Trasporti, parcheggi, mobilità lenta
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Trasporti, parcheggi, mobilità lenta
10 FOCUS bellinzonese + Nuova Bellinzona Quarta puntata della nostra Tribuna elettorale verso il 2 aprile ELEZIONI COMUNALI 2017 GIORNALEdelPOPOLO GIOVEDÌ 2 MARZO 2017 Trasporti, parcheggi, mobilità lenta A CURA DI Mauro Giacometti La Città che vor rei... Trasporti pubblici, certamente migliorati da qualche anno a questa parte grazie al PTB e ad investimenti milionari. Nodo intermodale alla stazione di Bellinzona, una rivoluzione. Gestione del traffico privato, un’impresa titanica. Parcheggi, problema sempre d’attualità. Piste ciclabili e zone pedonali, si può fare di più. Ecco le soluzioni e le suggestioni proposte da cinque candidati municipali. Michele Genini Nuova Bellinzona, basta fare l’addormentata tra i castelli. È ben risaputo, le attività commerciali del centro storico cittadino non stanno passando momenti euforici e di abbondanza, ma direi piuttosto il contrario; “num da borgh” ci dimentichiamo però che questo problema è condiviso da tutti i centri dei futuri quartieri della nuova Bellinzona, a vantaggio dei centri commerciali ubicati nella periferia, che non sono parte di questo disegno aggregativo. Per invertire la tendenza, bisogna avere il coraggio di permettere agli indigeni in primis, e ai turisti poi, di permettere di raggiungere e poi rimanerci, il nucleo della città, e del proprio centro di quartiere. La pragmatica e realistica pubblicità natalizia dei commercianti giubiaschesi deve far pensare, “meglio una gallina domani, che un uovo oggi”, eh sì, e quindi perché non offrire la possibilità di poter parcheggiare per esempio fuori dagli orari di punta in maniera gratuita. Chi fino a qualche anno fa andava apposta in centro PPD-Generazione giovani durante il mezzogiorno per mangiare, oggi preferisce andare al centro commerciale, perché comodo e non paga il parchimetro; i ristoratori non hanno ringraziato di certo per questa poco edificante iniziativa. Trovare un semplice e pratico posteggio nei nuclei, vicino a quei servizi che sono il ritrovo concreto delle diverse identità che hanno costruito questa aggregazione, è sempre più problematico per non dire impossibile. I pochi posteggi pubblici presenti sul territorio sono spesso se non sempre soggetti da seccanti e poco gradite tariffe che non rappresentano per le casse comunali un introito indispensabile ma bensì un freno allo sviluppo del piccolo commercio e della ristorazione. Bellinzona deve essere in grado, attraverso un’interconnessione sempre più importante tra mezzi privati e pubblici, di offrire ad ogni livello la miglior soluzione possibile a dipendenza della necessità della popolazione; questo non significa che il mezzo privato va completamente demonizzato. Uniamo lo sviluppo degli importanti mezzi pubblici e una rivitalizzazione dei centri, affinché anche AlpTransit non sia unicamente un “buco” che termina in uno stupendo ma desertico centro storico. Graziano Cr ugnola Il traffico è come l’acqua e l’elettricità… scorre dove c’è meno resistenza; e quando è presente in misura esagerata esonda o va in corto circuito, mandando in tilt il sistema. Vorrei una Città dove si vive bene in tutti i quartieri, con zone produttive e residenziali ben distinte, con una rete viaria efficiente che non vada in tilt ogni giorno e con un rinnovato legame con il fiume Ticino. Oggi i problemi di traffico non sono del tutto risolti, ne sono la prova le colonne che giornalmente si registrano in entrata verso il centro, così come il numero giornaliero di veicoli di passaggio nei quartieri. Basti pensare che sulle strade cantonali a Nord (Gorduno e Castione) si contano 25.000 veicoli al giorno e a Sud (Camorino e Gudo) 45.000. Ma molto è già stato fatto, grazie al lavoro della Commissione Regionale dei Tra- Partito Liberale Radicale sporti del Bellinzonese (CRTB). I Piani di agglomerato del Bellinzonese (PAB) elaborati sotto il suo coordinamento contengono un numero importante di misure realizzate, in fase di