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La Casa d’Aste Little Nemo presenta:
“Le Città della Mente. Opere di Karel Thole per i romanzi di Urania”
Tempere originali di Karel Thole
In occasione del decennale della scomparsa dell’artista olandese
A cura di Sergio Pignatone in collaborazione con Cartoomics e gli eredi Thole
Cartoomics, Milano, Padiglione 2, Fieramilanocity.
26-28 marzo 2010.
Le tempere saranno in esposizione per la durata dell’evento nello stand della Little Nemo Art Gallery.
L’asta si terrà sabato 27 alle ore 17,30 (una parte dei proventi andranno in beneficienza
all’associazione Medici Senza Frontiere).
La Little Nemo Casa d’Aste di Torino, in collaborazione con Cartoomics e con gli eredi Thole,
propone all’asta 19 tempere originali di Karel Thole, realizzate tra il 1965 e il 1981 per le copertine
della collana Mondadori “Urania” aventi a soggetto “la città”.
Le opere saranno visionabili sul sito www.littlenemo.it; per l’occasione verrà realizzato un catalogo
monografico.
Karel Thole ha vissuto i suoi tempi con una contemporaneità che va ben oltre l’arte contemporanea
pur provenendo da una cultura dell’immagine sostanzialmente e “naturalisticamente” figurativa.
Una chiara visione del progetto grafico editoriale, un progetto che nasceva da poche indicazioni
esterne ma da una innata capacità di connettere la sapienza stilistica, un bagaglio enorme di
conoscenze artistiche che vanno dal Trecento nordico sino alla Pop Art, un atto di comunicazione
immediata tipica del cartellonismo che diventa packaging per il prodotto culturale di massa: queste
le cifre dell’artista. Tuttavia, Thole non si è mai dichiarato tale, ha sempre negato il suo essere
artista, affermando di essere un tramite tra l’arte e il suo destinatario, il pubblico. Vive la Pop Art,
l’Optical Art e la Psichedelia; usa il Surrealismo, il Cubismo, Escher; ha anticipato il post-moderno,
il neo-barocco e la Trash Art, comunicando serialmente e facendo convivere il Seicento Olandese
con Cassandre, Bosch con Dalì, Hannes Bok con Milton Glaser. “Il foglio bianco mi spaventa, e per
questo motivo spesso uso la carta nera: è come una stanza buia di cui non so niente, non so se sia
piccola o grande, non so cosa ci sia dentro, così è piena di misteri, che tocca a me scoprire e
illustrare, perchè sono un illustratore e non un pittore”1.
Karel Thole ha costruito non solo l’immaginario fantastico delle generazioni che hanno avuto la
fortuna di incontrare le sue immagini ma anche il corredo iconografico di una mostra d’arte
contemporanea per niente virtuale che ha viaggiato nel tempo e nello spazio e non solo in Italia. La
sua opera, pur ampiamente conosciuta e diffusa in Europa e negli Stati Uniti non viene mai confusa
in quei paesi all’illustrazione di genere. Thole, lo sanno bene, è un’altra cosa.
1
Karel Thole, “La verità di Karel Thole”, in Manuale dell’ignoto, Mondadori, 1981.
