relazione degli amministratori - BCC

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relazione degli amministratori - BCC
Bilancio d’Esercizio | RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI
sull’andamento della gestione e sulla situazione dell’impresa nell’anno 2015
Signori Soci,
viene sottoposta alla Vostra attenzione la proposta di Bilancio con lo stato patrimoniale e il risultato economico
dell’esercizio 2015, un anno che ha visto un leggero recupero dell’attività economica del nostro Paese, rappresentata
dall’indicatore del PIL che, nelle rilevazioni più recenti, ha segnato un incremento dello 0,6%.
Il modesto incremento, che si verifica dopo tre anni consecutivi di riduzione, conferma un valore assoluto di Prodotto
Interno Lordo ancora ben lontano dai punti più elevati, toccati prima della crisi finanziaria internazionale.
Permangono i differenziali negativi con i dati medi dell’Area Euro e, in misura ancora maggiore, con gli altri Paesi europei che ancora dispongono della propria sovranità monetaria.
Le famiglie e le imprese del nostro Paese restano perciò ancora turbate da molte preoccupazioni, riguardanti soprattutto l’occupazione, i redditi e le prospettive di fatturato: tutto ciò si riflette sui consumi interni e sulla propensione
agli investimenti, sia da parte delle famiglie, sia da parte delle imprese.
Inoltre, nel periodo di stesura della presente relazione, emergono degli elementi di congiuntura internazionale fortemente negativi che hanno già determinato un ridimensionamento delle aspettative di consolidamento del ciclo di
crescita, appena avviato.
Aspettative che erano fondate sulla riduzione del prezzo del petrolio e sulla significativa svalutazione dell’euro, rispetto al dollaro, fattori che avrebbero potuto esercitare un forte stimolo alla crescita della domanda a livello mondiale e
favorire la ripresa.
La successiva e, per certi versi, correlata crisi dei Paesi emergenti, dei principali produttori di materie prime, le tensioni
geopolitiche, un flusso di migranti che appare inarrestabile e potenzialmente destabilizzante, hanno fortemente ridimensionato il potenziale di crescita economica esogena, mentre rimane preoccupante la situazione all’interno dell’Area Euro, dove le politiche fiscali restrittive, imposte dal Paese dominante, condizionano negativamente la domanda
interna, mentre assai debole appare l’effetto espansivo, determinato dalle politiche monetarie della BCE.
Sembra paradossale che una Unione volontaria di Paesi che, pur messi in guardia da possibili ricadute negative, hanno rinunciato alla loro sovranità monetaria, per determinare un bacino di mercato analogo a quello degli Stati Uniti
d’America, teoricamente funzionale a resistere meglio agli shock esterni, resti invece imprigionata in politiche di bilancio che rendono il ciclo economico fortemente dipendente dalla domanda esterna.
Risulta quindi evidente che, per cogliere le pur esili basi della ripresa, è indispensabile un’iniezione di fiducia, per la
quale occorrono nuovi e ingenti investimenti, pubblici e privati.
Le banche sono certamente chiamate a fare la loro parte ma con la dovuta cautela, tenuto conto della forte contrazione della redditività operativa e della ancora elevata incidenza delle rettifiche e delle svalutazioni dei crediti erogati
nella fase conclusiva del ciclo economico positivo, interrotto nel 2008 dalla crisi finanziaria proveniente dagli USA e
determinata dalle politiche di rischio delle loro istituzioni finanziarie ed in particolare delle grandi banche di investimento.
La nostra Banca, in questo contesto, ha continuato a svolgere un ruolo importante per l’economia locale, per le famiglie e le imprese che operano sul territorio. L’attività bancaria è stata svolta con la consueta prudenza, senza perdere
di vista l’obiettivo di mantenere fede agli impegni assunti nei confronti dei Soci e dei clienti e, al contempo, cercando
di rafforzare il patrimonio della Vostra cooperativa di credito.
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Ancora una volta, così come è avvenuto negli ultimi anni, il dato migliore relativo al 2015 è quello che riguarda il risparmio, che rappresenta la fotografia della fiducia che la BCC ha ricevuto dal suo territorio.
La raccolta complessiva della Banca, al 31.12.2015, ha raggiunto l’importo di 3.582 milioni di euro, in aumento del
3,19%, rispetto all’esercizio precedente.
Inoltre, nel territorio di operatività, la nostra BCC ha continuato a occupare spazi importanti che la qualificano come
il soggetto creditizio di riferimento, per tutti i settori economici che caratterizzano le nostre comunità (agricoltura,
artigianato, edilizia, piccole e medie imprese, cooperative e famiglie).