realizzazione e pianificate. Per ciò che riguarda il PAB 2, ad esempio, nella sua sessione del mese di ottobre 2016 il Gran Consiglio ha stanziato un totale di quasi 11 milioni di franchi per la realizzazione del nodo intermodale della Stazione FFS di Bellinzona e per l’allestimento dei progetti stradali di un secondo pacchetto di opere. Il PAB 3, sviluppato sempre sotto l’egida della CRTB prevede, tra le molte misure, la valorizzazione del parco fluviale, lo sviluppo dei comparti attorno alle stazioni ferroviarie e lo sviluppo urbano centripeto basato sul trasporto pubblico e sulla mobilità lenta. Queste opere, unite alla realizzazione del semi-svincolo, mirano ad ottimizzare la rete di trasporti pubblica e privata a livello comunale e regionale affinché si possa vivere bene in tutti i quartieri. Questo obiettivo è perseguito da tutti gli attori in campo: CRBT, Comuni, Teresa Guarna Or telli Gli anni recenti hanno visto un fermento immobiliare sul territorio della “nuova” Bellinzona. Non solo Bellinzona, ma altri Comuni (a cominciare da Giubiasco) hanno visto sorgere nuovi palazzi, con decine e decine di nuovi appartamenti. Anche le amministrazioni sono andate in questa direzione: a Bellinzona, ad esempio, questa volontà si è manifestata (e si sta manifestando) nelle continue proposte di urbanizzazione. Alla base di questo fervore c’è l’idea che una forte urbanizzazione sia un veicolo fondamentale per lo “sviluppo” della città, visione ormai dominante dopo l’apertura del tunnel di base del Gottardo. In questa direzione insiste anche la nuova “visione 2035” del Programma d’agglomerato di terza generazio- Giulio Deraita Tram o bus con frequenze ogni 10 minuti, una rete ferroviaria metropolitana, enormi e moderni parcheggi per velocipedi presso le maggiori stazioni, ciclopiste sicure e curate... non è un sogno ma quello che si trova spesso oltre Gottardo (ora addirittura a soli 20 minuti di treno). Nella nostra regione questo non si ripete, è solo questione di non volere o mancanza di visione? Non necessariamente, anzi devo dire che nel Bellinzonese, grazie alla spinta della Commissione Regionale dei Trasporti, negli ultimi anni qualcosa si è mosso, soprattutto nel favorire e promuovere i trasporti pubblici. Impresa non sempre facile a causa dei calibri delle nostre strade, e soprattutto a causa degli elevati costi d’investimento necessari. Costi non sempre sostenibili, soprattutto laddove il servizio viene poi a volte snobbato, è risaputo in effetti che si investe laddove vi sono i numeri. Eppure al di fuori di progetti quali il semisvincolo o le ulteriori fermate Tilo, solo il tra- Cantone e Confederazione. Ma queste opere, da sole, non permetteranno di raggiungere gli obiettivi prefissati se non accompagnate da una maggiore responsabilizzazione del singolo individuo, chiamato ad approfittare maggiormente dell’offerta dei trasporti pubblici. Anche i datori di lavoro potrebbero dar prova di sensibilità ambientale promovendo la mobilità aziendale, ad esempio con il car pooling o sostenendo finanziariamente, anche solo parzialmente, l’acquisto degli abbonamenti arcobaleno per i loro dipendenti. MPS/POP/Indipendenti ne PAB3, appena presentata, che di fatto sdogana la densificazione già in atto, della quale possiamo ammirare la “qualità edilizia” fatta di scatoloni e cemento a presa rapida. Quello stesso documento chiarisce subito che la nuova Bellinzona sarà “centripeta”: «Il centro urbano tra Bellinzona e Giubiasco» dove si concentreranno «gli abitanti, i posti di lavoro e i principali servizi pubblici e privati a carattere regionale; esso deve assumere una forte connotazione urbana, sia come densità, sia come Lega/UDC/Indipendenti/Noce sporto pubblico e la mobilità lenta offrono un’alternativa al trasporto privato a pendolari e non, permettono di contrastare l’aumento del traffico, che a sua volta genera necessità di parcheggi. Tutto quanto è collegato, ma allora cosa fare e da dove cominciare? Da subito i nuovi insediamenti generatori di traffico vanno attentamente analizzati e regolati