Little Nemo di S. Pignatone
10124 Torino – Via Montebello 2/d tel e fax 011 887417 – 011 8127089 [email protected]
Tra le 19 tempere che la Little Nemo Casa d’Aste presenta a Cartoomics sono presenti le copertine
per racconti di autori di fama internazionale, tra cui spiccano Asimov, Van Vogt, Ballard,
Wyndham e Dick. Dick esplorò costantemente la natura della realtà e dell’uomo nei suoi romanzi
popolati di persone comuni, e dedicò grande attenzione all’impatto dei media sulla società e la
politica, tanto che molte delle sue storie possono essere ambientate ai giorni nostri, in città
strutturate a misura dell’uomo postmoderno. Asimov, in “Paria dei cieli”, descrive Chicago e altre
grandi città straziate dagli effetti di un esperimento nucleare, ridotte a poco più che villaggi. Thole
riuscì brillantemente a mettere la sua fantasia al servizio del romanzo, per inventarsi un’immagine
per quello scenario: “nel lato destro della tavola, quello agghiacciante del bambolotto,
campeggiavano ancora i tranquillizzanti grattacieli di Chicago, benché lontani e simili a Torri di
Babele sovrastate da nembi apocalittici; nel lato sinistro, preponderante (le due metà del disegno
non sono perfettamente simmetriche), ribolliva e sbocciava dal nulla una visione,
sorprendentemente colorita, del caos”2. Ritenuto uno dei tre grandi della fantascienza tecnologica
(insieme allo stesso Asimov e a Heinlein), Van Vogt ha visto più volte le sue storie pubblicate nella
collana Urania, con saghe meravigliose in cui il lettore scopre sì le dimensioni sovraumane
dell’universo, ma allo stesso tempo riscopre il senso di generosità, un grado di profonda umanità
verso la Terra e verso la società in cui l’uomo vive. Ballard, grande filosofo e pensatore, è stato,
sopratutto secondo alcuni, scrittore di fantascienza e “La zona del disastro” è uno dei suoi romanzi
più riusciti, in cui i temi dei disastri ecologici, delle distopie, della guerra e dell’evoluzione, trovano
magicamente immagine sulla copertina n° 779.Wyndham, infine, era anch’egli autore di scenari
apocalittici, ma lo faceva con una scrittura ironica e serena: la copertina di “Su e giù per il
Tempospazio” ha in primopiano una donna in lingerie arancione, colore positivo a contrastare la
pioggia e gli sguardi non rassicuranti degli altri personaggi.
Cenni biografici
Carolus Adrianus Maria Thole (in arte Karel Thole) nasce a Bussum, città a sud-est di Amsterdam,
il 20 aprile 1914. Karel segue la sua vocazione artistica e frequenta la facoltà di disegno presso il
“Rijksmuseum” di Amsterdam. I suoi inizi sono indirizzati al campo pubblicitario e
“cartellonistico”; i primi successi arrivano però dal mondo editoriale, nel dopoguerra. Oltre ad
illustrare numerosi libri e periodici olandesi - si ricordino le illustrazioni al pennino per due opere
olandesi molto popolari, “Danza intorno al patibolo” e “La camera oscura”, Thole collabora in quel
periodo con più di cinquanta editori differenti. Sono sue le illustrazioni per la versione olandese
della sagra di Giovanni Guareschi “Don Camillo”.
Pur essendo diventato un illustratore affermato, i limiti della scena editoriale olandese non
permettono a Thole di esprimere il suo talento: si trasferisce così a Milano con la moglie Elizabeth,
le tre figlie e il figlio Ernst nel 1958, periodo in cui il mercato era in grande espansione. Si può
indicare questa data come il raggiungimento della sua consacrazione artistica. Dopo aver
collaborato con alcune case editrici, tra cui Rizzoli, ottiene il successo con Mondadori: Anita Klinz,
il direttore artistico, gli affida le copertine della collana di fantascienza “Urania”. “La verità è che
Thole arrivò a Urania già completo, assemblato, con tutte le sue tecniche di lavoro perfezionate, i
suoi colori calibrati, il suo gusto, la sua cultura pittorica, la sua fantasia formale già pienamente
stabilizzate”3. Disegna la sua prima copertina per il numero 233, “L’impossibile ritorno” di J.B.
Dexter, pubblicato il 3 luglio 1960. I suoi tondi con bordo rosso hanno illustrato le storie fantastico-
2
Lippi G., introduzione a “Paria dei Cieli”, Oscar Fantascienza, 1988
Fruttero e Lucentini, introduzione a Manuale dell’ignoto. La pittura fantascientifica di Karel Thole, Arnoldo
Mondadori Editore, 1981, Milano
3
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surreali della collana per oltre trent’anni: i suoi erano disegni di fantascienza segnati da humor e
sfumature horror, abilmente eseguiti grazie a una tecnica notevole e raffinata.
