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Martedì 25 Ottobre 2005
1
IL SINDACATO DEI CITTADINI
SCUOLA
ISTITUZIONI SCOLASTICHE
E CULTURALI ALL’ESTERO
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, dopo la chiusura del Ccnl, fa il punto sui temi aperti
La scuola e la sfida della modernità
Principi, proposte e progetti di un sindacato in «buona salute»
Il punto
DI FRANCESCA RICCI
valorizzaGli insegnanti, Modernizzazione,
zione delle professionalità,
contratto, ruolo del sindacato nel
un ruolo chiave confronto politico. Sono questi i
DI
NOEMI RANIERI
Si è celebrata in questi giorni
la giornata mondiale degli insegnanti. Anche il presidente
Ciampi ha testimoniato l’attenzione sul ruolo da essi svolto
per un grande progetto di democrazia cognitiva che coniughi obiettivi di sviluppo economico sostenibile con quelli di
coesione sociale. Il richiamo alle istituzioni a rafforzare l’impegno per valorizzare la loro
funzione anche con il confronto
e l’incontro tra la scuola, la società, l’università e le istituzioni di ricerca dovrebbe rappresentare un monito per coloro
che tentano di spingerne la funzione ai margini della comunità
educante, riducendo le risorse
per la loro formazione, rimettendo alle famiglie la scelta di
attività e insegnamenti, sostenendo l’ingresso di esperti
esterni nelle scuole con il messaggio che sono «altri» a saper
insegnare davvero.
È pur vero che gli insegnanti devono tornare ad assumere
le proprie prerogative, riaffermare la propria funzione, arricchita dall’autonomia progettuale, e aprirsi a nuovi orizzonti. Alle tradizionali competenze per operare tra i bisogni
culturali della società della conoscenza occorrerà aggiungerne altre: imparare a lavorare in
équipe, partecipare all’organizzazione e alle decisioni, confrontarsi con i genitori, acquisire le tecnologie dell’informazione della comunicazione,
condurre attività di ricerca e
sperimentazione.
La giornata mondiale ha posto l’accento sulla formazione di
qualità per una scuola di qualità; per farle occorrono investimenti, finanziari, culturali,
professionali e personali. A
ognuno il proprio dovere. Agli
insegnanti spetta, con l’aiuto di
un moderno sindacalismo, di riprendersi la scuola, riaffermarne identità e autonomia, dimostrare di essere artefici dello
sviluppo intellettuale dei giovani e del progresso sociale.
punti di approfondimento che
fanno da sfondo a questa intervista con il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna. Un’occasione particolare, fuori dalla stretta attualità, per mettere a fuoco principi, proposte e
progetti di un sindacato in «buona salute».
Domanda. A ogni cambio di
governo i ministri designati al dicastero dell’istruzione decidono
di mettere mano al sistema scolastico. Che cosa ha la scuola italiana che non va?
Risposta. La scuola italiana,
come quella degli altri paesi europei, è chiamata ad adeguarsi alla
nuova sfida che la globalizzazione
e la società della conoscenza de-
terminano. Gli strumenti sono
formazione continua, personalizzazione, flessibilità organizzativa e didattica per far acquisire a tutti le conoscenze e
le competenze richieste, oltre
a una forma mentis critica, basata su ricerca e curiosità.
Detto questo, che dà un senso al cambiamento, gli interventi legislativi basati su
«punto e a capo», «cambiamo
tutto», sono risultati inefficaci.
Ora occorre rimboccarsi le maniche e operare con interventi
chiari, graduali, condivisi, di
effettiva praticabilità, che tengano conto della scuola reale,
delle tante esperienze fatte sul
campo da tanti insegnanti.
D. Qualità, modernizzazione, impianto nazionale della
scuola italiana: sono principi che
fanno da bussola alle scelte sindacali della Uil scuola. Perché sono
così importanti?
Massimo Di Menna
R. La modernizzazione è insita nel concetto di scuola: una
scuola ferma, sempre uguale a
se stessa si scontrerebbe con
i tanti mutamenti sociali.
L’impianto nazionale è garanzia che l’istruzione dei giovani sia una delle funzioni nazionali dello stato. Senza una
scuola nazionale non ci sarebbe l’unità nazionale. Non
va dimenticato quanto la scuola abbia fatto per l’unità culturale del paese.
D. È stato da poco sottoscritto il rinnovo del contratto.
Com’è andata la trattativa?
R. Avevo molta preoccupazione per i tempi. Spesso i riti
del negoziato prevalgono sull’esigenza di far presto. Il contratto era scaduto ormai da 20
mesi. Non c’era più tempo da
aspettare. Abbiamo concluso
la trattativa in 15 giorni, un
vero record. Avevamo chiare le
aspettative del personale.
segue a pagina 3
CONTRATTO/ Si è conclusa la trattativa per il rinnovo del secondo biennio
Firmata una buona intesa
Ora aumenti e arretrati in busta paga entro dicembre
«Ora deve essere fatto tutto
il dovuto perché le procedure
formali siano veloci per far avere aumenti e arretrati nelle tasche del personale entro dicembre», mette in evidenza
Massimo Di Menna, dopo la firma dell’accordo. Le decorrenze
sono rispettate con incrementi
dal 2004 e si prendono gli arretrati.
Si conclude una trattativa per
il rinnovo che è stata lunga e
difficile, ci sono stati tre scioperi.
È una buona intesa. Siamo
riusciti a dare velocità al negoziato, evitando riti burocratici e lungaggini. Il risultato
pratico al quale abbiamo mirato è stato quello, con una situazione economica che si è evo-
luta, prezzi in aumento e stipendi fermi al 2003, di far arrivare aumenti e arretrati nelle tasche del personale della
scuola.
La Uil scuola sollecita il governo alla definizione rapida di
tutte le procedure di approvazione. «Non si deve perdere tempo. Bisogna evitare laccioli burocratici e fare in modo che questi soldi vadano subito a chi lavora a scuola. Nella prossima
Finanziaria», aggiunge il segretario della Uil scuola, «debbono essere previste le risorse
per il prossimo contratto perché questo scade a dicembre e
si apre una nuova tornata contrattuale per il 2006-2009 e i
fondi vanno previsti e inseriti
nella legge di bilancio.
E sia chiaro, niente tagli per
la scuola e nessun blocco degli
automatismi che determinerebbe una reazione forte di protesta del mondo della scuola».
SECONDARIA
CORSI ABILITANTI
CIAMPI
FINANZIARIA
Lo spostamento
al 2007
per rivedere
che cosa non va
Ai nastri
di partenza
i nuovi corsi
per l’abilitazione
Rafforzare
l’impegno
per valorizzare
la funzione docente
Le proposte
del sindacato
per correggere
la manovra
a pag. 2
a pag. 2
a pag. 2
ALL’INTERNO:
IL TESTO E LE TABELLE
DELL’ACCORDO, LA SCHEDA
E LE TABELLE
ELABORATE DALLA UIL SCUOLA
CON IL DETTAGLIO DEGLI AUMENTI
E DEGLI ARRETRATI
PER ORDINE DI SCUOLA
E PER PROFILO PROFESSIONALE.
