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Martedì 25 Ottobre 2005 1 IL SINDACATO DEI CITTADINI SCUOLA ISTITUZIONI SCOLASTICHE E CULTURALI ALL’ESTERO FORMAZIONE PROFESSIONALE Il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, dopo la chiusura del Ccnl, fa il punto sui temi aperti La scuola e la sfida della modernità Principi, proposte e progetti di un sindacato in «buona salute» Il punto DI FRANCESCA RICCI valorizzaGli insegnanti, Modernizzazione, zione delle professionalità, contratto, ruolo del sindacato nel un ruolo chiave confronto politico. Sono questi i DI NOEMI RANIERI Si è celebrata in questi giorni la giornata mondiale degli insegnanti. Anche il presidente Ciampi ha testimoniato l’attenzione sul ruolo da essi svolto per un grande progetto di democrazia cognitiva che coniughi obiettivi di sviluppo economico sostenibile con quelli di coesione sociale. Il richiamo alle istituzioni a rafforzare l’impegno per valorizzare la loro funzione anche con il confronto e l’incontro tra la scuola, la società, l’università e le istituzioni di ricerca dovrebbe rappresentare un monito per coloro che tentano di spingerne la funzione ai margini della comunità educante, riducendo le risorse per la loro formazione, rimettendo alle famiglie la scelta di attività e insegnamenti, sostenendo l’ingresso di esperti esterni nelle scuole con il messaggio che sono «altri» a saper insegnare davvero. È pur vero che gli insegnanti devono tornare ad assumere le proprie prerogative, riaffermare la propria funzione, arricchita dall’autonomia progettuale, e aprirsi a nuovi orizzonti. Alle tradizionali competenze per operare tra i bisogni culturali della società della conoscenza occorrerà aggiungerne altre: imparare a lavorare in équipe, partecipare all’organizzazione e alle decisioni, confrontarsi con i genitori, acquisire le tecnologie dell’informazione della comunicazione, condurre attività di ricerca e sperimentazione. La giornata mondiale ha posto l’accento sulla formazione di qualità per una scuola di qualità; per farle occorrono investimenti, finanziari, culturali, professionali e personali. A ognuno il proprio dovere. Agli insegnanti spetta, con l’aiuto di un moderno sindacalismo, di riprendersi la scuola, riaffermarne identità e autonomia, dimostrare di essere artefici dello sviluppo intellettuale dei giovani e del progresso sociale. punti di approfondimento che fanno da sfondo a questa intervista con il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna. Un’occasione particolare, fuori dalla stretta attualità, per mettere a fuoco principi, proposte e progetti di un sindacato in «buona salute». Domanda. A ogni cambio di governo i ministri designati al dicastero dell’istruzione decidono di mettere mano al sistema scolastico. Che cosa ha la scuola italiana che non va? Risposta. La scuola italiana, come quella degli altri paesi europei, è chiamata ad adeguarsi alla nuova sfida che la globalizzazione e la società della conoscenza de- terminano. Gli strumenti sono formazione continua, personalizzazione, flessibilità organizzativa e didattica per far acquisire a tutti le conoscenze e le competenze richieste, oltre a una forma mentis critica, basata su ricerca e curiosità. Detto questo, che dà un senso al cambiamento, gli interventi legislativi basati su «punto e a capo», «cambiamo tutto», sono risultati inefficaci. Ora occorre rimboccarsi le maniche e operare con interventi chiari, graduali, condivisi, di effettiva praticabilità, che tengano conto della scuola reale, delle tante esperienze fatte sul campo da tanti insegnanti. D. Qualità, modernizzazione, impianto nazionale della scuola italiana: sono principi che fanno da bussola alle scelte sindacali della Uil scuola. Perché sono così importanti? Massimo Di Menna R. La modernizzazione è insita nel concetto di scuola: una scuola ferma, sempre uguale a se stessa si scontrerebbe con i tanti mutamenti sociali. L’impianto nazionale è garanzia che l’istruzione dei giovani sia una delle funzioni nazionali dello stato. Senza una scuola nazionale non ci sarebbe l’unità nazionale. Non va dimenticato quanto la scuola abbia fatto per l’unità culturale del paese. D. È stato da poco sottoscritto il rinnovo del contratto. Com’è andata la trattativa? R. Avevo molta preoccupazione per i tempi. Spesso i riti del negoziato prevalgono sull’esigenza di far presto. Il contratto era scaduto ormai da 20 mesi. Non c’era più tempo da aspettare. Abbiamo concluso la trattativa in 15 giorni, un vero record. Avevamo chiare le aspettative del personale. segue a pagina 3 CONTRATTO/ Si è conclusa la trattativa per il rinnovo del secondo biennio Firmata una buona intesa Ora aumenti e arretrati in busta paga entro dicembre «Ora deve essere fatto tutto il dovuto perché le procedure formali siano veloci per far avere aumenti e arretrati nelle tasche del personale entro dicembre», mette in evidenza Massimo Di Menna, dopo la firma dell’accordo. Le decorrenze sono rispettate con incrementi dal 2004 e si prendono gli arretrati. Si conclude una trattativa per il rinnovo che è stata lunga e difficile, ci sono stati tre scioperi. È una buona intesa. Siamo riusciti a dare velocità al negoziato, evitando riti burocratici e lungaggini. Il risultato pratico al quale abbiamo mirato è stato quello, con una situazione economica che si è evo- luta, prezzi in aumento e stipendi fermi al 2003, di far arrivare aumenti e arretrati nelle tasche del personale della scuola. La Uil scuola sollecita il governo alla definizione rapida di tutte le procedure di approvazione. «Non si deve perdere tempo. Bisogna evitare laccioli burocratici e fare in modo che questi soldi vadano subito a chi lavora a scuola. Nella prossima Finanziaria», aggiunge il segretario della Uil scuola, «debbono essere previste le risorse per il prossimo contratto perché questo scade a dicembre e si apre una nuova tornata contrattuale per il 2006-2009 e i fondi vanno previsti e inseriti nella legge di bilancio. E sia chiaro, niente tagli per la scuola e nessun blocco degli automatismi che determinerebbe una reazione forte di protesta del mondo della scuola». SECONDARIA CORSI ABILITANTI CIAMPI FINANZIARIA Lo spostamento al 2007 per rivedere che cosa non va Ai nastri di partenza i nuovi corsi per l’abilitazione Rafforzare l’impegno per valorizzare la funzione docente Le proposte del sindacato per correggere la manovra a pag. 2 a pag. 2 a pag. 2 ALL’INTERNO: IL TESTO E LE TABELLE DELL’ACCORDO, LA SCHEDA E LE TABELLE ELABORATE DALLA UIL SCUOLA CON IL DETTAGLIO DEGLI AUMENTI E DEGLI ARRETRATI PER ORDINE DI SCUOLA E PER PROFILO PROFESSIONALE. NELLE PAGG. 4, 5 E 6 a pag. 3 2 Martedì 25 Ottobre 2005 SCUOLA D’OGGI Servono chiarimenti su portfolio, indicazioni nazionali e funzione tutoriale DUE MESSAGGI Più autonomia alle scuole Ciampi: nella scuola Va riaperto il dialogo sulla riforma delle primarie c’è il futuro N R Un anno di riflessioni per le secondarie N N R DI OEMI ANIERI ell’incontro del 18 ottobre il ministro della pubblica istruzione, Letizia Moratti, ha assunto impegni con le organizzazioni sindacali per la riapertura di un confronto sulle problematiche