Piscine comunali, quanto ci costate

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Piscine comunali, quanto ci costate
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IL SECOLO XIX
LUNEDÌ
4 NOVEMBRE 2013
savona / provincia
LA "ZANELLI” E L’IMPIANTO DEL PROLUNGAMENTO NEL MIRINO PER LE SPESE CHE RICADONO SULLA COMUNITÀ: 525 MILA EURO L’ANNO
Piscine comunali, quanto ci costate
Giungla di contributi dagli enti locali: ma in tempi di crisi è sempre più difficile
IL CASO
RAFFAELE DI NOIA
QUANTO incidono le piscine comunali sulle casse pubbliche? Tanto. A
qualunque latitudine. Nei giorni in
cui la Procura di Savona sta indagando sui conti e sui costi (525 mila euro
l’anno) che determinano il rapporto
tra amministrazione comunale e Rari Nantes riguardo alla gestione della
‘Zanelli’ di corso Colombo e piazzale
Eroe dei Due Mondi, l’interrogativo
prende sempre maggior consistenza.
E costringe a far dei paragoni con alALBENGA
tre realtà provinciali e regionali che,
per dimensioni degli impianti e ca70 MILA EURO
ratteristiche territoriali, possono avL’ANNO
vicinarsi ai due casi sopra citati. Con
una precisazione di fondo.
Dalle dimensioni non imponen«Le piscine costituiscono senz’alti (25x15 metri) ma di grande
tro un patrimonio del tutto particoutilizzo da parte di uno dei balare – commenta il presidente del cocini di utenza più cospicui per
mitatoliguredellaFin,SilvioTodiere
dimensioni del territorio la pi- daunaparte,infatti,sonounindubscina di Albenga ‘costa’ all’ambio vantaggio per la collettività e per
ministrazione ingauna circa
tutto ciò che attiene lo sport e la di70000 euro all’anno. Una spemensione sociale dello sport stesso.
sa in linea con quanto si spenA differenza di altre discipline, però,
de normalmente per la gestiorappresentano un onere molto pene di un impianto natatorio.
sante per le amministrazioni comunali che ne detengono la proprietà».
Un’analisi che palesa ancora di più
quanto–specieintempidigravecrisi da 25 metri.
economica come questi - non tutti i
«Gestireunimpiantodiventasemcittadini sono disposti a vedere di pre più difficile quanto ai costi – conbuon occhio che una parte conside- forta il discorso Franco Brioglio, rerevole delle risorse pubbliche vada- sponsabile della piscina ‘Felice Cano a sostenere un’attività, come scione’ di Imperia –; il Comune stanquella natatoria, per lo più percepita zia trecentomila euro all’anno ma è
come uno svago o un insieme di sport una cifra che non muta da diversi and’élite. Specie adesso che, proprio il ni. Con questo si comprende come
Comune di Savona, vuole completa- sia sempre più difficile far quadrare i
rel’impiantodicorsoColomboconla conti. Per tutti».
costruzione di una vasca da 25 metri
Proprio l’impianto imperiese è
che andrà ad affiancare quella olim- quello che, per potenzialità e dimenpica già esistente. Il cosiddetto se- sioni, assomiglia maggiormente alla
condo lotto avrà un costo di circa 4 ‘Zanelli’. Sorto nei primi anni ’90
milioni di euro. Difficile far digerire l’impianto consta di due vasche (una
all’intera collettività un simile ragio- da 33 e una da 20 metri), una palenamento.Ancheintalsensoicasi,nel stra, sauna, bagno turco e idromaspassato più o meno
saggio.
recente, non man«I costi sono semcano. All’inizio depre più alti e i comugli anni ’90, ad
ni non sempre rieesempio, ad Albiscono a sostenerli,
sola Capo si preferì
questo porta anche
interrare la locale
a decisioni drastipiscina comunale
che–raccontaFilipper lasciare spazio
po Tassara, allenaad una bocciofila di
tore di fama moncertomenoaffascidiale e oggi anche
nante per i giovani
responsabile delle
ma anche dai costi
piscine di Albaro, a
di gestione magGenova – basti pengiormente accessisare a cosa è succesbili. Ancora oggi,
so agli impianti di
per quanto numeVoltri e Nervi».
