Roger Guyett, l`uomo dietro agli effetti speciali di Star Wars

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Roger Guyett, l`uomo dietro agli effetti speciali di Star Wars
Roger Guyett, l’uomo dietro agli effetti speciali di Star Wars
wired.it/play/cinema/2016/10/27/roger-guyett-effetti-speciali-star-wars/
27/10/2016
Dietro agli effetti speciali di Rogue One, il prossimo film della saga di Star Wars in uscita a dicembre (un prequel su
come furono rubati quei piani della Morte Nera che vediamo nel primissimo film della saga) c’è Roger Guyett.
Rigidamente formato in quella scuola di alto artigianato digitale che è la Industrial Light And Magic , Guyett è
arrivato a ricoprire le posizioni più alte, cioè supervisore agli effetti speciali, e anche a essere assistente alla regia
delle seconde unità sui progetti in cui il ritocco in post produzione (un processo che inizia sul set, contrariamente a
quel che si crede) è più determinante, ovvero film come i due Star Trek di J.J. Abrams, Cowboy e alieni o Il
risveglio della Forza.
Arrivato in Italia per partecipare alla View Conference di Torino, Guyett ha risposto alle nostre domande sullo stato
degli effetti speciali, sul fatto che sempre più i registi cercano di evitarli e realizzare stunt ed effetti in maniera
pratica cioè con vecchi trucchi e sulle nuove frontiere da esplorare.
Nel lavorare agli effetti di un film della serie di Guerre Stellari quanto ci si basa sui vecchi effetti dei vecchi
film della saga? Si devono somigliare?
“Quel lavoro fatto sugli originali l’abbiamo studiato molto ma non per copiarlo, bensì per imparare da esso. Perché
in realtà essendo la nostra tecnologia completamente diversa, non prevedendo mai delle miniature o dei modellini
ma lavorando solo in digitale, l’unica cosa che possiamo avere in comune è la maniera in cui le singole inquadrature
sono composte.
A ogni modo, quello che ci interessava realmente era raggiungere l’effetto più realistico possibile”.
L’impressione è che siamo arrivati a realizzare il fotorealismo, che quel tipo di ricerca sia arrivata quasi al
termine. Una volta raggiunta qual è la prossima sfida per gli effetti digitali?
“In realtà cose come la creazione di un essere umano digitale completamente credibile sono ancora molto
complesse e prevedono tantissimi problemi irrisolti. Certo film come Benjamin Button ci si sono avvicinati ma non
ci siamo davvero. La simulazione di comportamenti molto complessi pure sta migliorando ma la linea tra effetti
digitali, grafica in tempo reale e realtà virtuale è sempre più sfumata… Io prevedo grossi cambiamenti nel campo
della realtà aumentata nei prossimi anni”.
Negli ultimi film a cui hai lavorato risulti anche regista di seconda unità. È così che ci si occupa davvero
degli effetti digitali, facendo la regia di seconda unità?
“Solitamente il regista di seconda unità gira le scene in cui non ci sono gli attori principali, spesso quelle d’azione.
Proprio per questo ancora più di frequente si tratta di scene con moltissimi effetti digitali, e avere una conoscenza in
questo campo è molto utile per ottimizzare il processo produttivo. Spesso i supervisori agli effetti speciali girano
diverse scene che prevederanno i detti effetti senza che gli venga riconosciuto. A ogni buon conto, quando fai il
regista di seconda unità la tua prima preoccupazione è il film, non gli effetti”.
Fino a qualche anno fa gli effetti digitali nei film miravano a creare l’impossibile, venivano usati moltissimo
per scatenare meraviglia. Negli ultimi anni invece vengono dosati, mentre quelli analogici tornano di moda.
Mad Max: Fury Road è uno degli esempi migliori, come anche Il risveglio della Forza. Pensi che questa
riduzione dell’intervento del digitale sia un bene?
“In realtà, benché spesso sembri che ci sia molto lavoro analogico, si tratta di lavoro digitale fatto per sembrare
analogico. Ne Il risveglio della Forza ci sono almeno 2.220 inquadrature con effetti digitali, ma abbiamo sempre
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cercato di far sembrare che questi fossero effetti analogici, che fosse presente l’impressione di vedere posti veri o
veri set là dove in realtà non c’erano”.
Quali sono secondo te dei buoni esempi recenti di effetti speciali?
“È difficile scegliere tra tutto l’ottimo lavoro che viene fatto in giro per il mondo. C’è sia l’approccio fotorealistico di
Deepwater Horizon, sia l’animazione pazzesca di Il libro della giungla o l’ancor più fantastico lavoro fatto per A
Monster Calls.
Ma aspetta Rogue One, quello sì che sarà pazzesco”.
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