corso iconografia BRIVIOx
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corso iconografia BRIVIOx
PARROCCHIA DI BRIVIO in collaborazione con “LA GLIKOPHILOUSA” LABORATORIO DI SPIRITUALITÀ E TECNICA DELL’ICONA Corso base d’iconografia bizantina "Cristo: il Volto e l'Icona" Prima settimana, 13-20 MAGGIO 2015 Seconda settimana in data da stabilirsi LA BELLEZZA DELLA TRADIZIONE ICONOGRAFICA BIZANTINA Un percorso di iniziazione all’arte dell’Icona Il corso base d’Iconografia bizantina è un tempo di «immersione» nella Parola di Dio e nella spiritualità dell’icona, “una contemplazione a colori”, come la definisce Trubeckoj, per acquisire tecnica e teologia delle icone ed intravedere in esse l’epifania dell’Assoluto. Assistiti individualmente, gli allievi analizzeranno ed eseguiranno tutte le fasi del processo pittorico. Saranno guidati alla scoperta dell’estetica e dell’iconografia bizantina in un clima di silenzio e preghiera. Impareranno la manipolazione diretta delle terre naturali, dell'alabastro in polvere, dell'oro in foglia, della tela di lino. Acquisendo in questo modo una graduale familiarità con i materiali e con la dinamica di esecuzione, giungeranno alla stesura completa di un’icona ‘scritta’ con le loro mani. IL TRALUCERE DELL’INFINITO NEL NOSTRO QUOTIDIANO Un percorso di spiritualità con l’Icona L’uomo è ad immagine di Dio. E il “Volto di Dio nell’uomo ci permette di decifrare il volto di ogni uomo in Dio” (Oliver Clément). Il Volto di Dio e il volto dell’uomo sono uniti in un’inscindibile storia d’amore: ciò che si rivela dell’Uno non può non definire anche l’altro. Perché questo incontro si realizzi in profondità, l’Icona, nata dalla preghiera e per la preghiera, è eseguita nella preghiera. Ogni gesto dell’iconografo è vissuto come un atto liturgico che culminerà, a stesura ultimata, nella benedizione e nella venerazione orante della Sacra Immagine. Dal taglio del legno, levigatura, scavo interno, intelaiatura, gessatura della tavola, doratura e preparazione dei colori, fino alla pittura vera e propria, ogni tappa dell’esecuzione stessa di un’icona è realizzata attraverso una modalità simbolica che è propria dell’arte sacra. E’ una sorta di creazione in miniatura dell’universo stesso che fa di essa un lembo di terra nel quale Dio viene, ancora e sempre, ad abitare. La materia, allora, diventa strumento, testimone e luogo della salvezza divina; spazio in cui la realtà spirituale, in un certo senso, si concretizza e si fa più alla nostra portata. L’Icona è un ‘paradosso’: un pezzo di legno dipinto capace di mostrare il Volto di Dio. Un piccolo frammento di materia fatto per educare alla meraviglia, alla bellezza, alla forma più alta di conoscenza che è comunione profonda ed unione mistica in cui si attua il passaggio dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce, dall’io a Dio, dalla dispersione all’unificazione nell’Amore. 2 PROGRAMMA DELLA PRIMA SETTIMANA MERCOLEDÌ 13 Teologia dell’Icona • Genesi dell’Icona: la rivelazione del volto di Dio dall’Antico al Nuovo Testamento Scrittura dell’Icona • Esercitazioni di disegno ed interiorizzazione delle forme suggerite da preziosi manuali di antichi maestri iconografi • Contemplazione dell’Icona “Elia al torrente Cherit” (1Re 17,2-6) • Consegna della preghiera dell’Iconografo Preghiera con l’Icona GIOVEDÌ 14 Teologia dell’Icona Scrittura dell’Icona Preghiera con l’Icona • Il linguaggio teologico dei materiali • La costruzione iconografica del volto di Cristo, immagine della Divina Bellezza • Esercitazioni relative alla scrittura del Volto • Preparazione della tavola • Avvio all’utilizzo dei pigmenti naturali • Preparazione dell’emulsione con tuorlo d’uovo • Contemplazione dell’Icona “Venite dietro a me” (Mc 1,16-20) • Benedizione dell’Iconografo VENERDÌ 15 Teologia dell’Icona Scrittura dell’Icona • Redenzione e divinizzazione dell’uomo • Presentazione dell’iconografia del