annuario 2009-2010
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annuario 2009-2010
Annuario scolastico 2009 - 2010 Direttore editoriale Viriol D’Ambrosio Redazione e testi Vincenzo Di Marco Progetto grafico Costantino Coletti Referenze fotografiche (alunni) Foto Tony Roseto Foto Giuliano Amante Mosciano Sant’Angelo (TE) Stampa La Cassandra Edizioni Pineto (TE) © Copyright 2010 Polo Liceale “Saffo” Via Silvio Pellico 64026 Roseto degli Abruzzi (TE) Tel. 085.8944094 - 8992224 Fax 085.8999144 www.liceosaffo.org Tutti i diritti sono riservati Polo Liceale Statale “Saffo” Annuario scolastico 2009-2010 A cura di Vincenzo Di Marco La Cassandra Edizioni Presentazione P er la prima volta nella sua storia, il Polo Liceale “Saffo” pubblica un Annuario in formato album fotografico. Negli anni passati aveva fatto la sua comparsa un quaderno di ridotte dimensioni, preparato artigianalmente, che si limitava a raccogliere i progetti più significativi, le attività di scambio culturale, di accoglienza e di orientamento, senza l’apporto di immagini. Si dirà che le esigenze di risparmio non permettevano alternative e che in tempi di magra è meglio evitare inutili sprechi; si potrà obiettare che, disponendo di un sito internet (www.liceosaffo.org), la pubblicazione di un altro documento cartaceo rischia di inflazionare l’attività di comunicazione della scuola; ma è anche vero il contrario. Questo volume non peserà sulle casse della scuola. Sarà messo in vendita tra studenti e docenti ad un prezzo ridottissimo, avrà qualche introito pubblicitario e, se servirà, la scuola sosterrà la spesa rimanente. In più, però, il Liceo Saffo potrà disporre di un biglietto da visita non indifferente. Il Liceo Saffo in questi anni è cresciuto, le attività interne e quelle rivolte verso l’utenza esterna sono aumentate in modo considerevole. È evidente che andava studiata l’opportunità di un volume più consono alla situazione attuale. Una realtà scolastica tra le più importanti del territorio ha bisogno di uno strumento mediatico di maggiore efficacia per dar conto della sua didattica, dei suoi progetti e delle molteplici iniziative culturali che la riguardano. È nata questa soluzione: un volume formato album fotografico (20x24), in bianco e nero, ricco di grafici e immagini della scuola, dei suoi studenti, dei vari protagonisti impegnati in gare, premiazioni, aggiornamento in servizio, corsi di formazione, viaggi e scambi culturali. Ogni attività della scuola è stata registrata, in modo sintetico, cercando di non dimenticare nulla e nessuno. Dopo il Saluto del Preside, Viriol D’Ambrosio, che introduce l’Annuario, il volume è stato suddiviso in capitoli seguendo questo ordine: con La scuola programma, abbiamo voluto dar conto della dirigenza e dello staff di presidenza, dei docenti impegnati nelle funzioni-obiettivo e nei dipartimenti, del personale Ata e di segreteria, con l’elenco dei coordinatori di classe; con La scuola mostra, abbiamo inserito le foto delle 51 classi del liceo, cominciando dalle prime per finire con le classi uscenti; con La scuola propone, i nuovi indirizzi secondo la Ri forma Gelmini, le attività di accoglienza, l’open day, l’orientamento universitario, di aggiornamento e il patto di corresponsabilità; con La scuola premia, i reportage sui premi vinti dagli studenti nelle gare e concorsi cui hanno partecipato; con La scuola conosce, gli scambi culturali e i viaggi di istruzione; e con La scuola produce, la sintesi delle ricerche, delle opere e dei saggi realizzati da studenti e docenti della scuola. Anche questo nuovo strumento di “rappresentanza”, come possono esserlo il sito internet e il giornalino degli studenti, i comunicati stampa, gli articoli e le recensioni riguardanti il nostro istituto, pubblicati su giornali e riviste, cerca di badare alla sostanza, evitando i toni roboanti e le pompose auto rappresentazioni che si vedono in giro. Come al solito si è trattato di un lavoro faticoso, organizzato in tempi strettissimi, fidando nella collaborazione dei vari operatori scolastici a cui si chiede, un giorno sì e l’altro pure, un sacrificio “ulteriore” per venire incontro alle esigenze quotidiane che tutti hanno sotto gli occhi. E quindi tutti di corsa a reperire il materiale necessario, organizzarlo e adattarlo alle esigenze tipografiche, trovare la soluzione giusta per il solito problema che si nasconde dietro l’angolo, cercando di non sbagliare quando si hanno i minuti contati. Naturalmente, è il caso di dire che le fatiche di un anno scolastico vissuto all’insegna di una riforma dei licei tra le più incerte della storia a volte rischiano di aggravare una situazione di per sé difficile. L’impegno dei vari collaboratori non si è fatto attendere, così come le puntuali indicazioni editoriali del Preside D’Ambrosio, e i suggerimenti arrivati da più parti – sempre graditi – hanno fatto il resto. Non ci resta che attendere l’apporto dei lettori, cioè dei docenti e studenti di questa scuola, delle loro famiglie, dei rappresentanti istituzionali, della stampa e di tutti coloro che avranno tra le mani questo volume. Il nostro invito è alla lettura meditata, alla promozione del liceo sotto tutti i punti di vista, nella convinzione che, nonostante le difficoltà presenti, ognuno sappia rappresentare, anche con una punta di orgoglio, quello che in molti hanno contribuito a fare nell’anno scolastico 2009-2010. Nel ringraziare tutti coloro che hanno fornito materiali, contributi cartacei, foto e tabelle, e soprattutto gli studenti che volontariamente hanno devoluto una piccola quota per la stampa, mi auguro che l’Annuario scolastico sia l’avvio di un nuovo inizio per il Polo Liceale Saffo. Vincenzo Di Marco Crescita del senso di appartenenza e di responsabilità L a scuola che ho trovato, apparentemente ordinata, dove tutto sembrava essere al proprio posto, nascondeva diversi elementi di fragilità. Nell’anno scolastico 2007-2008, dopo circa un decennio di espansione della base studentesca - dovuta anche all’offerta formativa dei cinque licei - si assisteva, per la prima volta, ad un decremento del numero di iscritti: iniziava l’effetto del calo demografico. Nonostante l’accentuarsi di tale fenomeno, nei tre anni successivi, compreso il prossimo, siamo riusciti ad invertire la rotta con un incremento progressivo del numero di studenti e di classi. Un successo, nonostante le crescenti difficoltà gestionali: scuola distribuita su cinque edifici, riduzione dei trasferimenti da parte dello stato (per supplenze, ore eccedenti e spese di funzionamento); riduzione del personale (ATA e docente); assurda cancellazione dell’unico posto di assistente tecnico (a fronte di un cospicuo investimento nei laboratori scientifici); oltre duecentomila euro di residui attivi. Malgrado tutto questo e la drammatica crisi finanziaria, aggravata da una epocale riduzione della spesa per l’istruzione (3188 milioni di euro entro il 2012, ex art. 64, L. 133/2008), viene da chiedersi come sia stato possibile ampliare le opportunità formative dei docenti, del personale ATA e dei nostri discenti (didattica laboratoriale, formazione, viaggi d’istruzione, visite guidate, teatro, scambi, giochi sportivi studenteschi, concorsi, olimpiadi e certami, certificazioni per inglese, tedesco, spagnolo e francese, COMENIUS, ECDL-patente europea del computer, corso di lingua e cultura cinese). Credo che la risposta possa essere trovata nella lieve, ma determinante crescita del senso di appartenenza e di responsabilità degli operatori scolastici e dei discenti e nei processi di condivisione che abbiamo avviato fin dal primo momento. Nella prima lettera di buon anno scolastico scrivevo che tutti siamo parte della nostra comunità cui è affidato il compito di educare e istruire i nostri figli, un compito fondamentale per la vita del Paese, per il suo sviluppo economico, per la coesione sociale e per la democrazia. Il mio augurio è che ogni giorno… voi studenti e docenti abbiate il sentimento della scuola come un bene comune... L’educare alla verità costituisce fondamento essenziale della libertà; l’insegnare a lottare per la libertà, prima per quella altrui, poi per la propria; l’insegnare che ciò che più conta è fare ad ogni costo e con amore il proprio dovere. Sono stato sempre convinto che il sistema di regole del nostro Liceo (Regolamento, Patto di corresponsabilità, POF, attribuzione dei crediti, voto di comportamento, …) non vada sostenuto per i suoi contenuti, dettati talvolta dalla contingenza, ma per l’alto valore morale che sempre le norme sottendono nella regolazione dei rapporti umani, in quanto accordi fiduciari tra persone, se costruiti in un clima di condivisione (DEMOCRAZIA), giammai di imposizione. In questo modo i ragazzi, nelle assemblee d’Istituto, hanno saputo organizzare e sostituire la qualità alla quantità. La nostra scuola, ricca di oltre mille studenti, cento docenti e venti addetti nell’amministrazione e nei servizi vari, si è confrontata con successo con le opportunità espresse dal territorio: più volte i nostri allievi sono risultati vincitori in competizioni letterarie, scientifiche, culturali e sportive, più volte la nostra valida opera educativa è stata divulgata dai mezzi di comunicazione. Il Liceo Saffo, senza trascurare i ragazzi in difficoltà, attraverso diffuse e numerose azioni comprese quelle di recupero, promuove le eccellenze e riconosce il merito diffuso; gli esiti agli esami di stato, ai concorsi e alle olimpiadi, i risultati delle indagini OCSE-PISA, alcuni indicatori degli aspetti organizzativi collocano la nostra scuola tra le prime duecento d’Italia. Nella seduta di Collegio tenuta a febbraio, i docenti hanno espresso un vivace e generoso dibattito superando, su un piano teorico, con voto unanime, quelli che sono apparsi i limiti della riforma. Resta la grave, affliggente e al momento insormontabile barriera della carenza di risorse finanziarie. In questi tre anni abbiamo inaugurato: la Biblioteca “Mauro Laeng”, che è un’aula polivalente attrezzata di sistemi audio-video, TV e internet. Il locale, adibito al prestito dei libri e di altri sussidi, è sala di lettura e di attività alternativa per chi non si avvale dell’insegnamento della religione cattolica (cospicuo è stato l’investimento per l’acquisto di vocabolari, cartine, collane, testi, DVD di storia, filosofia e scienze sperimentali); il moderno Laboratorio di Scienze “Vincenzo Cerulli”, dotato di banchi di lavoro attrezzati con servizi, strumenti di misura tradizionali e datalogger che rilevano dati tramite sensori digitali, rielaborandoli in forma grafica e archiviandoli in formato elettronico; quest’anno il corredo è stato arricchito di microscopi e di materiali per gli esperimenti di chimica; il Laboratorio di Fisica “Rosalind Franklin”, dove di recente abbiamo messo a punto la rotaia a cuscino d’aria per realizzare e studiare esperimenti di dinamica, urti, conservazione dell’energia; l’ambiente ospita una sezione della biblioteca dedicata alle scienze; il Laboratorio Multimediale “Byron Lovelace”, attrezzato con videoproiettore e postazione multimediale mobile, fornito di 23 notebook collegati in rete wi-fi, l’ambiente e anche sala audio-video con connessioni TV e internet; il laboratorio di Informatica “Matteo Ricci” nell’edificio ex Magistrali, appena rinnovato grazie ad un accordo con un’associazione culturale, munito di 17 PC, stampante, videoproiettore e Lavagna Interattiva Multimediale. Anche gli spazi per l’educazione fisica sono stati risistemati (due nuovi spogliatoi, manto di asfalto ai campi all’aperto, tinteggiatura, paraspigoli) e attrezzati (spalliere, canestri, tennis da tavolo, parallele, tappeti, ecc.). Il Consiglio d’Istituto e il Collegio dei docenti hanno orientato la scelta sulla qualità e sulla caratterizzazione degli indirizzi, così che l’ampliamento dell’offerta formativa consenta ai discenti di accrescere conoscenze e competenze attraverso le seguenti attività: - Certificazioni di lingua inglese (PET e FCE), francese (Delf e Dalf-Alliance), tedesco (Fit in Deutsch e Zerti fikat-Goethe Institut), spagnolo (Cervantes), che rico noscono crediti universitari nei paesi UE; - Scambi culturali e Comenius; - Patente Europea per l’Uso del Computer (ECDL); - Gruppo sportivo di Istituto (atletica, nuoto, pallavo lo, pallacanestro, calcetto, scacchi); - Olimpiadi di Matematica, Filosofia, Chimica, Fisica e Scienze; - - - - - Laboratorio Teatrale - partecipazione a spettacoli teatrali anche in lingua straniera; Giornalino scolastico, progetto Quotidiano in clas-se; Corso di Lingua e Cultura Cinese; Corso di potenziamento delle abilità di base in lingua italiana (per alunni di madrelingua straniera); Patentino per il ciclomotore. Di recente, per sostenere tale variegata offerta, lo staff di Presidenza ha incontrato le famiglie che si stanno organizzando in un Comitato di genitori, con la finalità di sostenere le azioni attraverso un rapporto sinergico tra Scuola e Territorio. Notevoli sono i nuovi servizi per studenti, genitori, docenti e personale ATA: - lo sportello settimanale di counseling psicologico, la formazione e l’aggiornamento dei docenti per aree (in rete con le altre scuole di Roseto), la forma zione per il personale ATA (nella rete di scuole deno minata PEGASO); - il florido sito web del Liceo, che ha registrato oltre 90000 accessi in circa due anni, dove è disponibile un’area riservata ai docenti e alle famiglie; - lo scrutinio elettronico e il rilievo settimanale delle assenze con comunicazione automatica all’utenza tramite i telefoni mobili; - il prestito libri e altri sussidi dal lunedì al venerdì; - le postazioni mobili di video-proiezione assistite da notebook con la connessione wi-fi ad internet in quasi tutte le aule. La costruzione del nuovo edificio: una sfida per il futuro La sofferenza di una scuola frammentata in cinque distinti edifici, uno dei quali a più di 500 metri dalla sede centrale, crea notevoli disagi e pesanti aggravi di spesa. Per quanto riguarda la costruzione del nuovo polo scolastico liceale, fino a questo momento si è fatto poco o nulla. In una recente comunicazione il Sindaco di Roseto scrive testualmente che “dall’anno 2007, esiste un carteggio – con relativo tavolo di lavoro – finalizzato a dotare il Polo Liceale “Saffo” di una nuova sede (…)”. È dolente constatare che dal 2001 (anno in cui ci si rese conto che gli edifici di proprietà della Provincia risultavano insufficienti) al 2007 non è stato prodotto alcun atto formale. A fronte di una crescita degli iscritti, l’esigenza della nuova sede, non più rinviabile, è dettata dalle difficoltà gestionali, dai maggiori costi per il personale, per i materiali di consumo e le attrezzature, dalla precarietà delle strutture adibite ad aule, dagli spazi limitati per i laboratori e le palestre. Le ipotesi che verranno prese in considerazione dall’Amministrazione comunale di Roseto per la dislocazione della nuova sede dovranno tener conto di una scuola che fino a questo momento ha espresso una speciale vivacità culturale riconosciuta da tutti, valori di eccellenza nei risultati scolastici ed extrascolastici, superando la carenza di strutture di collegamento all’attività educativa, come un auditorium, una sala convegni, un campo di atletica leggera. A parere dello staff di presidenza la nuova scuola dovrà sorgere all’interno del tessuto urbano cittadino, col- 10 legato agevolmente alla rete dei trasporti, avere strade di collegamento, parcheggi, punti di ristoro, aree verdi per le pause giornaliere. Attualmente i siti che rispondono ai suddetti criteri sono solo due: l’area della ex fornace Catarra, tra via Alfieri e la collina, e l’area Castelli, poco più a nord dell’attuale sede liceale, adiacente alla statale Adriatica. Avverto il dovere di concludere riproponendo alcune riflessioni che ci hanno accompagnato in questi tre anni. La difficile stagione che la scuola italiana sta vivendo può essere superata solo mediante un forte senso di responsabilità, il rispetto dell’altro, la conquista del valore della comunità contrapposto alla monotonia e standardizzazione dell’era post-industriale, la costruzione di un tessuto di relazioni e di collaborazioni, dove ogni membro della comunità arricchisce se stesso e tutti gli altri con uno scambio continuo di conoscenze e di competenze. (…) Dove si operi per scoprire gli altri come valore, accogliere le loro diversità e valorizzarsi reciprocamente nel dialogo e nella collaborazione, maturare uno stile di vita, di ricerca e di lavoro comune, ove non ci si sottragga alle domande che possono condurre alla ricerca del Vero. (Circolare dirigenziale - nostro Liceo - del 22/12/2008 e del 20/12/2007). Il Dirigente Scolastico Viriol D’Ambrosio La scuola programma Dirigente scolastico Staff di presidenza Consiglio di Istituto Collegio dei Docenti Coordinatori di classe Personale A.T.A. Dirigente Scolastico Il Dirigente Scolastico, in coerenza con il profilo delineato nel dlgs 165/2001 e nel rispetto delle competenze degli OO. CC., • assicura il funzionamento generale dell’unita scolastica, nella sua autonomia funzionale entro il sistema di istruzione e formazione, • promuove e sviluppa l’autonomia sul piano gestionale - didattico, • promuove l’esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati, quali il diritto all’apprendimento degli alunni, la libertà di insegnamento dei docenti, la libertà di scelta educativa da parte delle famiglie (C.C.N.L. dell’area V della Dirigenza Scolastica 1/3/2002). Curriculum vitae Viriol D’Ambrosio, nato l’1/08/1955 a Roseto degli Abruzzi (TE), coniugato con due figlie, risiede a Mosciano Sant’Angelo. Laureato in Fisica presso l’Università degli Studi di Bologna, ha conseguito un Diploma di Perfezionamento in Fisica ad indirizzo didattico presso l’Università degli Studi di Modena. Vincitore di concorso ordinario per Dirigenti scolastici delle scuole secondarie di secondo grado, dall’anno scolastico 12 2007/2008 è Dirigente scolastico presso il Liceo Statale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi. Ha conseguito l’Abilitazione all’insegnamento in Fisica per le scuole secondarie e in Scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali nella scuola media; l’Abilitazione all’insegnamento di Matematica e Matematica e Fisica; l’Idoneità al Concorso per l’Insegnamento della Fisica nelle scuole italiane all’estero. Conosce in modo fluente la Lingua francese e l’Inglese scolastico. Ha ricoperto incarichi professionali presso il Bureau des longitudes (Ministère de l’Enseignement Superieur et de la Recherche) di Parigi; l’AERITALIA SALpA di Torino; dell’IRRSAE Abruzzo; dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Teramo; delle Università degli Studi di Teramo e L’Aquila; e del Ministero della Pubblica Istruzione come formatore nei Corsi di Aggiornamento rivolti agli insegnanti di Matematica e Fisica delle Scuole Superiori di Secondo grado. Ha prodotto lavori di ricerca scientifica e didattica per vari enti universitari ed associazioni culturali, supervisore nei Corsi SSIS e docenza universitaria, è stato relatore e coordinatore in vari corsi di aggiornamento, ha svolto incarichi di sovraintendenza a tirocini all’interno della scuola. È autore di oltre cinquanta pubblicazioni. Staff di presidenza COLLABORATORI del DIRIGENTE SCOLASTICO COORDINATORI di DIPARTIMENTO e dei GRUPPI INTERDISCIPLINARI DI INDIRIZZO Prof.ssa Gilda Di Francesco Funzioni vicarie Collaborazione nelle funzioni organizzative e gestionali Prof.ssa Silvia Sabatini Collaborazione nelle funzioni organizzative e gestionali Prof.ssa Filomena Castagna Dip 1 + G.I.I. Indirizzo CLASSICO Prof.ssa Alba Toro G.I.I. Indirizzo SCIENZE SOCIALI Prof.ssa Anna Maria De Lauretis Dip 3 + G.I.I. Indirizzo SCIENTIFICO Prof.ssa Carla Giuliani Dip 4 + G.I.I. Indirizzo SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO Proff.ri Serafina Ciavucco Giorgio Tentarelli Dip 5 + G.I.I. Indirizzo LINGUISTICO 13 DOCENTI INCARICATI di FUNZIONI STRUMENTALI 14 Prof.ssa Anna Maria De Lauretis Area 1 POF e attuazione progetti di ampliamento dell’offerta formativa Prof.ssa Claudia Ettorre Area 2 Qualità dei servizi, comunicazione interna, valutazione, promozione successo formativo e prevenzione della dispersione scolastica Prof.ssa Gabriele Gaudieri Area 3 Continuità, orientamento scolastico e professionale Prof. Vincenzo Di Marco Area 4 Documentazione e multimedialità, servizi per studenti e docenti Prof.ssa Julie Costantini Area 5 Coordinamento scambi culturali con paesi stranieri Prof.ssa Fabia Geslao Area 6 Viaggi di istruzione e visite guidate Prof.ssa Gilda Di Francesco - Funzioni vicarie - Organico; Orario; Consigli di classe - IDEI; Gruppo H - Didattica generale - Orientamento scolastico e professionale (insieme a FS3) - Esami di Stato - Ottimizzazione uso spazi per la didattica - Progettazione di Istituto (coord. Indirizzo) Prof.ssa Silvia Sabatini - Definizione POF (insieme a FS1) - Documentazione Collegio docenti; Consigli di Classe - Organizzazione ampliamento offerta formativa (insieme a FS1) - Didattica laboratoriale (insieme a FS4) - Ottimizzazione uso spazi nei laboratori (insieme Responsabili Laboratori) - Ricerca di finanziamenti (DS, FS) - Progettazione laboratoriale e di quella di Enti esterni (FS) Proff.ri Filomena Castagna Alba Toro Anna Maria De Lauretis Carla Giuliani Giorgio Tentarelli Serafina Ciavucco - “Osservatorio Indirizzo”; - Definizione della programmazione di Istituto e di Indirizzo (POF) - Definizione di parti condivise della programmazione disciplinare (POF) - Promozione (verso i CdC) e supervisione della programmazione multi-inter-disciplinare; - Ottimizzazione e definizione ampliamento offerta formativa - Ottimizzazione e definizione formazione e aggiornamento docenti; - Monitoraggio su Regolamento, POF (insieme alle FS 1 e 2) - Accoglienza nuovi docenti; - Stesura in formato elettronico della programmazione di indirizzo e di dipartimento - Razionalizzazione e ottimizzazione delle proposte di adozione dei libri di testo dell’indirizzo - Razionalizzazione delle proposte di acquisto dei sussidi didattici Consiglio di Istituto Componente Docenti Componente Genitori Componente Studenti Componente Personale A.T.A. Lino Faraone Anna Maria De Lauretis Silvana Verdecchia Maria Caiffa Paola Di Filippo Gianluca Ippoliti Claudia Ettorre Maria Adele Celommi Stefano Di Giandomenico Marco Bisignani Luigi Ginaldi Rosalia Argentiero Ermanno Feliciani Manuel Notarini Mattia Di Furia Francesco Luciani Dario Di Feliciantonio GIUNTA ESECUTIVA Stefano Di Giandomenico Gianluca Ippoliti Dario Di Feliciantonio D.S. D.S.G.A. Ermanno Feliciani CONSULTA PROVINCIALE STUDENTI Sara Marcone Susanna Di Silvestre 15 Collegio dei Docenti Il collegio dei docenti è composto dal personale insegnante di ruolo e non di ruolo in servizio nell’istituto ed è presieduto dal preside. Delibera in materia di funzionamento didattico dell’istituto. In particolare cura la programmazione dell’azione educativa anche al fine di adeguare, nell’ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Nella foto, prima di una seduta del Collegio dei Docenti. 16 DIPARTIMENTO 1 DIPARTIMENTO 2 DIPARTIMENTO 3 DIPARTIMENTO 4 DIPARTIMENTO 5 Classi di Concorso A051/A052 Classi di Concorso A025/A050/A061 Classi di Concorso A049/A060 Classi di Concorso A036/A037/A031 Classi di Concorso A019/A246/A346/A446/A546 Michele Leone Roberto Fedele Alcino Pirocchi Lazzaro Marin Grazia Marini Mafalda Suppa Anna Maria Sulpizi Vincenzo Renzi Ferri Brunella Di Gaetano Fiorina Tosques Tania Del Toro Francesca Referza Paola Di Filippo Eleonora Siniscalchi Laura Tariscella Ilenia Casalena Anna Maria De Lauretis (coord.) Domenico Di Blasio Maria Concetta Parisi Gianluca Ippoliti Silvia De Ascentiis Sabatino D’Alesio Marinella Garambois Franco Di Giannatale Barbara Romagnoli Piergiorgio Ferretti Gilda Di Francesco Anna Elisa Barbone Massimiliano Dirodi Carmine Colonna Gabriele Picciotti Antonella Scarinci Elena Bellachioma Teresa Di Serafino Francesca Marcacci Stefano Curicelli Alfredo Santagata Simona Gagliardi Ernesto Silverii Stefania Bartolini Enrico Passerini Carla Giuliani (coord.) Giuseppe Bonomo Lorella De Dominicis Alba Toro Massimo Nardi Maria Luigia Isola Massimo Maddes Vincenzo Di Marco Maria Adele Celommi Maria Lucia Caiffa Claudia Ettorre Giorgio Tentarelli Donato Di Pasquale Silvia Damalio Rina Alcantarini Gabriele Gaudieri Antonella Manucci Annarita Trosini Maria Corradi Luigi Angelone Lino Faraone Antonella Scalone Julie Costantini Serafina Ciavucco Leonarda Pitassi Paola D’Elia Anna Rita Lerza Silvana Verdecchia Anna Maria Bruni Rossella Pace Emanuela Andrietti Maria Del Nibletto Gabriella Civitella Cristina Mennuni Manuela Muriana Valentina Speroni Anna Maria Civitella Filomena Cantoro Elmira Di Filippantonio Cristina Kunz Maria Pia Plebani Filomena Castagna (coord.) Elena Angheben Fabia Geslao Patricia Corradi Silvia Sabatini Serenella Lemmi Dalila Curiazi Luigi Ianni Anna Silenzi Monica Ruggieri Anna Zurlini Giorgia Settepanelli Gina Martella Angela Modestini Gabriella Racinelli Emiliana Caporale Teresa D’Orsogna Marco Presutti Francesca Coccagna Adele Corneli Roberta Di Bonaventura Marusca Della Croce Antonella Torrieri 17 COORDINATORI di CLASSE a.s. 2009/2010 18 IV A ginnasio Serenella Lemmi III A scientifico Anna Zurlini V A ginnasio Patricia Corradi III B scientifico Monica Ruggieri IV B ginnasio Silvia Sabatini III C scientifico Milena Merletti I A classico Luigi Ianni IV A scientifico Emiliana Caporale II A classico Dalila Curiazi IV B scientifico Monica Ruggieri III A classico Claudia Ettorre IV C scientifico Adele Corneli II B classico Franco Di Giannatale IV D scientifico Anna Silenzi I A linguistico Maria Concetta Parisi V A scientifico Vincenzo Di Marco I B linguistico Gina Martella V B scientifico Anna Maria De Lauretiis II A linguistico Roberta Di Bonaventura V C scientifico Gina Martella II B linguistico Maria Del Nibletto I A pedagogico Marco Presutti II C linguistico Leonarda Pitassi I B pedagogico Fiorina Tosques III A linguistico Sabatino D’Alesio II A pedagogico Maria Luigia Isola III B linguistico Fabia Geslao II B pedagogico Antonella Scarinci III C linguistico Filomena Castagna III A pedagogico Marinella Garambois IV A linguistico Fabia Geslao III B pedagogico Giorgia Settepanelli V A linguistico Leonarda Pitassi IV A pedagogico Massimiliano Dirodi V B linguistico Giorgio Tentarelli V A pedagogico Marinella Garambois I A scientifico Julie Costantini V B pedagogico Massimo Maddes I B scientifico Francesca Coccagna I A scienze sociali Maria Luigia Isola I C scientifico Angela Modestini II A scienze sociali Massimo Maddes I D scientifico Anna Silenzi III A scienze sociali Francesca Marcacci II A scientifico Anna Elisa Barbone IV A scienze sociali Alba Toro II B scientifico Paola D’Elia V A scienze sociali Brunella Di Gaetano II C scientifico Angela Modestini I B scienze sociali Paola Di Filippo II D scientifico Silvia De Ascentiis Personale A.T.A. PERSONALE COLLABORATORE SCOLASTICO EDIFICIO ex LICEO CLASSICO Domenica Traini Santa Di Vittorio Mario Enzo Granchelli EDIFICIO ex ISTITUTO MAGISTRALE Adele Di Ruggiero Franco Raggiunti Ciriaco Pasquariello Eusanio Di Simone di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza degli alunni, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti. EDIFICIO ”BAMBIN GESÙ” (Via Adriatica) Carmela Leo Francesco Quatraccioni EDIFICIO ”BAMBIN GESÙ” (Via Alfieri) Kostantina Spirowski Grazia Bracalenti PLESSO (Via Milli) Giovanna Ioannone (Mario Enzo Granchelli) In particolare, - sorveglianza degli alunni nelle aule, nei laboratori e negli spazi comuni, in occasione di momentanea assenza degli insegnanti; - concorso in accompagnamento degli alunni in occasione del loro trasferimento dai locali della scuola ad altre sedi anche non scolastiche, ivi comprese le visite guidate e i viaggi di istruzione. Sono addetti ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico; (C.C.N.L. 26/05/1999 e 24/07/2003) 19 PERSONALE dell’UFFICIO di SEGRETERIA SEZIONE PROGRAMMA ANNUALE PATRIMONIO ACQUISTI AREA A SEGRETERIA PROTOCOLLO ARCHIVIO ALUNNI PERSONALE OO.CC. Direttore dei S.G.A. Angela Elisa Di Domenico Ass. Amm. con funzioni vicarie Vanna Rasetti Sezione 1 Ivana Cocchini - Segreteria e Archivio (protocollo, corrispondenza, classificazione e conservazione atti) - Personale docente: permessi, eccedenze, recuperi - Cura corrispondenza con l’Amministrazione Provinciale - Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A Sezione 2 Magalì Rapini - Rapporti con il pubblico - Cura corrispondenza e circolari - Supporto area alunni - Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A. Sezione 3 Dario Di Feliciantonio - Emma Di Felice AREA B GESTIONE FINANZIARIA PERSONALE 00.CC. 20 - Predisposizione del programma annuale - Variazioni e gestione del programma annuale - Conto consuntivo - Gestione del Conto Corrente Postale e del Conto Bancario - Inventario - acquisti - gare - OO.CC. - Organizzazione e gestione recuperi alunni - Rapporti con il pubblico. Alunni. Libri di testo - Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A. Sezione 1 Vanna Rasetti - Personale: pensioni - ricostruzione carriera - TFR - Gestione finanziaria - Anagrafe delle prestazioni - Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A. Sezione 2 Silvana Pellino - Personale: decreti e permessi docenti a TI - Statistiche varie relative al personale - Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A. Sezione 3 Maria Coppa - Personale: atti generali - Personale docente a T.D. per supplenze brevi - Personale A.T.A. a T.I., a T.D., supplenze brevi - Espletamento pratiche varie richieste dal D.S. o dal D.S.G.A. Personale A.T.A. Da sinistra a destra, Mara D’Anastasio, Magalì Rapini, Ivana Cocchini, Emma Di Felice, Dario Di Feliciantonio, Maria Coppa, Silvana Pellino 21 Personale Collaboratore Scolastico Da sinistra a destra, Franco Raggiunti, Grazia Bracalenti, Domenica Traini, Santa Di Vittorio, Adele Di Ruggiero, Kostantina Spirowski, Mario Enzo Granchelli, Carmela Leo, Giovanna Ioannone, Eusanio Di Simone 22 La scuola mostra In questa sezione compaiono le foto delle 51 classi del Liceo Saffo. I nomi degli alunni riportati in basso vanno letti da sinistra a destra, partendo da dietro. 