connesse all’attuazione della riforma del ciclo primario. Due di queste riguardano aspetti prettamente contrattuali, la riduzione a 18 delle ore di attività frontale spettanti al docente incaricato della funzione tutoriale e la previsione di nuovi modelli organizzativi e di profili professionali attinenti l’introduzione dell’anticipo nella scuola dell’infanzia. Altre questioni da affrontare con le molle, ma in sede diversa da quella Aran per la negoziazione, sono le modifiche sulle indicazioni nazionali, l’introduzione del portfolio delle competenze individuali e le contraddizioni rispetto allo sviluppo di piani di studio personalizzati. È bene che il ministro si sia reso conto della complessità, delle difficoltà di realizzazione della riforma e della possibilità di ri- DI OEMI ANIERI Il 14 ottobre 2005 il consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva gli ultimi due decreti legislativi attuativi della riforma. La 14a legislatura porta a casa il risultato dell’intero riassetto, finora solo sulla carta, del sistema scolastico italiano, il mosaico ha infatti tutte le tessere, il decreto per il riordino del ciclo primario, l’alternanza scuola-lavoro, il diritto-dovere, l’intesa in sede di conferenza unificata sui corsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale a cui si sono, quindi, aggiunti formazione (e reclutamento) dei docenti e riordino del ciclo secondario. Alcuni provvedimenti hanno già effetto, altri invece avranno effetti ritardati nel tempo. In teoria nell’anno scolastico 2006-2007 dovrebbe partire, se verranno emanati in tempo utile i connessi decreti amministrativi, il nuovo modello di formasolverle con il confronto. Tale orientamento affronta però tardivamente il problema: secondo la Uil scuola più corretto sarebbe stato riconoscere alle scuole, come sancito dalla legge, la possibilità di agire in autonomia e trovare nell’ambito del Pof soluzioni congrue all’organizzazione didattica del Le critiche di Di Menna al decreto del governo zione dei docenti; mentre nel 2007-2008 si registrerà l’avvio della riforma del ciclo secondario con effetti sugli alunni, i docenti e gli ordinamenti del sistema dei licei, già definito, in quello dell’istruzione e formazione professionale in capo alle regioni, tutto da definire. Grazie a un accordo assunto in sede di conferenza unificata stato-regioni-autonomie locali, il ministro ha incassato un parere che permette di far proseguire il cammino di riforma del ciclo secondario, frenandone i motori, come richiesto anche dalla Uil, rinviarne di un anno l’avvio, bloccare ipotetiche quanto discutibili sperimentazioni, aprire un periodo di riflessione e un confronto tra i diversi soggetti; le regioni, in merito al chi fa che cosa, gli addetti e le loro rappresentanze sulle ricadute professionali, le famiglie rispetto all’esito dei percorsi formativi dei diversi sistemi. Sollevare i respiri affannosi di molti. nuovo modello ordinamentale, coerentemente con i profili contrattuali. Oltre al tavolo Aran la scuola primaria aspetta ancora chiarimenti sull’uso e la struttura del portfolio delle competenze, sulla valutazione del comportamento, sulla funzione tutoriale e altro ancora. Li aspetta, dopo che per risolverli, l’esperienza concreta ne ha sottoposte molte a un anno di dissapori e diatribe interne, le quali ne hanno oltremodo usurato il patrimonio di competenze professionali, la disponibilità al lavoro comune e condiviso e la distribuzione delle responsabilità. Soddisfazione di Uil scuola per l’atteso decollo Scuole secondarie Corsi abilitanti, Riforma virtuale finalmente si parte «Una riforma virtuale». Commenta così Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola, l’approvazione da parte del consiglio dei ministri del decreto del secondo ciclo di istruzione e formazione. In questo contesto la sperimentazione al 2006 non è praticabile e rischia di amplificare la separatezza tra sistema dei licei e sistema dell’istruzione professionale. Dal quadro tracciato dal decreto mancano completamente gli istituti professionali: il decreto non li regolamenta e rimanda alle regioni. Ci si domanda: che fine faranno questi istituti? Quali sono i compiti dello stato e quali quelli delle regioni? Ci sono garanzie di stabilità e professionali per tutto il personale? «Lo spostamento al 2007 deve servire a rivedere le cose che non vanno», rilancia il segretario della Uil scuola, «in particolare il sistema duale, la scelta precoce. Il sistema scolastico e formativo deve dare a tutti i ragazzi, anche attraverso un sistema integrato, una solida cultura di base. Per la definizione delle competenze, chi fa che cosa tra stato e regioni», chiarisce Di Menna, «il confronto deve essere triangolare con la presenza attiva del sindacato. Per la Uil scuola il sistema dell’istruzione deve avere un impianto nazionale. Sarebbe negativo ipotizzare tanti sistemi scolastici quante sono le regioni. Solleciteremo un vero negoziato e risposte concrete per dare certezze e stabilità a tutti gli insegnanti (licei, istituti tecnici e professionali). Per il prossimo anno scolastico non sono previsti cambiamenti», aggiunge il segretario della Uil scuola, «i ragazzi che dovranno fare le preiscrizioni quest’anno lo faranno sulla base dell’attuale ordinamento con un ciclo di studi che resterà invariato per i cinque anni. Tutto partirà dal 20072008. È un periodo di tempo che andrà utilizzato proficuamente, per aprire un confronto ampio e concreto, per giungere a una riforma condivisa che l’Italia attende da più di quarant’anni». WWW.UILSCUOLA.IT Sul sito è disponibile una tabella elaborata dall’Ufficio studi della Uil scuola nella quale sono tracciate le possibili corrispondenze tra l’assetto degli istituti superiori come previsto dall’ordinamento attuale ai nuovi licei prefigurati dalla riforma. I testi dei decreti relativi al secondo ciclo dell’istruzione e sulla formazione e reclutamento degli insegnanti saranno messi on-line non appena disponibili. DI PASQUALE PROIETTI I nuovi corsi abilitanti sono una realtà. Come organizzazione sindacale non possiamo non dirci soddisfatti per il conseguimento di un risultato che solo qualche mese fa sembrava impossibile da raggiungere. La Uil ha fortemente voluto l’attivazione del comma 1-ter dell’art. 2 della legge 143/04, che prevede la partecipazione ai corsi di tutti i supplenti con almeno 360 giorni di servizio (dal 1° settembre 1999 al 6 giugno 2004), e ha sempre operato affinché fossero ricompresi nella procedura concorsuale anche tutti i docenti di scuola primaria e dell’infanzia diplomati prima del 1999 che la legge sembrava voler escludere (lett. c-bis, c. 1 art. 2). I nuovi corsi, che si andranno ad aggiungere a quelli già banditi con i decreti 100/04 e 21/05, riguarderanno complessivamente circa 23 mila docenti. Ai fini del raggiungimento del requisito dei 360 giorni per abilitarsi nella scuola primaria e dell’infanzia è possibile cumulare solo il servizio prestato in questi due ordini di scuola, sia statale che paritaria o parificata. Per la partecipazione ai corsi nella scuola secondaria, sempre ai fini del raggiungimento dei 360 