Lato impieghi, l’andamento della Banca risulta ancora condizionato dalla situazione economica generale, ancora in
bilico fra recessione e timida ripresa. Tuttavia, abbiamo registrato alcuni segnali di miglioramento: i nuovi finanziamenti del 2015 sono stati pari a 266.443.597 euro, con un incremento del 27,55% rispetto al 2014; il numero delle
operazioni di finanziamento si attesta a circa 4.300, con un aumento, rispetto al 2014, del numero dei finanziamenti
concessi alle imprese del 19,97%.
Come nell’esercizio precedente, la situazione di crisi continua a riflettersi sul totale dei crediti erogati dalla Banca:
lo stock del credito, al netto delle svalutazioni, è pari a 1.767 milioni di Euro, con un decremento del 1,87% rispetto
all’esercizio precedente. Su questo dato influisce anche il montante delle rate di finanziamento che scadevano e che
sono state pagate nel corso dell’esercizio, pari a 216.607.597 euro, importo che non è stato possibile reinvestire completamente in nuove operazioni, anche per l’oggettiva carenza di domanda, da parte di debitori solvibili.
Infatti, gli imprenditori hanno mostrato una forte prudenza ad effettuare nuovi investimenti e, pertanto, la disponibilità della Banca a concedere credito, soprattutto alle imprese di medie e piccole dimensioni, ha avuto un riscontro
soltanto parziale.
Va segnalato, con soddisfazione che, in ambito creditizio, è continuata e si è rafforzata la collaborazione con Iccrea
BancaImpresa, che affianca la nostra BCC, con l’obiettivo di offrire soluzioni, anche complesse, alle esigenze finanziarie delle aziende Socie e clienti. Al 31.12.2015 sono in corso operazioni per un ammontare complessivo di oltre 256
milioni di euro (suddivisi fra mutui, operazioni di leasing e di factoring, crediti all’esportazione): considerando anche
questa quota, il totale dell’intervento creditizio del Credito Cooperativo, sulla zona in cui operiamo, è pari a oltre 2.023
milioni di euro.
Se si confronta quest’ultimo dato con quello relativo alla sola raccolta diretta, appare evidente che il livello di utilizzo
delle risorse raccolte sulla zona di operatività si conferma su valori elevati, prossimi al 90%. Riteniamo, pertanto, di
avere svolto fino in fondo il nostro compito di sostegno all’economia del territorio.
A chiusura dell’esercizio 2015, il Prodotto Bancario Lordo, rappresentato dalla somma di raccolta diretta, raccolta
indiretta e impieghi, ha raggiunto l’importo di 5.349 milioni di Euro, con un incremento, in valori assoluti, di circa 77
milioni di Euro (corrispondente all’1,46%), un dato che ci conferma ai primi posti tra le BCC italiane.
In virtù delle problematiche legate ai crediti deteriorati, in sede di chiusura di bilancio, abbiamo operato importanti
rettifiche ed accantonamenti che hanno influito sul risultato d’esercizio che, comunque, si è chiuso positivamente. La
nostra BCC, infatti, ha realizzato un utile netto di 3,4 milioni di euro che, nonostante la significativa riduzione, rispetto
al 2014, consideriamo soddisfacente, sia in relazione alla fase congiunturale, ancora stagnante, sia rispetto all’andamento registrato dal sistema bancario e dalle BCC italiane e regionali e, soprattutto, tenendo conto di importanti
fattori esogeni, del tutto indipendenti dall’operato della Banca, che hanno comportato spese straordinarie prossime
ai 5 milioni di euro, circa 4 milioni in più, rispetto allo scorso esercizio.
Ci riferiamo agli oneri addebitati dal Fondo di Garanzia dei Depositanti delle BCC, pari ad oltre 2,4 milioni di euro
(1,6 milioni in più rispetto al precedente esercizio), agli oneri straordinari addebitati dal Fondo di Risoluzione delle
crisi bancarie, appena istituito dal Legislatore nazionale, in virtù delle normativa europea conosciuta come BRRD, per
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1.561.626 euro, utilizzati per il salvataggio di 4 banche italiane (Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di
Risparmio di Chieti e Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio) e delle quote annuali di contribuzione allo stesso Fondo
ed al nuovo Fondo a supporto del sistema di garanzia dei depositanti, per un importo complessivo di circa 1 milione
di euro, quest’ultima normativa, recepita dal Legislatore nazionale ad inizio 2016.
A completamento e conferma dei dati positivi sopra illustrati, si sottolinea come, nel corso del 2015, la nostra BCC abbia cercato di incrementare il più possibile le relazioni sul territorio, con l’obiettivo di rafforzare il proprio radicamento,
aumentando ulteriormente il numero dei clienti e correntisti.
L’attività svolta dalla rete di vendita delle Filiali si è tradotta in circa 17.500 nuovi prodotti e/o servizi acquistati dai
nostri Soci e clienti, il cui numero totale è di poco superiore a 96.100, di cui il 90% rappresentato da famiglie del nostro
territorio.