Cristo Pantocratore • Elaborazione e trasferimento dell’immagine su tavola • Incisione dell’immagine • Contemplazione dell’Icona “Zaccheo, nuovo frutto della nuova stagione” (Lc 19,1-10) • Preghiera di purificazione del cuore e limpidezza dello sguardo Preghiera con l’Icona SABATO 16 • I Padri della Chiesa e l’Icona: la sintesi teologica di Giovanni Damasceno e Teodoro Studita, tra persecuzione iconoclasta e vittoria degli iconoduli • Stesura del bolo e posa della foglia di oro zecchino Teologia dell’Icona Scrittura dell’Icona 3 Preghiera con l’Icona • Contemplazione della bellezza della Theotókos: “hóti kalón”! DOMENICA 17 Teologia dell’Icona Scrittura dell’Icona Preghiera con l’Icona • Le sorgenti del simbolismo bizantino • I colori nell’icona e i loro significati • Video – “La carità a colori” • La composizione dei colori: policromia e colorismo • Stesura delle campiture e ripresa della grafia • Contemplazione dell’Icona “Ho visto il Signore” (Gv 20,1-18) LUNEDÌ 18 • Tradizione e obbedienza ai canoni della fede • Video – “Il volto di Gesù nell’arte” • La luce taborica nell’Icona Scrittura dell’Icona • Esercitazioni di modellatura per lumeggiature sovrapposte Preghiera con l’Icona • Contemplazione dell’Icona “I discepoli di Emmaus, viandanti delusi, uomini ardenti ” (Lc 24,13-35) Teologia dell’Icona MARTEDÌ 19 Teologia dell’Icona • Il significato antropologico dell’Icona Scrittura dell’Icona • Esecuzione delle lumeggiature sulla tavola Preghiera con l’Icona • Contemplazione dell’Icona “Venite a mangiare” (Gv 21,1-14) MERCOLEDÌ 20 – solo al mattino Teologia dell’Icona Conclusioni • Il ministero dell’Iconografo • Video - Testimonianze di antichi iconografi • Condivisione del percorso • Indicazioni per le esercitazioni personali • Suggerimenti per la seconda tappa • Preghiera conclusiva ALTRE NOTE: Numero chiuso: 10 corsisti Luogo: Centro “B. Maria Anna Sala”, Via Ss. Patroni 20 – Brivio Orari: Mattino (dalle 9 alle 12) e pomeriggio (dalle 15 alle 18) Quota: € 255,00. Comprensivo di: 4 • • Iscrizione entro aprile presso la Parrocchia di Brivio (039.5320145) Prima Settimana13-20 maggio (100 €, compenso iconografi), Materiale e Spese vive (€ 155) IL PROGETTO CULTURALE DEL LABORATORIO “LA GLIKOPHILOUSA” “La Glikophilousa” è nata dalla felice intuizione di una Chiesa Locale, la Diocesi di LocriGerace, e di una comunità monastica femminile d’ispirazione basiliana, le “Sorelle di Gesù”. Attraverso percorsi di iniziazione artistica e spirituale alla pittura dell’icona, il Laboratorio custodisce e rinnova la luminosa memoria dell’antica bellezza bizantina della Calabria, interpretandone, al contempo, la naturale “vocazione ecumenica” 1. «Desideriamo comunicare, nella fedeltà e nella continuità, - si ribadisce nel progetto culturale del Laboratorio - il gusto per le cose stupende che lo Spirito ha disseminato nella nostra storia2, affinché, superando fatalismo e marginalità attraverso la comune coscienza d’essere eredi e custodi di un ricchissimo patrimonio storico, culturale e spirituale, una più viva e fondata speranza incoraggi e sostenga il cammino del nostro popolo». Un popolo che accolse e generò artisti: «Artisti che nell’esercizio dell’arte tradizionale e cristallizzata seppero raggiungere effetti policromici ed iconici sensibilissimi»3, come ribadiva il trentino Paolo Orsi, che sull’iconografia bizantina in Calabria ci fa strada idealmente, dalla Cattolica di Stilo, dove «tutto spira orientalità e bizantinità»4, a Caulonia, tra le viuzze antiche del centro storico, che nel suo territorio accoglie la sede della Glikophilousa. Qui, nell’antica Castelvetere, si conserva l’abside di una chiesetta bizantina dedicata a san Zaccaria, in cui si staglia l’affresco di una Deesis, databile intorno alla prima metà del 1200, che il Molisani ritiene manufatto di un artista educato con ogni probabilità nelle botteghe di Costantinopoli5. Da Caulonia l’occhio