giorni, oltre al servizio prestato in questo ordine di scuola si potrà far valere anche il servizio eventualmente prestato negli altri ordini di scuola. Questo decreto recupera anche i docenti che, iscritti ai corsi indetti con il precedente dm 21/05, non hanno potuto frequentarli per la mancata attivazione degli stessi, cosa che non dovrebbe ripetersi poiché, in questa fase, se non fosse possibile l’attivazione dei corsi, è prevista la possibilità di iscrizione al secondo anno delle Ssis. Per le situazioni residuali, ove le università non siano in grado di attivare specifiche attività didattiche o tecnico-pratiche, queste possono anche essere affidate al personale delle scuole competenti con accordi-quadro tra direttori regionali, università e accademie. Non potranno partecipare, invece, a questi corsi i docenti già di ruolo né coloro che hanno partecipato o stanno partecipando a uno di quelli banditi con gli ultimi decreti (100/04 e 21/05). Ora bisogna non vanificare il lavoro svolto e operare in modo da garantire a tutti, nessuno escluso, l’esigibilità del diritto di partecipazione che deriva dalla legge. Il testimone passa alle nostre organizzazioni territoriali che, attraverso il confronto con le direzioni regionali, dovranno vigilare sull’organizzazione dei corsi sul territorio e sulla loro conclusione in tempo utile per l’iscrizione nelle graduatorie per l’a.s. 2006-07. Pubblichiamo l’estratto dei due messaggi che il presidente della repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha inviato in occasione dell’apertura dell’anno scolastico e nella giornata mondiale degli insegnanti. «La scuola è parte vitale della nazione: è il vivaio dell’Italia del futuro. Per questo ne seguo con grande attenzione i complessi problemi e l’evoluzione, nel quadro dei profondi cambiamenti della società e dell’economia», ha detto il presidente della repubblica in occasione dell’apertura dell’anno scolastico 2005-2006. «La scelta di celebrare qui l’inizio dell’anno scolastico vuole testimoniare il legame profonCarlo Azeglio do fra l’educazione dei Ciampi giovani e la fedeltà ai principi sui quali si fonda la nostra repubblica: la libertà dei cittadini; l’unità della Patria. Sette anni fa vi dissi: “l’Italia sarà quello che voi sarete”. Ve lo ripeto oggi. A voi, cari ragazze e ragazzi, è affidato il futuro dei valori di libertà e di dignità che sono stati conquistati dai vostri padri. E a voi, insegnanti e genitori, tocca il compito di infondere nei giovani questi valori. Dialogando e confrontandovi saprete trovare quell’equilibrio fra innovazione e continuità che renderà attuali ed efficaci nel tempo i principi guida della nostra democrazia. «Investire nei docenti e sostenere la loro attività quotidiana è il modo migliore per promuovere un grande progetto di democrazia cognitiva che insegni a coniugare gli obiettivi di sviluppo economico sostenibile con quelli di coesione sociale», si legge nel messaggio inviato in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti. La scuola è il luogo del sapere e della progettualità, rappresenta il canale privilegiato per trasmettere ai giovani l’identità, le tradizioni e per educarli al dialogo come strumento di pace e di concordia tra diverse culture e diverse civiltà. In questo quadro le istituzioni sono chiamate a rafforzare l’impegno per valorizzare la funzione degli insegnanti, incoraggiando la loro formazione e creando migliori e più qualificate occasioni di confronto e di incontro tra la scuola, la società, l’università e le istituzioni di ricerca. I testi integrali sono disponibili sul sito Uil scuola nella sezione «Opinione» di Professionalità Docente e nella pagina delle Notizie. Martedì 25 Ottobre 2005 SCUOLA D’OGGI 3 Massimo Di Menna spiega l’impegno del sindacato da Sanremo a oggi VERSO IL CONGRESSO segue da pag. 1 D. Quella degli insegnanti è una professione avara di riconoscimenti sociali. Eppure ogni cittadino è consapevole dell’importanza di «una buona educazione» per i propri figli. La complessità e la specificità del lavoro svolto meritano adeguate retribuzioni. Cos’altro può essere fatto per valorizzare il loro lavoro? R. Non sempre è così: spesso la società, gli ex alunni, i genitori riconoscono i grandi meriti degli insegnanti. Tanti docenti sono innamorati del loro lavoro e sono orgogliosi di ciò che fanno, della loro funzione. Però non c’è corrispondenza tra valore sociale e retribuzioni. È questa la vera questione che ci deve vedere impegnati: convincere che spendere per riconoscere il lavoro degli insegnanti, da parte dello stato, è investire sul futuro, significa favorire una scuola di qualità. Ci sono anche altre forme di riconoscimento che la Uil sollecita da tempo: ingressi gratuiti nei musei e detassazione delle spese che si sostengono per fare il proprio lavoro. Nuove sfide con lo stile Uil Più investimenti nella scuola e meno burocrazia D. Nella tua relazione allo scorso congresso hai affermato che «lo stile Uil» ha alcune caratteristiche: credibilità, disponibilità, lettura positiva della realtà, verifica democratica delle scelte fatte, conseguimento di risultati concreti, professionalità, competenza, un forte impegno e il rappresentare una voce libera. In che modo queste caratteristiche sono servite nel condurre i negoziati e il confronto politico? R. Sono state la nostra bussola. Lo «stile Uil», illustrato nel congresso, ha rappresentato un riferimento stabile e credibile, fatto di persone disponibili, concretezza, attenzione ai risultati, verifica democratica. Un buon sindacato non può limitarsi a protestare o a denunciare altrui responsabilità, ma deve offrire servizi concreti, utili e rappresentare nel negoziato le aspettative dei lavoratori, ottenendo risultati. Tutto questo dando senso e valore alla delega di rappresentanza ricevuta. In questi anni abbiamo fatto tante manifestazioni e alcuni scioperi, sono stati partecipati L’incontro tra i sindacati e il ministro e anche utili perché ci sono stati risultati sia sul versante contrattuale sia sulla tutela professionale. D. Il congresso di Sanremo ha anche segnato l’avvio del progetto di «sindacato professionale». Un’intuizione che si sta sviluppando concretamente. In che modo? R. La Uil ha scelto la via del supporto professionale per contribuire a far sì che i collegi dei docenti e i docenti esercitino a pieno e con consapevolezza la loro funzione in materia didattica. Basti pensare alle migliaia di richieste dei nostri dossier: «La Uil informa sulla riforma», una sorta di cooperazione delle esperienze professionali e di «intelligente vademecum professionale» per affrontare consapevolmente i cambiamenti. Quasi un miracolo, in qualche scuola ciò che era negativo si è trasformato in positivo in termini di flessibilità ed esperienza dei lavoratori. Un sindacato moderno deve essere di supporto anche per gli aspetti professionali. Guai se il sindacato andasse verso una deriva burocratica o sem- plicemente protestataria. D. Negli ultimi anni c’è stata una positiva adesione al modello sindacale proposto dalla Uil scuola a cui ha fatto seguito una crescita consistente degli iscritti. Come