4^ A Ginnasio Chiara Savini, Chiara Riccioni, Nicoletta Vagnozzi, Silvia Torzolini, Alessia Di Giammatteo, Vincenzo D’Elpidio, Ludovica Marziani, Alice Canullo, Erides Di Marco, Prof.ssa Serenella Lemmi, Sonia Nardinocchi, Giovanni Valente, Alessandro Di Marco, Francesca Di Bonaventura, Erica Di Pasquale, Alice Mazzali, Chiara Pantani, Selene Baiamonte, Valentina Lamolinara, Giorgia Giorgini, Letizia Pelusi, Cristina Facchi, Marisa Sulpizi, Pierluigi Castelli, Ludovico Patella 24 4^ B Ginnasio Prof.ssa Silvia Sabatini, Mariano Ambrosino, Giulio Balducci, Jacopo Capurri, Chiara Di Berardino, Davide Di Carlo, Sara Lucia Di Donato, Lucrezia Di Giacinto, Eleonora Di Giandomenico, Michele Di Giannatale, Francesca Di Gregorio, Sara Di Meo, Erika Di Pasquo, Leila Di Rocco, Gianmarco Feliciani, Benedetto Libbi, Emanuela Mancini, Alessia Mazzagufo, Benedetta Montefiore, Ingrid Ranalli, Francesca Ruggieri, Giulia Ruggieri, Andrea Sichini, Georgiana Gina Tiron Assenti: Anastasia Nespoli, Erica Peracchia 25 1^A Liceo Scientifico Mattia Di Marcantonio, Mattia De Luca, Gianmarco Geminiani, Luca Alcini, Gianluca Caporaletti, Palmiro Pisetta, Giorgio Ricca, Giovanni Sacchini, Marco Del Nibletto, Lucia Astolfi, Eleonora Bergogni, Daria Giardino, Vittoria Mazziotti, Shira Mazzocchitti, Michael Cocciola, Piergiacomo Seconetti Secone, Francesco Petraccia, Edoardo Savini, Andrea Contrisciani, Ottavia De Angelis, Sara Sfredda, Claudia Di Febo, Laura De Federicis, Mariangela Marini, Manuela D’Alessandro, Michela Mosca, Grazia Malvone, Gianluca Recinella 26 1^ B Liceo Scientifico Gianmarco Di Carlo, Gianluca Marcelli, Simone Terramani, Antonio Tarquini, Daniele Di Sabatino, Alessandro Forcella, Francesco Pompilii, Valeria Gentile, Clarissa Di Gregorio, Iris Idrizaj, Guglielmina Di Sante, Giada Martella, Rosamaria Sestili, Alice Prosperi, Riccardo Valentini, Matteo Sincero, Marco Porrini, Riccardo Marini, Andrea Ferretti, Renato Di Marco, Leonardo Ruggieri, Jonathan Palazzese Assenti: Meklind Ndrita, Eleonora Poliandri, Naomi Valleriani 27 1^ C Liceo Scientifico Mara Forcella, Francesca Adorante, Gianluca Di Donato, Emanuel De Sanctis, Federico Petraccia, Antonio Di Pietro, Danilo Iodice, Giuseppe De Marco, Pierluigi Bianchini, Alessandro Valente, Luigi Ferretti, Luigi Norante, Daniele Di Donato, Eni Zyfi, Jacopo Lolli, Federica Ruggieri, Rebecca Di Donato, Arianna Piovani, Vittoria Mazzocchitti, Giulia Caduceo, Roberta Marzini, Michela Di Giuseppe, Myriam Di Gregorio, Stefano Centorame, Francesco Casaluce Assente: Francesca Collevecchio 28 1^ D Liceo Scientifico Pierpaolo Adorante, Gianmarco Dell’Orletta, Giorgia Rabottini, Camilla Provveduto, Cristiano Coppa, Isabella Mariani, Dario De Stephanis, Chiara Giansante, Ilaria Ragnoli, Barbara Carulli, Piereligio Di Sante, Michela Serafini, Francesca Ferretti, Angela Maria Di Pasquo, Jessica Colancecco, Prof.ssa Laura Tariscella, Gabriele Mazzocchetti, Antonio Di Quirico, Lorenzo De Lauretis, Francesco Bosica, Ilaria Berrè, Annalisa Di Marco, Andrea Belisari, Pierluca Di Carlo Assenti: Massimo Balducci, Naomi Orlandi 29 1^ A Liceo Pedagogico Cristina Recchiuti, Maria Marsilii, Arianna Santucci, Beatrice Terra, Camilla Torrieri, Flavia Mazzaufo, Maria Laura Core, Chiara Fulminis, Valeria Oronzii, Martina Ruggieri, Prof.ssa Teresa Di Serafino, Veronica Iachini, Melissa Di Bonaventura, Jessica Rapini, Aurora Boreale, Martina Aprile, Eleonora Fuina, Michela Sulpizii, Clarissa Di Marcantonio, Federica Pallini 30 1^ B Liceo Pedagogico Sara Sternativo, Jessica Pizii, Francesca Amelii, Carmen Rapagna, Barbara Zechini, Veronica Di Gaspare, Prof. Massimiliano Dirodi, Silvia Conte, Ilenia De Luca, Erika De Lauretis, Marina Scarpone, Antonella Bellomo, Elisa Sala Assenti: Giulia Di Febbo, Roberta Romani, Arianna Scarpone 31 1^ A Liceo Linguistico Annagloria D’Agostino, Sara Bonomo, Gabriella D’Eugenio, Jessica Appicciutoli, Gabriella Mastrilli, Barbara De Lauretis, Roberta Leonzi, Isabella Zancocchia, Federica Marcone, Paula Slominska, Vittoria Faga, Denise Sangiacomo, Silvia Di Bonaventura, Giada Di Furia, Silvia De Benedictis, Giorgia De Dominicis, Beatrice Forcina, Beatrice De Sanctis Assenti: Alessandro Del Toro Di Nicola, Isabella Del Toro Di Nicola, Stefany Giancola, Martina Lucchetti 32 1^ B Liceo Linguistico Patricia Taddeo, Alessandra Vagnozzi, Afra Panicciari, Lorenzo Di Ferdinando, Nico Di Francesco, Federica Moretti, Raffaella Iorizzo, Giorgia Esposito, Francesca Campanaro, Lara Frezza, Piergiorgio Grossi, Federica Falconi, Maria Annese, Eleonora Capuani, Benedetta De Scisciolo, Giulia D’Alessandro, Roksolana Fedirko, Antonella Foglia, distesa Giulia Neri Assenti: Francesca Campanaro, Noemi Di Marco, Lucia Fiasconaro, Lara Frezza, Piergiorgio Grossi, Xiao Huang, Ajer Othman 33 1^ A Liceo Scienze Sociali Daria Marinucci, Chiara Laudadio, Elena Battarin, Alessandra Di Pietro, Giorgia Panichi, Gabriele Pilone, Piera Cascioli, Marta Moretti, Tania Martella, Cristiana Ferrara, Ilaria Tuttolani, Ylenia Centorame, Rebecca Ferretti, Chiara Costanzi, Desiree Raggiunti, Francesca Facchi, Martina Concordia, Giorgia Velletri, Marta Feliciani, Giorgia Tullii, Prof.ssa Rina Alcantarini Assenti: Francesco Palma, Matteo Rotunno 34 1^ B Liceo Scienze Sociali Giamila Sardini, Martina Fiorà, Simone Rosati, Prof.ssa Paola Di Filippo, Francesca Bompadre, Alice Raimondi, Ilenia Misantone, Desy Mincarelli, Tania Savini, Claudia Giosia, Chiara Taddei, Chiara Di Meco, Chiara Del Sole, Krizia De Angelis, Jlenia Di Bonaventura, Krizia Del Bono, Lucia Recinelli, Giulia Ferri, Annalisa Pisciella, Anna Quaranta, Cecilia Marconi, Daniela Di Giammatteo 35 5^ A Ginnasio Jessica Iachini, Noemi Fano, Manila Casaccia, Alessia Di Francesco, Natalia Casaccia, Cristiana Quaranta, Alessia Carulli, Giorgia Pigliacelli, Nicole Iacobelli, Ilaria Trozzi, Samantha Scorpioni, Pierangela Cimorosi, Ilaria Di Giuseppe, Melania Martella, Maria Francesca Di Blasio, Valeria Di Nicola, Prof.ssa Patricia Corradi, Leonardo Chiarini, Matteo Leone, Alice Antonelli, Francesco Cartenì, Alessandro D’Addazio, Alessia Fiorente, Eugenio Menei, Tea Marina, Giorgio Manini, Letizia Pisciella, Stefano Prosperi Assenti: Vera D’Elpidio, Marina Talamonti 36 2^ A Liceo Scientifico Daniele Pettinari, Andrea Rofini, Mattia Assogna, Danilo Quaglia, Ludovico Vallarola, Claudio Santone, Gianluca Di Colli, Piergiorgio Marziani, Loris Merlini, Davide Gentile, Andrea Amelii, Mattia Candelori, Dino Del Bono, Lilia Di Berardo, Giulia Marcone, Luca Catena, Maria Cristina Faga, Marina Stella Frattari, Elia Pirocchi, Alessandra Di Martino, Arianna Di Marcello, Giuliana Pilone, Marina Mazzocchitti, Paola Vagnozzi, Giada Colantonio Assente: Ottavia Rocci 37 2^ B Liceo Scientifico Edoardo Romani, Simone Di Marco, Daniele Taddei, Lorenzo De Massis, Luigi Colleluori, Emanuele Cesarini, Gianpietro Nardi, Simone Di Febo, Matteo Cimini, Andrea Bonaduce, Andrea Collevecchio, Mario Feliciani, Marcello Molinari, Lucia Colavolpe, Ilaria Di Paolo, Annalisa Scianitti, Alice Centola, Elisa Scarpone, Francesca Savini, Giorgia Merlotti, Isabella Di Giovannantonio, Noemi Fasciocco, Marina Ruggieri Assente: Giorgia Di Marco 38 2^ C Liceo Scientifico Davide Pulcini, Marco Caponi, Tamara D’Alonzo, Pierluigi Savini, Dania Valente, Michele Ginoble, Francesca Fanì, Paolo Di Gennaro, Federico Santo, Pierpaolo D’Ascenzo, Alessandro Torrieri, Edoardo Lanci, Christian Sichetti, Elisabetta Magrini, Emanuele Di Giandomenico, Francesco Castelli, Marco Fasciocco, Antonello Pileri, Roberta Iezzi, Martina Pomante, Rebecca Di Marcantonio, Ilaria Di Sante, Francesca Balducci, Diego Tieri Assente: Luca De Marcellis 39 2^ D Liceo Scientifico Ilenia Marcone, Chiara Ravicini, Marianna Di Gregorio, Simona Quaglia, Letizia Chiappini, Giorgia Aloisi, Valentina Rapone, Giorgia Naticchia, Antonella Saccomandi, Mariagrazia Bronico, Ludovica Nardulli, Elena Pallotta, Pietro Pavone, Vittoria Di Fonzo, Giacomo Quatraccioni, Daniele Messina, Gianpaolo Di Donato, Andrea Ghezzo, Giovanni Del Gaone, Massimo Maria Di Gregorio, Davide Astolfi, Francesco Braccili, Serafino Zacchei Assente: Martina Pallotta 40 2^ A Liceo Pedagogico Giorgia Carpegna, Jessica Cianelli, Ludovica Galli, Flavia Giannelli, Roberta Ceci, Eleni Di Marcantonio, Alessandra Pallini, Francesca Frezza, Anamaria Turiac, Federica Colangeli, Giorgia Cretone, Marina Di Colli, Deborah Marcone, Andrea Vittoria Balducci, Federica Prosperi, Federica Caponi, Valentina Cardinale, Giulia Feliciani Assenti: Angelica Catena, Alice De Gregoriis, Valentina Viscogliosi 41 2^ B Liceo Pedagogico Giulia De Luca, Natascia Matani, Valentina Fabiani, Eleonora Scardecchia, Diletta Lucidi, Elisabetta Gilardini, Ludovica D’Egidio, Matilde Cretoni, Federica Russo, Marina Volpi, Elena Pavlova, Giorgia Petitta, Francesca Recchiuti, Valentina Iannetti, Francesca Nisco, Jessica Fiorà, Alessia Verdecchia, Eleonora Modesti, Fiorenza Fadda, Diletta Prosperi, Francesca Del Papa, Ludovica Cappelletti, Giulia Cantoro 42 2^ A Liceo Linguistico Annalisa Di Pancrazio, Rossella Capurri, Serena Tomassetti, Francesca Cerasi, Ludovica Camilletti, Yulya Sobolyeva, Valeria Confuorto, Ludovica Palazzese, Erica Borghese, Serena Bosica, Lucrezia Chiatamone Ranieri, Marika Della Sciucca, Eleonora Granito, Michela Savini Assenti: Francesca Di Carlo, Jessica Malatesta, Alejandra Mazzocchitti, Barbara Rossi 43 2^ B Liceo Linguistico Daniela Decillo, William Di Egidio, Francesca Teodoro, Valeria Lelj, Laura Marà, Diletta De Giovanni, Giorgia Galassi, Barbara Piccirilli, Michela Mignini, Grazia Mariani, Prof.ssa Maria Del Nibletto, Ermira Bardhoshi, Manuela Ravicini, Valeria Valesi, Chiara D’Emilio, Emanuela Caponi, Irene Bizzarri Assente: Ornela Gjoni 44 2^ C Liceo Linguistico Alessia Figliola, Marco Ruggieri, Eleonora Spinosi, Gian Marco Tamburri, Greta Braca, Alessandra Durante, Francesca Cerasi, Simone Di Domenico, Flavia Di Giovannantonio, Serena Ioannone, Sandra Ioannone, Francesca Dezzi, Alessia Losacco, Alice Sperandii, Oriada Regolli, Marta Forcella, Alessia De Santis, Giorgia Di Francesco Assente: Francesca Talamo 45 2^ A Liceo Scienze Sociali Davide D’Angelo, Mariavittoria Cantando, Luciana Forcella, Ylenia Cocciola, Chiara Martella, Adriana Di Lorenzo, Corinne Ferretti, Elira Xhizdari, Marco Triponi, Bianca Di Fabio, Silvana Lemeti Assente: Francesca Tasini 46 1^ A Liceo Classico Lucia Santarelli, Alessia Montebello, Elena Torzolini, Lorenza D’Eustachio, Marzia Di Serafino, Chiara Cocciola, Francesca Ruggieri, Sofia Savini, Ylenia Caporale, Benedetta Francesconi, Roberta Grossi, Alessandra Paolini, Chiara D’Aloisi, Amanda Giacchetta, Carmen Tomassoni, Eugenia De Remigis, Milena Di Nardo Di Maio, Luca Bruscino, Camillo Cialoni, Valerio Venni, Matteo Sordini, Francesco Pio Ruggiero, Daniele Durastante, Rossano Ricciutelli, Gianluca Cirilli Assenti: Filippo Capurri, Giorgio Pavone 47 3^ A Liceo Scientifico Francesco Libbi, Filippo Pavone, Valerio Raimondi, Umberto De Patre, Andrei Florean, Sebastiano Valà, Francesca Coletti, Giulia Marcone, Francesca Di Nicola, Maria Iannetti, Arianna Muscianese, Cinzia Di Diomede, Valentina Di Giovannantonio, Simona Ranalli, Angelo Lezzi, Gioia Vannucci, Miriana Di Donato, Martina D’Onofrio, Alisia Graziosi, Chiara Sorgentone Assente: Jacopo Di Giovannantonio 48 3^ B Liceo Scientifico Lorenzo Di Remigio, Alfonso Nardi, Marta Pavone, Matteo Di Carlo, Giorgio Giosia Bernardi, Ilario Cichella, Barion Pellumbi, Giorgia Di Sabatino, Eleonora Di Giuseppe, Deborah Polisini, Giorgia Tritella, Mina Caporale, Alessia Garzarella, Veronica Merletti, Alessia D’Amario, Euzhenio Hysi, Azzurra Del Gaone, Maria Rita Pacioni, Carolina Ferri 49 3^ C Liceo Scientifico Prof.ssa Milena Merletti, Silvia Della Sciucca, Cristina De Lauretis, Francesca Gentile, Matteo Di Diomede, Franco Collevecchio, Pierluigi Biancucci, Antonella Iezzi, Noemi Salvi, Flavia De Lauretis, Francesca Erasmi, Nina Di Sabatino, Claudia Basilico, Ilaria Nocella, Valeria Del Nibletto, Fulvio Falà, Pierluca Cialoni, Valerio Quatraccioni, Lorenzo Giacometti 50 3^ A Liceo Pedagogico Alessandra Di Furia, Chiara Pietrinferni, Gaia Pattara, Simona Cascioli, Gessica Di Pietro, dietro Prof. Marco Presutti, Donatella Ginaldi, Maria Francesca Rapagnà, Gabriella Di Remigio, Simona Ferrara, Maria Cristina Capuani, Elena Giansante, Federica Capone, Francesca Giustiniani Assenti: Maria Collevecchio, Emanuela Pignoloni, Francesca Spinozzi 51 3^ B Liceo Pedagogico Serena Patricelli, Mariachiara Montebello, Jacqueline Ferretti, Maria Elena Secondini, Annagiada Di Tecco, Benedetta Pallini, Eva Londrillo, Noemi Caioni, Valentina Di Pietro, Ambra Collevecchio, Prof.ssa Alba Toro, Marianna Caruso, Romina Dhoondy, Eleonora Pavone, Marta Rugieri, Ludovica Cavatassi, Alice Pagnoni, Ginevra Citati, Melissa Marcozzi, Gioia Di Carlo, Martina Manucci, Miriam Fiori Assente: Martina Pellegrini 52 3^ A Liceo Linguistico Chiara D’Ilario, Noemi Di Salvatore, Jessica Raimondi, Tushari Di Donato, Marina Iezzoni, Manola Di Serafino, Anna Concetta Di Donato, Martina Marcozzi, Lucia Ciafardoni, Martina Torrini, Carlotta Di Loreto, Alexa D’Ascenzo, Lucia Pavone, Alessia Di Quirico, Federica Fresta, Gabriella Giustolisi, Prof.ssa Gabriella Racinelli, Stefano Salini, Gianmarco Foglia Assenti: Giulia Scarafoni, Giulia Fasciocco, Antonella Hoxha, Edoardo Di Gennaro, Barbara Macrillanti, Erica Di Michele, Eleonora Violini 53 3^ B Liceo Linguistico Antea Ricca, Valeria Di Luigi, Sara Tullii, Silvia Gentile, Enrica Pallizzi, Fabio Merlitti, Yari Di Marco, Jessica Di Battista, Giada Di Sante, Anna Cherenkova, Paola De Luca, Irene De Patre, Miriana Martella, Asia Di Virgilio, Martina Di Domenico, Chiara Profico, Luca Foglia 54 3^ C Liceo Linguistico Megi Qalliu, Valentina Pace, Marco Pergallini, Stefano Rastelli, Marco Rossi, Gaia Sacchetti, Chiara Casolani, Angelica Rampa, Annamaria Servi, Alessandra Giuliante, Martina Iacovoni, Noemi Passamonti, Prof.ssa Teresa Di Serafino Assente: Cristina Marcolini 55 3^ A Liceo Scienze Sociali Federica Bergogni, Benedetta Di Febo, Claudia Di Donato, Giacomo Renzi Ferri, Antonella Limone, Sabrina Verzoletti, Roberto Durante, Monica Mariani, Elettra Brocco, Alice Moretti, Sara De Benedictis, Eleonora Moscianese, Jessica Locoverde, Federica Di Gianpaolo Assenti: Benedetta Di Pietro, Erika Sulpizii 56 2^ A Liceo Classico Eleonora Assogna, Rita Ferretti, Luisa Bellachioma, Chiara Di Giambattista, Micaela Laudadio, Anastasia Vagnozzi, Ilaria Rosati, Gloria Calisti, Tanja Di Felice, Alessandra Trabucco, Demetra Di Febo, Valentina Michelucci, Martina Di Battista, Isabella Bonaduce, Pascal Scarpone, Prof. Luigi Ianni, Daniele Puco, Ermes Carulli, Stefano Capuani Assenti: Rebecca Collevecchio, Valentina Ferrara, Maria Gabriella Gilardini 57 2^ B Liceo Classico Giulia Vallonchini, Valeria Ferrante, Valentina Nanni, Eugenia Di Sabatino, Fiorenza Cichetti, Susanna Di Silvestre, Alessia Ettorre, Flavia Piccioni, Giada Pulcini, Federica Capuani, Federica Cichella, Claudia Pallitti, Ilaria Pacchione, Ester Del Papa Assente: Marina Martella 58 4^ A Liceo Scientifico Stefano D’Angelo, Ilaria Merletti, Martina Di Febbo, Marta Coppa, Maria Chiara Di Francesco, Angelo Maria Di Marzio, Luca Rosati, Francesco Catena, Stefano Fossemò, Simone D’Andrea, Laura Valentini, Simona Di Matteo, Francesca Italiani, Edoardo Di Nicola, Federico Di Crescenzo, Simone Di Giandomenico, Silvia Colleluori, Francesca Marini, Rachele Lamolinara Assenti: Roberto Di Giovanni, Altea Quatraccioni 59 4^ B Liceo Scientifico Ludovica Prosperi, Emanuele Scarpone, Sabatino Pingiotti, Giacomo Grossi, Sara Melchiorre, Mariaelena Di Pietro, Tania Peracchia, Gaia Di Silvestre, Chiara Prosperi, Giorgia Alberico, Anna Pingiotti, Luigi Iodice, Kleanda Bica, Federica Di Gregorio, Martina Di Giandomenico, Antonella Centorame, Azzurra Pattari, Leonardo Di Crescenzo, Matteo Montecchia, Daniele Marini, Andrea Pavone, Lino D’Emilio, Jonathan Di Pietrantonio, Alfredo D’Eugenio Assente: Antonella Nardinocchi 60 4^ C Liceo Scientifico Prof. Sabatino D’Alesio, Alessandro De Patre, Gabriele Di Blasio, Marco Morricone, Mattia Pattara, Simone Lattanzi, Alessandro Bufalari, Davide Sulpizi, Gianni Tritella, Alessandra Silvi, Paola Gullotto, Laura Orfanelli, Juliana Iuras, Fabiana Di Flaviano, Gina Taddei, Eleonora Braccili, Francesca Pietrinferni, Valentina Di Pietro, Camilla Di Gregorio Assente: Andrea Pulcini 61 4^ D Liceo Scientifico Asparuch De Berardinis, Emanuele D’Onofrio, Marco D’Alessandro, Adamo Nardinocchi, Domenico Iezzi, Marco Merlotti, Andrea Alfonsi, Davide Bartoli, Ettore Rossi, Prof.ssa Anna Silenzi, Ludovica Spinosi, Letizia Saccomandi, Giulia Facchi, Pamela Taddei, Chiara Cappuccitti, Sara Di Stefano, Alessia Nardi, Valentina Tonello, Giada Pizzuti, Alessandra Pallotta, Noemi Prosperi 62 4^ A Liceo Pedagogico Prof. Emilio Di Frischia, Federica Chiappini, Antonella Bandini, Lolita Ferretti, Jessica Restauri, Valentina Iezzi, Francesca Di Donato, Azzurra Ciampichetti, Gabriella Avolio, Rebecca Di Leonardo, Giulia Scaccioni, Anastasia Felicione, Michela Mongelli, Laura Bianchini, Serena Di Mizio, Laura Cioccolone, Emiliana Di Berardino, Martina Di Giammichele, Giada Ambra Napoli, Giuseppina Erriquez, Nausika Scarpone, Fabiola Di Simone, Rossella Di Battista, Matteo Pileri, Juena Gjoka, Silvia Ferrini, Martina De Luca, Martina Piovani, Dalila Pavone Assente: Alice Di Lodovico 63 4^ A Liceo Linguistico Mattia Marini, Giammarco Osmi, Sacha Garozzo, Daniele Di Blasio, Stefano Lodovichetti, Yasmin D’Ignazio, Andrea Marziani, Giada Pizzuti, Claudio Felicioni, Alessia Cimini, Antonella Merlini, Roberta Gislao, Valentina Marino, Chiara Durante, Samantha Triboletti, Simona De Luca, Vanessa Verona, Fabiola Esposito, Camilla Pavone, Lisa Procida, Alessandra Longo Assenti: Elda Camillotti, Jessica Di Sabatino, Melania Pavone, Alessia Rapini, Valentina Russo 64 4^ A Liceo Scienze Sociali Eugenia Rota, Cristiana Profico, Federica D’Antonio, Tanya Parnanzone, Maria D’Emilio, Rita Palmaricciotti, Jessica Aloisi, Martina D’Elpidio, Giorgia Romani, Giorgia Pingiotti, Francesca Di Sante, Federica Sestili, Blerina Bylyshi Assenti: Duilio Ballatore, Stefano Di Remigio 65 3^ A Liceo Classico Prof.ssa Claudia Ettorre, Mariangela Di Marco, Enrico Cipolletti, Ermanno Feliciani, Giorgio Di Bonaventura, Silvia Savini, Marianna Procopio, Francesca Di Felice, Deborah Ruggieri, Jacopo Regi, Mattia Bisignani, Simone Ferretti, Prof. Lazzaro Marin, Roberta Iannetti, Barbara Di Giacinto, Tanita Santone, Francesca Tranquini, Giulia Santone, Ilaria Feliciani, Paola Mastrilli, Michela Temperini, Valentina Amelii, Olga Pomante, Francesca Di Febo, Francesco Di Felice Assenti: Cristina Geminiani, Gessica Pulsoni, Valentina Roca, Adamo Sulpizi 66 5^ A Liceo Scientifico Stefano Cerasi, Lorenzo Di Cintio, Emanuele Di Vitantonio, Mattia Mazzocchetti, Cecilia Cicconi, la collaboratrice Carmela Leo, Alessia Lallone, Lorenza Di Marco, Erica Perletta, Ludovica Di Febo, Paola Savini, Lucrezia Delle Feste, Prof. Gianluca Ippoliti, Andrea Cialoni, Alessio Marcone, Simone Leoni, Gianmarco Cialoni, Roberto De Sanctis, Andrea Micolucci Assenti: Vanessa Damiani, Mariano Di Giovanni, Alessandro Fasciocco, Daniele Filipponi, Gabriele Laudadio, Laura Lori, Benedetta Saccomandi, Gianluca Taraschi 67 5^ B Liceo Scientifico Mattia Di Furia, Federico Frattari, Paolo Di Giuseppe, Pierluigi Di Marco, Luca Florii, Luca Serafini, Marco Volieri, Paride Poliandri, Cristiana Castorani, Pasquale Capanna, Michela Bonaduce, Samira Kadraoui, Beniamino Matani, Giorgia Forcini 68 5^ C Liceo Scientifico Luigi Di Giacomo, Matteo Del Gaone, Ettore Armando Palusci, Gino Napoleone Capuani, Gianluca Ferri, Giorgia Brandimarte, Francesca Fuschi, Katia Frezza, Pierpaolo Barnabei, Paolo Di Febbo, Francesco Luciani, Alessandro Di Giuseppe, Martina Bartolone, Gea D’Ambrosio, Manuel Notarini, Francesca Torrieri, Veronica Bonamassa, Martina Lelii, in ginocchio Alessio Jason Tritella, Naifra Baiamonte Assente: Luca Gargano 69 5^ A Liceo Pedagogico Adelina Recchiuti, Camilla Marchese, Francesca Picone, Angelica Libbi, Gessica Martella, Giorgia Calvarese, Beatrice Coppa, Liliana Di Sabatino, Angelica Ciarcelluti, Giulia Di Daniele, Andreea Petrini, Monica Palma, Laura Collevecchio, Annachiara Costantini Assente: Dina Farina 70 5^ B Liceo Pedagogico Erisa Mema, Serena De Patre, Valentina De Sanctis, Flavia Di Bonaventura, Giorgia Scarafone, Chiara Senzanumero, Selenia Corneli, Roberta Urbini, Debora Basilico, Jessica Centorame, Laura Di Giammarco, Alice Bosica, Simone Patruno, Eleonora Giannascoli, Ilenia De Dominicis, Claudia Cichella, Sharon Tauro Assenti: Ramona Frezza, Manuela Maggi 71 5^ A Liceo Linguistico Eleonora Pasquini, Nazarena Di Giovannantonio, Valeria Colamonaco, Sara Di Simone, Giulia Di Remigio, Chiara De Adducis, Francesca Iorio, Gabriella Valentini, Alessia Cimorosi, Giada D’Ilario, Francesca Timpano, Cristiana Ruggieri, Chiara Romito, Simona Borghese, Stefano Di Fabio, Ilaria Picciotti, Chiara Seca, Benedetta Di Carlo, Nausica Di Francesco, Chiara Di Gregorio Assente: Stefania D’Eugenio 72 5^ B Liceo Linguistico Sara Di Furia, Umberto Pietrinferni, Lorenza D’Isidoro, Giada Corneli, Deborah Di Marco, Sara Romanelli, Samuele Assogna, Giulia Ferretti, Alessandro Di Giuseppe, Maura Desirée Sperandii, Stefania Pavone, Valentina Di Giuseppe, Sara Pompilii, Giorgia Rossi, Andrea Denise Dinoia, Martina Sacchetti, Azzurra Di Giandomenico, Laura Rapali, Maria Grazia Mazzone, Sara Marcone, Maria Chiara Talamonti, Isabela Alexandra Gutu, Claudia Cardinale Assente: Danila Gatti 73 5^ A Liceo Scienze Sociali Maria Cerqueti, Renato D’Angelo, Virginia Lucidi, Emanuele Pisciella, Marcella De Fabritiis, Stefania Ginevro, Nevio Recinelli, Paolo Cinerari Silvia Di Sante, Melania Marozzi, Debora Di Vittorio, Dalila Colangelo, Valentina Casillo, Sara Di Giuseppe, Francesco De Cerchio, Alessio D’Agostino 74 La scuola propone Storia della scuola Nuovi indirizzi liceali Patto di corresponsabilità Comitato dei genitori Accoglienza scolastica Continuità didattica Orientamento Storia della scuola Le origini del Polo Liceale “Saffo” sono da ricondurre all’istituzione separata dell’Istituto Magistrale “Ignazio Silone” e del Liceo Ginnasio. L’Istituto Magistrale “Silone” è sorto a Roseto come scuola privata legalmente riconosciuta ad opera delle Suore del Bambin Gesù, ed ha offerto a molti giovani rosetani l’occasione di accedere facilmente agli Studi Superiori senza gli oneri e le fatiche legati alla necessità di raggiungere i capoluoghi di provincia che ospitavano Istituti Statali. Quando, nel 1974, l’Ente gestore decise di cessare il servizio per intervenute difficoltà finanziarie, il Comune di Roseto ottenne l’istituzione di un Istituto Magistrale Statale, già richiesta nel 1969, per un anno legato (quale sede distaccata) all’Istituto Magistrale “G. Milli” di Teramo. Ottenuta l’autonomia nell’anno successivo, rimase per oltre un decennio ubicato presso il “Bambin Gesù”, fino a quando non venne costruita l’attuale sede di Via Adriatica. Il Liceo Ginnasio Statale, trasferito a Roseto nel 1975 da Mosciano Sant’Angelo, è vissuto quale sede distaccata del Liceo-Ginnasio Statale “Melchiorre Delfico” di Teramo fino all’autonomia concessa nel 1988. 76 L’attività didattica si svolse inizialmente presso la Villa Comunale di Roseto e successivamente, per l’esigenza di spazi più ampi, nel piano rialzato del Palazzo Monti in Via Basilicata, quindi nella ristrutturata Scuola Elementare di Via Milli e, dal 1991, nell’attuale sede definitiva di Via Silvio Pellico. Il consolidamento dell’istituto ha seguito queste tappe: - nell’anno scolastico 1994-1995 viene introdotto l’indirizzo sperimentale Linguistico; - nell’anno scolastico 1996-1997 viene introdotto l’indirizzo sperimentale Sociopsico-pedagogico; - nell’anno scolastico 1998-1999 viene introdotto l’indirizzo sperimentale delle Scienze Sociali; - nell’anno scolastico 1999-2000 viene introdotto l’indirizzo sperimentale Scientifico. L’assetto attuale prevede 51 classi, negli indirizzi Classico (7), Linguistico (11), Socio-psico-pedagogico (9), Scienze Sociali (6), Scientifico (18). Gli studenti sono 1104 (304 maschi e 800 femmine), i docenti 101, gli amministrativi 7+DSGA, ausiliari 12. Le lingue straniere studiate sono: Inglese, Spagnolo, Tedesco e Francese. 77 78 I Licei consentono il proseguimento degli studi in qualunque facoltà universitaria. In tutti i Licei è previsto l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera nel 5° anno, mentre nel Liceo Linguistico è previsto l’insegnamento di due discipline non linguistiche, ciascuna in lingua straniera diversa, una a partire dal 3° anno e l’altra dal 4° anno. Ampliamento dell’offerta formativa • Certificazioni di lingua inglese (PET e FCE); francese (Delf e Dalf-Alliance); tedesco (Fit in Deutsch e Zertifikat-Goethe Institut); spagnolo (Cervantes) che riconoscono crediti universitari nei paesi UE • Scambi culturali nei Paesi europei e Comenius • Corso di Lingua e Cultura Cinese • Patente Europea Uso del Computer (ECDL) • Gruppo sportivo di Istituto (atletica, nuoto, pallavolo, pallacanestro, calcetto, scacchi) • Olimpiadi di Matematica, Chimica, Fisica, Scienze e Filosofia • Laboratorio Teatrale - partecipazione a spettacoli teatrali anche in lingua straniera • Giornalino scolastico, progetto Quotidiano in classe • Corso di potenziamento delle abilità di base in lingua italiana (per alunni di madrelingua straniera) • Patentino per il ciclomotore Aule speciali • Biblioteca “Mauro Laeng”, aula polivalente attrezzata di sistemi audio-video, TV, internet • Laboratorio di Scienze “Vincenzo Cerulli” • Laboratorio di Fisica “Rosalind Franklin” con biblioteca di scienze • Laboratorio Multimediale “Augusta Ada Byron Lovelace” con sala audio-video, TV, internet Laboratorio di Informatica con Lavagna Interattiva Multimediale Laboratorio polivalente di informatica e scienze nella sede di via G. Milli (in corso di realizzazione) Spazi per l’educazione fisica: Palestra di via Alfieri, campi di pallacanestro e di pallavolo all’aperto, due spazi attrezzati al chiuso Servizi per studenti, genitori e docenti (1) CARATTERIZZAZIONE AUTONOMA Arricchimento del curricolo al primo biennio con approfondimenti di discipline obbligatorie e/o con insegnamenti aggiuntivi (opzionali/facoltativi) che verranno attivati nei limiti dell’organico assegnato e/o compatibilmente con le disponibilità di bilancio, con priorità al secondo anno. • Servizio settimanale di Counseling psicologico (in rete con le altre scuole di Roseto degli Abruzzi) • Biblioteca e videoteca - Annuario • Sito web con area riservata a Genitori (pagelle, assenze e ritardi/uscite on line), studenti maggiorenni e docenti • Contatti SMS con le famiglie • Scrutinio elettronico • Postazioni mobili di video-proiezione con notebook • Connessione wi-fi ad internet in quasi tutte le aule 79 Patto di corresponsabilità La SCUOLA si impegna a: • realizzare un contesto psicologico, sociale e organizzativo sereno, costruttivo e collaborativo; • favorire la conoscenza e il rapporto reciproco tra studenti, l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e dell’altro; • promuovere comportamenti ispirati alla solidarietà, alla legalità e alla cittadinanza; • rispettare le diversità in termini di bisogni e personalità, favorendo il processo di formazione di ciascuno studente, nel rispetto degli stili cognitivi e dei ritmi personali di apprendimento; • garantire un adeguato clima affettivo quale presupposto del processo di apprendimento; • fornire una formazione culturale qualificata, aperta alla pluralità delle idee; • garantire un piano formativo che promuova il benessere e il successo dello studente, la sua valorizzazione come persona, la sua realizzazione umana e culturale; • offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di svantaggio al fine di favorire il successo formativo oltre a promuovere il talento e il merito e ad incentivare le eccellenze; • comunicare con le famiglie, informandole sull’andamento didattico-disciplinare degli studenti, anche con strumenti tecnologicamente avanzati e nel rispetto della privacy; • garantire la massima trasparenza nelle valutazioni, esplicitandone i criteri e assicurandone la tempestività; • far rispettare le norme di comportamento, le regole e i divieti, 80 prendendo adeguati provvedimenti disciplinari in caso di infrazioni, come da Regolamento di istituto, evitando che la responsabilità dei singoli ricada sull’intera classe; • attivare un clima di collaborazione tra insegnanti che, comunque, non indebolisca la creatività e l’autonomia di ogni docente. Lo STUDENTE si impegna a: • collaborare alla crescita di un clima positivo; • rispettare i compagni di classe e tutti gli operatori scolastici; • realizzare un clima di tolleranza e solidarietà favorendo pieno inserimento del singolo nel gruppo classe; • prendere coscienza dei propri diritti-doveri, mantenendo un comportamento corretto e rispettando l’ambiente scolastico inteso come insieme di persone, situazioni, oggetti, attrezzature; • frequentare regolarmente le lezioni ed assolvere assiduamente agli impegni di studio rispettando i tempi programmati e concordati con i docenti; • favorire lo svolgimento dell’attività didattica garantendo costantemente la propria attenzione e partecipazione alla vita di classe; • riferire in famiglia le comunicazioni provenienti dalla scuola e dagli insegnanti. La FAMIGLIA si impegna a: • valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un clima positivo di dialogo, nel rispetto delle scelte educative condivise; • facilitare le relazioni alunno – insegnante al fine di attuare un clima favorevole di insegnamento – apprendimento; • informarsi costantemente del percorso didattico educativo del proprio figlio; • prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola, discutendone con il proprio figlio e stimolando una riflessione su eventuali episodi di conflitto e di criticità; • rispettare l’istituzione scolastica, favorendo una assidua frequenza del proprio figlio alle lezioni, partecipando attivamente agli organi collegiali e controllando quotidianamente le comunicazioni provenienti dalla scuola. Gli studenti del liceo al lavoro nei laboratori scientifici, nell’aula multimediale e in palestra. 