NELLE PAGG. 4, 5 E 6
a pag. 3
2
Martedì 25 Ottobre 2005
SCUOLA D’OGGI
Servono chiarimenti su portfolio, indicazioni nazionali e funzione tutoriale
DUE MESSAGGI
Più autonomia alle scuole
Ciampi:
nella scuola
Va riaperto il dialogo sulla riforma delle primarie c’è il futuro
N
R
Un anno di riflessioni per le secondarie
N
N
R
DI
OEMI
ANIERI
ell’incontro del 18 ottobre
il ministro della pubblica
istruzione, Letizia Moratti, ha
assunto impegni con le organizzazioni sindacali per la riapertura di un confronto sulle
problematiche connesse all’attuazione della riforma del ciclo primario. Due di queste riguardano aspetti prettamente
contrattuali, la riduzione a 18
delle ore di attività frontale
spettanti al docente incaricato
della funzione tutoriale e la
previsione di nuovi modelli organizzativi e di profili professionali attinenti l’introduzione
dell’anticipo nella scuola dell’infanzia. Altre questioni da affrontare con le molle, ma in sede diversa da quella Aran per
la negoziazione, sono le modifiche sulle indicazioni nazionali, l’introduzione del portfolio delle competenze individuali e le contraddizioni rispetto allo sviluppo di piani di
studio personalizzati. È bene
che il ministro si sia reso conto della complessità, delle difficoltà di realizzazione della
riforma e della possibilità di ri-
DI
OEMI
ANIERI
Il 14 ottobre 2005 il consiglio dei ministri ha
approvato in via definitiva gli ultimi due decreti legislativi attuativi della riforma. La 14a
legislatura porta a casa il risultato dell’intero
riassetto, finora solo sulla carta, del sistema
scolastico italiano, il mosaico ha infatti tutte le
tessere, il decreto per il riordino del ciclo primario, l’alternanza scuola-lavoro, il diritto-dovere, l’intesa in sede di conferenza unificata sui
corsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale a cui si sono, quindi, aggiunti formazione (e reclutamento) dei docenti
e riordino del ciclo secondario. Alcuni provvedimenti hanno già effetto, altri invece avranno
effetti ritardati nel tempo. In teoria nell’anno
scolastico 2006-2007 dovrebbe partire, se verranno emanati in tempo utile i connessi decreti amministrativi, il nuovo modello di formasolverle con il confronto. Tale
orientamento affronta però tardivamente il problema: secondo la Uil scuola più corretto sarebbe stato riconoscere alle
scuole, come sancito dalla legge, la possibilità di agire in autonomia e trovare nell’ambito
del Pof soluzioni congrue all’organizzazione didattica del
Le critiche di Di Menna al decreto del governo
zione dei docenti; mentre nel 2007-2008 si registrerà l’avvio della riforma del ciclo secondario con effetti sugli alunni, i docenti e gli ordinamenti del sistema dei licei, già definito, in
quello dell’istruzione e formazione professionale in capo alle regioni, tutto da definire.
Grazie a un accordo assunto in sede di conferenza unificata stato-regioni-autonomie locali, il ministro ha incassato un parere che permette di far proseguire il cammino di riforma
del ciclo secondario, frenandone i motori, come
richiesto anche dalla Uil, rinviarne di un anno
l’avvio, bloccare ipotetiche quanto discutibili
sperimentazioni, aprire un periodo di riflessione e un confronto tra i diversi soggetti; le regioni, in merito al chi fa che cosa, gli addetti e
le loro rappresentanze sulle ricadute professionali, le famiglie rispetto all’esito dei percorsi
formativi dei diversi sistemi. Sollevare i respiri affannosi di molti.
nuovo modello ordinamentale,
coerentemente con i profili contrattuali.
Oltre al tavolo Aran la scuola primaria aspetta ancora
chiarimenti sull’uso e la struttura del portfolio delle competenze, sulla valutazione del
comportamento, sulla funzione
tutoriale e altro ancora.
Li aspetta, dopo che per risolverli, l’esperienza concreta
ne ha sottoposte molte a un anno di dissapori e diatribe interne, le quali ne hanno oltremodo usurato il patrimonio di
competenze professionali, la
disponibilità al lavoro comune
e condiviso e la distribuzione
delle responsabilità.
Soddisfazione di Uil scuola per l’atteso decollo
Scuole secondarie Corsi abilitanti,
Riforma virtuale finalmente si parte
«Una riforma virtuale». Commenta così Massimo Di Menna,
segretario della Uil scuola, l’approvazione da parte del consiglio dei ministri del decreto del
secondo ciclo di istruzione e formazione.
In questo contesto la sperimentazione al 2006 non è praticabile
e rischia di amplificare la separatezza tra sistema dei licei e sistema dell’istruzione professionale.
Dal quadro tracciato dal decreto mancano completamente gli
istituti professionali: il decreto
non li regolamenta e rimanda alle regioni. Ci si domanda: che fine faranno questi istituti? Quali
sono i compiti dello stato e quali
quelli delle regioni? Ci sono garanzie di stabilità e professionali
per tutto il personale?
«Lo spostamento al 2007 deve
servire a rivedere le cose che non
vanno», rilancia il segretario della Uil scuola, «in particolare il sistema duale, la scelta precoce. Il
sistema scolastico e formativo deve dare a tutti i ragazzi, anche attraverso un sistema integrato,
una solida cultura di base. Per la
definizione delle competenze, chi
fa che cosa tra stato e regioni»,
chiarisce Di Menna, «il confronto
deve essere triangolare con la
presenza attiva del sindacato.
Per la Uil scuola il sistema dell’istruzione deve avere un impianto nazionale. Sarebbe negativo
ipotizzare tanti sistemi scolastici
quante sono le regioni. Solleciteremo un vero negoziato e risposte
concrete per dare certezze e stabilità a tutti gli insegnanti (licei,
istituti tecnici e professionali).
Per il prossimo anno scolastico
non sono previsti cambiamenti»,
aggiunge il segretario della Uil
scuola, «i ragazzi che dovranno
fare le preiscrizioni quest’anno lo
faranno sulla base dell’attuale
ordinamento con un ciclo di studi
che resterà invariato per i cinque
anni. Tutto partirà dal 20072008. È un periodo di tempo che
andrà utilizzato proficuamente,
per aprire un confronto ampio e
concreto, per giungere a una
riforma condivisa che l’Italia attende da più di quarant’anni».
WWW.UILSCUOLA.IT
Sul sito è disponibile una
tabella elaborata dall’Ufficio
studi della Uil scuola nella
quale sono tracciate le possibili
corrispondenze tra l’assetto
degli istituti superiori come
previsto dall’ordinamento
attuale ai nuovi licei prefigurati
dalla riforma.
I testi dei decreti relativi al
secondo ciclo dell’istruzione e
sulla formazione e reclutamento degli insegnanti saranno
messi on-line non appena
disponibili.
DI PASQUALE PROIETTI
I nuovi corsi abilitanti sono una
realtà. Come organizzazione sindacale non possiamo non dirci
soddisfatti per il conseguimento
di un risultato che solo qualche
mese fa sembrava impossibile da
raggiungere. La Uil ha fortemente voluto l’attivazione del comma
1-ter dell’art. 2 della legge 143/04,
che prevede la partecipazione ai
corsi di tutti i supplenti con almeno 360 giorni di servizio (dal 1°
settembre 1999 al 6 giugno 2004),
e ha sempre operato affinché fossero ricompresi nella procedura
concorsuale anche tutti i docenti
di scuola primaria e dell’infanzia
diplomati prima del 1999 che la
legge sembrava voler escludere
(lett. c-bis, c. 1 art. 2). I nuovi corsi, che si andranno ad aggiungere
a quelli già banditi con i decreti
100/04 e 21/05, riguarderanno
complessivamente circa 23 mila
docenti. Ai fini del raggiungimento del requisito dei 360 giorni per
abilitarsi nella scuola primaria e
dell’infanzia è possibile cumulare
solo il servizio prestato in questi
due ordini di scuola, sia statale
che paritaria o parificata. Per la
partecipazione ai corsi nella scuola secondaria, sempre ai fini del
raggiungimento dei 360 giorni,
oltre al servizio prestato in questo
ordine di scuola si potrà far valere
anche il servizio eventualmente
prestato negli altri ordini di scuola. Questo decreto recupera anche i docenti che, iscritti ai corsi
indetti con il precedente dm
21/05, non hanno potuto frequentarli per la mancata attivazione
degli stessi, cosa che non dovrebbe ripetersi poiché, in questa fase,
se non fosse possibile l’attivazione dei corsi, è prevista la possibilità di iscrizione al secondo anno
delle Ssis. Per le situazioni residuali, ove le università non siano
in grado di attivare specifiche attività didattiche o tecnico-pratiche, queste possono anche essere
affidate al personale delle scuole
competenti con accordi-quadro
tra direttori regionali, università
e accademie.