pensi che cambierà il volto e il modello organizzativo della Uil scuola? R. Le tante nuove adesioni, le esperienze di tanti colleghi nelle Rsu hanno di fatto mutato il nostro quadro di rappresentanza. È certo che il nuovo porta nuove sfide. La Uil ha una chiara connotazione che ne rappresenta le radici. Anticipare i cambiamenti, non aver paura del nuovo, indicare soluzioni tramite proposte, fare del dialogo e del confronto gli strumenti per le tutele. Il riformismo Uil (quello che dal 1950 produce le migliori strategie, il «sindacato dei cittadini», in materie come politica dei redditi, giustizia fiscale, concertazione, autonomia) rappresenta il nostro solido ancoraggio insieme ai valori laici della tolleranza e dello spirito critico. Le nuove sfide che abbiamo di fronte determineranno le nuove proposte che nel congresso fare- mo per rappresentare al meglio tutto il personale della scuola, docenti e personale Ata, dirigenti scolastici, alta formazione. Pensiamo al lavoro di tutti i giorni: gli insegnanti devono essere liberati da carte e riunioni inutili per poter trovare riconoscimenti nella funzione specifica, quella in classe con i ragazzi. Va rilanciata una vera vertenza per il personale Ata. Occorre stabilità, ridefinizione di competenze e profili rispondenti alle nuove responsabilità e a ciò che di fatto viene svolto a livello amministrativo, tecnico e di supporto nelle scuole. La Uil scuola rappresenta una voce libera che vuole amplificare il sentire di tante lavoratrici e lavoratori che rivendicano di poter dare alla scuola pubblica il meglio della propria professionalità. Per fare ciò la rivendicazione di organici stabili e di graduale assorbimento del precariato sono la premessa di un progetto di modernizzazione per una scuola di qualità, non autoreferenziale ma in grado di trovare convinti riconoscimenti dell’insieme della società. Legge finanziaria Mentre andiamo in stampa l’iter della Finanziaria prosegue tra mille cambiamenti. Le anticipazioni sulla manovra di bilancio del prossimo anno hanno suscitato perplessità e preoccupazioni soprattutto in relazione alla possibilità di favorire lo sviluppo, stimolare un miglior clima di fiducia nelle famiglie e nel paese. «Abbiamo mandato una lettera al presidente del consiglio Berlusconi per chiedere un incontro ed esporre quali sono i nostri punti di vista su come cambiare la Finanziaria», ha messo in evidenza il segretario della Uil, Luigi Angeletti, «bisogna difendere i redditi da lavoro dipendente e le pensioni, che come tutti possono constatare sono quelli più penalizzati». La convinzione di Cgil, Cisl e Uil è che la manovra avrà conseguenze pesanti sul piano sociale. «Tra i punti ritenuti irrinunciabili», si legge nel documento unitario di Cgil, Cisl e Uil che hanno indetto uno sciopero di quattro ore contro la Finanziaria per il prossimo 25 novembre, «il bisogno di difendere i redditi da lavoro dipendente e le pensioni che, come tutti possono constatare, sono quelli più penalizzati». «La riduzione dei redditi», ha osservato Angeletti, «significa la riduzione dei consumi, quindi significa anche una scarsa crescita dell’economia». «Il documento è già stato siglato», ha aggiunto Angeletti, «aspettiamo adesso di vedere se il governo si mostra sul serio disponibile o se siamo al solito teatrino per il quale in realtà non è disposto né a discutere né a cambiare». Chiara la proposta della Uil: detassazione degli aumenti salariali per i prossimi tre anni e una politica che favorisca il Mezzogiorno con una tassazione privilegiata e un potenziamento delle infrastrutture. Nel documento unitario i sindacati confederali hanno convenuto sulla necessità di ridurre le tasse sul lavoro. «Ci siamo impegnati a individuare uno strumento che sia in grado di realizzare questo obiettivo. Sono aperto a qualunque soluzione», puntualizza Angeletti, «ma credo sia difficile individuarne un altro più efficace e di più rapida attuazione di quello della detassazione degli aumenti contrattuali. Si deve stabilire che nei prossimi due o tre anni gli aumenti contrattuali devono entrare in toto nelle buste paga dei lavoratori. Si tratta di un provvedimento non strutturale ma temporaneo. Magari in attesa di un nuovo patto fiscale e di una nuova riforma fiscale che richiedono tempi più lunghi». AGGIORNAMENTI SULL’ITER DELLA FINANZIARIA E SULLE MODALITÀ DI ADESIONE DELLA SCUOLA AL PREANNUNCIATO SCIOPERO SARANNO COMUNICATE SUL SITO DELLA UIL SCUOLA 4 Martedì 25 Ottobre 2005 SCUOLA D’OGGI SPECIALE Le tabelle elaborate dalla Uil Scuola con il dettaglio degli aumenti e degli arretrati per ordine di scuola e per profilo professionale Docente scuola dell’infanzia primaria Anzianità da 0 a 2 da 3 a 8 da 9 a 14 da 15 a 20 da 21 a 27 da 28 a 34 da 35 Aumento mensile 85,49 87,47 93,57 103,13 110,04 125,85 130,93 Arretrati al 31.12.2005 1.725,08 1.761,58 1.873,98 2.063,88 2.191,18 2.532,72 2.626,44 SCHEDA UIL SCUOLA È stata una delle trattative più brevi degli ultimi anni: in 15 giorni si è giunti alla firma dell’accordo. Un negoziato, caratterizzato dalla volontà di stringere i tempi per fare avere ai lavoratori della scuola gli arretrati entro dicembre, nel quale la Uil e la Uil Scuola hanno svolto un ruolo decisivo per l’accordo con il Governo e per la rapida chiusura del confronto all’ARAN. Si tratta del biennio economico 2004 2005; si realizza la distribuzione delle risorse finanziarie disponibili, così come stabilito nell’accordo organizzazioni sindacali - Governo del 27 maggio; non si è discusso di alcun aspetto di carattere normativo. La trattativa presso l’ARAN, così come fortemente voluto dalla UIL Scuola, è stata rapidissima; apertura 7 settembre firma dell’accordo 22 settembre, (tutto in 15 giorni). Ciò per far arrivare arretrati e aumenti ai lavoratori entro dicembre. Tutti gli arretrati decorrono dal 1 gennaio 2004. Tutte le somme previste dalla finanziaria 2005 sono state destinate agli incrementi delle retribuzioni e sono quindi già disponibili in questo anno. La quota dello 0,7 unica parte disponibile dopo la approvazione della finanziaria 2006, sarà utilizzata da gennaio 2006 e distribuita attraverso una specifica sequenza contrattuale. Le economie di sistema relative all’anno 2005 devono essere ancora quantificate; anche per queste una volta certificate, si procederà con una sequenza contrattuale. Le economie relative al 2003 e al 2004 sono state destinate alla RPD per i docenti, agli arretrati per l’area A e B degli ATA e, a regime a partire dal 2006, per la valorizzazione professionale degli stessi. La UIL è impegnata per far avere rapidamente l’ approvazione dal Governo e la certificazione da parte della Corte dei conti. Siamo altresì impegnati per avere, nella finanziaria 2006, la copertura del prossimo contratto; quello firmato il 22 settembre scade il 31 dicembre 2005. I dettagli dell’accordo che riguardano il personale ATA Docente scuola secondaria I° grado Anzianità da 0 a 2 da 3 a 8 da 9 a 14 da 15 a 20 da 21 a 27 da 28 a 34 da 35 Aumento mensile 91,74 93,94 101,11 111,82 119,83 136,70 142,52 Arretrati al 31.12.2005 1.840,26 1.880,80 2.013,04 2.224,02 2.371,66 