81 Comitato dei genitori Da qualche anno la gestione delle scuole italiane, di ogni ordine e grado, ha subito profondi cambiamenti. Mentre nel passato vigeva un centralismo didattico e finanziario, che si sostanziava attraverso il metodo della ricaduta delle risorse dal centro alla periferia, oggi le direttive ministeriali “impongono” alle scuole l’autonomia didattica e gestionale, sia per mancanza di risorse, sia per garantire una libertà pedagogica e una maggiore integrazione con i rispettivi territori. Per questo motivo le famiglie sono chiamate maggiormente, rispetto al passato, alla compartecipazione alla gestione scolastica non solo in termini di utenza che dall’esterno certifica formalmente i risultati ottenuti in corso d’opera. Il Liceo Saffo di Roseto degli Abruzzi, per iniziativa del suo dirigente, Prof. Viriol D’Ambrosio, ha deciso di istituire un Comitato dei genitori, che fa riferimento alle famiglie dei circa 1100 studenti dell’istituto per affrontare le problematiche didattico-finanziarie della scuola del futuro. A tal proposito, le riunioni preliminari di venerdì 12 e sabato 13 marzo 2010 hanno definito: protratte in orario pomeridiano: certificazioni linguistiche, scambi culturali con scuole straniere, giochi sportivi studenteschi, olimpiadi di matematica, fisica, scienze, chimiche, filosofia, certami di lingue classiche, patente europea computer, borse di studio, premi letterari e artistici come il Premio Celommi, realizzazione di laboratori scientifici. Con questa iniziativa, che recepisce da subito le indicazioni ministeriali di trasformare le scuole in fondazioni capaci di operare sul territorio e rispondere così alle richieste dell’utenza, sempre nell’ottica di una educazione completa in tutti i suoi aspetti, il Liceo Saffo intende chiamare a raccolta genitori, proposte, risorse finanziare, per meglio operare nella società del futuro. - la partecipazione al Comitato Scientifico come previsto dalla Riforma dei Licei approvata dal Consiglio dei Ministri il 4 febbraio 2010; - la costituzione del Comitato Genitori; - il sostegno al Piano dell’Offerta Formativa e al suo ampliamento. I due incontri sono serviti a costituire una base allargata di compartecipazione gestionale e finanziaria della scuola che, come è risaputo, non completa gli obblighi formativi solo con l’orario antelucano, ma dispone di un’ampia offerta di iniziative extradidattiche, spesso 82 Il laboratorio di Scienze e l’aula multimediale. Accoglienza scolastica Apertura dei locali della scuola. L’istituto è aperto anche nei pomeriggi feriali, dei giorni lunedì-mercoledì-giovedì-venerdì, per permettere a tutte le componenti scolastiche di organizzare riunioni e le altre attività consentite dalle leggi vigenti e inserite nel P.O.F. di istituto (attività connesse al funzionamento degli OO. CC., varie forme di attività didattiche ed integrative, corsi di recupero, conferenze, attività di formazione, ecc.). I genitori possono tenere assemblee nei locali dell’istituto; queste assemblee devono essere concordate e autorizzate dal Dirigente Scolastico, sulla base di richieste contenenti l’esatto ordine del giorno. La scuola è aperta anche alle associazioni didattiche culturali esterne, previo parere favorevole del Dirigente Scolastico e del Consiglio di Istituto. Dette attività devono essere preventivamente autorizzate dal Dirigente Scolastico. Le richieste vanno prodotte con congruo anticipo al fine di consentire al Dirigente Scolastico di predisporre tutti gli adempimenti necessari previsti dalle vigenti disposizioni in materia. Sono fatte salve le vigenti norme e le conseguenti responsabilità in ordine alla sicurezza, all’igiene ed alla salvaguardia del patrimonio, che sono a carico dei richiedenti, in tutti i casi previsti. Uso delle strutture. Gli studenti, i genitori ed il personale tutto della scuola sono tenuti a conservare l’integrità dell’istituto inteso come patrimonio sociale ad essi affidato. I docenti, l’assistente tecnico e gli studenti che utilizzano le attrezzature dei laboratori e delle aule speciali sono responsabili della loro conservazione e sono tenuti all’immediata segnalazione al Dirigente Scolastico di eventuali danni. Nell’eventualità di danni dovuti a negligenza o a manifestazioni di vandalismo, sarà richiesta la riparazione e/o il risarcimento a carico dei responsabili, oltre agli eventuali provvedimenti disciplinari. Nel caso che non sia possibile risalire ai colpevoli il danno verrà risarcito dall’intera classe. Accesso ai locali scolastici di genitori e di estranei. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule e nei corridoi all’inizio delle attività didattiche. L’ingresso dei genitori nella scuola, durante l’attività didattica, è consentita soltanto in caso di uscita anticipata del figlio. Gli insegnanti, pertanto, si asterranno dall’intrattenersi con i genitori durante l’attività didattica anche per colloqui individuali riguardanti l’alunno. Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altre persone in funzione di esperti a supporto dell’attività didattica chiederanno di volta in volta l’autorizzazione al Dirigente Scolastico. In ogni caso la completa responsabilità didattica e la vigilanza della classe resta del docente. Nessun’altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal Dirigente Scolastico o da un suo collaboratore può entrare nell’edificio scolastico dove si svolgono le attività didattiche. Chiunque ha libero accesso, durante le ore di apertura della scuola, al locale dove si trova l’albo d’istituto per prendere visione degli atti esposti e può accedere all’ufficio di presidenza e di segreteria durante l’orario di apertura dei medesimi. I tecnici che operano alle dipendenze dell’amministrazione comunale e provinciale possono accedere ai locali scolastici per l’espletamento delle loro funzioni purché non interferiscano con il normale svolgimen83 to delle lezioni. I signori rappresentanti e agenti editoriali possono incontrare i docenti solo quando questi non sono impegnati nell’attività didattica. Orario Uffici di Segreteria. La Segreteria riceve gli alunni, i genitori e i docenti secondo l’orario stabilito e comunicato mediante affissione all’Albo assicurando un’apertura pomeridiana di due ore a settimana e un’apertura antimeridiana di tre ore al giorno. È assolutamente vietato l’ingresso nei locali di segreteria; la comunicazione con il personale amministrativo si svolge attraverso lo sportello. Tale indicazione vale anche per il personale della scuola. Accoglienza degli studenti aquilani. La prima settimana post-terremoto è da ricordare per la nube di angoscia che ha attraversato l’intera regione e per le legittime preoccupazioni di una popolazione ignara della possibilità di poter ricostruire in futuro quello che il sisma ha distrutto in pochi secondi. Nei giorni successivi l’evento, dopo le festività pasquali, abbiamo assistito agli umori un po’ scomposti e irrazionali di un’opinione pubblica che si chiedeva come sarebbe stato possibile riaprire, in queste condizioni, uffici, laboratori, industrie e scuole. Sono cominciati i primi collaudi, le prime verifiche, per accertare la situazione in atto e per dare le necessarie risposte a persone e famiglie che chiedevano sul da farsi. Poi, in ultimo, è venuto il momento della “riapertura” con la solita scia polemica. Abbiamo letto, sulla stampa locale, di scuole insicure, di ribellioni studentesche, di comitati civici contrari alla riapertura di scuole su cui pendeva – secondo certe voci non controllate – il sospetto della mancata agibilità. Il Liceo “Saffo” può dichiarare che i controlli da parte degli enti preposti e degli esperti, Comune di Roseto, Provincia di Teramo, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, sono stati effettuati in maniera puntuale e celere. La documentazione attestante i sopralluoghi e le verifiche relative all’agibilità degli edifici scolastici è stata mostrata agli interessati, senza reticenze ed ostacoli. Come è noto, da tempo, il Liceo “Saffo”, per iniziativa del Preside Viriol D’Ambrosio, ha provveduto a comunicare al Ministro Gelmini, con una lettera resa pubblica tramite i mezzi di informazione, la situazione di difficoltà in cui versa la scuola riguardo alle carenze di materiali e alla manutenzione degli 84 edifici. Il terremoto del 6 aprile scorso non ha comportato problemi alle strutture degli edifici, ma ha evidentemente lasciato immutate le questioni che ricordavamo. Dopo la normale ripresa delle attività didattiche, il Liceo “Saffo” si è trovato ad affrontare l’accoglienza degli studenti aquilani che hanno completato la parte rimanente dell’anno scolastico negli spazi disponibili presso la sede di Via Pellico, nelle succursali e nelle aule messe a disposizione dal Centro di Formazione Professionale “Piamarta”. Sono risultati iscritti più di 300 alunni, alcuni di essi sono stati inseriti nelle classi dei cinque indirizzi liceali (classico, scientifico, linguistico, pedagogico e scienze sociali), altri hanno fatto parte delle undici nuove classi che sono state formate, nelle quali hanno operato più di 40 docenti accreditati e unità del personale ATA. Il numero rilevante di studenti ha consentito solo in parte l’inserimento nelle classi esistenti, mentre per otto delle dieci nuove classi costituite, l’Amministrazione comunale di Roseto e lo staff di presidenza del Liceo hanno lavorato affinché si reperissero idonei locali individuati presso il Centro Piamarta. Per queste 11 classi, aggiunte a quelle esistenti, è stato predisposto un orario di lezioni che ha visto impegnati i docenti aquilani, i quali hanno continuato a prestare il loro servizio didattico anche in condizioni disagiate. Agli alunni presenti sono stati estesi tutti i servizi scolastici, materiali e sussidi didattici, e inseriti nei progetti di ampliamento dell’offerta formativa in corso di svolgimento. Continuità didattica “CONTINUA…MENTE” Oggetto del progetto • Costruzione di un curriculum verticale per le materie di area antropologica, di storia e geografia, partendo dagli obiettivi di apprendimento al termine della Scuola Primaria, successiva mente confrontando gli obiettivi e le competenze della Scuola Media con quelli delle Scuole Superiori presenti sul nostro terri torio. • Ricerca di una metodologia innovativa per consolidare la cultu ra storico-geografica. • Intese comuni per una effettiva continuità tra i vari ordini scola stici. Quadro organizzativo e sintesi del progetto Il punto che la Commissione ha cercato di focalizzare è stato quello di cercare un maggior raccordo tra le scuole di ogni ordine e grado, poiché emerge spesso uno scollamento che è causa di insuccesso scolastico. Per tale motivo è nato un PROGETTO CONTINUITÀ, ispirato a finalità e obiettivi strettamente legati alle esigenze e ai problemi del territorio in cui si opera e all’opportunità di un efficace raccordo fra i tre ordini di scuole. Si è ritenuto necessario, pertanto, lavorare all’individuazione di un percorso formativo unitario e verticale, con il chiaro intento di prestare attenzione e dare risposte adeguate alle difficoltà che emergono nell’ambito della formazione degli alunni dalla Scuola Primaria alla Secondaria di I e II grado. La Commissione, unitamente ad un esperto, ha cercato di costruire una continuità anche sotto il profilo della valutazione e della costruzione di prove di verifica adeguate per far sì che il passaggio da un ordine scolastico all’altro sia per gli allievi il meno traumatico possibile. Rete di scuole coinvolte nel progetto • Istituto capofila: Scuola Media Unificata D’Annunzio-Romani • Istituzioni scolastiche: I Circolo Didattico, II Circolo Didattico, Istituto Superiore ITCG “Moretti”, Polo Liceale “Saffo” Svolgimento del progetto Le attività sono iniziate l’1.12.2009 e si sono concluse il 30.04.2010. Il lavoro è stato articolato in sette incontri, per un totale di 20 ore, durante i quali i docenti componenti la Commissione Continuità si sono confrontati con i colleghi degli altri ordini di scuole in una logica partecipativa, collaborativa e di staff. Agli ultimi due incontri è intervenuta la Prof.ssa Daniela Campitelli che ha tenuto due seminari su: • La valutazione • La costruzione di prove adeguate per accertare le conoscen ze, le abilità e le competenze e di prove differenziate per allievi DSA. Nel corso degli incontri la Commissione ha costruito un curriculum condiviso in continuità verticale nell’area antropologica che sarà di supporto per l’elaborazione e lo scambio di prove d’ingresso comuni e condivise. Docenti coinvolti: F. Tosques, F. R. Coccagna, M. Merletti, A. Zurlini (coordinatrice) 85 Orientamento Questa relazione è una sintesi sulle attività di orientamento, svolte nel Liceo “Saffo” nel corso dell’anno scolastico 2009-10. Innanzitutto, è da rilevare che il lavoro svolto è stato efficace, grazie all’ausilio dei docenti, che componevano la “Commissione orientamento” (professori M. Merletti, A. Silenzi, M. Del Nibletto, A. Trosini, S. Verdecchia, M.C. Parisi), i quali hanno evidenziato una assoluta dedizione e professionalità; particolarmente proficuo è stato l’apporto del Preside e della Vice-Preside, nel predisporre i mezzi necessari per l’espletamento del compito. Per quanto riguarda l’orientamento in entrata, rivolto agli studenti delle terze medie, presenti nel territorio, l’obiettivo della Commissione è stato quello di far conoscere l’ampia offerta formativa del nostro Liceo, che gode di buona fama e di grande prestigio. I docenti della commissione hanno partecipato agli “inviti” delle diverse scuole medie inferiori quali: Silvi Marina, Pineto, Roseto, Bellante, Notaresco, Alba Adriatica, Tortoreto, Guardia Vomano, Morro D’oro. Sono stati, inoltre, organizzati nel nostro Liceo due “open day”, ai quali hanno partecipato, in gran numero, genitori e studenti: sono state allestite 4 aule, una per ciascun indirizzo, nelle quali i docenti, insieme ad alcuni studenti del “Pedagogico” e dello “Scientifico”, hanno illustrato le caratteristiche salienti dei “nuovi” Licei, successivamente i genitori e gli alunni sono stati accompagnati nei laboratori, per poter assistere ad alcuni esperimenti. Il numero dei nuovi iscritti è stato indubbiamente soddisfacente (235 studenti), complessivamente il numero degli iscritti, per l’anno 201011, è di 1135 studenti, 53 in più rispetto all’anno 2009-10. Per quanto riguarda l’orientamento in uscita, è stata organizzata una visita guidata nella città di L’Aquila, presso le Facoltà di Medicina e 86 Chirurgia e Scienze della Formazione. Agli studenti è stata presentata l’ampia offerta formativa dei vari corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e, nel contempo, è stata fornita un’ampia bibliografia per la preparazione al test di ammissione. La relatrice, la Professoressa Maria Adelaide Continenza, ha fatto conoscere le numerose opportunità di lavoro del corso di laurea in Scienze Infermieristiche. Nello stesso giorno gli studenti hanno visitato la facoltà di Scienze della Formazione, dimostrando un certo interesse per i corsi di laurea in Servizio Sociale e Scienze dell’investigazione che, nell’ambito di questa facoltà, offrono più opportunità lavorative. Un team di docenti (Gabriele Gaudieri, Gina Martella, Silvana Verdecchia) ha accompagnato gli studenti ad Ascoli Piceno, dove numerose Università d’Italia facevano conoscere le loro offerte formative. Sempre ad Ascoli Piceno la Confindustria ha organizzato una conferenza di avviamento al lavoro, evidenziando, soprattutto, quali siano i lavori maggiormente richiesti, quali le abilità che dovrebbe possedere un giovane diplomato. Nel corso di tre Assemblee di Istituto, inoltre, sono state fornite ai discenti numerose guide, pubblicate da varie università, dépliants, manifesti ed indicazioni statistiche su quei corsi che, ad oggi, offrono maggiori opportunità di lavoro. Insieme al Personale di Segreteria sono state inoltrate pre-iscrizioni, così come richiesto da alcune facoltà universitarie: si può affermare, senza ombra di dubbio, che gli studenti sono stati seguiti individualmente in ogni fase dell’attività di Orientamento. Prof. Gabriele Gaudieri La scuola premia Borse di studio Premi e concorsi: Concorso “Caliglossa”, Giorno della Memoria, “Natale... in versi”, 2° Con-Corso di Idee filosofiche, Festival Filosofia di Modena, 2° Concorso “Matteo Ricci”, Mille domande... una sola Europa, 5° Premio di Saggistica “Vincenzo Filippone-Thaulero”, 3° Concorso Artistico Nazionale “Pasquale Celommi”, Per i 150 anni di Roseto, Parlamento Europeo Giovani, Settimana Cultura Classica, Laboratorio teatrale, L’Inferno di Dante nel segno di Sandro Melarangelo, Olimpiadi, Saffo sport Borse di studio Sabato 14 novembre 2009, si è svolta, presso la palestra nuova del Polo Liceale Statale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi, la Cerimonia di premiazione degli studenti per il Riconoscimento del merito e la Consegna delle Borse di Studio per l’anno scolastico 2008-2009. Con il patrocinio della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo, del Comune di Roseto degli Abruzzi, e con la collaborazione dell’Azienda di Promozione Culturale di Teramo e della Direzione Didattica di Notaresco, sono intervenuti Viriol D’AMBROSIO, Dirigente Scolastico Polo Liceale SAFFO, Angelo D’ARCHIVIO, Docente di Chimica Analitica presso l’Università degli Studi di L’Aquila, Sabatino DI GIROLAMO (nella foto al microfono), Assessore alla Cultura del Comune di Roseto, Giuseppe DI MICHELE, Assessore alla Cultura della Provincia di Teramo, Giovanni MOSCHETTA, Consigliere giuridico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roberto VOLPE, Pro-Rettore Università degli Studi di L’Aquila - Ordinario di Tecnologie di Chimica Applicata. Con la collaborazione organizzativa della Prof.ssa Claudia Ettorre (nella foto a pag. 89), di Antonietta Di Matteo, Mara D’Anastasio, sono stati assegnati i seguenti riconoscimenti: 1. Classe con la media più alta: 2^ A classico 2. Classe per l’assiduità della frequenza: 1^ A classico 88 3. Classe con promozione di tutti gli studenti senza sospensione di giudizio: 4^ C scientifico 4. Premio Pellicciotta: 2^ A Classico, 3^ A Classico. 5. Premio letterario GALILEO: IV B Scientifico, Brandimarte Giorgia, Gino Napoleone Capuani. 6. Concorso “MATTEO RICCI“: 20 STUDENTI (3^ A Classico, IVB Scientifico, IV C Scientifico). 7. GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI Fase regionale femminile nuoto: Di Nicola Francesca, Valente Dania, Nardulli Ludovica, Iezzi Roberta, Di Virgilio Asia. Nazionali nuoto LIGNANO: Palazzese Ludovica, Valente Dania, Di Carlo Matteo, Foglia Gianmarco, Del Gaone Giovanni, Quatraccioni Valerio, Astolfi Davide, Valà Sebastiano. Atletica leggera Fase regionale: Cianelli Jessica, Di Donato Marta, Fano Noemi, Fiorente Alessia, Di Serafino Manola, Di Francesco Alessia, Marina Tea, Casaccia Manila. 8. Borse di Studio per Merito Biennio 5^ A Ginnasio DE REMIGIS EUGENIA 1^ A Linguistico CERASI FRANCESCA 2^ C Scientifico QUATRACCIONI VALERIO 2^ A Scienze sociali BROCCO ELETTRA 1^ A Pedagogico DE GREGORIS ALICE Triennio 2^ A Classico AMELII VALENTINA 1^ B Classico CAPUANI FEDERICA 4^ A Linguistico D’EUGENIO STEFANIA 4^ A Scientifico DI VITANTONIO EMANUELE 3^ D Scientifico MERLOTTI MARCO 4^ A Scienze sociali D’AGOSTINO ALESSIO 4^ A Pedagogico DI DANIELE GIULIA 9. Studenti aventi diritto già premiati nel precedente biennio-triennio: 2^ A Classico DI GIACINTO BARBARA 2^ B Linguistico MARTELLA MIRIANA 10. Attestazioni di merito per gli esami di stato con votazione 100/CENTESIMI: 5^ A Linguistico LAUDADIO SIMONA 5^ A scientifico DI VITANTONIO GIUSEPPE, RICCI FILIPPO, DI LUZIO FRANCESCA 5^ B scientifico DI MARCO PIETRO, BONADUCE SIMONE, DI LUIGI JESSICA 3^ A classico DAL POZZO MARIACHIARA, DE GALITIIS MARIATERESA, KLITI LEILA, RECCHIUTI FEDERICA, VOLPE GENNY 5^ C scientifico ALONZO DAVIDE, DI FRANCESCO LUDOVICA, ZOLLINI MARIA 5^ A pedagogico CIANCAGLIONE ANTONIA 89 11. Attestazioni di merito al miglior alunno per ogni classe di appartenenza. 12. Altri riconoscimenti sono stati assegnati ai vincitori dei seguenti concorsi: Olimpiade della Scienza 5° Premio di Saggistica filosofica “Vincenzo Filippone-Thaulero” Parlamento Europeo dei Giovani 2° Premio artistico “Pasquale Celommi” Incontriamoci con la poesia Olimpiade di Filosofia Olimpiade di Matematica Campionati nazionali di Giochi matematici Campionati nazionali di Biologia Concorso Lions Certificazioni linguistiche “L’iniziativa della borsa di studio ha come prima motivazione il riconoscimento del merito diffuso, facendo in modo che si determinino le condizioni basilari per favorire il pieno dispiegarsi del processo formativo. Con i riconoscimenti alle classi si intende promuovere la collaborazione e la solidarietà tra pari, evitando eccessive competizioni individuali”. Il Preside Viriol D’Ambrosio premia gli studenti vincitori delle borse di studio. 90 Cronaca dell’evento Sabato 14 novembre 2009, presso il Polo Liceale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi, si è svolta la cerimonia di premiazione degli studenti che nello scorso anno scolastico hanno raggiunto traguardi scolastici ragguardevoli. Oramai consolidata da anni, la manifestazione ha come prima motivazione la promozione e il riconoscimento del merito per la crescita umana e culturale degli studenti. Alla presenza di un nutrito pubblico, tra cui genitori, docenti, personale ATA e studenti, hanno preso la parola autorevoli ospiti che hanno consegnato a singoli allievi e a intere classi attestazioni di merito, libri, abbonamenti alla stagione teatrale e alle attività sportive quali il tennis e il nuoto, oltre a pen-drive e a simboliche borse di studio consistenti in premi in denaro. In apertura, il Dirigente Scolastico, Prof. Viriol D’Ambrosio, si è soffermato sugli ottimi risultati conseguiti dagli studenti nei concorsi esterni, talvolta di livello nazionale: dalle olimpiadi della scienza, filosofia, matematica e biologia, ai premi e concorsi letterari. Notevoli sono state pure le prestazioni nei giochi sportivi studenteschi, nelle certificazioni delle quattro lingue straniere studiate. Significativi da questo punto di vista sono risultati gli esiti degli esami di stato negli ultimi due anni. Secondo le parole del dirigente: “i risultati di eccellenza, che sfiorano il 20%, collocano il nostro liceo tra gli istituti scolastici del Paese con un alto livello di efficacia e di efficienza”. La Prof.ssa Claudia Ettorre, che ha organizzato la manifestazione insieme all’Ins. Mara D’Anastasio, nell’introdurre gli interventi delle autorità presenti, ha ribadito che il merito va inteso come mezzo, per un adeguato inserimento sociale, piuttosto che come un fine. Il Dott. Giovanni Moschetta, Consigliere giuridico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha incitato i discenti a studiare le lingue straniere e ad avere una visione cosmopolita quale valore aggiunto per accrescere le opportunità occupazionali. “Non dimentichiamo, però - ha concluso -, di promuovere la lingua italiana in ambito europeo”. Il Prof. Roberto Volpe, Pro-Rettore dell’Università degli Studi di L’Aquila e docente Ordinario di Tecnologia di Chimica Applicata, ha spronato gli studenti a coltivare le proprie inclinazioni e i propri sogni affermando che “ogni nostra importante realizzazione è stata prima sognata”. L’Assessore provinciale alla Cultura, il Dott. Giuseppe Di Michele, ha lodato l’intera iniziativa che valorizza, oltre ai singoli, intere classi che si sono distinte per il merito, per l’assiduità della frequenza e per la promozione di tutti gli studenti senza sospensioni di giudizio. L’Assessore alla Cultura del Comune di Roseto degli Abruzzi, il Dott. Sabatino Di Girolamo, ha ricordato di essere stato studente del liceo e si è soffermato sul valore dell’impegno quale presupposto per il raggiungimento di importanti obiettivi. Il Prof. Angelo D’Archivio, docente di Chimica analitica presso l’Università degli Studi di L’Aquila, con le parole di Roberto Saviano, autore del libro “Gomorra”, ha rivolto ai giovani un importante messaggio: “Impegnarsi ad operare bene e a non avere paura”. Oltre agli ospiti, hanno consegnato riconoscimenti e premi, ed hanno arricchito la discussione con interventi significativi, i seguenti docenti: Patricia Corradi, Giorgio Corradini, Serenella Lemmi, Luigi Ianni, Gina Martella e Silvia Sabatini. In chiusura della manifestazione, il Dirigente scolastico ha ringraziato le autorità intervenute, i docenti, i discenti, il personale ATA e le famiglie, ricordando che a tutti gli operatori della scuola va il merito degli importanti risultati che molti alunni del Liceo Saffo hanno raggiunto in questi anni. Con l’occasione, ha invitato i rappresentanti della amministrazione provinciale e comunale, Giuseppe Di Michele e Sabatino Di Girolamo, a prendere in seria considerazione il grave problema di cui soffre da anni il Liceo Saffo, la dislocazione delle classi su cinque edifici diversi, chiedendo loro di prendere pubblicamente un impegno: di porre la prima pietra della nuova sede scolastica entro, e non oltre, 24 mesi dall’incontro di premiazione. Gea D’Ambrosio 5^ C Scientifico 91 Premi e concorsi Concorso “Caliglossa” Nel mese di maggio del 2009, gli studenti della 3^ A Liceo Classico, sotto la guida dell’insegnante di lingua greca Dalila Curiazi, hanno deciso di partecipare “per gioco” al concorso “Caliglossa”. La peculiarità del concorso consiste nel comporre opere in lingua (greco antico, greco salentino e greco moderno) che, secondo il comitato organizzatore, devono tendere a stimolare e promuovere la scrittura di nuovi testi (canzoni, opere teatrali e poesie) in lingua greca. Gli studenti non si sono risparmiati e non hanno posto freni alla fantasia: per questo hanno scelto di parlare della “follia”; prendendo spunto dalle idee di tutti, hanno realizzato quella che sarebbe divenuta la “canzone” intitolata “Manìa”, che ha poi vinto il concorso. Accompagnati e guidati dalle note di una chitarra, hanno composto una melodia che arricchisce e sottolinea l’opera di approfondimento dell’argomento “follia”. La scelta musicale è stata dettata dalla volontà di creare un motivo orecchiabile, composto da accordi maggiori e armoniosi, che permettessero di inventare un messaggio facile da ricordare, e capace di colpire chiunque lo ascoltasse. Il testo della canzone racconta la storia di una ragazza che, soffocata dall’abitudinaria vita quotidiana, riesce a trovare un unico rifugio e sfogo nelle azioni meno omologate, e scopre che, proprio coloro che la giudicano pazza perché non si omologa, sono incapaci di comprendere realmente ciò che li circonda: “… Apro la porta, e i pazzi siete voi”. 92 La premiazione si è svolta sabato 16 gennaio 2010, a Calimera, in Provincia di Lecce. Con orgoglio questi studenti hanno tenuto alto il nome della scuola, ritirando il primo premio, accompagnati dal Professor Luigi Ianni. Un “primo premio” nato per gioco… chi cercava di trovare i giusti termini, chi pizzicava le corde della chitarra per una melodia perfetta, chi si divertita con le note della propria voce: questo è il risultato di giorni di lavoro in cui gli studenti hanno messo in gioco la speranza, il NOI della comunità di classe, non con l’intento di prevalere, ma con un puro scopo di divertimento! Qui sotto, il testo della canzone in italiano, nella pagina a fianco il testo in greco. “Sono solo, come sembra, sotto questo cielo Gli altri tutti sono fortunati Grandi e potenti in una terra d’oro, ma, quando chiudono le porte, siamo tutti pazzi. Chiusa in una torre, quando guardo la terra d’oro Non è dritta come sembra E la luce è ombra Apro la porta, e i pazzi siete voi. Mi hanno detto di starmene contenta, di non perder tempo a pensare, perché voler andare troppo in alto vuol dire stare male. Ma com’è triste essere tirato verso il basso. Follia, follia, che mi trascini via da questo mare di eterni attori”. Giorno della Memoria Anche quest’anno il Liceo “Saffo” di Roseto degli Abruzzi ha ricordato il Giorno della Memoria, istituito con la Legge 20 luglio 2000, n. 211, dal Parlamento Italiano, recante “l’istituzione del Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Alcune classi dell’ultimo anno dei vari indirizzi hanno visitato la Sinagoga Grande di Roma e l’ex ghetto del Portico di Ottavia, e hanno sostato davanti al piazzale dedicato alla deportazione degli ebrei romani avvenuta il 16 ottobre 1943. Mercoledì 27 gennaio 2010, la scuola ha partecipato alla commemorazione organizzata dall’Amministrazione Provinciale di Teramo, dalla Prefettura e dall’Ufficio scolastico provinciale, presso la sala polifunzionale della Provincia in Via Comi, che ha avuto un ricco programma: il saluto delle autorità, la lettura di brani significativi tratti da memorie e diari di prigionia, la consegna di medaglie d’Onore a cittadini teramani deportati nei campi di concentramento nazisti e la proiezione del film “Il bambino con il pigiama a righe” di Mark Hermann. La cerimonia è stata preceduta da un ricordo del Questore di Fiume Giovanni Palatucci (nella foto), martire nel lager di Dachau, che salvò 5000 ebrei dal massacro, successivamente proclamato “Giusto tra le Nazioni”. Ha presenziato il Vescovo di Teramo, Monsignor Michele Seccia. Infine nella sede liceale, nella mattinata del 27 gennaio è stato effettuato un collegamento internet, sul sito de Il Sole 24 Ore, www.ilsole24ore.com, per la diretta video della testimonianza della Signora Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz. 93 “Natale… in versi” L’Associazione Culturale “Il Faro” di Cologna Spiaggia ha organizzato la seconda edizione di “Natale… in versi”, una kermesse poetica dal titolo Nascere e Rinascere, dedicata al giovane Gaetano Quartiglia. Rachele Lamolinara (nella foto), alunna della classe 4^ A Liceo Scientifico ha vinto il Primo premio nella sezione Giovani, con una poesia intitolata “Orme di Natale”. La giuria di esperti ha premiato la giovane poetessa nel corso della manifestazione che si è svolta sabato 9 gennaio 2010, presso la Chiesa Parrocchiale di San Gabriele dell’Addolorata di Cologna Spiaggia. Orme di Natale Il vento della fretta avvolge ogni persona impronte fugaci solcano la neve passi veloci varcano i portoni e così l’agrodolce odore della frivolezza inonda strade e focolari, avvolge gli animi gonfi di affetto ….camini pieni di ricordi, mani gravide d’amore e si innalza polveroso come un vecchio broccato. Orme di Natale sulle strade orme di Natale nelle case orme di Natale tra i colori… non più orme di Natale nei cuori. Solo il ricordo del solstizio infonde la speranza che si dilati il desiderio di un mondo migliore. 