Non potranno partecipare, invece, a questi corsi i docenti già di
ruolo né coloro che hanno partecipato o stanno partecipando a uno
di quelli banditi con gli ultimi decreti (100/04 e 21/05). Ora bisogna non vanificare il lavoro svolto
e operare in modo da garantire a
tutti, nessuno escluso, l’esigibilità del diritto di partecipazione
che deriva dalla legge. Il testimone passa alle nostre organizzazioni territoriali che, attraverso il
confronto con le direzioni regionali, dovranno vigilare sull’organizzazione dei corsi sul territorio
e sulla loro conclusione in tempo
utile per l’iscrizione nelle graduatorie per l’a.s. 2006-07.
Pubblichiamo l’estratto dei due messaggi che il
presidente della repubblica, Carlo Azeglio
Ciampi, ha inviato in occasione dell’apertura dell’anno scolastico e nella
giornata mondiale degli
insegnanti.
«La scuola è parte vitale della
nazione: è il vivaio dell’Italia del
futuro. Per questo ne seguo con
grande attenzione i complessi
problemi e l’evoluzione, nel quadro dei profondi cambiamenti della società e dell’economia», ha
detto il presidente della repubblica in occasione dell’apertura dell’anno scolastico 2005-2006.
«La scelta di celebrare qui l’inizio dell’anno
scolastico
vuole testimoniare il legame profonCarlo Azeglio do fra l’educazione dei
Ciampi
giovani e la
fedeltà ai principi sui quali si fonda la nostra repubblica: la libertà
dei cittadini; l’unità della Patria.
Sette anni fa vi dissi: “l’Italia sarà
quello che voi sarete”. Ve lo ripeto
oggi. A voi, cari ragazze e ragazzi,
è affidato il futuro dei valori di libertà e di dignità che sono stati
conquistati dai vostri padri. E a
voi, insegnanti e genitori, tocca il
compito di infondere nei giovani
questi valori. Dialogando e confrontandovi saprete trovare quell’equilibrio fra innovazione e continuità che renderà attuali ed efficaci nel tempo i principi guida
della nostra democrazia.
«Investire nei docenti e sostenere la loro attività quotidiana è
il modo migliore per promuovere
un grande progetto di democrazia
cognitiva che insegni a coniugare
gli obiettivi di sviluppo economico
sostenibile con quelli di coesione
sociale», si legge nel messaggio
inviato in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti.
La scuola è il luogo del sapere e
della progettualità, rappresenta
il canale privilegiato per trasmettere ai giovani l’identità, le tradizioni e per educarli al dialogo come strumento di pace e di concordia tra diverse culture e diverse
civiltà. In questo quadro le istituzioni sono chiamate a rafforzare
l’impegno per valorizzare la funzione degli insegnanti, incoraggiando la loro formazione e creando migliori e più qualificate occasioni di confronto e di incontro tra
la scuola, la società, l’università e
le istituzioni di ricerca.
I testi integrali sono
disponibili sul sito
Uil scuola nella sezione
«Opinione»
di Professionalità Docente
e nella pagina
delle Notizie.
Martedì 25 Ottobre 2005
SCUOLA D’OGGI
3
Massimo Di Menna spiega l’impegno del sindacato da Sanremo a oggi
VERSO
IL CONGRESSO
segue da pag. 1
D. Quella degli insegnanti è
una professione avara di riconoscimenti sociali. Eppure ogni cittadino è consapevole dell’importanza di «una buona educazione»
per i propri figli. La complessità
e la specificità del lavoro svolto
meritano adeguate retribuzioni.
Cos’altro può essere fatto per valorizzare il loro lavoro?
R. Non sempre è così: spesso
la società, gli ex alunni, i genitori riconoscono i grandi meriti
degli insegnanti. Tanti docenti
sono innamorati del loro lavoro
e sono orgogliosi di ciò che fanno, della loro funzione. Però non
c’è corrispondenza tra valore sociale e retribuzioni. È questa la
vera questione che ci deve vedere impegnati: convincere che
spendere per riconoscere il lavoro degli insegnanti, da parte
dello stato, è investire sul futuro, significa favorire una scuola
di qualità. Ci sono anche altre
forme di riconoscimento che la
Uil sollecita da tempo: ingressi
gratuiti nei musei e detassazione delle spese che si sostengono
per fare il proprio lavoro.
Nuove sfide con lo stile Uil
Più investimenti nella scuola e meno burocrazia
D. Nella tua relazione allo
scorso congresso hai affermato
che «lo stile Uil» ha alcune caratteristiche: credibilità, disponibilità, lettura positiva della
realtà, verifica democratica delle scelte fatte, conseguimento di
risultati concreti, professionalità, competenza, un forte impegno e il rappresentare una voce libera. In che modo queste caratteristiche sono servite nel
condurre i negoziati e il confronto politico?
R. Sono state la nostra bussola. Lo «stile Uil», illustrato nel
congresso, ha rappresentato un
riferimento stabile e credibile,
fatto di persone disponibili, concretezza, attenzione ai risultati, verifica democratica. Un
buon sindacato non può limitarsi a protestare o a denunciare
altrui responsabilità, ma deve
offrire servizi concreti, utili e
rappresentare nel negoziato le
aspettative dei lavoratori, ottenendo risultati. Tutto questo
dando senso e valore alla delega di rappresentanza ricevuta.
In questi anni abbiamo fatto
tante manifestazioni e alcuni
scioperi, sono stati partecipati
L’incontro tra i sindacati e il ministro
e anche utili perché ci sono stati risultati sia sul versante contrattuale sia sulla tutela professionale.
D. Il congresso di Sanremo ha
anche segnato l’avvio del progetto di «sindacato professionale». Un’intuizione che si sta sviluppando concretamente. In che
modo?
R. La Uil ha scelto la via del
supporto professionale per contribuire a far sì che i collegi dei
docenti e i docenti esercitino a
pieno e con consapevolezza la loro funzione in materia didattica.
Basti pensare alle migliaia di richieste dei nostri dossier: «La Uil
informa sulla riforma», una sorta di cooperazione delle esperienze professionali e di «intelligente vademecum professionale» per affrontare consapevolmente i cambiamenti. Quasi un
miracolo, in qualche scuola ciò
che era negativo si è trasformato in positivo in termini di flessibilità ed esperienza dei lavoratori. Un sindacato moderno
deve essere di supporto anche
per gli aspetti professionali.
Guai se il sindacato andasse verso una deriva burocratica o sem-
plicemente protestataria.
D. Negli ultimi anni c’è stata
una positiva adesione al modello sindacale proposto dalla Uil
scuola a cui ha fatto seguito una
crescita consistente degli iscritti. Come pensi che cambierà il
volto e il modello organizzativo
della Uil scuola?
R. Le tante nuove adesioni, le
esperienze di tanti colleghi nelle Rsu hanno di fatto mutato il
nostro quadro di rappresentanza. È certo che il nuovo porta
nuove sfide. La Uil ha una chiara connotazione che ne rappresenta le radici. Anticipare i cambiamenti, non aver paura del
nuovo, indicare soluzioni tramite proposte, fare del dialogo e del
confronto gli strumenti per le tutele. Il riformismo Uil (quello che
dal 1950 produce le migliori strategie, il «sindacato dei cittadini»,
in materie come politica dei redditi, giustizia fiscale, concertazione, autonomia) rappresenta il
nostro solido ancoraggio insieme
ai valori laici della tolleranza e
dello spirito critico.
Le nuove sfide che abbiamo di
fronte determineranno le nuove
proposte che nel congresso fare-
mo per rappresentare al meglio
tutto il personale della scuola,
docenti e personale Ata, dirigenti scolastici, alta formazione.