2.732,78 2.840,00 Docente diplomato istituti secondaria II° grado Anzianità da 0 a 2 da 3 a 8 da 9 a 14 da 15 a 20 da 21 a 27 da 28 a 34 da 35 Aumento mensile 85,49 87,47 93,57 103,13 113,43 129,1 134,32 Arretrati al 31.12.2005 1.725,08 1.761,58 1.873,98 2.063,88 2.253,70 2.594,36 2.688,82 Docente laureato istituti secondaria II° grado Anzianità da 0 a 2 da 3 a 8 da 9 a 14 da 15 a 20 da 21 a 27 da 28 a 34 da 3 Aumento mensile 91,74 96,25 103,45 114,79 126,11 142,52 148,44 Arretrati al 31.12.2005 1.840,26 1.923,36 2.056,10 2.278,84 2.487,48 2.840,00 2.949,12 Il contratto del biennio economico è la sede di distribuzione delle somme disponibili nella finanziaria 2004 e 2005, indicate nell’atto di indirizzo. Al personale ATA vanno i miglioramenti economici sulla base delle risorse (5,01% di cui il 4,3 già disponibile e lo 0,7 da stanziare nella finanziaria 2006) definite percentualmente nell’Intesa per i lavoratori dei comparti della Pubblica Amministrazione del 27 maggio ed i relativi arretrati dall’1.1.2004. La quota dello 0,7%, destinata alla produttività è stata rinviata ad una sequenza contrattuale da aprire dopo la approvazione della finanziaria. E’ stato scelto di incrementare lo stipendio tabellare di tutti i profili professionali. L’Accordo ha anche realizzato la destinazione dei 33 milioni di euro, certificati nell’Atto di indirizzo e destinati alla valorizzazione professionale dei collaboratori scolastici e degli assistenti amministrativi/tecnici, secondo quanto già stabilito dal CCNL 2002/2005. Valorizzazione ATA di area A e B. Con l’articolo 7 è stata definita una progressione professionale per i collaboratori scolastici di 330 € e per gli assistenti amministrativi e tecnici di 1.000 €. In prima applicazione riguarda circa 38.000 lavoratori. Sono stati inoltre stabiliti dei criteri trasparenti da utilizzare nella contrattazione integrativa presso il MIUR. Tale soluzione non sostituisce l’articolo 49, la cui piena attuazione resta un obiettivo prioritario da raggiungere nel contratto quadriennale, ma ne prefigura l’impianto in questa fase transitoria. Le risorse relative agli anni 2004 e 2005, che ammontano a 66 milioni di euro, sono assegnate come “una tantum” al personale ATA di area A e B e producono una somma pro capite di 196 euro. Le ulteriori risorse 2005 sono state destinate a questo istituto. Rivalutazione dell’indennità di Amministrazione dei DSGA. Nella sede della sequenza contrattuale prevista dopo l’approvazione della legge finanziaria la Uil Scuola sosterrà l’utilizzo della quota dell’ 0,7%, per la trasformazione e rivalutazione dell'indennità di Amministrazione in indennità di direzione che accompagnata alla organizzazione flessibile ed autonoma dell'orario, da realizzare nel prossimo contratto, renderà più rispondente il lavoro dei DSGA alle necessità di scuola dell’autonomia. La valorizzazione di questo importante profilo passa necessariamente attraverso il rafforzamento dell’unità dei servizi, che è la possibile risposta ai problemi di coordinamento e di flessibilità richiesti, ed dalla maggiore autonomia operativa dai Dirigenti scolastici. Quali sono i prossimi passi. Approvazione dell’accordo da parte del Consiglio dei Ministri e certificazione da parte della Corte dei conti per la erogazione dei miglioramenti economici contrattati e degli arretrati. - Contrattazione integrativa al MIUR per l’attuazione dell’articolo 7 - Costituzione in base ai criteri indicati delle graduatorie - Erogazione della formazione ai destinatari dei benefici economici - Adeguamento degli stipendi alle nuove posizioni - Sequenza contrattuale Con questo accordo si confermano le scelte contrattuali sull’unità dei servizi e sulla sua articolazione e si compie un passo avanti nella sua completa realizzazione iniziata con l’inquadramento dei Responsabili A nel profilo del DSGA, che è stato ottenuto in due fasi (70+30). Sono serviti due contratti quadriennali per portare a sistema l’unità dei servizi e per avvicinare il 25% dei titolari d’area A e B alle funzioni d’areca As e C e per riconoscere in modo permanente e pensionabile gli aumenti. La scelta salariale su una retribuzione “vera” è stata fatta In previsione della costituzione dell’organico che, per la Uil, resta la soluzione migliore. La Uil Scuola chiede l’erogazione immediata dei miglioramenti economici e degli arretrati e l’attuazione dell’art 7 per la valorizzazione professionale. SOMMARI Concluso positivamente il biennio economico si afferma la linea della Uil che include il personale Ata nei processi di valorizzazione. La mobilitazione continua per ottenere entro dicembre dal Governo arretrati ed aumenti in busta paga e dal Miur le procedure per l’attuazione dell’articolo 7. Nota * 1) Tutte le somme (aumenti e arretrati) riportate nelle tabelle sono esigibili nel 2005 in quanto stanziate nelle leggi finanziarie; 2) Nelle tabelle non è compresa la quota dello 0,7% di cui all'art. 5 del Ccnl, pari a € 15,24 per i docenti e ad € 10,87 per il personale Ata, che affluiranno al fondo di istituto dopo l'approvazione della finanziaria 2006; 3) Non sono comprese le somme destinate alla valorizzazione del personale Ata dell'area A e B secondo le procedure di cui all'art. 7 del Ccnl. 4) Tutte le somme sono al lordo delle trattenute previdenziali ed erariali 5) L'incremento dei docenti è la somma di stipendio base e RPD 6) Sommando l'insieme degli incrementi, l'aumento medio di comparto è 130 € e l'ammontare medio degli arretrati è di 1.600 €. Martedì 25 Ottobre 2005 SCUOLA D’OGGI 5 CONTRATTO Il testo dell’accordo Pubblichiamo il testo dell’ipotesi di accordo relativo al CCNL per il secondo biennio economico 2004-2005 del personale del comparto scuola sottoscritto il 22 settembre scorso. Il giorno 22.09.2005 alle ore 03.00, presso la sede dell’ARAN, ha avuto luogo l’incontro tra: L’aran Nella Persona Del Prof. Mario Ricciardi Ed I Rappresentanti Delle Seguenti Confederazioni E Organizzazioni Sindacali: Per Le Confederazioni Sindacali: Cgil - Cisl - Uil - Confsal - Cgu Per Le Oo.ss.di Categoria:Flc/Cgil - Cisl Scuola - Uil Scuola - Confsal Snals - Gilda Unams. Al Termine Della Riunione Le Parti Hanno Sottoscritto L’allegata Ipotesi Di Accordo Relativa Al Ccnl Per Il Secondo Biennio Economico 2004-2005 2004-2005DelPersonaleDelCompartoScuola Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto scuola per il secondo biennio economico 2004\2005 ART. 1 Durata e decorrenza del contratto biennale 1. Il presente contratto biennale, relativo al comparto del personale della scuola, concerne la parte economica e si riferisce al periodo 1° gennaio 2004 - 31 dicembre 2005. ART. 2 Aumenti della retribuzione base 1. Gli stipendi tabellari previsti , come individuati dalla tabella 2 allegata al contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto, per il predetto comparto, il 24 luglio 2003, sono incrementati delle misure mensili lorde, per tredici mensilità, indicate nell'alle-gata Tabella A, alle scadenze ivi previste. 