il corso di Fisica deve fornire allo studente una solida preparazione fisica e matematica di
base che gli consenta di proseguire agevolmente nelle Lauree Specialistiche nei vari settori di
indirizzo, mentre il corso di Scienza dei Materiali prepara laureati che, oltre a disporre delle
necessarie competenze fisiche e matematiche, abbiano una buona preparazione teorica e
19
sperimentale nelle discipline chimiche, requisiti entrambi indispensabili a progettare e caratterizzare
materiali.
Criteri seguiti nella trasformazione del corso da ordinamento 509 a 270
La trasformazione dell’ordinamento del Corso di Studi è stata effettuata mantenendo i contenuti
scientifici e tecnologici propri della Scienza dei Materiali e progettando il Corso con una
impostazione semestrale anziché quadrimestrale con una riduzione sostanziale del numero di esami.
I contenuti, già individuati e proposti agli studenti del Corso di Studio dell’ ordinamento precedente
sono stati aggiornati attraverso un esame attento della letteratura recente, dei libri di testo e dei
curricula attualmente realizzati in vari paesi sopratutto europei. Gli argomenti scientifici, la loro
ripartizione nei corsi di insegnamento e la distribuzione temporale dei corsi stessi sono stati oggetto
di una discussione collettiva nel Consiglio di Corso di Studio con l’obiettivo di ottimizzare la
proposta didattica, definire le propedeuticità interne ed eliminare alcune ripetizioni e
sovrapposizioni.
Sintesi della relazione tecnica del nucleo di valutazione
Il Corso di Laurea è il risultato della trasformazione del precedente Corso in SCIENZA DEI
MATERIALI. L’individuazione delle esigenze formative è stata effettuata in modo preciso e
dettagliato, giustificando ampiamente la presenza di due lauree nello stesso Settore L-30 (SCIENZE
E TECNOLOGIE FISICHE e SCIENZA DEI MATERIALI). In particolare, i due corsi sono
indirizzati a realtà economico/industriali diverse (SCIENZE E TECNOLOGIE FISICHE si tiene ad
Alessandria e SCIENZA DEI MATERIALI a Novara). Inoltre, la caratteristica di forte espansione
odierna della scienza dei materiali e la sua natura interdisciplinare la rendono una disciplina
autonoma, riconducibile solo parzialmente all’ambito fisico. Una dettagliata e convincente analisi è
riportata a sostegno di questa tesi.
Le prospettive occupazionali, adeguatamente documentate, risultano coerenti con gli obiettivi
formativi previsti. La ristrutturazione del corso presenta una migliore organizzazione e un
ammodernamento delle tematiche in rapida evoluzione. Gli obiettivi sono descritti in dettaglio e le
conoscenze attese, acquisite dai laureati, sono coerenti con i descrittori adottati in sede europea.
La Facoltà ha riprogettato il Corso di Laurea in maniera coerente con le istanze provenienti dal
mondo del lavoro e si può stimare una buona capacità di assorbimento dei laureati. Il contesto
culturale appare soddisfacente in virtù della coerenza rilevabile tra il corpo docente strutturato e gli
insegnamenti caratterizzanti. L’accesso al Corso prevede i normali requisiti per i corsi di Laurea
Triennali. La preparazione pregressa degli studenti viene valutata mediante un test di accertamento
dei requisiti minimi di conoscenze di base, non vincolante per l’iscrizione. Il Nucleo rileva come il
corso abbia una buona potenzialità di aumento degli sbocchi professionali anche nel breve termine.
Alla luce della documentazione presentata, il Nucleo formula quindi parere positivo all’istituzione
del Corso di Laurea.
Obiettivi formativi qualificanti della classe
I laureati nei corsi di laurea della classe devono:
• possedere un'adeguata conoscenza di base dei diversi settori della fisica classica e moderna;
• possedere familiarità con il metodo scientifico di indagine ed essere in grado di applicarlo nella
rappresentazione e nella modellizzazione della realtà fisica e della loro verifica;
• possedere competenze operative e di laboratorio;
• saper comprendere ed utilizzare strumenti matematici ed informatici adeguati;
• possedere capacità nell'utilizzare le più moderne tecnologie;
20
• possedere capacità di gestire sistemi complessi di misura e di analizzare con metodologia
scientifica
grandi
insiemi
di
dati;
• essere capaci di operare professionalmente in ambiti definiti di applicazione, quali il supporto
scientifico alle attività industriali, mediche, sanitarie e concernenti l'ambiente, il risparmio
energetico ed i beni culturali, nonché le varie attività rivolte alla diffusione della cultura scientifica;
• essere in possesso di adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione
dell'informazione;
• possedere strumenti e flessibilità per un aggiornamento rapido e continuo al progresso della
scienza e della tecnologia;
• essere capaci di lavorare in gruppo, pur operando con definiti gradi di autonomia, e di inserirsi
prontamente negli ambienti di lavoro;
• essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione
Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni
generali.
I laureati della classe svolgeranno attività professionali negli ambiti delle applicazioni tecnologiche
della fisica a livello industriale (per es. elettronica, ottica, informatica, meccanica, acustica, etc.),
delle attività di laboratorio e dei servizi relativi, in particolare, alla radioprotezione, al controllo e
alla sicurezza ambientale, allo sviluppo e caratterizzazione di materiali, alle telecomunicazioni, ai
controlli remoti di sistemi satellitari, e della partecipazione alle attività di enti di ricerca pubblici e
privati, e in tutti gli ambiti, anche non scientifici (per es. della economia, della finanza, della
sicurezza), in cui siano richieste capacità di analizzare e modellizzare fenomeni anche complessi
con metodologia scientifica.
Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe:
• comprendono in ogni caso attività finalizzate ad acquisire: conoscenze di base dell'algebra, della
geometria, del calcolo differenziale e integrale; conoscenze fondamentali della fisica classica, della
fisica teorica e della fisica quantistica e delle loro basi matematiche; elementi di chimica; aspetti
della fisica moderna, relativi ad esempio all'astronomia e astrofisica, alla fisica nucleare e
subnucleare, e alla struttura della materia;
• devono prevedere in ogni caso, fra le attività formative nei diversi settori disciplinari, attività di
laboratorio per un congruo numero di crediti, in particolare dedicate alla conoscenza di metodiche
sperimentali, alla misura e all'elaborazione dei dati;
• possono prevedere, in relazione ad obiettivi specifici, attività esterne, come tirocini formativi
presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, oltre a soggiorni di studio
presso altre università italiane ed estere, anche nel quadro di accordi internazionali.
Oltre a curricula con formazione di base maggiormente marcata, possono essere attivati corsi di
laurea della classe con curriculum più orientato verso il rapido inserimento nel mondo del lavoro,
che diano quindi competenze specifiche per uno sbocco occupazionale nell'ambito, per esempio,
delle applicazioni della fisica alla sanità o alla conservazione del patrimonio culturale, nell'ambito
della radioprotezione, nell'ambito dell'ottica-optometria, nell'ambito di processi industriali che
utilizzano o realizzano sistemi ottici ed optoelettronici, nell'ambito dei processi industriali di
produzione ed analisidei materiali, nella gestione di apparecchiature tecnologicamente avanzate,
etc..
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
Il corso di laurea in Scienza dei Materiali ha il fine di preparare laureati:
* con una conoscenza di base integrata e sinergica della chimica e della fisica degli stati condensati
e con competenze operative e di laboratorio;
21
* con conoscenze e competenze utili alla progettazione delle proprietà dei materiali, partendo dalle
strutture fisiche atomiche e molecolari che li compongono; in grado di intervenire nei processi
produttivi e di seguire l’evoluzione scientifica, tecnologica e industriale del settore;
* capaci di operare professionalmente in ambiti definiti di applicazione e qualificazione delle varie
classi di materiali: semiconduttori, superconduttori, metallici, compositi, polimerici, ceramici e
vetrosi, catalitici, molecolari.
A tal fine il percorso formativo comprende:
* acquisizione di sufficienti elementi di base di matematica/informatica e di fisica sperimentale,
teorica, dei modelli e metodi matematici e di chimica, nonché di fondamentali principi della
meccanica quantistica; tali attività sono affiancate da un costante tutoraggio per le materie di base di
chimica e fisica ed un recupero della matematica attraverso un corso introduttivo preliminare
all'inizio del calendario delle lezioni;
* approfondimenti di tematiche di base, di fondamentali principi della chimica generale e
inorganica, della chimica fisica, della chimica organica, della chimica analitica, della struttura della
materia e della fisica dello stato solido, con competenze utili alla progettazione e alla simulazione
delle proprietà fisiche dei materiali partendo dalle strutture atomiche e molecolari che li
compongono;
* attività di laboratorio, in particolare dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali, alla
misura, all’elaborazione dei dati e all’uso delle tecnologie. Tali attività sono in prevalenza orientate
alla determinazione delle proprietà fisiche per la qualificazione delle varie classi di materiali:
semiconduttori, superconduttori, metallici, magnetici, compositi, polimerici, ceramici e vetrosi,
catalitici, molecolari e sono svolte sia presso i laboratori della Facoltà che presso aziende esterne.
* tirocinio formativo presso enti pubblici o privati non universitari, nell'ambito della normativa
vigente. In questo contesto, l'obiettivo prioritario del corso è quello di consentire l'acquisizione di
specifiche conoscenze professionali al fine di agevolare l'inserimento nel mondo del lavoro.
Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio
(DM 16/03/2007, art. 3, comma 7)
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati in Scienza dei Materiali dovranno possedere anzitutto una solida conoscenza e
comprensione dei fondamenti della fisica nei suoi principali indirizzi. Allo stesso tempo una buona
preparazione nel campo della chimica generale e inorganica, della chimica analitica, della chimica
fisica e della chimica organica permetterà loro di comprendere la struttura chimica e le proprietà
chimiche della materia. La conoscenza degli strumenti matematici e informatici, e l’uso delle
tecniche di laboratorio chimiche e fisiche, convenzionali e innovative, per il controllo e la
caratterizzazione dei materiali completano il profilo. L’aspetto fondamentale della preparazione è
comunque la consapevolezza del contesto multidisciplinare della scienza dei materiali e l’abitudine
alla comprensione dei due linguaggi chimico e fisico che la caratterizzano. Al termine del percorso
infine il laureato sarà in grado di apprendere in modo autonomo conoscenze da testi e articoli
specialistici, anche in lingua inglese. La verifica delle conoscenze e capacità di comprensione
avviene sia durante le prove di accertamento in itinere, prevalentemente scritte, previste nel
regolamento del corso di studi, che durante le prove d'esame scritte e/o orali alla fine di ogni corso.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
Il laureato in scienza dei materiali è in grado di:
* conoscere e utilizzare con procedure appropriate (anche in termini di sicurezza) la strumentazione
di laboratorio di routine e, in alcuni casi, anche avanzata, al fine di progettare, testare, caratterizzare
ed analizzare le proprietà fisiche di un materiale.
22
* contribuire positivamente al lavoro di un team interdisciplinare che si occupa di materiali e di
inserirsi in un ambiente lavorativo orientandosi tra le varie classi di materiali, effettuando i controlli
di qualità, verificandone con l’applicazione pratica, le proprietà e l’adeguatezza.
* avere familiarità con il lavoro di gruppo nei processi di simulazione, progettazione,
caratterizzazione e analisi fisiche dei materiali e, sotto la guida di figure professionali più esperte,
essere in grado di testare processi o prodotti innovativi.
Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati dovranno avere autonomia di giudizio nel formulare e risolvere problemi della scienza dei
materiali, scegliendo e utilizzando attrezzature, strumenti e metodi adatti alla progettazione e
caratterizzazione fisica dei materiali. In particolare dovranno essere in grado di individuare e
condurre esperimenti fisici appropriati, interpretare, interpolare e analizzare statisticamente i dati e
trarre conclusioni. Sapranno proporre valutazioni sull’impatto di tipo economico, sociale e
ambientale dell’impiego di nuovi materiali e tecnologie. In generale la loro impostazione
scientifico-culturale li porterà a riconoscere la necessità dell'apprendimento autonomo durante tutto
l'arco della vita attraverso lo studio delle ricerche più recenti e l’utilizzo di ogni fonte di
informazione necessaria (testi, bibliografia, basi di dati e altro).
Abilità comunicative (communication skills)
Il laureato avrà acquisito competenza e padronanza del linguaggio scientifico in modo da essere in
grado di organizzare brevi presentazioni del proprio lavoro, con l'ausilio di strumenti per la
comunicazione e la gestione dell'informazione. Sarà in grado di sostenere una discussione tecnica
relativa a temi di propria competenza con esperti di materie affini (chimici, fisici, ingegneri).
Queste abilità comunicative sono state stimolate e verificate durante tutto il curriculum di studi,
attraverso l’ abitudine al lavoro di gruppo, richiesto fin dai laboratori del I anno, la discussione sui
risultati conseguiti al termine dei laboratori più avanzati di fronte a colleghi e docenti e
l’organizzazione del proprio lavoro di stage e la presentazione del lavoro connesso alla prova finale.
Capacità di apprendimento (learning skills)
Il laureato possiede una mentalità e una cultura scientifica che gli permette il rapido apprendimento
di nuovi concetti e metodi, teorici e sperimentali, ed è quindi in grado di aggiornare le proprie
conoscenze sia attraverso uno studio autonomo di testi e pubblicazioni specialistiche, sia
intraprendendo studi più avanzati nel campo della scienza dei materiali o in discipline affini. Tale
capacità è stata acquisita in particolare durante i laboratori e le lezioni più avanzate e nel periodo di
preparazione della prova finale.
Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2)
Il possesso dei contenuti base adatti ad intraprendere il corso di studi è valutato mediante il test di
accertamento dei requisiti minimi (TARM) al quale sono obbligati a partecipare tutti gli studenti
che si iscrivono al corso. La prova di accertamento comprende domande relative ad algebra,
geometria, nozioni elementari sulle funzioni, uso della matematica in contesti applicativi, elementi
fondamentali di chimica e fisica, conoscenza della lingua inglese. L'esito della prova non preclude
la possibilità di immatricolarsi. Il Regolamento didattico prevede la possibilità di esoneri dal
sostenimento del test e un adeguato supporto per l'acquisizione dei contenuti essenziali per coloro
che non hanno superato il test stesso.
Caratteristiche della prova finale
Obiettivo della prova finale è quello di verificare la capacità del laureando di esporre e discutere
con chiarezza e padronanza un argomento pertinente la scienza dei materiali. Il candidato produrrà
un elaborato scritto avente come oggetto i risultati e le esperienze conseguite nell'attività di tirocinio
23
formativo obbligatorio, effettuato sotto la supervisione di un docente (Tutore universitario), presso
industrie, aziende, laboratori, centri di ricerca operanti nel settore fisico dei materiali.
Eccezionalmente, l'elaborato può riguardare l' approfondimento personale di un argomento scelto
dal candidato, con l'accordo del Tutore, tra quelli affrontati nel triennio.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma
7)
Gli elementi caratterizzanti la formazione del laureato in Scienza dei Materiali nella classe delle
lauree Scienze e Tecnologie Fisiche sono: l’interdisciplinarietà e la duttilità nel saper affrontare
problematiche di diversa natura, forti di una solida preparazione metodologica della classe. Questa
capacità è un indubbio vantaggio e garanzia dal punto di vista occupazionale: il laureato è un
risolutore di problemi, una figura capace di progettare, simulare e sperimentare partendo dalla scala
degli atomi o delle molecole, cioè dai mattoni fondamentali, le proprietà fisiche di un qualsiasi
materiale non strettamente legato ad un particolare settore merceologico.
Gli sbocchi professionali possibili per un laureato in Scienza dei Materiali della classe Scienze e
Tecnologie
Fisiche
sono:
* esperto di tecnologie di progettazione, simulazione e di qualificazione dei materiali;
* scienziato dei materiali;
* esperto di laboratorio nell'uso delle tecniche di misura dei parametri fisici più idonee per la
caratterizzazione e qualificazione dei materiali, e nella gestione e conservazione del patrimonio
strumentale;
* consulente tecnico e libero professionista nel campo dei materiali.
I laureati possono rivolgersi a laboratori di ricerca e sviluppo di enti pubblici e privati o in aziende
per la produzione, la trasformazione e lo sviluppo dei materiali per applicazioni nei campi chimico,
elettronico, delle telecomunicazioni, dell’energia, dei trasporti, e in ambito biomedico, ambientale e
dei beni culturali. In particolare:
* piccole e medie aziende attive nel settore delle tecnologie meccaniche e elettroniche avanzate
* società di progettazione, costruzione e /o vendita di strumentazioni scientifiche innovative
* laboratori di “ prove, controllo e certificazione“ pubblici o privati delle proprietà fisiche dei
materiali
* laboratori di ricerca e sviluppo di Istituzioni o Industrie pubbliche o private
Possono inoltre proseguire la loro formazione nel settore della Scienza e Tecnologia dei nuovi
materiali, mediante:
* perfezionamento presso Laboratori e Università di altri paesi anche nell’ambito di progetti e
accordi internazionali
* accesso a corsi di MASTER di I livello e alle Lauree Specialistiche in Scienza e Tecnologia dei
Materiali Innovativi, o altri affini.
24
Il corso prepara alle professioni di
• Fisici
• Ricercatori e tecnici laureati nelle scienze fisiche
Attività formative di base
ambito disciplinare
Discipline matematiche e
informatiche
Discipline chimiche
Discipline fisiche
settore
INF/01 Informatica
MAT/02 Algebra
MAT/03 Geometria
MAT/05 Analisi matematica
MAT/06 Probabilita' e statistica matematica
MAT/07 Fisica matematica
MAT/08 Analisi numerica
CHIM/01 Chimica analitica
CHIM/02 Chimica fisica
CHIM/03 Chimica generale e inorganica
CHIM/06 Chimica organica
FIS/01 Fisica sperimentale
FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici
Totale crediti per le attività di base da DM minimo 40
Attività formative caratterizzanti
ambito disciplinare
settore
FIS/01 Fisica sperimentale
Sperimentale e applicativo
FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)
Teorico e dei fondamenti
FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici
della Fisica
FIS/08 Didattica e storia della fisica
Microfisico e della struttura
FIS/03 Fisica della materia
della materia
FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare
Totale crediti per le attività caratterizzanti - minimo assegnato dal proponente all'attività 50 - da DM
minimo 50
CFU
15 - 22
min 15
42 - 58
min 5
20 - 22
min 20
77 - 102
CFU
7 - 10
6 - 11
31 - 43
50 - 64
Attività affini o integrative
settore
CHIM/01 Chimica analitica
CHIM/02 Chimica fisica
CHIM/03 Chimica generale e inorganica
CHIM/05 Scienza e tecnologia dei materiali polimerici
CHIM/06 Chimica organica
FIS/01 Fisica sperimentale
FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici
FIS/03 Fisica della materia
FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare
FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)
FIS/08 Didattica e storia della fisica
GEO/06 Mineralogia
INF/01 Informatica
ING-IND/21 Metallurgia
MAT/05 Analisi matematica
Totale crediti per le attività affini ed integrative da DM minimo 18
CFU
18 - 24
18 - 24
Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (FIS/01, FIS/02,
FIS/03, FIS/04, FIS/07, FIS/08, CHIM/01, CHIM/02, CHIM/03, CHIM/06, INF/01, MAT/05)
I SSD di base e caratterizzanti della classe L-30, pur essendo in numero limitato, coprono un ampio
ventaglio di discipline e tematiche. Risulta dunque difficile individuare un insieme di SSD
aggiuntivi che garantiscano - da soli - una preparazione coerente con gli obiettivi formativi.
Si rende opportuno pertanto riproporre negli affini/integrativi gli SSD di base o caratterizzanti:
25
1. Il settore FIS/02 compare fra le attività affini ed integrative per permettere l'acquisizione di
specifiche conoscenze di fisica teorica, così come quelli CHIM/03, FIS/01, FIS/03 e FIS/04 per
consentire approfondimenti di tipo chimico generale, fisico sperimentale e microfisico,
rispettivamente.
2. I settori INF/01 e MAT/05 compaiono tra le attività affini ed integrative per consentire
approfondimenti di tipo informatico e matematico.
I settori CHIM/01, CHIM/02, CHIM/06; FIS/07, FIS/08 sono stati utilizzati nella nostra sede nelle
attività di base e/o caratterizzanti e vengono riutilizzati nelle attività affini/integrative per consentire
l'ampliamento della formazione culturale del laureato.
I settori CHIM/05, GEO/06 e ING-IND/21 consentono l’inserimento di corsi con argomenti più
avanzati riguardanti la chimica dei polimeri, la cristallografia e la scienza dei metalli che
completano la preparazione del laureato in Scienza dei Materiali di classe L-30 - Scienze e
tecnologie fisiche
I corsi affini/integrativi verranno offerti con la modalità a scelta fra opzioni multiple.
Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)
ambito disciplinare
A scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, Per la prova finale
comma 5, lettera c)
Per la conoscenza di almeno una lingua straniera
Ulteriori conoscenze linguistiche
Abilità informatiche e telematiche
Ulteriori attività formative (art.10, comma 5,
Tirocini formativi e di orientamento
lettera d)
Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del
lavoro
Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle attività art.10, comma 5 lett. d
Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e)
Totale crediti altre attività
CFU totali per il conseguimento del titolo (range 166 - 217)
6.
CFU
12 - 14
3-5
2-4
4
21 - 27
180
E’ approvato l’Ordinamento Didattico generale del Corso di Laurea in Scienze Ambientali e
Gestione del Territorio della classe delle lauree L-32 Scienze e tecnologie per l’ambiente e
la natura, riformulato ai sensi del D.M. 270/2004, afferente alla Facoltà di Scienze
Matematiche, Fisiche e Naturali, secondo la formulazione sotto riportata:
Università
Facoltà
Classe
Nome del corso
Nome inglese del corso
Il corso è
Data di approvazione del consiglio di facoltà
Data della relazione tecnica del nucleo di
valutazione
Modalità di svolgimento
Indirizzo internet del corso di laurea
Massimo numero di crediti riconoscibili (DM
16/3/2007 Art 4)
Corsi della medesima classe
Università degli Studi del PIEMONTE ORIENTALE "Amedeo Avogadro"Vercelli
SCIENZE MATEMATICHE FISICHE e NATURALI
L-32 Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura
Scienze ambientali e gestione del territorio
Environmental sciences and management
trasformazione di
SCIENZE AMBIENTALI E GESTIONE DEL TERRITORIO
(ALESSANDRIA) (cod 39972)
16/01/2009
07/07/2008
convenzionale
21
26
Criteri seguiti nella trasformazione del corso da ordinamento 509 a 270
Il corso di Laurea è stato modificato seguendo i seguenti criteri:
a) adeguamento al numero di esami previsto dal D.M. n. 270;
b) rivisitazione del numero di crediti formativi assegnati precedentemente ai diversi SSD a seguito
di discussione critica effettuata dal Consiglio di Corso di Studi sui risultati ottenuti dal percorso
formativo proposto ed erogato in base al DM 509;
c) ri-definizione in base alle criticità rilevate della distribuzione temporale nei quadrimestri e nei tre
anni dei vari corsi: le cosidette "materie di base"( matematica, fisica, chimica generale, chimica
organica, biochimica)finora sono state concentrate nel primo anno di corso, lasciando agli anni
successivi l'erogazione di corsi piu' specificamente "ambientali". L’analisi dei dati provenienti dal
monitoraggio carriere degli studenti ha evidenziato una difficoltà degli studenti nel seguire questa
impostazione e quindi la progettazione del nuovo corso ha previsto una piu’ razionale distribuzione
dei corsi nel biennio;
d)definizione di crediti di laboratorio per gran parte dei corsi;
e) introduzione, nei settori affini, di corsi quali certificazione ambientale, Valutazione di impatto
ambientale, valutazione di rischio.
Sintesi della relazione tecnica del nucleo di valutazione
Il Corso di Laurea è il risultato della trasformazione di un precedente corso con lo stesso nome.
L’individuazione delle esigenze formative è stata effettuata in modo preciso e analitico, e ha portato
a un maggior orientamento verso gli aspetti metodologici e di base, che permettano la prosecuzione
degli studi a Lauree Magistrali, senza tuttavia penalizzare i laureati che desiderano entrare subito
nel mondo del lavoro, per i quali è possibile introdurre degli appositi curricula. La trasformazione
del corso ha tenuto in debito conto le prospettive occupazionali, che hanno determinato gli obiettivi
formativi previsti. Gli obiettivi stessi sono descritti in modo articolato e dettagliato e sono coerenti
con i descrittori adottati in sede europea. La Facoltà ha riprogettato il Corso di Laurea in maniera da
ovviare ad alcune criticità riscontrate nel corso precedenti. Ci si attende quindi un ulteriore aumento
dell’attrattività del corso. Il contesto culturale appare più che soddisfacente data la coerenza tra il
corpo docente strutturato e gli insegnamenti caratterizzanti. L’accesso al Corso richiede i requisiti
standard dei Corsi di Laurea Triennale. La preparazione pregressa degli studenti viene valutata
mediante un test di ingresso, il cui superamento non è pregiudiziale per l’iscrizione. Sono previsti
corsi di “azzeramento” per quegli studenti che non superano il test. Sulla base della documentazione
presentata, il Nucleo formula parere positivo all’istituzione del Corso di Laurea.
Obiettivi formativi qualificanti della classe
I laureati nei corsi di laurea della classe devono:
- possedere una cultura sistemica di ambiente e una buona pratica del metodo scientifico per
l'analisi di componenti e fattori di processi, sistemi e problemi riguardanti l'ambiente, sia naturale,
che modificato dagli esseri umani;
- essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione
Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni
generali;
- possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell'informazione;
- essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi
prontamente negli ambienti di lavoro;
- possedere gli strumenti conoscitivi di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze.
27
Le professionalità dei laureati della classe potranno essere definite in base sia ad una preparazione
che punti maggiormente su aspetti metodologici e conoscenze di base - al fine di evitare una rapida
obsolescenza delle competenze acquisite - che, senza impedire un accesso diretto al mondo del
lavoro, privilegi l'accesso a successivi percorsi di studio; sia ad una preparazione meglio definita in
base a specifici ambiti applicativi, con percorsi curriculari differenziati ed una elevata interazione
con il mondo del lavoro attraverso tirocini e quant'altro possa favorire il collegamento stesso.
I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea della classe sono attività professionali
in diversi settori, quali: il rilevamento, la classificazione, l'analisi, il ripristino e la conservazione di
componenti abiotiche e biotiche di ecosistemi naturali, acquatici e terrestri; i parchi e le riserve
naturali, i musei scientifici e i centri didattici; l'analisi e il monitoraggio di sistemi e processi
ambientali gestiti dagli esseri umani, nella prospettiva della sostenibilità e della prevenzione, ai fini
della promozione della qualità dell'ambiente; la localizzazione, la diagnostica, la tutela e il recupero
dei
beni
ambientali
e
culturali.
Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe:
- potranno essere più orientati alle scienze della natura, maggiormente caratterizzati, pertanto, da
attività didattiche relative ai settori delle scienze della Terra e delle scienze biologiche, ovvero più
orientati verso l'analisi e la gestione di realtà ambientali complesse, prevedendo così l'interazione
fra un ampio spettro di discipline di base, di discipline metodologiche e di processo, nonché di
scienze economiche, giuridiche e sociali;
- devono prevedere in ogni caso, tra le attività formative nei diversi settori disciplinari, lezioni ed
esercitazioni di laboratorio e attività sul campo, in particolare dedicate alla conoscenza di metodiche
sperimentali e all'elaborazione dei dati;
- possono prevedere, in relazione a obiettivi specifici, l'obbligo di attività esterne, come tirocini
formativi presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, oltre a soggiorni
presso altre Università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali;
- possono prevedere almeno un curriculum con caratteristiche più applicative e spiccatamente
orientate verso il rapido inserimento nel mondo del lavoro.
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
Il corso di studi in Scienze ambientali e gestione del territorio proposto dall'Università del Piemonte
Orientale prevede la formazione di un laureato di primo livello con una buona conoscenza
dell’ambiente naturale sotto i diversi aspetti, biologico ed abiologico, e che sia in grado: di
diagnosticare problemi ambientali o di inquinamento dell’ecosistema (del suolo, dell’acqua,
dell’atmosfera); di eseguire misurazioni fisico-chimiche, mineralogiche e biologiche nei
monitoraggi ambientali, di controllare ed elaborare i dati acquisiti e verificare le devianze dei dati;
di controllare potenziali sorgenti di inquinamento; di proporre piani di intervento e di
miglioramento ambientale. Inoltre il corso si propone di trasmettere un metodo di studio e di
approfondimento che permetta di inserirsi con alto grado di autonomia nel percorso di una laurea
specialistica in campo ambientale. Per raggiungere gli scopi il corso prevede:
a) discipline di matematica e statistica, che forniscono le nozioni indispensabili per una qualsiasi
attività in campo scientifico e per il trattamento dei dati ambientali;
b)discipline fisiche con particolare attenzione alle tecniche di monitoraggio e analisi del territorio e
dell’atmosfera, al settore delle energie alternative;
c)discipline chimiche con particolare attenzione ai metodi di analisi chimica dell’ambiente e di
rilevamento di inquinanti;
d)discipline di scienze della terra con riferimento allo studio dei dei minerali-rocce e alla loro
interazione con l’ambiente, nonché agli aspetti geomorfologici e geologici del territorio
28
e)discipline biologiche ed ecologiche per affrontare lo studio degli organismi e delle loro interazioni
nei differenti ecosistemi naturali, nonché l’analisi di rischio in situazioni caratterizzate da
problematiche ambientali.
La formazione dello studente sarà completata da moduli integrati di “Istituzioni di diritto pubblico”
“Diritto dell’ambiente” e “Economia dell’ambiente” e da insegnamenti di”Certificazione
ambientale” e “Valutazione di impatto ambientale”, Analisi di rischio.
Tra le attività formative nei diversi settori disciplinari, sono previsti almeno 20 crediti complessivi a
esercitazioni di laboratorio e attività sul campo, dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali
e all’elaborazione dei dati.
Durante il terzo anno, l’identità professionale potrà essere perfezionata grazie a stages in industrie,
laboratori, pubblici e privati, o in studi professionali presenti sul territorio; al termine dello stage lo
studente presenterà un elaborato scritto sul lavoro effettuato.
Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio
(DM
16/03/2007,
art.
3,
comma
7)
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
-Acquisire conoscenze di base e capacità di comprensione nelle discipline di matematica, statistica,
chimica, fisica, mineralogia, geologia, biologia ed ecologia. Tali conoscenze vengono acquisite
attraverso i corsi di: matematica, statistica, fisica, chimica, mineralogia,geologia e biologia.
Le conoscenze e le competenze sono controllate mediante esami e prove in itinere.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
- conoscenze e capacità di analizzare l'ambiente nelle sue diverse componenti, biotiche e abiotiche,
e le relative correlazioni; capacità di analizzare problematiche ambientali considerando anche la
normativa vigente e di riconoscere le caratteristiche economiche di un problema ambientale; sapere
effettuare analisi fisiche, chimiche, biologiche, mineralogiche e geologiche e saper interpretare,
anche con l'aiuto delle conoscenze statistiche acquisite, i dati ottenuti considerando i limiti di ogni
analisi effettuata. Il raggiungimento di tali obiettivi sono ottenuti da insegnamenti degli ambiti
caratterizzanti in cui la maggior parte degli insegnamenti prevedono crediti di laboratorio e/o
attività in campo. Le conoscenze e le capacità sono verificate attraverso esami, prove in itinere e,
per i laboratori, attraverso relazioni presentate alla fine delle esperienze effettate in laboratorio.
Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati dovranno essere in grado di formulare giudizi autonomi sulle caratteristiche degli ambienti
esaminati, sulle tecniche idonee da applicare nelle diverse situazioni per la valutazione della qualità
ambientale e devono saper interpretare i dati in maniera critica. Il loro giudizio deve tener conto
delle principali normative in campo ambientale, e basarsi anche su analisi di valutazione di impatto
antropico sull'ambiente e sui principi basilari dell'analisi economica. Per sviluppare tali capacità il
curriculum di studi prevede moduli di insegnamento negli ambiti del diritto, dell'economia,
dell'analisi di rischio e della valutazione di impatto ambientale. Il raggiungimento di suddette
capacità saranno accertate tramite esami, prove in itinere e discussioni di prove pratiche. La prova
finale costituirà il momento in cui lo studente cercherà di applicare un'insieme di conoscenze e
metodologie acquisite all'analisi di un ambiente o di una problematica ambientale.
Abilità comunicative (communication skills)
Le abilità comunicative vengono sviluppate soprattutto attraverso le attività di Laboratorio in cui
allo studente viene richiesta una relazione scritta sulle metodologie utilizzate e un'analisi critica dei
risultati ottenuti. Anche la prova finale, in cui lo studente relaziona sull'attività svolta durante lo
stage, per lo piu' svolto in aziende, enti pubblici eo privati, ha come finalità il perfezionamento delle
abilità comunicative non soltanto verso interlocutori specialisti, ma anche verso quelli non
29
specialisti.
Un corso specifico, previsto nel processo formativo, fornirà gli strumenti di base per esprimersi,
almeno per la comprensione dei testi scientifici e per lo scambio di informazioni generali, in lingua
inglese.
Capacità di apprendimento (learning skills)
Conoscenza degli strumenti utilizzabili per l'aggiornamento delle conoscenze negli ambiti di
competenza e per l'accesso alla letteratura scientifica in lingua inglese.
Acquisizione delle metodologie di studio che permettano ai laureati triennali di accedere in maniera
proficua e con alto grado di autonomia ai corsi magistrali di carattere ambientale.
Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2)
Per essere ammessi al corso di Laurea in Scienze ambientali e gestione del territorio è necessario
essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio
conseguito all'estero e riconosciuto idoneo. Sono necessarie conoscenze di base, a livello di scuola
superiore, in matematica, fisica, chimica, scienze della terra e biologia. Le conoscenze per l'accesso
vengono valutate tramite un test di ingresso, organizzato a livello di Facoltà prima dell'inizio delle
attività didattiche curricolari.In caso di risultato non positivo, la Facoltà organizza un corso di
allineamento, non obbligatorio, per colmare le lacune.
Caratteristiche della prova finale
La prova finale consiste nella presentazione e discussione di un elaborato scritto sull'attività svolta
durante lo stage, svolto prevalentemente in un'azienda, Ente pubbico o privato, con cui l'Ateneo
stipula una convenzione. L'argomento dello stage viene approvato dalla Commissione didattica,
sentito il parere del tutore interno, docente presso il corso di Studi e scelto dallo studente in base
all'affinità con l'argomento approfondito durante lo stage. La discussione viene effettuata alla
presenza di una Commissione composta da tre docenti del corso e nominata dal Preside.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma
7)
Il laureato in Scienze ambientali e gestione del territorio avrà le competenze necessarie, teoriche e
pratiche, per collaborare con compiti tecnico-operativi e professionali in strutture pubbliche e
private. Gli sbocchi professionali previsti per il laureato in Scienze ambientali e gestione del
territorio riguardano:
• istituzioni pubbliche operanti in campo ambientale (ARPA, Assessorati all’Ecologia dei vari Enti
Locali, ASL…);
• laboratori, pubblici e privati, di analisi e monitoraggio ambientale e industrie per promuovere il
corretto equilibrio tra attività produttive e qualità ambientale;
• società di consulenza, studi professionali privati attivi nel rilevamento, classificazione, analisi,
ripristino e conservazione di componenti abiotiche e biotiche di ecosistemi naturali e nella
localizzazione, nella diagnostica, nella tutela e nel recupero dei beni ambientali;
• sistemi di gestione industriale (ISO 14000, EMAS);
• gestione di parchi e riserve naturali;
• musei scientifici e centri didattici;
• centri ed istituti di ricerca ambientale.
30
Il corso prepara alle professioni di
• Specialisti in scienze matematiche, fisiche e naturali
• Biologi, botanici, zoologi ed assimilati
• Tecnici del controllo ambientale
Attività formative di base
ambito disciplinare
settore
INF/01 Informatica
MAT/01 Logica matematica
MAT/02 Algebra
MAT/03 Geometria
MAT/04 Matematiche complementari
Discipline matematiche,
MAT/05 Analisi matematica
informatiche e statistiche
MAT/06 Probabilita' e statistica matematica
MAT/07 Fisica matematica
MAT/08 Analisi numerica
MAT/09 Ricerca operativa
SECS-S/01 Statistica
SECS-S/02 Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica
FIS/01 Fisica sperimentale
FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici
FIS/03 Fisica della materia
FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare
Discipline fisiche
FIS/05 Astronomia e astrofisica
FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre
FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)
FIS/08 Didattica e storia della fisica
CHIM/01 Chimica analitica
CHIM/02 Chimica fisica
Discipline chimiche
CHIM/03 Chimica generale e inorganica
CHIM/06 Chimica organica
BIO/01 Botanica generale
BIO/05 Zoologia
Discipline naturalistiche
GEO/04 Geografia fisica e geomorfologia
GEO/07 Petrologia e petrografia
Totale crediti per le attività di base - minimo assegnato dal proponente all'attività 45 - da DM minimo 36
CFU
10 - 18
min 9
12 - 18
min 6
10 - 18
min 9
9 - 18
min 9
45 - 72
Attività formative caratterizzanti
ambito disciplinare
settore
BIO/01 Botanica generale
BIO/02 Botanica sistematica
BIO/04 Fisiologia vegetale
BIO/05 Zoologia
Discipline biologiche
BIO/06 Anatomia comparata e citologia
BIO/09 Fisiologia
BIO/10 Biochimica
BIO/18 Genetica
BIO/19 Microbiologia generale
BIO/03 Botanica ambientale e applicata
Discipline ecologiche
BIO/07 Ecologia
GEO/04 Geografia fisica e geomorfologia
GEO/02 Geologia stratigrafica e sedimentologica
GEO/05 Geologia applicata
GEO/06 Mineralogia
Doiscipline di scienze della GEO/07 Petrologia e petrografia
Terra
GEO/08 Geochimica e vulcanologia
GEO/09 Georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche per
l'ambiente e i beni culturali
GEO/12 Oceanografia e fisica dell'atmosfera
Discipline agrarie, chimiche, AGR/01 Economia ed estimo rurale
fisiche, giuridiche,
AGR/14 Pedologia
economiche e di contesto
AGR/16 Microbiologia agraria
CFU
24 - 36
min 18
9 - 21
min 9
20 - 30
min 18
15 - 27
min 6
31
CHIM/01 Chimica analitica
CHIM/12 Chimica dell'ambiente e dei beni culturali
FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre
INF/01 Informatica
IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico
IUS/10 Diritto amministrativo
SECS-P/01 Economia politica
SECS-P/02 Politica economica
SECS-P/06 Economia applicata
Totale crediti per le attività caratterizzanti da DM minimo 54
68 - 114
Attività affini o integrative
settore
BIO/04 Fisiologia vegetale
BIO/05 Zoologia
BIO/07 Ecologia
CHIM/01 Chimica analitica
CHIM/12 Chimica dell'ambiente e dei beni culturali
FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre
GEO/04 Geografia fisica e geomorfologia
GEO/09 Georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche per l'ambiente e i beni culturali
IUS/10 Diritto amministrativo
Totale crediti per le attività affini ed integrative da DM minimo 18
CFU
18 - 24
18 - 24
Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (BIO/04, BIO/05,
BIO/07, CHIM/01, CHIM/12, FIS/06, GEO/04, GEO/09, IUS/10)
Si è ritenuto opportuno inserire nelle attività affini ed integrative i settori BIO/04 e BIO/05 perchè
si prevedono moduli di laboratorio sul rilevamento della qualità ambientale mediante l'uso della
fauna e di alcune proprietà fisiologiche dei vegetali.
I settori BIO/07 e GEO/04 prevedono moduli che trattino la valutazione di impatto ambientale e
l'analisi di rischio, argomenti che non è possibile esaurire nell'ambito delle attività caratterizzanti.
Il settore CHIM/12 prevede un modulo di certificazione ambientale, non oggetto di moduli dei
settori caratterizzanti.
GEO/09 e IUS/10 sono riutilizzati per organizzare un modulo sui metodi di individuazione in
manufatti di minerali definiti per legge "amianto" e sulla normativa specifica.
Il settore CHIM/01 è riutilizzato per poter programmare esperienze pratico-applicative di chimica
analitica strumentale che non è possibile trattare nelle attività di base e caratterizzanti
Fis/06 prevede un modulo di analisi delle fonti di energie alternative che non rientra nei programmi
previsti dalle attività di base del settore.
Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)
ambito disciplinare
A scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, Per la prova finale
comma 5, lettera c)
Per la conoscenza di almeno una lingua straniera
Ulteriori conoscenze linguistiche
Abilità informatiche e telematiche
Ulteriori attività formative (art.10, comma 5,
Tirocini formativi e di orientamento
lettera d)
Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del
lavoro
Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle attività art.10, comma 5 lett. d
Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e)
Totale crediti altre attività
CFU totali per il conseguimento del titolo (range 153 - 248)
CFU
12 - 18
3-5
2-4
5-8
0-3
5
22 - 38
180
32
7.
E’ approvato l’Ordinamento Didattico generale del Corso di Laurea in Matematica e
Applicazioni della classe delle lauree L-35 Scienze matematiche, riformulato ai sensi del
D.M. 270/2004, afferente alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, secondo la
formulazione sotto riportata:
Università
Facoltà
Classe
Nome del corso
Nome inglese del corso
Università degli Studi del PIEMONTE ORIENTALE "Amedeo
Avogadro"-Vercelli
SCIENZE MATEMATICHE FISICHE e NATURALI
L-35 Scienze matematiche
Matematica e Applicazioni
Mathematics and Applications
trasformazione di
Il corso è
MATEMATICA E APPLICAZIONI (ALESSANDRIA) (cod
4275)
Data di approvazione del consiglio di facoltà
Data della relazione tecnica del nucleo di
valutazione
Modalità di svolgimento
Indirizzo internet del corso di laurea
Massimo numero di crediti riconoscibili (DM
16/3/2007 Art 4)
Corsi della medesima classe
16/01/2009
07/07/2008
convenzionale
http://www.mfn.unipmn.it/Corsi-di-L/Matematica1/index.htm
60
Criteri seguiti nella trasformazione del corso da ordinamento 509 a 270
La trasformazione del corso di laurea in Matematica e Applicazioni si e' sviluppata senza
discontinuita' con il passato, sulla base della positiva esperienza degli ultimi anni che hanno visto
crescere il numero di immatricolati, calare gli abbandoni e la conferma dei segnali incoraggianti
nell'inserimento occupazionale dei laureati. Nella progettazione del nuovo corso di studi si e' tenuto
conto anche delle indicazioni del coordinamento nazionale dei corsi di laurea in Matematica (ad
esempio nell'inclusione dei settori FIS e INF tra le materie affini), nonche' delle osservazioni degli
esponenti del mondo del lavoro direttamente coinvolti nella fase istruttoria. L'acquisizione di una
solida preparazione di base, rimasta centrale nell'impianto del corso, e' completata da un'accresciuta
scelta di discipline applicative e affini, per formare laureati in grado di inserirsi in un vasto ambito
scientifico tecnologico. Si è inoltre ritenuto di garantire in modo ampio la possibilità di inserire
crediti di Fisica, anche in relazione alle possibilità di impiego nelle scuole e nelle industrie, e di
ridurre il numero complessivo degli esami in ottemperanza a quanto disposto dalla legge. Si è anche
cercato di fare in modo che il regolamento didattico possa in particolare ridisegnare i corsi iniziali
del primo anno, con lo scopo di fornire o integrare fin dall’inizio le conoscenze e le tecniche
necessarie per seguire proficuamente tutti i corsi.
Sintesi della relazione tecnica del nucleo di valutazione
Il Corso di Laurea è il risultato della trasformazione di un precedente corso con lo stesso nome.
L’individuazione delle esigenze formative è stata effettuata in modo dettagliato, tenendo conto sia
del recente trend positivo nelle immatricolazioni, sia dei segnali positivi riguardanti l’inserimento
dei laureati nel mondo del lavoro. Inoltre, la strutturazione del corso ha recepito le indicazioni del
coordinamento nazionale dei Corsi di Laurea in Matematica, rendendo così il titolo maggiormente
spendibile. Gli obiettivi formativi sono descritti in modo sufficientemente chiaro e sono coerenti
con i descrittori adottati in sede europea.
La Facoltà ha riprogettato il Corso di Laurea in maniera da aumentarne l’attrattività, rendendolo
adatto a un ampio spettro di sbocchi lavorativi. Il contesto culturale appare molto soddisfacente,
data la coerenza tra il corpo docente strutturato e gli insegnamenti caratterizzanti.
33
L’accesso al Corso richiede una conoscenza pregressa dettagliatamente descritta, del cui possesso è
prevista una verifica da effettuarsi con modalità e criteri precisati nel regolamento del Corso di
Laurea. Si nota che per quegli studenti che non superassero la verifica è prevista un’attività di
tutorato e recupero mirato. Sulla base della documentazione presentata, il Nucleo formula parere
positivo all’istituzione del Corso di Laurea.
Obiettivi formativi qualificanti della classe
I laureati nei corsi di laurea della classe devono:
possedere buone conoscenze di base nell'area della matematica;
possedere buone competenze computazionali e informatiche;
acquisire le metodiche disciplinari ed essere in grado di comprendere e utilizzare descrizioni e
modelli matematici di situazioni concrete di interesse scientifico o economico;
essere in grado di utilizzare almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, nell'ambito
specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell'informazione;
essere capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi
prontamente negli ambienti di lavoro.
I laureati nei corsi di laurea della classe potranno esercitare attivita` professionali come supporto
modellistico-matematico e computazionale ad attivita` dell'industria, della finanza, dei servizi e
nella pubblica amministrazione, nonche' nel campo della diffusione della cultura scientifica.
Occorre considerare che, data la dinamica della evoluzione delle scienze e della tecnologia, la
formazione dovra` comunque sempre
sottolineare gli aspetti metodologici al fine di evitare l'obsolescenza delle competenze acquisite.
Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea della classe comprendono in ogni caso attivita`
finalizzate a far acquisire:
le conoscenze fondamentali nei vari campi della matematica, nonche' di metodi propri della
matematica nel suo complesso;
la capacita` di modellizzazione di fenomeni naturali, sociali ed economici, e di problemi
tecnologici;
il calcolo numerico e simbolico e gli aspetti computazionali della matematica e della statistica;
devono prevedere in ogni caso una quota significativa di attivita` formative caratterizzate da un
particolare rigore logico e da un elevato livello di astrazione;
possono prevedere, in relazione a obiettivi specifici, l'obbligo di attivita` esterne, come tirocini
formativi presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, oltre a soggiorni
presso altre universita` italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali.
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
Il corso si propone di fornire una preparazione adeguata sui temi di base della matematica, in modo
da dare ai laureati la possibilità di proseguire senza debito gli studi in corsi di laurea magistrale di
classe matematica. Questo obiettivo sarà perseguito prevalentemente per mezzo delle attività di
base di ambito matematico e parte di quelle caratterizzanti. Si propone anche di fornire ai laureati
una prima conoscenza di alcuni settori della matematica che hanno rilevanti contatti con la società e
il mondo del lavoro, quali la matematica economica e finanziaria, la matematica computazionale e
le relative applicazioni industriali, logistiche e nel settore della sicurezza, l’educazione matematica.
34
Questo obiettivo sarà perseguito prevalentemente per mezzo di parte delle attività caratterizzanti, di
quelle affini e integrative e anche dei tirocini formativi o attività assimilate. Il corso prevede la
possibilità di inserire un numero consistente di crediti formativi di area fisica, allo scopo di
integrare la preparazione nei settori applicativi di cui sopra. Il percorso formativo prevede un
congruo numero di crediti formativi di matematica comuni a tutti i piani di studio. Prevede anche
una consistente base comune di crediti di fisica e la possibilità di completare il curriculum con
ulteriori crediti a scelta. In particolare è possibile scegliere piani di studio orientati alle applicazioni
della matematica (con particolare riguardo a quelle economico-finanziarie e alla matematica
computazionale), all’educazione matematica (con particolare riguardo alla classe di Matematica e
Fisica dei licei) e alla fisica. Il raggiungimento degli obiettivi sarà verificato attraverso gli esami di
profitto e la prova finale. Quest'ultima potrà essere svolta attraverso modalità anche innovative che
saranno stabilite dal regolamento. Il ridotto numero di esami rispetto al precedente ordinamento, e
la possibilità di accorpamento, potrà consentire forme di valutazione più realistiche e meno
parcellizzate.
Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio
(DM
16/03/2007,
art.
3,
comma
7)
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati devono conseguire conoscenze e capacità di comprensione in un campo di studi di livello
post secondario e devono essere a un livello che, caratterizzato dall’uso di libri di testo avanzati,
includa anche la conoscenza di alcuni temi d’avanguardia nel proprio campo di studi. I laureati
conoscono e sanno utilizzare il calcolo in una e più variabili e l'algebra lineare; inoltre, posseggono
una buona parte o la totalità (a seconda dello specifico percorso seguito) delle conoscenze di base
sulle equazioni differenziali, sul calcolo delle probabilità e la statistica, sulla geometria di curve e
superfici, su alcuni metodi numerici e su alcune strutture algebriche.
Tutti i laureati possiedono una buona conoscenza della fisica generale e, in base ai percorsi, dei
principali temi della Fisica contemporanea, ivi compreso l’uso dei laboratori, anche in relazione
all’insegnamento.
Inoltre, in base al percorso seguito, i laureati conoscono e comprendono le applicazioni di base della
Matematica alla Fisica, all’Economia e alla Finanza, alla Logistica e alla Sicurezza, e i principali
problemi educativi in matematica; hanno adeguate competenze computazionali e informatiche,
inclusa la conoscenza di linguaggi di programmazione o di software specifici; sono capaci di
leggere e comprendere testi anche avanzati di Matematica, e di consultare articoli di ricerca in
Matematica.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
I laureati devono essere capaci di applicare le loro conoscenze e capacità di comprensione in
maniera da dimostrare un approccio professionale al loro lavoro, e devono possedere competenze
adeguate sia per ideare e sostenere argomentazioni che per risolvere problemi nel proprio campo di
studi.
I laureati sono in grado di produrre dimostrazioni rigorose di risultati matematici non identici a
quelli già conosciuti ma chiaramente correlati a essi; di risolvere problemi di moderata difficolta' in
diversi campi della matematica; di formalizzare matematicamente problemi di moderata difficolta'
formulati nel linguaggio quotidiano, e di trarre profitto da questa formulazione per chiarirli o
risolverli; di estrarre informazioni qualitative da dati quantitativi; di utilizzare strumenti informatici
e computazionali come supporto ai processi matematici, e per acquisire ulteriori informazioni.
I laureati, sulla base dei piani di studio scelti, dovranno avere inoltre specifiche capacità di applicare
le conoscenze e gli strumenti acquisiti a contesti particolari quali la fisica, l’economia e la finanza,
la logistica e la sicurezza, e l’educazione matematica, anche a livello più avanzato.
35
Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati devono avere la capacità di raccogliere e interpretare i dati (normalmente nel proprio
campo di studio) ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, inclusa la riflessione su temi sociali,
scientifici o etici a essi connessi.
I laureati sono in grado di costruire e sviluppare argomentazioni logiche con una chiara
identificazione di assunti e conclusioni; di riconoscere dimostrazioni corrette, e di individuare
ragionamenti fallaci; di proporre e analizzare modelli matematici associati a situazioni concrete
derivanti da altre discipline (con particolare riferimento alla fisica), e di usare tali modelli per
facilitare lo studio della situazione originale. Conoscono anche una gamma di modelli matematici
abbastanza ampia per consentire loro di supportare i processi di ragionamento ed esemplificazione.
Hanno esperienza di lavoro di gruppo, ma sanno anche lavorare bene autonomamente.
Abilità comunicative (communication skills)
I laureati devono saper comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori
specialisti e non specialisti.
I laureati sono in grado di dialogare con esperti di altri settori, riconoscendo la possibilita' di
formalizzare matematicamente situazioni di interesse applicativo, industriale o finanziario e
formulando gli adeguati modelli matematici a supporto di attività in svariati ambiti. Essi sanno
inoltre utilizzare i diversi sistemi semiotici della matematica (testi verbali, notazioni simboliche,
rappresentazioni visuali) per rappresentare e trattare dati, per illustrare risultati e procedimenti, per
rendere espliciti processi di ragionamento.
Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati devono aver sviluppato quelle capacità di apprendimento che sono loro necessarie per
intraprendere studi successivi sia in Matematica che in altre discipline, con un alto grado di
autonomia e hanno una mentalità flessibile, che consente loro di inserirsi prontamente negli
ambienti di lavoro, adattandosi facilmente a nuove problematiche.
Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2)
L’accesso al corso di laurea richiede prima di tutto interesse per e atteggiamenti positivi nei
confronti della matematica e delle attività formative connesse. È anche richiesta una buona
competenza linguistica in almeno una lingua e una padronanza sufficiente dell’italiano, così da
consentire lo sviluppo di inferenze e argomentazioni in modo razionale. Anche se l’accesso non è
condizionato dal possesso di un insieme prefissato di conoscenze, è tuttavia consigliabile che chi si
iscrive al I anno abbia già raggiunto una discreta competenza in buona parte delle seguenti aree
tematiche, anche in rapporto ai programmi della scuola secondaria di secondo grado: sistemi
numerici (numeri naturali, interi, razionali e reali): operazioni e proprietà elementari; notazione
algebrica e relative manipolazioni; polinomi, operazioni e trasformazioni collegate; equazioni di
primo e secondo grado e risoluzione di problemi a esse riconducibili; semplici disequazioni di vario
tipo; potenze con esponente reale e logaritmi: prime proprietà; geometria euclidea: proprietà
elementari delle principali figure piane e solide, teoremi di Pitagora, Euclide e Talete; lunghezza
della circonferenza, area del cerchio e volume del cubo, del cilindro, del cono e della sfera;
coordinate cartesiane ed equazioni di rette, circonferenze e parabole; principali operazioni sugli
insiemi; trigonometria: misura degli angoli in radianti, circonferenza goniometrica, le funzioni
trigonometriche elementari.
E' prevista una verifica delle conoscenze sopra indicate, con modalità e criteri che sono precisati nel
regolamento del corso di laurea. Nel regolamento sono anche indicati gli obblighi formativi
aggiuntivi che sono assegnati agli studenti per i quali la verifica non è positiva e le attività di
tutorato e recupero mirato che sono offerte agli studenti.
36
Caratteristiche della prova finale
La prova finale è rivolta ad accertare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi sopra elencati, con
particolare riferimento alla capacità di leggere testi anche avanzati, applicare o rielaborare in modo
autonomo teorie e modelli in situazioni appropriate e di comunicare efficacemente i risultati. La
prova finale comprende in ogni caso un momento di discussione da parte del candidato di un
argomento di sua scelta. Il regolamento stabilisce le modalità di svolgimento della prova finale, che
potrà anche essere articolata in più fasi.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma
7)
I laureati nel corso di Laurea in Matematica e Applicazioni potranno svolgere attività professionali:
- nelle aziende e nell'industria;
- nei laboratori e centri di ricerca;
- nel campo della diffusione della cultura scientifica;
- nel settore dei servizi;
- nella pubblica amministrazione;
con vari ambiti di interesse, tra cui quelli informatico, finanziario, ingegneristico, sanitario, della
comunicazione, scientifico, accademico e, più in generale, in tutti i casi in cui siano utili una
mentalità flessibile, competenze computazionali e informatiche, e familiarità con la gestione,
l'analisi e il trattamento di dati numerici. In particolare, hanno le competenze (o possono facilmente
acquisire le eventuali conoscenze necessarie mancanti) per svolgere tutte le professioni nel punto
2.1.1.3 (Matematici e statistici) e alcune di quelle nel punto 2.1.1.4 (Informatici e telematici)della
classificazione ISTAT delle professioni.Inoltre i laureati potranno, in funzione del percorso
prescelto, proseguire gli studi all’interno di una Laurea Magistrale in classe LM-40 o LM-17.
Il corso prepara alle professioni di
• Matematici
• Statistici
• Specialisti nella ricerca informatica di base
Attività formative di base
ambito disciplinare
settore
CFU
Formazione Matematica di
base
MAT/02 Algebra
MAT/03 Geometria
MAT/05 Analisi matematica
36 - 36
min 30
Formazione Fisica
FIS/01 Fisica sperimentale
FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici
30 - 48
min 9
Formazione informatica
INF/01 Informatica
9 - 12
min 6
Totale crediti per le attività di base da DM minimo 45
75 - 96
Note relative alle attività di base
La possibilità di inserire un numero elevato di crediti di fisica fra le attività di base è legata
all'obiettivo di formare laureati con una solida preparazione in fisica che, sulla base dei percorsi
seguiti, possano proficuamente proseguire gli studi con particolare riferimento ai percorsi finalizzati
alla formazione di insegnanti (cattedra di matematica e fisica in diverse scuole secondarie di
secondo grado) e alle applicazioni della matematica legate alle discipline fisiche, anche in relazione
alle richieste del territorio.
37
Attività formative caratterizzanti
ambito disciplinare
settore
MAT/01 Logica matematica
MAT/02 Algebra
Formazione Teorica
MAT/03 Geometria
MAT/04 Matematiche complementari
MAT/05 Analisi matematica
MAT/06 Probabilita' e statistica matematica
Formazione ModellisticoMAT/07 Fisica matematica
Applicativa
MAT/08 Analisi numerica
MAT/09 Ricerca operativa
Totale crediti per le attività caratterizzanti da DM minimo 30
CFU
12 - 30
min 10
18 - 30
min 10
30 - 60
Attività affini o integrative
settore
FIS/01 Fisica sperimentale
FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici
FIS/03 Fisica della materia
FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare
FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre
FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)
INF/01 Informatica
MAT/06 Probabilita' e statistica matematica
MAT/08 Analisi numerica
MAT/09 Ricerca operativa
SECS-S/01 Statistica
SECS-S/06 Metodi matematici dell'economia e delle scienze attuariali e finanziarie
Totale crediti per le attività affini ed integrative da DM minimo 18
CFU
18 - 24
18 - 24
Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (MAT/06, MAT/08,
MAT/09, FIS/01, FIS/02, FIS/03, FIS/04, FIS/06, FIS/07, INF/01)
La presenza di settori presenti anche nelle tabelle ministeriali è motivata come segue:
(1) per quanto riguarda la fisica e l'informatica viene offerta la possibilità di integrare e
approfondire la formazione in settori di area diversa da quella matematica anche se presenti a un
primo livello nelle attività di base.
(2) per quanto riguarda MAT/06 MAT/08 e MAT/09, si tratta di settori fortemente collegati con le
applicazioni della matematica e in particolare con settori della classe SECS-S (SECS-S/01 e /06). In
base agli attuali ordinamenti delle lauree di secondo livello, e anche a quelli ipotizzabili in futuro,
tali settori includono in modo rilevante discipline più legate alle applicazioni e al mondo del lavoro
che alla determinazione del profilo di un matematico intenzionato a proseguire gli studi in un corso
di secondo livello di classe matematica.
Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)
ambito disciplinare
A scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, Per la prova finale
comma 5, lettera c)
Per la conoscenza di almeno una lingua straniera
Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle attività art.10, comma 5 lett. c
Ulteriori conoscenze linguistiche
Abilità informatiche e telematiche
Ulteriori attività formative (art.10, comma 5,
Tirocini formativi e di orientamento
lettera d)
Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del
lavoro
Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle attività art.10, comma 5 lett. d
Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali (art.10, comma 5, lettera e)
Totale crediti altre attività
CFU totali per il conseguimento del titolo (range 157 - 214)
CFU
12
5
5
10
12
34
180
38
8.
E’ approvato l’Ordinamento Didattico generale del Corso di Laurea Magistrale interateneo in
Fisica dei sistemi complessi della classe delle lauree magistrali LM-17 Fisica, riformulato ai
sensi del D.M. 270/2004, afferente alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali,
secondo la formulazione sotto riportata:
Università
Atenei in convenzione
Facoltà
Classe
Nome del corso
Nome inglese del corso
Università degli Studi del PIEMONTE ORIENTALE "Amedeo
Avogadro"-Vercelli
Università degli studi di Torino (convenzione del 09/01/2009 )
il corso rilascia titolo congiunto con gli atenei convenzionati
SCIENZE MATEMATICHE FISICHE e NATURALI
LM-17 Fisica
Fisica dei sistemi complessi
Physics of Complex Systems
trasformazione di
Il corso è
Data di approvazione del consiglio di facoltà
Data della relazione tecnica del nucleo di
valutazione
Modalità di svolgimento
Indirizzo internet del corso di laurea
Massimo numero di crediti riconoscibili (DM
16/3/2007 Art 4)
Corsi della medesima classe
FISICA (ALESSANDRIA) (cod 7178)
16/01/2009
07/07/2008
convenzionale
6
Criteri seguiti nella trasformazione del corso da ordinamento 509 a 270
Il corso di Laurea Magistrale in Fisica dei Sistemi Complessi nasce come evoluzione di un
curriculum gia' presente nella Laurea Specialistica ex D.M. 509, per valorizzare le competenze di
ricerca in fisica dei sistemi complessi presenti nei due Atenei del Piemonte Orientale e di Torino:
Laboratorio di sistemi complessi presso il Di.S.T.A. (Alessandria) dell'Università del Piemonte
Orientale, Gruppi di ricerca in Bioinformatica, Biofisica teorica, Sistemi dinamici presso i
Dipartimenti di Fisica Teorica, Fisica Sperimentale e Fisica Generale (Torino) e offrire un percorso
di studi coerente, cui contribuiscano docenti dei due Atenei.
Le principali linee di ricerca perseguite sono: Flussi turbolenti, Dispersione degli inquinanti,
Dinamica non lineare, Econofisica, Bioinformatica, Modelli neurali, Computazione quantistica.
Tutti questi ambiti di ricerca sono accomunati da metodologie fisiche simili e di vasta applicazione
legate alla meccanica statistica e da analoghe tecniche di calcolo e modellizzazione.
Sintesi della relazione tecnica del nucleo di valutazione
Il Corso di Laurea Magistrale, che è il risultato della trasformazione del precedente Corso di Laurea
Specialistica in FISICA, è tenuto in convenzione con l’Università di Torino. I due atenei consorziati
attribuiranno un titolo congiunto ai laureati. Il contenuto del corso rappresenta un’evoluzione
rispetto a quello della Laurea Specialistica precedente e tiene conto delle competenze specifiche nel
settore, presenti nei due atenei. Le esigenze formative sono caratterizzate da una polarizzazione
verso l’acquisizione del metodo scientifico e della padronanza di strumenti matematici di supporto.
I laureati magistrali potranno trovare uno sbocco nei settori di innovazione tecnologica. Gli obiettivi
formativi sono chiari e coerenti con i descrittori adottati in sede europea. Il contesto culturale appare
più che buono, essendoci una stretta relazione tra le competenze del corpo docente strutturato e gli
insegnamenti caratterizzanti. L’accesso al corso è aperto a quanti abbiano conseguito una laurea
triennale o equipollente, in Italia o all’estero, previa verifica delle conoscenze apprese, da effettuarsi
con modalità da definire. Sono previsti colloqui integrativi e/o esami per colmare eventuali lacune.
La prova finale prevede un lavoro di ricerca originale, da discutere davanti una commissione
39
nominata dal Consiglio di Corso di Laurea. Sulla base della documentazione presentata, il Nucleo
formula parere positivo all’istituzione del Corso di Laurea Magistrale.
Obiettivi formativi qualificanti della classe
I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono:
• possedere una formazione approfondita e flessibile, attenta agli sviluppi più recenti della ricerca
scientifica
e
della
tecnologia;
• avere una solida preparazione culturale nei vari settori della fisica moderna e nei suoi aspetti
teorici, sperimentali e applicativi, nonché una solida padronanza del metodo scientifico di indagine;
• avere un'elevata preparazione scientifica ed operativa nelle discipline che caratterizzano la classe;
• avere un'approfondita conoscenza delle strumentazioni di misura e delle tecniche di analisi dei
dati;
• avere un'approfondita conoscenza di strumenti matematici ed informatici di supporto;
• essere in grado di operare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità di progetti e
strutture, nel campo della ricerca e dell'innovazione scientifica e tecnologica;
• essere in grado di utilizzare le conoscenze specifiche acquisite, a seconda del curriculum, o per
l'utilizzazione e la progettazione di sofisticate strumentazioni di misura o per la modellizzazione di
sistemi complessi nei diversi campi delle scienze ed anche in ambiti diversi da quello scientifico;
• essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione
Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari e tecnici.
In funzione delle competenze acquisite i laureati della classe potranno svolgere, con funzioni di
responsabilità, attività professionali in tutti gli ambiti che richiedono padronanza del metodo
scientifico, specifiche competenze tecnico-scientifiche e capacità di modellizzare fenomeni
complessi. In particolare, tra le attività che i laureati della classe svolgeranno, si indicano: la
promozione e sviluppo dell'innovazione scientifica e tecnologica, la partecipazione, anche a livello
gestionale, alle attività di enti di ricerca pubblici e privati, nonché la gestione e progettazione delle
tecnologie in ambiti occupazionali ad alto contenuto scientifico, tecnologico e culturale, correlati
con le discipline fisiche, nei settori dell'industria, dell'ambiente, della sanità, dei beni culturali e
della pubblica amministrazione; la divulgazione ad alto livello della cultura scientifica, con
particolare riferimento agli aspetti teorici, sperimentali ed applicativi dei più recenti sviluppi della
ricerca scientifica.
Ai fini indicati, in relazione agli obiettivi specifici dei curricula, i corsi di laurea magistrale della
classe :
• comprendono attività finalizzate all'acquisizione di conoscenze approfondite della meccanica
quantistica, della struttura della materia, della fisica nucleare e subnucleare, dell'astronomia e
astrofisica, dei processi che coinvolgono il sistema terra nei loro aspetti teorici e sperimentali e di
altri aspetti della fisica moderna;
• prevedono sufficienti attività di laboratorio, in particolare dedicate alla conoscenza operativa delle
più recenti e sofisticate metodiche sperimentali, alla misura e all'analisi ed elaborazione dei dati e
alla conoscenza di tecniche di calcolo numerico e simbolico;
• possono prevedere attività esterne come tirocini formativi presso laboratori di enti di ricerca,
industrie, aziende, strutture della pubblica amministrazione, oltre a soggiorni di studio presso altre
università italiane ed estere, anche nel quadro di accordi internazionali.
40
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
La laurea magistrale in Fisica dei sistemi complessi fornisce una preparazione specialistica rivolta
allo studio e alla modellizzazione di sistemi e fenomeni complessi naturali e antropici, in particolare
nell'ambito della fisica dei fluidi (turbolenza e dispersione), dell'econofisica, della bioinformatica e
neurofisica.
Il dottore magistrale in Fisica dei sistemi complessi dovra' possedere:
- una solida preparazione in vari settori di punta della fisica moderna e nei loro aspetti applicativi;
- una piena padronanza dei metodi fisici, matematici e numerici per l'analisi di un'ampia varieta' di
sistemi
e
fenomeni
complessi;
- la capacita' di applicare le conoscenze e le tecniche acquisite alla soluzione di problemi nuovi e
allo
studio
di
situazioni
interdisciplinari;
- la capacita' di trasferire le metodologie apprese anche in ambiti extrascientifici (gestionali,
organizzativi, produttivi).
Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio
(DM
16/03/2007,
art.
3,
comma
7)
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
La conoscenza approfondita della teoria e delle tecniche sperimentali che estendono e/o rafforzano
quelle tipicamente acquisite nel primo ciclo di studi. Esse devono consentire un lavoro di
approfondimento nel campo della ricerca di avanguardia relativa ai sistemi e ai fenomeni complessi,
consentendo di ottenere approfondita comprensione della fisica alla base dei fenomeni, buona
familiarità nella costruzione e gestione di apparati sperimentali, ottima padronanza delle tecniche di
acquisizione e interpretazione dei dati sperimentali e dei metodi di modellizzazione e simulazione
dei sistemi complessi, buona padronanza delle varie metodologie di indagine e degli strumenti
matematici ed informatici di supporto.
In particolare il laureato magistrale acquisirà:
- una solida preparazione di base relativa alla meccanica statistica, ai processi stocastici, ai sistemi
dinamici, acquisita mediante corsi obbligatori frontali;
- conoscenza approfondita di meccanica quantistica, fisica della materia e fisica delle interazioni
fondamentali, acquisita mediante diversi corsi frontali;
- conoscenza approfondita delle tecnologie fisiche, acquisita mediante un corso obbligatorio di
laboratorio;
- conoscenza approfondita degli strumenti matematici avanzati e delle tecniche di calcolo numerico
per i sistemi complessi, acquisita mediante corsi frontali e/o di laboratorio;
- tecniche di simulazione numerica dei sistemi complessi, acquisite mediante un corso di
laboratorio.
In relazione alle scelte personali di approfondimento il laureato magistrale acquisirà inoltre
conoscenze approfondite nel campo dell’econofisica, della fisica della turbolenza e della
dispersione, dei sistemi complessi di interesse biologico, della teoria quantistica dell’informazione,
nonché della misurazione e della descrizione teorica dei sistemi naturali e antropici.
Gli strumenti didattici di verifica sono: esami orali, eventualmente preceduti da esami scritti,
relazioni di laboratorio scritte, commento critico di articoli tecnici e scientifici.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
Capacità di applicare tecniche sperimentali adeguate per l'indagine dei fenomeni fisici connessi al
proprio settore di studio in un contesto più ampio, sviluppata mediante la frequenza dei corsi di
41
laboratorio
e
la
preparazione
della
prova
finale.
Capacità di progettare o ideare nuovi metodi sperimentali o modelli teorici per la verifica di ipotesi
formulate per interpretare fenomeni fisici, sviluppata mediante la preparazione della prova finale.
Capacità di interpretare i dati sperimentali attraverso una corretta trattazione statistica, sviluppata
mediante la frequenza dei corsi di laboratorio.
Capacita’ di realizzare modelli della realtà fisica, usando strumenti matematici e informatici
avanzati.
Capacita' di comprendere e padroneggiare metodi matematici e numerici e sistemi informatici di
acquisizione ed analisi dei dati, di sviluppare software a fini di ricerca di base ed applicativa,
sviluppata mediante la frequenza di un corso di laboratorio dedicato e la preparazione della prova
finale.
Capacita' di operare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità di progetti e strutture,
nel campo della ricerca e dell'innovazione scientifica e tecnologica, sviluppata durante il lavoro di
gruppo nei corsi di laboratorio e durante la preparazione della prova finale.
Gli studenti, per la propria formazione, disporranno della possibilità di effettuare attività esterne
(quali tirocini formativi o periodi di studio per lo svolgimento della tesi) in laboratori altamente
qualificati tradizionalmente disponibili presso strutture di ricerca pubbliche nazionali e
internazionali o presso industrie locali, che offrono ottimi sbocchi occupazionali.
In particolare, in base al percorso formativo intrapreso, gli studenti acquisiranno:
- competenza nella elaborazione e realizzazione di modelli fisici per i sistemi complessi naturali e
antropici nonche' nell'adattamento di modelli e soluzioni a situazioni sperimentali e
fenomenologiche nuove;
- competenze nel calcolo numerico avanzato con l'uso delle tecniche di calcolo parallelo, highperformance computing e grid, per lo sviluppo di algoritmi numerici, per la visualizzazione di dati
scientifici e per la gestione di database e cataloghi di grandi dimensioni;
- comprensione della sinergia e dialettica fra sviluppi teorici e progressi sperimentali nella
formulazione, verifica ed applicazione di modelli a sistemi complessi, insieme alla capacita' di
scelta
degli
strumenti
matematici
ed
informatici
piu'
opportuni;
- capacita' di utilizzare strumentazione tecnologicamente avanzata per misure di laboratorio
nell'ambito della fisica applicata e sperimentale.
Per quanto riguarda la verifica del raggiungimento degli obiettivi, si procederà alla valutazione,
anche in sede di esame, di relazioni scritte sulle esercitazioni compiute, analisi di progetti redatti
individualmente o in piccoli gruppi, valutazione degli elaborati finali svolti sotto la guida di docenti
relatori.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Capacità di valutare l'efficacia di soluzioni alternative ad un problema quantitativo, verificata
attraverso le relazioni degli esami di laboratorio.
Capacità di argomentare la validità di un'ipotesi sulla base di dati reali e del rigore matematico,
valutata attraverso la prova finale.
Capacita' di valutare la rilevanza ed applicabilita' degli sviluppi piu' recenti della ricerca scientifica
e della tecnologia, verificata attraverso la capacita’ di utilizzare articoli scientifici per la
preparazione di esami e della prova finale.
Consapevolezza della responsabilità dell'opera dello scienziato nella società e dell'importanza della
divulgazione della conoscenza e del metodo scientifico.
42
Abilità comunicative (communication skills)
Capacità di comunicare e spiegare ad interlocutori specialisti e non specialisti, in forma efficace, i
risultati del proprio lavoro, inserendoli nel loro contesto scientifico e argomentando in maniera
chiara le scelte operate, utilizzando strumenti informatici adeguati, valutata in modo particolare
nella presentazione dell’eventuale lavoro di stage e nella presentazione del lavoro connesso alla
prova finale.
Capacita' di coordinare il lavoro di gruppo e di argomentare le proprie decisioni, verificata durante i
corsi di laboratorio.
Conoscenza di buon livello della lingua inglese parlata e scritta.
Capacità di apprendimento (learning skills)
Capacità di aggiornarsi in modo autonomo seguendo gli sviluppi della Fisica e della tecnologia
moderna e di estendere le proprie conoscenze attraverso il confronto interdisciplinare, verificata
attraverso la capacita’ di utilizzare efficacemente manuali di strumenti di laboratorio, libri di testo e
articoli scientifici per la preparazione degli esami e della prova finale.
Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2)
Possono iscriversi al corso di Laurea Magistrale gli studenti che abbiano conseguito la laurea di I
livello o titolo equivalente o titolo estero equipollente, che abbiano acquisito sufficienti conoscenze
nella fisica classica, nella meccanica quantistica, nell'attività di laboratorio di fisica, oltre che da
conoscenze di base di analisi matematica, geometria e teoria della probabilita'/statistica, e che
dimostrino una adeguata preparazione personale.
La personale preparazione dei candidati sarà verificata da un'apposita Commissione del Consiglio
di Corso di Studi, secondo modalità definite dal Regolamento Didattico; la Commissione fisserà un
calendario per lo svolgimento dei colloqui, che verrà pubblicato sul portale di Ateneo.
Caratteristiche della prova finale
La prova finale di Laurea Magistrale consiste nella presentazione orale dell'attività svolta e riportata
in modo particolareggiato nella dissertazione scritta (tesi). La tesi può essere redatta in lingua
inglese.
L’elevato numero di CFU attribuiti alla prova finale riflette il carattere di ricerca originale che
l’attivita’ svolta deve avere e il conseguente impegno richiesto allo studente, su un intervallo
temporale indicativo di 7-10 mesi.
La discussione avverra' in seduta pubblica davanti ad una commissione appositamente nominata dal
Consiglio di Corso di Laurea Magistrale.
Il Consiglio di corso di Laurea Magistrale regolamenta i criteri per l'attribuzione di un punteggio di
merito adeguato alla qualita' del lavoro svolto.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma
7)
L'interdisciplinarieta' del percorso di studi, la solida preparazione di base e il ricco bagaglio
metodologico che caratterizzano il corso di laurea garantiscono al dottore magistrale in Fisica dei
sistemi complessi un ampio spettro di possibilita' occupazionali.
Principali ambiti occupazionali e figure professionali:
Ricerca e organizzazione della ricerca in fisica e in ambiti interdisciplinari ad essa connessi, presso
enti pubblici e privati;
Profili dirigenziali e di coordinamento operativo in aziende operanti nei campi: industriale,
finanziario, della consulenza, della tecnologia dell'informazione;
43
Specialisti in analisi dei mercati ed elaborazione di strategie finanziarie;
Specialisti in monitoraggio e controllo ambientale;
Specialisti in gestione e organizzazione di sistemi sociali e/o produttivi complessi;
Specialisti nell'analisi quantitativa di sistemi biologici;
Professionisti della divulgazione e della comunicazione della scienza.
Il corso prepara alle professioni di
• Fisici
• Geofisici
• Meteorologi
• Biofisici
• Specialisti della gestione e del controllo nella pubblica amministrazione
• Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private
• Ricercatori, tecnici laureati ed assimilati
Attività formative caratterizzanti
ambito disciplinare
settore
FIS/01 Fisica sperimentale
Sperimentale applicativo
FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)
Teorico e dei fondamenti
FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici
della fisica
FIS/08 Didattica e storia della fisica
Microfisico e della struttura
FIS/03 Fisica della materia
della materia
FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare
Astrofisico, geofisico e
FIS/05 Astronomia e astrofisica
spaziale
FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre
Totale crediti per le attività caratterizzanti - minimo assegnato dal proponente all'attività 40 - da DM
minimo 40
CFU
12 - 24
12 - 24
6 - 12
6 - 12
40 - 72
Attività affini o integrative
settore
BIO/09 Fisiologia
BIO/10 Biochimica
BIO/11 Biologia molecolare
BIO/13 Biologia applicata
CHIM/01 Chimica analitica
CHIM/02 Chimica fisica
CHIM/03 Chimica generale e inorganica
CHIM/06 Chimica organica
FIS/01 Fisica sperimentale
FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici
FIS/03 Fisica della materia
FIS/04 Fisica nucleare e subnucleare
FIS/05 Astronomia e astrofisica
FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre
FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)
FIS/08 Didattica e storia della fisica
INF/01 Informatica
ING-IND/06 Fluidodinamica
ING-IND/10 Fisica tecnica industriale
ING-IND/21 Metallurgia
ING-IND/32 Convertitori, macchine e azionamenti elettrici
ING-INF/01 Elettronica
ING-INF/02 Campi elettromagnetici
ING-INF/03 Telecomunicazioni
ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni
ING-INF/07 Misure elettriche ed elettroniche
M-FIL/02 Logica e filosofia della scienza
MAT/01 Logica matematica
CFU
12 - 18
44
MAT/02 Algebra
MAT/03 Geometria
MAT/04 Matematiche complementari
MAT/05 Analisi matematica
MAT/06 Probabilita' e statistica matematica
MAT/07 Fisica matematica
MAT/08 Analisi numerica
MAT/09 Ricerca operativa
SECS-P/01 Economia politica
SECS-P/05 Econometria
SECS-S/06 Metodi matematici dell'economia e delle scienze attuariali e finanziarie
Totale crediti per le attività affini ed integrative da DM minimo 12
12 - 18
Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (FIS/01, FIS/02,
FIS/03, FIS/04, FIS/05, FIS/06, FIS/07, FIS/08)
Al fine di fornire una preparazione adeguata alla formazione avanzata del laureato magistrale in
Fisica dei Sistemi Complessi nei diversi campi della fisica si rende necessario integrare la
conoscenze con ulteriori argomenti rispetto a quelli forniti negli ambiti caratterizzanti.
La possibilita' di inserire nel percorso di Laurea Magistrale anche studenti provenienti da classi
diverse dalla L-30 richiede di poter complementare la loro preparazione anche con ulteriori corsi in
tutti i settori FIS (da /01 a /08).
Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)
ambito disciplinare
A scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
Per la prova finale (art.10, comma 5, lettera c)
Ulteriori conoscenze linguistiche
Abilità informatiche e telematiche
Ulteriori attività formative (art.10, comma 5,
Tirocini formativi e di orientamento
lettera d)
Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del
lavoro
Totale crediti altre attività
CFU totali per il conseguimento del titolo (range 103 - 154)
9.
CFU
8 - 12
42 - 48
1-4
51 - 64
120
E’ approvato l’Ordinamento Didattico generale del Corso di Laurea Magistrale interateneo in
Analisi e gestione dell’Ambiente della classe delle lauree magistrali LM-75 Scienze e
tecnologie per l'ambiente e il territorio, riformulato ai sensi del D.M. 270/2004, afferente alla
Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, secondo la formulazione sotto riportata:
Università
Atenei in convenzione
Facoltà
Classe
Nome del corso
Nome inglese del corso
Il corso è
Data di approvazione del consiglio di facoltà
Data della relazione tecnica del nucleo di
valutazione
Modalità di svolgimento
Indirizzo internet del corso di laurea
Massimo numero di crediti riconoscibili (DM
16/3/2007 Art 4)
Corsi della medesima classe
Università degli Studi del PIEMONTE ORIENTALE "Amedeo
Avogadro"-Vercelli
Università degli studi di Torino (convenzione del 09/01/2009 )
il corso rilascia titolo congiunto con gli atenei convenzionati
SCIENZE MATEMATICHE FISICHE e NATURALI
LM-75 Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio
Analisi e gestione dell'ambiente
Environmental Analysis and Management
di nuova istituzione
16/01/2009
07/07/2008
convenzionale
www.mfn.unipmn.it
30
45
Sintesi della relazione tecnica del nucleo di valutazione
Il Corso di Laurea Magistrale, che è un corso di nuova istituzione, è tenuto in convenzione con
l’Università di Torino. I due atenei consorziati attribuiranno un titolo congiunto ai laureati.
Le esigenze formative sono state determinate dall’analisi delle figure professionali previste. Il corso
si articola in due curricula, “Valutazione ambientale per la gestione del territorio” e "Monitoraggio
dell'inquinamento, criteri di bonifica e riqualificazione territoriale". Gli obiettivi formativi sono
dettagliati e coerenti con i descrittori adottati in sede europea. Il contesto culturale appare più che
buono, dal momento che l’articolazione del corso rispecchia le competenze specifiche, nel settore,
dei docenti dei due atenei. Si osserva il carattere pluridisciplinare del corso. Proprio per questa
caratteristica, l’accesso è aperto a laureati triennali di varie classi, tra cui L-32 ed L-13, previa
verifica dell’acquisizione di conoscenze pregresse specificate dal regolamento del corso.
La prova finale consiste nella discussione di una tesi scritta, che descrive una ricerca scientifica e
tecnologica originale, possibilmente con contenuti interdisciplinari. Sulla base della
documentazione presentata, il Nucleo formula parere positivo all’istituzione del Corso di Laurea
Magistrale.
Obiettivi formativi qualificanti della classe
I laureati nei corsi di laurea magistrale della classe devono:
- essere in grado di analizzare, controllare e gestire realtà ambientali complesse;
- avere una solida preparazione culturale a indirizzo sistemico rivolta all'ambiente e una buona
padronanza
del
metodo
scientifico;
- avere la capacità di individuare, valutare e gestire le interazioni tra le componenti dei sistemi e tra
i diversi fattori che determinano processi e problemi ambientali;
- conoscere e saper sviluppare metodi e tecniche d'indagine del territorio e di analisi dei dati, che
permettano anche l'integrazione a differente scala;
- conoscere le metodologie e utilizzare le tecnologie di prevenzione, di disinquinamento e bonifica,
nonché per la protezione dell'uomo e dell'ambiente;
- saper affrontare i problemi legati al monitoraggio, controllo e gestione dell'ambiente e del
territorio, valutati secondo i criteri della sostenibilità e dell'etica ambientale;
- avere competenze per la valutazione delle risorse e degli impatti ambientali, anche attraverso la
formulazione di modelli e l'impiego di strumenti concettuali e metodologici forniti dall'economia,
dal diritto e dalla pianificazione ambientale.
- possedere la padronanza scritta e orale di almeno una lingua dell'Unione Europea oltre all'italiano.
I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale della classe sono attività
riguardanti:
- l'analisi e la gestione delle risorse ambientali, dei sistemi ambientali e del territorio;
- gli interventi sulla produzione di beni e servizi finalizzati al miglioramento della qualità
ambientale;
- la valutazione della qualità dell'ambiente;
- la pianificazione di attività orientate allo sviluppo sostenibile;
- la promozione e il coordinamento di iniziative per orientare politiche ambientali e per concorrere
alla formazione di un consenso critico e propositivo dei cittadini alla soluzione dei problemi posti
dal territorio.
- la progettazione e la gestione degli interventi di risanamento, di monitoraggio e di controllo
ambientale promossi dalla pubblica amministrazione, dai sistemi produttivi e dai soggetti privati;
- la realizzazione e la valutazione di studi di impatto ambientale, di valutazione strategica e di
rischio ambientale, nonchè della sicurezza e delle attività correlate;
- l'analisi e il controllo degli inquinanti e la gestione degli impianti dedicati al loro trattamento;
- la realizzazione e la certificazione di sistemi di gestione ambientale;
- la diffusione di una cultura ambientale attraverso attività di educazione e divulgazione.
Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laurea magistrale della classe:
46
- prevedono attività formative, lezioni, esercitazioni in laboratorio e nell'ambiente, finalizzate alla
conoscenza di metodiche sperimentali, all'uso delle tecnologie, al rilevamento e all'elaborazione dei
dati;
- prevedono, in relazione a obiettivi specifici, attività esterne come tirocini formativi presso
aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, e/o soggiorni di studio presso altre
università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali;
- prevedono l'espletamento di una prova finale consistente in una ricerca scientifica e tecnologica
originale con la produzione di un elaborato.
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
Scopo della LM in Analisi e Gestione dell'Ambiente (AGAM) è fornire una solida preparazione
culturale ad indirizzo sistemico e la padronanza delle metodologie di indagine necessarie per
l'analisi delle strutture e dei processi ambientali nonchè degli effetti su di essi prodotti dall'attività
umana. I laureati magistrali dovranno essere in grado di raccogliere ed elaborare dati territoriali a
differente scala, per produrre strumenti di valutazione utili ad affrontare problemi di squilibrio
ambientale con i rischi connessi, ai fini della prevenzione, della pianificazione, del
disinquinamento, per la protezione dell'uomo e dell'ambiente. Dovranno a) sapere organizzare
programmi di monitoraggio e controllo della qualità degli ecosistemi, b) valutare le risorse e gli
impatti ambientali e c) formulare modelli di gestione delle risorse che si basino sulla sostenibilità e
l'etica ecologica, in relazione ai sistemi normativi e alle esigenze della logica economica.
La LM AGAM ha una base comune di attività formative di almeno 30 crediti. Il resto dell'offerta
formativa si articola in due curricula, aventi le seguenti caratteristiche:
- Curriculum "Valutazione ambientale per la gestione del territorio", orientato alla valutazione della
qualità ambientale e alla pianificazione e gestione delle risorse naturali a più livelli, a partire dalle
componenti abiotiche (in particolare suolo e sottosuolo) degli ecosistemi alle componenti biotiche
(organismi vegetali, animali, popolazioni, comunità), fino alla scala dell'ecomosaico, indispensabile
per una corretta pianificazione ambientale. Le competenze per quest'ultimo aspetto sono garantite
da insegnamenti specifici;
- Curriculum "Monitoraggio dell'inquinamento, criteri di bonifica e riqualificazione territoriale",
orientato allo studio dell'inquinamento nei diversi comparti ambientali (aria, acqua, terra), che
fornisca a)le competenze per la valutazione degli impatti ambientali, attraverso la formulazione di
modelli e con l'impiego di strumenti concettuali, utilizzando approcci integrati; b) la conoscenza dei
diversi sistemi di bonifica applicabili e le basi per individuare il sistema migliore per raggiungere la
riqualificazione di aree caratterizzate da problemi ambientali.
A tali fini il percorso formativo prevede
-lezioni, esercitazioni di laboratorio e nell’ambiente: per ciascun insegnamento una quota di almeno
1 credito sarà destinato ad attività finalizzate alla conoscenza e all’applicazione di metodologie per
il rilevamento e l’elaborazione di dati ambientali e territoriali. Gruppi di insegnamenti potranno
destinare tutti o parte di questi crediti allo studio interdisciplinare di un problema ambientale
complesso (pianificazione ambientale, prevenzione del rischio, valutazione di impatto ambientale o
valutazione ambientale strategica);
-in relazione ad obiettivi specifici, anche in funzione dello svolgimento della ricerca relativa alla
prova finale, attività esterne di stage formativo presso aziende e laboratori e/o strutture della
pubblica amministrazione oppure ancora soggiorni di studio presso altre università italiane ed
europee, anche nel quadro di accordi internazionali;
-l’espletamento di una ricerca scientifica originale finalizzata alla prova finale.
La Convenzione intercorsa tra i due Atenei prevede che:
•la sede amministrativa del corso sia presso l’Università degli Studi di Torino, la quale in
particolare cura le iscrizioni e provvede alla gestione delle carriere;
47
•il titolo di Laurea Magistrale sia rilasciato dall’Università degli Studi di Torino in forma congiunta
con l’Università del Piemonte Orientale;
•le attività formative del corso di studi siano organizzate da un unico Consiglio di Corso di laurea
magistrale composto da tutti i docenti del corso e da un’unica Commissione didattica composta da
un
ugual
numero
di
docenti
delle
due
sedi
universitarie;
•attività scientifiche vengano organizzate su tematiche affini, entro le quali gli studenti potranno
elaborare le tesi finali.
Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio
(DM 16/03/2007, art. 3, comma 7)
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati in Analisi e Gestione dell’Ambiente devono:
•possedere una solida preparazione scientifica sulle conoscenze di base e specifiche dei principali
comparti del sapere relativi alla struttura e al funzionamento degli ecosistemi terrestri, acquatici
interni e costieri, naturali e modificati dall’uomo a fini produttivi ed insediativi, inseriti in sistemi
complessi di ordine più elevato quali sono gli ecomosaici; nonché acquisire le conoscenze
necessarie per diagnosticare casi di alterazioni dei diversi comparti ambientali (suolo, aria, acqua)
ed identificare i criteri più idonei per la loro bonifica, applicabili nelle diverse situazioni;
•avere una buona capacità di comprensione delle dinamiche coinvolte nei processi produttivi al fine
di prevedere tipologie ed entità degli impatti su ecosistemi ed ecomosaici;
•comprendere il significato degli indicatori e degli indici ecologici per la valutazione ed il
monitoraggio della qualità degli ecosistemi e la stima dell’impatto antropico su di essi; conoscere le
modalità di misurarli ed analizzarli, in funzione di allestire modelli ecologici di previsione;
•conoscere le metodologie informatiche idonee per la lettura e la rappresentazione delle componenti
del territorio.
Modalità di conseguimento: la crescita delle conoscenze e le capacità di comprensione si
conseguono mediante lezioni frontali, applicazioni di laboratorio e di campo; studio ed analisi
seminariale della letteratura scientifica sui temi di interesse ambientale.
Strumenti didattici di verifica sono: esami orali e prove pratiche eventualmente in itinere.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
I laureati in Analisi e Gestione dell’Ambiente devono possedere:
• capacità di applicare la propria conoscenza scientifica di base per la comprensione e la soluzione
dei problemi riguardanti il monitoraggio delle diverse componenti dei sistemi ambientali complessi
e delle loro variazioni per effetto delle attività umane;
• capacità di proporre modalità atte ad affrontare problematiche ambientali considerandone anche le
caratteristiche economiche e la legislazione vigente;
• capacità di allestire modelli previsionali degli effetti che le modificazioni ambientali d’origine
naturale o indotte dall’uomo possono provocare sulle singole popolazioni naturali, sulla
vegetazione, sulla fauna, sui suoli, sulle interazioni dinamiche interne agli ecosistemi e agli
ecomosaici;
• capacità di lettura ed interpretazione del paesaggio naturale e modificato dalle attività antropiche e
industriali e delle sue dinamiche;
• capacità di preparare e valutare programmi di conservazione e progetti di recupero ambientale
• capacità di comprensione interculturale per integrazioni progettuali ed esecutive con altre
professionalità (quali quelle del mondo giuridico ed amministrativo, ingegneristico ed
architettonico, agronomico e forestale);
Modalità di conseguimento
Le capacità di applicare conoscenza e comprensione si conseguono mediante: esercitazioni in aula,
in laboratorio e in campo anche con approccio interdisciplinare; analisi di progetti di pianificazione
ambientale e studio di casi reali di rischio e impatto ambientale, attraverso la documentazione
tecnica
ottenuta
da
enti
pubblici
deputati
al
controllo
ambientale.
48
Strumenti didattici di verifica: valutazione, anche in sede di esame, di relazioni scritte sulle attività
di laboratorio e di campo compiute e sui casi di analisi e recupero ambientale studiati.
Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati in Analisi e Gestione dell’Ambiente devono essere in grado di:
•esprimere pareri su programmi che prevedano il monitoraggio delle abbondanze di popolazioni
naturali, nonché la valutazione periodica della qualità di habitat naturali o modificati dall’uomo; su
programmi di pianificazione ambientale che prevedano l’analisi del paesaggio ecologico; su
progetti di conservazione e tutela delle risorse ambientali e di recupero ambientale, per quanto
concerne la componente naturalistica; su progetti di gestione ecosostenibile delle attività produttive.
Tali pareri dovranno tener conto dei principi di etica ambientale pur considerando le esigenze di
sviluppo economico;
•avere capacità diagnostiche sui principali processi biotici ed abiotici influenzati dalla attività
produttive;
•capacità di scegliere, nei casi di alterazioni ambientali, le metodologie idonee alla loro diagnosi e
l’iter necessario per la loro risoluzione, identificandone anche i limiti di applicabilità rispetto alla
situazione reale.
L'autonomia di giudizio sarà sviluppata chiedendo agli allievi l'interpretazione critica di articoli
tecnico-scientifici e di dati sperimentali. I docenti sono invitati a presentare, quando possibile,
diverse tesi interpretative di un tema, sollecitando gli studenti alla loro discussione.
Strumenti didattici di verifica: l'autonomia di giudizio è verificata tramite le relazioni chieste agli
allievi sulle interpretazioni di cui si è detto.
Abilità comunicative (communication skills)
Ai fini di una positiva integrazione professionale e culturale, i laureati in Analisi e Gestione
dell’Ambiente devono essere capaci di:
• lavorare per progetti;
• lavorare in gruppo (utilizzando anche un'altra lingua dell'UE, soprattutto l'inglese);
• assumere responsabilità gestionali;
• sostenere con opportuna convinzione e chiarezza esplicativa le soluzioni adottate
• produrre elaborati scritti o via WEB con taglio scientifico o divulgativo, a seconda delle esigenze
(utilizzando anche un'altra lingua veicolare dell'UE, soprattutto l'inglese)
• organizzare relazioni e comunicazioni secondo standard e formati consueti nel mondo tecnicoscientifico.
Modalità di conseguimento
Le abilità comunicative sono coltivate guidando gli allievi nella presentazione orale, per iscritto e
con l'uso di strumenti elettronici, di propri elaborati individuali.
Strumenti didattici di verifica
Nelle valutazioni degli elaborati individuali e infine della prova finale, la qualità e l'efficacia della
comunicazione concorrono autonomamente alla formazione del giudizio complessivo.
Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati in Analisi e Gestione dell’Ambiente devono:
• possedere gli strumenti di base per attivare programmi di formazione ed aggiornamento continuo
delle
proprie
conoscenze;
• acquisire strumenti per un apprendimento sempre più autonomo.
Modalità di conseguimento
Nel corso del ciclo di studi si svolgeranno seminari e brevi corsi integrativi allo scopo di
ulteriormente aggiornare ed ampliare i contenuti degli insegnamenti già svolti. La partecipazione
obbligatoria a tali iniziative permette anche di valutare la capacità individuale di apprendimento al
di fuori del progetto formativo formalizzato.
Strumenti didattici di verifica
49
La verifica della capacità di apprendimento si svolge valutando i sintetici rapporti scritti chiesti al
termine delle iniziative di aggiornamento di cui si è detto.
Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2)
Per essere ammessi alla Laurea Magistrale in Analisi e Gestione dell’Ambiente occorre essere in
possesso di una Laurea triennale di varie classi, tra cui L-32 (Scienze e tecnologie per l'ambiente e
la natura) ed L-13 (Scienze biologiche), previa verifica dell'acquisizione di conoscenze pregresse
specificate nel Regolamento del Corso di Studi.
Caratteristiche della prova finale
La prova finale consiste nella discussione di una tesi scritta, elaborata a seguito di una ricerca
scientifica e tecnologica originale condotta dal laureando in prima persona, possibilmente con
contenuti interdisciplinari, su un tema concordato con uno o più relatori. Il lavoro di tesi
comprenderà eventualmente attività di stage svolte presso aziende ed enti esterni o università
italiane ed europee.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma
7)
I laureati magistrali saranno in grado di ricoprire funzioni direttive presso enti pubblici e privati che
si dedicano a problemi ambientali oppure di svolgere attività autonoma presso enti pubblici o
privati nei seguenti ambiti:
-analisi e gestione delle risorse ambientali, degli ecosistemi e del territorio, anche con riferimento
alle ricadute ambientali delle scelte energetiche;
-valutazione della qualità delle acque, del suolo e dell’aria in ecosistemi naturali ed antropici;
-realizzazione e valutazione di studi di impatto ambientale e di piani ambientali strategici orientati
allo
sviluppo
sostenibile;
-progettazione e gestione di programmi di monitoraggio e di controllo ambientale e di interventi di
risanamento;
- partecipazione a programmi di bonifica ambientale di siti alterati a diversa matrice (acquatica e
terrestre);
-collaborazione nelle decisioni aziendali e delle comunità locali in campo ambientale;
-diffusione della cultura ambientale attraverso attività di educazione e divulgazione.
Gli enti pubblici interessati a questa figura professionale sono: regioni, province, comuni, comunità
montane, parchi naturali; enti strumentali quali agenzie per la protezione ambientale (ARPA),
comprensori alpini, ecomusei, aziende di servizi pubblici, parchi tecnologici (ad esempio
Environment Park a Torino). Nel settore privato i laureati possono trovare impiego in studi
professionali, cooperative, aziende del settore ambientale. In queste realtà lavorative i laureati
potranno far valere proficuamente la loro preparazione multidisciplinare che permetterà loro di
interloquire con esperti provenienti da altri ambiti culturali (ingegneri, architetti, agronomi,
sociologi, economisti). Potranno inoltre accedere alle scuole di dottorato per dedicarsi alla ricerca
nel settore ambientale in Italia o all'estero.
Il corso prepara alle professioni di
• Urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio
• Botanici
• Zoologi
• Ecologi
• Ricercatori, tecnici laureati ed assimilati
• Tecnici del controllo ambientale
• Tecnici nelle scienze della vita
50
Attività formative caratterizzanti
ambito disciplinare
settore
CHIM/01 Chimica analitica
CHIM/02 Chimica fisica
Discipline chimiche
CHIM/03 Chimica generale e inorganica
CHIM/04 Chimica industriale
CHIM/12 Chimica dell'ambiente e dei beni culturali
BIO/01 Botanica generale
BIO/02 Botanica sistematica
BIO/04 Fisiologia vegetale
BIO/05 Zoologia
BIO/08 Antropologia
Discipline biologiche
BIO/09 Fisiologia
BIO/10 Biochimica
BIO/11 Biologia molecolare
BIO/13 Biologia applicata
BIO/19 Microbiologia generale
GEO/01 Paleontologia e paleoecologia
GEO/02 Geologia stratigrafica e sedimentologica
GEO/04 Geografia fisica e geomorfologia
Discipline di Scienze della
GEO/05 Geologia applicata
Terra
GEO/06 Mineralogia
GEO/08 Geochimica e vulcanologia
GEO/09 Georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche per
l'ambiente e i beni culturali
BIO/03 Botanica ambientale e applicata
Discipline ecologiche
BIO/07 Ecologia
AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee
AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree
AGR/05 Assestamento forestale e selvicoltura
AGR/08 Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali
Discipline agrarie, tecniche e AGR/11 Entomologia generale e applicata
gestionali
AGR/14 Pedologia
AGR/16 Microbiologia agraria
FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre
INF/01 Informatica
MAT/06 Probabilita' e statistica matematica
ICAR/06 Topografia e cartografia
ICAR/20 Tecnica e pianificazione urbanistica
Discipline giuridiche,
IUS/10 Diritto amministrativo
economiche e valutative
SECS-P/02 Politica economica
SECS-P/06 Economia applicata
SPS/10 Sociologia dell'ambiente e del territorio
Totale crediti per le attività caratterizzanti da DM minimo 48
CFU
6 - 12
min 6
14 - 18
min 6
12 - 18
min 6
12 - 18
min 6
6 - 18
min 4
4-9
min 4
54 - 93
Attività affini o integrative
settore
BIO/07 Ecologia
FIS/01 Fisica sperimentale
FIS/02 Fisica teorica, modelli e metodi matematici
FIS/06 Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre
GEO/05 Geologia applicata
ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni
MAT/04 Matematiche complementari
MAT/06 Probabilita' e statistica matematica
MED/42 Igiene generale e applicata
Totale crediti per le attività affini ed integrative da DM minimo 12
CFU
12 - 24
12 - 24
Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe (BIO/07, FIS/06,
GEO/05, MAT/06)
I settori scientifico disciplinari GEO/05 e BIO/07 prevedono, oltre a discipline caratterizzanti,
anche discipline che facilmente possono interfacciarsi con ambiti culturali diversi, ugualmente
51
interessati ai problemi ambientali. Il loro inserimento tra le attività affini e integrative garantisce la
possibilità di proporre insegnamenti integrati a carattere interdisciplinare, come previsto negli
Obiettivi formativi qualificanti. Tale inserimento consente la realizzazione di attività concernenti
l'esame di casi studio che prevedono attività pratiche di campo e di laboratorio. Esse costituiscono
una fase applicativa importante nella formazione di un esperto ambientale. Nelle attività
caratterizzanti nel settore FIS/06 verranno fornite le basi per la conoscenza delle caratteristiche
fisiche dell'atmosfera e del mezzo terrestre; nelle attività affini potranno essere affrontate
applicazioni a problematiche ambientali specifiche e nel settore delle energie alternative. Infine
nelle attività caratterizzanti potranno essere forniti allo studente gli strumenti di base statistici
(MAT/06) mentre lo sviluppo delle metodologie statistiche in senso matematico potrà essere fornito
come completamento della formazione in campo ambientale.