94 2° Con-Corso di Idee filosofiche La 3^ A Liceo Classico del Polo Scolastico “Saffo” di Roseto degli Abruzzi si è affermata nel 2° Con-Corso di Idee Filosofiche del TERAMOFILOSOFESTIVAL, manifestazione organizzata dalla Zikkurat Edizioni, con il patrocinio di vari enti, tra cui il Comune e la Provincia di Teramo, la Regione Abruzzo. La classe vincitrice ha realizzato un saggio filosofico sul tema del concorso “Il significato della scienza per la filosofia”. La cerimonia di premiazione si è svolta giovedì 25 marzo 2010, presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo. Il saggio, dal titolo “In principio era il caos” (che riportiamo integralmente nella sezione “La scuola produce”, a pag. 125), è partito da un approccio filosofico ad argomenti scientifici. Gli alunni hanno riflettuto sul concetto di ordine e disordine partendo dalla concezione greca fino ai giorni nostri. Problematizzando nella loro trattazione sull’entropia e la tradizionale divisione delle scienze (rapporto tra scienza e filosofia), essi hanno affrontato la necessità di comprendere il disordine costitutivo interno al mondo attraverso una conoscenza complessa. La cerimonia è iniziata con l’esposizione da parte degli alunni dei lavori risultati vincitori: 2 ex aequo con scuole di Castel di Sangro, Penne e L’Aquila. Nel corso della manifestazione sono intervenuti, soffermandosi sulle tematiche trattate, alcuni esperti che hanno commentato i lavori delle classi vincitrici e interloquito con gli studenti sui temi del concorso. La docente referente, Prof.ssa Claudia Ettorre, ha illustrato le fasi del lavoro seguite dagli studenti. Le classi vincitrici sono state premiate con un attestato della 2^ Edizione del Teramofilosofestival e con una borsa di studio di 100 Euro per l’acquisto di materiale didattico. Festival Filosofia di Modena Per il quarto anno consecutivo una delegazione di studenti delle ultime classi di tutti gli indirizzi (classico, scientifico, pedagogico, linguistico, sociale) del Liceo Statale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi, accompagnati da alcuni docenti di filosofia, ha partecipato sabato 19 e domenica 20 settembre 2009, alla nona edizione del Festival di Filosofia di Modena-Carpi-Sassuolo, dedicato quest’anno al tema “Comunità”. Con la supervisione scientifica del Prof. Remo Bodei, supportato da una équipe di eminenti studiosi di livello internazionale, anche quest’anno il celebre festival dedicato alla filosofia, una invenzione tutta italiana che intende riportare il pensiero filosofico nato in Grecia nelle piazze e tra la gente, si è svolta nella cornice di celebri piazze, chiese, chiostri, spazi all’aperto, con lo scopo di far incontrare gli interessi culturali di studenti, appassionati, curiosi. Gli studenti del Liceo “Saffo”, che si preparano ad affrontare l’ultimo anno di corso del loro percorso di studio, sono stati chiamati ad annotare il contenuto delle lezioni magistrali ascoltate nelle piazze, di elaborare saggi e tesine, di sviluppare ricerche specialistiche (riportiamo a pagina 96 un resoconto di una lezione magistrale preparata da due alunni del Liceo Saffo). Classe 5^ C Scientifico: Baiamonte Naifra, Brandimarte Giorgia, Frezza Katia, Palusci Ettore. 3^ A Classico: Amelii Valentina, Bisignani Mattia, Di Febo Francesca, Di Giacinto Barbara, Geminiani Cristina, Iannetti Roberta, Pomante Olga, Pulsoni Jessica, Santone Julia, Temperini Michela. 5^ A Pedagogico: Calvarese Giorgia, Palma Monica. 5^ B Pedagogico: Bosica Alice, Urbini Roberta. 5^ A Linguistico: Borghese Simona, Di Remigio Giulia, Picciotti Ilaria, Romito Chiara, Valentini Gabriella. 5^ B Linguistico: Di Furia Sara, Di Marco Deborah, Marcone Sara, Rapali Laura. 5^ A Scienze Sociali: D’Agostino Alessio, D’Angelo Renato, De Fabritiis Marcella, Marozzi Melania, Recinelli Nevio. Elenco alunni partecipanti Classe 5^ A Scientifico: Cicconi Cecilia, Di Febo Ludovica, Di Marco Lorenza, Di Vitantonio Emanuele, Lallone Alessia, Laudadio Gabriele, Lori Laura, Perletta Erica, Savini Paola. Classe 5^ B Scientifico: Capanna Pasquale, Di Furia Mattia, Florii Luca, Poliandri Paride, Volieri Marco. 95 “La comunità di mestiere”. Lezione magistrale di Richard Sennett Richard Sennett è professore di Sociologia presso la New York University e la London School of Economics and Political Science. Si è occupato del rapporto tra spazi urbani, progettazione e costruzione dell’identità collettiva. Tra i maggiori studiosi dei processi di globalizzazione, ha dedicato particolare attenzione alle conseguenze del nuovo capitalismo sulle biografie personali. Tra i suoi libri tradotti: La coscienza dell’occhio. Progetto e vita sociale nelle città (Milano 1992); Usi del disordine. Identità personale e vita nella metropoli (Genova 1999); L’uomo flessibile. Le conseguenze del nuovo capitalismo sulla vita personale (Milano 2000); Rispetto. La dignità umana in un mondo di diseguali (Bologna 2004); Il declino dell’uomo pubblico (Milano 2006); La cultura del nuovo capitalismo (Bologna 2006); Autorità. Subordinazione e insubordinazione (Milano 2006); L’uomo artigiano (Milano 2008). “Interessante nella lezione di Richard Sennett che abbiamo ascoltato è stata la critica dei meccanismi del capitalismo moderno. Professore di Sociologia presso la New York University e la London School of Economics and Political Science, marxista dichiarato, descrive una società moderna tecno-dipendente e consumistica, incapace di valorizzare l’abilità intrinseca in ambito lavorativo di ciascun individuo. Presentata tale situazione, il relatore passa in rassegna le conseguenze di una industrializzazione spersonalizzante e occludente. In primis viene sottolineato il dualismo uomo-macchina, interpretato con la genialità di un tecnologo qual è Sennett, e il derivante pericolo per l’uomo sin dalla prima rivoluzione industriale di perdere il fondamentale contatto tra lavoratore e opera. Il brillante esempio fornito ne è la prova: l’introduzione del CAD nella progettazione edilizia. Se da un lato una volta l’architetto eseguiva manualmente ogni fase del suo lavoro, con l’uso del software automatizzato questo non avviene più. Direttamente consequenziale è il distacco dell’opera dal suo ideatore. Pericolo fondamentale dell’automatismo è la svalutazione del lavoro “artigiano”, inteso soprattutto come creatività: questo - secondo il professor Sennett è uno degli errori più gravi del capitalismo moderno. A tutto ciò si aggiunge una stagnazione delle classi medie, dovuta anche all’iniqua distribuzione delle ricchezze che vanno in particolar modo ad ingrossare le tasche di azionisti e manager assolutamente non intenzionati a reinvestire nelle stesse imprese. Tutto questo causa una situazione, come detto in precedenza, occludente, priva di sbocchi e di stimoli per i lavoratori, in un contesto assolutamente antimeritocratico, in cui non solo la remunerazione non è proporzionale alle abilità maturate, ma addirittura svaluta continuamente l’operato dell’artigiano lavoratore. In conclusione, il professor Sennett ha ribadito l’importanza di abbattere gli schemi di un capitalismo malato in modo da ricostruire una comunità sociale ed economica fondata sulla dignità e sulla centralità di ciascun lavoratore in quanto cellula costitutiva del tessuto civile e produttivo”. Emanuele Di Vitantonio, Gabriele Laudadio 5^ A Scientifico 96 2° Concorso “Matteo Ricci” Mille domande... una sola Europa Venerdì 11 dicembre 2009, a Macerata, si è svolta la cerimonia di consegna dei premi alle scuole vincitrici della 2^ Edizione del Concorso “Matteo Ricci. Figlio d’Occidente, fratello d’Oriente”. Gli studenti della 3^ A Liceo Classico (anno scolastico 2008-2009) del Polo scolastico “Saffo” di Roseto degli Abruzzi, sono risultati primi classificati nella categoria artistico-teatrale con un saggio e disegni sulla mnemotecnica ricciana. A giudizio della giuria, “la difficoltà dell’argomento (che non è stato trattato in nessun altro elaborato) non ha impedito agli studenti di dare alla luce uno scritto di alta valenza scientifica che sa addentrarsi nei particolari senza cadere in difficoltà espositive. Dalla lettura del testo e dall’analisi delle tavole si palesa un profondo studio della figura e dell’opera di Ricci e un’attenzione particolare rivolta al testo di Spence, Il palazzo della memoria di Matteo Ricci, le cui argomentazioni sono state sapientemente rielaborate e adattate al linguaggio di studenti liceali”. Gli studenti, ora universitari, hanno ritirato un premio di 500 Euro, accompagnati dal Prof. Domenico Di Blasio, in rappresentanza del Liceo Saffo. Il concorso è organizzato dall’Istituto Ricci per le relazioni con l’Oriente nell’ambito delle celebrazioni del IV Centenario della morte di padre Matteo Ricci. A fare gli onori di casa il direttore Filippo Mignini, che ha tenuto un’interessante lezione agli studenti in cui ha focalizzato le quattro ragioni che hanno consentito a padre Matteo Ricci di compiere l’impresa in Cina, ovvero un grande sogno (incontrarsi con persone diverse), la conoscenza (la solida preparazione), l’obbedienza (percorrere la propria strada all’interno delle regole) e la carità (cura dell’altro). Il Concorso “Mille domande… una sola Europa”, che ha visto trionfare nella fase regionale (edizione 2008-2009) la classe 4^ A Liceo Pedagogico (nella foto festeggiata dal Sindaco di Roseto Franco Di Bonaventura, dal Preside Viriol D’Ambrosio, dal Vice Sindaco Teresa Ginoble, dalle Prof.sse Paola D’Elia e Julie Costantini), nella edizione successiva ha avuto come semifinalista la classe 4^ C Scientifico, che non ha potuto disputare la semifinale, prevista l’8 aprile 2009, a causa del terremoto a L’Aquila. Nella gara finale, disputata nel mese di dicembre 2009, la stessa classe, diventata 5^ C, si è classificata al 3° posto. 97 5° Premio di Saggistica “Vincenzo Filippone-Thaulero” Il Centro Studi “Vincenzo Filippone-Thaulero” e la Sezione Teramana della Società Filosofica Italiana, con il patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi e della Presidenza del Consiglio Comunale, con la partecipazione dell’Università degli Studi di Teramo, della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo, della TERCAS, hanno organizzato: la 5^ Edizione del Premio di Saggistica “Vincenzo Filippone-Thaulero” riservato agli studenti delle scuole secondarie superiori. Mercoledì 30 settembre 2009, si è tenuta presso la Villa Comunale di Roseto degli Abruzzi la cerimonia di premiazione della 5^ Edizione del Concorso di saggistica filosofica “Vincenzo Filippone-Thaulero”, rivolto agli studenti liceali abruzzesi, organizzato dal Centro Studi “Vincenzo Filippone-Thaulero” di Roseto. Nel corso della manifestazione sono intervenuti i Proff.ri Attilio Danese e Giulia Paola Di Nicola, del Centro Ricerche Personalistiche di Teramo, con una conferenza sul tema “Esiste un ordine dell’Amore?”. È intervenuto all’iniziativa Sua Eccellenza Mons. Michele Seccia, Vescovo di Teramo-Atri. Profilo di Vincenzo Filippone-Thaulero. Vincenzo Filippone-Thaulero, nato a Roma nel 1930, di origini rosetane, aveva fatto parte della cerchia di collaboratori di Luigi Sturzo a cominciare dal 1954 e diretto la rivista “Sociologia”. Dopo varie collaborazioni universitarie, ottiene una borsa di studio dalla Humboldt-Stiftung della Università di Munster per approfondire gli studi sulla fenomenologia e la problematica dei valori. Traduce l’Etica di Nicolai Hartmann e scrive i due volumi su Società e cultura nel pensiero di Max Scheler (Giuffrè, 1963-1966). Consegue la libera docenza in Filosofia Morale e ottiene vari incarichi presso il Magistero e la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Salerno (1965-1970). Nel 1972 vince il concorso a cattedra per Filosofia Morale del Magistero di Salerno. Muore l’11 settembre 1972 in un tragico incidente automobilistico insieme alle figlie Gabriella, Elisabeth e alla cognata Maria Antonietta Savini. Il saggio affrontato dagli studenti era rivolto al seguente argomento: Esiste un ordine dell’amore? Di seguito, gli spunti di riflessione. “La persona, ancor prima di essere un ens cogitans o un ens volens, è un ens amans” (Max Scheler, Ordo amoris). “Chi ha l’ordo amoris di un uomo ha l’uomo stesso”: dove sta attaccato il suo cuore, là si trova il nucleo della cosiddetta essenza delle cose. L’amore come tendenza a portare ogni cosa “…nella direzione della pienezza di valore che le è propria”, non corrisponde al generico ed esibito amore per l’umanità la cui “…caratteristica fondamentale è che esso non si dirige alla persona, non è una manifestazione personale, ma esprime un indirizzo impersonale; è solo una impersonale tensione alla felicità che viene richiesta e apprezzata in questo amore” (Vincenzo Filippone-Thaulero, Il problema del risentimento in Max Scheler). “Bisogna soltanto sapere che l’amore è un orientamento e non uno stato d’animo. Se lo si ignora, si cade nella disperazione al primo 98 contatto con la sventura. Chi riesce a mantenere la propria anima orientata verso Dio mentre un chiodo la trafigge, si trova inchiodato al centro stesso dell’universo” (Simone Weil, Attesa di Dio). Elenco premiati “È dunque vero, in un certo senso, che Dio bisogna pensarlo come impersonale, nel senso che egli è il modello divino di una persona che con la rinuncia di sé trascende se stessa. Concepirlo come una persona onnipotente, oppure, sotto il nome di Cristo, come una persona umana, significa escludersi dal vero amore di Dio” (Simone Weil, Attesa di Dio). 1° Classificato ERICA ANTENUCCI e ILDA TIBERIO Liceo Classico “Pudente” Vasto “L’incorporazione tenace, via via di un grado supplementare di compassione e di generosità in tutti i nostri codici – dal codice penale alle norme di giustizia sociale – costituisce un compito perfettamente ragionevole, benché difficile ed interminabile” (Paul Ricoeur, La dialettica amore-giustizia). “Deus chiaritas est: et qui manet in charitate, in Deo manet, et Deus in eo… Nos ergo diligamus Deum, quoniam Deus prior dilexit nos… qui diligit Deum, diligat et fratrem suum” (1 Giovanni 4, 16-21). “…le cose tutte quante/ hanno ordine tra loro e questo è forma/ che l’universo a Dio fa somigliante” (Dante Alighieri, Par. 1, 103-105). “Dante trovò un ordinamento del Paradiso nel senso della dottrina d’Autore, che conservava la molteplicità dei caratteri umani, nell’eterna gerarchia del regno di Dio” (Erich Auerbach, Studi su Dante). I premi in denaro sono stati offerti dalla TERCAS e dall’Università degli Studi di Teramo 2° Classificato MARCO COLADONATO Liceo Scientifico “Masci” Chieti 3° Classificato VINCENZO DI MARCO Liceo Scientifico “Einstein” Teramo 4° Classificato MICHELA TEMPERINI (nella foto a pag. 98) Liceo Statale “Saffo” Roseto 5° Classificato FEDERICA D’ANDREA (nella foto a fianco) Liceo Statale “Saffo” Roseto 6° Classificato PAOLA AQUILIO Liceo Classico “Torlonia“ Avezzano Hanno ottenuto premi in libri: Pasquale Capanna, Rachele Lamolinara, Valentina Michelucci, Ilaria Rosati, Sebastiano Valà, Iacopo Di Giovannantonio, Liceo Saffo Roseto; Stefania Di Nicola, Liceo Galilei Pescara; la Classe IV G dell’Istituto Omnicomprensivo “B. Spaventa” di Città Sant’Angelo; Roberta Valeriani, Liceo Einstein Teramo. 99 3° Concorso Artistico Nazionale Premio “Pasquale Celommi” Il Polo Liceale Statale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi e la Rete di Scuole di Roseto degli Abruzzi, con il patrocinio dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo, della Città di Roseto degli Abruzzi, dell’Ufficio Scolastico Regionale, della Fondazione Pasquale Celommi Onlus, con il sostegno del Circolo Filatelico di Roseto “RosetoFIl” e del Circolo Culturale “Spazioarte” di L’Aquila, ha bandito il concorso artistico riservato a studenti delle scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado denominato 3° CONCORSO ARTISTICO NAZIONALE Premio “PASQUALE CELOMMI” sul tema: “Il lavoro”. Dopo il successo delle precedenti edizioni, il concorso “Pasquale Celommi” da evento a carattere regionale viene esteso all’intero territorio nazionale. Esso intende essere un’occasione per sollecitare gli studenti a cimentarsi non solo nella produzione artistica, favorendo la riflessione su un tema portante dell’opera pittorica di Pasquale Celommi (il lavoro), ma anche in elaborati scritti o multimediali che traggano ispirazione dall’esperienza creativa dell’artista abruzzese cui il premio è dedicato. 100 Pasquale Celommi nasce il 5 gennaio 1851 a Montepagano, un piccolo borgo oggi frazione di Roseto degli Abruzzi (Te). Nel 1873 vince il concorso del pensionato artistico indetto dall’amministrazione provinciale di Teramo che gli permette di frequentare la Scuola libera del nudo istituita presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ha come maestro Antonio Ciseri. A Firenze Celommi rimane fino al 1881. Tornato a Montepagano, Celommi si accosta al filone artistico del ‘verismo regionale’. La sua pittura è fortemente fedele al reale e risente in particolare dell’esempio dei conterranei Michetti e Patini. Dal 1888 - anno della mostra operaia di Teramo, in cui l’artista presenta L’Operaio Politico - la pittura di Celommi si arricchisce di una ancor maggiore espressività dei personaggi, di cui si fa più vasta la gamma e tra cui fanno il loro ingresso operai, pescivendole e ciabattini. (Giorgia Calisti) Nelle opere di Pasquale Celommi “la lettura delle immagini è di facile accesso, con particolari resi sempre con cura e precisione. I titoli aderiscono ad un verismo letterario e storico, oltre che pittorico …Celommi è anima troppo sensibile e ben radicata nella propria gente,… Il suo essere e la sua arte sono troppo personali perché si riconosca in lui una adesione formale o sostanziale ad un verismo-sociale. I suoi quadri sono accuratamente e elegantemente dipinti, con grandi pregi di colore, di disegno, di luce, qualità che basterebbero da sole a renderlo un grande professionista, ma la sua pittura ha altre qualità: il sentimento intimo e largo, l’ispirazione pura e viva, la sincerità nuda e spontanea. I dipinti esposti a Teramo nel 1888 non sono i soliti paesaggi eterni della geografia italiana, le solite campagne, i soliti volti… Interpretano, invece, una natura dell’uomo e dell’ambiente, lo sentono e fanno sentire i sorrisi e le lacrime, le gioie e le essenze della terra d’Abruzzo. Mettono in moto la nota suggestiva e poetica che comunica con il pensiero e lo spirito, attivano la magia delle cose e dell’animo che fa vibrare il cuore“. L’operaio politico “è una delle più belle pagine della pittura italiana dell’’800… Quell’ostinata volontà di riscatto sociale e intellettuale che il vecchio esprime, la fatica nel voler leggere per entrare, anche lui, nella storia del progresso civile e politico del paese… La capacità descrittiva puntuale e pignola rende l’insieme compositivo di una vitalità insuperabile. Il quadro è curato nei minimi dettagli: i capelli radi, e lanuginosi, i peli della barba canuta e non rasa, il filo di un rammendo sul colletto consunto della giacca, il tutto inondato di una luce radente, bianchissima che esalta ogni attimo di quella testa… Egli focalizza le caratteristiche somatiche della figura in ogni particolare, rendendola una delle più indimenticabili della storia d’Abruzzo, a futura memoria.” Tratto dal libro Pasquale Celommi. Il pittore della luce, di Luca Luna. L’organizzazione del Concorso – al pari delle precedenti edizioni – si avvale di un comitato qualificato che cura i rapporti con i mezzi di comunicazione (TV, radio, stampa), fornisce assistenza ai partecipanti, allestisce la mostra finale delle opere pervenute, nonché il catalogo artistico, sia cartaceo che su DVD. Esso è destinato a raccogliere e conservare memoria della manifestazione culturale, al fine di una sua idonea conoscenza e diffusione. Tutte le opere pervenute nei termini indicati sono state sottoposte al giudizio insindacabile della Giuria che ha designato i vincitori in base ai seguenti criteri: originalità; qualità; innovazione e ricerca artistica; attinenza al tema del concorso. La GIURIA è composta composta da artisti e critici locali e nazionali di comprovata professionalità (Emidio Di Carlo, Antonio Lattanti, Sandro Melarangelo, Gabriele Rosati, Gianni Tarli, Bruno Zenobio). Dopo l’esame dei lavori, qui a fianco riportiamo i vincitori dell’edizione 2010. I vincitori SEZIONE A - ARTI VISIVE (pittura, disegno, scultura) Scuola Primaria 1° Classificato Istituto Comprensivo Basciano (TE) Plesso Penna Sant’Andrea Scuola Secondaria I° grado 1° Classificato Istituto Comprensivo Stradella Nepi (VT) Chiara Biagioli Scuola Secondaria 2° grado 1° Classificato Istituto d’Arte Anagni sez. Sora (FR) Anna Gismondi SEZIONE B - Produzioni con tecniche artistiche integrate Scuola Secondaria I° grado 1° Classificato Scuola Media “D’Annunzio-Romani” Roseto degli Abruzzi (TE) Alessandra Di Marco, Camilla Mariani, Annalisa Fedele, Martina Buono Scuola Secondaria 2° grado 1° Classificato Polo Liceale Saffo Roseto degli Abruzzi (TE) IV A Scientifico Marta Coppa, Rachele Lamolinara, Simona Di Matteo, Silvia Colleluori, Maria Chiara di Francesco, Laura Valentini In occasione del Premio è stato attivato un servizio con annullo filatelico speciale dedicato al tema “Il lavoro”. Il bozzetto è stato realizzato dall’alunno Paolo Di Giuseppe, della classe 5^ B Scientifico. 101 Per i 150 anni di Roseto Dal 12 al 15 aprile 2010, presso il Cinema Odeon, si sono svolte quattro serate in onore dei 150 anni della Città di Roseto degli Abruzzi. In queste serate, un pubblico numeroso ha assistito alla proiezione del film-documentario “150 anni. La storia di Roseto degli Abruzzi (1860 – 2010)”. Il film, nato da una approfondita ricerca documentaristica, è stato accompagnato da dibattiti e premiazioni dei personaggi che hanno dato lustro alla storia del Lido delle Rose. Il film-documentario è stato curato e realizzato dal giornalista e docente William Di Marco, edito da Cerchi Concentrici Promotor e patrocinato dall’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi. Oltre all’autore, hanno presenziato le autorità politiche: il Sindaco Franco Di Bonaventura, l’Assessore alla Cultura Sabatino Di Girolamo e i rappresentanti della cultura giornalistica e universitaria. Al Liceo Saffo è stata affidata la serata di mercoledì 14 aprile, in cui tre alunne (Rachele Lamolinara, Laura Valentini, Maria Rita Pacioni) hanno realizzato e letto un racconto fantastico sulla figura di Pier Giuseppe Di Blasio (che presentiamo qui a fianco), artista rosetano noto per le sue ceramiche d’arte. Il testo è una rivisitazione in chiave fantastica della vita e dell’opera del ceramista rosetano, basato sulla conoscenza e l’approfondimento del lavoro di un autore oggi quasi dimenticato. Le autrici sono state molto applaudite. 102 Se una sera d’inverno uno sconosciuto… Cronaca di un incontro insolito: Pier Giuseppe Di Blasio Una sera d’inverno, come tante altre e come fanno in tanti se la temperatura è clemente e le brezze marine lo consentono, camminavamo sul lungomare di Roseto mentre si discuteva, al solito, sull’ultimo libro che stava catturando in quel periodo la nostra attenzione. Una abitudine consolidata, passatempo molto praticato dai rosetani, la “distrazione” del lungomare piace perché ti rilassa e ti consente di incontrare gente nota, amici, compagni di scuola, con i quali parli delle faccende della vita senza particolari pressioni; insomma, il trionfo dello svago e della piacevolezza. Certe sorprese non le metti in conto, non ti aspetteresti di fare incontri “inusuali”, di imbatterti in qualcuno che, a tua insaputa, ha fatto la storia della tua città e che oggi sembra caduto, come si dice, nel dimenticatoio. Sarà stata quella leggera nebbiolina che comincia a salire quando meno te l’aspetti e che duole alle ossa, come dicono i più anziani; fatto sta che improvvisamente, dalla spiaggia, quasi fosse un’ombra che si aggira furtiva in cerca di chissà quale approdo per trovare rifugio e accoglienza, vedemmo un uomo alto, di bell’aspetto, vestito un po’ all’antica, che guardava alla ricerca di qualcuno con cui attaccare bottone. Lì per lì lo scambi per uno che ha perso la strada, un po’ disorientato, o uno dei tanti disadattati che vagano per le nostre strade in cerca di fortuna. Però quell’uomo era diverso, mica un barbone!, agiva e si muoveva come una persona che sa il fatto suo e conosce la terra che calpesta. La situazione si complicava e forse per questo diventava per noi più interessante. Ignare di tutto, ci trovammo immerse in uno strano oblio, disorientate, in quei momenti in cui non sai bene se sogni o sei desta. In cui non sai veramente se vuoi tornartene a casa in preda all’ansietà o stai vagando con la mente alla scoperta dell’ignoto. Quasi spontaneamente, senza un preciso volere, ci avvicinammo a quella sagoma. Quell’uomo avrà avuto una settantina d’anni, logorato non tanto dall’età quanto da una sorta di malcelata preoccupazione che potevi cogliere dalla smorfia della bocca e dall’espressione generale del volto. Si mise seduto su un muricciolo e seguì con gli occhi i nostri passi, ma osservava contemporaneamente l’orizzonte infinito con animo ombroso e malinconico. Esitanti ed impacciate gli chiedemmo se avesse bisogno di qualcosa, se per caso avesse smarrito la strada in quella foschia che andava infittendosi. Egli, assorto nei suoi pensieri, iniziò a parlare di sé, a ricordare il passato come fanno coloro che cominciano ad avere una certa età. Disse che aborriva il futuro e aggiunse queste parole: “Al mio tempo fui un pittore molto particolare. Mossi i primi passi in questo giardino di rose, più di un secolo fa. Fui amico dei “pittori della luce”, Pasquale Celommi e suo figlio Raffaello, anche se ben poco avevamo in comune se non l´amore per l´arte. Su questa spiaggia avevamo le nostre casine d’artisti, ma io non ho mai amato dipingere marine”. Rimanemmo un po’ sbigottite da un tale linguaggio, di certo aulico, a cui i giovani d’oggi non hanno l’abitudine. Continuò: “Nella mia vita artistica fui pervaso dall’amore per la dolcezza delle colline, per la vita degli animali in cui ci specchiamo, per i volti di uomini e donne intenti al lavoro e alla preghiera. Mi piacque tutto ciò che sapeva di terra, di fatica, di dignità umana. Di ciò che viene da lontano ma rimane fermo, ancorato al tempo, dà sicurezza. Non seppi mai separarmi da questi ricordi, li ho portati sempre con me, anche quando mi trasferii per studiare nella capitale d’Italia, faro e culla della nostra civiltà. Cominciai a raffigurare molti soggetti ispirati al mondo rurale, che da sempre arreca tranquillità al mio animo, raccontai dell´amore che le madri nutrono per i figli e lo stesso fanno gli animali, ma narrai anche le fatiche e le pene quotidiane di uomini e donne. Ad un certo punto divenni pure famoso, mi dissero che ero stato capace di elevare una tipicità regionale ad espressione artistica compiuta. Se ho avuto un merito è stato quello di aver raccontato la mia terra, l’Abruzzo, fuori dai soliti cliché. Mi dissero che ero «audace», un «avventuriero» dell’arte ceramica perché volevo farne un’arte compiuta a tutti gli effetti. Pure il re d’Italia onorò una mia personale con la sua presenza. Eravamo nel 1929”. A mano a mano quell’uomo parlava e si scioglieva, al limite della commozione. Ci disse chi era: Pier Giuseppe Di Blasio, noto pittore che divise la sua vita tra Roma e Roseto, sua città natale. Timidamente chiedemmo il perché di quello sfogo e di quella “ricomparsa”. Era trapassato? A noi cosa stava capitando? Perché quello sguardo infelice rivolto verso il nulla, gli chiedemmo? “Perché quando rimembro i campi, gli animali, i vecchi, i bambini, le cose della mia terra, vedo che il tempo li ha dissolti lentamente. Amai la terra e i suoi frutti, l´uomo e i suoi vizi, come un insaziabile amante. Ed ora non so se amo la vita che vedo scorrermi davanti. Voi siete giovani, potete fare molto in futuro. Anche se il mio mondo non c’è più, il suo ricordo è nelle mie ceramiche, dentro quelle cornici, come immortali visioni di qualcosa di perduto nel tempo”. Cercammo anche noi di guardare nella direzione del suo sguardo ma senza risultato. Ci voltammo nuovamente verso l’artista, che fino allora ignoravamo chi fosse e di cui non solo noi avevamo perso le tracce. Ci passò un piccolo foglietto con una strofa in versi: “Ora che sapete la mia storia, rendetemi eterno, regalandomi la gloria, parlando di un uomo dormiente nel perenne inverno”. La nebbia svanì in fretta così com’era venuta, restammo in un perplesso silenzio, quell’insolito incontro giunse al termine, l’uomo svanì come bolla di sapone. Avviammo i nostri passi come rapite da un démone impetuoso. Ora