2. Per effetto degli incrementi indicati al comma 1, i valori degli stipendi annui sono rideterminati nelle misure e alle decorrenze stabilite nella Tabella B. 3. Al personale educativo spetta il trattamento economico previsto per i docenti di scuola materna ed elementare. l’anno scolastico 2003-04 e certificate in € 95,2 milioni al lordo degli oneri riflessi, è corrisposta una una tantum pari a € 81 complessiva in ragione del servizio prestato da ciascun docente durante l’anno 2004. Le tabelle elaborate dalla Uil Scuola con il dettaglio degli aumenti e degli arretrati per ordine di scuola e per profilo professionale Collaboratori scolastici ART. 5 Fondo dell’Istituzione scolastica 1. Le risorse destinate al finanziamento del fondo di istituto, già definite ai sensi dell’art. 82 del CCNL 24.07.03, sono incrementate, a decorrere dal 31.12.2005 ed a valere sull’anno 2006, di un importo pari a: - € 15,24 mensili pro capite per tredici mensilità per ogni docente ed unità di personale educativo in servizio al 31.12.2003; - € 10,87 mensili pro-capite per 13 mensilità per ogni unità di personale ATA in servizio al 31.12.2003. 2. Le risorse occorrenti per la copertura del finanziamento di cui al comma 1 potranno alimentare il fondo per le istituzioni scolastiche solo successivamente all’approvazione della legge finanziaria per l’anno 2006, che preveda gli appositi stanziamenti aggiuntivi stabiliti dal punto 1 dell’accordo Governo Parti sociali del 27 maggio 2005. 3. Le risorse di cui all’art. 82, comma 3, del CCNL 24.07.03 ricevono nel presente CCNL una diversa finalizzazione poiché destinate a coprire gli oneri derivanti dall’applicazione degli articoli 4 e 7 del presente CCNL. 4. Entro 60 giorni dall’approvazione della legge finanziaria per l’anno 2006 le parti definiranno con apposita sequenza contrattuale l’aggiornamento dei compensi accessori erogati a carico del fondo di istituto. ART. 6 Aumenti contrattuali ai capi di istituto 1. Ai capi di istituto, in servizio nel quadriennio contrattuale 1998-2001 e che non hanno acquisito la qualifica di dirigenti scolastici, sono attribuiti i medesimi incrementi stipendiali, per tredici mensilità, spettanti al docente laureato degli Istituti secondari di II grado. Anzianità da 0 a 2 da 3 a 8 da 9 a 14 da 15 a 20 da 21 a 27 da 28 a 34 da 35 anni Aumento mensile 52,55 53,58 57,27 60,73 64,12 66,69 68,48 Arretrati al 31.12.2005 1.147,48 1.166,14 1.232,96 1.295,62 1.357,02 1.403,54 1.435,94 Collaboratori scolastici dei servizi Anzianità da 0 a 2 da 3 a 8 da 9 a 14 da 15 a 20 da 21 a 27 da 28 a 34 da 35 Aumento mensile 53,90 54,89 58,57 62,02 65,52 68,01 69,86 Arretrati al 31.12.2005 1.171,94 1.189,84 1.256,54 1.318,94 1.382,36 1.427,50 1.460,90 Assistenti amministrativi ed equiparati Anzianità da 0 a 2 da 3 a 8 da 9 a 14 da 15 a 20 da 21 a 27 da 28 a 34 da 35 Aumento mensile 58,87 60,20 64,92 69,39 73,89 77,10 79,5 Arretrati al 31.12.2005 1.261,96 1.286,04 1.371,52 1.452,46 1.533,90 1.592,02 1.636,52 ART. 7 ART. 3 Effetti dei nuovi stipendi 1. Gli incrementi stipendiali di cui alla Tabella A hanno effetto integralmente sulla 13° mensilità, sui compensi per le attività aggiuntive, sulle ore eccedenti, sul trattamento ordinario di quiescenza, normale e privilegiato, sull'indennità di buonuscita, trattamento di fine rapporto, sull'equo indennizzo e sull'assegno alimentare. 2. I benefici economici risultanti dall'applicazione della Tabella A sono corrisposti integralmente alle scadenze e negli importi ivi previsti al personale comunque cessato dal servizio con diritto a pensione nel periodo di vigenza contrattuale. Agli effetti dell'indennità di buonuscita e di licenziamento si considerano solo gli scaglionamenti maturati alla data di cessazione dal servizio. ART. 4 Retribuzione professionale docenti 1. La retribuzione professionale docenti prevista dall’art.81 del CCNL 24-7-2003 è incrementata nelle misure mensili lorde ed alle scadenze indicate nella allegata Tabella C. 2. Al personale docente, a valere sulla quota aggiuntiva per il solo anno 2004 di risorse derivanti dalle economie di sistema conseguite nel- Posizioni economiche per il personale ATA 1. Salva comunque la definizione delle procedure connesse agli artt. 48 e 49 del CCNL 24.07.03, si conviene che il personale a tempo indeterminato appartenente alle aree A e B della Tabella C allegata al CCNL 24.07.03 possa usufruire di uno sviluppo orizzontale in una posizione economica finalizzata alla valorizzazione professionale, determinate rispettivamente in € 330 annui da corrispondere in tredici mensilità al personale dell’Area A, e in € 1000 annui da corrispondere in tredici mensilità al personale dell’Area B. 2. L’attribuzione della posizione economica di cui al comma precedente avviene progressivamente dopo l’esito favorevole della frequenza di apposito corso di formazione diretto al personale utilmente collocato in una graduatoria di richiedenti che sarà formata in base alla valutazione del servizio prestato, dei titoli di studio posseduti e dei crediti professionali maturati, con le procedure di cui all’art. 48 del CCNL 24.07.03 da attivarsi entro 60 giorni dalla sottoscrizione definitiva del presente CCNL.L’ammissione alla frequenza del corso di cui sopra è determinata, ogni volta che sia attivata la relativa procedura, nella misura del 105% delle posizioni economiche disponibili. segue a pagina 6 Coordinatore amministrativo e tecnico Anzianità da 0 a 2 da 3 a 8 da 9 a 14 da 15 a 20 da 21 a 27 da 28 a 3 da 35 Aumento mensile 67,31 69,14 74,74 81,29 87,64 93,90 98,58 Arretrati al 31.12.2005 1.218,76 1.251,92 1.353,28 1.471,92 1.586,90 1.700,24 1.784,96 Direttori S.G.A. Anzianità da 0 a 2 da 3 a 8 da 9 a 14 da 15 a 20 da 21 a 27 da 28 a 34 da 35 Aumento mensile 77,83 80,10 87,12 95,32 104,08 113,09 121,85 Arretrati al 31.12.2005 1.409,26 1.450,36 1.577,44 1.725,96 1.884,56 2.047,70 2.206,30 6 Martedì 25 Ottobre 2005 SCUOLA D’OGGI segue da pag. 5 3. Al personale delle Aree A e B cui, per effetto delle procedure di cui sopra, sia attribuita la posizione economica citata al comma 1, sono affidate, in aggiunta ai compiti previsti dallo specifico profilo, ulteriori e più complesse mansioni concernenti, per l’Area A, l’assistenza agli alunni diversamente abili e l’organizzazione degli interventi di primo soccorso e, per quanto concerne l’Area B, compiti di collaborazione amministrativa e tecnica caratterizzati da autonomia e responsabilità operativa, aderenti alla logica del percorso di valorizzazione compiuto, la sostituzione del DSGA, con esclusione della possibilità che siano attribuiti ulteriori incarichi ai sensi dell’art. 47 del CCNL 24.07.03-. 4. L’istituto di cui al presente articolo è finanziato, a decorrere dal 31.12.2005 in prima applicazione, con le risorse pari a 33 milioni di euro al lordo degli oneri riflessi di economie realizzate per per il personale ATA ed indicate nell’atto di indirizzo per il II biennio 2004-05 del comparto Scuola disponibili dall’anno 2006, da suddividere in misura di due terzi a favore dell’Area B e di un terzo a favore dell’Area A. Ulteriori risorse per il personale ATA che dovessero essere successivamente accertate e certificate avranno la medesima destinazione, unitamente ad altre eventuali risorse che le parti decidessero di utilizzare in sede di rinnovo contrattuale. 