Pensiamo al lavoro di tutti i
giorni: gli insegnanti devono essere liberati da carte e riunioni
inutili per poter trovare riconoscimenti nella funzione specifica, quella in classe con i ragazzi. Va rilanciata una vera vertenza per il personale Ata. Occorre stabilità, ridefinizione di
competenze e profili rispondenti alle nuove responsabilità e a
ciò che di fatto viene svolto a livello amministrativo, tecnico e
di supporto nelle scuole.
La Uil scuola rappresenta una
voce libera che vuole amplificare il sentire di tante lavoratrici
e lavoratori che rivendicano di
poter dare alla scuola pubblica
il meglio della propria professionalità. Per fare ciò la rivendicazione di organici stabili e di
graduale assorbimento del precariato sono la premessa di un
progetto di modernizzazione per
una scuola di qualità, non autoreferenziale ma in grado di trovare convinti riconoscimenti dell’insieme della società.
Legge finanziaria
Mentre andiamo in stampa l’iter della Finanziaria prosegue tra
mille cambiamenti. Le anticipazioni sulla manovra di bilancio del
prossimo anno hanno suscitato perplessità e preoccupazioni soprattutto in relazione alla possibilità di favorire lo sviluppo, stimolare un miglior clima di fiducia nelle famiglie e nel paese.
«Abbiamo mandato una lettera al presidente del consiglio Berlusconi per chiedere un incontro ed esporre quali sono i nostri punti di vista su come cambiare la Finanziaria», ha messo in evidenza il segretario della Uil, Luigi Angeletti, «bisogna difendere i redditi da lavoro dipendente e le pensioni, che come tutti possono constatare sono quelli più penalizzati».
La convinzione di Cgil, Cisl e Uil è che la manovra avrà conseguenze pesanti sul piano sociale. «Tra i punti ritenuti irrinunciabili», si legge nel documento unitario di Cgil, Cisl e Uil che hanno
indetto uno sciopero di quattro ore contro la Finanziaria per il prossimo 25 novembre, «il bisogno di difendere i redditi da lavoro dipendente e le pensioni che, come tutti possono constatare, sono
quelli più penalizzati».
«La riduzione dei redditi», ha osservato Angeletti, «significa la
riduzione dei consumi, quindi significa anche una scarsa crescita
dell’economia».
«Il documento è già stato siglato», ha aggiunto Angeletti, «aspettiamo adesso di vedere se il governo si mostra sul serio disponibile o se siamo al solito teatrino per il quale in realtà non è disposto
né a discutere né a cambiare».
Chiara la proposta della Uil: detassazione degli aumenti salariali per i prossimi tre anni e una politica che favorisca il Mezzogiorno con una tassazione privilegiata e un potenziamento delle infrastrutture. Nel documento unitario i sindacati confederali hanno convenuto sulla necessità di ridurre le tasse sul lavoro.
«Ci siamo impegnati a individuare uno strumento che sia in
grado di realizzare questo obiettivo. Sono aperto a qualunque soluzione», puntualizza Angeletti, «ma credo sia difficile individuarne un altro più efficace e di più rapida attuazione di quello
della detassazione degli aumenti contrattuali. Si deve stabilire
che nei prossimi due o tre anni gli aumenti contrattuali devono
entrare in toto nelle buste paga dei lavoratori. Si tratta di un
provvedimento non strutturale ma temporaneo. Magari in attesa di un nuovo patto fiscale e di una nuova riforma fiscale che richiedono tempi più lunghi».
AGGIORNAMENTI SULL’ITER DELLA FINANZIARIA
E SULLE MODALITÀ DI ADESIONE DELLA SCUOLA
AL PREANNUNCIATO SCIOPERO
SARANNO COMUNICATE SUL SITO DELLA UIL SCUOLA
4
Martedì 25 Ottobre 2005
SCUOLA D’OGGI
SPECIALE
Le tabelle elaborate dalla Uil Scuola
con il dettaglio degli aumenti e degli arretrati
per ordine di scuola e per profilo professionale
Docente scuola dell’infanzia primaria
Anzianità
da 0 a 2
da 3 a 8
da 9 a 14
da 15 a 20
da 21 a 27
da 28 a 34
da 35
Aumento
mensile
85,49
87,47
93,57
103,13
110,04
125,85
130,93
Arretrati
al 31.12.2005
1.725,08
1.761,58
1.873,98
2.063,88
2.191,18
2.532,72
2.626,44
SCHEDA UIL SCUOLA
È stata una delle trattative più brevi degli ultimi
anni: in 15 giorni si è giunti alla firma dell’accordo.
Un negoziato, caratterizzato dalla volontà di stringere i tempi per fare avere ai lavoratori della scuola gli arretrati entro dicembre, nel quale la Uil e la
Uil Scuola hanno svolto un ruolo decisivo per l’accordo con il Governo e per la rapida chiusura del
confronto all’ARAN.
Si tratta del biennio economico 2004 2005; si realizza la distribuzione delle risorse finanziarie disponibili, così come stabilito nell’accordo organizzazioni sindacali - Governo del 27 maggio; non si è discusso di alcun aspetto di carattere normativo.
La trattativa presso l’ARAN, così come fortemente voluto dalla UIL Scuola, è stata rapidissima; apertura 7 settembre firma dell’accordo 22 settembre,
(tutto in 15 giorni). Ciò per far arrivare arretrati e aumenti ai lavoratori entro dicembre.
Tutti gli arretrati decorrono dal 1 gennaio 2004.
Tutte le somme previste dalla finanziaria 2005 sono state destinate agli incrementi delle retribuzioni e
sono quindi già disponibili in questo anno.
La quota dello 0,7 unica parte disponibile dopo la
approvazione della finanziaria 2006, sarà utilizzata
da gennaio 2006 e distribuita attraverso una specifica sequenza contrattuale. Le economie di sistema
relative all’anno 2005 devono essere ancora quantificate; anche per queste una volta certificate, si procederà con una sequenza contrattuale.
Le economie relative al 2003 e al 2004 sono state destinate alla RPD per i docenti, agli arretrati per
l’area A e B degli ATA e, a regime a partire dal 2006,
per la valorizzazione professionale degli stessi.
La UIL è impegnata per far avere rapidamente l’
approvazione dal Governo e la certificazione da parte della Corte dei conti. Siamo altresì impegnati per
avere, nella finanziaria 2006, la copertura del prossimo contratto; quello firmato il 22 settembre scade
il 31 dicembre 2005.
I dettagli dell’accordo che riguardano il personale ATA
Docente scuola secondaria I° grado
Anzianità
da 0 a 2
da 3 a 8
da 9 a 14
da 15 a 20
da 21 a 27
da 28 a 34
da 35
Aumento
mensile
91,74
93,94
101,11
111,82
119,83
136,70
142,52
Arretrati
al 31.12.2005
1.840,26
1.880,80
2.013,04
2.224,02
2.371,66
2.732,78
2.840,00
Docente diplomato istituti secondaria II° grado
Anzianità
da 0 a 2
da 3 a 8
da 9 a 14
da 15 a 20
da 21 a 27
da 28 a 34
da 35
Aumento
mensile
85,49
87,47
93,57
103,13
113,43
129,1
134,32
Arretrati
al 31.12.2005
1.725,08
1.761,58
1.873,98
2.063,88
2.253,70
2.594,36
2.688,82
Docente laureato istituti secondaria II° grado
Anzianità
da 0 a 2
da 3 a 8
da 9 a 14
da 15 a 20
da 21 a 27
da 28 a 34
da 3
Aumento
mensile
91,74
96,25
103,45
114,79
126,11
142,52
148,44
Arretrati
al 31.12.2005
1.840,26
1.923,36
2.056,10
2.278,84
2.487,48
2.840,00
2.949,12
Il contratto del biennio economico è la sede di distribuzione delle somme disponibili nella finanziaria 2004 e 2005, indicate nell’atto di indirizzo.