Altre attività formative (D.M. 270 art.10 §5)
ambito disciplinare
A scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
Per la prova finale (art.10, comma 5, lettera c)
Ulteriori conoscenze linguistiche
Abilità informatiche e telematiche
Ulteriori attività formative (art.10, comma 5,
Tirocini formativi e di orientamento
lettera d)
Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del
lavoro
Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle attività art.10, comma 5 lett. d
Totale crediti altre attività
CFU totali per il conseguimento del titolo (range 101 - 165)
CFU
8 - 12
25 - 30
2-6
2
35 - 48
120
E’ approvato l’inserimento del Settore Scientifico Disciplinare M-STO/05 tra le attività affini
e integrative del corso di Laurea Magistrale in Filosofia (classe LM-78), omesso per mero
errore materiale.
11. Si autorizza il Rettore ad apporre eventuali modifiche meramente formali che dovessero
rendersi necessarie.
10.
******************
1/2009/3.1
Il Presidente illustra il sottoriportato decreto d’urgenza.
Decreto Rettorale d’urgenza
Repertorio n. 80/2008
Prot. n. 28727 del 10/12/2008
Tit. III cl. 14.2
OGGETTO: Convenzione tra l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi del
Piemonte Orientale “A. Avogadro” per l’istituzione della Laurea Magistrale Interateneo in
“Fisica dei sistemi complessi” (Classe delle Lauree Magistrali in Fisica - Cl. LM-17).
IL RETTORE
52
VISTA
la Legge 9 maggio 1989, n. 168 - “Istituzione del Ministero dell’Università e
della Ricerca scientifica e tecnologica”;
VISTA
la Legge 9 agosto 1990, n. 241 - “Nuove norme in materia di procedimento
amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, ed in
particolare l’articolo 15;
VISTA
la Legge 19 novembre 1990, n. 341 - “Riforma degli ordinamenti didattici
universitari”;
VISTO
il D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 - “Modifiche al regolamento recante norme
concernenti l’autonomia didattica degli Atenei” ed in particolare gli artt. 3 comma
10 e 11, comma 7, lett. o);
VISTO
il D.M. 16 marzo 2007, pubblicato nel S.O. alla G.U. n. 155 del 6 luglio 2007,
di determinazione delle Classi delle Lauree universitarie, ed in particolare l’art.
2;
VISTO
il D.M. 3 luglio 2007, prot. n. 362/2007, inerente la definizione delle linee
generali di indirizzo della Programmazione delle Università per il triennio
2007/2009;
ESAMINATO
lo Statuto dell’Università, emanato con D.R. Rep. n. 83/2008 del 19 febbraio
2008 ed in particolare l’art. 5, ai sensi del quale l’Università, per il
raggiungimento delle proprie finalità istituzionali, può stipulare Accordi e
Convenzioni con altre istituzioni di istruzione e con altri soggetti pubblici e
privati (nazionali, dell’Unione Europea, internazionali) e può dar vita, anche
con altri soggetti, ad iniziative comuni sotto forma di consorzi, partecipazione
a società e ogni altra forma organizzativa coerente con i fini istituzionali
dell’Ateneo;
ESAMINATO
il Regolamento Didattico di Ateneo, emanato con D.R. Rep. n. 215/2008 del 15
maggio 2008;
ESAMINATA
le Delibere del Consiglio della Facoltà di Scienze M.F.N. del 27 febbraio 2008
e del 9 marzo 2008, inerenti l’approvazione del testo della Convenzione tra
l’Ateneo e l’Università degli Studi di Torino per l’istituzione della Laurea
Magistrale Interateneo in “Fisica dei sistemi complessi” (Cl. LM-17);
VISTE
le Delibere del Senato Accademico n. 4/2008/8.5 del 9 giugno 2008 e del
Consiglio di Amministrazione n. 4/2008/7.3 del 20 giugno 2008 inerenti
l’approvazione della Convenzione tra l’Università degli Studi di Torino e
l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro” per l’istituzione
della Laurea Magistrale Interateneo in “Fisica dei sistemi complessi” (Cl. LM17);
RITENUTO
di apporre una modifica formale nel testo della convenzione precedentemente
approvata;
TENUTO CONTO della necessità di sottoscrivere la convenzione in tempi brevi;
VALUTATO
ogni opportuno elemento
DECRETA
1. di sostituire il precedente art. 17 della Convenzione tra l’Università degli Studi di Torino e
l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro” per l’istituzione della Laurea
Magistrale Interateneo in “Fisica dei sistemi complessi” (Classe delle Lauree Magistrali in
Fisica – Cl. LM-17), con il testo sotto riportato:
Art. 17 - Registrazione
La presente convenzione è soggetta a registrazione in caso d’uso ai sensi dell’art. 4, tariffa
parte II, del D.P.R. 26 aprile 1986 n. 131 con oneri a carico della parte richiedente.
53
Le restanti parti della Convenzioni restano invariate.
2. di autorizzare il Rettore alla sottoscrizione della predetta Convenzione e ad apportare le
eventuali modifiche meramente formali che dovessero rendersi necessarie da confronto con
la controparte.
IL RETTORE
(Prof. Paolo GARBARINO)
Il Senato Accademico all’unanimità ratifica il suddetto decreto.
******************
1/2009/3.2
Il Presidente illustra il sottoriportato decreto d’urgenza.
Decreto Rettorale d’urgenza
Repertorio n. 81/2008
Prot. n. 28729 del 10/12/2008
Tit. III cl. 14.2
OGGETTO: Convenzione tra l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi del
Piemonte Orientale “A. Avogadro” per l’istituzione della Laurea Magistrale Interateneo in
“Analisi e gestione dell’ambiente” (Classe delle Lauree Magistrali in Scienze e tecnologie per
l’ambiente e il territorio - Cl. LM-75)
IL RETTORE
VISTA
VISTA
VISTA
VISTO
VISTO
VISTO
ESAMINATO
la Legge 9 maggio 1989, n. 168 - “Istituzione del Ministero dell’Università e
della Ricerca scientifica e tecnologica”;
la Legge 9 agosto 1990, n. 241 - “Nuove norme in materia di procedimento
amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, ed in
particolare l’articolo 15;
la Legge 19 novembre 1990, n. 341 - “Riforma degli ordinamenti didattici
universitari”;
il D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 - “Modifiche al regolamento recante norme
concernenti l’autonomia didattica degli Atenei” ed in particolare gli artt. 3
comma 10 e 11, comma 7, lett. o);
il D.M. 16 marzo 2007, pubblicato nel S.O. alla G.U. n. 155 del 6 luglio 2007,
di determinazione delle Classi delle Lauree universitarie, ed in particolare l’art.
2;
il D.M. 3 luglio 2007, prot. n. 362/2007, inerente la definizione delle linee
generali di indirizzo della Programmazione delle Università per il triennio
2007/2009;
lo Statuto dell’Università, emanato con D.R. Rep. n. 83/2008 del 19 febbraio
2008 ed in particolare l’art. 5, ai sensi del quale l’Università, per il
raggiungimento delle proprie finalità istituzionali, può stipulare Accordi e
54
Convenzioni con altre istituzioni di istruzione e con altri soggetti pubblici e
privati (nazionali, dell’Unione Europea, internazionali) e può dar vita, anche
con altri soggetti, ad iniziative comuni sotto forma di consorzi, partecipazione
a società e ogni altra forma organizzativa coerente con i fini istituzionali
dell’Ateneo;
ESAMINATO
il Regolamento Didattico di Ateneo, emanato con D.R. Rep. n. 215/2008 del 15
maggio 2008;
ESAMINATA
la Delibera del Consiglio della Facoltà di Scienze M.F.N. del 27 febbraio 2008,
inerente l’approvazione del testo della Convenzione tra l’Ateneo e l’Università
degli Studi di Torino per l’istituzione della Laurea Magistrale Interateneo in
“Analisi e gestione dell’ambiente” (Cl. LM-75);
VISTE
le Delibere del Senato Accademico n. 4/2008/8.6 del 9 giugno 2008 e del
Consiglio di Amministrazione n. 4/2008/7.2 del 20 giugno 2008 inerenti
l’approvazione della Convenzione tra l’Università degli Studi di Torino e
l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro” per l’istituzione
della Laurea Magistrale Interateneo in “Analisi e gestione dell’ambiente” (Cl.
LM-75);
RITENUTO
di apporre una modifica formale nel testo della convenzione precedentemente
approvata;
TENUTO CONTO della necessità di sottoscrivere la convenzione in tempi brevi;
VALUTATO
ogni opportuno elemento
DECRETA
di sostituire il precedente art. 17 della Convenzione tra l’Università degli Studi di Torino e
l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro” per l’istituzione della Laurea
Magistrale Interateneo in “Analisi e gestione dell’ambiente” (Classe delle Lauree Magistrali in
Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio – Cl. LM-75), con il testo sotto riportato:
Art. 17 - Registrazione
La presente convenzione è soggetta a registrazione in caso d’uso ai sensi dell’art. 4, tariffa
parte II, del D.P.R. 26 aprile 1986 n. 131 con oneri a carico della parte richiedente.
Le restanti parti della Convenzioni restano invariate.
3. di autorizzare il Rettore alla sottoscrizione della predetta Convenzione e ad apportare le
eventuali modifiche meramente formali che dovessero rendersi necessarie da confronto con
la controparte.
IL RETTORE
(Prof. Paolo GARBARINO)
Il Senato Accademico all’unanimità ratifica il suddetto decreto.
******************
1/2009/3.3
Il Presidente illustra il sottoriportato decreto d’urgenza.
55
Decreto Rettorale d’Urgenza
Repertorio n. 83 -2008
Prot. n. 29012 del 12.12.2008
Tit.
III
cl. 6
Oggetto: Approvazione della relazione del Nucleo di Valutazione di Ateneo relativa alle
richieste di finanziamento di borse di studio, di cui al D.M. 198/2003 e successive modifiche,
per il XXV ciclo dei corsi di dottorato di ricerca – a.a. 2009/10
IL RETTORE
VISTO il “Regolamento in materia di dottorato di ricerca” di cui al D.M. 30.04.1999, n. 224;
VISTO il D.M 23 ottobre 2003, n. 198, recante “Fondo per il sostegno dei giovani e per favorire la
mobilità degli studenti;
VISTO il D.M. 9 agosto 2004, n. 263 di modifica dell’art. 3 del D.M. 23 ottobre 2003, n. 198;
VISTO il D.M. 3 novembre 2005, n. 492 di modifica del D.M. 23 ottobre 2003, n. 198, che ha
sostituito gli ambiti di indagine prioritari contemplati dalle linee guida per la politica
scientifica e tecnologica approvata dal CIPE con i seguenti grandi programmi strategici
(art. 1 D.M. 18 luglio 2005):
Salute dell’Uomo (studio e trattamento dei tumori e delle malattie degenerative con nuovi
approcci derivati dalla conoscenza del genoma umano); Rilancio dell’industria
farmaceutica anche attraverso la chimica fine dei composti naturali per nuove applicazioni
diagnostiche e nuovi principi attivi; Nuove applicazioni dell’industria biomedicale; Sistemi
avanzati di manifattura con impatto non solo nell’industria delle macchine utensili, ma su
comparti manifatturieri del <<made in italy>> quali tessile, abbigliamento, meccanica
strumentale; Potenziamento e sviluppo dell’industria motoristica incluse le due ruote con
motori a basso consumo e a basso impatto ambientale; Cantieristica, aeronautica,
elicotteristica con elevata capacità di penetrazione nei mercati esteri; Materiali avanzati (in
particolare ceramici) per applicazioni strutturali; Sistemi di telecomunicazione innovativi a
larga banda anche con impiego di satelliti per utenze differenziate in materia di sicurezza,
prevenzione e intervento in caso di catastrofi naturali; Valorizzazione dei prodotti tipici
dell’agroalimentare e sicurezza alimentare attraverso nuovi sistemi di caratterizzazione e
garanzia di qualità; Trasporti e logistica avanzata, infomobilità di persone e merci; ICT e
componentistica elettronica; Risparmio energetico e microgenerazione distribuita;
VISTO il Regolamento di Ateneo in materia di dottorato di ricerca, ed in particolare gli artt. 2 e 4
relativi al procedimento di istituzione alla valutazione dei requisiti di idoneità dei Corsi;
PRESO ATTO della nota M.I.U.R. n. 2278 del 20.11.2008 (assunta al prot. al n. 27684 del
24.11.2008) sulle modalità e termini di presentazione delle proposte per l’anno in corso;
CONSIDERATO che sono state presentate dai Dipartimenti richieste di finanziamento di borse di
studio per i seguenti corsi di dottorato per il XXV ciclo:
BIOTECNOLOGIE FARMACEUTICHE E ALIMENTARI
BIOTECNOLOGIE PER L’UOMO
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
MEDICINA MOLECOLARE
SCIENZA DELLE SOSTANZE BIOATTIVE
SCIENZE AMBIENTALI (ACQUE INTERNE E AGROECOSISTEMI);
SCIENZE CHIMICHE
CONSIDERATO che, trattandosi di richieste concernenti il prossimo ciclo dei corsi di dottorato
(XXV ciclo - anno accademico 2009/10), è stato necessario sottoporre le proposte
all’attenzione del Nucleo di Valutazione ai sensi del Regolamento di Ateneo sopra citato;
56
VISTA la relazione del Nucleo di Valutazione di Ateneo in ordine alle richieste di borse di studio
per i corsi di dottorato suddetti;
RILEVATO che le prossime sedute del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, a
cui dovrà essere sottoposta la relazione del Nucleo di Valutazione di Ateneo suddetta per
l’approvazione, si terranno nel 2009 e che, pertanto, non consentono l’inserimento dei dati
nelle schede telematiche predisposte dal Ministero entro il termine perentorio del 15
dicembre 2008;
VISTO lo Statuto di Ateneo ed in particolare l’art. 15 che conferisce al Rettore, nelle ipotesi di
indifferibile urgenza, il potere di sostituirsi temporaneamente agli organi accademici
collegiali da lui presieduti;
RITENUTA perciò l’urgenza e la necessità di procedere all’approvazione delle richieste presentate;
RILEVATO, infine, che le richieste suddette devono essere intese esclusivamente ai fini
dell’assegnazione delle borse di studio M.I.U.R. relative al “Fondo per il sostegno dei
giovani e per favorire la mobilità degli studenti” e che, pertanto, l’approvazione della
relazione del Nucleo di Valutazione sulle medesime non sostituisce la valutazione in merito
al procedimento di istituzione e attivazione del XXV ciclo dei corsi di dottorato
DECRETA
1. Di approvare la relazione del Nucleo di Valutazione di Ateneo relativa alle richieste di
finanziamento di borse di studio per i corsi di dottorato del XXV ciclo (a.a. 2009/2010)
sottoelencati, ai fini della distribuzione e dell’attribuzione dei fondi M.I.U.R. di cui al D.M.
23 ottobre 2003, n. 198, recante “Fondo per il sostegno dei giovani e per favorire la mobilità
degli studenti” e successive modifiche:
BIOTECNOLOGIE FARMACEUTICHE E ALIMENTARI
BIOTECNOLOGIE PER L’UOMO
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
MEDICINA MOLECOLARE
SCIENZA DELLE SOSTANZE BIOATTIVE
SCIENZE AMBIENTALI (ACQUE INTERNE E AGROECOSISTEMI);
SCIENZE CHIMICHE
2. L’approvazione della relazione suddetta è finalizzata esclusivamente alla presentazione delle
richieste di assegnazione dei fondi M.I.U.R. in esame e non anticipa alcuna valutazione in
merito all’assegnazione di borse di studio da parte dell’Ateneo ai citati corsi di dottorato di
ricerca in vista dell’istituzione e dell’attivazione del nuovo ciclo dei corsi di dottorato.
3. Il presente Decreto sarà sottoposto alla ratifica del Senato Accademico e del Consiglio di
Amministrazione nelle prossime sedute utili.
IL RETTORE
Prof. Paolo GARBARINO
(F.to Paolo GARBARINO)
Torino, 11 dicembre 2008
Al Presidente del Senato Accademico
57
Oggetto: Valutazione dei requisiti di idoneità dei corsi di dottorato di ricerca presentati nell’ambito
del D.M. 23 ottobre 2003, n. 198, e successive modificazioni e integrazioni.
Il Nucleo di Valutazione ha esaminato le sette proposte presentate nell’ambito dei
finanziamenti del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica per il potenziamento di corsi
di dottorato di ricerca, ed esprime parere positivo per i tutti i corsi valutati.
Si riportano di seguito le schede relative alla valutazione espressa in merito alla
rispondenza delle sedi di dottorato proposte ai criteri di idoneità previsti dal D.M. 30 Aprile 1999,
n. 224.
Il Presidente del Nucleo di Valutazione
(Prof. Terenzio Cozzi)
f.to Prof. Terenzio Cozzi
Dottorato di ricerca in MEDICINA MOLECOLARE
Valutazione di idoneità espressa dal Nucleo di
Valutazione
Positiva
Sul requisito relativo alla composizione del
collegio dei docenti
Il Nucleo valuta positivamente la qualità e la composizione del
Collegio, formato da venti unità appartenenti a numerosi settori
scientifico-disciplinari delle aree di scienze biologiche e di scienze
mediche.
Sul requisito relativo alla adeguatezza delle
risorse e strutture
Il Nucleo ritiene che le risorse e le strutture a disposizione degli
studenti siano ampiamente adeguate.
Sul requisito relativo alla collaborazione per
svolgimento esperienza in contesto di attività
lavorative
Il Nucleo valuta positivamente la presenza di collaborazioni con
ospedali e privati che consentono lo svolgimento di esperienze
lavorative e stage.
Sul requisito relativo ai percorsi formativi
Il Nucleo ritiene che i percorsi formativi esplicitati nella scheda
siano adeguati e coerenti con gli obiettivi del corso.
Sul sistema di valutazione
Il Nucleo ritiene che il sistema di valutazione dei dottorandi sia
adeguato agli obiettivi formativi del corso. Il Nucleo valuta inoltre
positivamente il sistema di autovalutazione dei cicli precedenti,
con la presenza di un monitoraggio completo sugli sbocchi
lavorativi dei dottori.
Dottorato di ricerca in MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Valutazione di idoneità espressa dal Nucleo di
Valutazione
Positiva
Sul requisito relativo alla composizione del
collegio dei docenti
Il Nucleo valuta positivamente la qualità e la composizione del
Collegio dei docenti, composto da diciannove unità dell’Ateneo
(di cui due unità non accademiche), afferenti a numerosi settori
scientifico-disciplinari delle aree di scienze mediche e di scienze
biologiche.
Sul requisito relativo alla adeguatezza delle
risorse e strutture
Il Nucleo ritiene ampiamente adeguata la disponibilità di risorse e
strutture.
Sul requisito relativo alla collaborazione per
svolgimento esperienza in contesto di attività
lavorative
Il Nucleo valuta positivamente le numerose collaborazioni in
essere sia con enti italiani che stranieri.
58
Sul requisito relativo ai percorsi formativi
Il Nucleo valuta positivamente l’approccio multidisciplinare dei
percorsi formativi, basati sulla medicina di base e sulla medicina
applicata.
Sul sistema di valutazione
Il Nucleo valuta positivamente il sistema di valutazione adottato.
Dottorato di ricerca in BIOTECNOLOGIE PER L’UOMO
Valutazione di idoneità espressa dal Nucleo di
Valutazione
Positiva
Sul requisito relativo alla composizione del
collegio dei docenti
Il Nucleo ritiene adeguata la composizione del Collegio dei
docenti, formato da quattordici docenti internie cinque non
accademici.
Sul requisito relativo alla adeguatezza delle
risorse e strutture
Il Nucleo ritiene che le risorse e le strutture a disposizione del
corso siano adeguate all’attività dei dottorandi e rileva la
presenza di finanziamenti esterni.
Sul requisito relativo alla collaborazione per
svolgimento esperienza in contesto di attività
lavorative
Il Nucleo valuta positivamente la presenza quattro convenzioni
con istituzioni italiane e una straniera e di stage in Italia e
all’estero.
Sul requisito relativo ai percorsi formativi
Il Nucleo ritiene che i percorsi formativi esplicitati siano coerenti
con gli obiettivi formativi del corso.
Sul sistema di valutazione
Il Nucleo ritiene che il sistema di valutazione adottato sia
adeguato alla struttura del corso.
Dottorato di ricerca in BIOTECNOLOGIE FARMACEUTICHE E ALIMENTARI
Valutazione di idoneità espressa dal Nucleo di
Valutazione
Positiva
Sul requisito relativo alla composizione del
collegio dei docenti
Il Nucleo, vista la composizione del Collegio (diciotto membri
interni e tre non accademici), valuta positivamente la copertura di
un ampio spettro di settori scientifico-disciplinari nelle aree di
scienze biologiche, chimiche, mediche, matematiche e
informatiche.
Sul requisito relativo alla adeguatezza delle
risorse e strutture
Il Nucleo ritiene che le risorse e le strutture a disposizione dei
dottorandi siano ampiamente adeguate.
Sul requisito relativo alla collaborazione per
svolgimento esperienza in contesto di attività
lavorative
Il Nucleo valuta positivamente la presenza di quattordici
convenzioni con soggetti pubblici e privati, tra le quali sei con
strutture straniere. Il Nucleo rileva anche la presenza di stage in
Italia e all’estero, nonché di finanziatori esterni.
Sul requisito relativo ai percorsi formativi
Il Nucleo ritiene che i percorsi formativi descritti siano coerenti
con gli obiettivi esplicitati.
Sul sistema di valutazione
Il Nucleo ritiene che il sistema di valutazione adottato sia
coerente con la struttura del corso.
59
Dottorato di ricerca in SCIENZE AMBIENTALI (ACQUE INTERNE E
AGROECOSISTEMI)
Valutazione di idoneità espressa dal Nucleo di
Valutazione
Positiva
Sul requisito relativo alla composizione del
collegio dei docenti
L’ampio spettro di competenze presenti nel Collegio dei docenti,
composto da venti unità, appare adeguato alla multidisciplinarietà
del dottorato. Anche la qualità dei membri del Collegio appare
adeguata.
Sul requisito relativo alla adeguatezza delle
risorse e strutture
Le risorse economiche appaiono ampiamente adeguate, così
come le strutture. Le numerose collaborazioni con enti e industrie
ampliano le risorse strutturali e di documentazione a disposizione
dei dottorandi.
Sul requisito relativo alla collaborazione per
svolgimento esperienza in contesto di attività
lavorative
Il Dottorato ha una notevole potenzialità di cooperazioni con enti
esterni che permettono agli studenti esperienze in contesto
lavorativo. Sono presenti numerose convenzioni con enti italiani e
stranieri.
Sul requisito relativo ai percorsi formativi
I percorsi formativi appaiono adeguati e coerenti con gli obiettivi
formativi del corso.
Sul sistema di valutazione
Il sistema di valutazione appare adeguato e coerente con la
struttura del corso.
Dottorato di ricerca in SCIENZA DELLE SOSTANZE BIOATTIVE
Valutazione di idoneità espressa dal Nucleo di
Valutazione
Positiva
Sul requisito relativo alla composizione del
collegio dei docenti
Il Nucleo valuta positivamente la composizione del Collegio dei
docenti, formato da venti unità, di cui una non accademica,
afferenti a due aree scientifico-disciplinari (scienze biologiche e
scienze chimiche).
Sul requisito relativo alla adeguatezza delle
risorse e strutture
Il Nucleo ritiene che le risorse e le strutture a disposizione del
corso di dottorato siano ampiamente sufficienti per lo svolgimento
dell’attività prevista.
Sul requisito relativo alla collaborazione per
svolgimento esperienza in contesto di attività
lavorative
Il Nucleo valuta positivamente la presenza di convenzioni e di
stage in Italia e all’estero.
Sul requisito relativo ai percorsi formativi
Il Nucleo ritiene i percorsi formativi adeguati e coerenti con gli
obiettivi del corso.
Sul sistema di valutazione
Il Nucleo ritiene che il sistema di valutazione esplicitato sia
adeguato alla struttura del corso.
Dottorato di ricerca in SCIENZE CHIMICHE
Valutazione di idoneità espressa dal Nucleo di
Valutazione
Positiva
Sul requisito relativo alla composizione del
collegio dei docenti
La composizione del Collegio dei docenti è adeguata sia
numericamente che per qualificazione. I docenti afferiscono a
diversi settori dell’area delle scienze chimiche.
Le tematiche sono ampie, in quanto intendono coprire sia ricerca
di base che applicata, non vincolate a specifici argomenti.
60
Sul requisito relativo alla adeguatezza delle
risorse e strutture
Le risorse economiche appaiono ampiamente adeguate, come
anche le strutture. Le numerose collaborazioni con enti e
industrie ampliano le risorse strutturati e di documentazione a
disposizione dei dottorandi.
Sul requisito relativo alla collaborazione per
svolgimento esperienza in contesto di attività
lavorative
Il Nucleo ritiene positiva la presenza di dieci strutture (tre italiane
e sette straniere) presso cui gli studenti svolgono stage.
Sul requisito relativo ai percorsi formativi
I percorsi formativi sono ritenuti adeguati agli obiettivi del corso.
Sul sistema di valutazione
Il Nucleo ritiene positiva la presenza di meccanismi di
valutazione, coerenti con la struttura del corso.
Il Senato Accademico all’unanimità ratifica il suddetto decreto.
******************
1/2009/3.4
Il Presidente illustra il sottoriportato decreto d’urgenza.
Decreto Rettorale di Urgenza
Repertorio nr. 84 del 17.12.2008
Prot. n. 29260
Tit. VI cl. 11
Oggetto: costituzione della “European Master of Disaster Medicine Academy - EMDM
Academy”.
IL RETTORE
PREMESSO
che dal 2007 è attivo presso l'Università degli Studi del Piemonte Orientale il
“Centro di Ricerca Interdipartimentale in Medicina di Emergenza e dei Disastri
ed Informatica applicata alla Didattica e alla pratica Medica – CRIMEDIM”, che
ha come obiettivi la promozione e il coordinamento di ricerche di base e
applicate alla medicina d’emergenza e dei disastri e agli altri campi della
medicina nonché la promozione e il sostegno delle attività di formazione
dell’Ateneo, soprattutto nell’ambito della medicina dell’emergenza e dei disastri
a livello di dottorati di ricerca e master di secondo livello;
PREMESSO
che il CRIMEDIM, in coerenza con gli obiettivi sopra esposti, ha attivato
numerosi rapporti di collaborazione con importanti centri, dipartimenti, istituti di
altre Università italiane e straniere e sostiene;
PREMESSO
che presso il CRIMEDIM ha sede il Master di secondo livello “European Master
in Disaster Medicine – EMDM” che ha lo scopo di fornire ai partecipanti una
formazione di alto livello nell’ambito della medicina dei disastri;
61
PREMESSO
che, a seguito dei predetti rapporti di collaborazione e delle attività connesse al
Master EMDM, l'Università degli Studi del Piemonte Orientale, l’Accademia
Svizzera di Medicina Militare e di Catastrofe, l’Università Vrije di Bruxelles e
l’Università di Ginevra hanno manifestato l’intenzione di costituire
l’Associazione denominata “European Master of Disaster Medicine Academy EMDM Academy” che sarà iscritta nel Registro di Commercio svizzero come
Associazione Internazionale senza scopo di lucro, secondo l’art. 60 del Codice
Civile svizzero, e la cui sede legale sarà il Cantone di Ginevra;
CONSIDERATO che oggetto e finalità dell’Associazione saranno:
- sostenere lo sviluppo della Medicina dei Disastri come disciplina accademica
con specifico interesse per la Medicina Umanitaria
- migliorare la qualità della preparazione e della risposta sanitaria in caso di
disastro basando le capacità tecniche e le conoscenze dell'operatore sanitario
sulla base dell'evidenza scientifica acquisita dalla ricerca e dall'esperienza sul
campo
- lo sviluppo, la valutazione e la validazione di nuovi paradigmi, incluse le nuove
tecnologie per la formazione specifica della Medicina dei Disastri
- la creazione di un ambiente stimolante per la collaborazione transnazionale di
ricercatori e operatori coinvolti nello sviluppo della Medicina dei Disastri come
disciplina accademica
- la promozione e lo sviluppo di carriere accademiche e non accademiche
nell’ambito della Medicina dei Disastri attraverso l’attivazione di Master e
Dottorati di Ricerca
- la risposta a specifiche richieste di consulenza da partners ed istituzioni e di
attività formativa e di ricerca
- lo sviluppo di una rete di interazione tra gli Alumni dell'EMDM, la Faculty, gli
studenti e tutti coloro interessati a diventare partners dei programmi
dell'Academy, inclusivi di sviluppo di librerie, di trasferimento ed
implementazione di informazione, valorizzazione di nuove conoscenze nella
disciplina ed in discipline affini
- il contributo all'organizzazione degli aspetti non accademici dell'EMDM;
CONSIDERATO che non sono previsti oneri a carico dell’Ateneo e che la distribuzione delle
diverse mansioni accademiche nel campo della ricerca e dell’insegnamento sarà
concordata tra le parti;
CONSIDERATO che il coinvolgimento della Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute
dell’Ateneo prevederà la partecipazione di un proprio rappresentante
nell'Assemblea Generale dell’Associazione; ulteriori ruoli o partecipazioni di
rappresentanti dell’Ateneo negli organi dell’Associazione potranno essere
definiti e concordati successivamente alla creazione degli organi stessi;
CONSIDERATO che la fondazione dell’Associazione avrà luogo il 22 dicembre 2008 a Ginevra e
che l’urgenza non consente di sottoporre la questione all'attenzione dei
competenti Organi accademici;
VISTA
la legge n. 168 del 9/5/89;
VISTO
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo
Avogadro” come modificato con D.R. n. 83 del 19/02/2008;
62
DECRETA
1) di autorizzare la costituzione della “European Master of Disaster Medicine Academy EMDM Academy”, Associazione Internazionale non-profit con sede nel Cantone di
Ginevra;
2) di delegare il prof. Francesco Della Corte, straordinario presso la Facoltà di Medicina,
Chirurgia e Scienze della Salute e Direttore del Master EMDM a sottoscrivere l’atto
costitutivo dell’Associazione nonché ogni altro atto che si rendesse necessario:
3) il presente Decreto sarà sottoposto a ratifica nella prossima seduta del Senato Accademico e
del Consiglio di Amministrazione
Il Rettore
Prof. Paolo Garbarino
ACADEMIE DU MASTER EUROPEEN DE MEDICINE DE CATASTROPHE
EUROPEAN MASTER OF DISASTER MEDICINE ACADEMY
(EMDM ACADEMY)
STATUTS
Art . 1. Nom, siege, durée
Sous le nom français d’ ACADEMIE DU MASTER EUROPEEN DE MEDICINE DE
CATASTROPHE, ou le nom anglais de EUROPEAN MASTER OF DISASTER MEDICINE
ACADEMY, ci-après dénommée EMDM Academy, il est constitué une association, sans but
lucrative, régie par les présents statuts et subsidiairement par les art 60 et suivants du Code Civil
Suisse.
1.1.
1.2.
Le siège de l’EMDM Academy est situé dans le Canton de Genève.
1.3.
L’EMDM Academy est crée pour une durée indeterminée.
Art. 2. Mission et buts
2.1. L’EMDM Academy a pour mission:
a. de promouvoir le développement de la Médecine de Catastrophe comme discipline académique,
avec un intérêt spécial pour la Médecine Humanitaire;
b. d’améliorer la qualité de l’ état de préparation et de l’ intervention médicale en cas de
catastrophe, en dévéloppant les connaissances et les compétences des professionnels de santé, sur
bases scientifiques, acquises par la recherche et l’ expérience sur le terrain.
2.2. Elle a pour buts:
a.de déveloper, d’évaluer et de valider des paradigmes nouveaux, y compris l’utilisation de
nouvelles technologies, pour la formation et la recherche en Médecine de Catastrophe;
b.d’offrir un cadre stimulant et enrichissant pour la collaboration entre chercheurs et praticiens de
terrain de tous les pays et toutes les disciplines, intéressées par la Médecine de Catastrophe comme
discipline académique;
c.de promouvoir des carrières académiques et non-académiques en Médecine de Catastrophe en
accueillant des étudiants pour la formation de master et de PhD;
63
d.de satisfaire aux demandes et requêtes spécifiques, de conseil et d’ avis, posées par des partenaires
et des institutions, en vue du development de projets operationels, d’éducation, ou de recherché.
e.de déveloper un réseau d’ interaction entre les anciens étudiants, le corps enseignant, les étudiants
du EMDM, et toutes autres personnes, intéressées à devenir des partenaires dans le programme de l’
EMDM Académy. Développer une bibliothèque, la valoriser de nouvelles publications des
différentes disciplines (médicales et non-médicales), et la mise en ligne d’ informations sur le site
Web.
f. de contribuer à la gestion pratique du Master Européen de Médecine de Catastrophe (EMDM).