5. Al personale delle Aree A e B a tempo determinato e indeterminato, a valere sulle risorse derivanti dalle economie di sistema conseguite nell’anno scolastico 2003/04 certificate in € 33 milioni al lordo degli oneri riflessi per ciascuno dei due anni 2004 e 2005, è corrisposta una una tantum pari a € 196 in ragione del servizio prestato nell’arco di vigenza contrattuale. ART. 8 Norma finale 1. Per quanto non previsto dal presente contratto, restano in vigore le norme del CCNL 24.7.2003. Aumenti posizioni stipendiali dall’01/01/2004 (valori per 13 mensilità) Collaboratore scolastico Collaboratore scolastico dei servizi (1) Assistenti amministrativi (2) Coordinatore amministrativo e tecnico Direttori dei servizi generali e amministrativi Docente scuola materna ed elementare da 0 a 2 22,92 23,51 25,68 29,36 33,95 33,64 33,64 36,51 36,51 da 3 a 8 23,37 23,94 26,26 30,16 34,94 34,55 34,55 37,52 38,58 da 9 a 14 24,98 25,55 28,32 32,60 38,00 37,35 37,35 40,82 41,89 da 15 a 20 26,49 27,05 30,27 35,46 41,58 40,62 40,62 44,61 45,98 da 21 a 27 27,97 28,58 32,23 38,23 45,40 43,79 45,35 48,29 51,18 da 28 a 34 29,09 29,67 33,63 40,96 49,33 46,92 48,46 51,91 54,58 da 35 29,87 30,47 34,70 43,00 53,15 49,26 50,81 54,58 57,30 Aumenti posizioni stipendiali dall’01/02/05 (valori per 13 mensilità) Collaboratore scolastico Collaboratore scolastico dei servizi (1) Assistenti amministrativi (2) Coordinatore amministrativo e tecnico Direttori dei servizi generali e amministrativi Docente scuola materna ed elementare da 0 a 2 29,63 30,39 33,19 37,95 43,88 39,58 39,58 42,96 42,96 da 3 a 8 30,21 30,95 33,94 38,98 45,16 40,65 40,65 44,15 45,40 da 9 a 14 32,29 33,02 36,60 42,14 49,12 43,95 43,95 48,02 49,29 da 15 a 20 34,24 34,97 39,12 45,83 53,74 47,79 47,79 52,49 54,09 da 21 a 27 36,15 36,94 41,66 49,41 58,68 51,53 53,36 56,82 60,21 da 28 a 34 37,6 38,34 43,47 52,94 63,76 55,21 57,01 61,07 64,22 38,61 39,39 44,86 55,58 68,70 57,95 59,79 64,22 67,42 da 35 Docente Docente Docente diplomato istituti scuola media laureato II grado istituti II grado (1) anche per il profilo professionale: addetto aziende agriarie (2) anche per i profili professionali: assistente tecnico, cuoco, infermiere, guardarobiere Posizioni stipendiali dall’01/02/05 (valori per 12 mensilità) Collaboratore scolastico Collaboratore scolastico dei servizi (1) Assistenti amministrativi (2) Coordinatore amministrativo e tecnico Direttori dei servizi generali e amministrativi Docente scuola materna ed elementare da 0 a 2 13.659,90 14.010,01 15.302,38 17.495,96 20.230,62 17.582,23 17.582,23 19.082,50 da 3 a 8 13.925,18 14.268,28 15.646,28 17.968,93 20.819,59 18.057,22 18.057,22 19.609,37 20.163,59 da 9 a 14 14.886,91 15.223,27 16.874,38 19.425,88 22.644,73 19.520,02 19.520,02 21.331,19 21.893,39 da 15 a 20 15.784,44 16.120,67 18.037,47 21.127,37 24.774,81 21.228,70 21.228,70 23.313,53 24.027,25 da 21 a 27 16.668,09 17.031,95 19.207,56 22.778,93 27.053,50 22.887,02 23.701,35 25.238,19 26.745,11 da 28 a 34 17.334,59 17.677,28 20.040,76 24.408,24 29.394,78 24.523,25 25.323,78 27.126,29 28.525,83 da 35 a 18.159,30 20.679,35 25.621,63 31.672,27 25.741,51 26.556,37 28.525,83 29.945,29 17.801,77 (1) Anche per il profilo professionale: addetto aziende agrarie (2) Anche per i profili professionali: assistente tecnico, cuoco, infermiere, guardarobiere Aumenti retribuzione professionale docente ART. 9 Norma programmatica 1. Le economie certificate derivanti dai risparmi di sistema del personale docente, previste per l’anno scolastico 2004-05, saranno impiegate con le modalità da definirsi in una sequenza contrattuale da aprirsi entro 60 giorni dalla certificazione delle risorse stesse. Docente Docente Docente diplomato istituti scuola media laureato II grado istituti II grado Fasce anzianità Rpd all’1/1/2003 Aumenti dall’1/1/2004 Rpd dall’1/1/2004 Da 0 a 14 anni 142,55 12,27 154,82 Da 15 a 27 anni 175,93 14,72 190,65 Da 28 anni 215,45 23,72 239,17 Docente Docente Docente diplomato istituti scuola media laureato II grado istituti II grado 19.082,50 Martedì 25 Ottobre 2005 SCUOLA D’OGGI 7 L’impegno della Uil pensionati e della Uil scuola per la riconquista di una maggiore capacità di spesa Più potere d’acquisto alle pensioni Va recuperato quel 30% di reddito perso negli ultimi anni DI AGOSTINO SICILIANO* I n questi ultimi anni, in Italia si sono verificati un progressivo impoverimento e una precarizzazione del ceto medio, in particolare dei milioni di lavoratori e pensionati a reddito fisso spinti lentamente verso il basso per la perdita di potere d’acquisto di salari e pensioni. Oggi cominciano a essere numerosi quanti vedono la propria condizione economica e sociale (e quella dei propri figli e nipoti) peggiorare rispetto al passato e, tra loro, moltissimi sono anziani. Gli anziani sono tra le fasce a maggior rischio di povertà, insieme con le famiglie numerose e le coppie giovani. Secondo recentissimi dati Istat, è povero l’11,7% delle famiglie italiane, un dato già preoccupante, ma questa percentuale sale al 15% in caso di famiglie con almeno un componente con più di 64 anni e al 17,3% in caso di famiglie con più di un anziano. Come Uil pensionati, ci poniamo come primo obiettivo la tutela delle fasce di pensionati più poveri e disagiati, che non riescono più ad arrivare alla fine del mese e a far fronte ai basilari bisogni quotidiani. Siamo, tuttavia, ugualmente attenti ai milioni di pensionati che, grazie a pensioni ottenute dopo 35, 40 anni di lavoro e di contributi, godevano negli anni passati di un discreto tenore di vita e che invece oggi sono costretti a tagliare molte spese non essenziali. Un recente rapporto del Censis evidenzia come oltre il 67% degli intervistati ha osservato un calo dei propri risparmi e circa il 30% una diminuzione di reddito derivante da una riduzione del proprio potere d’acquisto. Quali sono le cause di questo impoverimento della popolazione anziana? In primo luogo, gli interventi in campo previdenziale attuati a partire dagli anni 90, eliminando qualsiasi tipo di collegamento Lo hanno affermato il Tar Abruzzo e l’Inpdap delle pensioni alle retribuzioni e modificando il meccanismo di indicizzazione, hanno determinato una copertura non totale delle pensioni rispetto alla crescita del costo della vita, particolarmente pesante per le pensioni medio-alte. Oggi, infatti, l’indicizzazione al costo della vita è totale solo per gli importi di pensione fino a tre volte il minimo (pari a 1.236 euro mensili lordi nel 2005). Le pensioni più elevate (comprese gran parte di quelle del comparto della scuola) usufruiscono di una indicizzazione parziale e decrescente, con ovvie conseguenze con il passare degli anni. L’Inpdap ha calcolato la perdita del potere d’acquisto delle pensioni dal 1991 al 2001, stimando che le pensioni di importo pari a circa 35 mila euro lordi annui abbiano perso in dieci anni quasi il 9% del loro valore. Ad aggravare questo dato, vanno aggiunti l’assenza di qualsiasi tipo di collegamento delle pensioni alla crescita della ricchezza del paese; una inflazione sottostima- ta dall’Istat, soprattutto