Contemporaneamente, Karel Thole continua a lavorare per altri editori europei, tra cui la casa
editrice Heine. Si dedica anche ai fumetti, realizzando copertine per la Edifumetto di Renzo
Barbieri. Nella seconda metà degli anni ottanta, costretto da un peggioramento alla vista, l’attività
di Thole si riduce notevolmente; l’artista riesce però a trovare una nuova maturità
nell’insegnamento del disegno.
Nel 1993 si trasferisce con la moglie a Cannobio, sul Lago Maggiore. Nonostante la progressiva
perdita della vista, Thole non abbandona completamente la sua attività di illustratore, continuando a
lavorare per alcune copertine - l’ultima per Urania è quella del numero 1330, “Picatrix la scala per
l’inferno”, pubblicato l’1/03/1998, per alcuni libri, ed esponendo mostre personali.
Karel Thole muore a Cannobio la notte del 26 marzo 2000.
Thole aveva scelto l’illustrazione editoriale popolare come mezzo espressivo. Tuttavia le sue
creazioni, nate per essere il richiamo emotivo alla vendita dell’industria culturale italiana ed
europea, si sono affrancate presto dal testo di riferimento per divenire una sequenza di immagini
significative per la rappresentazione dell’inquietudine psicologica e sociale di buona parte della
seconda parte del Novecento occidentale.
Lo stile di Thole è inconfondibile; pochissimi autori possono vantare la capacità di affrontare temi
diversi ma prossimi dal punto di vista del “genere” popolare: ogni sua illustrazione, nata per essere
riprodotta e mercificata, è concepita come un’opera unica, irripetibile nel suo essere straordinaria,
intesa come sintesi narrante e come progetto di design grafico applicato alla narrativa di consumo –
la collana Urania negli anni Sessanta tirava oltre centomila copie al mese. Il lettore spesso rimaneva
estraniato e affascinato da quelle copertine composte da grafica e illustrazione, dove spesso titolo e
disegno non si rispecchiavano, anzi si eludevano. L’artista non ha mai letto i romanzi che illustrava,
non era un patito del genere; lo alienava e lo ibridava con l’ironia e il senso della macabra
inquietudine.
Esposizioni:
Karel Thole, durante la sua lunga carriera, ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Italia e
all’estero: Amsterdam (1948, 1949, 1950, 1974); Maastricht (1949); Leuuwarden (1949); Losanna (1968);
Trieste (1969, 1972, 1974); Milano (1970 ,1978, 1994, 1998); Verona (1970, 1977, 1990); Ferrara (1972,
1977); Sunderland (1973); Boston (1971); Los Angeles (1972); Gand (1973, 1978); Toronto (1973);
Washington (1974); Manchester (1974); Coventry (1975); Newcastle (1975); Londra (1976); Melbourne
(1976); Bruges (1976); Phoenix (1977); Genova (1977); Bologna (1977); Lucca (1978); Brighton (1979);
Parigi (1979); Prato (1979, 1981, 1988); Sassari (1979); Monaco di Baviera (1980); Trento (1981); Modena
(1981); Helsinki (1982); Pesaro (1982); Torino (1984, 1995); Alessandria (1984); Pontremoli (1986); Napoli
(1988); San Marino (1993); Cannobio (1993, 1996); Palermo (1998).
Bibliografia essenziale:
“Le primavere del mostro”, a cura di C. Della Pietà, Quadragono Libri, 1976
“Manuale dell’ignoto. La pittura fantascientifica di Karel Thole”, Mondadori, Milano, 1981
“Mosaico. Karel Thole”, Nuages, Torino, 1988
“Universo Thole”, Multidea, Torino, 1995
Lippi G., Il genio di Karel Thole, in “Science+Fiction zerouno”, catalogo del Festival Internazionale della
Fantascienza, 2001
Andersen H. Christian,” Karel Thole racconta Andersen”, Edicolors, 2000
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