UN PROBLEMA
rosi, i nostalgici di
Ai costi delle due
PER TUTTI
quell’impianto
piscine del ponente
(chevidepuresfor- I Comuni stringono
e del levante del canare nuotatori e
poluogo ligure – a
pallanuotisti di al- i cordoni della borsa e cui corrispondevato livello, in primis per le società è sempre no due società ceni fratelli Adriano e
tenarie come la MaPaolo Petronelli, più un problema
meli 1904 e la SporMassimo Gagliar- far quadrare i conti
tiva Nervi – l’ammido e Daniele Pallanistrazione
dino, poi colonne FRANCO BRIOGLIO
genovesehapreferidella Rari) rappre- resp. piscina “Cascione”
to rinunciare per
concentrare le prosentano comunque una fetta esiprie risorse altrove.
gua rispetto al numero di cittadini In primis sull’impianto della Sciorba
che ne sopportavano i costi. Un di- (cinquecentomila euro all’anno) coscorso estendibile anche all’impian- stituito da due piscine olimpiche di
todiLucetoincuilaRarihagareggia- cuiunadaltettomobileeunascoperto per tre stagioni. Non è un caso che, tached’invernovienecopertaconun
ad occuparsi della gestione, sia la pallone pressostatico.
«Per noi il discorso è differente stessa società genovese che gestisce
la piscina della Crocera di Sampier- concludeTassara–lepiscinediAlbadarena. Per quanto piccoli siano gli ro, pur comunali, sono gestite dalla
impianti natatori costano parecchio Stadio di Albaro srl. Noi paghiamo al
ai comuni. Basti pensare alle piscine Comune l’affitto dell’impianto e le
di Loano (43.000 euro) e Albenga spese. L’amministrazione ci viene
(70.000).Nelprimocasositrattadel- incontro sui costi soltanto se concela gestione di una vasca al coperto da diamo lo spazio acqua alle società
25 metri e di una olimpica scoperta storiche di nuoto e pallanuoto geno(50metri),nelsecondodiunapiscina vesi».
ALBARO
SOCIETÀ PRIVATA
PAGA L’AFFITTO
“CASCIONE”
300 MILA EURO
ALLA RARI IMPERIA
LOANO
LA PIÙ ECONOMICA
43 MILA EURO
SCIORBA
500 MILA EURO
L’ANNO
Decisamente differente è la situazione delle piscine di Albaro. Quello che è uno dei complessi più belli
d’Italia – comprendente uno stadio
del nuoto da 33x20 metri, una vasca scoperta per tuffi 25x25 m e
una piscina olimpica scoperta – è sì
comunale ma dato in gestione per
trent’anni ad una società privata, la
Stadio di Albaro srl, che paga al comune di Genova un affitto.
Ammonta a 300 mila euro il contributo che il comune di Imperia
dà alla omonima Rari Nantes per
gestire la piscina ‘Felice Cascione’. L’impianto, nato nel ’92, è costituito da una vasca da 33 metri,
‘accorciabile’ a 25 grazie ad un
pontone mobile’, una vasca da
20x10 metri e una zona benessere
che consta di palestra, vasca idromassaggio, bagno turco e sauna.
Nel savonese la palma al contributo più basso che un impianto
natatorio riceve dalla propria
amministrazione comunale
spetta a Loano. Sia per la vasche interne (una da 25X15 metri a cui se ne affianca un’altra
da una decina di metri e larga
cinque) sia per quella esterna,
scoperta, olimpica il Doria 2000
riceve un aiuto’ di 43 mila euro.
E’ di 500 mila euro la cifra che il
comune di Genova sovvenziona tutti gli anni per l’attività di
una delle sue piscine più grandi
e importanti, ovvero l’impianto
della Sciorba. Il polo natatorio
della Valbisagno è composto
da una vasca coperta da 50 metri (con tetto scorrevole che la
rende ‘open’ d’estate) e un’altra piscina olimpica scoperta.