Art. 3. Membres
3.1. L’ EMDM Academy se compose des fondateurs, de l’institution d’accueil, des sponsors et des
sympathisants.
a. Le terme fondateur s’ applique à la Vrije Universiteit Brussel (VUB), l’ Università del Piemonte
Orientale (UPO), l’ Université de Genève et l’ Académie Suisse de Médecine Militaire et de
Catastrophe (ASMC).
b. Le terme sponsor s’ applique à toute personne morale de droit public ou privé, ainsi qu’ à toute
personne physique, qui satisfait aux exigences fixées par l’ Assemblée Générale. Pour être admis
comme sponsor, celui-ci doit s’investir au moins pendant 3 ans et verser une contribution annuelle
ou pluriannuelle fixée par l’ Assemblée Générale.
c. Le terme sympathisant s’ appliqué à toute personne morale de droit public ou privé, à toute
personne physique qui s’engage pocntuellement.
3.2. a. L’ Assemblée Générale agrée les sponsors.
b. Le Conseil d’ Administration agrée les sympathisants.
c. L’ Assemblée Générale, respectivement le Conseil d’ Administration, peut refuser une
demande d’admission sans indication de motifs. Sa décision ne peut faire l’ objet d’ aucun recours.
3.3. La qualité de fondateur, sponsor, ou sympathisant, implique une adhésion à la mission et aux
buts de l’ EMDM Academy, ainsi que le versement d'une contribution, conformément à l’article 4.
3.4. La qualité de fondateur, institution d’ accueil et sponsor donne un droit de vote à l’ Assemblée
Générale.
Le statut de sympathisant donne une voix consultative à l’ Assemblée Générale, sans droit de
vote.
3.5. La qualité de membre se perd:
- par la demande de démission d’ un membre, adressée par écrit au Président du Conseil d’
Administration et reçue au moins six mois avant la fin d’un exercice annuel,
- par le décès ou la faillite d’ un membre,
- par la dissolution, s’ il s’ agit d’ une personne morale,
- par l’exclusion d’un membre, prononcée à la majorité des quatre cinquièmes des membres
present de l’ Assemblée Générale, et à l’ unanimité des fondateurs, sans indication de motifs.
- lorsque la contribution annuelle ou pluriannuelle n’ est pas acquittée ou lorsque les prestations
en nature ne sont pas honorées.
La décision d’ exclusion n’ est pas susceptible de recours.
Art. 4. Ressources
4.1. Les resources de l’ EMDM Academy sont constituées par:
a. Les contributions des fondateurs:
Pour les Universités fondatrices: mise à disposition d’ un collaborateur à temps partiel, pour une
durée indéterminée
Pour la ASMC: mise à disposition d’un collaborateur à temps partiel, pour une durée
indeterminée
64
b. Les contributions financières et/ou prestations ponctuelles des sponsors ou des sympathisants;
c. Les recettes provenant des prestations remunéreés;
d. Les revenus de ses avoirs;
e. Les dons, légs ou autres libéralités.
4.2. L’ EMDM Academy n’ exercera aucune activité lucrative, et tous ses revenus seront affectés
exclusivement à la realisation de la mission et des buts de l’ EMDM Academy.
Art. 5. Organes
Les organes de l’ EMDM Academy sont
a) L’ Assemblée Générale,
b) Le Comité d’ Administration,
c) Le Comité d’ Education,
d) Le Comité de Recherche,
e) La Direction.
Art. 6. L’ Assemblée Générale
6.1. L’Assemblée Générale est le pouvoir suprême de l’ EMDM Academy.
6.2. Le Président de l’ Assemblée Générale est élu parmi les fondateurs.
6.3. Les fondateurs disposent chacun de deux voix au sein de l’ Assemblée Générale et y désignent
eux-mêmes leurs représentants.
6.4. Les sponsors disposent d’ une voix au sein de l’ Assemblée Générale et y désignent eux-mêmes
leurs représentants.
6.5. Les sympathisants peuvent assister aux réunions de l’ Assemblée Générale en tant qu’
observateurs, sans droit de vote, mais avec voix consultative.
6.6. La Direction assiste aux séances de l’ Assemblée Générale avec voix consultative.
6.7. L’ Assemblée Générale peut inviter d’ autres personnes ou organismes à participer aux séances,
avec voix consultative.
6.8. Sur convocation écrite du Comité d’ Administration, l’ Assemblée Générale ordinaire se réunit
une fois par an, en principe dans les trois mois qui suivent la fin de l’exercice annuel. Des
Assemblées extraordinaires seront convoquées par le Comité d’ Administration à la demande d’ au
moins un cinquième des members ou sur décision du dit Comité d’ Administration. Les
convocations sont envoyées par lettre, avec communication de l’ ordre du jour au moins quatre
semaines avant la date de la réunion.
6.9. Pour qu’ elle soit valablement réunie, les fondateurs et la moitié des sponsors doivent être
présents ou représentés. Le Président veille à ce que l’ Assemblée Générale soit valablement
constituée.
6.10. Sous reserve des decisions qui nécessitent d’ autres règles de majorité précisées dans les
presents statuts, l’ Assemblée Générale prend ses décisions à la majorité des members presents. La
voix du Président est prépondérante en cas de partage égal des voix. Les votations seront à scrutin
ouvert, à moins qu’ un cinquième des membres présents demandent un vote à bulletin secret.
Art. 7. Compétences de l’ Assemblée Générale
7.1. L’ Assemblée Générale élit les personnes composant le Comité d’ Administration, sous réserve
des dispositions de l’ article 8.
7.2. Elle désigne l’ organe de contrôle, sur proposition du Conseil d’ Administration.
7.3. Elle approuve le rapport annuel, les comptes de l’ EMDM Academy, et donne décharge au
Conseil d’ Administration.
65
7.4. Elle modifie, à la majorité des 2/3 les statuts de l’ EMDM Academy.
7.5. Elle se prononce sur toute proposition émanant du Comité d’ Administration ou d’un de ses
membres, figurants à l’ ordre du jour.
7.6. Elle fixe le montant minimal de cotisation.
7.7. Elle agrée les sponsors, sur proposition du Comité d’ Administration, préalablement agrées par
les fondateurs.
7.8. Elle délègue compétence au Comité d’ Administration d’exclure les sympathisants.
Art. 8. Le Comité d’ Administration
8.1. Les membres du Comité d’ Administration sont nommés par l’ Assemblée Générale pour une
période de trois ans renouvelable. Les universités fondatrices y sont obligatoirement représentées et
désignent eux-mêmes chacune deux représentants.
8.2. Seuls les représentants des fondateurs et des sponsors peuvent être membre du Comité d’
Administration.
8.3. Le nombre total des membres du Comité d’ Administration ne peut dépasser 10 membres.
8.4. Le Comté d’Administration élit un Président, un Secrétaire et un Trésorier.
8.5. Le Comité d’ Administration se reunit aussi souvent que nécessaire, mais en tout cas au moins
deux fois par an.
8.6. Le Comité Scientifique est entendu aux séances du Comité d’ Administration,
8.7. Le Comité d’ Administration peut inviter d’ autres personnes ou organismes à participer aux
séances, avec voix consultative.
8.8. Le Comité d’ Administration désigne les personnes autorisées à représenter et à obliger l’
EMDM Academy vis-à-vis des tiers et leur confère la signature individuelle ou collective.
8.9. Le Comité d’ Administration ne peut prendre de décisions que si la majorité de ses membres
sont réunis. Il prend ses décisions à la majorité des membres présents et à l’ unanimité des
fondateurs. En cas de partage égal des voix, la voix du Président est prépondérante.
Art. 9. Compétences du Comité d’ Administration
9.1. Le Comité d’ Administration est investi des pouvoirs les plus étendus pour faire ou autoriser
tout acte qui n’ est pas réservé à l’ Assemblée Générale.
9.2. Il décide de la stratégie de l’EMDM Academy.
9.3. Il organise la collecte de fonds et met en route des actions à cette fin.
9.4. Il supervise la gestion financière et établit le budget annuel. Il tient les comptes de l’ EMDM
Academy et les soumet à ratification de l’ Assemblée Générale.
9.5. Il décide et/ou amende les propositions du Comité Scientifique et de son Directeur Exécutif
concernant les activités de l’ EMDM Academy.
9.6. Il entend et décide du rapport sémestriel du Comité Scientifique et de son Directeur Exécutif.
9.7. Il propose à l’ Assemblée Générale l’admission de nouveaux sponsors.
9.8. Il propose à l’ Assemblée Générale le montant minimal de sponsoring pour être admis comme
sponsor.
9.9. Il agrée et exclut les sympathisants à l’ unanimité des fondateurs et à majorité de l’ institution
d’ accueil et des sponsors.
9.10. Il agrée les members du Comité de l’ Education et du Comité de Recherche et nomme le
Directeur de l’ Education, le Directeur de Recherche et le Directeur Exécutif.
9.11. Il se prononce sur toutes les exclusions des membres de l’ EMDM Academy et fait part des
propositions à l’ Assemblée Générale.
9.12. Il se prononce sur la suspension d’ un membre n’ ayant pas honoré les prestations financières
ou en nature, dues et en informe l’ Assemblée Générale.
9.13. Il élabore tout règlement qu’ il juge nécessaire et le soumet à l’ Assemblée Générale.
9.14. Il convoque l’ Assemblée Générale et établit son order du jour.
66
9.15. Il propose des changements de statuts à l’ Assemblée Générale.
Art. 10. Le Comité d’ Education
10.1. Le Comité d’Education est composé de représentants d’universités , de members sélectionnés
parmi le corps enseignant de l’ EMDM, un représentant de l’ Association des Anciens Etudiants de
l’ EMDM (EMDM-A) et un représentant de l’ASMC..
10.2. Des institutions qui collaborent avec l’ EMDM Academy peuvent être représentées dans le
Comité, en fonction de leur contribution aux activités éducatives scientifiques de l’ EMDM
Academy.
10.3. Le Comité d’ Administration agrée les membres du Comité d’Education.
10.4. Le Comité d’ Administration nomme le Directeur d’ Education, qui préside le Comité
d’Education.
Art. 11. Compétences du Comité d’ Education
11.1. Le Comité d’ Education a pour mission d’organiser et de coordiner les projets éducatifs de l’
EMDM Academy.
11.2. Il rédige les propositions pour les activités éducatives scientifiques de l’ EMDM Academy,
qui sont programmées pour l’ année à venir.
11.3. Il determine les priorités et les implications financières pour l’EMDM Academy des projets
proposés, en tenant compte de la valeur éducative scientifique du projet et des
chercheurs/collaborateurs.
11.4. Il évalue les besoins et les objectifs pour la gestion du Master Européen de Médecine de
Catastrophe (EMDM).
11.5. Il présente sémestriellement au Comité Scientifique un rapport concernant les activités et
realisations éducatives de l’ EMDM Academy, y compris la situation financière.
Art 12. Le Comité de Recherche
12.1. Le Comité de Recherche est composé de représentants d’universités , de membres
sélectionnés parmi le corps enseignant de l’ EMDM, un représentant de l’ Association des Anciens
Etudiants de l’ EMDM (EMDM-A) et un représentant de l’ASMC.
12.2. Des institutions qui collaborent avec l’ EMDM Academy peuvent être représentése dans le
Comité de Recherche, en fonction de leur contribution aux activités de recherche scientifique de l’
EMDM Academy.
12.3. Le Comité d’ Administration agrée les members du Comité de Recherche.
12.4. Le Comité d’ Administration nomme le Directeur de Recherche, qui préside le Comité de
Recherche.
Art. 13. Compétences du Comité de Recherche
13.1. Le Comité de Recherche a pour mission d’organiser et de coordiner les projets de recherche
de l’ EMDM Academy.
13.2. Il rédige les propositions pour les activités de recherche scientifique de l’ EMDM Academy,
qui sont programmées pour l’ année à venir.
13.3. Il determine les priorités et les implications financiers pour l’EMDM Academy des projets
proposés, en tenant compte de la valeur scientifique du projet et des chercheurs.
13.4. Il présente sémestriellement au Comité Scientifique un rapport concernant les activités et
realisations de recherche de l’ EMDM Academy, y compris la situation financière.
Art. 14. Le Comité Scientifique
14.1. Le Comité Scientifique est composé du Directeur d’ Education, du Directeur de Recherche et
du Directeur Exécutif.
14.1. Les trois Directeurs sont nommés par le Comité d’ Administration.
67
Art. 15. Compétences du Comité Scientifique
15.1. Le Comité Scientifique examine sémestriellement les activités et realisations de l’ EMDM
Academy.
15.2. Il assure la préparation des travaux de l’ Assemblée Générale et du Comitél d’ Administration
et exécute les décisions prises par ces deux organes.
15.3. Il décide des activités de représentation à l’ extérieur de l’ EMDM Academy.
15.4. Il propose toute mesure conforme à la mission et aux buts de l’ EMDM Academy.
15.5. Le Directeur Exécutif
a. coordonne les activités du Comité Scientifique;
b. gère les affaires courantes de l’ EMDM Academy;
c. accroît la visibilité de l’ EMDM Academy et de l’ EMDM, par l’ instauration de relations
publiques et institutionelles.
d. contribue à la collecte de fonds.
Art. 16. Comptes
16.1. L’ Assemblée Générale désigne un contrôleur aux comptes qualifié, qui ne peut faire partie d’
aucun autre organe de l’ EMDM Academy.
16.2. L’ exercice financier commence le 1er janvier et se termine le 31 décembre de chaque année.
Art. 17. Responsabilité des members
L’ EMDM Academy répond de ses engagements sur tous ses biens, à l’ exclusion de toute
responsabilité individuelle de ses members.
Art. 18. Dissolution
18.1. En dehors des cas prévus par la loi, l’ EMDM Academy est dissolute par décision prise à la
majorité des deux tiers de l’ Assemblée Générale et à l’ unanimité des fondateurs.
18.2. La liquidation est opérée par le Comité d’ Administration, sauf décision contraire de l’
Assemblée Générale.
18.3. Le solde actif éventuel, après règlement du passif, doit être remis à une ou plusieurs
associations ou institutions poursuivant des buts identiques ou analogues à l’art 2.
Art. 19. For et procedure
Le for est établi à Genève auprès des Tribunaux competent.
Il Senato Accademico all’unanimità ratifica il suddetto decreto.
******************
(Il Presidente dispone che il Dott. Pasquini entri nell’aula del Senato. Il Dott. Paolo PASQUINI
entra nell’aula del Senato alle ore 10.55)
68
4. Bilancio preventivo 2009 – prospettive di programmazione pluriennale finanziaria
1/2009/4
OMISSIS
******************
(Il Dott. Paolo PASQUINI lascia la seduta alle ore 12.25)
5. Nomina del Nucleo di Valutazione di Ateneo
1/2009/5
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
VISTO
VISTO
VISTI
RITENUTO
CONSIDERATO
lo Statuto dell’Università, come modificato con D.R. n. 319 del 22/07/2008 e
in particolare l’articolo 22;
il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità
e in particolare gli articoli 141 e 142;
i curricula presentati;
che sulla base degli stessi curricula le persone individuate appaiono idonee a
ricoprire le funzioni di componenti del Nucleo di Valutazione;
quanto emerso nel corso della discussione;
con voto espresso nella forma di legge, a maggioranza
DELIBERA
di dare parere favorevole alla nomina del Nucleo di valutazione dell’Ateneo, così composto:
Prof. Fabio GASTALDI
Università degli Studi del Piemonte Orientale –
Presidente
Prof. Giovanni DEL TIN
Politecnico di Torino - Componente
Prof. Marcello CARMAGNANI
Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione
“Luigi Einaudi” e visiting research professor di El
Collegio de México - Componente
Dott.ssa Emma VARASIO
Dirigente Area Finanza, Contabilità e Controllo
dell’Università degli Studi di Pavia - Componente
Dott.ssa Alessandra INDELICATO
Libero professionista - Dottore di Ricerca in Economia
Aziendale presso l’Università degli Studi di Torino Componente
69
2. di esprimere parere favorevole alla proposta di individuazione di un referente per la valutazione
all’interno di ciascuna Facoltà e Dipartimento
******************
6. Accordi, Convenzioni, Centri
6.1 Ripartizione fondi ricerca locale 2009
1/2009/6.1
Ufficio Ricerca Scientifica e Relazioni Internazionali
Al Presidente del Senato Accademico
Con deliberazione n. 7/2007/5 del 30 ottobre 2007 il Senato Accademico ha approvato i criteri di
ripartizione dei fondi di Ateneo destinati alla ricerca locale, assegnati ai Dipartimenti.
In sede di approvazione del bilancio preventivo è stato determinato lo stanziamento di euro 200.000
sul bilancio 2009 per l’assegnazione dei fondi di ricerca locale.
La ripartizione tra i Dipartimenti per l’anno 2009, in base ai suddetti criteri, è la seguente:
ripartizione
ricerca locale 2009 (in
Euro)
Dipartimento di Scienze Chimiche, Alimentari,
Farmaceutiche e Farmacologiche
Dipartimento di Scienze Economiche e Metodi Quantitativi
Dipartimento di Studi per l’Impresa e il Territorio
Dipartimento di Scienze Mediche
Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Avanzate
Dipartimento di Informatica
Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Vita
Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive
Dipartimento di Ricerca Sociale
Dipartimento di Scienze Giuridiche ed Economiche
Dipartimento di Studi Umanistici
totale
25.213,87
6.458,64
11.726,38
28.212,50
29.254,83
24.059,42
7.177,75
22.292,40
10.522,73
7.716,19
9.730,45
17.634,83
200.000
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
PREMESSO
che, con deliberazione n. 7/2007/5 del 30 ottobre 2007, il Senato Accademico
ha approvato i criteri di ripartizione dei fondi di Ateneo destinati alla ricerca
locale,
VISTA
la legge n. 168 del 9/5/89;
VISTO
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo
Avogadro” come modificato con D.R. n. 67 del 24/2/2003;
VISTO
il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità
emanato con D.R. n. 475 del 30/12/2003;
70
VISTA
la deliberazione del Consiglio di Amministrazione di approvazione del bilancio
preventivo per l’anno 2009
all’unanimità
PRENDE ATTO
1) Che il finanziamento per l’attività di Ricerca Locale 2009 è ripartito tra i Dipartimenti
secondo la tabella sotto riportata:
ripartizione
ricerca locale 2009 (in
Euro)
Dipartimento di Scienze Chimiche, Alimentari,
Farmaceutiche e Farmacologiche
Dipartimento di Scienze Economiche e Metodi Quantitativi
Dipartimento di Studi per l’Impresa e il Territorio
Dipartimento di Scienze Mediche
Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Avanzate
Dipartimento di Informatica
Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Vita
Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive
Dipartimento di Ricerca Sociale
Dipartimento di Scienze Giuridiche ed Economiche
Dipartimento di Studi Umanistici
totale
25.213,87
6.458,64
11.726,38
28.212,50
29.254,83
24.059,42
7.177,75
22.292,40
10.522,73
7.716,19
9.730,45
17.634,83
200.000
******************
6.2 Istituzione Commissione Relazioni Internazionali 2008-2012
1/2009/6.2
Ufficio Ricerca Scientifica e Relazioni Internazionali
Al Presidente del Senato Accademico
Si sottopone all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di istituzione
della Commissione Relazioni Internazionali di Ateneo 2008 - 2012.
Ad oggi risulta attiva una Commissione, composta da sette membri, nominati direttamente dai
Presidi in rappresentanza delle Facoltà, presieduta dal Delegato del Rettore per le Relazioni
Internazionali, le cui competenze riguardano prevalentemente le attività relative al programma
Erasmus.
In considerazione dell’attenzione sempre maggiore che l’Ateneo sta dedicando agli aspetti di
internazionalizzazione e alla necessità di ottimizzare le risorse favorendo una maggiore
interrelazione tra gli uffici dell’amministrazione centrale e le sedi decentrate, si ritiene opportuno
ampliare le competenze della Commissione.
Si propone che la Commissione si occupi di:
- flussi di informazione tra gli uffici centrali e le Facoltà;
- iniziative di Internazionalizzazione di Ateneo;
- attività relative alla mobilità dei professori e degli studenti (ad es. attività Erasmus);
71
-
promozione e lo sviluppo dei rapporti di collaborazione con Atenei stranieri;
censimento delle collaborazioni di ricerca con istituzioni straniere.
La Commissione sarà composta dai Presidi di Facoltà, o loro delegati, e presieduta dal
Delegato alle Relazioni Internazionali nominato dal Rettore. Resterà in carica sino alla scadenza del
mandato del Rettore.
Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
PREMESSO
che al momento risulta attiva una Commissione, composta da sette membri,
nominati direttamente dai Presidi in rappresentanza delle Facoltà, presieduta
dal Delegato del Rettore per le Relazioni Internazionali, le cui competenze
riguardano prevalentemente le attività relative al programma Erasmus;
CONSIDERATA
l’attenzione sempre maggiore che l’Ateneo sta dedicando agli aspetti di
internazionalizzazione;
VALUTATA
la necessità di ottimizzare le risorse favorendo una maggiore interrelazione tra
gli uffici dell’amministrazione centrale e le sedi decentrate;
VISTA
la legge n. 168 del 9/5/89;
VISTO
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo
Avogadro” emanato con D.R. Rep. n. 319 del 22/7/2008;
VISTO
il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità
emanato con D.R. Rep. n. 84 del 19/02/2008;
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
DELIBERA
1) La Commissione Relazioni Internazionali attualmente in carica è sciolta.
2) È istituita la Commissione Relazioni Internazionali per il quadriennio 2008 – 2012.
3) La Commissione è composta dai Presidi di Facoltà, o loro delegati, e presieduta dal
Delegato alle Relazioni Internazionali.
4) Compiti della Commissione sono i seguenti:
 flussi di informazione tra gli uffici centrali e le Facoltà;
 iniziative di Internazionalizzazione di Ateneo;
 attività relative alla mobilità dei professori e degli studenti (ad es. attività Erasmus);
 promozione e lo sviluppo dei rapporti di collaborazione con Atenei stranieri;
 censimento delle collaborazioni di ricerca con istituzioni straniere.
********************
72
6.3 Istituzione del Centro Linguistico di Ateneo
1/2009/6.3
Ufficio Ricerca Scientifica e Relazioni Internazionali
Al Presidente del Senato Accademico
Su iniziativa della Facoltà di Lettere e Filosofia, dopo una approfondita analisi
dell’organizzazione dell’insegnamento delle lingue straniere nel nostro Ateneo, è stata avanzata la
proposta di costituire un Centro Linguistico interfacoltà che possa farsi carico delle criticità e
carenze riscontrate soprattutto relativamente all’insegnamento della lingua italiana per stranieri e
alla cronica carenza di lettori inglesi, spagnoli e francesi.
Il suddetto progetto si prefigge un duplice obiettivo: ricondurre ad un’unica struttura
istituzionale i servizi di insegnamento linguistico attivi presso le diverse facoltà e, in prospettiva,
predisporre i relativi supporti logistici e tecnologici pianificando anche un adeguata politica di
reperimento di finanziamenti.
-
-
I vantaggi della struttura unica sono molteplici:
la possibilità di poter ricondurre a modelli uniformi i diversi rapporti contrattuali attivati dalle
facoltà per soddisfare i fabbisogni di insegnamento;
l’ottimizzazione dell’impiego di risorse;
il controllo e la certificazione nei confronti di corsi seguiti dagli studenti presso scuole private;
la possibilità di offrire servizi linguistici ‘profit’.
Le funzioni del Centro potranno riguardare, ad esempio:
l’erogazione delle esercitazioni di lingua secondo le indicazioni avanzate dalle facoltà;
l’erogazione di corsi di italiano per stranieri;
la certificazione delle competenze linguistiche;
l’organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento linguistico per il personale
dell’Ateneo, nonché per studenti e dottorandi che necessitino di corsi di indirizzo specifico;
l’organizzazione di corsi sperimentali di lingue ‘esotiche’;
l’erogazione di altri servizi linguistici sperimentali e di qualità, anche contro terzi.
Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di esprimere il proprio parere in merito.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
PREMESSO
che la Facoltà di Lettere e Filosofia ha avanzato la proposta di costituire un
Centro Linguistico di Ateneo;
CONSIDERATO
che il Centro ha come scopo ricondurre ad un’unica struttura istituzionale i
servizi di insegnamento linguistico attivi presso le diverse facoltà;
VISTA
la legge n. 168 del 9/5/89;
VISTO
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo
Avogadro” emanato con D.R. Rep. n. 319 del 22/7/2008;
VISTO
il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità
emanato con D.R. Rep. n. 84 del 19/02/2008;
73
VISTO
il Regolamento di per la costituzione di Centri Interdipartimentali di ricerca e
servizio emanato con D.R. n. 341 del 26.08.2002;
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
DELIBERA
2) di esprimere parere favorevole alla costituzione di un Centro Linguistico di Ateneo secondo
la sottoriportata bozza di atto costitutivo;
3) di dare mandato al Rettore di seguire le procedure previste per le questioni inerenti il
personale CEL e di apportare le modifiche necessarie alla bozza.
Atto costitutivo del Centro Linguistico d'Ateneo
dell'Università del Piemonte Orientale (CLUPO)
BOZZA
Art. 1 - Costituzione
È istituito, quale Centro Interfacoltà, ai sensi dell’art. 7 dello Statuto di Ateneo, il "Centro
Linguistico d'Ateneo dell'Università del Piemonte Orientale" (CLUPO).
Fatta salva l’autonomia delle Facoltà, tutte le esercitazioni delle lingue straniere organizzate
dalle Facoltà medesime sono svolte e gestite dal Centro.
Art. 2 – Finalità
Il Centro persegue le seguenti finalità istituzionali:
a) gestire le attività di apprendimento delle lingue straniere moderne e della lingua italiana per
stranieri, rivolte agli studenti e al personale universitario;
b) certificare le competenze linguistiche di coloro che hanno seguito corsi in scuole private,
eventualmente anche attraverso la gestione di convenzioni con tali scuole; certificare anche le
competenze di lingua italiana acquisite da stranieri;
c) organizzare corsi di lingue specifici su richiesta di singole facoltà o di gruppi di utenti esterni;
d) coordinare le attività di supporto all'apprendimento, affidate ai collaboratori ed esperti
linguistici;
e) favorire lo sviluppo di tecniche e le attività di autoapprendimento e di e-learning linguistico,
attraverso l'utilizzo di tecnologie informatiche e multimediali;
f) promuovere l'acquisto e la produzione di materiali didattici per l’apprendimento e
autoapprendimento linguistico, materiali che verranno conservati presso la Biblioteca e la
Mediateca del Centro;
g) favorire la pratica e lo studio a fini specifici delle lingue moderne, anche per soggetti esterni
all’Università. Al riguardo, possono essere stipulate convenzioni con Enti pubblici e privati,
compatibilmente con le disponibilità del Centro Linguistico;
h) favorire l'accesso dei privati a corsi dietro pagamento di un’iscrizione;
i) favorire attività di ricerca lessicografiche, glottodidattiche, glottotecnologiche e di linguistica
scientifica ed applicata, attinenti con le sopra citate finalità;
j) svolgere altri servizi linguistici su commissione per conto di terzi.
Art. 3 - Risorse
L'attività del Centro è finanziata:
74
a) dalla dotazione ordinaria;
b) da contributi provenienti da soggetti pubblici e privati;
c) da proventi derivanti dai servizi resi e dalle quote di iscrizione ai corsi.
Il Centro ha autonomia amministrativa, finanziaria e di spesa. Le modalità di gestione
finanziaria ed amministrativa del Centro sono disciplinate dal Regolamento per l'amministrazione e
la contabilità generale dell'Università.
Art. 4 - Sede
Il Centro ha la sede amministrativa e contabile presso .................... che ne assume la
gestione e potrà , comunque, svolgere le proprie attività in una o più sedi distaccate.
Art. 5 - Personale
...........
Il Centro può disporre di personale tecnico e ausiliario proprio. Quando ne sia accertata la
compatibilità, le attività tecniche ed amministrative possono altresì essere svolte da personale
condiviso con altre strutture, o da personale distaccato, previo consenso, per periodi stabiliti.
Il Centro può inoltre operare con esercitatori assunti con contratti a tempo determinato, e
avvalersi, con contratti e convenzioni approvati dal Comitato Tecnico Scientifico del Centro, di
personale messo a disposizione da altri Enti pubblici e privati.
...............................
Art. 6 - Organi
Sono organi del Centro:
- il Direttore
- il Comitato Tecnico-Scientifico.
Art. 7 - Il Direttore
Il Direttore rappresenta il Centro presso gli organi di governo dell'Università e nei confronti di altre
amministrazioni, enti o terzi che abbiano delle relazioni con il Centro.
Il Direttore, convoca presiede il Comitato Tecnico Scientifico e ne rende esecutive le deliberazioni.
Oltre a coordinare i lavori del Centro e sovraintendere all’attuazione e alla realizzazione delle
finalità previste all’Art. 2, il Direttore assume iniziative finalizzate alla promozione e allo
sviluppo delle attività istituzionali del Centro.
Il Direttore è nominato dal Rettore, su indicazione del Comitato Tecnico-Scientifico, che lo designa
fra i suoi membri; dura in carica tre anni ed è immediatamente rieleggibile una sola volta.
Il Direttore elabora le proposte sui piani di sviluppo e sui programmi di attività del Centro. Il
Direttore prepara la relazione annuale sull’attività del Centro, che sottopone all’approvazione
del Comitato Tecnico Scientifico.
Art. 8 – Il Comitato Tecnico Scientifico.
Il Comitato Tecnico Scientifico del Centro è l'organo deliberativo del Centro, composto da un
rappresentante designato da ogni Facoltà, da un rappresentante dell’Amministrazione e da due
rappresentatni degli studenti designati dai rappresentanti degli studenti in Senato Accademico e
in Consiglio di Amministrazione.
I membri rimangono in carica tre anni e sono immediatamente rieleggibili una sola volta.
Il Consiglio del Centro provvede alla gestione del Centro, con compiti di indirizzo e di
coordinamento delle sue attività.
In particolare:
- approva il piano di programmazione annuale delle attività dei Collaboratori ed esperti
linguistici e degli esercitatori a contratto, tenendo conto delle esigenze espresse dalle Facoltà e
dalle strutture didattiche di Ateneo;
75
-
approva le richieste di finanziamento predisposte dal Direttore, nonché il piano annuale delle
attività e il piano di sviluppo del Centro;
approva la relazione annuale sull’attività del Centro;
approva il bilancio preventivo, e il conto consuntivo;
determina i criteri per l’utilizzo dei fondi a disposizione del Centro;
esamina eventuali richieste di nuove risorse umane e di nuovi spazi;
provvede alla valutazione delle prestazioni dei collaboratori ed esperti linguistici, sentito il
parere dei docenti di riferimento;
promuove iniziative per l’aggiornamento dei collaboratori ed esperti linguistici e del personale
tecnico amministrativo
esamina e approva iniziative per la diffusione e l’utilizzo di nuove tecniche e nuove
applicazioni delle conoscenze nei campi disciplinari che coinvolgono il Centro;
approva convenzioni, contratti e tariffari per attività conto terzi.
Il Comitato si riunisce almeno tre volte all’anno; le riunioni sono valide quando ad esse
partecipa almeno la metà più uno degli aventi diritto.
Art. 9 – Gestione amministrativa e contabile.
La gestione amministrativa e contabile è affidata ..................................., al cui interno è individuato,
con apposito provvedimento, ........................... che svolgerà le funzioni di Segretario.
Il Segretario adotta tutti gli atti idonei ad assicurare l'esecuzione delle delibere assunte dagli organi
del Centro e, inoltre :
a) collabora con il Direttore del Centro per le attività volte al miglior funzionamento della
struttura;
b) predispone tecnicamente il bilancio di previsione, il consuntivo e la situazione patrimoniale;
c) coordina le attività amministrativo-contabili, assumendo la responsabilità dei conseguenti
atti, nei limiti di quanto gli è imputabile.
Il Centro utilizza le attrezzature idonee al raggiungimento delle finalità istituzionali, come
laboratori linguistici, aule attrezzate per la didattica multimediale, aule informatiche,
biblioteche, mediateche, laboratori informatici, tecnologie e strumentazioni multimediali atte a
realizzare servizi di e-learning, già presenti presso le Facoltà.
Art. 10 - Regole per la modifica del regolamento del Centro.
Il Regolamento del Centro potrà essere modificato con delibera del Comitato Tecnico Scientifico,
assunta con la maggioranza dei due terzi dei componenti.
Eventuali modifiche in difformità dallo schema-tipo, deliberate dal Comitato Tecnico Scientifico
con la maggioranza dei due terzi dei componenti ordinari, saranno sottoposte all’approvazione
degli Organi accademici.
Art. 11 - Norme transitorie
Gli organismi di cui all'art. 6 adempiranno a quanto di loro competenza entro due mesi
dall'approvazione del presente atto costitutivo.
La disposizione di cui al comma 2 dell’art. 1 si applica a decorrere dall’a.a. 2009/2010.
E’lasciata alla discrezionalità delle Facoltà la possibilità di utilizzare il Centro anche per le
esercitazioni delle lingue straniere del corrente a.a. 2008/2009.
Art. 12 – Norme finali.
Per quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento valgono le norme legislative,
statutarie e regolamentari vigenti in materia.