che ne abbiamo scritto, comincia a farsi chiaro il senso del nostro racconto. Rachele Lamolinara, Laura Valentini, alunne 4^ Scientifico Maria Rita Pacioni, alunna 3^ B Scientifico 103 104 Parlamento Europeo Giovani Settimana Cultura Classica Il gruppo di lavoro formato da studenti del Liceo “Saffo”, che ha partecipato alla preselezione del concorso internazionale promosso dal PEG Parlamento Europeo Giovani (European Youth Parliament, www.eypitaly.org, sede italiana presso Liceo Scientifico “Vallisneri” di Lucca), dedicato quest’anno alla stesura di una risoluzione parlamentare in lingua italiana, francese e inglese, sul tema “L’immigrazione illegale nell’Unione Europea: nonostante l’adozione delle nuove politiche comunitarie in materia di accesso e riconoscimento delle persone immigrate illegalmente negli stati membri, tali misure si sono rivelate inefficaci. Quali ulteriori strumenti sono necessari al fine di garantire la sicurezza dei cittadini comunitari e la tutela dei dirittii fondamentali dei migranti?”, è stato ammesso alla Selezione Regionale che si è tenuta a Roma nel mese di aprile 2010. Coordinati dal Prof. Vincenzo Di Marco, dai docenti di lingua straniera, Silvana Verdecchia, Julie Costantini, Paola D’Elia, gli studenti impegnati nel concorso hanno lavorato nei mesi di novembre e dicembre 2009 alla stesura delle tre risoluzioni seguendo un procedimento concordato con i docenti: hanno letto documenti specifici messi a disposizione dalla scuola; hanno raccolto informazioni su giornali, riviste (anche in lingua straniera), tv, internet, riguardanti l’immigrazione clandestina; hanno utilizzato la biblioteca scolastica, libri e altro materiale presente nella sede di studio; hanno consultato i siti del parlamento europeo; annotato le idee più importanti e preparato ipotesi di soluzioni da discutere, comunicando anche via e-mail con i docenti per consigli e suggerimenti e lavorando per gruppi tematici nella fase finale del progetto. Gli alunni coinvolti: Silvia Colleluori, Maria Chiara Di Francesco (IV A Scientifico) Duilio Ballatore (IV A Scienze sociali) Chiara Durante, Samantha Triboletti, Fabiola Esposito, Camilla Pavone (IV A Linguistico) Ilario Cichella (III B Scientifico) Francesca Gentile (III C Scientifico) Stefano Salini, Carlotta Di Loreto (III A Linguistico) Alisia Graziosi (III A Scientifico) Il Polo Liceale Saffo di Roseto degli Abruzzi ha partecipato, giovedì 29 aprile 2010, al Certamen sallustianum, inserito nella Settimana della Cultura Classica, che si è svolto ad Avezzano, dal 28 aprile al 3 maggio 2010. Organizzato dal Centro Studi Sallustiani, con sede a L’Aquila, l’importante iniziativa culturale, che ha lo scopo di promuovere nei giovani la cultura classica e la riflessione sulla vita e le opere di Gaio Sallustio Crispo, ha avuto la collaborazione della Sovrintendenza ai beni Archeologici della Regione Abruzzo, dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, dell’Università degli Studi dell’Aquila, degli atenei di Perugia, Pisa e Milano, dell’ATAM. Gli alunni del liceo rosetano si sono confrontati in una competizione che comprendeva 64 scuole provenienti da ogni parte della penisola. Accompagnati dai docenti di lettere Prof.ssa Anna Silenzi e Prof. ssa Giorgia Settepanelli, i seguenti alunni, degli indirizzi classico e scientifico: CAPUANI Federica, DEL PAPA Ester, DI SILVESTRE Susanna, MERLOTTI Marco, PAVONE Andrea hanno gareggiato nella Sezione A, riguardante la traduzione e commento di un brano sallustiano. La Commissione giudicatrice del Certamen è composta dai seguenti giurati: Dora Biasini, Alessandro Cesareo, Luisella Mastrangelo, Giuseppe Soraci, Volfango Riddei, Giuseppe Papponetti, Angelo Melchiorre, Roberta Placida, Roberta Capone. La Settimana culturale ha previsto inoltre un convegnio di studi (“Sabini, Vestini e Marsi alla luce delle indagini più recenti”), un corso propedeutico allo studio dell’archeologia, concerti musicali, feste popolari e incontri gastronomici. Laboratorio teatrale Il Laboratorio teatrale del Liceo “Saffo” fin dai primi anni si è configurato come una vera e propria scuola di teatro, frequentato da studenti di tutti gli indirizzi (Classico, Scientifico, Scienze Sociali, Linguistico, Pedagogico) e da tutti gli anni di corso, dal primo al quinto. Magistralmente diretto dalla Prof.ssa Dalila Curiazi, che ha un incarico di Storia del teatro presso l’Università degli Studi di Macerata, il Laboratorio teatrale ha mosso i primi passi nel lontano 1986. Nel corrente anno scolastico i corsi hanno preso il via nel mese di dicembre 2009, con lezioni settimanali il venerdì dalle 14:00 alle 17:00, con la collaborazione gratuita dei giovani attori della Compagnia teatrale “Gli Sbandati”. Il corso è stato strutturato come una scuola di recitazione, dizione, drammaturgia e storia del teatro, biomeccanica, nozioni di scenografia e luci, nozioni di regia e da qust’anno anche linguaggi non verbali. Gli alunni sono stati divisi in gruppi, a seconda dell’anno di frequenza e hanno svolto il programma assegnato con livelli di difficoltà diversi. La prima parte del lavoro ha riguardato essenzialmente lo svolgimento di esercizi di recitazione e dizione. Vista l’adesione massiccia di partecipanti, circa 50, quest’anno la curatrice del progetto, Prof.ssa Curiazi, ha deciso di mettere in scena nel saggio di fine anno (12 giugno) due lavori. Il primo è intitolato “Marco”: è la storia (vera) di un ragazzo che nel 1968 frequentava la 3^ Liceo Classico. Era l’anima della classe, sempre allegro, pronto allo scherzo, vivace ed intelligente. Per questo gli amici gli volevano bene ma nessuno riuscì a scoprire che aveva un tormento nascosto. E così… Il secondo lavoro è una sorta di commedia musicale, liberamente tratta da una novella di Alberto Moravia. Si intitola “La vera letizia”, ed è la storia di un povero cameriere che, bistrattato dai boriosi e nobili clienti del ristorante dove lavora, viene per di più licenziato a causa loro. Disperato, si rivolge alla maga Fru Fru, che ha una bizzarra sorella ed un’altrettanto bizzarra nonna; il trio ci mette poco a capire che quello del giovane cameriere è un problema di fiducia in se stesso. La vicenda si snoda fra finte sedute spiritiche e veri “agguati” ai nobilastri. Il gruppo teatrale del Liceo Saffo è risultato primo classificato (con l’opera “Marco”) nella finale regionale organizzata da Arte per la pace sul tema “le problematiche adolescenziali” e si è cimentato nella finale nazionale di Napoli del 22 maggio 2010. 105 L’Inferno di Dante nel segno di Sandro Melarangelo Martedì 4 maggio 2010, nel salone della Villa Comunale di Roseto degli Abruzzi, si è tenuta la Mostra-Convegno “L’Inferno di Dante nel segno di Sandro Melarangelo”, organizzata dal Polo Liceale “Saffo” e dalla Fondazione Pasquale Celommi Onlus. Con il Patrocinio e collaborazione della Città di Roseto degli Abruzzi, Assessorato al Turismo, e i contributi di Italia Nostra-Sezione “Valerio Croce” di Teramo, ANFFAS Onlus di Giulianova, Comitato Italiano “Allarme Lingua” e le Associazioni Culturali Logos Imàgines, Gli sbandati, questa originale iniziativa ha promosso l’incontro tra l’opera dantesca, riletta e presentata dagli studenti e docenti del Liceo Saffo, e l’opera pittorica di Sandro Melarangelo, noto artista e docente teramano, che ha illustrato per l’occasione 30 canti dell’Inferno con disegni realizzati con la tecnica del lapis bianco e nero, arricchiti di lumeggiature. L’iniziativa ha avuto il suo primo avvio dall’amicizia tra Fulvia Celommi, docente di lettere e ispiratrice della Fondazione Pasquale Celommi, e il pittore Sandro Melarangelo, che ha riproposto in forma visiva i versi del Sommo Poeta su invito dell’amica e sodale, ora scomparsa. Gli studenti e i docenti hanno letto e commentato alcuni passi dell’Inferno, nella cornice artistica dei disegni realizzati da Sandro Melarangelo. Sono intervenuti il critico e storico d’arte Giovanni Corrieri, la Prof.ssa Stefania Di Carlo, il musicologo Enrico Borgatti, e le voci recitanti di Viviana Casadio e Renato Pisciella per la Lectura Dantis. Al termine della mattinata si è svolta la Cerimonia di donazione delle opere da parte del Prof. Sandro Melarangelo al Presidente della Fondazione Pasquale Celommi. 106 A sinistra, l’artista Sandro Melarangelo; qui a fianco tre momenti della Lectura Dantis; nella pagina a destra una raffigurazione dell’Inferno dantesco realizzata dalla classe 3^ C Scientifico (Prof.sse Milena Merletti, Tania Del Toro). Inferno (Canto XXVI) Il canto XXVI dell’Inferno è il canto di Ulisse, l’eroe che ha stimolato la fantasia di tanti poeti a partire dagli antichi aedi fino ai giorni nostri. L’Ulisse dantesco, a differenza di quello omerico, esempio di attaccamento alla famiglia e alla patria, incarna la sete di conoscenza dell’uomo, il coraggio, la ricerca della verità che lo spingono verso traguardi sempre nuovi, ma evidenzia anche i limiti morali e religiosi a cui l’intelligenza umana deve sottostare. Ulisse non è più l’uomo medievale arroccato nelle sue certezze che gli vengono dall’alto ma medievale è lo scioglimento tragico della sua vicenda. Probabilmente in lui c’è Dante stesso che per un certo periodo della sua vita si è lasciato suggestionare dall’orgoglio intellettuale di poter raggiungere la verità tramite la filosofia; Dante è tornato sulla retta via ed ora mostra in Ulisse dove conduce l’abuso dell’umana intelligenza. Ulisse, dopo che la maga Circe lo ha lasciato andare, si spinge, assieme ai compagni sopravvissuti, dopo averli infervorati con il potente richiamo “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”, oltre le Colonne d’Ercole; dopo una lunga navigazione nell’emisfero disabitato e sconosciuto, quando finalmente viene avvistata la terra, che altro non è che la montagna del Purgatorio, un turbine si origina da essa e travolge la nave che, girando intorno a se stessa per tre volte, si inabissa con la prua, come si vede nel disegno dell’artista Melarangelo. L’acqua si richiude placida e torna a regnare il silenzio sul “folle” tentativo di sfidare i limiti imposti all’uomo dalla volontà divina. In questo canto, dunque, si affronta il difficile tema del rapporto scienza-fede, tema quanto mai attuale, che continua a porre interrogativi sempre più inquietanti alla coscienza dell’uomo moderno. La risposta di Dante all’interrogativo “fino a che punto sia lecito all’uomo spingere la propria ricerca senza sconfinare nel campo della fede” è chiara, visto che pone Ulisse nell’Inferno. Ci troviamo infatti nell’ottava bolgia dell’ottavo cerchio infernale, dove sono puniti i consiglieri fraudolenti, ossia coloro che hanno usato male il dono dell’intelligenza per ingannare gli altri. Essi sono nascosti in lingue di fuoco poiché con la lingua hanno ingannato e sono nascosti perché hanno celato la verità dietro l’inganno. Prof.ssa Anna Zurlini Classe 3^ A Scientifico 107 Olimpiadi Matematica e Fisica. Ancora una volta si conferma la buona tradizione di successi degli studenti del Liceo “Saffo” di Roseto degli Abruzzi nelle Olimpiadi di Matematica e Fisica. L’alunno Lorenzo Giacometti, della classe 3^ C Liceo Scientifico, è risultato 1° classificato, con punti 50, nella selezione di secondo livello provinciale di Matematica, svoltasi presso il Liceo “Einstein” di Teramo in data 9 febbraio 2010. Hanno ottenuto piazzamenti, Andrea Pavone, Roberto De Sanctis, Emanuele D’Onofrio, Alfonso Nardi, Edoardo Savini, Mattia Assogna, Ilaria Nocella, Christian Sichetti, Matteo Di Diomede. L’alunno Emanuele Di Vitantonio, della classe 5^A Scientifico, è risultato 2° classificato, con punti 39,5, nella selezione di secondo livello regionale di Fisica, svoltasi presso il Liceo “Leonardo da Vinci” di Pescara, in data 11 febbraio 2010. Ha partecipato alla fase nazionale svoltasi ad Ancona nel mese di aprile 2010. Hanno ottenuto piazzamenti Gabriele Laudadio, Andrea Pavone, Marco Merlotti, Andrea Nardinocchi. Campionati internazionali Giochi matematici. Nella Semifinale Italiana di Teramo del 20 marzo 2010 dei CAMPIONATI INTERNAZIONALI di Giochi Matematici, organizzati dal Centro Pristen dell’Università “Bocconi” di Milano, gli studenti del Polo Scolastico Statale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi hanno ottenuto risultati eccellenti nelle diverse categorie in programma. Nella Categoria C2, riservata agli alunni della 3^ media inferiore e del 1° anno superiore, Sara Sfredda è risultata 2° classificata, con 53 punti. Nella Categoria L1, riservata agli alunni compresi dal 2° al 4° anno 108 di corso delle scuole superiori, 8 alunni del Liceo Saffo sono risultati vincitori tra i primi 12 finalisti: Lorenzo Giacometti (1° classificato), Emanuele D’Onofrio (2°), Maria Chiara Di Francesco (4), Federico Santo (5), Marco Merlotti (6), Gaia Di Silvestre (8), Alfonso Nardi (9), Ermes Carulli (10). Nella Categoria L2, riservata agli alunni dell’ultimo anno di corso delle scuole superiori, Roberto De Sanctis è risultato 1° classificato con 69 punti. Tutti gli alunni nominati hanno preso parte alla finale nazionale di Milano, prevista il 15 maggio 2010 presso l’Università “Bocconi”. Giochi della Chimica. Si sono qualificati alla fase regionale i seguenti alunni che hanno partecipato alla Fase d’Istituto dei Giochi della Chimica 2010: Merlotti Marco 4^ D Scientifico punti 149/240, Pavone Andrea 4^ B Linguistico punti 138, Capanna Pasquale 5^ B Scientifico punti 132, Capuani Federica 2^ B Classico punti 129, Poliandri Paride 5^ B Scientifico punti 124, Scienze naturali. Dopo la selezione d’istituto si sono qualificati alla fase successiva i seguenti alunni: Sebastiano Valà, Federica Capuani, Francesco Catena, Maria Chiara Di Francesco, Emilia Gatti, Simona Ranalli. Filosofia. Gli alunni: Gabriele Laudadio, Emanuele Di Vitantonio, si sono classificati al 2° e al 3° posto nella prova selettiva regionale, svoltasi a Pescara nel mese di aprile 2010, sull’argomento “Filosofia e filosofia della storia”: Saffo sport Atletica leggera. Fase Provinciale Giochi Sportivi Studenteschi 2° Grado allieve 21 aprile 2010 Mt 100 HS 2° serie 3° classificata Giulia Neri Mt 100 HS 3° serie 3° classificata Barbara Piccirilli Mt 100 piani 1° serie 2° classificata Lucia Fiasconaro Mt 100 piani 2° serie 3° classificata Eleonora Capuani Mt 300 Piani 3° serie 2° classificata Mariangela Marini Staffeta 4x100 1° serie 3° classificato Saffo Roseto (Capuani-Fiasconaro-Nera-Iorizzo) Salto in lungo 3° classificata Raffaella Iorizzo Lancio del peso Kg 3 3° classificata Tania Martella Classifica finale allieve: 4° posto Fase Provinciale Giochi Sportivi Studenteschi 2° Grado allievi 21 aprile 2010 Pallavolo maschile. 2° classificato fase provinciale Pallavolo femminile 3° classificata fase provinciale Nuoto maschile e femminile 1° formazione di squadra di 8 atleti. Aerobica Il liceo partecipa alla fase provinciale nel mese di giugno 2010. Scacchi 1° e 2° grado Allieve 3° classificate fase regionale Juniores 3° classificate fase regionale Una rappresentativa ha partecipato alla fase nazionale di Caorle (VE) dal 13 al 16 maggio 2010. Mt 100 HS 1° serie 3° Classificato Massimiliano Di Maurizio Mt 100 piani 2° serie 3° classificato Giulio Balducci Mt 300 Piani 2° serie 3° classificato Ludovico Patella 109 ELENCO ATLETI PARTECIPANTI AI CAMPIONATI STUDENTESCHI ANNO SCOLASTICO 2009-2010 Atletica Leggera Provinciale 110 Pallavolo Maschile Provinciale 100 M 4^ B Gin. BALDUCCI GIULIO 2° SCIEN. CANDELORI MATTIA 1000 M. 1° A LING. DI MAURIZIO MASSIMILIANO “ AMELI ANDREA 1000 M. 1B SCIEN. PALAZZESE JONATAN “ SANTONE CLAUDIO 300 M. 4B GIN. PATELLA LUDOVICO 1 D SCIEN. ADORANTE PAOLO ALTO 1B SCIEN. RICCA GIORGIO “ MAZZOCCHETTI GABRIELE LUNGO 2B SCIEN. MOLINARI MARCELLO 1° A S.SOC. PILONE GABRIELE PESO 5° GIN. PROSPERI STEFANO 2° SCIEN. PETTINARI DANIELE DISCO 4B GIN. SICHINI ANDREA 100 M. 1B LING. CAPUANI ELEONORA Pallavolo Femminile Provinciale 100 H 1° LING. 1000 4 A GIN. DI MARCO ERIDES NERI GIULIA “ DI PASQUALE ERICA 1° LING. DI FURIA GIADA 1AS. SOC. DI PIETRO ALESSANDRA 300 M. 1° LING. DI BONAVENTURA SILVIA 2C LING. FORCELA MARTA 300 M. 1° SCIEN. MARINI MARIANGELA 1B LING. FIASCONARO LUCIA ALTO 4B GIN. RUGGIERI GIULIA 1°A PED. FULMINIS CHIARA ALTO 2B LING. MIGNINI MICHELA 1° A S.SOC. MARTELLA TANIA LUNGO 1B LING. IORIZZO RAFFAELLA 1B LING. FREZZA LARA LUNGO 4B GIN. DI BERARDINO CHIARA 1B LING. CAPUANI ELEONORA PESO 1° S. SOC. MARTELLA TANIA 4° GIN. NARDINOCCHI SONIA DISCO A LIN. FAGA VITTORIA 2C LING. SPERANDII ALICE Corsa Campestre Provinciale Nuoto Femminile Regionale 4B GIN. BALDUCCI GIULIO 2C LING. BRACA GRETA 1° LING. DI MAURIZIO MASSIMILIANO 2C SCIEN. IEZZI ROBERTA 1B SCIEN. PALAZZESE JONATAN 2B LING. MARIANI GRAZIA 4B GIN. DI GIANNATALE MICHELE 1° SCIEN. MARINI MARIANGELA 2B LING. PICCIRILLI BARBARA 2° LING. PALAZZESE LUDOVICA 4B GIN. RUGGIERI GIULIA 2C SCIEN. VALENTE DANIA “ DI GIACINTO LUCREZIA 1° LING. DI FURIA GIADA Nuoto Maschile Regionale 1° SCIEN. COCCIOLA MICHAEL Basket Provinciale 1B SCIEN. FORCELLA ALESSANDRO 2B SCIEN. MOLINARI MARCELLO 2°A SCIEN. GENTILE DAVIDE 2C SCIEN. SAVINI PIERLUIGI “ MARZIANI PIERGIORGIO 1D SCIEN. DI CARLO PIERLUCA “ MERLINI LORIS “ D’ORLETTA GIANMARCO 1B SCIEN. TERRAMANI SIMONE 2° SCIEN. ROFINI ANDREA 1° SCIEN. BOSICA FRANCESCO 2° SCIEN. QUAGLIA DANILO 1° SCIEN. RICCA GIORGIO 4° GIN. VALENTE GIOVANNI 2B SCIEN. DE MASSIS LORENZO 1° SCIEN. SACCHINI GIOVANNI 2° SCIEN. MARZIANI PIERGIORGIO 111 Scacchi Maschile Juniores Regionale Scacchi Femminile Allieve Regionale 5B PED. PATRUNO SIMONE 2C LING. BRACA GRETA 5° SCIEN. TARASCHI GIANLUCA 1° LING DI BONAVENTURA SILVIA 3° SCIEN. FLORIAN ANDREI “ LEONZI ROBERTA 3° SCIEN. LIBBI FRANCESCO 1B LING. IORIZZO RAFFAELLA 5° SCIEN. DE SANCTIS ROBERTO 5° SCIEN. FASCIOCCO ALESSANDRO 3C SCIEN. DI DIOMEDE MATTEO 3° CLAS. DI FELICE FRANCESCO 4° SOC. BALLATORE DUILIO 3C SCIEN. CIALONI PIERLUCA 3C SCIEN. QUADRACCIONI VALERIO 3C LING. ROSSI MARCO 1B SCIEN. SINCERO MATTEO “ PORRINI MARCO “ VALENTINI RICCARDO “ TERRAMANI SIMONE Scacchi Femminile Juniores Nazionale 112 3C LING. CASOLANI CHIARA “ RAMPA ANGELICA “ MARCOLINI CRISTINA “ GIULIANTE ALESSANDRA Aerobica 4B GIN. RUGGIERI GIULIA “ DI GIACINTO LUCREZIA 1B LIN. IORIZZO RAFFAELLA 1° ALING. MASTRILLI GABRIELLA “ DE LAURETIS BARBARA “ DE DOMINICIS GIORGIA “ D’EUGENIO GABRIELLA 5° GIN. CARULLI ALESSIA Tennis Regionale 1A SCIEN. RICCA GIORGIO La scuola conosce Scambio culturale Progetto Comenius Viaggi di istruzione e visite guidate Scambio culturale Anche quest’anno il Liceo “Saffo” ha riproposto lo Scambio Culturale con il KarlsGimnasium di Monaco di Baviera, dal 22 febbraio al 2 marzo 2010. Il gruppo di studenti, accompagnati dalle Prof.sse Anna Maria Sulpizi e Cristina Kunz (nella foto a destra), è partito dalla stazione di Giulianova alla volta di Monaco con un comodissimo viaggio in carrozza unica, con posti numerati. I ragazzi corrispondenti hanno accolto i nostri alunni con entusiasmo, e dopo un primo momento di conoscenza, sono stati accompagnati nelle rispettive famiglie. L´accoglienza ufficiale è avvenuta presso i locali della mensa scolastica della scuola. Qui i ragazzi hanno fatto colazione tutti assieme, consumando i prodotti tipici forniti dagli alunni corrispondenti. La Dirigente scolastica ha dato il benvenuto ai ragazzi e si è poi intrattenuta con gli insegnanti. Ha gradito il nostro dono (due piatti in ceramica di Castelli) ed ha ringraziato la nostra scuola nella persona del Dirigente scolastico, per aver dato la propria disponibilità al progetto di scambio. Come da programma, tutte le mattine, a partire dalle ore 7:50, gli alunni sono stati accompagnati nelle varie attività previste. Alle ore 17:30, alla stazione di Pasing, sono stati affiancati dai loro corrispondenti per tornare nelle rispettive famiglie. Nei giorni di martedì 23 febbraio e lunedì 1 marzo, i nostri alunni hanno seguito le lezioni ed hanno avuto modo di confrontare le metodologie di insegnamento e la diversa organizzazione didattica della scuola. Nel pomeriggio del 23 hanno visitato con una guida il centro di Monaco, e nella mattinata del 25 febbraio, guidati 114 dall´insegnante tedesca referente dello scambio, la sede dell´Università e la piazza dell´Oktober Fest, dove si trova il famoso e maestoso monumento dedicato alla donna bavarese. Nel pomeriggio del 25, accompagnati dagli insegnanti, hanno visitato la pinacoteca, edificio moderno del quale hanno potuto apprezzare l´architettura. Nella stessa hanno potuto ammirare prototipi di design relativi ad oggetti di arredamento, mobili, macchine, motori, nonché sculture e quadri di artisti vari. Nei giorni di mercoledì 24 e venerdì 26 sono state effettuate rispettivamente l´escursione al Castello di Neuschwanstein con pullman privato e l´escursione alla famosa città medioevale di Ratisbona, sul Danubio, ex capitale della Bavaria, in treno. Queste escursioni sono state apprezzate dagli studenti, poiché le località visitate sono cariche di storia. Le giornate di sabato e domenica sono state trascorse nelle rispettive famiglie ospitanti, le quali hanno accompagnato i nostri allievi in altre strutture e in altri musei importanti presenti nella bella città di Monaco. Lunedì 1 marzo, in serata, tutti i ragazzi e gli insegnanti accompagnatori hanno cenato assieme per condividere un ultimo momento di serena amicizia. La mattina seguente, alle 8:00 in punto, tutti i nostri ragazzi sono stati accompagnati dai loro corrispondenti alla stazione di Pasing, e, dopo un ultimo abbraccio carico di affetto e di malinconia, si sono salutati. Il viaggio di ritorno è stato anch´esso tranquillo e comodo. Alle ore 21:30 del 2 marzo gli alunni sono stati riconsegnati ai loro familiari, alla stazione di Giulianova. Progetto Comenius “Empowering the Youth of Europe” Fase iniziale Continuano le attività del Progetto Comenius “EMPOWERING THE YOUTH OF EUROPE”, che vede impegnato il Liceo Saffo di Roseto con altri istituti europei: il Friedrich-Magnus-Schwerd Gymnasium (Speyer - Germania), l’Istituto IES Francisco de Goya (Barcelona) e il Don Bosco College Zwijnaarde (Belgio). Il progetto ha come obiettivo principale quello di far conoscere agli alunni l’Unione Europea e vivere la loro cittadinanza europea in modo consapevole. Nell’ambito del partenariato scolastico, nei mesi di settembre e ottobre 2009 si sono svolti due scambi: il primo a Roseto, il secondo a Barcellona. Dal 13 al 19 settembre 2009, ospiti delle famiglie degli studenti rosetani a Roseto, si sono incontrati 57 alunni dei quattro paesi coinvolti che hanno avuto modo di condividere insieme le attività di progetto, didattiche, culturali e interculturali fra le quali la visita del Museo Archeologico di Teramo, la visita alla città Pescara. Tra le tante attività svolte durante il meeting di Roseto, spiccano la serata interculturale e la visita alla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Durante la serata interculturale, le delegazioni hanno potuto far apprezzare le proprie specialità culinarie e far conoscere le proprie tradizioni. Molto apprezzate, ovviamente, le nostre specialità preparate per l’occasione dalle famiglie degli alunni. A Roma, la Dott.ssa Elisabetta Olivi della Rappresentanza in Italia della Commissione ha ospitato gli alunni dei quattro istituti presso lo Spazio Europa, che ha come finalità principale quella di promuovere la conoscenza e il dibattito sulle questioni europee, in particolare sulle tematiche di interesse per i giovani. Gli alunni e gli insegnanti sono stati coinvolti in percorsi ludo-educativi con moduli che hanno stimolato la loro curiosità e facilitato, tramite giochi, quiz e filmati, la conoscenza dell’Unione europea, della sua storia e delle sue politiche, nella convinzione che solo la conoscenza, il sapere e la riflessione condivisa sono in grado di originare un reale sentimento di “cittadinanza europea”. Le attività sono state organizzate da un gruppo di animatori-facilitatori, con l’accompagnamento della Dott.ssa Olivi e altri funzionari delle istituzioni europee. C’è da sottolineare, che lo Spazio Europa, aperto fondamentalmente per gli studenti italiani, per la prima volta accoglie anche delegazioni straniere impegnate nei Progetti Comenius. Al Liceo Saffo di Roseto anche questo piccolo primato. Nel pomeriggio il gruppo ha avuto occasione di visitare anche il Centro di Roma. Dal 26 al 30 ottobre 2009, 20 alunni rosetani, 10 tedeschi e 10 belgi, accompagnati dai loro professori sono stati ospitati dall’istituto I.E.S. Francisco de Goya di Barcellona, dove con i pari età spagnoli hanno continuato le attività di progetto. Le attività a Barcellona hanno avuto come tema “Visione dell’Europa”, da parte degli alunni che si sono confrontati su documenti molto importanti come il Processo di Bologna, l’integrazione europea, il razzismo e i problemi relativi ai cambiamenti climatici, producendo essi stessi documenti di vario genere di scrittura creativa, interviste, grafici, PPT, testi di canzoni come quella scritta da una ragazza di Roseto del titolo “I’m talking”. Tra le attività culturali i ragazzi di Roseto hanno apprezzato la visita al Consiglio dei Giovani di Barcellona, alla Sagrada Famiglia e La Casa Mila di Antonio Gaudì. 115 Fase finale Si è appena conclusa la “fase finale” del Progetto Comenius, che ha visto la partecipazione del Polo Liceale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi all’ultimo appuntamento di Bruxelles, in Belgio, dal 27 aprile al 1 maggio 2010, assieme ad altri istituti superiori di diversi paesi europei. Gli 8 studenti dell’istituto rosetano (Duilio Ballatore, Alisia Graziosi, Maria Chiara Di Francesco, Silvia Colleluori, Maria Rita Pacioni, Federica Bergogni, Piergiorgio Marziani, Serena Ioannone) hanno dovuto lavorare alla preparazione di una proposta di legge sul tema dell’immigrazione clandestina, confrontandosi con altri partners europei: gli studenti tedeschi hanno lavorato sul 116 tema del Fondo Monetario Europeo; gli spagnoli sui temi ambientali, i belgi sulle pari opportunità. Gli alunni delle varie scuole europee hanno assistito ad una seduta della Commissione Europea ed in seguito hanno a loro volta simulato il lavoro dei commissari con incontri, dibattiti, discussioni in lingua inglese. L’esperienza di tutta la “settimana europea”, a detta dei docenti accompagnatori, le Prof.sse Julie Costantini e Silvana Verdecchia, è stata entusiasmante, perché ha confermato la validità di esperienze extradidattiche che mettono gli studenti a diretto contatto con le istituzioni europee, fanno maturare conoscenze e consentono di vivere i mutamenti in corso, in vista delle opportunità di lavoro in ambito europeo che avranno i giovani studenti nel prossimo futuro. Viaggi di istruzione e visite guidate Il Piano Formativo del Liceo ‘Saffo’ ha compreso, per l’anno scolastico 2009/2010, un ricco e vario numero di uscite didattiche, visite guidate e viaggi d’istruzione; gli organi collegiali ritengono, infatti, che tali attività costituiscano un mezzo di indubbia efficacia nell’approfondimento delle conoscenze delle diverse materie e nell’acquisizione di una buona autodisciplina individuale e collettiva. Gli allievi hanno potuto confermare ed arricchire le nozioni scientifiche visitando bioparchi, ossevatori astronomici, musei delle scienze; hanno partecipato alle maggiori mostre organizzate sul territorio nazionale, visitato paesi stranieri, parchi archeologici, città d’arte e musei, assistito a spettacoli teatrali. Attraverso tali percorsi hanno rafforzato le loro nozioni in letteratura, in arte, in storia, nelle lingue straniere. Hanno avuto modo di partecipare in qualità di spettatori a sedute parlamentari e quindi conoscere i luoghi della politica. Alla fine di questo lungo percorso sono divenuti senz’altro consci dell’enorme patrimonio culturale presente nel nostro paese, patrimonio da preservare e tramandare; hanno compreso inoltre la vastità dello scibile ed il valore della conoscenza, base della crescita dell’uomo e del suo essere libero. Le foto riportate in questa pagina si riferiscono al viaggio di istruzione a Barcellona, effettuato dal 23 al 28 novembre 2009. 