L’IMPIANTO PRIVATO DI LEGINO
AtletI si allenano nella piscina scoperta dell’Amatori nuoto, inaugurata due anni fa accanto all’impianto coperto di Legino
AMATORI NUOTO, ESEMPIO VIRTUOSO
«DA PALAZZO SISTO SOLO 4 MILA EURO»
A FIANCO di realtà come la Rari Nantes che, oltre alla gestione dell’impianto comunale, percepisce una sovvenzione da parte del Comune, ci
sono anche società che faticano a far quadrare i
conti senza ricevere granché ma svolgendo al
contempo una grande funzione sia in termini
sociali che sportivi. È il caso dell’Amatori Nuoto
Savona. Una realtà d’élite dello scenario natatorio nazionale – ha sfiorato la promozione in serie A lo scorso anno - pur potendo contare soltanto sulle proprie forze. Che sono davvero esigue.
A
partire
dall’impianto.
Quello di via Magliotto a Legino è nato nei primi
anni ‘80 grazie alla forza di un gruppo di soci che
decisero di dare una ‘casa’ al nuoto che fosse
esclusivamente votata ad esso. Per di più in un
quartiere che aveva bisogno di un’offerta qualitativa differente sotto il profilo della socialità. Il
risultato, ampiamente centrato visto che la piscina leginese oltre a sfornare campioni di altissimo livello, è pure un polo di aggregazione importante,rischiaditramutarsiinunpeccatooriginale.
«Siamo sempre ritenuti dei privati e quindi
sembriamononmeritareattenzioniriguardoad
eventuali contributi – commenta il presidente e
allenatore Maurizio Divano – riceviamo dal Comune quattromila euro per due manifestazioni
come il Meeting Città di Savona e il Pesciolino
Selvaggio. Nessuno sembra accorgersi, però, ad
esempio, quale ricaduta simili manifestazioni
giorni tra il primo maggio e i primi di giugno ristoranti e alberghi cittadini si riempiono.
«E a noi non viene niente in tasca, sarebbe importantecheognitantoqualcunosenericordasse – prosegue Divano – così come si ricordasse
cheportiamoanchenoiilnomediSavonaingiro
per l’Italia e nel mondo».
È forse questo l’aspetto che maggiormente ferisce chi ha saputo creare un club di altissimo livello sportivo e sociale e fa fatica a mantenerlo
tale. Proprio per la mancanza di aiuti – non ultimo quello di poter disporre di uno spazio acqua
adeguato nell’impianto da cinquanta metri della “Zanelli” – i campioni che, nel nuoto, portano
lustro alla nostra città sono costretti a diventare
Maurizio Divano, presidente e allenatore
una risorsa per altri. Gli esempi più recenti sono
quelli di Erica Musso e Nicole Cirillo. La prima è
definita la nuova Federica Pellegrini per le pohanno per tutta la città».
Inumerisonoprestofatti.Conmigliaiadiper- tenzialità dimostrate. La seconda è il nome nuosone (soltanto per attenersi alle presenze gara) vo dell’Italia del nuoto di fondo. Il fatto di non
in arrivo nella città della Torretta, per alcuni poter offrire loro le condizioni ideali per migliorarsi ancora non soltanto fa emigrare talenti ma
rischia di non farne crescere altri.
«Purtroppo sono costretto a fare andare via i
LA FUGA DEI CAMPIONI
nostriatletimigliori–concludeDivano–Ericaè
andata in pianta stabile al centro federale di
«Per allenarsi in impianti
Ostia, mentre Nicole è alla Rari Nantes Torino.
adeguati i nostri atleti
Possono allenarsi in impianti adeguati e a qualunque
ora del giorno. Qui, per nuotare in vasca
migliori sono costretti
da 50 metri, dovevano scendere in vasca alle 5 e
a trasferirsi in altre città»
mezza del mattino».