IL GOVERNO E L`ASINO Si racconta di un tale

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IL GOVERNO E L`ASINO Si racconta di un tale
IL GOVERNO E L’ASINO
Si racconta di un tale che aveva provato ad insegnare al proprio asino a non mangiare. Diceva di
esserci riuscito, ma proprio quando aveva imparato, l’asino era morto di stenti. Una favoletta,
certo, ma con una morale purtroppo alquanto attuale. Pare infatti che il Governo italiano stia
facendo la stessa cosa con i propri contribuenti, ma in modo più sottile, tanto che in ogni
Finanziaria introduce nuovi adempimenti burocratici mascherati da semplificazioni per il cittadino.
È il caso della comunicazione delle spese sanitarie finalizzate all’implementazione degli oneri da
riportare “automaticamente” sul modello 730/2016 precompilato.
Sulla carta, indubbiamente un’ottima soluzione se la comunicazione riguardasse, ad esempio, tutte
le spese mediche fatturate dagli operatori sanitari; se la stessa norma non fosse stata introdotta in
ritardo con effetti retroattivi, ma piuttosto a inizio anno per effetto di una Legge Finanziaria; se il
paziente fosse stato informato per tempo in modo da poter scegliere di non rendere pubbliche tali
spese e, soprattutto, se l'operatore sanitario avesse avuto il tempo di attrezzarsi adeguatamente.
Peccato che tutto questo non sia successo.
La norma, introdotta a luglio 2015, richiede infatti che gli operatori sanitari o loro delegati inviino la
comunicazione entro il 31 gennaio 2016, comprendendo solo le spese del 2015 che corrispondono
a precisi requisiti; ovvero bisognerà fare un’attenta cernita, pena le solite sanzioni sproporzionate
rispetto alla qualità delle informazioni da comunicare.
A gennaio inoltrato, tra l’attesa dei chiarimenti da parte degli organi preposti, la predisposizione e
l’ormai consueta correzione in corsa dei software ministeriali nonché le notevoli difficoltà
informatiche che tutt’ora si stanno incontrando, non tutti i medici hanno avuto modo di attrezzarsi
adeguatamente o di delegare i propri professionisti, ma ovviamente dovranno farlo per rispettare le
scadenze, a pena di sanzioni, anche a detrimento della loro attività professionale.
In tutto questo, i Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili si collocano ovviamente al fianco ed al
servizio degli operatori sanitari, diretti interessati dalla norma. Ma a quale prezzo?
Va infatti rilevato che, per quanto riguarda l’anno 2015, il lavoro a carico degli studi che assistono i
medici è tutto da rifare poiché, pur avendo correttamente registrato tutte le ricevute e i dati
anagrafici dei pazienti dei medici, non si sapeva ancora di dover operare un’ulteriore suddivisione
delle prestazioni, senza peraltro disporre degli strumenti informativi necessari e senza che ciò
venisse espressamente richiesto dai propri clienti.
Prontamente attrezzatisi, i medesimi studi in qualità di delegati assolveranno, con non poche
difficoltà, l’obbligo della comunicazione entro i termini stabiliti dalla norma, ammesso e non
concesso che i malfunzionamenti informatici siano risolti tempestivamente.
Ma attrezzarsi significa investire in un’apposita licenza software, con un relativo canone annuale, e
incrementare i costi del personale.
Tali spese saranno inevitabilmente addebitate ai propri clienti-medici che, a cascata, le
trasferiranno sui propri pazienti, completando l’equazione secondo cui le semplificazioni introdotte
dal Governo sono a carico dei cittadini e a vantaggio dello Stato, non viceversa.
Inoltre, se a ciò si aggiunge che la ratio della norma fa prevedere che a metà 2016 possa
verificarsi l’estensione dell'obbligo di comunicazione anche per gli operatori sanitari oggi esclusi,
sempre con valenza retroattiva, è alquanto probabile che lo scenario sia destinato a ripetersi nel
giro dei prossimi sei mesi.
Pur accogliendo positivamente le innovazioni del Governo in chiave di semplificazioni per il
contribuente, non possiamo non constatare che i costi di tali operazioni continuano a seguire
un’improvvisazione, molto apprezzabile nel jazz, ma inaccettabile per un sistema fiscale caotico,
dissestato e confuso come quello che continua ad accompagnarci ormai da troppi anni.
Al fine di andare in contro ai contribuenti interessati chiediamo:
•
che gli effetti dell’introduzione di queste norme avvengano in tempo utile per dare a tutti gli
operatori il tempo di organizzarsi in vista di una decorrenza che coincida con l’inizio
dell’anno solare e non abbia effetti retroattivi. Pertanto chiediamo che l’eventuale
estensione per il 2016 dell’obbligo di comunicazione per gli altri operatori sanitari,
attualmente esclusi, venga comunicata entro il 31/01/2016;
•
che a regime la scadenza della comunicazione sia da effettuarsi entro 60 giorni dal rilascio
della versione definitiva, completa e funzionante, del software ministeriale obbligatorio per
la comunicazione e che ogni nuovo rilascio, modifica o integrazione faccia slittare di
ulteriori 60 giorni la scadenza originaria;
•
che limitatamente alla comunicazione dei dati relativi all’anno 2015, l’adempimento venga
ricondotto al già noto spesometro lasciando al contribuente l'onere di integrare le spese
sanitarie non comprese nella norma per il 2015 e la correzione di quelle inserite in modo
massivo;
•
che ben sapendo che sarà impossibile l’annullamento dell’adempimento, almeno per l’anno
2015, in considerazione delle troppe difficoltà informatiche incontrate, la comunicazione
non sia soggetta ad alcuna forma di sanzione;
•
che le sanzioni previste dalla norma siano proporzionate alla reale valenza delle
informazioni contenute nella comunicazione e non usate come leva per ottenere risultati in
tempi brevi per dimostrare ai fini mediatici l’efficienza delle “semplificazioni”.
Sicuri di svolgere ancora una volta la funzione di difensori dei cittadini e dei contribuenti,
confidiamo, nell’interesse di tutti, che questa comunicazione possa fungere da manifesto delle
tante segnalazioni di disagio pervenuteci in questi giorni dai colleghi e dai professionisti del
sistema sanitario, sempre più frustrati da una condizione di sudditanza motivata da un interesse
comune sempre più difficile da scorgere nella confusione creata dall’imposizione continua di nuovi
adempimenti.