117 VIAGGI di ISTRUZIONE META PERIODO CLASSI ACCOMPAGNATORI Norcia-Pienza Siena-S.Gimignano Pisa 14-17 Aprile 2010 I A Classico II A Classico II B Classico Luigi Ianni Claudia Ettorre Franco Di Giannatale META Via Appia PERIODO CLASSI 17 Aprile IV B Ginnasio - V A Ginnasio 16 Aprile I B Scientifico - II C Scientifico 4 Maggio I D Scientifico - I C Scientifico - I B Linguistico I A Pedagogico S.Gimignano Siena-Firenze Assisi 3-6 Marzo 2010 IV A Linguistico III A Scienze sociali IV A Scienze sociali Paola Di Filippo Lino Faraone Mostra sulla pittura romana alle Scuderie del Quirinale 10 Dicembre IV A Ginnasio - IV B Ginnasio - V A Ginnasio III A Pedagogico - III B Linguistico S.Gimignano Siena-Firenze Assisi 10-13 Marzo 2010 III A Pedagogico III B Pedagogico III B Linguistico Marco Presutti Rina Alcantarini Massimiliano Dirodi Fori e Colosseo 14 Aprile II B Scientifico - II C Scientifico 12 Febbraio V A Linguistico - V A Scientifico S.Gimignano Siena-Firenze Assisi 14-17 Aprile 2010 III A Scientifico III B Scientifico IV B Scientifico Anna Zurlini Monica Ruggieri Anna Maria De Lauretis 18 Febbraio V A Pedagogico - V B Scientifico - V C Scientifico V A Scienze sociali 15 Aprile I C Scientifico - I A Scienze sociali Emanuela Andrietti Anna Elisa Barbone Paola D’Elia Maria Corradi 16 Aprile I A Linguistico - I B Linguistico 21-24 Aprile 2010 III C Scientifico IV A Scientifico IV C Scientifico IV D Scientifico 20 Aprile I B Scienze sociali - II A Scienze sociali 4 Marzo V B Pedagogico - V B Linguistico 23-28 Novembre 2009 V B Linguistico V A Scienze sociali V A Scientifico V B Scientifico V C Scientifico Fabio Geslao Anna Maria Sulpizi Marco Presutti Gianluca Ippoliti Paola D’Elia 22-27 Febbraio 2010 V A Pedagogico V A Linguistico III A Classico V B Pedagogico S.Gimignano Siena-Firenze Assisi Barcellona Barcellona 118 VISITE GUIDATE - ROMA Sinagog e Casa di Keats Bioparco e Museo di Villa Giulia Casa di Keats + Mostra Caravaggio IV A Scienze sociali - II A Classico - II B Classico 10 Marzo Mostra Caravaggio + S. Maria della Vittoria, S. Luigi dei Francesi, 5 Marzo S. Andrea al Quirinale, S. Carlo Quattro Fontane 3 Marzo IV A Pedagogico - III A Linguistico Marinella Garambois Grazia Marini Galleria Borghese 12 Febbraio IV A Ginnasio - III A Classico Valentina Speroni Camera dei Deputati 27 Aprile IV A Scientifico - IV D Scientifico IV B Scientifico - IV C Scientifico Camera dei Deputati. Gli studenti del Liceo Saffo per la prima volta alla Camera dei Deputati. Gli studenti delle classi 4^ A e 4^ D Scientifico, accompagnati dai docenti Vincenzo Di Marco e Mariadele Celommi, hanno fatto visita, martedì 27 aprile 2010, alle ore 16:30, al Palazzo di Montecitorio. Si tratta della prima volta per il Liceo Saffo, che negli anni scorsi è stato ospitato a Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica. Accompagnati dai commessi parlamentari, gli studenti hanno visitato il celebre Transatlantico, la Sala della Lupa e la Sala Gialla, luogo della cerimonia del Ventaglio. Poi hanno assistito in aula al dibattimento sul Decreto Lavoro. VISITE GUIDATE - Vari itinerari META PERIODO CLASSI Urbisaglia Castello di Caldarola e Fiastra 30 Aprile I B Scienze sociali - II A Pedagogico Tivoli 13 Maggio I A Pedagogico - I B Pedagogico Ostia 13 Marzo V A Ginnasio Pompei scavi 31 Marzo I A Linguistico - II A Linguistico - II B Linguistico 5 Maggio II D Scientifico - II A Pedagogico - II B Pedagogico III A Pedagogico 7 Maggio III B Scientifico - II B Scientifico - II C Scientifico II C Linguistico Lavinium 2 Marzo I A Scientifico - I C Scientifico - I B Linguistico Camerino Università 18 Marzo V B Scientifico - III A Scientifico - III B Scientifico III C Scientifico Ravenna 15 Maggio V A Ginnasio San Marino + San Leo 29 Marzo II A Scienze sociali - II A Pedagogico II C Linguistico Cerveteri 6 Maggio IV B Ginnasio - I B Scientifico Ferrara 13 Maggio IV B Scientifico - IV D Scientifico Castel Del Monte 119 Barcellona 23-28 novembre 2009. Il viaggio di istruzione a Barcellona, effettuato dal 23 al 28 novembre 2009, ha avuto le seguenti classi partecipanti: 5^ A Scientifico (23 alunni), 5^ A Scienze sociali (8), 5^ B Linguistico (18), 5^ B Scientifico (13), 5^ C Scientifico (14). I docenti accompagnatori sono stati: Paola D’Elia, Gianluca Ippoliti, Marco Presutti, Fabia Geslao, Anna Maria Sulpizi. La carovana ha seguito in pullman le seguenti tappe: 1° giorno Aixen-Provence e Arles (luoghi celebrati da Van Gogh); 2° giorno Nimes, Carcassone e arrivo a Barcellona in serata; 3° giorno visita della città di Barcellona (Plaça Real, Palazzo Guell, case Vicens Calvet Battlò Milà, Park Guell, Sagrada Familia); 4° giorno di nuovo visita alla città (mercato degli uccelli, Mercat dela Boqueria, Mosaic de Mirò, Gran teatre dei Licei, il porto, monumento a Colombo, Museum maritm, Barri Gothic, Catedral, Plaça de Sant Iaume); 5° giorno visita al Museu Picasso e alla Fundaciò Ioan Mirò, salita a Montjuic; 6° giorno partenza per Roseto e sosta ad Avignone (Palazzo dei Papi). In queste tre pagine le immagini di Barcellona e della Francia del Sud. 120 121 122 La scuola produce Corso di Lingua e Cultura Cinese Il significato della Scienza per la Filosofia “I love Europe” L’intervista che vorrei “Saffochiamo” La scuola delle buone pratiche Corso di formazione L.I.M. La Chimica incontra la Storia Racconti di guerra 124 Corso di Lingua e Cultura Cinese paesi in materia di cooperazione scolastica, per migliorare la comprensione reciproca e formare insegnanti locali per le scuole primarie e secondarie. Il Polo Liceale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi ha organizzato un corso di studi con l’insegnamento della lingua cinese. È in via di ultimazione il progetto di collaborazione tra l’istituto scolastico e l’HANBAN (Dipartimento del Ministero dell’Educazione di Pechino), che opera in Italia presso la Facoltà di Studi Orientali dell’Università La Sapienza di Roma. Tale progetto prevede l’istituzione di una cosiddetta Classe di Confucio, che ha permesso agli studenti frequentanti di conoscere i rudimenti della lingua cinese e di approfondire gli scambi culturali con l’importante Paese dell’Asia Orientale. La collaborazione tra le due istituzioni nasce da una doppia consapevolezza: la presenza di una vasta comunità cinese nella provincia teramana, dove è concentrato il maggior numero di residenti dell’intera regione, e la forte richiesta dell’utenza scolastica che quest’anno ha superato quella delle altre lingue. Il Polo Liceale Saffo ha messo a disposizione i propri locali e le proprie competenze didattico-educative per questo nuovo esperimento scolastico, ricevendo nella giornata di mercoledì 27 gennaio 2010 una delegazione del Dipartimento dell’Educazione di Pechino, guidata dalla Direttrice dei corsi di lingua cinese, Lü Xiaopeng, e la Prof.ssa Monica Scarabottini, Segretaria del Dipartimento di Studi Orientali dell’Università La Sapienza di Roma. Scopo del progetto è il rafforzamento dei legami culturali tra i due A partire da martedì 2 marzo 2010, si è tenuto per due volte a settimane alterne, fino al 13 maggio, il primo Corso di Lingua e Cultura Cinese presso il Polo Liceale Statale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi, realizzato in collaborazione con l’Istituto Confucio e l’Università “La Sapienza” di Roma. Il corso di base sarà interamente finanziato dalla facoltà di Studi Orientali dell’Università di Roma e sarà diretto da Du Ruiping, insegnante madrelingua. Ai frequentanti, in gran parte studenti dello stesso liceo ma aperto agli operatori scolastici e culturali esterni, è stato rilasciato un attestato di partecipazione. L’iscrizione comprende il testo in adozione, Impariamo il cinese. Corso di lingua per studenti italiani, Hoepli, Milano 2007. Referenti del corso sono i docenti del liceo Silvia Sabatini e Anna Maria De Lauretis. Il significato della Scienza per la Filosofia “πρωʹτιστα χαʹος γεʹνετο” (per primo fu il caos) A seguire il saggio della 3^ A Liceo Classico che ha vinto il 2° Con-Corso di Ide filosofiche al TeramoFilosoFestival 2010. Docente referente: Prof.ssa Claudia Ettorre. La frase è tratta dall’opera del poeta greco Esiodo, la Teogonia, una sorta di enciclopedia cosmica, sulle origini degli dèi e del mondo, in cui il Chaos rappresenta il vuoto precedente alla creazione. Il mythos dimostra come, già nel pensiero greco, fosse presente la concezione di nascita del cosmo da un chaos iniziale. Platone nel Timeo affronta il problema cosmologico della formazione dell’universo introducendo il concetto di Demiurgo, presentato come una sorta di “architetto”, di divino artefice che non crea dal nulla, ma trae il mondo da una chaos informe (chòra), dandogli ordine e forma. Anche Aristotele concepisce un universo “ordinato”, chiuso entro le sfere delle stelle fisse dotate di un unico moto circolare; al di là del cielo vi è solo il motore immobile. La teoria di un mondo perfettamente organizzato per Leibniz è uno spunto per criticare, da un lato, i filosofi “occasionalisti”, i quali ritenevano che ogni difficoltà fosse l’occasione per un intervento divino; dall’altro, per ipotizzare un Dio “orologiaio”, creatore dell’armonia universale. Quello di Leibniz è un orologiaio particolare in quanto, una volta caricate simultaneamente tutte le sequenze cronologiche nel mondo, può lasciare che procedano ognuno per conto proprio. Il mito greco aveva dunque creato una scissione tra il caos originario e il cosmo, universo organizzato dove regna l’ordine. Un’altra scissione tradizionale è quella tra le scienze umane e le scienze fisiche: tale separazione impoverisce il concetto di umano, in quanto la complessità umana è tale e tanta da non poter essere ridotta né alla divisione, né alla somma tra le singole scienze, ma si può cercare di comprenderla solo collegando i vari saperi. Il filosofo e sociologo francese Edgar Morin afferma: “assente dalle scienze del mondo fisico (sebbene sia anche una macchina termica), separato dal mondo vivente (sebbene sia anche un animale), l’uomo nelle scienze umane è spezzettato in frammenti isolati”. Anche Heidegger ritiene che, nonostante i progressi scientifici e l’accumulo di conoscenze, l’uomo non conosce se stesso (“Nessuna epoca quanto la nostra ha accumulato sull’uomo conoscenze così numerose e così diverse […] nessuna epoca è riuscita a rendere questo sapere così prontamente e facilmente accessibile. Eppure nessuna epoca ha saputo meno cos’è l’uomo”). Ancora Seneca nelle Naturales quaestiones evidenzia, per i suoi contemporanei, la necessità di collegare il sapere scientifico a quello umanistico-filosofico. Dunque le idee chiare e distinte di Cartesio sono riduttive di fronte alla complessità del termine “umano”. Come per la filosofia greca era inconcepibile la disgregazione, il disordine, il caos in un mondo organizzato, così la fisica, fino alla formulazione del secondo principio della termodinamica, ignorava la dispersione e la degradazione. Il primo principio della termodinamica, secondo il quale il saldo energetico di un sistema termodinamico che subisce una trasformazione è uguale alla variazione della sua energia interna, confida nell’energia come in una forza indistruttibile garante di autosufficienza ed eternità per tutti i suoi lavori. Il secondo principio introduce, invece, l’idea di degradazione dell’energia; si può esprimerlo attraverso due enunciati: è impossibile realizzare una trasformazione termodinamica che abbia come unico risultato il passaggio di calore da una sorgente ad una determinata temperatura ad un’altra sorgente a temperatura più alta (Clausius); è impossibile realizzare un processo termodinamico ciclico il cui unico risultato sia la trasformazione in lavoro di tutto il calore prelevato da una sola sorgente (Kelvin-Planck). Se prendiamo in considerazione un sistema chiuso, ad ogni trasformazione si accompagna una degradazione dell’energia che irreversibilmente tende a raggiungere l’equilibrio termico. La fisica ha teo125 rizzato che, potendo considerare l’universo un sistema chiuso, esso morirà di morte entropica quando si raggiungerà l’equilibrio termico, ovvero quando le temperature si uniformeranno e non ci sarà più scambio di energia sotto forma di calore. Tuttavia com’è possibile che la dispersione di calore iniziata con la nascita dell’universo permetta ancora oggi la vita? La scienza non fornisce un’unica risposta; infatti, il chimico fisico Ilya Prigogine, esaminando il fenomeno dell’entropia, giunge ad una nuova soluzione. Egli considera il messaggio del secondo principio della termodinamica non come un universo “destinato a scomparire per esaurimento delle risorse” ma come ciò che ci fa comprendere che “viviamo in un mondo instabile. Soltanto per i sistemi instabili, infatti, posso definire il tempo interno e l’entropia […] se il mondo fosse stabile si ritornerebbe sempre alla medesima situazione. Contrariamente all’idea di decadenza, l’entropia afferma, dunque, soprattutto l’esistenza di un’instabilità di fondo dei sistemi dinamici che ci circondano.” Prigogine, dunque, affronta il problema del disordine, non più degradato, come per la fisica classica, ma costitutivo, interno al mondo e all’uomo. “Il disordine si è infiltrato a poco a poco nella physis. Partito dalla termodinamica è passato per la meccanica statistica, ed è sfociato nei paradossi microfisici” (Morin). La stessa concezione di universo è stata sconvolta dal disordine: “l’universo è a pezzi ” (Morin). Hubble, teorizzando lo spostamento verso il rosso (redschift), scoprì che le galassie si stanno allontanando; è stato dimostrato che le stelle muoiono, le galassie si scontrano e si allontanano. “Non possediamo più un universo ragionevole, ordinato, adulto, ma qualcosa che sembra essere ancora negli spasmi della Genesi e già nelle convulsioni dell’agonia” (Morin). Quello che noi pensavamo fosse un universo ordinato, in realtà è in preda al caos; perciò non si può più ragionare in termini di esclusione ma, per restare al passo con i tempi, è necessario coordinare i due concetti fino ad ora agli antipodi. “Così disordine e ordine, nello stesso tempo, si confondono, si richiamano, si necessitano, si combattono, si contraddicono” (Morin). La visione tolemaica poneva al centro l’ordine: il sole e i pianeti 126 giravano intorno alla terra. La rivoluzione copernicana ha capovolto non solo la visione scientifica ma ha anche posto le basi per il futuro “caosmo” (unione tra caos e cosmo) di Morin. È dunque necessario il passaggio da conoscenza “classica” a conoscenza complessa: una conoscenza che sia capace di collegare e di non escludere ordine e disordine, unità e diversità, il mondo della scienza e l’ambito umanistico. La conoscenza complessa riconosce anche, negli esperimenti scientifici, l’osservatore incluso nell’osservazione mentre per la scienza classica esso era fuori dal campo. “La complessità sorge nel centro dell’Uno come relatività, relazionalità, diversità, alterità, duplicità, ambiguità, incertezza, antagonismo nel contempo, e nell’unione di queste nozioni che sono complementari, concorrenti e antagonistiche” (Morin). La conoscenza complessa deve poter associare nozioni antagoniste in quanto “la complessità è ovunque: la materia semplice della fisica classica era organizzazione complessa. La particella è espressione fenomenica e locale di una complessità ignota.[…] Il semplice è astrazione, un mezzo di manipolazione sradicato dalle complessità” (Morin). La complessità dell’universo non è superiore alla complessità della dimensione umana poiché l’uomo è un sistema ma non è riducibile a sistemico, cioè non si può definirlo solo come sistema termodinamico. Proprio per la grande portata della complessità, la conoscenza complessa non è un sistema soluzione ma è un sistema problema cioè un sistema che si sottopone alla sua problematicità. Tale problematicità è stata messa in evidenza, anche nelle relazioni dell’uomo con l’altro, dallo scrittore, saggista, poeta francese Edouard Glissant il quale afferma che: “noi reclamiamo per tutti il diritto all’opacità”, ossia a non essere compreso e non comprendere totalmente l’altro poiché bisogna vivere e amare l’altro, pur sapendo di non “potersi conoscere” fino in fondo. Il diritto all’opacità è una “divergenza esultante dell’umanità” e una “singolarità non riducibile”. Tale concetto che Glissant applica alle relazioni umane, deve essere applicato anche alle scienze, cioè dobbiamo inevitabilmente accettare l’opacità e rinunciare alle idee chiare e distinte di Cartesio per quanto riguarda la conoscenza piena del mondo. Non solo il nostro pensiero è “primitivo” per comprendere a pieno la portata degli sviluppi scientifici, ma soprattutto il mistero della vita ce lo pone la scienza attraverso la teoria dell’irreversibilità della natura, cioè con la scoperta di una “freccia del tempo nella materia”. Per la fisica classica la materia rimaneva inalterata nel tempo e quindi anche le leggi della fisica mantenevano tale immutabilità; tuttavia, secondo il pensiero complesso di Prigogine “oggi si viene a delineare una seconda relazione tra tempo e divenire, ed è la concezione della termodinamica, ma intesa in un senso nuovo. La materia ha una freccia del tempo”. La scienza ci insegna inoltre che ciò che sembra disordinato può essere un elemento vitale in quanto è proprio la diversità delle sorgenti di calore che permette la vita. Prigogine afferma infatti che: “in questo modo giungiamo ad un universo la cui immagine comincia ad avere una complessità paragonabile a quella che viviamo dentro di noi. Mi chiedo spesso se questa convergenza fra il mondo attorno a noi e il mondo dentro di noi non sia uno degli avvenimenti più significativi del nostro secolo”. L’insegnamento, invece, che la filosofia può fornire alla scienza è la necessità di immaginazione, superando la distinzione tra scienziati e non scienziati e la concezione secondo cui “l’immaginazione scientifica venga liberata una volta per tutte dalla suprema autorità della ragione scientifica. […] A quel punto gli scienziati non potranno più considerare se stessi come la testa pensante dell’ umanità e dovranno rassegnarsi all’idea di avere bisogno degli altri per immaginare nuove conseguenze” (Isabelle Stengers). sofia di Modena. Feyerabend Paul K., Contro il metodo, Feltrinelli, Milano1979. Forte Bruno, Giorello Giulio, Dove fede e ragione si incontrano?, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2006. Glissant Èdouard, Poetica della relazione, Quodlibet, Macerata 2007. 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Curi Umberto, Straniero, Lezione magistrale del 20-09-2009, Festival filo- 127 “I love Europe” L’Assessorato alle Politiche Giovanili – Punto Europe Direct della città di Roseto degli Abruzzi ha organizzato, in occasione della Festa dell’Europa 2010, il concorso “I love Europe”, rivolto in forma individuale agli studenti di ogni ordine e grado del Comune di Roseto per la realizzazione di elaborati su temi di attualità e di particolare importanza per l’Unione europea e per il futuro dell’intero continente. Nel sessantesimo anniversario della “Dichiarazione Schumann del 9 maggio 1950”, il Punto Europe Direct ha assegnato agli studenti delle scuole superiori l’elaborazione di un articolo di giornale sul seguente argomento: “Dalla Dichiarazione Schumann del 1950 al Trattato di Lisbona. Sessanta anni di successi…!?”. L’alunna Alessandra Pallotta, della classe 4^ A Liceo Scientifico ha vinto il secondo premio con un articolo intitolato: “Traguardi raggiunti e sfide incalzanti di sessant’anni d’Europa unita”, che riportiamo di seguito. La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 8 maggio, a partire dalle ore 9:00, presso il Centro Giovanile Piamarta di Roseto. Traguardi raggiunti e sfide incalzanti di sessant’anni d’Europa unita. Alle ore 16 del 9 Maggio 1950, Robert Shumann, allora ministro degli esteri del governo francese, pronunciava il celebre discorso che avrebbe sancito l’avvio del travagliato processo dell’integrazione europea. Esordì dicendo che la salvaguardia della pace mondiale poteva essere resa solo mediante sforzi creativi, proporzionali alle minacce che incombevano su di essa. 128 Una dichiarazione di portata epocale alla luce delle infinite divergenze che per un secolo avevano portato Francia e Germania sull’orlo della distruzione reciproca, coinvolgendo l’intero pianeta. Dalla guerra franco-prussiana del 1870 e l’esito della battaglia di Sedan, passando per il revanscismo francese provocato da quest’ultima ed accompagnato da un macabro desiderio di violento riscatto. Dalla rivincita francese concretizzatasi nella prima guerra mondiale con il suo pesante bilancio di circa 16 milioni di morti totali tra civili e soldati, all’ultimo atto di questo indefinibile “sonno della ragione” ad opera di Adolf Hitler, fautore della seconda guerra mondiale. A meno di cinque anni da quel fatidico 2 settembre 1945, le due nazioni ostili per antonomasia firmarono un accordo sulla base del reciproco diritto all’usufrutto delle risorse minerarie di carbone ed acciaio presenti lungo il confine franco-tedesco nelle regioni dell’Alsazia e della Lorena. Lo storico motivo di discordia, rappresentato dall’esclusiva volontà allo sfruttamento ed utilizzo di quelle risorse divenne la chiave di una pacificazione duratura e proficua. Da qui ebbe avvio l’”Europa dei piccoli passi”, un percorso temerario e lungimirante ma al contempo realista, disincantato, coerente. La pace concorde ed il rispetto reciproco maturato tra le nazioni dell’Europa continentale è di certo un successo da non sottovalutare né dare per scontato. Gli accordi commerciali multilaterali in seno all’Unione hanno creato un benessere economico diffuso ed uno sviluppo generalizzato in ogni campo umano. Ma può questo bastare oggi? Le condizioni in cui versava il pianeta sessant’anni fa sono notevolmente mutate, a cominciare dalla globalizzazione e dall’ascesa di potenze mondiali quali Cina ed India. Le problematiche connesse alla stabilità e lo sviluppo dei paesi europei perdono sempre più il loro carattere endogeno. La seconda metà del novecento è stata caratterizzata dall’imponente impennata economica dei paesi dell’Europa continentale, seguita dallo shock petrolifero e dalla guerra del Kippur agli inizi degli anni Settanta che hanno portato allo scoperto gli enormi disavanzi pubblici dei maggiori Stati europei, Italia in primis. Negli anni ’80 la stagnazione economica ha costretto i governi ad implementare politiche di riassetto del comparto pubblico dando vita ad una stagione di contenimento delle spese e riorganizzazione della pubblica amministrazione secondo il modello tracciato dal premier britannico Margaret Thatcher. La parabola economica raggiunge oggi il suo vertice più basso a causa di tendenze planetarie registratesi a partire dalla caduta del muro di Berlino nel 1989. Per la prima volta, il mondo e l’Europa si affacciano al di là della “Cortina di ferro”, per la prima volta il disilluso mondo comunista conosce la realtà occidentale per decenni mistificata dai proseliti della propaganda sovietica. Da questo momento in poi, l’Europa non potrà più fare i conti sola con se stessa a causa dell’irrompere sulla scena mondiale di una realtà ridisegnata dalle contingenze della globalizzazione. Evidentemente nuove sfide sorgono per l’Europa, sfide che rendono preziosi i passi compiuti da quel 9 Maggio 1950, passi epocali tuttavia insufficienti ad affrontare le problematiche imminenti. La disfatta del blocco comunista con la conseguente riunificazione della Germania accelerarono il bisogno e la necessità da parte degli allora 12 Stati membri di realizzare un’unione politica dell’Europa, scopo raggiunto nel febbraio 1992 con il Trattato di Maastricht. Punti cardine tutt’oggi rilevanti all’origine del trattato furono il rafforzamento del parlamento europeo quale centro propulsore delle politiche integrate dell’Unione ed organo di controllo democratico, il principio di sussidiarietà quale nuovo paradigma di organizzazione istituzionale che lascia ampie competenze agli stati nazionali mediante il principio della diffusione della responsabilità a livello locale, una piattaforma comune per quanto riguarda la politica estera, la sicurezza e la giustizia ed infine la nascita dell’unione monetaria mediante l’istituzione della Banca Centrale Europea. Oltre ad una cooperazione di natura prettamente economica nascevano i presupposti (tutti da verificare) di una Europa finalmente unita negli intenti politici, finanziari ed amministrativi. Ma può questo bastare oggi? Evidentemente ancora no, per questo è necessario parlare di un successo formale e solo parzialmente sostanziale, oltre tutto limitato ad un arco temporale che si conclude con la fine degli anni ’90. Il primo decennio del nuovo millennio si presentava come pieno di novità a partire dall’imminente ingresso nell’UE di altri 10 membri nel 2004. Sorgeva la necessità di dare un volto giuridico netto ad un’Europa sempre più multiculturale, un’Unione che fosse in grado di inserirsi dinamicamente all’interno del quadro mondiale post 11 Settembre, che fosse realmente democratica ed accessibile ai cittadini mediante un processo di dischiusione e monitoraggio pubblico operato da una rinnovata politica di comunicazione istituzionale. L’intento della costituzione europea muoveva proprio da questi punti strategici centrali. La bocciatura referendaria di Francia ed Olanda del 2005 ha alimentato le speranze degli euroscettici estendendo un ulteriore alone di incertezza sul futuro dell’Europa, vista da molti stati come una minaccia alla propria autonomia anche alla luce del moltiplicarsi degli interessi rappresentati dalle nuove realtà nazionali emergenti dell’est europeo. Da questo punto di vista possiamo parlare di insuc- 129 cesso formale e sostanziale che caratterizza l’UE all’inizio del nuovo millennio. Il Trattato di Lisbona, entrato ufficialmente in vigore il 1° dicembre 2009, si inserisce nel solco di tali avvicendamenti tentando di dare risposta alle questioni impellenti sollevate non solo in ambito istituzionale, ma anche in vista di problematiche di più ampio respiro quali l’ascesa del nuovo terrorismo di matrice islamica, pandemie ed altri fattori ad alto rischio, nonché l’ascesa di potenti concorrenti commerciali rappresentati da paesi in via di sviluppo. La necessità di dare risposte nuove a bisogni interni caratterizzati dal calo della produttività economica ed il conseguente aumento del tasso di disoccupazione, senza dimenticare l’importanza di uno sviluppo economico sostenibile rispondente ai criteri della tutela ecologico-ambientale dell’ecosistema; dai sempre più ampi margini di disuguaglianza sociale, dall’inclusione sociale di etnie da poco inglobate nell’Unione, dal calo repentino degli indici demografici in contrapposizione all’exploit di nascite nel mondo islamico ponendo serie problematiche cui devono dare necessaria risposta politiche pubbliche sull’immigrazione ecc. Il progetto europeo sembra a molti impantanato. In realtà, dietro il no di francesi ed olandesi sembra nascondersi un insieme confuso di idee e percezioni. L’Unione Europea è il più riuscito ed originale esperimento di costruzione istituzionale dalla fine della seconda guerra mondiale. Ha riunificato l’Europa dopo la caduta del muro di Berlino, ha influenzato cambiamenti politici in luoghi lontani come l’Ucraina e la Turchia, e non con mezzi militari, come in passato, ma con mezzi pacifici. Con le sue innovazioni economiche ha contribuito a portare prosperità a milioni di persone, anche se recentemente il suo tasso di crescita è stato deludente. Ha aiutato uno dei paesi più poveri, l’Irlanda, a diventare uno dei più ricchi. Ha svolto un ruolo fondamentale per portare la democrazia in Spagna, in Portogallo e in Grecia, paesi che in precedenza erano governati da regimi dittatoriali. In breve, il gran successo dell’Europa Unita è quello di aver ribaltato completamente quelle che sono state le influenze nefaste della storia europea, nazionalismo, colonialismo, avventurismo militare. Ha messo in piedi e sostenuto istituzioni che rigettano e legiferano contro quella stessa barbarie che ha segnato il passato dell’Europa. Questi sono i successi epocali dell’Europa. L’impensabilità di una riuscita in tal senso era il sentimento subito successivo alla 130 seconda guerra mondiale, lo stesso sentimento che anima lo spirito degli odierni euroscettici. In realtà, la carta vincente di sessant’anni di storia è stata proprio quella dei “piccoli passi” citati da Robert Shumann sessant’anni fa, progressi a tratti entusiasmanti a tratti modesti ma costanti, incessanti. L’Europa deve imprimere un’accelerazione al proprio processo di cambiamento, può farlo, se sostenuta. Certamente la ricerca scientifica è uno dei volani dello sviluppo economico e non solo. È ovvio che finché rimarrà sottostimata e magramente finanziata, realtà lontane geograficamente ma più che mai incisive in un’economia senza frontiere, si imporranno commercialmente anche su quei prodotti ad alto contenuto innovativo che per anni hanno rappresentato un’esclusività dei paesi occidentali sviluppati e all’avanguardia nel campo delle applicazioni tecnologiche di alta qualità. Vorrei concludere con una tanto celebre quanto saggia a tal proposito citazione di Seneca: “Non esiste vento favorevole per un marinaio che non conosce la rotta”. L’intervista che vorrei non vivente, a libera scelta, ma sempre appartenente all’ambito di riferimento del testimonial contemporaneo, è stato scelto Charlie Chaplin. Di seguito riportiamo l’intervista. L’Osservatorio Permanente Giovani-Editori in collaborazione con Enel ha promosso, per l’anno scolastico 2009/2010, la seconda edizione del Concorso “L’intervista che vorrei” riservato agli studenti delle classi terze, quarte e quinte (triennio) delle scuole superiori di secondo grado, che hanno partecipato al progetto “Il Quotidiano in Classe”, e agli studenti del triennio delle scuole superiori di secondo grado che hanno partecipato al progetto “PlayEnergy”. Il Concorso, collocato nell’ambito del progetto “Il Quotidiano in Classe” (coordinato dalla Prof.ssa Monica Ruggieri), intendeva proseguire l’obiettivo di contribuire ad educare le giovani generazioni del Paese al valore del pensiero critico, portando nelle scuole un messaggio prezioso sull’importanza del dialogo e del confronto delle idee, aspetti fondamentali nell’ambito di un percorso educativo incentrato nella formazione di cittadini attivi e responsabili. Con questa nuova edizione del Concorso, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di approfondire uno tra i sei argomenti assegnati - lo sport, la politica, le scienze, l’ambiente, la comunicazione e la musica - lavorando in gruppo per creare un elaborato creativo, costituito da due tipologie di intervista: un’intervista ideale e un’intervista impossibile. La classe 5^ A Liceo Scientifico, guidata dal Prof. Vincenzo Di Marco, ha realizzato un’intervista ideale, nell’ambito della comunicazione scegliendo come interlocutore Luciana Littizzetto. Per quanto riguarda la seconda parte, composta da un’intervista impossibile, immaginata per essere indirizzata ad un personaggio del passato “NELLA VITA NON HO MAI SMESSO DI CORRERE” Motivazione della scelta. La nostra intervista impossibile sul tema della comunicazione ha per oggetto la “comicità” e la scelta del personaggio da intervistare non poteva che cadere su Charlie Chaplin. La scelta di Chaplin si è imposta in modo naturale, senza incertezze. Per noi, al di là delle generazioni e del tempo che passa, il comico inglese è il punto di riferimento più alto del “comunicare con ironia”. Chiunque abbia visto i suoi film o ne abbia seguito uno spezzone rimane come abbagliato dalla grandiosità e universalità della sua recitazione e del “messaggio” della sua arte. In “Charlot” troviamo