per quanto riguarda i consumi degli anziani; un aumento dei prezzi e delle tariffe; una politica fiscale che ha penalizzato i pensionati. L’esigenza di trovare meccanismi che proteggano il valore di ogni pensione nel tempo si fa, dunque, sempre più pressante. Come Uil pensionati l’abbiamo posta al centro delle nostre richieste e delle nostre mobilitazioni. Le nostre rivendicazioni, peraltro, trovano sostegno nel decreto legislativo 503/92 e nella legge 335/95 (nota come legge Dini) che prevedono l’apertura di un tavolo di confronto, mai avviato, in cui valutare il recupero del potere d’acquisto delle pensioni anche in relazione alla crescita del prodotto interno lordo. Questo governo ha ignorato e continua a ignorare i bisogni degli anziani e le richieste dei sindacati dei pensionati. Anche l’ultima legge finanziaria, oltre a non affrontare in modo serio i problemi più generali del paese, sembra quasi prendersi beffa dei pensionati. Per gli anziani di positivo non c’è nulla o quasi, mentre ci sono misure che avranno ricadute negative sulla maggioranza dei cittadini e in particolare sui più deboli e meno protetti, come la drastica riduzione dei trasferimenti ai comuni e alle regioni, oppure il contenimento della spesa sanitaria. In questo scenario la Uil scuola e la Uil pensionati hanno ritenuto opportuno e necessario, al fine di poter meglio tutelare i pensionati del comparto scuola, rafforzare il loro rapporto di collaborazione. Allo scopo è stato costituito un apposito Comitato tecnico che ha un duplice obiettivo: da un lato valorizzare le specificità, anche contrattuali e normative, del comparto e, dall’altro, difendere nel modo migliore gli interessi di questi pensionati, inserendoli in un contesto rivendicativo più ampio. (riproduzione riservata) *Segretario nazionale Uil Pensionati Estesi anche a loro i benefici economici previsti dal Ccnl siglato il 22/9 Tempi più certi Gli aumenti retroagiscono sulla buonuscita anche per i pensionati 2004 Il decreto con il quale l’Inpdap dispone la liquidazione della indennità di buonuscita al personale della scuola cessato dal servizio non potrà essere revocato, modificato o rettificato d’ufficio dall’Istituto di previdenza (Inpdap) se è trascorso un anno dall’adozione del provvedimento. Come già previsto dall’articolo 30 del decreto del presidente della repubblica 29 dicembre 1973, n. 1032, ribadito dai giudici del Tar Abruzzo, sezione di Pescara, con la sentenza n. 1077/2002, decisione recepita dall’Inpdap con la informativa n. 2, 14 febbraio 2003, l’Istituto di previdenza può revocare, modificare o rettificare il provvedimento solo entro un anno dalla sua emanazione, ma esclusivamente in caso di un errore di fatto o per avere omesso di tenere conto di elementi risultanti dagli atti ovvero qualora vi sia stato un errore nel computo dei servizi o nel calcolo del contributo di riscatto o nel calcolo dell’indennità di buonuscita. Qualora dopo l’emissione del provvedimento siano stati rin- venuti documenti nuovi ovvero il provvedimento sia stato emesso in base a documenti riconosciuti o dichiarati falsi, il periodo entro il quale l’Istituto di previdenza può dare corso a revoca o modifica dell’atto è di 60 giorni dal rinvenimento della nuova documentazione o dalla notizia della riconosciuta o dichiarata falsità dei documenti. I termini indicati dalla legge all’Inpdap per eventuali revoche o rettifiche dell’indennità di buonuscita non si estendono al dipendente che ritiene di essere stato danneggiato dal calcolo dell’indennità. Ai sensi del combinato disposto degli articoli 1, comma 1, e 20, comma 2, del decreto del presidente della repubblica n. 1032/73, il diritto all’indennità di buonuscita, nella misura effettivamente spettante, si prescrive entro cinque anni dalla data del provvedimento. Tale termine può essere interrotto per effetto di un atto formale di costituzione in mora, ovvero con la presentazione di un ricorso al giudice ordinario. DI NICOLA MONDELLI responsabile Comitato tecnico di settore della scuola I benefici economici previsti dall’accordo relativo al secondo biennio 2004/2005 del Ccnl 24 luglio 2003, siglato il 22 settembre dall’Aran e dalle organizzazioni sindacali, devono essere corrisposti integralmente alle scadenze e negli importi ivi previsti anche al personale comunque cessato dal servizio con diritto a pensione nel periodo di vigenza contrattuale e, quindi, a quello cessato nel corso del 2004 e del 2005. Lo dispone l’art. 3 dell’accordo che, in tal modo, recepisce integralmente quando dispone l’articolo 65 del citato Ccnl 24 luglio 2003. Aumenti stipendiali per i cessati dal servizio nel 2004. Al personale cessato dal servizio dal 2 gennaio al 31 dicembre 2004, la direzione provinciale del tesoro dovrà corrispondere, con apposito mandato, gli aumenti previsti per il 2004 in ragione dei mesi di servizio prestati in tale anno. Per esempio, se la cessazione è avvenuta, per dispensa, il 1° giugno, la Dpt corrisponderà la somma relativa a cinque mesi e la quota parte di tredicesima. Aumenti stipendiali per i cessati dal servizio nel 2005. Al personale cessato dal servizio nel corso del 2005, la Dpt corrisponderà tutti gli aumenti previsti per il 2004 e relativa quota di tredicesima e quelli per i mesi di servizio prestato nel 2005. Per esempio, per i cessati dal servizio dal 1° settembre 2005, sarà corrisposta, sempre con apposito mandato, gli aumenti stabiliti per il 2004 e quel- li relativi agli otto mesi del 2005, unitamente alle quote di tredicesima. Riliquidazione dell’indennità di buonuscita. Nei confronti del personale cessato nel 2004 e che ha già percepito l’indennità di buonuscita, l’Inpdap dovrà ricalcolarla assumendo a base di calcolo la retribuzione corrisposta nel mese di cessazione, comprensiva dei soli aumenti previsti per il 2004. Al personale cessato nel 2005, l’Istituto di previdenza dovrà ricalcolare l’indennità, se già corrisposta, o calcolarla tenendo conto della retribuzione in godimento all’atto della cessazione. La riliquidazione del trattamento pensionistico. Sia nei confronti del personale cessato nel 2004 sia di quello cessato nel 2005 l’Inpdap dovrà ricalcolare il trattamento di quiescenza includendo nella base di calcolo gli aumenti previsti dall’accordo. I tempi per la corresponsione degli aumenti stipendiali e quelli per le riliquidazioni della pensione e della buonuscita. Non appena l’accordo avrà ottenuto il visto della Corte dei conti, la Dpt provvederà a quantificare e a corrispondere gli arretrati spettanti nella misura in precedenza indicata sia al personale in servizio sia a quello cessato. Tempi ragionevolmente più lunghi, ma al momento non quantificabili, sono da prevedere per le riliquidazioni della pensione e della buonuscita. A solo titolo indicativo si ricorda che analoghe operazioni riguardanti il personale cessato dal servizio nel 2002 e 2003 sono state disposte dall’Inpdap solo negli ultimi mesi del 2004. Impegno della Uil scuola e della Uilp sarà quello di porre in essere ogni possibile azione idonea ad abbreviare i tempi. (riproduzione riservata) 8 Martedì 25 Ottobre 2005 SCUOLA D’OGGI