Al personale ATA vanno i miglioramenti economici sulla base delle risorse (5,01% di cui il 4,3 già disponibile e lo 0,7 da stanziare nella finanziaria
2006) definite percentualmente nell’Intesa per i lavoratori dei comparti della Pubblica Amministrazione del 27 maggio ed i relativi arretrati
dall’1.1.2004. La quota dello 0,7%, destinata alla
produttività è stata rinviata ad una sequenza contrattuale da aprire dopo la approvazione della finanziaria. E’ stato scelto di incrementare lo stipendio tabellare di tutti i profili professionali.
L’Accordo ha anche realizzato la destinazione dei
33 milioni di euro, certificati nell’Atto di indirizzo e
destinati alla valorizzazione professionale dei collaboratori scolastici e degli assistenti amministrativi/tecnici, secondo quanto già stabilito dal CCNL
2002/2005.
Valorizzazione ATA di area A e B. Con l’articolo 7 è stata definita una progressione professionale per i collaboratori scolastici di 330 € e per gli assistenti amministrativi e tecnici di 1.000 €. In prima
applicazione riguarda circa 38.000 lavoratori. Sono
stati inoltre stabiliti dei criteri trasparenti da utilizzare nella contrattazione integrativa presso il
MIUR. Tale soluzione non sostituisce l’articolo 49,
la cui piena attuazione resta un obiettivo prioritario
da raggiungere nel contratto quadriennale, ma ne
prefigura l’impianto in questa fase transitoria. Le
risorse relative agli anni 2004 e 2005, che ammontano a 66 milioni di euro, sono assegnate come “una
tantum” al personale ATA di area A e B e producono
una somma pro capite di 196 euro. Le ulteriori risorse 2005 sono state destinate a questo istituto.
Rivalutazione dell’indennità di Amministrazione dei DSGA. Nella sede della sequenza
contrattuale prevista dopo l’approvazione della legge finanziaria la Uil Scuola sosterrà l’utilizzo della
quota dell’ 0,7%, per la trasformazione e rivalutazione dell'indennità di Amministrazione in indennità di direzione che accompagnata alla organizzazione flessibile ed autonoma dell'orario, da realizzare nel prossimo contratto, renderà più rispondente il
lavoro dei DSGA alle necessità di scuola dell’autonomia. La valorizzazione di questo importante profilo passa necessariamente attraverso il rafforzamento dell’unità dei servizi, che è la possibile risposta ai problemi di coordinamento e di flessibilità richiesti, ed dalla maggiore autonomia operativa dai
Dirigenti scolastici.
Quali sono i prossimi passi. Approvazione dell’accordo da parte del Consiglio dei Ministri e certificazione da parte della Corte dei conti per la erogazione dei miglioramenti economici contrattati e degli arretrati.
- Contrattazione integrativa al MIUR per l’attuazione dell’articolo 7
- Costituzione in base ai criteri indicati delle graduatorie
- Erogazione della formazione ai destinatari dei benefici economici
- Adeguamento degli stipendi alle nuove posizioni
- Sequenza contrattuale
Con questo accordo si confermano le scelte contrattuali sull’unità dei servizi e sulla sua articolazione e si compie un passo avanti nella sua completa realizzazione iniziata con l’inquadramento dei
Responsabili A nel profilo del DSGA, che è stato ottenuto in due fasi (70+30). Sono serviti due contratti quadriennali per portare a sistema l’unità dei servizi e per avvicinare il 25% dei titolari d’area A e B
alle funzioni d’areca As e C e per riconoscere in modo permanente e pensionabile gli aumenti. La scelta salariale su una retribuzione “vera” è stata fatta
In previsione della costituzione dell’organico che,
per la Uil, resta la soluzione migliore. La Uil Scuola
chiede l’erogazione immediata dei miglioramenti
economici e degli arretrati e l’attuazione dell’art 7
per la valorizzazione professionale.
SOMMARI
Concluso positivamente il biennio economico si afferma la linea della Uil che include il personale Ata
nei processi di valorizzazione.
La mobilitazione continua per ottenere entro dicembre dal Governo arretrati ed aumenti in busta
paga e dal Miur le procedure per l’attuazione dell’articolo 7.
Nota *
1) Tutte le somme (aumenti e arretrati) riportate nelle tabelle sono esigibili nel 2005 in quanto stanziate nelle leggi finanziarie;
2) Nelle tabelle non è compresa la quota dello 0,7% di cui all'art. 5 del Ccnl, pari a € 15,24 per i docenti e ad € 10,87 per il personale Ata, che affluiranno al fondo di istituto dopo l'approvazione della finanziaria 2006;
3) Non sono comprese le somme destinate alla valorizzazione del personale Ata dell'area A e B secondo le procedure di cui all'art. 7 del Ccnl.
4) Tutte le somme sono al lordo delle trattenute previdenziali ed erariali
5) L'incremento dei docenti è la somma di stipendio base e RPD
6) Sommando l'insieme degli incrementi, l'aumento medio di comparto è 130 € e l'ammontare medio degli arretrati è di 1.600 €.
Martedì 25 Ottobre 2005
SCUOLA D’OGGI
5
CONTRATTO
Il testo dell’accordo
Pubblichiamo il testo dell’ipotesi di accordo relativo al CCNL per il secondo
biennio economico 2004-2005 del personale del comparto scuola sottoscritto il 22
settembre scorso.
Il giorno 22.09.2005 alle ore 03.00, presso la
sede dell’ARAN, ha avuto luogo l’incontro tra:
L’aran Nella Persona Del Prof. Mario Ricciardi
Ed I Rappresentanti Delle Seguenti Confederazioni E Organizzazioni Sindacali: Per Le Confederazioni Sindacali: Cgil - Cisl - Uil - Confsal
- Cgu Per Le Oo.ss.di Categoria:Flc/Cgil - Cisl
Scuola - Uil Scuola - Confsal Snals - Gilda
Unams. Al Termine Della Riunione Le Parti
Hanno Sottoscritto L’allegata Ipotesi Di Accordo Relativa Al Ccnl Per Il Secondo Biennio
Economico 2004-2005 2004-2005DelPersonaleDelCompartoScuola
Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto scuola per il secondo biennio economico 2004\2005
ART. 1
Durata e decorrenza del contratto biennale
1. Il presente contratto biennale, relativo al
comparto del personale della scuola, concerne
la parte economica e si riferisce al periodo 1°
gennaio 2004 - 31 dicembre 2005.
ART. 2
Aumenti della retribuzione base
1. Gli stipendi tabellari previsti , come individuati dalla tabella 2 allegata al contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto, per il
predetto comparto, il 24 luglio 2003, sono incrementati delle misure mensili lorde, per tredici mensilità, indicate nell'alle-gata Tabella A,
alle scadenze ivi previste.
2. Per effetto degli incrementi indicati al comma 1, i valori degli stipendi annui sono rideterminati nelle misure e alle decorrenze stabilite nella Tabella B.
3. Al personale educativo spetta il trattamento
economico previsto per i docenti di scuola materna ed elementare.
l’anno scolastico 2003-04 e certificate in € 95,2
milioni al lordo degli oneri riflessi, è corrisposta una una tantum pari a € 81 complessiva in
ragione del servizio prestato da ciascun docente durante l’anno 2004.
Le tabelle elaborate dalla Uil Scuola
con il dettaglio degli aumenti e degli arretrati
per ordine di scuola e per profilo professionale
Collaboratori scolastici
ART. 5
Fondo dell’Istituzione scolastica
1. Le risorse destinate al finanziamento del
fondo di istituto, già definite ai sensi dell’art.
82 del CCNL 24.07.03, sono incrementate, a decorrere dal 31.12.2005 ed a valere sull’anno 2006,
di un importo pari a:
- € 15,24 mensili pro capite per tredici mensilità per ogni docente ed unità di personale
educativo in servizio al 31.12.2003;
- € 10,87 mensili pro-capite per 13 mensilità
per ogni unità di personale ATA in servizio
al 31.12.2003.