76
L'eventuale cessazione delle attività del Centro deve essere sancita dal Comitato Tecnico
Scientifico con apposita delibera, da trasmettersi all’Amministrazione Centrale per gli
adempimenti conseguenti. Nella delibera si dovrà dare conto della situazione finanziaria e
patrimoniale del Centro.
********************
6.4 Istituzione del Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Malaria – Italian Malarian
Network (IMN)
1/2009/6.4
Ufficio Ricerca Scientifica e Relazioni Internazionali
Al Presidente del Senato Accademico
Si sottopone a codesto spettabile Senato Accademico la proposta di costituzione del Centro
Interuniversitario di Ricerca sulla Malaria - Italian Malaria Network (IMN) tra l’Università del
Piemonte Orientale e le Università di Torino, Milano, Brescia, Siena, Camerino, Perugia, Roma
‘La Sapienza’, Napoli ‘Federico II’.
Il Centro ha come scopo la ricerca e la collaborazione scientifica nel campo della malariologia
sperimentale e clinica e, in particolare, nell’ambito delle ricerche riguardanti:
- aspetti biologici, ecologici, genetici e molecolari, di rilevanza per il controllo di Anopheles
vettori e per lo studio delle loro interazioni con il parassita e con l’ospite;
- biologia, biologia molecolare, immunologia, genetica, epidemiologia, profilassi, controllo
farmacologico del Plasmodio e delle sue interazioni con l’ospite umano, clinica e terapia
della infezione malarica, trials clinici;
- biologia, biologia molecolare, immunologia, genetica, controllo farmacologico di modelli
animali di malaria.
Il Centro avrà sede, ai fini organizzativi ed amministrativi, presso la struttura di afferenza del
Direttore in carica e, in prima istituzione, presso il Dipartimento di Genetica, Biologia e Biochimica
dell’Università di Torino.
Per l’Università del Piemonte Orientale farà parte del Centro il Dipartimento di Scienze
Chimiche, Alimentari, Farmaceutiche e Farmacologiche (DISCAFF), rappresentato dal prof.
Menico Rizzi come da delibera del Consiglio di Dipartimento dell’11/12/2008.
Sono organi del Centro il Direttore e il Consiglio Scientifico.
La gestione amministrativa e contabile delle risorse avviene secondo quanto previsto dal
Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità dell’Ateneo cui afferisce il
Dipartimento sede amministrativa del Centro e le competenze amministrative e contabili sono
attribuite al Dipartimento sede amministrativa del Centro.
Ai fini della realizzazione dei suoi programmi di ricerca, il Centro si avvale, con il consenso
dei Dipartimenti, del personale, dei locali, delle strutture e delle attrezzature dei Dipartimenti
aderenti. I docenti e i ricercatori partecipanti all’attività del Centro contribuiranno con la loro
attività scientifica allo sviluppo del Centro stesso, e con i fondi di ricerca assegnati loro dal Centro,
alle necessità economiche della ricerca.
Per il conseguimento dei propri scopi il Centro potrà avvalersi dei finanziamenti provenienti dal
MUR, dal CNR e da Istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, provvede
autonomamente al proprio finanziamento per le esigenze di funzionamento ordinario e acquisisce
77
risorse da soggetti pubblici e privati attraverso apposite convenzioni stipulate secondo la normativa
vigente.
Gli Atenei aderenti al Centro saranno esonerati dal versamento di qualsiasi contribuzione in
denaro a carico del Bilancio Centrale e in caso di disavanzo finanziario, qualora fossero presenti
perdite economiche, queste in nessun caso graveranno sul Bilancio Centrale delle Università
medesime.
I finanziamenti eventualmente assegnati in forma indivisa al Centro saranno amministrati dal
Dipartimento a cui fa capo la gestione amministrativa e contabile.
I finanziamenti eventualmente assegnati in forma divisa a singole strutture aderenti al Centro e con
destinazione vincolata a favore delle attività di ricerca del Centro, saranno gestiti dalle singole
strutture assegnatarie ed utilizzate secondo le indicazioni del Consiglio Scientifico.
La durata del Centro sarà di sei anni dalla data di stipula della convenzione istitutiva, con
possibilità di rinnovo previa delibera degli organi competenti degli Atenei convenzionati.
Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di esprimere il proprio parere in merito.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
PREMESSO
che è stata avanzata la proposta di costituzione del Centro Interuniversitario di
Ricerca sulla Malaria - Italian Malaria Network (IMN) tra l’Università del
Piemonte Orientale e le Università di Torino, Milano, Brescia, Siena, Camerino,
Perugia, Roma ‘La Sapienza’, Napoli ‘Federico II’;
CONSIDERATO che il Centro ha come scopo la ricerca e la collaborazione scientifica nel campo
della malariologia sperimentale e clinica
CONSIDERATO che il Centro avrà sede, ai fini organizzativi ed amministrativi, presso la struttura
di afferenza del Direttore in carica e, in prima istituzione, presso il Dipartimento
di Genetica, Biologia e Biochimica dell’Università di Torino;
CONSIDERATO che sono organi del Centro il Direttore e il Consiglio Scientifico;
CONSIDERATO che farà parte del Centro il Dipartimento di Scienze Chimiche, Alimentari,
Farmaceutiche e Farmacologiche, rappresentato dal prof. Menico Rizzi;
VISTA
la legge n. 168 del 9/5/89;
VISTO
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo
Avogadro” emanato con D.R. Rep. n. 319 del 22/7/2008;
VISTA
la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze Chimiche, Alimentari,
Farmaceutiche e Farmacologiche dell’11 dicembre 2008;
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
78
DELIBERA
- di esprimere parere favorevole all’istituzione del Centro Interuniversitario di Ricerca sulla
Malaria - Italian Malaria Network (IMN) secondo la sottoriportata Convenzione istitutiva.
CONVENZIONE PER L’ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI
RICERCA SULLA MALARIA - ITALIAN MALARIA NETWORK (IMN)
Tra
1. Università degli Studi di Torino, rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. Ezio Pelizzetti,
debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera n. ____________________
del Senato Accademico del ____________________;
2. Università degli Studi del Piemonte Orientale (Sede di Novara), rappresentata dal Rettore
pro-tempore _____________________, debitamente autorizzato a firmare il presente atto
con delibera n. ___________________ del ________________ del ________________;
3. Università degli Studi di Milano, rappresentata dal Rettore pro-tempore
_____________________, debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera n.
___________________ del ________________ del ________________;
4. Università degli Studi di Brescia, rappresentata dal Rettore pro-tempore
_____________________, debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera n.
___________________ del ________________ del ________________;
5. Università degli Studi di Siena, rappresentata dal Rettore pro-tempore
_____________________, debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera n.
___________________ del ________________ del ________________;
6. Università degli Studi di Camerino, rappresentata dal Rettore pro-tempore
_____________________, debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera n.
___________________ del ________________ del ________________;
7. Università degli Studi di Perugia, rappresentata dal Rettore pro-tempore
_____________________, debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera n.
___________________ del ________________ del ________________;
8. Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, rappresentata dal Rettore pro-tempore
_____________________, debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera n.
___________________ del ________________ del ________________;
9. Università degli Studi di Napoli “Federico II”, rappresentata dal Rettore pro-tempore
_____________________, debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera n.
___________________ del ________________ del ________________;
Premesso che è interesse delle sopra citate Università allacciare rapporti di collaborazione
scientifica con altri Atenei nell’ambito delle ricerche sulla malaria,
si conviene e si stipula quanto segue:
Art. 1 - Costituzione
Tra le Università indicate in epigrafe è costituito il Centro Interuniversitario di Ricerca sulla
Malaria - Italian Malaria Network (IMN) nel seguito indicato con il termine di “Centro”, al fine di
collaborare nell’ambito delle ricerche riguardanti:
- aspetti biologici, ecologici, genetici e molecolari, di rilevanza per il controllo di Anopheles
vettori e per lo studio delle loro interazioni con il parassita e con l’ospite;
79
-
-
biologia, biologia molecolare, immunologia, genetica, epidemiologia, profilassi, controllo
farmacologico del Plasmodio e delle sue interazioni con l’ospite umano, clinica e terapia
della infezione malarica, trials clinici;
biologia, biologia molecolare, immunologia, genetica, controllo farmacologico di modelli
animali di malaria.
Art. 2 - Sede Amministrativa
Il Centro ha sede, ai soli fini organizzativi ed amministrativi, presso il Dipartimento cui afferisce il
Direttore. Nella sua prima istituzione, il Centro ha sede presso il Dipartimento di Genetica,
Biologia e Biochimica dell’Università degli Studi di Torino - Via Santena n. 19 - Torino.
A seguito di deliberazione del Consiglio Scientifico del Centro, la sede amministrativa ed
organizzativa del Centro, potrà essere localizzata in un altro Dipartimento Universitario
afferente ad una delle Università contraenti.
Le attività scientifiche del Centro sono svolte presso le sedi delle Università convenzionate,
articolandosi in base ai piani elaborati dal Consiglio Scientifico, avvalendosi a tale scopo delle
attrezzature e del personale degli Istituti o Dipartimenti cui afferiscono gli aderenti al Centro.
La rappresentanza legale e processuale del Centro è conferita al Magnifico Rettore dell’Ateneo
sede amministrativa del Centro.
Art. 3 - Durata
La durata del Centro è fissata in sei anni dalla data della stipula e con possibilità di rinnovo di
sei anni in sei anni, previa approvazione degli organi competenti degli Atenei convenzionati su
indicazione del Consiglio Scientifico del Centro.
Art. 4 - Finalità del Centro
Il Centro è istituito con compiti esclusivi di ricerca e collaborazione scientifica nel campo della
malariologia sperimentale e clinica.
In particolare il Centro:
− svolge ricerche riguardanti:
- aspetti biologici, ecologici, genetici e molecolari di rilevanza per il controllo di
Anopheles vettori e per lo studio delle loro interazioni con il parassita e con l’ospite;
- biologia, biologia molecolare, immunologia, genetica, epidemiologia, profilassi,
controllo farmacologico del Plasmodio e delle sue interazioni con l’ospite umano,
clinica e terapia della infezione malarica, trials clinici;
- biologia, biologia molecolare, immunologia, genetica, controllo farmacologico di
modelli animali di malaria.
− collabora con il CNR, Enti di Ricerca ed Enti pubblici e Privati.
Art. 5 - Organi del Centro
Sono Organi del Centro:
a) il Direttore;
b) il Consiglio Scientifico;
80
Art. 6 - Il Direttore
Il Direttore coordina e sovrintende le attività del Centro ed è nominato dal Rettore
dell’Università ove ha sede amministrativa il Centro, su designazione del Consiglio Scientifico al
proprio interno, tra i docenti universitari che lo compongono.
Il Direttore dura in carica tre anni accademici ed è rinnovabile con il limite di due mandati
consecutivi.
In particolare il Direttore:
1) convoca e presiede il Consiglio Scientifico;
2) cura l’esecuzione delle relative delibere;
3) vigila sull’osservanza della presente convenzione;
4) formula proposte al Consiglio Scientifico per il miglioramento o l’estensione dell’attività
svolta dal Centro;
5) provvede all’acquisizione di quanto occorre per il funzionamento del Centro;
6) provvede all’utilizzo dei fondi sulla base del piano di utilizzo predisposto dal Consiglio
Scientifico;
7) sottopone all’approvazione del Consiglio Scientifico il piano annuale di sviluppo delle
ricerche del Centro e la relazione scientifica finale;
8) sottopone all’approvazione del Consiglio Scientifico il bilancio preventivo e le variazioni al
bilancio in corso d’anno ed il conto consuntivo predisposti, corredandoli con apposita
relazione;
9) individua annualmente le strutture che concorrono ad incrementare le risorse del Centro;
10) designa il Vice Direttore, che lo sostituisce in caso di assenza o temporaneo impedimento,
fra i componenti del Consiglio Scientifico;
11) convoca una riunione annua di tutti gli aderenti, quindi con la partecipazione anche di coloro
che non sono rappresentanti degli Organi del Centro
12) . esercita tutte le altre attribuzioni demandate dalle norme vigenti;
Art. 7 - Consiglio Scientifico
Il Consiglio Scientifico è l’organo di indirizzo, di programmazione e di deliberazione delle
attività del Centro.
Il Consiglio Scientifico è composto da un rappresentante per ciascuna Università convenzionata
su designazione dei Consigli dei Dipartimenti e delle altre Strutture Universitarie afferenti al Centro
e nominato con decreto rettorale.
I membri del Consiglio Scientifico restano in carica un triennio accademico e sono rinnovabili.
In particolare il Consiglio Scientifico:
1) designa al proprio interno il Direttore tra i docenti universitari costituenti il Consiglio
Scientifico stesso;
2) promuove il potenziamento scientifico ed organizzativo del Centro, sia attraverso il
coordinamento delle attività di ricerca degli aderenti, sia tramite la promozione di nuove
iniziative;
3) fornisce indicazioni al Direttore sull’utilizzazione delle risorse finanziarie disponibili per
il conseguimento delle finalità istituzionali;
4) delibera sul piano annuale di sviluppo delle ricerche e sulla relazione annuale
predisposta dal Direttore;
5) approva le convenzioni e i contratti di ricerca, verificandone la possibilità di
svolgimento e la congruenza con le finalità istituzionali;
6) predispone il piano di utilizzo dei fondi a disposizione del Centro;
7) delibera sulle adesioni ed i recessi di Università italiane e di singoli professori o
ricercatori;
81
8) delibera l’eventuale rinnovo del Centro per i sei anni successivi;
9) delibera lo scioglimento anticipato del Centro;
10) propone eventuali modifiche alla convenzione che saranno sottoposte all’approvazione
degli Organi centrali di governo degli Atenei;
11) approva annualmente il bilancio preventivo, le variazioni in corso d’anno ed il conto
consuntivo;
12) esercita tutte le attribuzioni che gli sono demandate dalle norme vigenti.
Il Consiglio Scientifico è convocato dal Direttore almeno 2 volte l’anno e comunque ogni
qualvolta ne faccia richiesta almeno un quinto dei componenti; la convocazione deve essere fatta
con un congruo anticipo di almeno 15 giorni.
Per la validità delle adunanze e delle deliberazioni assunte è necessaria la presenza della
maggioranza assoluta degli aventi diritto, escludendo dal computo gli assenti giustificati, qualora
sia stata giustificata l’assenza; le delibere sono assunte a maggioranza assoluta dei presenti.
In caso di parità prevale il voto del Direttore.
Art. 8 - Personale aderente al Centro
Costituiscono il personale aderente al Centro i professori e i ricercatori dei Dipartimenti e di
altre Strutture Universitarie afferenti delle Università convenzionate che ne fanno richiesta o facenti
parte dei Gruppi di Ricerca del Centro.
Fanno parte del Centro i seguenti Dipartimenti e Strutture Universitarie:
- Dipartimento di Genetica, Biologia e Biochimica - Università degli Studi di Torino;
- Dipartimento di Scienze Chimiche, Alimentari, Farmaceutiche e Farmacologiche
(DiSCAFF) - Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”;
- Dipartimento di Sanità Pubblica-Microbiologia-Virologia - Università degli Studi di Milano;
- Dipartimento di Scienze Farmacologiche - Università degli Studi di Milano;
- Istituto di Chimica Farmaceutica e Tossicologica “P. Pratesi” - Università degli Studi di
Milano;
- Istituto di Fisiologia Generale e Chimica Biologica “Giovanni Esposito - Università degli
Studi di Milano;
- Dipartimento Materno-Infantile e Tecnologie Biomediche - Università degli Studi di
Brescia;
- Centro di Ricerca Interuniversitario per la Progettazione e lo Sviluppo di Farmaci –
NatSynDrugs - Università degli Studi di Siena;
- Dipartimento di Medicina Sperimentale e Sanità Pubblica - Università degli Studi di
Camerino;
- Dipartimento di Medicina Sperimentale e Scienze Biochimiche - Sezione Microbiologia Università degli Studi di Perugia;
- Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica - Sezione di Parassitologia - Università degli
Studi di Roma “La Sapienza”;
- Dipartimento di Biologia Strutturale e Funzionale - Università degli Studi di Napoli
“Federico II”.
Entro 90 giorni dalla stipula della presente convenzione i Dipartimenti e le Strutture
Universitarie di ogni Università convenzionata aderenti al Centro, designano i componenti del
Consiglio Scientifico da nominarsi secondo quanto stabilito dall’art. 7.
Art. 9 - Gestione amministrativa e contabile
La gestione amministrativa e contabile delle risorse avviene secondo quanto previsto dal
Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità dell’Ateneo cui afferisce il
Dipartimento sede amministrativa del Centro.
82
Le competenze amministrative e contabili sono attribuite al
Dipartimento sede
amministrativa del Centro.
Ai fini della realizzazione dei suoi programmi di ricerca, il Centro si avvale, con il consenso
dei Dipartimenti, del personale, dei locali, delle strutture e delle attrezzature dei Dipartimenti
aderenti. I docenti e i ricercatori partecipanti all’attività del Centro contribuiranno con la loro
attività scientifica allo sviluppo del Centro stesso, e con i fondi di ricerca assegnati loro dal Centro,
alle necessità economiche della ricerca.
Il Centro può disporre inoltre di proprie attrezzature e di altri beni mobili, iscritti
nell’inventario del Dipartimento sede amministrativa con apposita menzione di appartenenza al
Centro.
Art. 10 - Finanziamenti del Centro
Per il conseguimento dei propri scopi il Centro potrà avvalersi dei finanziamenti provenienti
da:
- Ministero dell’Università e della Ricerca;
- CNR in forma di contratti e contributi;
- Istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, in forma di contributi e di contratti.
Il Centro provvede autonomamente al proprio finanziamento per le esigenze di funzionamento
ordinario e acquisisce risorse da soggetti pubblici e privati attraverso apposite convenzioni stipulate
secondo la normativa vigente.
Gli Atenei aderenti al Centro saranno esonerati dal versamento di qualsiasi contribuzione in
denaro a carico del Bilancio Centrale e in caso di disavanzo finanziario, qualora fossero presenti
perdite economiche, queste in nessun caso potrebbero gravare sul Bilancio Centrale delle Università
medesime.
I finanziamenti eventualmente assegnati in forma indivisa al Centro saranno amministrati dal
Dipartimento a cui fa capo la gestione amministrativa e contabile.
I finanziamenti eventualmente assegnati in forma divisa a singole strutture aderenti al Centro
e con destinazione vincolata a favore delle attività di ricerca del Centro, saranno gestiti dalle singole
strutture assegnatarie ed utilizzate secondo le indicazioni del Consiglio Scientifico.
Art. 11 - Nuove adesioni e recessi di professori e ricercatori
I professori e i ricercatori afferenti alle Università convenzionate che desiderano aderire al
Centro dovranno inoltrare , previa comunicazione alla struttura di afferenza, apposita richiesta al
Direttore del Centro che la sottopone all’approvazione del Consiglio Scientifico.
I professori e i ricercatori che intendono recedere dal Centro devono presentare le dimissioni
al Direttore del Centro a mezzo lettera raccomandata che ha effetto dal primo giorno successivo alla
delibera del Consiglio Scientifico che indicherà, nell’accettare le dimissioni, le modalità da seguire
per eventuali contratti in atto di cui sia titolare il dimissionario.
Art. 12 - Atti aggiuntivi
Modifiche alla presente convenzione possono essere apportate mediante appositi atti
aggiuntivi. In particolare possono essere modificati l’elenco delle Università convenzionate e la
sede del Centro.
Le richieste di adesione di nuove Università vengono inviate al Direttore che le sottopone
all’attenzione del Consiglio Scientifico. Esse vengono formalizzate con atto aggiuntivo previa
approvazione degli Organi centrali di Governo degli Atenei convenzionati.
83
Art. 13 - Recessi di Atenei
Le Università contraenti possono recedere mediante notificazione scritta indirizzata al
Direttore del Centro, che deve essere comunicata a tutte le altre Università convenzionate a mezzo
di lettera raccomandata A.R., entro il 30 giugno.
Il Direttore sottopone la dichiarazione di recesso alla presa d’atto del Consiglio Scientifico.
Il recesso ha comunque efficacia a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo.
Art. 14 - Casi di scioglimento anticipato del Centro
Il Centro è sciolto anticipatamente su proposta del Consiglio Scientifico e previa delibera
degli Organi centrali di governo di tutti gli Atenei convenzionati, o almeno due terzi nell’ipotesi di
cui al punto d), nei seguenti casi:
a) mancanza di risorse finanziarie;
b) il venir meno della disponibilità del Dipartimento di Genetica, Biologia e Biochimica
dell’Università degli Studi di Torino di essere sede amministrativa del Centro e la
conseguente mancata disponibilità dei Dipartimenti degli altri Atenei convenzionati ad
assumersi tale gestione;
c) venir meno dell’interesse per la ricerca oggetto del Centro;
d) recesso di almeno due terzi delle Università contraenti.
Entro sei mesi dal verificarsi della causa di scioglimento anticipato del Centro dovranno
essere portate a termine tutte le procedure di liquidazione della gestione amministrativo-contabile.
Nessun impegno o contratto potrà essere assunto dopo che il Consiglio Scientifico ha
avanzato la proposta di scioglimento.
Il Consiglio Scientifico proponendo lo scioglimento del Centro individua tra i Dipartimenti
afferenti alle Università convenzionate, quelli destinatari dei beni e delle attrezzature eventualmente
disponibili.
Qualora impegni o contratti verso terzi comportassero l’esigenza di un termine superiore ai
sei mesi rispetto alla proposta di scioglimento, il Consiglio Scientifico indicherà le modalità da
osservare per onorare gli impegni e i contratti relativi, o mediante trasferimento degli stessi a
Struttura disponibile con le doverose cautele verso i terzi interessati.
Letto, confermato e sottoscritto
Torino, lì ______________________
PER L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO
IL RETTORE
(PROF. ______________________)
PER L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE
IL RETTORE
(________________________)
PER L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO
IL RETTORE
(_________________________)
84
PER L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BRESCIA
IL RETTORE
(_____________________)
PER L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SIENA
IL RETTORE
(____________________)
PER L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAMERINO
IL RETTORE
(___________________)
PER L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA
IL RETTORE
(____________________)
PER L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA”
IL RETTORE
(______________________)
PER L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II”
IL RETTORE
(_____________________)
********************
6.5 Atto di indirizzo relativamente alle convenzioni stipulate a titolo oneroso tra i
Dipartimenti dell’Ateneo e i Dipartimenti dell’Università degli Studi di Torino
1/2009/6.5
OMISSIS
Convenzione approvata dal Senato Accademico il 24 Ottobre 2005
CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO E L’UNIVERSITA’
DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE “Amedeo Avogadro” PER LA
COLLABORAZIONE NELL’AMBITO DI PROGETTI DI RICERCA.
TRA
L’Università degli Studi di Torino (di seguito definita “UNITO”), codice fiscale 80088230018, con
sede in Torino, Via Verdi 8, rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. Ezio Pelizzetti nato a
Torino il ………………
E
L’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” (di seguito definita“UPO”),
codice fiscale 94021400026, con sede in Vercelli, Via Duomo 6, rappresentata dal Rettore pro
tempore, Prof. Paolo Garbarino, nato a Canelli (AT) il 27/2/1954
85
PREMESSO
-
-
che UNITO e UPO convengono che la collaborazione in ambito scientifico e
l’interscambio delle esperienze e delle professionalità sono un momento fondamentale
per lo sviluppo e la piena affermazione delle potenzialità di ricerca scientifica;
che, in particolare, la collaborazione dei ricercatori delle due istituzioni costituisce un
momento di tale collaborazione e pertanto deve essere favorita ed incentivata;
che UNITO E UPO convengono di stabilire un rapporto di collaborazione scientifica nei
termini ed alle condizioni di cui alla presente convenzione,
VISTE
- le deliberazioni del Senato Accademico di UNITO in data ……….. e di UPO in data
………………..
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1 Finalità e oggetto della collaborazione
UNITO e UPO convengono di stabilire un rapporto di collaborazione ai fini dello
svolgimento di attività scientifica nell’ambito di progetti di ricerca a qualsiasi titolo finanziati.
Rientrano nell’ambito della presente convenzione sia progetti presentati congiuntamente dai due
atenei sia progetti presentati da uno solo dei due atenei e per il quale vi sia una collaborazione da
parte di personale e strutture dell’altro ateneo.
Art. 2 Contenuto degli accordi
Con specifici accordi a firma dei rispettivi Direttori potranno essere costituite presso i
Dipartimenti dei due atenei Unità di Ricerca in coerenza con progetti di ricerca approvati e
finanziati.
Gli accordi dovranno contenere le seguenti indicazioni:
- Responsabile Scientifico del progetto
- Durata del progetto
- Nominativi del personale dei due atenei impegnato nell’ambito del programma stesso.
- Ripartizione del finanziamento tra i due atenei e modalità di gestione del medesimo.
- Copertura dei costi
Quota parte dello stipendio del personale impegnato nel progetto potrà essere indicato come
co-finanziamento relativamente al periodo di mesi uomo totali nell’arco della durata del progetto.
Art. 3 Ulteriori impegni delle parti
Ciascuno dei contraenti garantisce ai ricercatori dell’altro ente la possibilità di accesso nei
propri laboratori e strutture e la fruizione dei relativi servizi, il tutto compatibilmente con lo
svolgimento dei compiti istituzionali di ciascun ente.
Ciascuna parte è sollevata da ogni responsabilità per qualsiasi evento dannoso che possa
accadere al personale dell’altro ente durante la permanenza presso la propria sede, salvo i casi di
dolo o colpa grave.
Ciascuna parte esonera e comunque tiene indenne l’altra parte da qualsiasi impegno e
responsabilità che a qualsiasi titolo possa ad essa derivare nei confronti di terzi dall’esecuzione di
attività derivanti dalla presente convenzione da parte del proprio personale dipendente.
86
Art. 4 Copertura assicurativa
Gli Enti firmatari della presente convenzione garantiscono l’esistenza, nei confronti del
proprio personale che frequenta le strutture dell’altro ente, di idonee coperture assicurative contro
gli infortuni e le malattie professionali e per responsabilità civile.
Il personale che si trova a soggiornare presso le strutture dell’altro ente è tenuto ad adeguarsi
ai regolamenti ed alle norme di sicurezza e prevenzione infortuni ivi vigenti.
Art. 5 Regime dei risultati della collaborazione scientifica
I ricercatori impegnati nelle attività di ricerca di cui al presente accordo sono tenuti a
conservare l’assoluto segreto su notizie, dati, fatti o circostanze di cui siano venuti a conoscenza
durante la permanenza nelle strutture dell’altro ente, salvo che non siano debitamente autorizzati
alla divulgazione dal Responsabile scientifico dell’Unità Operativa finanziata.
I risultati delle attività di ricerca resteranno di proprietà delle parti e il loro utilizzo sarà
libero, con il solo obbligo di citare, nelle eventuali pubblicazioni, che essi sono derivanti dalla
collaborazione tra i due contraenti.
L’eventuale brevetto dei risultati conseguiti in comune sarà oggetto di separato accordo fra
le parti; in questo caso, le eventuali pubblicazioni saranno subordinate all’espletamento di tutte le
procedure atte alla protezione brevettuale dei risultati.
Le parti si impegnano a non utilizzare il nome e/o il logo dell’altra parte, fatti salvi specifici
accordi fra le parti stesse.
Art. 6 Durata della convenzione
La presente convenzione entra in vigore alla data della sua stipulazione e avrà la durata di
cinque anni. Al termine potrà essere rinnovata previa deliberazione dei competenti organi
accademici.
Per l’Università degli Studi di Torino
Il Rettore
Prof. Ezio Pelizzetti
Per l’Università degli Studi del
Piemonte Orientale“Amedeo Avogadro”
Il Rettore
Prof. Paolo Garbarino
********************
6.6 Nomina rappresentante di Ateneo nel Consiglio Direttivo del Consorzio Interuniversitario
Nazionale denominato “Istituto Superiore di Oncologia” (2008 – 2013)
1/2009/6.6
Ufficio Ricerca Scientifica e Relazioni Internazionali
Al Presidente del Senato Accademico
L’Università ha aderito, con D.R.P. n. 208 del 14/07/1999, al Consorzio Interuniversitario
Nazionale per la Ricerca Oncologica, con sede in Genova.
Il suddetto Consorzio, ora denominato “Istituto Superiore di Oncologia”, promuove e
coordina tra le Università consorziate ricerche e attività applicative nel campo dell’oncologia,
favorendo la collaborazione tra gli atenei ed altri Enti di ricerca o industrie.
Secondo lo Statuto il governo del Consorzio è affidato al Consiglio Direttivo composto, tra
gli altri, da un rappresentante dell’Università, scelto tra una terna di professori di ruolo esperti
operanti nel campo di attività del Consorzio, designati dal Consiglio di Dipartimento.
Il Consiglio Direttivo del Consorzio è scaduto lo scorso mese di settembre.
87
Il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale con delibera del 10/12/2008, ha
individuato i Proff. Oscar Alabiso, Andrea Graziani e Marisa Gariglio tra i professori di ruolo
esperti operanti nel campo di attività del Consorzio.
Si richiede a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
PREMESSO
che l’Università ha aderito, con D.R.P. n. 208 del 14/07/1999 al Consorzio
Interuniversitario Nazionale per la Ricerca Oncologica, con sede in Genova;
CONSIDERATO
che il suddetto Consorzio, ora denominato “Istituto Superiore di Oncologia”,
promuove e coordina tra le Università consorziate ricerche e attività
applicative nel campo dell’oncologia, favorendo la collaborazione tra gli
atenei ed altri Enti di ricerca o industrie;
CONSIDERATO
che, secondo lo Statuto, il governo del Consorzio è affidato al Consiglio
Direttivo composto, tra gli altri, da un rappresentante dell’Università, scelto
tra una terna di professori di ruolo esperti operanti nel campo di attività del
Consorzio, designati dal Consiglio di Dipartimento;
CONSIDERATO
che il Consiglio Direttivo del Consorzio è scaduto lo scorso settembre;
CONSIDERATO
che il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, con delibera del
10/12/2008, ha individuato i. Proff. Oscar Alabiso, Andrea Graziani e Marisa
Gariglio tra i professori di ruolo esperti operanti nel campo di attività del
Consorzio;
VISTA
VISTO
la legge 9/5/89 n.168;
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo
Avogadro” emanato con D.R. Rep. n. 319 del 22/7/2008;
VISTO
la delibera del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale;
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
DELIBERA
1) di nominare il Prof. Oscar Alabiso quale rappresentante dell’Università degli Studi del
Piemonte Orientale nel Consiglio Direttivo del Consorzio Interuniversitario Nazionale
“Istituto Superiore di Oncologia” per il quinquennio 2008-2013.
********************
88
7. Questioni relative al personale
7.1 Procedure di valutazione comparativa: eventuale riapertura dei termini ex. L. 9 gennaio
2009, n. 1
1/2009/7.1
Ufficio Personale Docente
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
Vista la Legge 09.05.1989, n. 168 concernente l’istituzione del Ministero dell’Università e
della Ricerca Scientifica e Tecnologica;
Visto lo Statuto dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale "A. Avogadro" nella
versione attualmente vigente ;
Vista la Legge n° 1 del 9 Gennaio 2009 recante “Disposizioni urgenti per il diritto allo studio,
la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca”e in particolare,
l’articolo 1 comma 8 ter;
Preso atto che l’art. 1 comma 8-ter, introdotto dal Senato in sede di approvazione del D.L. n.
180 del 10.11.2008, ha previsto che le “procedure di valutazione comparativa … (omissis) … il cui
termine di presentazione delle domande sia scaduto alla data di entrata in vigore della Legge di
conversione del presente Decreto, ovvero sia ancora aperto alla predetta data, le Università,
possono fissare per una data non successiva al 31 gennaio 2009 un nuovo termine di scadenza
della presentazione delle domande di partecipazione”. “Al fine di assicurare pari condizioni tra i
candidati, rimangono invariate le norme del bando riguardanti le caratteristiche e i termini
temporali di possesso dei titoli e delle pubblicazioni allegabili da parte dei candidati.”
Considerato che la valutazione della possibilità di riaprire i termini di scadenza dei bandi
debba essere assunta dal Senato Accademico, su proposta delle Facoltà interessate;
Considerato che la presente riunione costituisce la prima seduta utile di Senato, successiva alla
data di entrata in vigore della Legge 1 del 9 gennaio 2009;
Atteso che, ad oggi, non sono pervenute da parte delle Facoltà richieste in merito alla riapertura
dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione alle procedure di valutazione
comparativa bandite dall’Ateneo per la I e II sessione 2008;
Preso atto che la C.R.U.I. ha fortemente evidenziato l’opportunità di un comportamento
univoco in materia da parte di tutti gli Atenei interessati;
Considerato, infine, che le procedure concorsuali devono essere rese note con avvisi pubblicati
sulla Gazzetta Ufficiale e che la scadenza del 31 gennaio, rispetto alla data di pubblicazione
dell’avviso, non garantirebbe la necessaria pubblicità di 30 giorni prevista dalla vigente normativa;
Valutato ogni ulteriore e opportuno elemento
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
DELIBERA
Per le motivazioni esposte nelle premesse, di non procedere alla riapertura dei termini per la
presentazione delle istanze di partecipazione alle procedure di valutazione comparativa per la
copertura di posti di Professore universitario di ruolo di I e II fascia e Ricercatore bandite
dall’Università del Piemonte Orientale nella I e II sessione concorsuale 2008;
*******************
89
8. Questioni relative agli studenti
8.1 Istituzione del Corso di formazione post-universitaria permanente e ricorrente di “Storia
della Costruzione Europea” (Cattedra Jean Monnet, VII ed.), presso la Facoltà di Scienze
Politiche per l’a.a. 2008/2009
1/2009/8.1
Ufficio Accreditamento e Qualità
AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO
Si chiede di sottoporre all’attenzione del Senato Accademico la proposta di istituzione presso
la Facoltà di Scienze Politiche, per l’anno accademico 2008/2009, della settima edizione del Corso
di formazione post-universitaria permanente e ricorrente di “Storia della Costruzione Europea”.