si posa sulle falde aspromontane dell’entroterra, tra clivi crinali e vallate, e costeggiando l’architettura ipogea e rupestre delle grotte monastiche, eremitiche o lauritiche, s’inoltra fino a scorgere un piccolo arcipelago di case che insieme fanno una contrada: Crochi. E sul ciglio della strada, quasi al capolinea della presenza degli uomini, tra i rami arcuati di una prospera acacia, una chiesetta, un campanile in pietra, le mura di un eremo. Ecco la Glikophilousa, che prima di essere una Scuola è un’icona della Theotókos custodita e venerata nella chiesetta dell’eremo dedicata alla Ss. Trinità. Il messaggio iconografico e il sobrio splendore decorativo che impreziosisce il luogo liturgico qui comunica immediatamente la “sua ineffabilità, il senso della trascendenza, il suo alone di mistero”6. Questa stessa esperienza, tra arte e mistero, bellezza e trascendenza, vuole essere il leit motiv dei corsi d’iconografia proposti dal Laboratorio, che corrispondono al tentativo di coniugare senza pretese né miopi ostentazioni, la fedeltà alla tradizione con la creatività autentica, in una sintesi nuova, consapevoli che «non basta soltanto acquisire una tecnica, bisogna addentrarsi nello spirito della Chiesa, nello spirito dell’autentica ortodossia, per trasfigurare il ricchissimo patrimonio che abbiamo ricevuto e filtrarlo attraverso la coscienza ecclesiale contemporanea. Solo allora potremo raggiungere qualche risultato. Per ora stiamo semplicemente facendo degli esperimenti. Ogni iconografo, se solo guarda con serietà al proprio lavoro, non può che sentirsi un discepolo. E niente di più»7. E gli spiriti illuminati, a cui guardiamo con ammirazione, lo confermano, pur guardando al futuro dell’arte iconica con fiducia e speranza audaci, focalizzando, al contempo, l’esigenza di una creatitività comunionale: «Oggi – nota l’affermata iconografa Ksneija Pokrovskaja – ci troviamo di fronte ad una pozza prosciugata, che gli iconografi stanno cominciando a riempire goccia a goccia. E solo quando il bacino sarà nuovamente colmo, e gli 1G. M. BREGANTINI, Il vento e la vela. Lettera pastorale per l’Anno dello Spirito Santo (1997-1998), Locri 1997, p. 16. GIOVANNI PAOLO II, La luce dell’Oriente. Lettera Apostolica, 8. 3 P.ORSI, Chiese Basiliane di Calabria, Firenze 1929, p.37. 4 Ibidem, p.20. 5 AA. VV., Itinerari cauloniesi, Locri 1999, p.54. 6 PAOLO VI, Ai cultori dell’arte nel quinto centenario della nascita di Michelangelo Buonarroti (29 febbraio 1976): AAS 68(1976)3, 212. 7T. ZINON, Icona, specchio della Chiesa, conversazione con I. Jazykova, in «La Nuova Europa», n. 2, 1997, p.19. 2Cfr. 5 iconografi saranno migliaia – bravi e cattivi, eretici e tradizionali – quando diventerà un oceano, quando in esso si leveranno le onde, onde spumeggianti, solo in questa creatività comunionale potrà nascere qualcosa di nuovo»8. Non stupisce, a questo punto, il voler presentare la Glikophilousa come “Laboratorio di Tecnica e Spiritualità” piuttosto che Scuola d’Iconografia: «Per poter riprendere la tradizione, e tanto più per pronunciare una parola nuova nel campo dell’arte sacra, occorre ancora tempo…Se l’attuale processo evolutivo proseguirà, con il tempo apparirà ciò che si usa chiamare scuola»9. Una puntualizzazione che, crediamo, sia la nota preliminare per proporre adeguatamente un corso d’iconografia e rintracciarvi il modesto accoglimento – timido e balbettante nel suo dispiegarsi - dell’esortazione di Simeone di Tessalonica: «Insegna con le parole, scrivi con le lettere, dipingi con i colori, conformemente alla tradizione; la pittura è vera, come la scrittura dei libri; la grazia di Dio vi è presente, poiché ciò che si rappresenta è santo»10. 8 I. JAZYKOVA, “Io faccio nuova ogni cosa. L’Icona nel XX secolo.”, Bergamo 2002, p. 141. T. ZINON, Icona specchio della Chiesa, op. cit., p.19. 10 SIMEONE DI TESSALONICA, Dialogo contro le eresie, 23; PG 155, 113. 9 6