Un ulteriore elemento positivo è rappresentato dall’aumento della fiducia dei Soci: sono 1.591 i nuovi Soci che, nel
2015, si sono aggiunti alla nostra famiglia che, al 31.12.2015, raggiunge quota 23.188 Soci.
Un elemento fondamentale di valutazione per l’attività di una cooperativa di credito è la sua solidità patrimoniale: il
patrimonio della banca, dopo l’approvazione del bilancio, assumerà il valore di circa 317 milioni di Euro, mentre i
Fondi Propri (ex Patrimonio di Vigilanza) superano 304 milioni di Euro, con un aumento prossimo al 2,0% e sono pressoché interamente costituiti dalla componente di migliore qualità (il cosiddetto CET1).
Il patrimonio (Fondi Propri) svolge due importantissime funzioni per la banca: in primo luogo, rappresenta una garanzia per i depositanti, perché fa sì che la banca sia in grado di affrontare in modo adeguato anche momenti difficili
come questi, mantenendo elevati indici di solvibilità; in secondo luogo, è posto a presidio dei clienti che chiedono
credito, per garantirne la continuità nel tempo e la possibilità della banca di assecondare le loro esigenze.
Il TCR, coefficiente sui Fondi Propri complessivi, è pari al 17,94%, mentre il CET1 Ratio, il coefficiente sui Fondi Propri
di qualità primaria, è pari al 17,92%, entrambi gli indicatori sono in leggero miglioramento, rispetto all’esercizio precedente.
I parametri di adeguatezza patrimoniale sono di gran lunga superiori a quelli richiesti dalle normative europee ed
alle medie di sistema e proseguono il trend di incremento, in corso da diversi esercizi.
Inoltre, pressoché tutti i Soci hanno rapporti significativi con la Banca, come viene richiesto dallo Statuto: questo dato
esprime la presenza e il forte radicamento della BCC nelle più importati comunità locali della provincia di Ravenna,
nonché a Modigliana e Tredozio (provincia di Forlì-Cesena) e a Imola e nel suo circondario (provincia di Bologna).
Come sottolineato in precedenza, la situazione economica non registra ancora i miglioramenti attesi, dopo la più
lunga fase di recessione, verificatasi in oltre 70 anni; quel che appare più evidente è che il mercato è diventato ancor
più selettivo e quindi le aziende del nostro territorio devono, giocoforza, esprimere qualcosa di nuovo e di diverso
rispetto al passato, sia per il rapporto fra costi e qualità dei prodotti, sia lato distribuzione sui mercati di sbocco.
L’obiettivo strategico rimane quello di favorire un processo di riorganizzazione delle nostre imprese, fondato sulla vocazione alla ricerca ed alla innovazione tecnologica, di prodotto e di processo: solo le aziende che muoveranno questi
passi potranno competere con quelle degli altri Paesi.
Inoltre le opportunità di creare occupazione, grazie anche ad alcuni strumenti legislativi recentemente predisposti dal
Governo, devono essere colte al più presto; la fiducia dei nostri giovani nel loro futuro è parte essenziale della ripresa
e dello sviluppo.
Quello della valorizzazione delle risorse umane rappresenta l’altro grande tema su cui è concentrata la nostra attenzione. Le aziende crescono se i loro dipendenti sono motivati, se vengono date loro occasioni di formazione ed opportunità di sviluppo professionale. Il percorso di studi è fondamentale per entrare nel mondo del lavoro ma, occorre
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anche qualcosa in più: una visione, uno slancio di idee, un progetto che porti i nostri giovani a “fare succedere le cose”
e non a subirle ed a non perdere mai la tensione per imparare cose nuove, assumere maggiori deleghe gestionali,
partecipare più responsabilmente ai risultati dell’impresa.
A fine esercizio, i dipendenti erano in numero di 466 (55% uomini e 45% donne, età media di circa 43 anni, anzianità
media di servizio di 15 anni) e con una presenza media di 449 unità, tenuto conto dei contratti a tempo parziale e dei
dipendenti assunti/cessati nell’esercizio. Nel corso del 2015, la formazione professionale è stata pari a 2.173 giornate/
uomo (con una media di circa 5 giornate a dipendente).
Ricordiamo, infine, un importante cambiamento che si è verificato nella Direzione della nostra Banca, in chiusura
dell’esercizio 2015: in data 6 novembre, ha concluso il suo rapporto di lavoro, dopo 45 anni di attività, di cui 18 nel ruolo di Vice Direttore e 13 nella posizione di Direttore Generale, Edo Miserocchi. A lui va un ringraziamento sentito e non
formale per l’elevato contributo fornito allo sviluppo della nostra Banca, divenuta nel tempo una fra le più importanti
realtà del settore del Credito Cooperativo.
