CONFEZIONAMENTO E COMMERCIALIZZAZIONE
Transcript
CONFEZIONAMENTO E COMMERCIALIZZAZIONE
IL CONFEZIONAMENTO DEGLI ALIMENTI O PACKAGING Il confezionamento consiste nell’applicare all’alimento una protezione fisica chiamata IMBALLAGGIO. L’imballaggio è di fondamentale importanza poiché svolge numerose funzioni: CONTENERE CONSERVARE COMMERCIALIZZARE TRASPORTARE Gli imballaggi si suddividono in 3 tipologie: • Primario: è detto “imballaggio per la vendita” cioè concepito per costituire l’unità di vendita per il consumatore (es:una scatola di caramelle, una confezione di sottilette, ecc). • Secondario: è un imballaggio che, nel punto di vendita (negozio o supermercato), raggruppa un certo numero di unità di vendita e che può essere o non essere venduto insieme al prodotto (es: film di plastica che avvolge le bottiglie di acqua minerale) • Terziario: è l’imballaggio che serve per il trasporto di un certo numero di unità di vendita favorendone la manipolazione e proteggendole durante le operazioni di carico e scarico (es; casse, cartoni e cartoncini). 32 Gli alimenti si dicono: - PRECONFEZIONATI = sono imballati dalla fabbrica e tali li troviamo in vendita. PREINCARTATI = sono avvolti con diversi materiali nel luogo di vendita. SFUSI = non avvolti. MATERIALI UTILIZZATI PER CONFEZIONARE GLI ALIMENTI A seconda del tipo di alimento e della tecnica di conservazione da applicare (es: la pasta si può mettere nel cartone, un succo in una bottiglia di vetro sigillata, ecc..), vengono utilizzati diversi materiali: MATERIALI PER ALIMENTI • CARTA, CARTONI E LEGNO – la carta è uno dei materiali più versatili e quindi largamente utilizzata in diverse tipologie di imballaggio. I suoi pregi sono l’elasticità, la leggerezza, la praticità d’uso, i costi contenuti e la riciclabilità ma non trattengono aria e umidità quindi vengono prevalentemente utilizzati per imballaggi secondari o terziari; per consentire il contatto con l’alimento la carta viene accoppiata con altri materiali come il polietilene o l’alluminio. 33 • VETRO E CERAMICA – il vetro è un materiale antichissimo utilizzato come contenitore da almeno duemila anni; la sua produzione a livello industriale inizia a metà dell’ottocento ma è grazie alla macchina automatica per la produzione di bottiglie, nei primi anni del ventesimo secolo, che diventa di fondamentale importanza per la conservazione e la commercializzazione delle bevande, fino all’avvento della plastica. E’ un ottimo materiale perché presenta pochi svantaggi come il peso, la fragilità e la trasparenza (che però è positiva perché permette di vedere il contenuto) ma molti vantaggi come la riciclabilità, l’impermeabilità all’aria, all’umidità e ai microrganismi, la resistenza meccanica alla compressione, la resistenza al calore e a quasi tutti gli agenti chimici, la colorabilità (che protegge l’alimento dalla luce ma lascia una certa trasparenza). • MATERIALI METALLICI – di base sono l’acciaio1 e l’alluminio2 ma oggi vengono utilizzati accoppiati con altri materiali. L’acciaio presenta svantaggi come i costi di produzione e la scarsa resistenza alla corrosione. Oggi si utilizza come banda stagnata, un materiale composto da un lamierino di acciaio rivestito di stagno e ricoperto da speciali vernici atossiche all’interno del barattolo; viene largamente usato per produrre tappi a corona e coperchi ad apertura facilitata (es. scatolette di tonno). L’alluminio presenta invece più vantaggi ed è per questo che la sua diffusione è molto maggiore. E’ leggero, resiste alla corrosione, non contamina il contenuto, è riciclabile 3, resiste all’aria, ai microrganismi, all’umidità. Spesso viene accoppiato ad altri materiali (es. carta e polietilene). Oggi si studiano nuovi prodotti che vedono l’alluminio legato a magnese e manganese per ottenere confezioni sempre più sottili, quindi leggere e resistenti. • MATERIE PLASTICHE – le materie plastiche sono materiali artificiali ricavati dalla lavorazione del petrolio4 o del gas naturale5 (es. metano). I vantaggi sono dati dai costi di produzione ridotti, dalla leggerezza e dalla capacità di essere prodotte in una molteplicità di forme. Gli svantaggi sono la scarsa resistenza al calore, la scarsa biodegradabilità, la possibile tossicità per gli alimenti e che non è sempre possibile riciclarle. Ci sono 5 tipi di plastica attualmente in uso: PE o polietilene – uno dei più utilizzati oggi. PET o polietilene tereftalato – generalmente usato per le bottiglie, in particolare è indicato per le bibite gassate. PVC o polivinilcloruro – riconosciuto tossico, non può essere messo a contatto con l’alimento e quindi viene utilizzato come imballaggio secondario o terziario. PS o polistirene – usato per vaschette, sottotorte, astucci. Resiste poco al calore. PP o polipropilene – insieme al polietilene è il più utilizzato (circa il 50% della plastica totale) nel settore alimentare. Come accade per gli altri materiali, anche nel settore della plastica vengono continuamente studiate nuove soluzioni. 34 • POLIACCOPPIATI O MULTIMATERIALI – partendo dai materiali di base (carta, metalli, plastiche) da molti anni si stanno producendo nuovi materiali per gli alimenti. Oggi i principali settori di impiego non prevedono solo il confezionamento del latte (nei cosiddetti “brik”) e di altre bevande come vino, succhi, acqua e yogurt ma anche paste, caffè, salumi, formaggi, ecc.. Esempio di poliaccoppiato è il TETRA PAK. Si tratta di confezioni che posseggono forza e rigidità, in grado di resistere all’aria, all’umidità e ai microrganismi e di trattenere i liquidi. Sono realizzati prevalentemente con carta e rivestimenti di polietilene e alluminio. RIASSUMENDO … Da quando l'uomo ha iniziato a conservare gli alimenti per poterli consumare il più a lungo possibile nel tempo e per scambiarli (come merci), il problema del loro imballaggio è diventato sempre più importante. Se da un lato l'imballaggio deve garantire la sicurezza alimentare, proteggendo l'alimento dalle contaminazioni esterne (chimiche, fisiche e microbiologiche) e impedendo che i materiali stessi utilizzati interferiscano con il contenuto, dall'altro infatti deve possedere importanti requisiti che consentano la sua ottimale commercializzazione6: attirare l'attenzione del consumatore comunicando in modo efficace le informazioni sul suo contenuto e la sua utilizzazione (design, informazioni e immagini pubblicitarie, informazioni in etichetta), essere comodo e funzionale per il trasporto e lo stoccaggio (logistica7), essere compatibile con l'ambiente (riciclo). APPROFONDIMENTI • Scrivi, cercandolo sul vocabolario, il significato delle 7 parole sottolineate e numerate nel testo. 35