Articoli di Andrea Guarini su Huffington Post
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31-05-2013 Data HUFFINGTONPOST.IT (WEB) Pagina Beppe Grillo Papa Economia Governo Letta Altro Entra Crea un account 31 maggio 2013 Edizione: IT HOME Mi piace Cerca in Huffington Post POLITICA ECONOMIA CRONACA ESTERI CULTURE TECH STILE www.ecostampa.it 1/2 Foglio 126mila DIRITTI Governo Papa Gay voices Donne Salute Scienza Cinema Televisione Moda Arte Fotografia People Motori Bellezza Viaggi Casa Divertente Andrea Guarini Responsabile Media Relations – Fondazione ISTUD PUBBLICITÀ RICEVI AGGIORNAMENTI DA ANDREA GUARINI Mi piace 0 Seguici ItaliaGermania: le affinità d'impresa I PIÙ CLICCATI SU HUFFPOST 1 di 2 Pubblicato: 31/05/2013 11:17 L'ultimo saluto al "Cuore matto" della canzone italiana (FOTO) Continua a leggere Crisi, Economía, Europa, Ferrari, Germania, Italia, Lavoro, Occupazione, Salari, Volkswagen, Notizie 71 La riconoscete? (FOTO) RICEVI AVVISI: Inserisci l’indirizzo email Mi piace Mi piace 46 REGISTRATI In un'Italia asfittica che ha perso dall'inizio della crisi il 25% di produzione industriale, che viaggia in recessione verso l'ottavo trimestre consecutivo e con il record di giovani Neet fuori dal mercato del lavoro, la decisione della casa tedesca non può passare inosservata. In questo momento lo spread più duro per la gente infatti non è quello della borsa, ma il differenziale sugli stipendi con Berlino, dove la retribuzione oraria media (quando c'è) è inferiore in Italia del 14% , con un livello salariale tra i più bassi d'Europa. Cambiano così consumi e stili di vita. Si inizia a svuotare il carrello della spesa o a mutarne il contenuto. Certo, Volkswagen fortunatamente non è sola in Europa, e i casi virtuosi non mancano nemmeno nel nostro Paese. Basti pensare a Ferrari, che a seguito del triennio record sul fronte delle vendite ha riconosciuto ai circa 3000 dipendenti un assegno da 4.500 euro come premio speciale a cui si sono aggiunti 4 mila euro di premio competitività. O a Cucinelli, che ha destinato 5 milioni di utili ai propri dipendenti, per un valore di poco meno di 6.500 euro a testa, perché "era giusto premiare chi è cresciuto con noi"; o ancora alla Tod's di Della Valle che ha assegnato un bonus di 1.400 euro a lavoratore più spese mediche e buoni libri scuola per i figli, parlando recentemente dell'opportunità di destinare un 1% degli utili ad iniziative sociali di sostegno al territorio. Tutti esempi di valore quindi, che sono riusciti a crescere e ad affermarsi sui mercati globali, e che hanno saputo ricompensare le persone che all'interno delle organizzazioni sono state le prime responsabili di tali successi. Di valore, ma forse un pò isolati, a leggere il "bollettino di guerra" sui quotidiani ogni mattina. La neo mamma Belen debutta come stilista con "Imperfect" (FOTO) Mi piace 9 Dario Fo e il figlio Jacopo alla camera ardente (VIDEO, FOTO) Mi piace 202 Melissa P. vs Facebook (FOTO) Mi piace 58 "Ha perso, sbaglia a dare la colpa agli elettori" Mi piace 2.3k La vacanza di Silvio Berlusconi a Villa Certosa: il giardino, Francesca Pascale, e tanto Milan (FOTO) Mi piace 7 I colori dell'arcobaleno dell'opale polimerico (FOTO,VIDEO) Mi piace 52 Funerali Franca Rame: Dario Fo, Bella Ciao e gli amici al corte funebre (FOTO,VIDEO) Mi piace Perché spostando il focus dal micro al macro, dalla singola azienda al mercato, per far ripartire la nostra economia, la vera sfida è ancora una volta repetita iuvant quella della competitività del sistema Paese. Dove non c'è crescita, tutto diventa molto più difficile. Non solo i riconoscimenti alle persone, ma anche e soprattutto il mantenimento dei posti di Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. 