«Sapete che vi dico? Io mollo tutto e vado a vivere alle Bahamas»

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«Sapete che vi dico? Io mollo tutto e vado a vivere alle Bahamas»
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L’ECO DI BERGAMO
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015
Le storie
Bergamo senza confini
L’iniziativa
Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza
confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della Comunità Bergamasca. Per chi lo desidera è possibile ricevere
gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].
«Sapete che vi dico?
Io mollo tutto
e vado a vivere
alle Bahamas»
DI ELENA CATALFAMO
Paola Consoli l’ha fatto davvero: originaria di Vigolo, ora vive ad Harbour Island
Responsabile del personale in un’azienda, ha lasciato il lavoro a 40 anni
Ora fa la fotografa sull’isola e fa conoscere il lago d’Iseo ai vip americani
Il momento più difficile? Quello in cui ha scelto di non tornare più indietro
«La felicità è a portata di mano, ma a volte le teniamo occupate da futili oggetti»
apete che vi dico? Mol­
lo tutto e vado alle
Bahamas... Quanti, da­
vanti allo specchio la
mattina prima della
routine quotidiana, si sono detti
almeno una volta: mollo tutto e
parto per... Beh, c’è qualcuno che
non solo l’ha detto ma l’ha fatto
veramente. È Paola Consoli ori­
ginaria di Vigolo, sul lago d’Iseo.
Per la fatidica soglia degli «anta»
si è concessa una piccola follia:
ha lasciato un lavoro da respon­
sabile del personale e ha messo
su casa a Harbour Island, isola
dell’arcipelago delle Bahamas,
dove oggi è fotografa e video­
maker, oltre che pronta a lan­
ciarsi in un nuovo progetto che
lega Bergamo alle 700 isole e
isolette dell’Oceano Atlantico.
S
Di che cosa ti occupavi a Bergamo
prima della partenza per le Baha­
mas?
«In Italia ero responsabile del
personale di una società di Mila­
no. La mia vita si svolgeva tra le
mura del mio ufficio, il metrò e
la mia casetta».
Quando hai deciso di mollare tutto
e trasferirti lì?
«La decisione è arrivata da sé,
nel momento più inaspettato.
Per due anni infatti ho fatto la
pendolare Italia ­ Bahamas per
amore: tutti avrebbero pensato
che il grande passo sarebbe arri­
vato con il matrimonio invece è
arrivato quando ci siamo lascia­
ti. Alla fine della storia con il mio
ex compagno sono ritornata sul­
l’isola con l’intenzione di saluta­
re gli amici e di tornare alla mia
vita ordinaria. Pochi giorni pri­
ma di rientrare ho iniziato a sta­
re malissimo, piangevo tutti i
giorni, allora ho deciso di segui­
re il mio istinto e di rimanere: da
quel momento la mia vita è cam­
biata. È stato il momento più
La scheda
Paola Consoli
EX RESPONSABILE
DEL PERSONALE
ORA FOTOGRAFA
E VIDEOMAKER
intrise di natura, chiacchiere tra
compaesani e il meraviglioso
panorama del lago e di Montiso­
la. La città è stata il mio sogno
per anni, ma dopo un po’ ci si
sente soffocare, soprattutto
quando ti rendi conto che potre­
sti fare meglio per il tuo lavoro
e te stessa in una situazione di­
versa. Qui sento di aver trovato
la mia condizione ideale per vi­
vere e lavorare, un ambiente
semplice in un contesto inter­
nazionale, sospesa tra l’oceano
e il cielo».
1
E che cosa non ti piace?
Nata a:
Vigolo (lago d’Iseo)
Vive a:
Harbour Island (Bahamas)
La sua avventura online:
Potete mantenervi
aggiornati sui progetti di
Paola attraverso la pagina
Facebook «Bai, esperienza
di vita tra Bahamas e
America ­ Italia»:
https://www.facebook.com
/bahamaita
doloroso e felice allo stesso tem­
po».
Che cosa ti piace della vita sull’isola?