2. Le risorse occorrenti per la copertura del
finanziamento di cui al comma 1 potranno alimentare il fondo per le istituzioni scolastiche
solo successivamente all’approvazione della legge finanziaria per l’anno 2006, che preveda gli
appositi stanziamenti aggiuntivi stabiliti dal
punto 1 dell’accordo Governo Parti sociali del
27 maggio 2005.
3. Le risorse di cui all’art. 82, comma 3, del
CCNL 24.07.03 ricevono nel presente CCNL una
diversa finalizzazione poiché destinate a coprire gli oneri derivanti dall’applicazione degli articoli 4 e 7 del presente CCNL.
4. Entro 60 giorni dall’approvazione della legge finanziaria per l’anno 2006 le parti definiranno con apposita sequenza contrattuale l’aggiornamento dei compensi accessori erogati a
carico del fondo di istituto.
ART. 6
Aumenti contrattuali ai capi di istituto
1. Ai capi di istituto, in servizio nel quadriennio
contrattuale 1998-2001 e che non hanno acquisito la qualifica di dirigenti scolastici, sono attribuiti i medesimi incrementi stipendiali, per
tredici mensilità, spettanti al docente laureato
degli Istituti secondari di II grado.
Anzianità
da 0 a 2
da 3 a 8
da 9 a 14
da 15 a 20
da 21 a 27
da 28 a 34
da 35 anni
Aumento
mensile
52,55
53,58
57,27
60,73
64,12
66,69
68,48
Arretrati
al 31.12.2005
1.147,48
1.166,14
1.232,96
1.295,62
1.357,02
1.403,54
1.435,94
Collaboratori scolastici dei servizi
Anzianità
da 0 a 2
da 3 a 8
da 9 a 14
da 15 a 20
da 21 a 27
da 28 a 34
da 35
Aumento
mensile
53,90
54,89
58,57
62,02
65,52
68,01
69,86
Arretrati
al 31.12.2005
1.171,94
1.189,84
1.256,54
1.318,94
1.382,36
1.427,50
1.460,90
Assistenti amministrativi ed equiparati
Anzianità
da 0 a 2
da 3 a 8
da 9 a 14
da 15 a 20
da 21 a 27
da 28 a 34
da 35
Aumento
mensile
58,87
60,20
64,92
69,39
73,89
77,10
79,5
Arretrati
al 31.12.2005
1.261,96
1.286,04
1.371,52
1.452,46
1.533,90
1.592,02
1.636,52
ART. 7
ART. 3
Effetti dei nuovi stipendi
1. Gli incrementi stipendiali di cui alla Tabella A hanno effetto integralmente sulla 13°
mensilità, sui compensi per le attività aggiuntive, sulle ore eccedenti, sul trattamento ordinario di quiescenza, normale e privilegiato, sull'indennità di buonuscita, trattamento di fine
rapporto, sull'equo indennizzo e sull'assegno alimentare.
2. I benefici economici risultanti dall'applicazione della Tabella A sono corrisposti integralmente alle scadenze e negli importi ivi previsti
al personale comunque cessato dal servizio con
diritto a pensione nel periodo di vigenza contrattuale. Agli effetti dell'indennità di buonuscita e di licenziamento si considerano solo gli
scaglionamenti maturati alla data di cessazione dal servizio.
ART. 4
Retribuzione professionale docenti
1. La retribuzione professionale docenti prevista dall’art.81 del CCNL 24-7-2003 è incrementata nelle misure mensili lorde ed alle scadenze indicate nella allegata Tabella C.
2. Al personale docente, a valere sulla quota
aggiuntiva per il solo anno 2004 di risorse derivanti dalle economie di sistema conseguite nel-
Posizioni economiche per il personale ATA
1. Salva comunque la definizione delle procedure connesse agli artt. 48 e 49 del CCNL
24.07.03, si conviene che il personale a tempo
indeterminato appartenente alle aree A e B della Tabella C allegata al CCNL 24.07.03 possa
usufruire di uno sviluppo orizzontale in una posizione economica finalizzata alla valorizzazione professionale, determinate rispettivamente
in € 330 annui da corrispondere in tredici mensilità al personale dell’Area A, e in € 1000 annui da corrispondere in tredici mensilità al personale dell’Area B.
2. L’attribuzione della posizione economica di
cui al comma precedente avviene progressivamente dopo l’esito favorevole della frequenza di
apposito corso di formazione diretto al personale utilmente collocato in una graduatoria di
richiedenti che sarà formata in base alla valutazione del servizio prestato, dei titoli di studio
posseduti e dei crediti professionali maturati,
con le procedure di cui all’art. 48 del CCNL
24.07.03 da attivarsi entro 60 giorni dalla sottoscrizione definitiva del presente CCNL.L’ammissione alla frequenza del corso di cui sopra
è determinata, ogni volta che sia attivata la relativa procedura, nella misura del 105% delle
posizioni economiche disponibili.
segue a pagina 6
Coordinatore amministrativo e tecnico
Anzianità
da 0 a 2
da 3 a 8
da 9 a 14
da 15 a 20
da 21 a 27
da 28 a 3
da 35
Aumento
mensile
67,31
69,14
74,74
81,29
87,64
93,90
98,58
Arretrati
al 31.12.2005
1.218,76
1.251,92
1.353,28
1.471,92
1.586,90
1.700,24
1.784,96
Direttori S.G.A.
Anzianità
da 0 a 2
da 3 a 8
da 9 a 14
da 15 a 20
da 21 a 27
da 28 a 34
da 35
Aumento
mensile
77,83
80,10
87,12
95,32
104,08
113,09
121,85
Arretrati
al 31.12.2005
1.409,26
1.450,36
1.577,44
1.725,96
1.884,56
2.047,70
2.206,30
6
Martedì 25 Ottobre 2005
SCUOLA D’OGGI
segue da pag. 5
3. Al personale delle Aree A
e B cui, per effetto delle procedure di cui sopra, sia attribuita la posizione economica citata al comma 1, sono affidate,
in aggiunta ai compiti previsti
dallo specifico profilo, ulteriori
e più complesse mansioni concernenti, per l’Area A, l’assistenza agli alunni diversamente abili e l’organizzazione
degli interventi di primo soccorso e, per quanto concerne l’Area B, compiti di collaborazione amministrativa e tecnica caratterizzati da autonomia e responsabilità operativa, aderenti
alla logica del percorso di valorizzazione compiuto, la sostituzione del DSGA, con esclusione della possibilità che siano attribuiti ulteriori incarichi
ai sensi dell’art. 47 del CCNL
24.07.03-.
4. L’istituto di cui al presente articolo è finanziato, a decorrere dal 31.12.2005 in prima applicazione, con le risorse
pari a 33 milioni di euro al lordo degli oneri riflessi di economie realizzate per per il personale ATA ed indicate nell’atto di indirizzo per il II biennio
2004-05 del comparto Scuola disponibili dall’anno 2006, da
suddividere in misura di due
terzi a favore dell’Area B e di
un terzo a favore dell’Area A.
Ulteriori risorse per il personale ATA che dovessero essere
successivamente accertate e
certificate avranno la medesima destinazione, unitamente
ad altre eventuali risorse che
le parti decidessero di utilizzare in sede di rinnovo contrattuale.
5. Al personale delle Aree A
e B a tempo determinato e indeterminato, a valere sulle risorse derivanti dalle economie
di sistema conseguite nell’anno scolastico 2003/04 certificate in € 33 milioni al lordo degli oneri riflessi per ciascuno
dei due anni 2004 e 2005, è corrisposta una una tantum pari
a € 196 in ragione del servizio
prestato nell’arco di vigenza
contrattuale.
ART. 8
Norma finale
1. Per quanto non previsto dal
presente contratto, restano in
vigore le norme del CCNL
24.7.2003.