30 110232 In Germania, alla Volkswagen, azienda e sindacati hanno deciso un aumento di quasi il 6% in busta paga per 100.000 dipendenti. Non poca roba ma soldi veri a disposizione dei lavoratori, spalmati su due tranches tra settembre 2013 e febbraio 2015. Data HUFFINGTONPOST.IT (WEB) 31-05-2013 Pagina 2/2 lavoro esistenti. Su cosa puntare quindi per ripartire? Se ne è parlato in un recente think tank a porte chiuse organizzato dalla Fondazione Istud in collaborazione con Mediobanca, presso la sede della Business School di Baveno, sul Lago Maggiore, che ha messo al centro dell'analisi le imprese del cosiddetto "Quarto capitalismo": aziende industriali di medie e mediograndi dimensioni, con almeno 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore ai tre miliardi di euro. www.ecostampa.it Foglio Questo segmento già rappresenta uno dei tratti portanti del nostro modello industriale che sta macinando risultati soprattutto verso l'estero e i nuovi mercati emergenti. L'incontro ha sviluppato un confronto tra Italia e Germania. Dallo studio di queste realtà sta emergendo un modello originale di organizzazione e gestione, dove si consolida una governance in equilibrio tra famiglia e management professionale e dove sempre più si ha una visione evoluta delle risorse umane. Risorse responsabilizzate sui risultati, fidelizzate anche attraverso un rapporto diretto con la proprietà, con forti competenze sui propri business di riferimento. Con la media impresa che è, e potrà diventare sempre più, un valore non solo italiano, ma anche europeo. Nel dibattito pubblico ad affermarsi è di solito infatti la contrapposizione tra Italia e Germania; dal workshop Istud è emerso invece come i due Paesi presentino somiglianze marcate quando si va a parlare di media impresa. Il 95% delle organizzazioni tedesche sono familiari, concentrate su nicchie di mercato molto definite, orientate all'export e diventate nel corso degli ultimi anni veri player globali: tutti elementi in comune con un'ampia fetta di media impresa italiana. In Germania l'incidenza del settore meccanico sul fatturato complessivo generato è del 45%, in Italia inferiore, ma comunque fissata in un ragguardevole 31%. E dalla Germania si può oltretutto anche prendere spunto, al di là delle polemiche sulle spinte iper rigoriste che Frau Merkel sta imponendo ormai da qualche anno al continente. Le esportazioni tedesche sono raddoppiate negli ultimi 20 anni e la produttività nettamente cresciuta. Tra le cause, la liberalizzazione del mercato del lavoro, operata nei primi anni 2000; un modello industriale basato su un pattern di settori e aree di prodotti funzionali all'innovazione e alla ricerca e sviluppo come chimica, automotive, macchine industriali; l'unione stretta tra il sistema della formazione anche professionale e il sistema delle imprese, con il dato significativo delle 500.000 organizzazioni che offrono ogni anno in Germania almeno un contratto di apprendistato al proprio interno. Perché un'Europa che non cresce, che crea disoccupati e si deindustrializza, come ricordava pochi giorni fa Adriana Cerretelli sul Sole 24 Ore, non serve a nessuno. Nemmeno ai falchi del "rigore a tutti i costi" del nord Europa che rischiano oltretutto di vedere contrarsi le proprie quote di export nei mercati Ue in recessione (vedi dato del calo delle esportazioni tedesche nel primo trimestre 2013 verso Paesi europei). Per evitare che Volkswagen sia un caso isolato e non replicabile, e aiutare la media impresa anche attraverso un sistema del credito meno ingessato a prosperare e ridare slancio all'economia e ai giovani in primis. SEGUI L'HUFFPOST Mi piace 126mila Inserisci l’indirizzo email RICEVI AVVISI 4WNET Extra 10% di sconto sui prezzi outlet con la VIP Card Fidenza Village fidenzavillage.com/Sconto Risparmia con Linear! Vodafone Unlimited Con Linear Milena M. paga 179 euro all'anno di Rc auto e tu? www.linear.it Internet e SMS Illimitatamente. Scopri subito l'offerta. vodafone.it 0 Commenti in sospeso 0 Visualizza le FAQ 110232 Commenti Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.