a livello di piano regolatore, anche il grado di servizio dei trasporti pubblici rappresenta un criterio. Alcuni scempi fatti in tal senso si possono vedere a poca distanza dalla nuova Bellinzona. Gli investimenti in materia di mobilità lenta vanno ponderati maggiormente, i soldi non sono infiniti e proprio per questo van ben spesi. Con piacere assisto in questi giorni al completamento degli ultimi 50 metri della ciclopista presso il ponte sulla Moesa, opera pendente da decenni, forse accantonata sinora a causa della realizzazione di diverse passerelle milionarie sul Ticino!? La mobilità lenta si può incentivare anche con meno, importante farlo bene (vedi via Chicherio...). Sicuramente si può fare di più, oltre agli investimenti e ai progetti vi è però la cosa più importante; ognuno di noi può dare il suo contributo. qualità dell’edificazione e degli spazi pubblici». In questo contesto altre priorità, quelle che hanno fatto la “fortuna” (dal punto di vista urbanistico) di diversi Comuni del Bellinzonese, vengono così messe in secondo piano. Pensiamo qui in particolare allo sviluppo delle zone pedonali, alle aree verdi e di svago (parchi pubblici), agli orti urbani collettivi, alle piste ciclabili (vere piste ciclabili, separate dal traffico veicolare), alla moderazione del traffico e alla sua Renato Züger Le elezioni di quest’anno sanciscono la nascita di una città, che per numero di abitanti si situa a ridosso delle prime 10 in Svizzera. C’è però da colmare ancora un ritardo rispetto ai principali centri del Paese: dal profilo dell’atteggiamento nei confronti della mobilità sostenibile, Bellinzona attualmente non è purtroppo in grado di competere con le realtà a nord delle Alpi. Motivi storici e culturali inducono parte della popolazione e di riflesso le autorità politiche a pensare e pianificare la mobilità ancora troppo spesso in funzione del cosiddetto “traffico individuale motorizzato”, ossia prevalentemente delle automobili. Difficile dire se le scelte politiche in materia di infrastrutture e servizi debbano provocare o seguire i cambiamenti nelle abitudini dei cittadini: è probabilmente più razionale agire in contemporanea sui due fronti. Pertanto, non si può che auspicare una città più orientata alla mobilità lenta (pedonale e ciclabile), in grado di offrire un trasporto pubbli- diminuzione – in particolare nei centri abitati. Anche il progetto di promozione della mobilità lenta per il tragitto casa-scuola (Meglio a piedi) dopo una prima fase nella quale sono state attuate alcune misure sicuramente importanti (fermate scendi e vivi, messa in sicurezza di alcuni tragitti) sembra ora essersi arrestato e alcune delle misure proposte, come quella della messa in sicurezza del sottopassaggi o della rivalutazione dei piazzali scolastici, sono finiti in qualche cassetto. Unità di Sinistra e i Verdi co efficiente e concorrenziale. La nuova Bellinzona ha il vantaggio di estendersi su un territorio relativamente omogeneo; se è vero che ad esempio la Valle Morobbia continuerà ad avere le sue peculiarità, il nucleo urbano centrale sul fondovalle si presenta già sostanzialmente coeso e adatto quindi ad un’impostazione più unitaria dei trasporti e delle infrastrutture. I collegamenti pendolari dal centro verso i quartieri “periferici”, così come verso il resto del Cantone, potranno far capo alla rete già esistente di autobus e treni TiLo (per questi ultimi sono in progetto nuove fermate). L’opera potrà dirsi completa però solo con la realizzazione di una rete di percorsi ciclabili “utilitari”, pensati cioè per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola. Un ulteriore vantaggio è la già avvenuta condivisione di un documento programmatico di ampio respiro quale il Piano di Agglomerato, in cui figurano esplicitamente gli obiettivi pianificatori per i prossimi anni: “sviluppo centripeto” degli insediamenti nelle zone meglio servite dalla rete di trasporto pubblico (che pure sarà gradualmente migliorata), unito ad esempio ad una politica più attenta e coordinata sul tema dei parcheggi.