come due direzioni di pensiero: da un lato la capacità di ribellarsi al mondo ingiusto e violento dei nostri tempi e dall’altro la semplicità, il candore e l’innocenza dei suoi personaggi. Esse convivono in perfetta armonia. Nessuno come lui ha saputo trattare con bravura temi enormi come la guerra, la povertà, la fame, le società totalitarie, adoperando toni semplici ma profondi, e trasformando le grandi tragedie della storia nell’universalità di un messaggio di pace e di giustizia rivolto a tutti gli uomini. Ha saputo raccontare pace e guerra, fame e ricchezza, intelligenza e stupidità, bontà e cattiveria, attualizzando l’antico mito di Davide che combatte contro Golia, del piccolo uomo alle prese con i disagi della vita quotidiana che, suo malgrado, si trova ad affrontare ostacoli da superare con l’astuzia del momento e l’intraprendenza pratica. Egli ha dichiarato, durante la lavorazione de La febbre dell’oro, nel 1925, che “è paradossale come una tragedia possa stimolare il senso del ridicolo, eppure il ridicolo è una forma di sfida: dobbiamo ridere davanti alla nostra impotenza contro le forze della natura, o diventiamo pazzi”. Questa è la grande forza di Chaplin, di aver saputo far ridere anche delle tragedie, senza per questo minimizzarle o offenderne la memoria. Il nostro lavoro è partito dalla ricerca di materiali e dall’analisi delle fonti biografiche, che hanno senz’altro influito sulla sua personalità, ma abbiamo soprattutto cercato di approfondire e di capire il messaggio che Chaplin ha voluto comunicare attraverso i suoi film e i 131 numerosissimi personaggi interpretati. Questo tuffo nel passato ci ha stupito enormemente perché abbiamo constatato che gli insegnamenti e i valori nascosti dietro l’ironia dei suoi gesti sono ancora attuali e carichi di significati profondi, capaci di stimolare la nostra riflessione e la nostra quotidianità, caratterizzata da consumismo, materialismo, da violenze di ogni sorta che ancora attraversano la nostra vita politica e sociale. Chaplin ha rappresentato per il mondo intero la voglia di riscatto di tanti uomini, attraverso il linguaggio salutare di una risata, anche se amara: una visione realistica del mondo e al tempo stesso lirica e poetica. Un omino con una giacca sbilenca, nei panni del “vagabondo“ (“charlot”), con scarpe fuori misura, una bombetta tremolante, una canna di bambù e un paio di baffetti “ridicoli”, è l’emblema della condizione dell’uomo contemporaneo che, nonostante viva nell’età dell’osannato progresso, conosce la miseria, l’alienazione (come in “Tempi moderni”), e l’abiezione umana. Tutto questo è raccontato da un Artista che seppe stare al passo con i tempi, cominciando con i film “muti” e sapendosi rinnovare all’epoca del sonoro. L’intervista immaginaria non può che essere un sogno fantastico, una allucinazione. Facciamo finta di ritrovarlo a Kennington, nel quartiere londinese che l’ha visto nascere nel 1889 e muovere i primi passi artistici tra un padre, Charles senior, morto troppo presto, e una madre, Hannah, mediocre cantante finita in ospedali e case di cura per turbe psichiche. Anche se ha frequentato gli ambienti circensi, conosciuto il successo artistico negli Stati Uniti (prima con la compagnia di Fred Karno e poi con il contratto offertogli da Mack Sennet della Keystone), dopo il suo ritorno in Europa nel 1953 a causa della condanna maccartista lo rivediamo volentieri nei panni del “vagabondo” di periferia, in cerca di fortuna per sbarcare il lunario, divincolarsi tra mille pericoli e avventure, ma soprattutto combattere contro i mostri disumani del nostro tempo: fame, emarginazione, violenza, ingiustizia. Non è questo lo “charlot” che incontriamo tutti i giorni nelle strade delle nostre città? Non è lui il “prossimo”, lo sventurato che chiede di essere ascoltato e accolto, di veder riconosciuta la propria identità? Forse è lui, ma gli manca l’ironia, la risata, l’allegria è tinta di tristezza. La poesia delle comiche che prospettavano, comunque, un mondo migliore è come volatilizzata. Al nostro “improvvisato” Charlot abbiamo chiesto quanto segue, ma 132 il ritratto che emerge è inedito, spiazzante. La scaletta che avevamo preparato è andata in frantumi. Quell’uomo, tra finzione e realtà, ci lascia di stucco. Sarà perché l’ironia, la risata, la comicità non hanno più posto nel nostro mondo? Chissà!? Domande 1) Signor Chaplin, o come diavolo si chiama, lei è stato sicuramente un’icona della cinematografia mondiale, ma dietro la sua maschera comico-tragica si nasconde la figura di un uomo (e di un bambino) che ha sofferto molto. Cosa prova a ricordare i primi passi del bambino prodigio che calca il palcoscenico già all’età di cinque anni? Cari ragazzi, che cose strane mi dite! Chi siete? Se non avessi ancora un minimo di sale nella zucca vi manderei a quel paese, piuttosto che rispondere ad una simile domanda. Certo che la mia infanzia è stata molto particolare, mio padre era un musicista alcolista e mia madre una cantante con disturbi psichici. Però questa storia potrebbe essere di tutti, che cos’ha di speciale!? Basta cambiare località, dati anagrafici, spostare la lancetta dell’orologio e quel Chaplin di cui parlate lo ritrovate dappertutto, di fronte a voi, vestito di miseri stracci a vivere di espedienti. Così va il mondo ma oggi è come se si fosse persa la capacità di riderne, di rovesciarlo con una risata, di immaginarne uno migliore, di “esorcizzarlo”, tanto per capirci. Dovete sapere che quando i miei genitori si separarono, io e mio fratello Sydney andammo a vivere con mio padre ma il tentativo fu un fallimento e ben presto mia madre ci prese con sé. Passammo con lei un breve periodo fin quando le sue condizioni di salute mentale non si aggravarono. Se pur breve, questo intervallo è stato molto importante per la mia crescita e per quella che sarà la futura carriera di artista da palcoscenico prima e di cinema poi. Forse volevate sapere proprio questo, se da mia madre ho imparato l’arte della recitazione, e se da lei ho tratto ispirazione sia per il lavoro che per la mia visione della vita. Mi state sottoponendo ad una seduta psicoanalitica, sembra di stare sul lettino del dottor Freud. Mi volete strappare a tutti i costi l’ammissione che nei miei film racconto, seppure metaforicamente, la mia tristissima infanzia, la guerra, le difficoltà di affermarsi come artisti in America e i “tempi duri” vissuti in quel paese negli anni della depressione. Ebbene sì, sin da quando avevo cinque anni iniziai con mia madre Hannah a muovere i primi passi sul palcoscenico e da lì non sono più sceso, anche se è diventato successivamente un set cinematografico. Ricordo un particolare che è stampato nella mia mente: lei stava conducendo uno show ma la serata andava male e continuava a ricevere solo fischi; a quel punto, con i nervi già deboli, mia madre fu colta da una brutta crisi e mandarono me sul palco per cercare di risollevare lo spettacolo ed ebbi un discreto successo cantando “Jack Jones”. Se non è un complesso edipico questo, mi sapete dire che cosa lo è? 2) Certo non ci aspettavamo una simile reazione! Lei assomiglia maledettamente a Charlie Chaplin e non possiamo risparmiarle certe domande. Si armi di pazienza. È vero che la prima parte importante è arrivata con “Cinderella”, grazie all’aiuto di Sidney? Che cosa ci dice di questa figura a lei così cara, che l’ha portata alla ribalta? Ragazzi, certo la situazione è sorprendente! Che cosa ne sapete di mio fratello e dei sentimenti che ci univano? Lo so, avete letto delle biografie, analizzato i dati, le dichiarazioni, i resoconti ecc… ma lo sapete che le biografie dei “grandi” sono edulcorate, truccate, per mettere in risalto l’artista e non turbare così i fans? La storia potrebbe essere diversa, prendere una piega imprevista, scontentare qualcuno. Vi risponderò come quel sapiente antico che diceva pressoché così: “quello che sto per dire può essere vero ma anche falso”. In questo modo vi do un indizio incerto da seguire e il vostro fiuto di segugi benpensanti potrà risentirne. Io e Sidney fummo sempre molto legati, è vero. Però come spesso capita nelle famiglie di artisti in cerca di successo, e con situazioni familiari travagliate che pesano sulle spalle, ci sono sempre incomprensioni, invidie, rivalità. Che cosa ne direste se vostro fratello più piccolo ha un grande successo e voi no? Beh, è quello che è capitato a noi. Sin da piccoli, trascorrevamo molto tempo insieme, ci piaceva giocare a fare gli attori e devo dire che lui ci riusciva davvero molto bene. Ricordo ancora tutte le peripezie di Sidney per farmi ottenere il ruolo comico del gattino nella pantomima di Cinderella, e io ne fui felicissimo! Nello stesso anno si imbarcò su una nave come trombettiere e per me fu un vero dramma: sentivo la mancanza di Sidney, mia madre non stava molto bene e io dovetti occuparmi di lei... quegli anni furono davvero duri. Dopo tre anni potetti finalmente riabbracciarlo e insieme riuscimmo a far dimettere nostra madre, che nel frattempo era stata ricoverata in un ospedale per malati mentali. Dopo qualche tempo tornammo a lavorare insieme in teatro e tutti, quando ci incontravano, gridavano: “Eccoli, ora arrivano i gemelli Chaplin!”; per me era una soddisfazione enorme sentire ciò. Sidney è stato tutto per me, un fratello, un amico e soprattutto un ottimo “genitore”! Ma non chiedetemi perché io ho avuto un successo superiore al suo. La risposta potrebbe essere che ero gracilino, miserrimo, “ridicolo” più di lui, e quindi uno scherzo della natura. A volte la fortuna segue strade contorte. Vi vedo imbarazzati. Animo, ragazzi! L’intervistato non è un tappetino su cui poggiare le suole delle scarpe per ripulirle del fango. 3) Grazie dell’avvertenza, è che non siamo abituati a certe risposte, soprattutto se pronunciate senza peli sulla lingua… Comunque ci può parlare dell’esperienza circense nella compagnia di Karno e soprattutto del suo amore per il mondo del circo in generale? Questo periodo è stato importante per la sua affermazione cinematografica? Vi capisco, ragazzi. Non è facile districarsi in questo genere di cose. La vita vissuta da uno come me non è quella che si legge ricapitolata sui libri di storia del cinema. Ma mi vedete? Non notate gli stracci che indosso, le piccole cose che ho con me, lo sguardo perso nel nulla? Ma certo! Quando avevo quindici anni ho lavorato nel circo di Casey, che univa numeri di varietà a spettacoli circensi. L’esperienza fatta con lui, unita all’aiuto del mio fratellastro, mi permisero di entrare a far parte della compagnia di Karno. Per entrambi quest’esperienza rappresentò una scuola di vita ma fui soprattutto io a rimanerne colpito. Venivamo pagati con tre sterline a settimana; mio fratello elaborava le pantomime e io le interpretavo, ma spesso ero costretto 133 ad improvvisare a causa della frenesia dei tempi di preparazione a disposizione. In tal modo imparai l’arte di esprimermi senza parole. Tutto questo non ha nulla di straordinario. Fare il circo è come vivere per strada, con pochi mezzi. L’amore per il circo è l’amore per la vita, non ci sono altri segreti. È tutto qui. Che cosa volete che sia a confronto una carriera forsennata di 35 comiche che ero costretto a girare negli Stati Uniti, di fronte alla necessità quotidiana di procurarsi del cibo? Chi è il vero artista, l’attore di genio, l’improvvisatore nato? Nella misera vita del circo ci ritrovo i bisogni elementari di ogni giorno, la fatica di mantenere i propri figli, la mancanza di una prospettiva futura. Non tutti nascono come voi con le spalle coperte e un domani assicurato. Una volta non era così. 4) Certo, capiamo. Non volevamo provocare la sua suscettibilità con la nostra domanda, è che ci piaceva sapere di questo periodo della sua vita… Possiamo chiedere come arrivò al successo con il personaggio di Charlot? Come riusciva a comunicare ciò che sentiva nelle vesti del simpatico squattrinato? Io ero Charlot perché il “vagabondo” non era solo una finzione; era dappertutto, alla gente piaceva il racconto di qualcuno male in arnese che paradossalmente se la cavava contro le avversità. La comicità di Charlot nasceva dalla sua ingenuità, dai suoi bisogni elementari: mangiare, bere, trovare una donna con cui stare, avere un lavoro, una casa, divertirsi. Ma la soddisfazione di questi bisogni, in un particolare momento storico, era difficoltosa. Non solo in Europa, ma anche nella società liberale e capitalistica americana della prima metà del secolo scorso, con i suoi ritmi frenetici e con la sua logica implacabile che emargina e seleziona senza appello, le cose andavano male. Se qualcuno vi racconta un’altra versione vuol dire che è in malafede. Si viveva tra sogni realizzati a metà e ambizioni infrante. E poi c’era stata la guerra e un’altra se ne preparava. La comicità che nasceva con i primi passi di questo strano vagabondo era per forza “assurda”, surreale, i cui tratti tragici e melodrammatici finivano per suscitare nello spettatore una ilarità irriverente. Infatti delle tragedie non si può ridere. Si può al massimo far sorridere, sempre nella convinzione di alleviare il ricordo delle sofferenze pati134 te. Guai a scambiare le due cose. Pensate che il pubblico abbia veramente capito chi era veramente “charlot”? A tutti piace avventarsi sulle persone in disgrazia; ai pescecani piacciono i pesci piccoli e non stanno mica a rimuginare sulla sorte di questi ultimi! Credo che il pubblico si divertisse veramente con le storie di Charlot giornalista, cameriere, facchino, soldato, pugile, garzone di caffè, solo perché non voleva assomigliargli. Sorrideva e al tempo stesso ne prendeva le distanze. Non si può dire che lo amasse. 5) Queste risposte hanno un po’ scombussolato le nostre convinzioni e alterato la scaletta che avevamo preparato. Anzi, cominciamo a dubitare sulla sua vera identità. Forse la vera domanda è se lei è davvero Chaplin o qualcun altro… Comunque riproviamo: si dice che dietro un Grande Uomo ci sia sempre una Grande Donna. Lei è l’eccezione che conferma la regola? Oh, che bell’argomento. Lo dico con ironia. Il capitolo donne per me è un vero incubo. Non ne posso parlare al singolare per evidenti motivi che dovrebbero essere a vostra conoscenza. La Donna Fatale non c’è mai stata nella mia vita. Certo, non posso dire che le donne non abbiano da sempre suscitato in me attrazione. Fisica? Suppongo. Protezione materna? Certamente. Ma nel mondo dello spettacolo le donne vanno e vengono, sono come stelle passeggere. Dopo un po’ ti innamori di quella più giovane, ne ami il profumo, la freschezza che ti ridona vita, allegria, ne hai proprio bisogno. E dietro di te lasci solo macerie, insoddisfazioni, storie di depressione e alcolismo. Noi uomini le trattiamo male le donne. Le usiamo, le illudiamo, ne cantiamo la bellezza solo per carpirla e volgerla a nostro piacimento. Chi l’ha detto poi che la donna è la compagna ideale con cui passare tutta la vita? Illusioni, falsità, bugie belle e buone. Mildred, Lila, Edna, Paulette, Oona sono le mie fantasie d’amore, cuori infranti, sentimenti bruciati nella nebbia della vita. Quale di queste relazioni può essere considerata perfetta, autentica, preferita? Non saprei rispondere. E poi se ricordate il mio Monsieur Verdoux del 1947, mi trasformo in un mostro che uccide le proprie mogli senza un motivo apparente. Che cosa ho fatto nella vita se non uccidere mogli, amanti, attrici, gioie, sentimenti, aspirazioni. Se c’è un Dio che crea, ce n’è un altro che distrugge. Io sono figlio di quest’altro. Non posso e non voglio essere una “eccezione” in fatto di donne. Dicono: Charlie Chaplin, sei un Grande Uomo! Io non mi sento affatto “grande”, e inoltre sarei superbo nel definirmi tale, non credete? Ho appena confessato i miei delitti. Per giunta senza pentimento. Ci può essere crimine più orrendo di quello che non suscita pietà e commozione, che non porta a ravvedimento, ad un cambiamento di rotta? In ogni caso avete toccato un tasto a me caro! Lo confesso: ho nutrito una vera e propria passione per le donne. Le donne sono delle creature estremamente particolari, piene di emozioni da esprimere e ricche di vitalità. La mia vita non è stata come un set cinematografico e l’ironia mi abbandona non appena scendo dal palcoscenico, e quando torno nelle vesti dell’uomo comune ho bisogno di sentire che ogni giorno sia diverso, nuovo, stimolante. Questo è realizzabile solo grazie alle splendidi attrici che sono le donne. Io amo le donne! Il mio modello, però, è il Don Giovanni. 6) Se permette cambiamo argomento, visto che qui si è accalorato un poco. Parliamo dell’avvento del sonoro che causò la crisi del cinema muto. Inizialmente non si adeguò alla nuova moda e con successo. Come è riuscito a rendere ancora interessante l’arte del mimo, cioè del cinema muto, nonostante lo “spiacevole” inconveniente del sonoro? Beh, quando è stato introdotto il sonoro ho avuto molte difficoltà. Vedevo cadere uno dopo l’altro i grandi eroi del cinema muto, miti che crollavano, carriere spezzate per sempre. Il cinema era un’altra cosa, nasceva una nuova era. Chi aveva avuto successo all’epoca dei “dinosauri”, non riusciva a rimanere in piedi alla comparsa dell’homo sapiens. Il dilemma era se “dare voce” ai miei personaggi e in che modo. Cercando di conservare l’espressività della mimica ma introducendo il sonoro. Avevo bisogno di qualche espediente per continuare a produrre come avevo sempre fatto. L’idea della base musicale mi è venuta quando, un giorno, rivedendo Il monello, se non sbaglio ho sentito la mia vicina che suonava il pianoforte, l’ispirazione mi è venuta da lì. Così quella che doveva essere “l’arma letale” del cinema muto è divenuta una preziosissima alleata, che ha potenziato ed enfatizzato alcune scene e situazioni. Naturalmente con il passare del tempo Charlot diventava sempre più obsoleto, così anch’io mi sono dovuto “strappare i punti dalla bocca” e ho iniziato a produrre i miei film più recenti. 7) Quanto è labile per lei il confine tra finzione e realtà? Finzione, realtà! Chi può dirlo? Anche questa intervista è una finzione… Voi avete inventato di sana pianta queste domande e io che rispondo forse non esisto. Non esiste questo posto, questa gente non l’avete mai vista prima d’ora. Le nostre anime, un fuoco di paglia. Ecco, questa è la finzione del cinema. Tutti sanno che le storie raccontate dalle pellicole non esistono e però ne hanno bisogno come il pane. “Non si vive di solo pane…”: colui che ha pronunciato queste parole, secondo me, deve aver pensato a qualcosa che si avvicinasse maledettamente al cinema. In Luci della città, uno dei film migliori del Signor Chaplin, come lo chiamate voi, si racconta un sogno, una speranza, una favola nella favola. Penso che tra finzione e realtà non vi sia un vero e proprio confine, ciò trova la sua massima espressione nella comicità, dove l’apparenza è stravolta all’ennesima potenza fino a vedere l’irrazionale in ciò che sembra razionale, il folle in ciò che sembra sensato e l’insignificante in ciò che sembra pieno d’importanza. Un mio connazionale non ha detto che noi “siamo della stessa sostanza dei sogni”? 8) Certo, è vero. Non c’è dubbio che lei ha ragione da vendere. Veda, però c’è una domanda che dobbiamo rivolgerla in ogni caso: sul “Grande dittatore”. Forse gliel’hanno rivolta tante volte ma, essendo un’opera critica del regime hitleriano, penserebbe di riprodurla nonostante le atrocità compiute dal Terzo Reich? Certo che l’ho sentita questa domanda, e penso pure di aver risposto tante volte. Penso proprio che il Signor Chaplin non rifarebbe questo film. Nessuno poteva sapere, immaginare quello che stava per succedere. Non abbiamo capito in tempo, o forse avevamo capito e non abbiamo fatto nulla. Dopo Auschwitz, nulla è stato più come prima. La cultura, l’arte hanno perso l’innocenza. Chi poteva più 135 ridere, danzare sui cadaveri, suscitare risate! Charlot è morto in quel periodo, ammazzato dalla tecnologia e dalla tragedia della guerra. Chi avrebbe il coraggio oggi di riproporre la storia di un burattino, di una marionetta, di un vagabondo squattrinato, senza provare orrore, ribrezzo. Se solo avessi saputo della disumana brutalità degli eccidi del regime nazista, non avrei mai realizzato un film su un tema così delicato. Ancora oggi me ne vergogno. Tutti dovremmo vergognarci di quello che è accaduto. Ma l’uomo dimentica, ha la memoria corta, pensa al suo tornaconto. Se vede un altro in difficoltà, guarda dall’altra parte. Quale potrebbe essere oggi un soggetto che possa essere raccontato con l’arte della comicità? Questa è la vera domanda. Se manca la risata vuol dire che nel mondo non c’è più spazio per la leggerezza e l’innocenza dell’animo. Voi che ne pensate? Vi siete mai chieste cose di questo genere? Che cosa vi insegnano a scuola? Cosa pensate di fare? 9) Adesso dobbiamo pure rispondere alle sue domande… non era in previsione. Pensi che volevamo sapere se è ancora orgoglioso di essere stato premiato agli Oscar come attore più giovane di sempre? Mi rendo conto che questa intervista può avervi creato dei grattacapi. Non era mia intenzione. Comunque state intervistando il Signor Charlie Chaplin, mica il primo che capita! Oh, che sbadato! Fino a poco fa dubitavate della mia identità e vi capisco. Non si può chiedere di più. Come si dice, dovete farvi le ossa. Quindi sopportate questo ulteriore fardello, alla lunga potrebbe giovare. Chi non ha mai portato dei pesi, chi non ha provato la fatica del vivere, chi non ha conosciuto il male di vivere, mi sapete dire cosa può raccontare di sé? È un ignorante della vita, non sa che cosa significa stare nella polvere e risorgere, inseguire il sogno del successo e tremare di paura al solo pensiero di ripiombare nell’ignoto. Beh... sicuramente quel premio è stato per me una delle più grandi vittorie, che colloco però solo dopo il mio esordio artistico. La prima volta sul palcoscenico non si scorda mai. Lì salvai l’onore di mia madre e di me stesso. Lì vinsi il mio primo Oscar, lo vinsi per sempre. Ne porto ancora il marchio, la cicatrice se volete. Fu una ferita benefica, 136 decisiva. Iniziare da bambini l’arte della recitazione è faticoso e non esserne ripagati sarebbe equivalso ad una sconfitta. In molti non hanno ricevuto un simile riconoscimento, non hanno trionfato, cantato vittoria. Godo di questo premio anche per chi è restato nella polvere. Dove pensate che condurrà alla fine la Gloria, se non nella Polvere?! 10) Se permette avremmo un’ultima domanda, che può sembrare fuori contesto…. vorremmo sapere dove nasce la sua passione per il podismo. Per caso è anche questa una metafora della vita? Questa mi sembra una bella domanda, forse la migliore che mi avete rivolto. Da bambino correvo senza meta né destinazione. Non mi fermavo mai. Ero solo un bambino che aveva voglia di vivere. Mi sono avvicinato al podismo perché ogni volta che corro provo sensazioni di gioia, spensieratezza, aria di libertà. Avrei potuto essere un atleta olimpico. Meglio così, lo sport non avrebbe acquistato nulla e forse il cinema avrebbe perso “charlot”. Ora lasciatemi in pace, al mio destino. Ho da percorrere tante strade, da rincuorare i “monelli”, salvare fanciulle in disgrazia, buttare a terra giganti cattivi, scappare dal poliziotto di quartiere. L’eterna lotta contro le avversità della vita riprende senza sosta. La giostra si rimette in moto. Dimenticatemi, anzi ricordatemi come meglio sapete. Lo vedemmo scomparire, così come era apparso. Forse non era mai esistito, o meglio ancora il nostro “charlot” immaginario è esistito da sempre, immortale, indimenticabile. Nella nostra anima. “Saffochiamo” Il giornalino scolastico degli studenti 2009-2010 (“Saffochiamo”) è uscito in tre numeri. Il gruppo di redazione, formato da Giorgia Naticchia, Valentina Rapone, Lucia Santarelli, Duilio Ballatore, Cristiana Castorani, Samira Kadraoui, Giorgia Forcini, Pasquale Capanna, Anastasia Felicione, Giulia Scaccioni, Gabriele Laudadio, è stato coordinato dal Prof. Vincenzo Di Marco. Di seguito, la relazione di Lucia Santarelli, alunna della 1^ A Classico. Sin dall’inizio della mia attività di liceale, mi ha affascinato l’idea del giornalino scolastico, ma non avrei mai pensato di farne parte. Giunta al terzo anno, ho deciso di tentare e sono entrata nel gruppo redazionale di “Saffochiamo”. Già dalla prima riunione, abbiamo focalizzato i nostri obiettivi principali: innanzitutto creare qualcosa di nuovo, che si distaccasse dalle precedenti edizioni del giornalino del Liceo Saffo, pur mantenendo lo stesso spirito; in secondo luogo, la redazione ha deciso di “fare tutto in casa”, dalla preparazione degli articoli (il che non esclude comunque collaborazioni esterne che sono, anzi, molto gradite), all’impaginazione, per arrivare alla stampa che avviene attraverso le fotocopiatrici della scuola; infine – per quanto riguarda i contenuti – abbiamo deciso di soffermarci su temi e problematiche vicine ai giovani, in particolare a quelli del nostro Liceo. Nei tre numeri che sono andati in stampa rispettivamente da dicembre 2009 a maggio 2010, abbiamo creato una sorta di “percorso”, nel quale sono stati affrontati problemi quali la costruzione della nuova sede unificata del polo liceale (che attualmente disloca circa 1100 alunni in cinque differenti edifici), dopo gli sviluppi degli incontri tra i nostri rappresentanti con importanti figure della politica locale, ed ancora i racconti della vita disagiata negli edifici più lontani dalla sede centrale, in via Alfieri ed in via Milli, passando per la cronaca del “restauro” di un nostro campetto sportivo all’aperto e per l’importante inchiesta sui giovani e la droga, incentrata sulla consapevolezza di rischi e conseguenze comportati dalla tossicodipendenza. Non mancano rubriche più leggere, come ad esempio l’ironico Oroscopo dello Studente, le recensioni di film, libri e spettacoli teatrali, la doppia intervista e, nella bacheca, gli appuntamenti più importanti e le iniziative promosse dalla nostra scuola. Un giornalino, insomma, ricco, vivace, attento ed attuale, che ha preso forma gradualmente, sotto il coordinamento del Prof. Vincenzo Di Marco, docente di storia e filosofia proprio al Liceo Saffo. Senza particolari pretese, ma con l’entusiasmo che caratterizza noi giovani, ci siamo addentrati in questa esperienza che richiede un lavoro quotidiano di osservazione, revisione e raccolta di informazioni. Abbiamo trasformato la biblioteca della nostra scuola nella sede redazionale, dove ognuno ha il proprio posto e può dire la sua: seduti a tavolino decidiamo cosa trattare nel numero in uscita, come affrontare gli argomenti, come distribuirci il lavoro. Tornati a casa, ognuno ha avuto il suo articolo da preparare e il suo spazio da riempire. A volte, soprattutto con l’inesperienza che ci caratterizza, diventa molto difficile trovarsi davanti ad un foglio bianco, avere molte cose da dire ma non sapere in che termini farlo. Spesso ho avuto paura che ciò che scrivevo non potesse interessare il lettore e mi sono ritrovata a scrivere e riscrivere più volte un pezzo. Poi, attraverso scambi di idee e consigli con il Professor Di Marco e con gli altri ragazzi della redazione, il lavoro si semplificava, senza perdere però la genuinità dello scritto di una sedicenne. Dopo la consegna e il controllo di tutti i pezzi per il numero che deve uscire, di nuovo ci riuniamo per dare forma a Saffochiamo: insieme stabiliamo la distribuzione degli articoli e delle foto, l’ordine in cui i contenuti saranno disposti e i vari aspetti grafici. Certamente non mancano le piccole discussioni, come in tutte le famiglie che si rispettino: dal colore al carattere di un testo, dalla scelta delle foto a quella, inizialmente, del titolo stesso del giornale, molti sono stati gli aspetti su cui non ci siamo trovati d’accordo. Ogni divergenza però si è risolta focalizzando la nostra attenzione sull’impegno e gli obiettivi che ci siamo posti all’inizio del percorso. E sempre perseguendo questi obiettivi, la redazione di Saffochiamo continuerà a lavorare per dar voce agli studenti del nostro liceo, per parlare dei giovani ai giovani, mettere “sotto i riflettori” problemi, speranze e sogni, che siano quelli di un gruppo di novelli giornalisti o di ogni altro ragazzo che con determinazione ed entusiasmo affronta la scuola e, perché no, la vita. 137 La scuola delle buone pratiche Riflessioni sull’attività relativa alla funzione strumentale dell’area 3: qualità dei servizi, comunicazione interna, valutazione, promozione del successo formativo e prevenzione della dispersione scolastica. L’analisi dei dati rilevati dal Servizio statistico del Ministero della Pubblica Istruzione ha evidenziato che il fenomeno del progressivo aumento del numero degli studenti che accedono ai gradi successivi della scuola dell’obbligo non corrisponde ad un effettivo miglioramento dei livelli di scolarizzazione in quanto un numero sempre più elevato di allievi conosce i fenomeni dell’interruzione e dell’abbandono. Considerata la criticità della tendenza nazionale riscontrata, la situazione della nostra istituzione liceale si colloca, pur nelle sue problematicità, in una prospettiva di buon servizio pubblico che, come tale, trova ulteriore legittimità nella capacità di relazionarsi con la propria comunità e nell’efficacia dell’azione educativa. La priorità della scuola non può essere semplicemente quella di “allargare la platea”; si ritiene infatti necessario un servizio scolastico migliore per lottare contro la dispersione senza abbassare il livello di preparazione. La crisi dell’istruzione sfugge, in parte, anche alla dimensione qualità in quanto rivela le difficoltà nel cogliere le nuove dimensioni cognitive quali l’operatività, la progettualità, la soggettività, la capacità di provocare “passioni razionali”. “La conoscenza vera del bene e del male non può, in quanto vera, impedire alcun affetto, ma solo in quanto è considerata un affetto” Spinoza Etica, IV, 14. Dalla letteratura sulla valutazione del servizio scolastico (Fondazione per la scuola della Compagnia S. Paolo) emerge che, mentre si è affermata e diffusa la cultura dell’analisi della situazione, necessaria per una buona progettazione, permane, come punto debole, un inadeguato controllo dei processi e degli esiti dell’apprendimento; di conseguenza restano spesso celate le cause da rimuovere che “viziano” il ciclo del servizio formativo. La necessità di documentare e imitare comportamenti virtuosi è imposta dalla continua constatazione della persistenza di limiti che mina138 no l’obiettivo istituzionale del servizio scolastico pubblico quale, ad esempio, la difficoltà ad agire con successo, proprio nei casi in cui il contesto extrascolastico non è in grado di favorire lo sviluppo culturale dell’allievo. Dai bisogni rilevati è stato riscontrato che la scuola, in generale, inizia ad occuparsi del pensiero molto spesso quando è ormai troppo tardi, quando lo sviluppo mentale volge al termine, per cui le acquisizioni sono destinate a restare dati estrinseci, nozioni prive di qualsiasi valore formativo. Al fine di poter intervenire e riflettere sulle condizioni del nostro servizio scolastico sono stati raccolti ed esaminati numerosi dati, la cui lettura, incoraggiante rispetto alle tendenze nazionali, lascia emergere una realtà multiprospettica ed in crescita, induce ad una assunzione di responsabilità sul ruolo significativo che la comunità ci ha riconosciuto. La phrònesis aristotelica, intesa come razionalità pratica, come capacità di riflettere sulle situazioni in atto, è buona guida nell’impegno volto a dare un senso anche al sapere acquisito altrove, esprimendo una buona capacità di gestire la processualità. È su questo nuovo quadro in fieri che la buona pratica attivata in una scuola può costituire una risorsa utile ad interpretare il nuovo paradigma culturale che emerge dalle “soluzioni felici” nelle quali l’output si trasforma in input (conosce mentre agisce). È allo studente che viene assegnato il ruolo importante di attore che, in condizione di benessere, sia in grado di apprendere ed esplicitare competenze in processi di apprendimento sempre più aperti e orientanti. Il fine è conseguire risultati scolastici non puramente come acquisizione di beni intellettuali bensì come autentica appropriazione che risulti un’estensione di sé. La tabella a lato riporta solo i dati sommativi essenziali relativi ai 5 indirizzi liceali del “Saffo” a.s. 2008-09. Prof.ssa Claudia Ettorre 139 Corso di formazione L.I.M. Nell’ambito delle attività di Aggiornamento per i Docenti organizzate dal Polo Liceale Saffo, a partire dal mese di marzo 2010, sono stati tenuti degli incontri di Formazione sull’uso della L.I.M. (Lavagna GIORNO ORARIO CLASSI DI CONCORSO 14:45 - 16:00 AD01 (Sostegno), A346-446/C031 (Lingue), A036-37 (Filosofia), A051-52 (Lettere) 16:15 - 17:30 A025 (Arte), A029 (Ed. Fisica), A049 (Matematica), A060 (Scienze) 01 /03 06 /03 (durante assemblea di istituto) 10:30 - 12:00 A049 (Matematica), A060 (Scienze) 14:45 - 16:00 A025 (Arte), A029 (Ed. Fisica), A049 (Matematica), A060 (Scienze) 16:15 - 17:30 AD01 (Sostegno), A346-446/C031 (Lingue), A036-37 (Filosofia), A051-52 (Lettere) 10 /03 Elenco Docenti Partecipanti 1° gruppo: classi di concorso A025, A029, A049, A060 Bartolini Stefania, Bellachioma Elena, D’Alesio Sabatino, De Ascentiis Silvia, De Lauretis Anna Maria, Del Toro Tania, Dirodi Massimiliano, Di Serafino Teresa, Ippoliti Gianluca, Marcacci Francesca, Marini Grazia, Picciotti Gabriele, Pirocchi Alcino, Puricelli Stefano, Romagnoli Barbara, Silverii Ernesto, Scarinci Antonella. 