Il Corso è rivolto sia a docenti di scuola media, sia a funzionari di enti pubblici e privati, al
fine di fornire informazioni sui processi in corso che coinvolgono sfere di interessi esistenziali,
culturali e professionali degli utenti.
Esso intende soddisfare un’esigenza di approfondimento culturale relativamente ad un settore
che sta riscuotendo molto successo e rispetto al quale ci si propone di ripetere l’esperienza positiva
già realizzata nei precedenti anni accademici.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
VISTA
VISTI
VISTO
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
CONSIDERATO
RITENUTO
ACCERTATO
VALUTATO
la legge 19 novembre 1990, n. 341 e successive modificazioni;
gli artt. 3, comma 9, e 7, comma 4, del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270,
di modifica al Regolamento recante norme concernenti l’autonomia
didattica degli Atenei adottato con D.M. n. 509 del 1999;
l’art. 33 dello Statuto;
l’art. 10 del Regolamento Didattico di Ateneo;
la delibera n. 11/2002/2 del 26 novembre 2002 con cui il Senato
Accademico ha previsto che le attività didattiche post-lauream e di
formazione ricorrente siano organizzate con la copertura totale delle
spese per lo svolgimento dei corsi;
la delibera Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche del 24 ottobre
2008, assunta al Prot. n. 28550 del 5 dicembre 2008, con cui si chiede
l’istituzione della settima edizione del Corso di formazione postuniversitaria permanente e ricorrente di “Storia della Costruzione
Europea” (Cattedra Jean Monnet), per l’anno accademico 2008/2009;
la nota del Preside della Facoltà di Scienze Politiche, Prot. n. 28535
del 5 dicembre 2008, che integra e modifica la precedente delibera del
Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche;
il successo riscontrato nelle precedenti edizioni del progetto formativo
in esame;
di voler procedere all’istituzione del corso proposto dalla struttura
didattica competente;
che la realizzazione del corso non comporta alcun onere a carico del
bilancio di Ateneo;
ogni altro opportuno elemento;
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
90
DELIBERA
1. di istituire presso la Facoltà di Scienze Politiche, per l’a.a. 2008/2009, il Corso di
formazione post-universitaria permanente e ricorrente di “Storia della Costruzione Europea”
(Cattedra Jean Monnet), mediante l’approvazione dell’ordinamento didattico di seguito
riportato:
Corso di formazione post-universitaria in
“STORIA DELLA COSTRUZIONE EUROPEA”
Tipologia, durata e denominazione del corso
Nell’ambito delle attività della Cattedra Jean Monnet dell’Università degli Studi del Piemonte
Orientale – riconosciuta ufficialmente dalla Commissione UE – è prevista l’istituzione di un corso
avanzato di formazione post-universitaria di 20 ore complessive sulla storia e sulla realtà attuale del
processo di costruzione dell’Europa unita, che si caratterizza come formazione permanente e
ricorrente rivolta sia a docenti di scuola media, sia a funzionari di enti pubblici o privati.
La sede del corso sarà la Facoltà di Scienze Politiche – Via Cavour 84 Alessandria.
Periodo di svolgimento del corso: dal 7 al 12 settembre 2009.
Requisiti di ammissione al corso
I titoli di studio per l’accesso sono: Diploma di laurea, Laurea triennale, Laurea Specialistica,
Laurea Magistrale.
Obiettivi formativi
Si tratta di un’iniziativa che intende cogliere due obiettivi: da un lato, fornire formazione attraverso
informazioni storiche e attuali sui processi in corso che coinvolgono sfere di interessi esistenziali,
culturali e professionali degli utenti; dall’altro contribuire a vivificare il senso di appartenenza,
identitaria e politica, all’Europa unita.
A giustificarne l’esigenza vale anche il richiamo all’acuirsi delle sfide transnazionali (solo a titolo
di esempio si citano: la crisi finanziaria dell’ottobre 2008, il crescente problema dei flussi
migratori, l’urgenza conclamata dei problemi dell’ambiente) di fronte alle quali l’UE si conferma
attualmente e in prospettiva come la più solida e istituzionalmente articolata risposta
sopranazionale. Il corso si porrà le questioni inerenti alla risposta delle istituzioni e delle politiche
dell’UE alle sfide transnazionali più “pesanti”. Si chiederà in che senso nuove materie tendono a
configurarsi più come oggetto di attenzione sopranazionale rispetto a precedenti visioni che le
configuravano come materie squisitamente intergovernative.
Piano didattico
Tale corso si presenta come corso della Facoltà organizzato interdisciplinariamente e pertanto
richiede la collaborazione seminariale, agganciata al corso stesso, di esperti in aree specialistiche.
Il corso si struttura sulla base di 10 blocchi di due ore ciascuno, ognuno dedicato a un tema da
concepire in forma monografica, e concepito come articolazione di cinque nuclei tematici:
1. Riforme istituzionali: l’UE, a partire dagli allargamenti ai paesi orientali, si è sforzata di
adeguare le proprie strutture istituzionali in un difficile percorso che, dalla convenzione di
Laeken, attraverso il Trattato costituzionale del 2004, è giunta all’attuale trattato di Lisbona
91
– in corso di ratifica. Occorre delineare con chiarezza aspetti e prospettive delle innovazioni
istituzionali dell’ultima revisione dei Trattati e delle riforme che restano ancora da fare.
2. Patto di stabilità e sviluppo delle politiche anti-recessione: la recente crisi finanziaria ha
messo sotto pressione l’intera logica del patto di stabilità e le capacità di reazione dell’
“eurozona”.Occorre delineare con chiarezza la logica funzionale delle reazioni attuate e
possibili commisurate sia all’“eurozona”, sia alle strutture di cooperazione monetaria dei
paesi UE che non fanno parte dell’“eurozona”. Attenzione particolare sarà prestata alle
misure economico-finanziarie e monetarie messe in atto per rispondere alla crisi mondiale.
3. Politiche dell’immigrazione: i fenomeni migratori sono l’aspetto più immediatamente
visibile della “globalizzazione” in atto, configurano una realtà tipicamente transnazionale
che ha messo sotto pressione un settore affidato tradizionalmente alle logiche della
cooperazione intergovernativa. Occorre un “censimento” preciso delle politiche
sull’immigrazione - e del loro rapporto con le decisioni e le prassi nazionali - in grado di
rendere conto dell’efficienza o inefficienza delle risposte che sono state date al problema nei
limiti dell’intervento intergovernativo.
4. Politiche di sicurezza e antiterrorismo: le politiche della sicurezza e dell’antiterrrorismo
rappresentano una risposta a un nodo problematico a carattere transnazionale. Occorre
esaminare a fondo la logica delle politiche di sicurezza emerse nell’UE dall’11 settembre
2001 e alle risposte istituzionali date.
5. Politiche dell’ambiente: si tratta, forse, dell’ambito che da più tempo evidenzia la stretta
connessione fra un organo istituzionale amministrativo
e tecnico-scientifico (la
Commissione) e gli organi più immediatamente politici dell’UE a proposito di uno dei
maggiori nodi problematici di carattere transfrontaliero. Occorre delineare la logica delle
politiche ambientali come esito della mediazione tra saperi tecnico-scientifici e produzione
legislativa.
Questi nuclei tematici, articolati in 10 blocchi didattici devono esser intesi, in sostanza, come dei
contenitori che possono essere impostati con accentuazioni diverse all’interno delle materie, a
seconda delle esigenze dei soggetti ai quali il corso viene impartito. Il titolare del corso assicura la
docenza in tutte le lezioni.
Modalità di attestazione della frequenza
La frequenza è obbligatoria.
Numero massimo di studenti e modalità di selezione dei partecipanti
Il numero massimo di partecipanti è fissato in 30 unità.
Non sono previste modalità di selezione.
Titolo di studio rilasciato
Non è prevista una prova finale obbligatoria, ma solo il rilascio di un attestato di frequenza.
******************
92
8.3 Definizione contingente studenti stranieri per l’anno accademico 2009/2010
1/2009/8.3
Ufficio Ordinamenti Didattici
AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO
Al fine di poter comunicare al Ministero dell’Università e della Ricerca la disponibilità, espressa
dalle singole Facoltà dell’Ateneo, dei posti da riservare ai cittadini stranieri non comunitari non
residenti per l’anno accademico 2009/2010, si chiede di sottoporre al Senato Accademico l’allegata
proposta di delibera concernente la ripartizione dei posti predetti tra i corsi di laurea e di laurea
magistrale.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
VISTO
VISTO
VISTO
VISTO
VISTO
VISTI
VISTA
VISTE
VISTE
VISTA
VISTE
VISTA
VISTA
VISTE
VISTO
CONSIDERATA
l’art. 39, comma 4, del D. Lgs. 25/07/1998, n. 286;
l’art. 46, comma 1, del D.P.R. 31/08/1999, n. 394;
il D.M. n. 509 del 3/11/1999, disciplinante i requisiti di ammissione ai corsi
di studio e successive modifiche ed integrazioni;
il D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, pubblicato nella G.U. n. 266 del 12
novembre 2004 “Modifiche al regolamento recante norme concernenti
l’autonomia didattica degli Atenei, approvato con decreto del Ministro
dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n.
509”;
il D.M. 2/4/2001 concernente la definizione delle lauree sanitarie;
i DD.MM. 16/03/07 concernenti la definizione delle lauree e lauree magistrali
la nota M.I.U.R. del 16/5/2008 n. 1291 inerente le disposizioni relative
all’immatricolazione dei cittadini stranieri a corsi di studio universitari valide
per il triennio 2008-2011;
le delibere del Consiglio di Facoltà di Economia del 25 novembre 2008 n.
14/08 e del 21 ottobre 2008 n. 12/08;
le delibere del Consiglio di Facoltà di Farmacia n. 136 del 09 ottobre 2008 e
n. 138 del 22 dicembre 2008, e la comunicazione del 20 gennaio 2009, Prot.
n. 1018;
la delibera del Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza n. 167 del 18 dicembre
2008, n.11/08;
le delibere del Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia n. 99 del 10
dicembre 2008 e n.84 del 22 ottobre 2008;
la delibera del Consiglio di Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della
Salute del 23 settembre 2008, e la comunicazione del 20 gennaio 2009, prot.
n. 1020;
la delibera del Consiglio di Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
del 15 ottobre 2008;
le delibere del Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche n.129 e n. 130 del 24
ottobre 2008, n. 12/08 ;
il Regolamento Didattico di Ateneo adottato con D.R. del 15 maggio 2008;
la necessità di determinare il numero di studenti stranieri non comunitari
immatricolabili per l’ a.a. 2009-2010 ai corsi di laurea e laurea magistrale
dell’Ateneo;
93
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
DELIBERA
1. Il contingente dei posti destinati all’immatricolazione degli studenti stranieri non comunitari
non residenti, per l’anno accademico 2009/2010, è ripartito come segue:
FACOLTA’ DI ECONOMIA
48 posti, più 16 per studenti cinesi, per i Corsi di Laurea e 10 posti, più 3 per studenti cinesi, per i
Corsi di Laurea Specialistica come di seguito ripartiti:
•
•
•
•
•
•
Corso di Laurea in Economia Aziendale 20 posti più 7 posti per studenti cinesi;
Corso di Laurea in Servizi Giuridici per l’Impresa 12 posti più 4 posti per studenti cinesi;
Corso di Laurea in Promozione e Gestione del Turismo 12 posti più 4 posti per studenti
cinesi;
Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese – sede di Casale Monferrato
(AL) 4 posti più 1 posto per studenti cinesi;
Corso di Laurea Magistrale in Amministrazione e gestione 5 posti più 2 posti per studenti
cinesi;
Corso di Laurea Magistrale in Gestione dei portafogli mobiliari e dei servizi innovativi di
intermediazione finanziaria 5 posti più 1 posto per studenti cinesi;
FACOLTA’ DI FARMACIA
Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in:
• Farmacia 2 posti di cui 1 posto per cinesi;
• Chimica e Tecnologia Farmaceutiche 2 posti di cui 1 posto per cinesi;
FACOLTA’ DI GIURISPRUDENZA
Corso di Laurea Magistrale in:
• Giurisprudenza 15 posti più 3 per studenti cinesi;
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA
10 posti per ciascun Corso di Laurea e Laurea Specialistica di cui 5 posti per cinesi, fatta esclusione
per il corso di Laurea in Lingue Straniere Moderne che avranno rispettivamente 15 posti di cui 5 per
cinesi;
FACOLTA’ DI MEDICINA, CHIRURGIA E SCIENZE DELLA SALUTE
Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico in:
• Medicina e Chirurgia 5 posti;
Corsi di Laurea delle professioni sanitarie in:
• Infermieristica (sede Novara) 2 posti;
• Infermieristica (sede Alba Bra) 1 posto;
• Infermieristica (sede Alessandria) 1 posto;
94
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Infermieristica (sede Biella) 1 posto;
Infermieristica (sede Tortona) 1 posto;
Infermieristica (sede Verbano Cusio Ossola) 1 posto;
Infermieristica Pediatrica 1 posto;
Tecniche di Laboratorio Biomedico 1 posto;
Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia 2 posti;
Fisioterapia (sede Novara) 1 posto;
Fisioterapia (sede di Fossano) 1 posto;
Fisioterapia (sede Verbano Cusio Ossola) 1 posto;
Igiene Dentale 2 posti;
Ostetricia 1 posto;
Corso di Laurea Specialistica in
• Scienze Infermieristiche Ostetriche 1 posto;
La Facoltà non reputa necessario riservare alcun posto per studenti cinesi.
FACOLTA’ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corsi di Laurea in:
• Scienze Biologiche 10 posti di cui 2 per studenti cinesi;
• Chimica 10 posti di cui 2 per studenti cinesi;
• Fisica (se attivata) 10 posti di cui 2 per studenti cinesi;
• Informatica 10 posti di cui 2 per studenti cinesi;
• Matematica e Applicazioni 10 posti di cui 2 per studenti cinesi;
• Scienze Ambientali e Gestione del Territorio 10 posti di cui 2 per studenti cinesi;
• Scienza dei Materiali-Chimica (sede Novara) 10 posti di cui 2 per studenti cinesi;
Corsi di Laurea Magistrale in:
• Informatica 4 posti di cui 1 per studenti cinesi;
• Fisica dei sistemi complessi 4 posti di cui 1 per studenti cinesi;
• Scienze Chimiche 4 posti di cui 1 per studenti cinesi;
• Biologia 4 posti di cui 1 per studenti cinesi;
• Analisi e Gestione dell’Ambiente 4 posti di cui 1 per studenti cinesi;
FACOLTA’ DI SCIENZE POLITICHE
20 posti per ciascun Corso di Laurea di cui 10 posti per cinesi; 20 posti per ciascun Corso di Laurea
Magistrale di cui 10 posti per cinesi;
CORSI DI LAUREA INTERFACOLTÀ
Corsi di Laurea in:
• Biotecnologie 3 posti di cui 1 posto per cinesi (Medicina Chirurgia e Scienze della Salute Scienze Matematiche Fisiche e Naturali);
• Informatica Giuridica per la pubblica amministrazione e per le imprese 15 posti più 3 posti
per studenti cinesi (Giurisprudenza - Scienze Matematiche Fisiche e Naturali);
95
CORSI DI LAUREA MAGISTRALE INTERFACOLTÀ
Corso di Laurea Magistrale:
• Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche 1 posto (Farmacia – Medicina, Chirurgia e Scienze
della Salute - Scienze Matematiche Fisiche e Naturali);
• Biotecnologie farmaceutiche con aspetti economico-gestionali 2 posti di cui 1 cinese
(Farmacia – Economia).
******************
8.4 Approvazione del Protocollo d'Intesa con la Regione Piemonte per l'attivazione dei Corsi
di Laurea di Area Sanitaria per l'a.a. 2008/2009
1/2009/8.4
Ufficio Scuole di Specializzazione ed Esami di Stato
AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO
Si sottopone all’esame del Senato Accademico l’allegata proposta di delibera concernente
l’approvazione del Protocollo d’Intesa con la Regione Piemonte per l'attivazione dei corsi di laurea
e di laurea specialistica delle professioni sanitarie per l’anno accademico 2008/09 presso la Facoltà
di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute.
Non ci sono novità da segnalare rispetto al testo approvato per l’attivazione dei corsi
professionalizzanti nello scorso anno accademico, nemmeno nel tenore degli allegati schemi di
accordo attuativo (per le sedi formative riservato alla sottoscrizione del Preside di Facoltà) e di
disciplinare attuativo (per le sedi di tirocinio a firma del Presidente del Corso di Laurea).
Si fa presente, unicamente, l’inserimento di due nuove sedi formative presso l’ASL AL
sede di Tortona per il Corso di Laurea in Infermieristica e presso l’ASL CN1 sede di Fossano per il
Corso di Laurea in Fisioterapia, ai sensi dell’art. 2, comma 2,
Il testo del Protocollo d’Intesa è stato licenziato dalla Commissione Paritetica nella seduta
di dicembre 2008, è già stato approvato dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 16/12/2008 e sarà
sottoposto alla approvazione della Giunta Regionale nella prossima seduta.
Si chiede, quindi, a codesto spettabile Senato di deliberare in merito.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
VISTO
l’art. 7, comma 3 del D.L.vo 7/12/1993, n. 517 concernente la formazione del
personale di area sanitaria;
VISTO
il D.M. 03.11.1999 n. 509 recante norme concernenti l’autonomia universitaria;
VISTO
il D.I. 02.04.2001 di determinazione delle classi delle lauree universitarie delle
professioni sanitarie;
PRESO ATTO che la sezione II della Commissione Paritetica Regione-Università, nella seduta di
dicembre 2008, ha licenziato il testo definitivo del Protocollo d’Intesa tra la Regione
Piemonte e l’Università’ degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” per
l'attivazione dei corsi di laurea e di laurea specialistica delle professioni sanitarie per
l’anno accademico 2008/2009;
96
CONSIDERATO che il Consiglio della Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute, nella
seduta del 16/12/2008, ha approvato il testo del Protocollo d’Intesa con la Regione
per l'attivazione dell’offerta formativa relativa ai corsi di laurea e di laurea
specialistica delle professioni sanitarie per l’anno accademico 2008/09 e gli allegati
schemi di accordo attuativo e di disciplinare attuativo;
PRESO ATTO che, ai sensi dell’art. 2, comma 2, del nuovo testo di Protocollo relativo all’a.a.
2008/2009, sono state inserite due nuove sedi formative, una presso l’ASL AL sede
di Tortona e una presso l’ASL CN1 sede di Fossano, rispettivamente per i Corsi di
Laurea in Infermieristica e in Fisioterapia;
CONSIDERATO che l’approvazione del Protocollo d’Intesa si pone quale presupposto essenziale
per la successiva stipulazione degli accordi attuativi - con le strutture sanitarie
regionali individuate quali sedi formative dei corsi - e dei disciplinari attuativi – per
la disciplina dello svolgimento del tirocinio da parte degli studenti;
VISTO
lo Statuto di autonomia dell’Università;
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
DELIBERA
1. di approvare, nel testo di seguito allegato, il Protocollo d’Intesa con la Regione Piemonte
per l'attivazione dei corsi di laurea e di laurea specialistica delle professioni sanitarie per
l’anno accademico 2008/09 unitamente agli allegati schemi di accordo attuativo e di
disciplinare attuativo.
PROTOCOLLO D'INTESA TRA LA REGIONE PIEMONTE E L’UNIVERSITÀ DEL
PIEMONTE ORIENTALE “AMEDEO AVOGADRO” PER L'ATTIVAZIONE DEI CORSI
DI LAUREA E DI LAUREA SPECIALISTICA DELLE PROFESSIONI SANITARIE
(ANNO ACCADEMICO 2008/2009)
TRA
La Regione Piemonte, codice fiscale 80087670016, di seguito denominata Regione, rappresentata
dalla Presidente pro - tempore della Regione Mercedes BRESSO, nata a
e
domiciliata ai fini della presente convenzione a Torino - P.zza Castello n. 165,
E
L’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” - codice fiscale
94021400026, di seguito denominata Università, nella persona del Rettore pro-tempore Prof. Paolo
GARBARINO, nato a
, per la carica domiciliato a Vercelli, Via Duomo n. 6
PREMESSO CHE
Il D.L.vo 30/12/92 n. 502 all’art. 6, comma 3, con riferimento alla formazione del personale di area
sanitaria, prevede specificamente che:
- la formazione di che trattasi avviene in sede ospedaliera, ovvero in altre strutture del S.S.N.
ed istituzioni private accreditate;
- le Regioni e le Università attivano appositi protocolli d'intesa per l'espletamento dei Corsi.
97
La Legge 10 agosto 2000, n. 251 “Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche,
della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica” all’art. 5, commi 1 e 2,
stabilisce che:
- Il Ministro dell'Università e della Ricerca scientifica e tecnologica, di concerto con il Ministro
della Sanità, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 17, comma 95, della Legge 15 maggio 1997,
n. 127, individua con uno o più decreti i criteri per la disciplina degli ordinamenti didattici di
specifici corsi universitari ai quali possono accedere gli esercenti le professioni di cui agli articoli 1,
2, 3 e 4 della presente legge, in possesso di diploma universitario o di titolo equipollente per legge.
Con Decreto Ministeriale 02.04.2001, il M.U.R.S.T. di concerto con il Ministero della Sanità ha
regolamentato le Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie - di seguito denominate “Corsi di
Laurea” - ai sensi del D.L.vo 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni.
Con Decreto Ministeriale 02.04.2001, il M.U.R.S.T ha inoltre determinato le Classi delle Lauree
Specialistiche Universitarie delle Professioni Sanitarie.
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
la formazione degli operatori sanitari laureati dovrà avvenire:
a) nel rispetto assoluto della normativa internazionale comunitaria laddove esistente e nel rispetto
di quella statale;
b) nel rispetto della programmazione dei fabbisogni quantitativi e qualitativi previsti
dall'Amministrazione Regionale.
Art. 1
(Oggetto del protocollo d'intesa)
1. Fermo restando l'autonomia dei rispettivi ordinamenti, il presente protocollo d'intesa disciplina i
rapporti tra la Regione e l’Università per l'attivazione dei Corsi di Laurea e delle Lauree
Specialistiche Universitarie delle Professioni Sanitarie, in accordo ai Decreti Ministeriali
02.04.2001, sulla base di quanto previsto dai successivi articoli.
2. Le sedi universitarie dei Corsi di Laurea per la Regione Piemonte sono la Facoltà di Medicina,
Chirurgia e Scienze della Salute dell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” e
la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino.
Art. 2
(Programmazione)
1. Le Università, sulla base della programmazione Regionale, approvano, con cadenza annuale e
per la durata degli interi cicli attivati, un programma in cui sono previsti:
 i Corsi di Laurea e i Corsi di Laurea Specialistica da attivare in relazione alle specifiche figure
professionali, nonché il numero degli operatori da formare annualmente in relazione al
fabbisogno formativo del S.S.R. e delle strutture private nell'ambito territoriale regionale; per
l'anno in corso sono stabiliti secondo quanto indicato nell’allegato 1;
 le risorse a disposizione di cui all’art. 8 del presente protocollo d'intesa, nonché altri fattori
che possono avere incidenza sulla previsione dei corsi da attivare;
 le sedi formative dei corsi di laurea.
98
2. Le parti convengono che per l'anno accademico 2008/2009 le sedi formative per i corsi di laurea
delle professioni sanitarie attivati con l’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”
debbano essere: l’Azienda Ospedaliero Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara,
l’Azienda Sanitaria Ospedaliera “SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo” di Alessandria, l’ A.S.L. BI
di Biella, l’A.S.L. VCO sede di Omegna, l’A.S.L. CN1 sede di Fossano, l’A.S.L. CN2 sede di
Alba, l’A.S.L. AL sede di Tortona.
3. Convengono, altresì, che la sede formativa del corso di laurea specialistica debba essere
l’Azienda Ospedaliero Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara.
Art. 3
(Accordi attuativi)
1. Ai fini dell'attivazione dei corsi, in conformità alle finalità, ai principi ed ai criteri stabiliti nel
presente atto, le Università, le Aziende Ospedaliere, le Aziende-ASL, le Istituzioni pubbliche e
private accreditate e gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, ai sensi dell'art 6, comma
3, D.L.vo 502/92, provvedono a stipulare appositi accordi attuativi (all. 2 e 3), per regolamentare
le modalità della reciproca collaborazione e la programmazione delle risorse umane, strutturali e
finanziarie di cui all'art. 8 del presente protocollo.
2. Nel quadro della programmazione di cui all'art. 2, ed ispirandosi al principio dell'integrazione
delle risorse del S.S.N. e delle Università, le sopraccitate Aziende ed Istituzioni concordano con
le Università le modalità di utilizzo delle risorse didattiche e delle unità operative ospedaliere ed
extra-ospedaliere per lo svolgimento del percorso formativo.
3. Detti soggetti concordano altresì le modalità di utilizzo delle strutture e del personale non
universitario con funzioni di docenza, di coordinamento, di tutorato, di affiancamento, nonché di
attività di segreteria didattica di cui al punto 4 dell'art. 7 del presente protocollo.
4. Al fine di orientare ed assistere gli studenti lungo tutto il corso di studi e renderli attivamente
partecipi del processo formativo, viene attivato un servizio di tutorato (ai sensi degli art. 12-13
della legge n. 341/90).
E' prevista altresì l'assegnazione di funzioni di "affiancamento agli studenti" da affidare a
personale appartenente al profilo professionale di ogni singolo Corso di Laurea.
L'impegno orario relativo alle funzioni di docenza, di coordinamento, di tutorato e di
affiancamento rientra per il personale del S.S.N. nell'ambito di quanto previsto dal vigente
Contratto Nazionale di Lavoro.
5. Per l'accesso ai corsi di laurea delle professioni sanitarie da parte degli studenti, si terrà conto di:
•
esito delle prove di ammissione attuate secondo l'ordinamento didattico universitario;
•
accertamento medico dell’idoneità psico-fisica alla mansione specifica (i discenti sono
equiparati a “lavoratore”, ai sensi dell’art. 2, comma A del D. Lgs. n. 81/2008).
L’accertamento sarà a cura della Regione per il tramite delle Aziende Sanitarie Regionali sedi di
corso di laurea.
Eventuale giudizio di inidoneità alla mansione costituirà atto di decadenza dall’ammissione al
corso.
6. Per l’ammissione ai Corsi di Laurea Specialistica si fa riferimento a quanto previsto dalla
normativa universitaria.
99
La Regione concorda sulla possibilità di consentire una abbreviazione di corso nel rispetto della
normativa in materia.
Art. 4
(Modalità di individuazione delle strutture idonee a costituire sedi di tirocinio)
1. Le sedi di tirocinio devono ottemperare ai requisiti previsti dagli accordi internazionali tra cui
quanto citato dalla Commissione della Comunità Europea, comitato consultivo per la formazione
nel campo dell'assistenza infermieristica e da quanto disposto dal D. Lgs 353/94. I requisiti di
accreditamento sono quelli di cui al D.M. 24/09/97 e le parti si impegnano a rivedere i criteri di
accreditamento sulla base delle indicazioni nazionali.
2. L’Università stipula annualmente opportuni accordi con le Aziende o strutture private
accreditate, individuate come sedi di tirocinio, da parte dei Presidenti dei singoli corsi di Laurea,
sulla base delle necessità didattiche (all. 4).
Art. 5
(Organi dei Corsi)
1. Sono organi dei Corsi di Laurea:
•
il Consiglio del Corso di Laurea;
•
il Presidente del Corso di Laurea;
2. Il Consiglio di Corso di Laurea è costituito da tutti i docenti del Corso. In particolare propone al
Consiglio di Facoltà la verifica delle attività didattiche e la programmazione, predisponendo le
più opportune modalità di organizzazione delle attività didattiche (teoriche, tecnico-pratiche e di
tirocinio) per garantire il pieno raggiungimento degli obiettivi professionali degli iscritti.
3. Il Presidente del Corso è eletto dal Consiglio del Corso di Laurea tra i Professori di ruolo che ne
fanno parte. Il Presidente rimane in carica per un triennio e può essere rieletto una sola volta.
Oltre a presiedere il Consiglio di Corso di Laurea, egli sovrintende e coordina le attività del
Corso, in conformità alle deliberazioni del Consiglio medesimo.
4. L'approvazione finale delle decisioni collegiali del Consiglio del Corso di Laurea spetta, per le
materie di sua competenza, al Consiglio di Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute.
Art. 6
(Coordinatore)
1. Per l'organizzazione delle attività relative alle discipline che costituiscono l'area degli
insegnamenti specifici professionali, il Consiglio del Corso di Laurea triennale nomina un
Coordinatore appartenente allo stesso profilo del Corso di Laurea tra i docenti professionali del
Corso di Laurea in possesso della più elevata qualificazione e documentata esperienza in campo
formativo specifico in servizio presso la struttura sede del Corso o presso una struttura
convenzionata.
2. Il Coordinatore è responsabile, sotto la supervisione del Presidente, della attuazione del progetto
didattico proposto dal Consiglio di Corso e approvato dal Consiglio di Facoltà.
3. Il Coordinatore coordina l’organizzazione e la gestione delle risorse necessarie per la
realizzazione del progetto didattico.
100
4. Il Coordinatore rimane in carica un triennio e può essere rinominato. Nello svolgimento dei
propri compiti il Coordinatore opera in stretta sintonia e collaborazione con i docenti e con il
Presidente che è il Rappresentante ufficiale del Corso di Laurea.
Art. 7
(Attività didattica)
1. La Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute dell’Università del Piemonte Orientale
“Amedeo Avogadro” assicura l'insegnamento delle discipline previste dall'ordinamento didattico
dei Corsi di Laurea, di cui al D.M. 02/04/2001, mediante il proprio personale docente e il
personale tecnico e amministrativo dell’Università, nonché altro personale esterno (Professori a
contratto), e personale dipendente dal S.S.N. tenendo conto dell'esperienza didattica dal
medesimo acquisita.
L'insegnamento delle discipline afferenti alle aree professionali è affidata al personale dello
stesso profilo in possesso dei requisiti di massima qualificazione prevista dagli ordinamenti
vigenti e di comprovata esperienza didattica.
Detto personale dipendente dell'Università o del S.S.N. è proposto dal Consiglio di Corso di
Laurea al Consiglio di Facoltà sulla base dell’elenco dei nominativi forniti rispettivamente
dall’Amministrazione universitaria e dal Direttore Generale dell’Azienda.
I docenti non universitari sono nominati annualmente dal Rettore, senza oneri per l'Università, su
proposta del Consiglio del Corso di Laurea, con delibera del Consiglio di Facoltà e, per il
personale dipendente dal S.S.N., con nulla osta del Direttore Generale della struttura di
appartenenza.
2. Per lo svolgimento completo ed adeguato della didattica, in particolare per quella svolta a piccoli
gruppi, per seminari ed esercitazioni, è prevista l'integrazione del personale docente con
collaboratori alla didattica. L'entità di tale integrazione viene stimata su base proporzionale al
numero degli studenti e dei crediti di ogni corso integrato. Il numero di ore previste per
l’integrazione potrà essere calcolato moltiplicando il numero di studenti del corso di laurea per il
numero dei crediti assegnati al singolo corso integrato.
Non è fatto obbligo ai singoli corsi di laurea richiedere didattica di complemento.
La richiesta di integrazione dovrà essere formulata in base alle effettive necessità dei corsi
tenendo presente che il numero delle ore calcolate con il suddetto criterio potrà essere elevato,
per effettive necessità didattiche, sino ad un massimo di 100 ore nel caso in cui fosse inferiore.
Con il criterio suddetto e nella misura in cui si renda necessario, sulla base delle indicazioni del
Consiglio di Corso, l'Azienda sede di Corso emanerà bandi integrativi per attività di
complemento alla didattica. I criteri di emanazione del bando, la selezione dei candidati, nonché
la predisposizione delle graduatorie relative, saranno affidati ad una commissione mista
nominata dal Direttore Generale dell’Azienda e composta da: docenti universitari e docenti
ospedalieri proposti dai Consigli di Corso di Laurea; un dirigente medico, con funzioni di
coordinatore, delegato dal Direttore Generale e rappresentanti di provata competenza scelti tra
gli appartenenti ai profili professionali interessati.
3. Nell’ambito dell’attività didattica è prevista l’attività di tutorato. Ai tutori viene affidata la cura
di un numero di studenti non superiore a 15. I tutori sono scelti dal Consiglio di Corso di norma
tra il personale docente con professionalità specifica dello stesso profilo oggetto di formazione,
iscritto nei ruoli del S.S.N. o dipendente delle Università, o di Enti e/o strutture accreditate.
Di fronte a una riscontrata effettiva carenza di una disponibilità di ore per attività di tutorato si
concorda di sopperire alla stessa con l’identificazione, nell’ambito delle Aziende sedi di
tirocinio, di personale con funzioni di tutore.
101
4. L'Università assicura l'attività di Segreteria amministrativa del Corso di Laurea; la Regione,
tramite le Aziende Regionali sedi di Corso, assicura le risorse e l'organizzazione delle Segreterie
didattiche.
