compagnia teatrale l`aquilone

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compagnia teatrale l`aquilone
LE NOSTRE COMMEDIE
La Scuola delle Mogli
"La scuola delle mogli" è il primo capolavoro comico assoluto del teatro di Molière. Si tratta
di una vera e propria commedia di costume e dunque di uno dei primi esempi di teatro
realistico, moderno e borghese. La storia di Arnolfo che alleva nella più totale ignoranza la
donna che dovrà essere sua moglie, la sua gelosia nei confronti di una “lolita” che sfugge ad
ogni controllo e la sua sofferenza causata dall'errata convinzione di detenere il dominio
assoluto su tutto, provocano il riso ma anche la compassione. Questa commedia riconduce ai
significati universali che sono propri della grande poesia. Attuale come lo sono sempre i
grandi capolavori "La scuola delle mogli" assume un particolare valore alla luce del tema
della liberazione e della rivalutazione della donna.
L 'Avaro
di Molière
Fra le grandi commedie Molieresche è quella in cui ha maggior spazio l’elemento farsesco,
(anche se esso appare sempre strettamente collegato all’azione scenica.). Arpagone nella sua
follia, è tenuto a onorare il suo rango di Signore del XVII° secolo, sarà proprio dai suoi goffi
tentativi di dimostrare un’agiatezza che nella realtà non può essere, data la natura tirata del
protagonista, che nasce la comicità e il divertimento di questa allegra commedia.
Com' che ridevimo 'na olta
(le farse)
di Lelio Ottorino
Recitati in dialetto veneto, questi divertentissimi sketch della durata di 15 minuti c.a. l'uno,
faranno ridere a crepapelle il pubblico, un po' commedia e un po' cabaret, le nostre “farse”
(di estrazione popolare) sono l'ideale per una serata all'insegna del più assoluto buon'umore.
Esse possono formare uno spettacolo completo di un'ora e mezza circa, o possono essere
recitate creando sprazzi di allegria in momenti diversi della serata stessa.
Quel mas'cio... de Nani
Sottotitolo: "Com' che vivevimo na 'olta"
In questa divertentissima commedia, portiamo uno spaccato della vita rurale dei tempi
andati, con i suoi divertenti interpreti di estrazione assolutamente popolare, e con un dialetto
vivo e schietto, che ci riporterà indietro con gli anni fino ai tempi dei nostri nonni.
L'anello magico
di C. Goldoni
Il divertentissimo canovaccio de “La Bague Magique”, scritto da Goldoni per la Comèdie
Italienne, all’incirca tra il 1762 e il 1764 è particolarmente rappresentativo del rapporto tra
spettacolo vero e proprio (mestiere e scrittura); Questa favola settecentesca, ma senza tempo,
magistralmente giocata da un allegro Arlecchino è oggi una curiosa riscoperta, anche per la
forma in cui è stata scritta: parte in italiano e parte in dialetto, con parecchie scene a soggetto.
LE FIABE
“Bella e la Bestia”
Quello che più ci ha interessato di questa versione è l'attualità delle dinamiche relazionali: In un mondo come
quello attuale in cui il confronto con il "diverso” (di etnia, religione o cultura), è esercizio quotidiano, il
messaggio di questa storia ci appare estremamente opportuno. Belle, (fanciulla dal carattere dolce e
comprensivo ma deciso), ben si coniuga con le ragazze del nostro tempo e la sua positività, la mette in evidenza
come chiaro esempio per tutti i giovani. Lo spettacolo, in sé molto romantico, è rallegrato dalla presenza di Nereo
(fratello di Belle) giovane vanitoso ed egocentrico.
”La Regina delle Nevi”
Prendendo lo spunto da questa fiaba molto particolare di Andersen, abbiamo messo in particolare risalto una
tematica che riteniamo molto importante per i giovani di oggi, quella dell'amicizia, nella generazione attuale
troppo spesso i ragazzi tendono all'isolamento, questo fa sì che vada perduto quel sentimento di sacrificio e di
collaborazione verso il prossimo, indispensabile per fare di essi individui sensibili e disponibili al bisogno. Questa
storia vuole inoltre mettere in guardia il giovane sui rischi che il mondo cela, a volte il male può rivelarsi anche
dietro le sembianze più rassicuranti. La storia è stata resa divertente ed accattivante, grazie all'interazione
creata dai suoi interpreti.
“Il giovane Mago Merlino”
Merlino è mai stato giovane? Questa fiaba è incentrata sulle prime esperienze del celebre personaggio,
quando inesperto e un po' pasticcione egli giunge per la prima volta in città, dove il Re ha imposto una
severa tassa sul pane, tassa che scatena l'ira di una giovane fata (Morgana), la quale manda una
maledizione sul palazzo reale, maledizione che ricadrà anche sui nostri giovani spettatori.
“Simbad ed il principe Hamed”
Tratta da “Le mille e una notte” Questa storia vuole insegnare quanto effimero sia il valore della bellezza
estetica se non sostenuta da un animo nobile e gentile; vuole altresì contribuire a valorizzare l’importanza
dei libri nella crescita culturale e spirituale dell’individuo, consigliando caldamente alla lettura ed alla
frequentazione dei luoghi deputati a conservare gli stessi: le biblioteche. Poiché la trama verte attorno alla
ricerca del mitico “libro d’oro”.Lo spettacolo, grazie alla comicità della coppia Simbad – Mustafà ed alle
folcloristiche musiche e canzoni mediorientali, risulta divertente ed educativo; il tutto è arricchito da
costumi e scene che sono piccole opere d’arte.
“Il primo volo”
Una povera gabbiana, vittima del petrolio, desidera prima di morire deporre un uovo. La necessità la
spinge così ad atterrare a gran fatica, nel balcone del paese più vicino, qui si trova un grosso gatto nero, al
quale affida il suo piccolo, strappando proprio in punto di morte la solenne promessa di crescere il pulcino
che nascerà con impegno e devozione, insegnandogli infine a volare.
“In repertorio”
”La Principessa Fiordirosa”
“Fiaba musicale a sfondo ecologico”
Gli Abiti nuovi dell'Imperatore
DI H.C.Andersen
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