«La semplicità, la sensazione di
vivere in un’unica grande fami­
glia grazie all’affetto e al calore
dei bahamiani, la natura che ci
circonda, ma anche il fatto di
vivere in una meta tra le più
ambite dal turismo di alto livello
internazionale
(Harbour
Island) e di potersi sedere a bere
una birra da “Sammy’s” o a
“Beyond The Reef” con milio­
nari e celebrità in infradito e
bermuda. Sono cresciuta in una
piccola realtà di provincia, Vigo­
lo, un paese di 600 persone sul
lago di Iseo, le mie radici sono
Bergamo senza confini è un progetto de
«Non mi piace il fatto di essere
lontana dalle mie amicizie, so­
prattutto dalla mia migliore
amica Cindy e dai suoi bimbi,
per il resto non c’è qualcosa che
non mi piaccia, è solo tutto di­
verso e mi adeguo».
Com’è una giornata su un’isola?
«L’unica costante sono le pas­
seggiate con il mio cagnolino
Briland, un miniature pinscher:
alle 6,30 mi zampetta sulla spal­
la per svegliarmi e dirmi che è
ora di mangiare e di uscire. Ini­
ziare la giornata passeggiando
a piedi scalzi sulla spiaggia ca­
rezzati dal vento e accompagna­
ti dal frangersi delle onde, anzi­
ché con il suono dei clacson e lo
smog della città, è un gran privi­
legio. Per il resto le giornate so­
no contraddistinte da tanto la­
voro, tante ore davanti al mio
Mac a editare o in giro con le mie
Canon. La mia passione per la
fotografia ormai è una profes­
sione».
Questa esperienza ti ha aiutato a
capire qualcosa? E se sì, che cosa?
«Mi ha aiutato a capire che non
c’è niente di più prezioso che
stare bene con se stessi: spesso
si cresce vivendo nelle aspettati­
ve altrui, alienandosi dalle pro­
in collaborazione con
2
3
Paola Consoli, da Vigolo sul lago d’Iseo ad Harbour Island (Bahamas)
1.Paola Consoli sulla spiaggia di Harbour Island, una delle 700 isole dell’arcipelago delle Bahamas,
nell’Oceano Atlantico; 2. Jonathan Wells, compagno di Paola, durante un recente viaggio in Italia:
insieme stanno cercando di valorizzare il turismo Italia ­ Bahamas; 3. Paola nella nuova veste di foto­
grafa e videomaker alle Bahamas
prie passioni ma alla fine ti rendi
conto che la vita è solo una e che
merita di essere vissuta nel ri­
spetto più assoluto di se stessi
e delle proprie ambizioni. Que­
sto atteggiamento può sembra­
re un po’ egoistico, ma meglio un
egoista sincero che un ipocrita
frustrato. Mi ha aiutato a capire
che nella vita serve poco per
essere felici: la felicità è ha por­
tata di mano, ma spesso abbia­
mo le mani occupate a barattar­
la con qualche futile oggetto di
consumo, destinato a darci una
temporanea soddisfazione. Ha
confermato quello che da tempo
pensavo, ossia che non ci sono
limiti se non quelli che costruia­
mo nella nostra mente».
Come ti sembra Bergamo vista dalle
Bahamas?
«Devo dire che grazie a questa
esperienza ho rivalutato tanto
la mia terra: da lontano ho ini­
ziato ad apprezzare di più le mie
radici e a esserne fiera, a raffor­
zare gli affetti sinceri. In tutto
il mondo apprezzano la nostra
Italia, la nostra cultura, il nostro
cibo, la nostra storia, purtroppo
pochi conoscono il nostro terri­
torio, la maggior parte ha sentito
parlare del lago di Iseo per i mo­
toscafi Riva. Qualche anno fa ho
portato degli amici americani a
visitare il lago di Iseo e la Fran­
ciacorta e sono rimasti entusia­
sti, allora è nata l’idea di pro­
muovere sull’isola la mia terra
con le mie foto, video e la mia
esperienza di vita. L’intento mio
e del mio compagno Jonathan
Wells, è di promuovere tra i
bahamiani e i turisti americani
e inglesi che scelgono questa
meta per le loro vacanze il no­
stro territorio e i nostri prodotti,
e ovviamente anche il contrario!
Il progetto è ambizioso e non
facile, però abbiamo tanti amici
che ci sostengono e ci stanno
aiutando a promuovere l’idea.
In Italia la nostra avventura è
spesso in onda su “Radio Num­
ber One” e a breve lanceremo
sull’isola il primo prodotto to­
talmente ideato e prodotto sul
lago di Iseo, i bracciali della
L4K3».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Il mio sogno è di poter conti­
nuare a vivere questa vita il più
a lungo possibile, sto vivendo
nel mio sogno diventato realtà,
cosa potrei volere di più!?». n
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