Art. 8
(Oneri)
1. La Regione, in sede di definizione annuale delle modalità di finanziamento delle Aziende
sanitarie, determina, sulla base del piano finanziario di cui ai punti successivi del presente
articolo, il limite del concorso del Fondo Sanitario Regionale agli oneri connessi alla formazione
delle figure professionali di cui al presente protocollo d'intesa. Gli oneri finanziari conseguenti
all'attivazione dei singoli Corsi di Laurea vengono quantificati in piani finanziari relativi
all'intero ciclo formativo e predisposti per annualità di corso tenendo conto di:
-
numero di studenti iscritti;
-
strutture didattiche (aule, laboratori, attrezzature, arredi e materiali didattici)
-
servizi amministrativi;
-
servizi per studenti e tutorato;
-
attività didattiche teoriche e tecnico-pratiche (tirocini guidati, esercitazioni di laboratorio,
attività professionalizzanti);
-
seminari interdisciplinari;
-
stages fuori sede.
2. L’Università e la Regione definiscono d'intesa, contestualmente al piano finanziario, gli oneri
che assumono a proprio carico:
Università:
retribuzione personale docente, tecnico e tecnico-amministrativo proprio dipendente,
specificatamente addetto alle attività didattiche e di supporto relative ai Corsi di Laurea;
garantisce agli studenti l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni a norma del D.P.R.
30/06/65 n. 1124 e successive modificazioni, nonché la Responsabilità Civile contro terzi;
contribuisce, ove si verifichi la necessità, con proprie strutture, arredi, attrezzature e
materiale didattico. In tale caso l'Università cura la gestione e la manutenzione delle strutture messe
a disposizione.
Regione (per il tramite delle Aziende sanitarie):
retribuzione personale dipendente del Servizio Sanitario Regionale, specificatamente addetto
alle attività formative (docenza formale, attività tecnico-pratica, tirocini guidati, e tutorato, ecc.), e
alle attività tecnico-amministrative di segreteria didattica e di supporto alle attività formative nelle
strutture interessate dai Corsi di Laurea e retribuzione dei collaboratori alla didattica di cui all'art. 7
comma 2 del presente protocollo d'intesa;
assicura la tutela sanitaria degli studenti afferenti ai Corsi (visite periodiche e non, riduzione
dei rischi biologici, chimici, fisici e psichici);
102
garantisce servizi per gli studenti (secondo quanto sarà definito negli accordi attuativi a
livello aziendale);
-
assicura eventuali rimborsi spese a tutto il personale per attività fuori sede;
mette a disposizione strutture, arredi e materiale didattico, così come definiti nella premessa
del presente protocollo d'intesa;
cura la gestione e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture e arredi messi a
disposizione dal S.S.R.;
garantisce la copertura assicurativa agli studenti tirocinanti per le attività formative tecnicopratiche (tirocini guidati, esercitazioni di laboratorio, attività professionalizzanti), nell’ambito della
polizza assicurativa già accesa.
Art. 9
(Commissione di valutazione)
1. Per la verifica dell'attuazione della presente convenzione si fa riferimento alla Commissione
paritetica Regione-Università. La commissione ha sede presso l'Assessorato alla Sanità ed è
presieduta dall'Assessore alla Sanità o suo delegato.
Art. 10
(Durata)
1. Il presente Protocollo d’Intesa ha durata annuale e può essere rinnovato con appositi
provvedimenti degli Enti sottoscrittori.
Art. 11
(Modifiche in itinere)
1. E' fatta salva la possibilità di apportare, su proposta dei soggetti contraenti, eventuali integrazioni
e modifiche al presente Protocollo d'intesa anche sulla base delle valutazioni e proposte
specifiche espresse dalla Commissione regionale paritetica di cui al precedente art. 9.
ALLEGATO 1)
Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie anno 2008-2009
Numero operatori anno 2008-2009
PROFILI PROFESSIONALI
FABBISOGNO
UNIVERSITA’ UNIVERSITA’
PROGRAMMATO TORINO
NOVARA
INFERMIERE
1160
720
440
OSTETRICA/O
50
25
25
INFERMIERE PEDIATRICO
53
30
23
FISIOTERAPISTA
110
50
60
LOGOPEDISTA
25
25
/
5
5
/
ORTOTTISTA-ASSISTENTE
OFTALMOLOGIA
DI
103
TERAPISTA
DELLA
PSICOMOTRICITA’
EVOLUTIVA
NEURO
E
DELL’ETA’ 12
12
/
20
20
/
/
/
/
TECNICO LABORATORIO BIOMEDICO 80
57
23
TECNICO DI RADIOLOGIA MEDICA
90
65
25
TECNICO DI NEUROFISIOPATOLOGIA 10
10
/
TECNICO AUDIOPROTESISTA
10
10
/
IGIENISTA DENTALE
50
30
20
DIETISTA
15
15
/
TECNICO
PSICHIATRICA
RIABILITAZIONE
TECNICO AUDIOMETRISTA
Corsi di Laurea Specialistica delle Professioni Sanitarie anno accademico 2008-2009
FABBISOGNO
UNIVERSITA’ UNIVERSITA’
PROGRAMMATO TORINO
NOVARA
LAUREE 40
25
15
DENOMINAZIONE
1/S CLASSE
DELLE
SPECIALISTICHE
INFERMIERISTICHE
ED
OSTETRICHE
2/S CLASSE
DELLE
LAUREE 10
SPECIALISTICHE
DELLE
PROFESSIONI SANITARIE DELLA
RIABILITAZIONE
3/S CLASSE
DELLE
LAUREE 10
SPECIALISTICHE
DELLE
PROFESSIONI
SANITARIE
TECNICHE
10
/
10
/
104
ALLEGATO 2)
ACCORDO ATTUATIVO TRA L’AZIENDA (di seguito indicata come Azienda) E
L'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI
(di seguito indicata come Università)
RELATIVO ALLA FORMAZIONE CONCERNENTE I CORSI DI LAUREA DELLE
PROFESSIONI SANITARIE (da stipulare con ciascuna delle sedi formative di cui agli artt. 2
e 3) - ANNO ACCADEMICO 2008/2009
L'Azienda ……………… codice fiscale ..............., di seguito denominata Azienda, rappresentata
dal Direttore Generale .............. nato a ............... il ............. domiciliato ai fini della presente
convenzione a ……... in …….. e l'Università degli Studi di ........... cod. fiscale ……...., di seguito
indicata come Università, nella persona del Preside della Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze
della Salute Prof. ......................., nato a ………….. il .................., domiciliato ai fini della seguente
convenzione a ………….., autorizzato dal Consiglio di Amministrazione con delibera del ...............
premesso che
con D.G.R. n. ….… del …………. la Giunta Regionale ha approvato il Protocollo di intesa fra
Regione ed Università per quanto attiene la formazione di area sanitaria, così come previsto dal
D.L.vo 502/92 e successive modificazioni,
si conviene e si stipula quanto segue:
Art. 1
L'Università e l'Azienda, sulla base di quanto stabilito nel Protocollo d'Intesa Università-Regione di
cui alla D.G.R. succitata, convengono che nell'ambito del percorso formativo dei seguenti Corsi di
Laurea delle Professioni Sanitarie per l’anno accademico 2008/2009 :
……………
di realizzare le sottoindicate attività didattiche :
……………
Art. 2
L'Azienda e l'Università definiscono le risorse didattiche e le Unità Operative per lo svolgimento
delle attività di cui all'art. 1, così come specificato nella Tabella 1.
Art. 3
L'Azienda e l'Università individuano le unità di personale con funzioni di segreteria ed ausiliarie,
come specificato nella Tabella 2, per garantire l'attività di segreteria amministrativa e di segreteria
didattica per 5 giorni la settimana per tutto l'anno accademico.
Art. 4
L’Azienda provvede all’accertamento medico nei confronti dei discenti al fine di valutarne
l’idoneità psico-fisica.
105
Art. 5
L'Azienda attua quanto previsto dall’art. 7 del Protocollo di intesa Università - Regione.
Art. 6
Gli oneri finanziari conseguenti all'attivazione di quanto previsto nella presente convenzione
vengono quantificati secondo il seguente schema:
numero degli studenti iscritti;
strutture didattiche (aule, laboratori, attrezzature, arredi e materiali didattici);
servizi amministrativi;
servizi per studenti e tutorato;
attività didattiche teoriche e tecnico-pratiche (tirocini guidati, esercitazioni di laboratorio,
attività professionalizzanti);
seminari professionalizzanti;
stages fuori sede,
sulla base di quanto definito all'art. 8 del Protocollo d'Intesa Università - Regione.
Art. 7
L'Azienda e l'Università convengono che le verifiche e/o le controversie, relative al presente
Protocollo, vedranno quale organo competente la Commissione Paritetica Regionale.
Art. 8
Il presente accordo ha durata annuale ed è rinnovabile attraverso apposito atto formale delle parti
contraenti.
In ogni caso la sua durata è prorogata fino all’approvazione del nuovo Protocollo di Intesa relativo
all’anno accademico successivo.
Art. 9
Per tutto ciò che non è previsto nel presente accordo si fa riferimento al Protocollo di Intesa.
Letto, firmato e sottoscritto.
Il Preside della Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute
Prof. …….........................
Il Direttore Generale Dott. ………………………………………………...........................………….
106
Allegato 2) Tabella 1
U.O. Sedi di tirocinio
Laboratori didattici
Aule
Biblioteche
Palestre
Segreterie didattiche
Allegato 2) Tabella 2
Personale:
Amministrativo
Ausiliario
ALLEGATO 3)
Requisiti minimi per i protocolli attuativi
1. Gestione attività segreteria didattica
Per le sedi formative:
due unità amministrative ogni 120 studenti oppure ogni 3 Corsi di Laurea delle Professioni
Sanitarie assicurando il personale sufficiente e la strumentazione (telefono, fax, fotocopiatrice e PC)
per garantire il funzionamento della segreteria.
2. Personale
Tutori : garantire tempo lavoro equivalente ad un'unità a tempo pieno ogni 15 studenti.
Affiancatori: bisogna prevedere che nelle Unità Operative dove si svolge il tirocinio pratico, una
parte dell'orario di lavoro del personale dipendente del S.S.N. sia dedicata all'attività di
affiancamento e valga come orario di servizio.
107
3. Contratti di integrazione
Le Aziende sedi di formazione si fanno carico di attivare i contratti di integrazione didattica di cui
all'art. 7 del Protocollo d'Intesa Università - Regione, secondo le indicazioni del Consiglio di Corso
di Laurea, impegnandosi a completare l'iter per l'assegnazione in tempo utile per l'inizio dei corsi.
L'Azienda si fa carico della gestione amministrativa dei bandi.
4. Servizi per gli studenti
- locali spogliatoio
- accesso alla mensa secondo le modalità stabilite dall'Azienda
ALLEGATO 4
DISCIPLINARE ATTUATIVO (EX ART. 4 DEL PROTOCOLLO) TRA L’UNIVERSITÀ
DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE “AMEDEO AVOGADRO” E
……………………………………………… PER L’UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE
SANITARIE REGIONALI PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ DI TIROCINIO
DA PARTE DEGLI STUDENTI ISCRITTI AL CORSO DI LAUREA IN ……………………
(CLASSE …………………) - A.A. ………………..
TRA
L'Università degli Studi del Piemonte Orientale "A. Avogadro" - Facoltà di Medicina, Chirurgia e
Scienze della Salute – Corso di Laurea in …………….. (classe delle lauree………) codice fiscale
94021400026, di seguito denominato “Consiglio di Corso di Laurea”, nella persona del Presidente
di corso pro-tempore, Prof. …………….., nato a …………. il ………………….., domiciliato ai
fini della presente convenzione a Novara in via Solaroli n. 17
E
La Struttura sanitaria o ENTE o Azienda – di seguito denominata “Struttura Sanitaria” con sede
legale in ………….., Via ……………………, C.F. e P. IVA ………………, rappresentato dal
Legale Rappresentante ……………………., nato a ………………. il ………………….,
domiciliato ai fini della carica a …………………………., Via ………………………….
108
CONSIDERATO CHE
- l’art. 4 comma 1 del Protocollo d’Intesa con la Regione Piemonte per l’a.a. …………… stabilisce
le modalità di individuazione delle strutture idonee a costituire sedi di tirocinio rinviando ai
requisiti stabiliti dagli accordi internazionali;
- è nell’interesse generale delle Università utilizzare competenze e strutture extra-universitarie per
assicurare una migliore e più completa realizzazione dei propri compiti istituzionali, in particolare
per quanto riguarda la possibilità di far acquisire agli allievi dei corsi significative esperienze
tecnico-pratiche di tipo specialistico;
- il D.P.R. 220/2001 fissa i criteri di accreditamento sulla base delle indicazioni nazionali;
- la Struttura Sanitaria in parola ha dato la propria disponibilità a fornire le strutture di competenza
per le esigenze di formazione integrativa e di tirocinio del Corso di Laurea in
………………………;
- le strutture sopramenzionate sono state giudicate idonee per la realizzazione dell’attività didattica
integrativa e di tirocinio prevista nel percorso formativo professionalizzante da parte del Consiglio
del Corso di Laurea in ………………………..
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1
Nell'ambito del percorso formativo del Corso di Laurea in ………………………., per l'anno
accademico ………………., la Struttura Sanitaria s’impegna ad ospitare presso le proprie strutture
gli allievi del Corso per lo svolgimento delle attività di tirocinio ai fini dell’acquisizione
dell’esperienza pratico-applicativa, garantendo la possibilità di utilizzo delle necessarie strutture ed
attrezzature logistiche, delle aule e degli ausilii didattici ivi esistenti.
Al fine di avviare gli studenti alle predette attività, la Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della
Salute trasmette alla Struttura Sanitaria il modulo, di cui all’allegato A, indicante il numero degli
studenti e il periodo di permanenza presso le strutture della Struttura sanitaria.
Art. 2
L’attività di tirocinio è finalizzata all’acquisizione di ulteriori conoscenze utili per l’inserimento nel
mondo del lavoro mediante la conoscenza diretta del settore lavorativo cui il titolo di studio può
dare accesso; la Struttura Sanitaria, per lo svolgimento delle attività di cui all’art. 1 e nell’ambito
della definizione delle risorse strumentali, organizzative e di personale da rendere disponibili,
garantisce il servizio di affiancamento agli studenti da parte di proprie unità di personale dipendente
tenuto conto dei requisiti minimi previsti dal Protocollo d’Intesa.
Il personale verrà individuato dalla Struttura Sanitaria d’intesa con il Presidente del Corso di
Laurea.
109
Art. 3
L'Università garantisce la copertura assicurativa per responsabilità civile degli studenti
relativamente ai rischi e agli infortuni connessi all’attività formativa e di tirocinio svolta presso la
Struttura Sanitaria.
La Struttura Sanitaria garantisce la copertura assicurativa agli studenti tirocinanti per le attività
formative tecnico-pratiche (tirocini guidati, esercitazioni di laboratorio, attività professionalizzanti).
Art. 4
Per garantire il collegamento tra il Corso di Laurea e la sede dell’attività formativa e di tirocinio
viene individuato, d’intesa tra l’Università e la Struttura Sanitaria, un operatore (o tutor pedagogico
o clinico) appartenente allo stesso profilo professionale, con il compito di certificare l’avvenuta
attività da parte degli studenti controfirmando l’apposito diario delle presenze.
Art. 5
La Struttura Sanitaria si impegna a predisporre ogni misura in merito alla idoneità dei locali sotto il
profilo della sicurezza ai sensi del D. Lgs. n. 81/2008, nonché ad assumere ogni onere relativo alla
manutenzione e riparazione delle attrezzature e strumentazioni in uso per lo svolgimento delle
attività di cui agli articoli precedenti.
Art. 6
Il presente disciplinare attuativo ha durata annuale ed è rinnovabile attraverso apposito atto formale
delle parti contraenti.
In ogni caso la sua durata è prorogata fino all’approvazione del nuovo Protocollo di Intesa relativo
all’anno accademico successivo.
Art. 7
Per tutto ciò che non è previsto nel presente disciplinare si fa riferimento al Protocollo di Intesa e
all’Accordo attuativo ad esso allegato.
ART. 8
Per tutte le controversie che potessero insorgere circa l’interpretazione e/o l’attuazione della
presente disciplinare e modelli ad essa allegati, sarà competente la Commissione Paritetica.
Letto, approvato e sottoscritto.
Il Presidente del Corso di Laurea in ……………………………
PROF. ……………………………………………………………
110
Il Legale Rappresentante della Struttura Sanitaria (sede di Tirocinio)
DOTT. ……………………………………………………………
ALLEGATO A
Disciplinare attuativo di riferimento:
________________________________________________________________________________
Ai sensi dell’art. 1 del Disciplinare attuativo suddetto si avviano presso _______________ n°
_____ studenti iscritti al ___ anno del Corso di Laurea in …………………… per il periodo
decorrente dal __________ al __________ dell’anno accademico …………………. (in corso)
Novara, lì
Firma del Presidente del Corso di Laurea in
PROF. ……………………………………………………………
******************
111
8.5 Riconoscimento titolo estero – Abbreviazione di corso di: Vasilenko Svetlana
1/2009/8.5
Ufficio Ordinamenti Didattici
AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO
In relazione alla domanda di iscrizione con abbreviazione di corso di Vasilenko Svetlana,
per l’anno accademico 2008/2009, al corso di Laurea in Economia Aziendale, Facoltà di Economia,
si chiede a Codesto Spettabile Senato Accademico di prendere in considerazione l’approvazione
dell’allegata proposta di delibera.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
VISTO
VISTA
ESAMINATO
il Regolamento sugli Studenti, di cui al R.D. 1269 del 4 giugno 1938;
la Legge 19 ottobre 1999 n. 370;
il D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 – “Modifiche al Regolamento recante norme
concernenti l'autonomia didattica degli Atenei, approvato con Decreto del
Ministro dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre
1999, n. 509”;
ESAMINATO
il D.M. 16 marzo 2007 recante la disciplina delle nuove Classi dei Corsi di
Laurea;
VISTO
lo Statuto dell’Università in vigore dal 20 agosto 2008;
VISTO
il Regolamento Didattico di Ateneo adottato con Decreto Rettorale n.215 del
15 maggio 2008;
VISTA
l’integrazione al Regolamento Didattico di Ateneo relativa all’istituzione dei
corsi della Facoltà di Economia (D.R. Rep. n. 253 del 13 giugno 2008);
VISTA
la delibera del Consiglio di Facoltà della Facoltà di Economia del 18 dicembre
2008;
VISTA
la nota M.I.U.R. del 16 maggio 2008 n. 1291 inerente le disposizioni relative
alla immatricolazione dei cittadini stranieri a corsi di studio universitari –
Disposizioni valide per il triennio 2008-2011;
CONSIDERATO che Vasilenko Svetlana ha diritto, valutati i titoli in suo possesso ed in base alla
normativa vigente, all’iscrizione con abbreviazione del percorso formativo ad
un Corso di Studi presso un Ateneo italiano;
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
DELIBERA
1.
La Sig.ra Vasilenko Svetlana, di nazionalità moldava, in possesso di Titolo Accademico
in “Licenziata in Economia” profilo in Economia e specializzazione in Finanza,
conseguito a seguito di un corso di studi con durata legale di cinque anni presso la
Facoltà di Economia dell’Università Libera Internazionale di Moldova è ammessa al III
anno del corso di Laurea in Economia Aziendale, curriculum Mercati e intermediari
finanziari, con le seguenti convalide:
112
Anno
Codice
Insegnamento
I
EA002
8
I
EA004
I
EA012
Economia aziendale
Metodi matematici per
l'economia e l'azienda I
Abilità informatiche di
base
I
EA003
8
I
I
EA006
EA007
I
E0148
Economia politica
Ragioneria generale e
applicata
Statistica "A"
Prima lingua straniera inglese
II
EA015
II
EA016
II
II
II
E0099
EA076
E0212
III
E0056
III
III
III
E0053
E0002
EA064
III
E0213
III
E0044
III
Economia e gestione
delle imprese
Economia degli
intermediari finanziari
Metodi matematici per
l'economia e l'azienda II
Politica economica
Impresa e territorio
Economia e gestione
delle imprese di assic.
Economia e gestione
della banca
Analisi di bilancio
Finanziamenti di azienda
Economia e politica
monetaria
Seconda lingua straniera
francese
Insegnamenti opzionali
EA010
EA008
E0019
E0049
E0067
EA033
E0143
EA029
TOTALE
INSEGNAMENTI DA
SOSTENERE
Diritto pubblico e
dell'Unione Europea I
Diritto privato I
Diritto commerciale
Economia del mercato
mobiliare
Finanza aziendale I + II
Bilancio consolidato
Teoria delle decisioni
finanziarie in cond. di inc.
Diritto dei mercati e degli
intermediari finanziari
CFU
8
4
8
8
8
64
8
8
4
4
6
60
8
6
4
4
4
4
10
56
180
Esame originario
riconosciuto con basi dell'imprenditore
e basi della contabilità
riconosciuto con matematica applicata
all'economia 13
riconosciuto con informatica
economica
riconosciuto con macroeconomia e
microeconomia
riconosciuto con contablità bilanciaria
e pratica contabile
rinosciuto con statistica matematica
cfu
riconosciuto con lingua straniera
8
52
analisi dell'attività economico finanziaria
riconosciuto con moneta, credito e
banche
riconosciuto con matematica applicata
all'economia 14
riconosciuto con economia politica
riconosciuto con geografia economica
riconosciuto con assicurazioni e
reassicurazioni e contabilità nelle
assicurazioni
riconosciuto con attività bancaria
riconosciuto con contabilità e gestione
efficienza e finanziamento invest.
mercato delle carte di valore o
relazioni finanziario - valutarie
internazionali
riconosciuto con lingua straniera A e
lingua straniera B
riconosciuto con finanze pubbliche e
gestione delle finanze pubbliche
TOTALE
Voto
/30I
24
8
24
8
idoneo
4
27
8
24
8
8
24
idoneo
21
8
24
8
24
4
4
6
30
27
24
27
8
27
6
4
4
21
30
27
4
idoneo
4
26
10
40
122
6
6
8
8
6
4
4
8
113
E0160
E0161
Stage
Prova finale
6
2
******************
9. Patrocini
9.1 Richiesta di patrocinio per l’inaugurazione IV edizione della “Scuola di Sicurezza
Alimentare” – Dott. Marco Arlorio
1/2009/9.1
Ufficio Ricerca Scientifica e Relazioni Internazionali
Al Presidente del Senato Accademico
Su proposta del prof. Marco Arlorio, Dipartimento di Scienze Chimiche, Alimentari,
Farmaceutiche e Farmacologiche, si sottopone a codesto spettabile Senato Accademico la richiesta
di patrocinio della IV edizione della “Scuola di Sicurezza Alimentare”.
La Scuola è organizzata dalla Fondazione per le Biotecnologie e si svolgerà, nel periodo
gennaio – dicembre 2009, presso diverse sedi, tra cui quella della Fondazione, Villa Gualino,
Torino.
La Scuola, il cui scopo è fornire un’informazione mirata ed efficace all’interno del comparto
agro-alimentare a partire da un’analisi attenta del nuovo quadro legislativo di settore, si rivolge a
diversi operatori del settore agro-alimentare e agricolo, tra cui tecnici e laureati, direttori di
produzione, aziende agricole, responsabili qualità di aziende alimentari e personale della Pubblica
Amministrazione incaricato di attività di sorveglianza e di ispezione nel settore agro-alimentare.
Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
PREMESSO
che il prof. Marco Arlorio, Dipartimento di Scienze Chimiche, Alimentari,
Farmaceutiche e Farmacologiche, ha presentato richiesta di patrocinio gratuito
della IV edizione della “Scuola di Sicurezza Alimentare”;
CONSIDERATO
che la Scuola è organizzata dalla Fondazione per le Biotecnologie e si svolgerà,
nel periodo gennaio – dicembre 2009, presso diverse sedi, tra cui quella della
Fondazione, Villa Gualino a Torino;
.
CONSIDERATO
che scopo della Scuola è fornire un’informazione mirata ed efficace all’interno
del comparto agro-alimentare a partire da un’analisi attenta del nuovo quadro
legislativo di settore
CONSIDERATO
che la Scuola si rivolge a diversi operatori del settore agro-alimentare e
agricolo, tra cui tecnici e laureati, direttori di produzione, aziende agricole,
responsabili qualità di aziende alimentari e personale della Pubblica
Amministrazione incaricato di attività di sorveglianza e di ispezione nel settore
agro-alimentare;
CONSIDERATO
l’interesse culturale dell’iniziativa in precedenza patrocinata dall’Ateneo per
tre edizioni;
114
VISTA
la legge n. 168 del 9/5/89;
VISTO
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo
Avogadro” emanato con D.R. Rep. n. 319 del 22/7/2008;
VISTO
il “Regolamento per la concessione di patrocini a titolo gratuito e per
l’erogazione di contributi per iniziative culturali” emanato con D.R. n. 26-2006
del 13/1/2006
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
DELIBERA
di concedere il patrocinio gratuito alla IV edizione della “Scuola di Sicurezza Alimentare”
SCHEDA DI INIZIATIVA
PER CUI È RICHIESTA LA PARTECIPAZIONE DELL’ATENEO
Tipologia dell’iniziativa
convegno
 congresso
 laboratorio  premio
Livello dell’iniziativa
 internazionale
Titolo dell’iniziativa
Richiesta pervenuta
IV edizione Scuola di Sicurezza Alimentare
19/01/2009
Dipartimento di Scienze Chimiche, Alimentari, Farmaceutiche e
Farmacologiche Prof. Marco Arlorio
Fondazione Biotecnologie Torino
Prof. Marco Arlorio
Prof. Marco Arlorio
Facoltà / Dipartimento proponente
Ente esterno proponente
Referente
Docenti coinvolti nell’iniziativa
 seminario
 altro
 nazionale
 patrocinio

locale
 contributo
Richiesta
 compartecipazione
Quantificazione economica
Periodo di svolgimento
dell’iniziativa
Luogo di svolgimento dell’iniziativa
Breve descrizione dell’iniziativa
Pregressi
Proposta in S.A.
Gennaio- Dicembre 2009
Sedi diverse tra cui Villa Gualino, Torino
Obiettivo della Scuola è fornire uno strumento di informazione
aggiornato sull’evoluzione che sta assumendo il comparto agroalimentare sia dal punto di vista della ricerca applicata sai diversi
settori sia nei confronti di temi importanti e di grande attualità.
—
20/01/2009
******************
115
9.2 Richiesta di patrocinio per l’iniziativa “Adotta un ricercatore” Fondazione per
Adroterapia Oncologica TERA
1/2009/9.2
Ufficio ricerca Scientifica e Relazioni Internazionali
Al Presidente del Senato Accademico
Si sottopone a codesto spettabile Senato Accademico la richiesta di patrocinio pervenuta dalla
Fondazione per Adroterapia Oncologica TERA relativa all’iniziativa di raccolta fondi dal titolo
“Adotta un ricercatore”.
L’iniziativa prevede la distribuzione in tutte le scuole della Provincia di Novara e,
successivamente nelle altre province del Piemonte Orientale, di salvadanai dedicati.
La raccolta dei fondi si propone di assegnare borse di studio a studenti universitari meritevoli
delle facoltà di fisica, ingegneria e medicina.
Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
PREMESSO
che la Fondazione per Adroterapia Oncologica TERA ha lanciato sul territorio
piemontese un’iniziativa di raccolta fondi dal titolo “Adotta un ricercatore”;
CONSIDERATO
che la Fondazione per Adroterapia Oncologica TERA distribuirà in tutte le
scuole della Provincia di Novara, e successivamente nelle altre province del
Piemonte Orientale, dei salvadanai dedicati;
CONSIDERATO
che scopo dell’iniziativa “Adotta un ricercatore” è assegnare borse di studio a
studenti universitari meritevoli delle facoltà di fisica, ingegneria e medicina;
CONSIDERATO
l’interesse culturale dell’iniziativa;
VISTA
la legge n. 168 del 9/5/89;
VISTO
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo
Avogadro” emanato con D.R. Rep. n. 319 del 22/7/2008;
VISTO
il “Regolamento per la concessione di patrocini a titolo gratuito e per
l’erogazione di contributi per iniziative culturali” emanato con D.R. n. 26-2006
del 13/1/2006
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
116
DELIBERA
di concedere il patrocinio gratuito all’iniziativa “Adotta un ricercatore” proposta Fondazione per
Adroterapia Oncologica TERA
SCHEDA DI INIZIATIVA
PER CUI È RICHIESTA LA PARTECIPAZIONE DELL’ATENEO
Tipologia dell’iniziativa
convegno
 congresso
 laboratorio  premio
Livello dell’iniziativa
 internazionale
Titolo dell’iniziativa
Richiesta pervenuta
Facoltà / Dipartimento proponente
Ente esterno proponente
Referente
Docenti coinvolti nell’iniziativa
Adotta un ricercatore
22/01/2009
 seminario
 altro
 nazionale

locale
Fondazione per Adroterapia Oncologica
Gaudenzio Vanolo
 patrocinio
 contributo
Richiesta
 compartecipazione
Quantificazione economica
Periodo di svolgimento
dell’iniziativa
Luogo di svolgimento dell’iniziativa
Breve descrizione dell’iniziativa
Pregressi
Proposta in S.A.
-
Scuole Provincia di Novara, e successivamente Alessandria e Vercelli
Raccolta fondi per assegnare borse a studenti universitari meritevoli
delle facoltà di fisica, ingegneria e medicina;
—
22/01/2009
******************
9.3 Richiesta di patrocinio per l’iniziativa: “Lo specchio inquieto: una giornata di cinema,
riflessioni e proposte sulle malattie rare e malformazioni congenite. Una realtà poco nota” –
Prof.ssa Carmen Mortellaro
1/2009/9.3
Al Presidente del Senato Accademico
Su proposta della Prof. ssa Carmen Mortellaro, Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze
della Salute si sottopone a codesto spettabile Senato Accademico la richiesta di patrocinio
dell’iniziativa “Lo specchio inquieto”.
Lo specchio inquieto è una giornata di cinema, riflessioni e proposte sulle malattie rare e
malformazioni congenite che si svolgerà a Torino il 01/03/2009.
Lo scopo dell’iniziativa realizzata insieme a Fedra, Federazione etica di ricerca e aiuto per le
Sindromi mal formative Congenite Oro- Maxillo- Facciali e sindromi polimalformative ad esse
correlate, e in collaborazione con il Museo del Cinema è promuovere un programma di
sensibilizzazione che va dalla diagnosi al diritto alle cure fino al dramma vissuto dalle famiglie. Per
117
raccontare questa quotidianità sconosciuta e silenziosa si ricorre al linguaggio cinematografico
come efficace mezzo di riflessione per ricostruire la condizione umana e il disagio sociale e
personale del “difforme” e le problematiche scientifiche e sanitarie che delineano un panorama
molto più vasto di quanto non viene rappresentato nella società.
Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito.
OMISSIS
IL SENATO ACCADEMICO
PREMESSO
che la Prof. ssa Carmen Mortellaro, Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze
della Salute, ha presentato richiesta di patrocinio gratuito dell’iniziativa “Lo
specchio inquieto”;
CONSIDERATO
che “Lo specchio inquieto” è una giornata di cinema, riflessioni e proposte
sulle malattie rare e malformazioni congenite che si svolgerà a Torino il
01/03/2009;
CONSIDERATO
che lo scopo dell’iniziativa realizzata insieme a Fedra, Federazione etica di
ricerca e aiuto per le Sindromi mal formative Congenite Oro- Maxillo- Facciali
e sindromi polimalformative ad esse correlate, e in collaborazione con il
Museo del Cinema è promuovere un programma di sensibilizzazione che va
dalla diagnosi al diritto alle cure fino al dramma vissuto dalle famiglie;
CONSIDERATO
che per raccontare questa quotidianità sconosciuta e silenziosa si ricorre al
linguaggio cinematografico come efficace mezzo di riflessione per ricostruire
la condizione umana e il disagio sociale e personale del “difforme”;
CONSIDERATO
l’interesse culturale dell’iniziativa;
VISTA
la legge n. 168 del 9/5/89;
VISTO
lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo
Avogadro” emanato con D.R. Rep. n. 319 del 22/7/2008;
VISTO
il “Regolamento per la concessione di patrocini a titolo gratuito e per
l’erogazione di contributi per iniziative culturali” emanato con D.R. n. 26-2006
del 13/1/2006
con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità
DELIBERA
di concedere il patrocinio gratuito all’iniziativa “Lo specchio inquieto”
118
SCHEDA DI INIZIATIVA
PER CUI È RICHIESTA LA PARTECIPAZIONE DELL’ATENEO
Tipologia dell’iniziativa
convegno
 congresso
 laboratorio  premio
Livello dell’iniziativa
 internazionale
Titolo dell’iniziativa
Richiesta pervenuta
Facoltà / Dipartimento proponente
Lo specchio inquieto
27/01/2009
Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute
Fedra Federazione etica di ricerca e aiuto per le Sindromi
malformative Congenite Oro- Maxillo- Facciali e sindromi
polimalformative ad esse correlate
Museo nazionale del cinema Fondazione Maria Adriana Prolo Torino
Carmen Mortellaro
Ente esterno proponente
Referente
Docenti coinvolti nell’iniziativa
 seminario
 altro
 nazionale
 patrocinio

locale
 contributo
Richiesta
 compartecipazione
Quantificazione economica
Periodo di svolgimento
dell’iniziativa
Luogo di svolgimento dell’iniziativa
Breve descrizione dell’iniziativa
Pregressi
Proposta in S.A.
01/03/2009
Torino
Programma di sensibilizzazione dalla diagnosi al diritto alle cure fino
al dramma vissuto dalle famiglie
—
27/01/2009
*****************
10. Varie ed eventuali
Il Presidente informa i Senatori che non vi sono argomenti da discutere al presente punto.
*****************
Il Presidente, alle ore 13.15 esaurito l’esame degli argomenti all’ordine del giorno, dichiara
sciolta la seduta.
IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
(Dott. Pasquale MASTRODOMENICO)
IL RETTORE-PRESIDENTE
(Prof. Paolo GARBARINO)
119