È con soddisfazione che possiamo comunicare a questa Assemblea che la sua sostituzione è avvenuta attingendo alle
risorse interne della Banca, grazie all’attenzione sempre riservata alla formazione ed alla preparazione delle risorse
umane. Approfittiamo quindi di questa occasione per formulare i migliori auguri al nuovo Direttore Generale Gianluca
Ceroni.
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Per concludere questa introduzione al Bilancio di esercizio 2015, segnaliamo due importanti avvenimenti che incidono profondamente sulla struttura del sistema bancario e che provocheranno, anche per le BCC, importanti cambiamenti e modifiche organizzative.
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"MJWFMMPFVSPQFPTJTPOPNBOJGFTUBUJJQSJNJFòFUUJEFMMBUUVB[JPOFEFMprogetto di Unione Bancaria, fortemente
voluto dalle istituzioni comunitarie, quale risposta normativo-istituzionale alle crisi che, nel corso degli ultimi
anni, hanno investito l’economia globale, provocando ingenti danni. Con amarezza, dobbiamo riconoscere una
insufficiente preparazione della fase di cambiamento ed un sostanziale disprezzo per le regole di correttezza e trasparenza che avrebbero imposto di tenere indenni i risparmiatori che avevano sottoscritto determinati strumenti
finanziari, quando le regole e le prassi operative erano profondamente diverse e nessuno pensava di calpestare,
nella sostanza, l’art. 47 della nostra Costituzione che incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme. In questa sede, come indicato in precedenza, con riguardo ai favorevoli indicatori patrimoniali, possiamo confermare
ai nostri Soci e clienti che la Banca è fortemente patrimonializzata e, pertanto, in grado di fornire una elevata
sicurezza a tutte le forme di risparmio detenute, al riparo da quelle normative che sono state imposte da Autorità
sovranazionali, come confermato dai nomi di derivazione anglosassone: burden sharing, applicata alle 4 banche
sottoposte a risoluzione a fine 2015 e bail in, applicabile a nuove procedure di risoluzione, a far tempo dall’esercizio 2016, salvo auspicabili ma improbabili ripensamenti da parte delle medesime Autorità.
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"MMJOJ[JPEFMEPQPFTTFSFJOUFSWFOVUPTVMMFQJáJNQPSUBOUJ#BODIF1PQPMBSJDIJBNBUFBUSBTGPSNBSTJJO4Q"
rinunciando al voto capitario, il Governo italiano ha approvato un Decreto Legge che ha avviato una significativa
riforma del Sistema delle Banche di Credito Cooperativo; tale provvedimento, non ancora convertito in Legge,
recepisce in parte il progetto di autoriforma predisposto dalle strutture associative ed imprenditoriali del Sistema
BCC ma lascia aperta una possibile via d’uscita, per un contenuto numero di BCC, fra le più patrimonializzate, che
potrebbe avere effetti pericolosi sulla tenuta e sulla stabilità del Sistema, oltre a spezzare il patto intergenerazionale che voleva il patrimonio delle BCC vincolato a supporto dello sviluppo del territorio presidiato.
Da parte nostra, in attesa della conversione in Legge del progetto di riforma, confermiamo la convinta adesione
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al Gruppo che si formerà attorno ad una Banca con natura giuridica di SpA, adesione sempre testimoniata dalla
nostra storia e dai comportamenti tenuti negli anni precedenti, su base volontaria, così come auspichiamo di conservare una elevata autonomia operativa, in virtù dei favorevoli indici patrimoniali, di solidità, redditività e quindi
di sana e prudente gestione che ci caratterizzano.
Al di là delle soluzioni giuridiche che verranno individuate, per una integrazione più efficace del sistema delle BCC,
resta la convinzione che le esigenze ed i bisogni dei nostri Soci, nel mondo del credito che cambia, non si difendono con le scorciatoie della finanza di mercato, che mettono in un angolo la cooperazione, ma facendo funzionare
bene delle “cooperative migliori e più forti” che sapranno conservare le caratteristiche di vicinanza ai propri Soci
ed al territorio servito, in continuità con l’opera dei padri fondatori.
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Ringraziamo, quindi, i Soci e i clienti per la fiducia e l’attenzione che hanno dimostrato anche quest’anno nei confronti
della loro cooperativa di credito: fiducia che è stata testimoniata anche dall’alto interesse e affluenza, riscontrati nel
corso del mese di marzo del 2016, ai quattro incontri informativi che abbiamo organizzato, per discutere e fare il punto sullo stato del sistema bancario, locale e nazionale e sulle positive differenze che caratterizzano la nostra BCC, in
una fase storica che prefigura rilevanti e decisivi cambiamenti.
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