140 Interattiva Multimediale), nel Laboratorio di Informatica, con la partecipazione e l’ausilio di Esperti esterni, secondo il Calendario e il Programma di seguito allegati: PROGRAMMA ESPERTO ESTERNO Presentazione generale della didattica con la LIM ed esercitazioni pratiche Alfredo Corona Presentazione di software e materiali Andrea Burracchio multimediali per uso L.I.M. Uso software per lezioni interattive ed esercitazioni Alfredo Corona pratiche 2° gruppo: classi di concorso AD01, A346-446, A036-37, A05152, C031 Andrietti Emanuela, Del Nibletto Maria, Ettorre Claudia, Gagliardi Simona, Isola Maria Luigia, Martella Gina, Merletti Milena, Muriana Manuela, Plebani Maria Pia, Sabatini Silvia, Settepanelli Giorgia, Silenzi Anna, Speroni Valentina, Zurlini Anna. Referenti Corso di Formazione L.I.M. Proff.ri De Lauretis, Ippoliti, Sabatini La Chimica incontra la Storia A lezione dal Prof. Giorgio Corradini Nel corrente Anno Scolastico le classi: IV B, III C, e IV C del Liceo Scientifico, II A, III A e II B del Liceo Classico, in collaborazione con le Professoresse: CAIFFA, CELOMMI, RUGGIERI (dell’indirizzo scientifico) e CURIAZI, ETTORRE (dell’indirizzo classico), hanno avuto l’opportunità di seguire un ciclo di lezioni del Prof. Giorgio CORRADINI, già Ordinario di Tecnologie Chimiche presso l’Università degli Studi de L’Aquila (Dipartimento di Chimica, Ingegneria Chimica e Materiali) e attualmente, per le conseguenze del sisma, ospite della città di Roseto. esplorare-dominare. Affascinante per gli alunni la lezione sulle “spezie”; interessanti le spiegazioni dei vari tipi di imbarcazione, in un viaggio tra mercanti, navigatori ed esploratori, missionari, conquistatori e banchieri che il Professore ha indicato quali pionieri della globalizzazione. Queste considerazioni sono state sviluppate in un percorso dal titolo: Le origini della globalizzazione. Un approccio tecnologico ed economico alla Storia. Un grazie al Professor Corradini, cui l’esperienza terribile del sisma non ha certamente sottratto né la passione dell’Insegnante, né la generosità del Maestro. Prof. ssa Monica RUGGIERI Il Professore ha voluto condividere con i nostri alunni una serie di riflessioni maturate durante la sua lunga carriera. Coniugando infatti l’attività di Chimico e Docente, alla personale passione per lo studio della Storia, egli ha colto l’evidente incidenza dello sviluppo della Tecnica sugli eventi storici, dimostrando una diretta proporzionalità tra il “fare” degli uomini e il loro “divenire” nel tempo. Le radici di molti accadimenti, ha affermato Corradini, solitamente ascritte a ragioni politiche o belliche o economiche, andrebbero viste anche alla luce dei “materiali” a disposizione della collettività, delle “tecniche di costruzione” acquisite, delle conoscenze relative alla “materia”. Nell’ascoltarlo, è sembrato quasi che la Chimica, di norma collocata entro contesti puramente scientifici, si fosse lasciata scoprire dal Professore, dopo una frequentazione durata un’intera carriera, nella sua “Umanità”, intenta cioè a dialogare con gli uomini nella scrittura quotidiana di quel futuro che poi costituisce il racconto postumo della Storia. Durante gli interventi forte è stata altresì l’eco della celebre sentenza di Appio Claudio: fabrum esse suae quemque fortunae, secondo cui “ciascuno è artefice del proprio destino”. Nella proposta di Corradini infatti il destino dell’uomo passerebbe concretamente attraverso mani di “fabbro”, entro la capacità cioè di cercare nella materia e nelle materie le soluzioni pratiche al sopravvivere-vivere-commerciare141 Racconti di guerra Nei racconti qui di seguito riportati alcune alunne della 5^ A Ginnasio, Letizia Pisciella, Ilaria Di Giuseppe, Manila Casaccia e Jessica Iachini, hanno condotto una ricerca correlata alle differenti realtà vissute nel periodo delle Seconda Guerra Mondiale dalle proprie famiglie. Sulla base delle singole ricerche sono poi state trascritte toccanti testimonianze di un passato che nessuno dovrebbe mai dimenticare, e che per questo desideriamo condividere con voi. Frammenti del passato La Seconda Guerra Mondiale è il conflitto che tra il 1939 e il 1945 ha visto confrontarsi da un lato le potenze dell’Asse e dall’altro i paesi alleati. Viene definito «mondiale» in quanto, così come già accaduto per la Grande Guerra, vi parteciparono nazioni di tutti i continenti e le operazioni belliche interessarono gran parte del pianeta. È considerato il più grande conflitto armato della storia, e costò all’umanità sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri per un totale di 55 milioni di morti. Facendo riferimento alla mia famiglia posso per certo attestare che in detto contesto fu mio nonno ad essere il protagonista indiscusso di questa guerra. Terzo maschio in una famiglia di 7 figli tra cui 4 femmine, inizialmente non fu inviato in guerra poiché vi erano già i due fratelli maggiori nell’esercito, e secondo la legge il terzo figlio maschio doveva restare a casa per contribuire al mantenimento della famiglia. Ben presto la situazione si fece difficile per l’Italia che si trovò in difficoltà nelle operazioni belliche. Per questo, nello stesso 1939, primo anno del conflitto mondiale, fu arruolato anch’egli nell’esercito. Il suo ingresso nella guerra coincide pressappoco con la Dichiarazione di guerra dell’Italia alla Francia. In principio mio nonno venne imbarcato presso Bari su una nave che condusse lui e i suoi compagni d’avventura fino in Albania. Ma i combattimenti non durarono molto, perché, solo poco tempo dopo, l’armistizio ruppe l’alleanza tra gli italiani e i tedeschi. A seguito di ciò gli stessi tedeschi catturarono mio nonno e una parte dei combat142 tenti che si trovavano in Albania con lui a Corcia, da cui vennero immediatamente trasferiti nel campo di concentramento di Belgrado. In questo campo non erano ancora attuati i soprusi a cui invece, come noi oggi siamo a conoscenza, venivano sottoposti i prigionieri in altri lager. Per questo il campo di concentramento di Belgrado rappresentava solamente una tappa, una breve stazione prima del trasferimento definitivo nei lager della Germania. Qui, a Belgrado, alcuni tra i comandanti tedeschi cercarono di persuadere una parte dei prigionieri a passare nel fronte opposto e combattere contro i partigiani. Molti non rifiutarono questa proposta, ritenendola migliore ad una morte quasi certa. La sorte di mio nonno fu differente; a lui venne dato il compito di recarsi assieme ad alcuni tedeschi ed altri prigionieri, ogni mattina, a Belgrado città per provvedere alle spese di rifornimento dei viveri. Questa esperienza fu probabilmente fondamentale nel percorso di guerra di mio nonno. Fu infatti grazie a ciò che egli riuscì a ricordare le strade percorse per giungere in città ed alcuni sentieri più nascosti e secondari. Fu fondamentale anche il rapporto relativamente più vicino venutosi a creare con i generali tedeschi che accompagnavano lui e altri prigionieri nella spesa mattutina. È infatti attraverso alcuni discorsi sentiti più o meno casualmente che il nonno venne a conoscenza dei campi di concentramento della Germania e della sorte sicura cui sarebbe andato incontro chi fosse stato caricato sul treno che di lì a pochi giorni li avrebbe portati via da Belgrado, alla volta della Russia. I Tedeschi avevano in effetti fretta di evacuare il campo in cui si trovavano poiché era imminente l’arrivo dei Russi. Per questo i controlli ai confini del lager erano nettamente diminuiti. A conoscenza di tutto ciò, il nonno, pochi giorni prima della data fissata per il trasferimento al campo di concentramento tedesco, riunì alcuni dei suoi malcapitati compagni per presentare il piano di fuga notturna. Nessuno lo appoggiò; se qualcuno li avesse visti, infatti, li avrebbe uccisi tutti, senza alcuna eccezione. Ma il nonno aveva ascoltato sufficientemente sui lager della Germania, e grazie a ciò riuscì a trovare il coraggio di fuggire da solo. Come unica precauzione usò una giacca con la quale si cinse l’avambraccio sul quale i tedeschi ponevano una fascia di riconoscimento. Fatto ciò, nel cuore della notte si avvicinò di nascosto alla recinzione e riuscì a scavalcar- la senza essere visto. La paura non cessò neanche una volta fuori dal confine, e questo lo spinse a camminare e camminare fino all’alba seguente. Giunto ai margini di un bosco trovò una casa di contadini ai quali chiese ospitalità. Era legge che chi avesse trovato un prigioniero evaso avrebbe dovuto consegnarlo immediatamente ai tedeschi. Per chi non l’avesse fatto la punizione sarebbe stata l’immediata fucilazione dell’intera famiglia e del prigioniero stesso. La famiglia alla quale il nonno bussò alla porta aveva dei figli inviati in guerra in Italia. L’amore paterno fece così che lo ospitassero, con ingenua, profonda e umana speranza: essi sperarono che in Italia potesse essere riservato lo stesso trattamento ai loro figli. Di certo non poterono ospitarlo in casa, così il nonno dormì e si nascose per sei mesi in un bosco circostante. La famiglia si adoperò però per fornirgli cibo e vestiti. Il nonno imparò anche la loro lingua, le canzoni popolari e anche qualche strana usanza come piangere alla nascita di un bambino e gioire alla morte di una persona cara. Dei suoi compagni rimasti nel campo di prigionia sappiamo invece che, almeno la maggioranza, trovò la morte. Particolare fu invece l’avventura di quello che, al ritorno in Italia e al termine della guerra, capitò al vicino di casa del nonno e quindi della mia famiglia per anni e anni. Trovatosi sul treno in viaggio alla volta della Germania riuscì a lanciarsi fuori dal treno in corsa. I tedeschi, accortisi di ciò, tentarono di sparargli ma, sbagliando mira, “salvarono” la vita di quell’uomo e consentirono il suo ritorno a casa. Solo sei anni dopo, alla resa finale del conflitto, il nonno potè finalmente lasciare Belgrado e tornare a casa alternando nel viaggio di ritorno tratti percorsi con il treno e tratti a piedi, a causa delle ferrovie inaccessibili per i bombardamenti della guerra. Infine, ad aspettarlo a casa non solo trovò tutta la famiglia e i due fratelli anch’essi tornati salvi dagli scontri in Africa, ma, soprattutto, trovò la nonna, rimasta ad aspettarlo per sei lunghissimi anni senza notizie e senza alcuna certezza sul suo destino. Letizia Pisciella L’oro alla patria Mia nonna si siede al tavolino, sorpresa. - Che succede? - mi chiede, subito ansiosa. - Niente. Devo intervistarti - dico, sentendomi una giornalista di successo. - Devo scrivere un tema sulla Seconda guerra mondiale nella mia famiglia, per la scuola. Nonna si tranquillizza e caccia il lavoro a maglia. - Bene, cominciamo per ordine…- dico, ma già lei si è lasciata prendere dai ricordi, ed inizia a raccontare… La guerra cominciò nel 1939, quando mia nonna aveva sei anni e finì nel 1945, quando ne aveva dodici. Lei mi parla subito di un “segretario” (che io interpreto come un vigile urbano), che passava di casa in casa per prelevare oro, rame e qualsiasi altra cosa di valore per destinarla alla patria, ovvero, come mi fa notare mia nonna, a Mussolini. Nella sua mente di bambina è rimasto vivido il ricordo della madre costretta a dare la fede d’oro in cambio di una in ferro. Passava il tempo e passavano gli “apparecchi”, come mia nonna chiama, in gergo, gli aerei da guerra. Nel piccolo paesino di Mutignano, vicino Pineto, arrivavano i tedeschi che, guidati da un “signore del Comune”, portavano via le donne caricandole sui carri insieme alle mucche rubate ai contadini. Donne che, nonostante delle voci le dicessero ora a Pescara ora ad Ortona, non tornarono più. Mia nonna mi racconta la triste esperienza di una ragazza che, spaventata da questi avvenimenti, si era rifugiata a casa loro. Quando i tedeschi arrivarono, ben decisi a portare via la mia bisnonna, la ragazza si fece avanti, preferendo essere presa lei al posto di una madre di famiglia. Fu caricata sul carro e portata via per sempre. Un anno dopo, quando mia nonna aveva sette anni, cominciò uno 143 dei periodi più difficili per il paesino. I tedeschi arrivavano e prendevano tutti gli uomini abili per combattere. Un signore, venuto dalla Francia, si era rifugiato a casa della mia prozia. Anche lì i tedeschi arrivarono e non vedendo nessun altro uomo eccetto il mio prozio, si accontentarono e lo condussero con loro. La moglie, ben intenzionata a non perdere l’unico uomo della casa, procedette senza ripensamenti all’inevitabile scambio, sacrificando il fuggiasco straniero. Tra gli altri uomini anche il padre di mia nonna partì per la guerra. Non sarebbe mai tornato. Il fatto che più ricorda mia nonna della sua infanzia tra pace e guerra, accadde una mattina di maggio. Alle nove lei e la madre salirono sulle colline, per pascolare le pecore. Giunte sulla collina più alta, un triste spettacolo le attendeva: stavano bombardando Roseto. A Mutignano un gruppo di persone si era raccolto davanti alla Chiesa per assistere al bombardamento e, tra quelle, mia nonna riconobbe il cugino di nove anni, Santino. Improvvisamente “arrivò uno spezzone” (una bomba) davanti alla Chiesa, provocando nove morti e molti feriti. Una scena di quelle che, dice mia nonna, “non si scordano più”, è quella di un bambino che piangeva disperato sul corpo mutilato del padre. Tornate a casa, una ragazza venne incontro a mia nonna, annunciandole la morte di Santino. - Bene, penso che possa bastare - la interrompo, soddisfatta del lavoro compiuto. - Ma come? - esclama quasi risentita, - non ti ho ancora parlato del nonno! Mi mordicchio le labbra, nervosa. Mio nonno è morto da poco e non sono sicura che mia nonna sia pronta a ricordare. Poi noto l’impazienza nel suo sguardo e ricordo come le si sono illuminati gli occhi mentre raccontava. - D’accordo - rispondo - perché no? Mio nonno venne arruolato in marina nel 1943, a diciannove anni. Poteva tornare a casa per vedere la sua famiglia solo “a licenza”, vale a dire quando riusciva a farsi accordare il permesso. Naturalmente il ritorno avveniva con mezzi di fortuna. Per esempio una volta compì il viaggio seduto sopra la cabina di un camion. L’aspetto più saliente della vita militare di mio nonno avvenne nel 144 settembre del ’43, quando venne firmato l’armistizio con gli alleati. I marinai buttavano le armi in mare, festeggiavano, sentendosi finalmente liberi e pensando che di lì a poco sarebbero tornati a casa. Nessuno ascoltava il comandante, che li avvertì: - Cosa pensate? Che la guerra sia finita? Ora si comincia! - I giovani soldati erano però troppo felici per dare ascolto a tali ammonimenti. Il mattino seguente, gli italiani riaprirono le ostilità. Alle 16:30 dello stesso giorno la nave di mio nonno, “La Roma”, fu bombardata dai tedeschi al largo di Bonifacio. Dopo essere andata a fondo, si smembrò in due parti. Su 1300 uomini, 500 si salvarono. Mio nonno, uno dei pochi in grado di nuotare, raggiunse una scialuppa e con questa approdò in Spagna, dove rimase prigioniero cinque mesi. In seguito fu trasportato in varie regioni d’Europa, ormai annientate dalla guerra. Tornato a casa fu decorato con la medaglia d’argento. Nel maggio del ’45 la guerra finì. Mia nonna posa a terra il lavoro a maglia, commossa e stanca. - È meglio se riposi un po’ -, le consiglio, infilandomi la giacca. - Sto benissimo, non preoccuparti -, risponde alzandosi. Aprendo la porta per uscire la osservo. Ha in mano una foto di mio nonno che lo ritrae in divisa a diciannove anni, giovane e forte. La accarezza lievemente. Sento salirmi le lacrime agli occhi. Tornando a casa penso che da grande voglio essere esattamente come mia nonna. Jessica Iachini La ritirata Noi ragazzi abbiamo appreso nei libri di storia le nozioni e le vicende riguardanti le due grandi guerre mondiali. Le testimonianze però dei sopravvissuti sono molto più toccanti e appaiono più concrete rispetto a ciò che troviamo sui libri. Fortunatamente tre dei miei nonni hanno potuto raccontarmi i loro ricordi e le loro esperienze in quegli anni. Quando l’Italia è entrata in guerra la mia nonna materna aveva soltanto due anni; di conseguenza i suoi ricordi iniziano quando aveva cinque anni e la guerra era già al suo penultimo anno di ostilità. Abitava in una casa in campagna dove per fortuna lo scontro era poco sentito, tuttavia la memoria di quei due anni è ancora viva nella sua mente. Ricordo che i miei bisnonni, assieme agli altri parenti che vivevano con loro, avevano nascosto le provviste di cereali, vino e altre riserve alimentari sotto la legnaia, mentre nella stalla avevano posto la biancheria del corredo familiare, scavando sotto i giacigli delle vacche da latte. A proposito degli animali, la nonna mi ha detto che avevano costruito una sorta di capanna di paglia, nascosta nel mezzo degli arbusti che costeggiavano un fossato ai limiti del terreno, in cui avevano riposto le mucche più belle sapendo che, se fossero arrivati i Tedeschi, avrebbero portato via anche quelle. Quando l’Italia firmò l’armistizio con gli alleati, nel 1943, i miei bisnonni avevano ospitato, in gran segreto, un colonnello milanese. Questi, temendo di essere rastrellato dai Tedeschi, aveva abbandonato l’esercito ormai allo sbando e camminando per chilometri aveva raggiunto il loro casolare poiché amico dello zio di mia nonna. Ella mi racconta sempre, spaventata ancora al ricordo, di aver avuto un incontro ravvicinato con quattro soldati tedeschi, i quali si erano presentati armati a casa su una camionetta militare cercando qualsiasi cosa ci fosse da mangiare. Così sua madre, molto impaurita, li fece entrare nella stalla dove, al posto delle mucche, aveva sistemato i salumi. Fortunatamente si accontentarono di quelli, presero tutto, chiesero del pane e se ne andarono. Quando di notte sentivano passare gli aerei o sentivano le bombe cadere nelle vicinanze, bisognava subito spegnere le lampade che al tempo erano ad olio o a carburo, affinché la casa rimanesse al buio. E questa è anche l’unica notizia che è riuscita a ricordare la nonna paterna che, essendo molto piccola allora, ricorda ben poco. Mi ripete spesso che sua madre, spente tutte le luci, faceva infilare tutti i figli, ben otto, nel letto matrimoniale con lei. Tornando alla nonna materna, l’episodio che ricorda con più spavento è quello che avvenne durante la disastrosa ritirata dei Tedeschi inseguiti dagli alleati. In quel periodo solo la vista di qualche mezzo militare tedesco terrorizzava la gente. Basti pensare ai due episodi cruenti delle Fosse Ardeatine a Roma e di Marzabotto vicino Bologna, dove furono trucidate 1830 persone. Era un primo pomeriggio, sembrava tutto tranquillo, quando una lunga fila di camion militari 145 comandati dai Tedeschi cominciò a sfilare sulla strada comunale sovrastante la casa di mia nonna. Suo padre, lo zio e un amico stavano lavorando nella vigna sotto la strada, ma non visibile dalla casa. Dalla camionetta che guidava la fila, scesero dei tedeschi armati che intimarono il mio bisnonno e gli altri due di salire. Lo zio di mia nonna e l’amico, tentarono la fuga: il primo, saltando siepi e fossi, evitando le fucilate, si nascose tra gli alberi e riuscì a salvarsi; il suo amico invece fu ferito lievemente alla testa. Il mio bisnonno, avendo una gamba invalida, si arrese e fu lasciato libero perché gli invalidi ai Tedeschi non servivano. Mentre questo succedeva nella vigna, mia nonna, che allora aveva sei anni, piangeva in braccio alla mamma ancora più disperata di lei. La paura si calmò quando la fila dei camion ripartì e il bisnonno tornò a casa rassicurando tutti. Lo zio di mia nonna vagò per tutta la notte e tornò a casa all’ora di pranzo del giorno dopo, quando fu sicuro che i Tedeschi se ne erano andati. Mio nonno, il padre di mio padre, era già più grande durante gli anni della guerra; tuttavia non ricorda episodi particolari. Ha saputo dirmi delle bombe che continuamente cadevano, del grande trambusto che regnava in giro, di quando gli aerei, dall’alto, mitragliavano le locomotive cariche di ebrei e di deportati. Ricorda che quando i Tedeschi si ritirarono, nel tentativo di non essere seguiti dai nemici, fecero saltare a mano a mano tutti i ponti, compreso quello del Salino, il cui frastuono e la polvere assieme ai pezzi stessi di ponte arrivarono a chilometri di distanza! Mi ha raccontato di un povero contadino che andava per una via di campagna, ignaro che si trattasse di un campo minato. Non vi era purtroppo strada alternativa e finì per esplodere con i due figli piccoli e due vacche che andavano con lui. Nel mezzo di queste notizie negative, il nonno mi ha riferito anche una semplice battuta che ricordava e che potrebbe far sorridere, temperando lievemente il clima freddo e crudo della guerra. Si tratta dell’incontro di un contadino e di un ufficiale tedesco. Era un giorno d’inverno e il contadino indossava il cappotto per il freddo. L’ufficiale, dinanzi al pover’uomo disse: – Salame o kaputt! – ovvero, dammi il salame o ti uccido! Ma dato che in dialetto “kaputt” sta per cappotto, il contadino rispose: – E certo che porto il cappotto, fa freddo! I miei nonni ora hanno più di settant’anni, ma ricordano tutti questi episodi perfettamente e ripetono sempre a noi nipoti che la guerra è 146 l’errore e l’orrore più grande che una società possa compiere, solo la pace può garantire la salvezza dei popoli. Manila Casaccia La cattura dei partigiani La Seconda guerra mondiale è un evento che ha colpito l’intera umanità e che rimarrà per sempre un punto fermo nei nostri ricordi. Mio nonno Pio, padre di mia madre, partecipò come militare al conflitto ma dopo pochi anni fu rimandato a casa, mentre mia nonna mi racconta sempre di come si nascondevano le bestie per paura che fossero prese dai tedeschi. Al contrario, l’altro mio nonno Armando, originario di una frazione del comune di Montorio al Vomano, non ha partecipato attivamente alla guerra poiché era poco più di un adolescente, ma mi racconta sempre un fatto realmente accaduto che mi ha colpito molto. Verso la fine del conflitto mondiale due partigiani di Rocciano furono catturati dalle armate tedesche. Una mattina i prigionieri, rinchiusi in un camioncino tedesco, passavano su una strada vicino casa di mio nonno; su una curva l’autista rallenta per far passare un gregge di pecore e in quel preciso momento i prigionieri riescono ad aprire la porta del camioncino e a scappare. I tedeschi si accorgono subito dei fuggitivi e cominciano a sparare mentre quelli correvano velocissimi lungo un torrente. Uno di loro non riesce a scampare alla pioggia di proiettili e muore sul colpo, l’altro invece più furbo riesce a intrufolarsi in una siepe di spine e a fuggire così dai nemici. Il partigiano spaventato e tutto ferito si rifugia in un fienile per paura di essere catturato di nuovo, ed era proprio il fienile di mio nonno. La mattina seguente, quando il mio bisnonno si reca nel fienile per prendere alcuni attrezzi, nota un’ombra dietro a una balla di fieno. Spaventato, chiama gli altri uomini; appena torna con i rinforzi, esce fuori un povero uomo infreddolito e sanguinante. La famiglia di mio nonno decide allora di curarlo e di farsi raccontare la sua avventura. Mio nonno racconta ancora oggi con toccanti parole la paura che esprimevano gli occhi di quell’uomo che rimase nel cuore di tutti. Dopo essersi ripreso, il partigiano decide di ripartire forse verso casa sua a Rocciano, sperando di non essere di nuovo catturato. Questo fatto colpì tutti in famiglia ma in particolar modo mio nonno perché era il piccolo di casa e rimase molto scioccato dagli occhi del parti- giano che ancora oggi ricorda benissimo. Suo padre, ovvero il mio bisnonno Berardo Di Giuseppe, non esitò a dare aiuto al fuggitivo perché era un uomo molto umano e sensibile che conosceva molto bene la sofferenza della guerra avendo partecipato al primo conflitto mondiale, insignito della Croce al Valor Militare come Cavaliere di Vittorio Veneto. Egli partecipò a diverse battaglie come quella di Caporetto ma viene ricordato a Montorio per esser stato colpito da un proiettile che gli attraversò l’elmetto, sfiorando il collo per poi riuscire dalla parte opposta. Se fosse ancora in vita sicuramente racconterebbe tante sue avventure ma purtroppo morì di vecchiaia a 94 anni. Tutti i ricordi che sono impressi nelle menti di chi ha vissuto gli anni bui dei conflitti mondiali sono per noi una viva testimonianza di come la guerra laceri l’intera umanità, distrugga intere famiglie, porti ad un’atmosfera triste e difficile. Per questo è importante ricordare affinché tutto ciò non venga dimenticato e non possa mai più essere vissuto. Ilaria Di Giuseppe 147 Indice generale 5 7 Presentazione Vincenzo Di Marco Crescita del senso di appartenenza e di responsabilità Viriol D’Ambrosio LA SCUOLA PROGRAMMA 12 13 15 16 19 Dirigente scolastico Staff di presidenza Consiglio di Istituto Collegio dei Docenti Personale A.T.A. LA SCUOLA MOSTRA 24 Le foto delle cinquantadue classi del Liceo Saffo LA SCUOLA PROPONE 76 77 80 82 83 85 86 Storia della scuola Nuovi indirizzi liceali Patto di corresponsabilità Comitato dei genitori Accoglienza scolastica Continuità scolastica Orientamento LA SCUOLA PREMIA 88 92 92 93 94 94 95 Borse di studio Premi e concorsi Concorso “Caliglossa” Giorno della Memoria “Natale… in versi” 2° Con-Corso di Idee filosofiche Festival Filosofia di Modena 97 97 98 100 102 104 104 105 106 108 109 2° Concorso “Matteo Ricci” Mille domande… una sola Europa 5° Premio di Saggistica “V. Filippone-Thaulero” 3° Concorso Artistico Nazionale Premio “Pasquale Celommi” Per i 150 anni di Roseto Parlamento Europeo Giovani Settimana Cultura Classica Laboratorio teatrale L’Inferno di Dante nel segno di Sandro Melarangelo Olimpiadi Saffo sport LA SCUOLA CONOSCE 114 115 117 Scambio culturale Progetto Comenius Viaggi di istruzione e visite guidate LA SCUOLA PRODUCE 124 125 128 131 137 138 140 141 142 Corso di Lingua e Cultura Cinese Il significato della Scienza per la Filosofia “I love Europe” L’intervista che vorrei “Saffochiamo” La scuola delle buone pratiche Corso di formazione L.I.M. La Chimica incontra la Storia Racconti di guerra Teramo La tua Energia Ideale Felicioni Energy s.r.l Sede Legale Via dell’Artigianato, 7 Zona ind.le 64025 Pineto (TE) P.Iva 01754010674 Tel. 085 9463084 - Fax. 085 9461013 Skype: felicioni.energy [email protected] Uff. 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