Aumenti posizioni stipendiali dall’01/01/2004 (valori per 13 mensilità)
Collaboratore
scolastico
Collaboratore
scolastico
dei servizi (1)
Assistenti
amministrativi (2)
Coordinatore
amministrativo
e tecnico
Direttori dei
servizi generali
e amministrativi
Docente scuola
materna
ed elementare
da 0 a 2
22,92
23,51
25,68
29,36
33,95
33,64
33,64
36,51
36,51
da 3 a 8
23,37
23,94
26,26
30,16
34,94
34,55
34,55
37,52
38,58
da 9 a 14
24,98
25,55
28,32
32,60
38,00
37,35
37,35
40,82
41,89
da 15 a 20
26,49
27,05
30,27
35,46
41,58
40,62
40,62
44,61
45,98
da 21 a 27
27,97
28,58
32,23
38,23
45,40
43,79
45,35
48,29
51,18
da 28 a 34
29,09
29,67
33,63
40,96
49,33
46,92
48,46
51,91
54,58
da 35
29,87
30,47
34,70
43,00
53,15
49,26
50,81
54,58
57,30
Aumenti posizioni stipendiali dall’01/02/05 (valori per 13 mensilità)
Collaboratore
scolastico
Collaboratore
scolastico
dei servizi (1)
Assistenti
amministrativi (2)
Coordinatore
amministrativo
e tecnico
Direttori dei
servizi generali
e amministrativi
Docente scuola
materna
ed elementare
da 0 a 2
29,63
30,39
33,19
37,95
43,88
39,58
39,58
42,96
42,96
da 3 a 8
30,21
30,95
33,94
38,98
45,16
40,65
40,65
44,15
45,40
da 9 a 14
32,29
33,02
36,60
42,14
49,12
43,95
43,95
48,02
49,29
da 15 a 20
34,24
34,97
39,12
45,83
53,74
47,79
47,79
52,49
54,09
da 21 a 27
36,15
36,94
41,66
49,41
58,68
51,53
53,36
56,82
60,21
da 28 a 34
37,6
38,34
43,47
52,94
63,76
55,21
57,01
61,07
64,22
38,61
39,39
44,86
55,58
68,70
57,95
59,79
64,22
67,42
da 35
Docente
Docente
Docente
diplomato istituti scuola media
laureato
II grado
istituti II grado
(1) anche per il profilo professionale: addetto aziende agriarie
(2) anche per i profili professionali: assistente tecnico, cuoco, infermiere, guardarobiere
Posizioni stipendiali dall’01/02/05 (valori per 12 mensilità)
Collaboratore
scolastico
Collaboratore
scolastico
dei servizi (1)
Assistenti
amministrativi (2)
Coordinatore
amministrativo
e tecnico
Direttori dei
servizi generali
e amministrativi
Docente scuola
materna
ed elementare
da 0 a 2
13.659,90
14.010,01
15.302,38
17.495,96
20.230,62
17.582,23
17.582,23
19.082,50
da 3 a 8
13.925,18
14.268,28
15.646,28
17.968,93
20.819,59
18.057,22
18.057,22
19.609,37
20.163,59
da 9 a 14 14.886,91
15.223,27
16.874,38
19.425,88
22.644,73
19.520,02
19.520,02
21.331,19
21.893,39
da 15 a 20 15.784,44
16.120,67
18.037,47
21.127,37
24.774,81
21.228,70
21.228,70
23.313,53
24.027,25
da 21 a 27 16.668,09
17.031,95
19.207,56
22.778,93
27.053,50
22.887,02
23.701,35
25.238,19
26.745,11
da 28 a 34 17.334,59
17.677,28
20.040,76
24.408,24
29.394,78
24.523,25
25.323,78
27.126,29
28.525,83
da 35 a
18.159,30
20.679,35
25.621,63
31.672,27
25.741,51
26.556,37
28.525,83
29.945,29
17.801,77
(1) Anche per il profilo professionale: addetto aziende agrarie
(2) Anche per i profili professionali: assistente tecnico, cuoco, infermiere, guardarobiere
Aumenti retribuzione
professionale docente
ART. 9
Norma programmatica
1. Le economie certificate derivanti dai risparmi di sistema
del personale docente, previste
per l’anno scolastico 2004-05,
saranno impiegate con le modalità da definirsi in una sequenza contrattuale da aprirsi
entro 60 giorni dalla certificazione delle risorse stesse.
Docente
Docente
Docente
diplomato istituti scuola media
laureato
II grado
istituti II grado
Fasce
anzianità
Rpd
all’1/1/2003
Aumenti
dall’1/1/2004
Rpd
dall’1/1/2004
Da 0 a 14 anni
142,55
12,27
154,82
Da 15 a 27 anni
175,93
14,72
190,65
Da 28 anni
215,45
23,72
239,17
Docente
Docente
Docente
diplomato istituti scuola media
laureato
II grado
istituti II grado
19.082,50
Martedì 25 Ottobre 2005
SCUOLA D’OGGI
7
L’impegno della Uil pensionati e della Uil scuola per la riconquista di una maggiore capacità di spesa
Più potere d’acquisto alle pensioni
Va recuperato quel 30% di reddito perso negli ultimi anni
DI AGOSTINO SICILIANO*
I
n questi ultimi anni, in Italia si
sono verificati un progressivo
impoverimento e una precarizzazione del ceto medio, in particolare dei milioni di lavoratori e pensionati a reddito fisso spinti lentamente verso il basso per la perdita di potere d’acquisto di salari
e pensioni.
Oggi cominciano a essere numerosi quanti vedono la propria
condizione economica e sociale (e
quella dei propri figli e nipoti)
peggiorare rispetto al passato e,
tra loro, moltissimi sono anziani. Gli anziani sono tra le fasce
a maggior rischio di povertà, insieme con le famiglie numerose
e le coppie giovani. Secondo recentissimi dati Istat, è povero
l’11,7% delle famiglie italiane,
un dato già preoccupante, ma
questa percentuale sale al 15%
in caso di famiglie con almeno un
componente con più di 64 anni e
al 17,3% in caso di famiglie con
più di un anziano.
Come Uil pensionati, ci poniamo come primo obiettivo la tutela
delle fasce di pensionati più poveri e disagiati, che non riescono più
ad arrivare alla fine del mese e a
far fronte ai basilari bisogni quotidiani. Siamo, tuttavia, ugualmente attenti ai milioni di pensionati che, grazie a pensioni ottenute dopo 35, 40 anni di lavoro e di
contributi, godevano negli anni
passati di un discreto tenore di vita e che invece oggi sono costretti
a tagliare molte spese non essenziali.
Un recente rapporto del Censis
evidenzia come oltre il 67% degli
intervistati ha osservato un calo
dei propri risparmi e circa il 30%
una diminuzione di reddito derivante da una riduzione del proprio potere d’acquisto.
Quali sono le cause di questo
impoverimento della popolazione
anziana?
In primo luogo, gli interventi in
campo previdenziale attuati a
partire dagli anni 90, eliminando
qualsiasi tipo di collegamento
Lo hanno affermato il Tar Abruzzo e l’Inpdap
delle pensioni alle retribuzioni e
modificando il meccanismo di indicizzazione, hanno determinato
una copertura non totale delle
pensioni rispetto alla crescita del
costo della vita, particolarmente
pesante per le pensioni medio-alte. Oggi, infatti, l’indicizzazione
al costo della vita è totale solo per
gli importi di pensione fino a tre
volte il minimo (pari a 1.236 euro
mensili lordi nel 2005). Le pensioni più elevate (comprese gran
parte di quelle del comparto della
scuola) usufruiscono di una indicizzazione parziale e decrescente,
con ovvie conseguenze con il passare degli anni. L’Inpdap ha calcolato la perdita del potere d’acquisto delle pensioni dal 1991 al
2001, stimando che le pensioni di
importo pari a circa 35 mila euro
lordi annui abbiano perso in dieci
anni quasi il 9% del loro valore.
Ad aggravare questo dato, vanno aggiunti l’assenza di qualsiasi
tipo di collegamento delle pensioni alla crescita della ricchezza del
paese; una inflazione sottostima-
ta dall’Istat, soprattutto per
quanto riguarda i consumi degli
anziani; un aumento dei prezzi e
delle tariffe; una politica fiscale
che ha penalizzato i pensionati.
L’esigenza di trovare meccanismi che proteggano il valore di
ogni pensione nel tempo si fa,
dunque, sempre più pressante.
Come Uil pensionati l’abbiamo
posta al centro delle nostre richieste e delle nostre mobilitazioni.
Le nostre rivendicazioni, peraltro, trovano sostegno nel decreto
legislativo 503/92 e nella legge
335/95 (nota come legge Dini) che
prevedono l’apertura di un tavolo
di confronto, mai avviato, in cui
valutare il recupero del potere
d’acquisto delle pensioni anche in
relazione alla crescita del prodotto interno lordo. Questo governo
ha ignorato e continua a ignorare
i bisogni degli anziani e le richieste dei sindacati dei pensionati.
Anche l’ultima legge finanziaria, oltre a non affrontare in modo
serio i problemi più generali del
paese, sembra quasi prendersi
beffa dei pensionati.
Per gli anziani di positivo non
c’è nulla o quasi, mentre ci sono
misure che avranno ricadute negative sulla maggioranza dei cittadini e in particolare sui più deboli e meno protetti, come la drastica riduzione dei trasferimenti
ai comuni e alle regioni, oppure il
contenimento della spesa sanitaria.
In questo scenario la Uil scuola
e la Uil pensionati hanno ritenuto
opportuno e necessario, al fine di
poter meglio tutelare i pensionati
del comparto scuola, rafforzare il
loro rapporto di collaborazione.
Allo scopo è stato costituito un
apposito Comitato tecnico che ha
un duplice obiettivo: da un lato
valorizzare le specificità, anche
contrattuali e normative, del
comparto e, dall’altro, difendere
nel modo migliore gli interessi di
questi pensionati, inserendoli in
un contesto rivendicativo più ampio. (riproduzione riservata)
*Segretario nazionale
Uil Pensionati
Estesi anche a loro i benefici economici previsti dal Ccnl siglato il 22/9
Tempi più certi Gli aumenti retroagiscono
sulla buonuscita anche per i pensionati 2004
Il decreto con il quale l’Inpdap dispone la liquidazione
della indennità di buonuscita
al personale della scuola cessato dal servizio non potrà essere revocato, modificato o rettificato d’ufficio dall’Istituto di
previdenza (Inpdap) se è trascorso un anno dall’adozione
del provvedimento.
Come già previsto dall’articolo 30 del decreto del presidente della repubblica 29 dicembre 1973, n. 1032, ribadito
dai giudici del Tar Abruzzo, sezione di Pescara, con la sentenza n. 1077/2002, decisione
recepita dall’Inpdap con la
informativa n. 2, 14 febbraio
2003, l’Istituto di previdenza
può revocare, modificare o rettificare il provvedimento solo
entro un anno dalla sua emanazione, ma esclusivamente in
caso di un errore di fatto o per
avere omesso di tenere conto
di elementi risultanti dagli atti ovvero qualora vi sia stato
un errore nel computo dei servizi o nel calcolo del contributo di riscatto o nel calcolo dell’indennità di buonuscita.
Qualora dopo l’emissione del
provvedimento siano stati rin-
venuti documenti nuovi ovvero il provvedimento sia stato
emesso in base a documenti riconosciuti o dichiarati falsi, il
periodo entro il quale l’Istituto di previdenza può dare corso a revoca o modifica dell’atto è di 60 giorni dal rinvenimento della nuova documentazione o dalla notizia della riconosciuta o dichiarata falsità
dei documenti.
I termini indicati dalla legge all’Inpdap per eventuali revoche o rettifiche dell’indennità
di buonuscita non si estendono al dipendente che ritiene di
essere stato danneggiato dal
calcolo dell’indennità.
Ai sensi del combinato disposto degli articoli 1, comma
1, e 20, comma 2, del decreto
del presidente della repubblica n. 1032/73, il diritto all’indennità di buonuscita, nella misura effettivamente spettante,
si prescrive entro cinque anni
dalla data del provvedimento.
Tale termine può essere interrotto per effetto di un atto
formale di costituzione in mora, ovvero con la presentazione di un ricorso al giudice ordinario.
DI NICOLA MONDELLI
responsabile Comitato tecnico
di settore della scuola
I benefici economici previsti dall’accordo relativo
al secondo biennio 2004/2005 del Ccnl 24 luglio
2003, siglato il 22 settembre dall’Aran e dalle organizzazioni sindacali, devono essere corrisposti integralmente alle scadenze e negli importi ivi previsti
anche al personale comunque cessato dal servizio
con diritto a pensione nel periodo di vigenza contrattuale e, quindi, a quello cessato nel corso del
2004 e del 2005.
Lo dispone l’art. 3 dell’accordo che, in tal modo,
recepisce integralmente quando dispone l’articolo
65 del citato Ccnl 24 luglio 2003.
Aumenti stipendiali per i cessati dal servizio nel 2004. Al personale cessato dal servizio dal
2 gennaio al 31 dicembre 2004, la direzione provinciale del tesoro dovrà corrispondere, con apposito
mandato, gli aumenti previsti per il 2004 in ragione dei mesi di servizio prestati in tale anno.
Per esempio, se la cessazione è avvenuta, per dispensa, il 1° giugno, la Dpt corrisponderà la somma relativa a cinque mesi e la quota parte di tredicesima.
Aumenti stipendiali per i cessati dal servizio nel 2005. Al personale cessato dal servizio nel
corso del 2005, la Dpt corrisponderà tutti gli aumenti previsti per il 2004 e relativa quota di tredicesima e quelli per i mesi di servizio prestato nel
2005. Per esempio, per i cessati dal servizio dal 1°
settembre 2005, sarà corrisposta, sempre con apposito mandato, gli aumenti stabiliti per il 2004 e quel-
li relativi agli otto mesi del 2005, unitamente alle
quote di tredicesima.
Riliquidazione dell’indennità di buonuscita.
Nei confronti del personale cessato nel 2004 e che ha
già percepito l’indennità di buonuscita, l’Inpdap dovrà ricalcolarla assumendo a base di calcolo la retribuzione corrisposta nel mese di cessazione, comprensiva dei soli aumenti previsti per il 2004.
Al personale cessato nel 2005, l’Istituto di previdenza dovrà ricalcolare l’indennità, se già corrisposta, o calcolarla tenendo conto della retribuzione in
godimento all’atto della cessazione.
La riliquidazione del trattamento pensionistico. Sia nei confronti del personale cessato nel
2004 sia di quello cessato nel 2005 l’Inpdap dovrà ricalcolare il trattamento di quiescenza includendo
nella base di calcolo gli aumenti previsti dall’accordo.
I tempi per la corresponsione degli aumenti
stipendiali e quelli per le riliquidazioni della
pensione e della buonuscita. Non appena l’accordo avrà ottenuto il visto della Corte dei conti, la Dpt
provvederà a quantificare e a corrispondere gli arretrati spettanti nella misura in precedenza indicata
sia al personale in servizio sia a quello cessato.
Tempi ragionevolmente più lunghi, ma al momento non quantificabili, sono da prevedere per le riliquidazioni della pensione e della buonuscita.
A solo titolo indicativo si ricorda che analoghe operazioni riguardanti il personale cessato dal servizio
nel 2002 e 2003 sono state disposte dall’Inpdap solo
negli ultimi mesi del 2004.
Impegno della Uil scuola e della Uilp sarà quello di
porre in essere ogni possibile azione idonea ad abbreviare i tempi. (riproduzione riservata)
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Martedì 25 Ottobre 2005
SCUOLA D’OGGI