rassegna stampa - Associazione Agenti Allianz

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rassegna stampa - Associazione Agenti Allianz
RASSEGNA STAMPA
Martedì 21 LUGLIO 2015
Sede di Milano - C.so Italia 23
Sede di Trieste – Via Fabio Filzi, 21/1
DAL MERCATO ASSICURATIVO
ALLIANZ ED OCTOCAM PARTNER DI ENI-ENJOY PER LA SICUREZZA
DELLO SCOOTER SHARING A MILANO
Allianz Italia e Octo Telematics sono stati scelti come partner
dell’innovativo progetto di scooter sharing di Eni-Enjoy, presentato la
scorsa settimana a Palazzo Reale in presenza del sindaco di Milano,
Giuliano Pisapia e dell’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran.
Facendo leva sulle rispettive competenze nel settore della telematica
applicata alla mobilità, Allianz Italia e Octo Telematics hanno sviluppato
una soluzione integrata assicurativa e tecnologica per gli scooter Piaggio
MP3 messi a disposizione da Eni-Enjoy per il servizio di scooter sharing.
“Allianz Italia si distingue nel comparto assicurativo per essere front
runner nell’innovazione e nella digitalizzazione dei processi e possiede
una consolidata esperienza nella telematica e nella gestione delle scatole
nere abbinate all’offerta assicurativa e all’assistenza,” commenta Andrea
Costa, Responsabile Area Tecnica Auto di Allianz Italia, “la soluzione
individuata per lo scooter sharing è la prima sperimentazione su motocicli
in Italia e consiste nell’installazione di una sc atola nera e di due
videocamere (una per la parte anteriore e una per quella posteriore) per
la videoregistrazione degli incidenti stradali che si dovessero verificare
durante la fruizione del servizio”.
“Oggi è stato possibile tagliare un importante tragu ardo grazie ad un
partner di grande valore quale è Allianz” afferma Andrea Mungo,
Amministratore Delegato di OctoCam società partecipata di Octo
Telematics. “Con una comune visione strategica e con la capacità di unire
e valorizzare le competenze assicurat ive di Allianz e quelle tecnologiche
di Octo, abbiamo potuto fornire a gruppi italiani presenti a livello globale
quali Eni e Piaggio un valore aggiunto nello scenario mondiale
dell’innovazione. Da Milano, città dell’Expo, abbiamo avviato un percorso
estremamente sfidante per il futuro fatto di servizi ed innovazione per gli
utenti finali”.
Allianz Italia ha inoltre previsto per il servizio di scooter sharing una
copertura assicurativa completa che comprende RC Auto, le garanzie
Incendio e Furto, Kasko, Atti vandalici e Infortuni al conducente. In
questo modo chi usufruisce dello scooter è coperto in maniera globale sia
per i danni subiti che per quelli involontariamente causati a persone e
cose.
In caso di sinistro, grazie alle registrazioni attivate dalle videocamere nei
dieci secondi antecedenti e successivi all’evento, la compagnia di
assicurazione potrà avere le informazioni utili sulla dinamica
dell’incidente, limitatamente al periodo indicato garantendo così il pieno
rispetto della privacy, a tutto vantaggio della trasparenza e della
riduzione dei tempi di liquidazione del sinistro.
Assinews
L ‘ IVASS VUOLE POLIZZE DANNI PIU' SEMPLICI E CHIARE
Polizze danni più semplici e chiare; è l’obiettivo di un’ iniziativa, avviata dall’
lvass, che
coinvolgerà, compagnie, intermediari e associazioni dei
consumatori. Nei giorni scorsi, presso 'Istituto di vigilanza si è svolto un
incontro cui hanno partecipato i rappresentanti di Ania, UnipoSai, Intesa
Sanpaolo (entrambi sono uscite dall ‘ Ania), Sna, Anapa, Unapass, Aiba e Acb
Brokers. Per le associazioni dei consumatori hanno partecipato: Acu,
Adiconsum, Adoc, Altroconsumo e Federconsumatori. Nel corso della riunione
è stata avviata una fase informale di confronto per acquisire il contributo delle
associazioni e delle imprese su possibili linee di azione da adottare per un ‘
ampia rivisitazione dei contenuti dell’informativa precontrattuale e
contrattuale dei rami danni. Si tratta del proseguimento degli interventi di
semplificazione già attuati dall ‘ lvass con il Regolamento in materia di
procedure ed adempimenti burocratici nei rapporti tra imprese, intermediari e
clientela.
Tutti i partecipanti hanno esposto i propri punti di vista, convergendo sulla
necessità di rivisitare e snellire le informazioni da presentare al consumatore
prima della sottoscrizione del contratto, sostiene Ivass, rendendole più
semplici, sintetiche e comprensibili. Ania e le associazioni hanno valutato
positivamente la fase di confronto avviata da Ivass e si sono impegnate a
predisporre, entro il prossimo settembre, una serie di proposte relativamente
agli elementi chiave che dovrebbero essere evidenziati ai consumatori prima
della sottoscrizione di un contratto assicurativo, nonché sulle modalità da
seguire nella redazione e nella presentazione della Nota informativa, partendo
dall’ analisi di casi concreti. La semplificazione dovrebbe riguardare i contenuti
di Nota informativa, Scheda sintetica, e Condizioni generali. Si è registrato
anche un unanime consenso a predisporre glossari e definizioni in modo più
chiaro, e rendere più semplice, grazie alluso di esempi, la comprensione di
garanzie e condizioni.
IO MI ASSICURO
FONSAI, ARCHIVIATO IL CASO DEL «PAPELLO»
La Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di ostacolo
all’attività di vigilanza della Consob contestata all’amministratore delegato
di Mediobanca, Alberto Nagel, e a Salvatore Ligresti in relazione alla vicenda
del cosiddetto “papello”. E il gip di Milano, Roberto Arnaldi, ha subito accolto
la
richiesta,
archiviando
il
dossier.
Stando a quanto si è potuto ricostruire, il pm di Milano Luigi Orsi ha inoltra to
al gip la richiesta di archiviazione per Nagel, difeso da Mario Zanchetti, e
Ligresti, assistito dal legale Gian Luigi Tizzoni, i primi giorni dello scorso
giugno e il gip Arnaldi nei giorni scorsi ha disposto l’archiviazione dell’accusa
contestata. L’archiviazione, da quanto si è appreso, è stata disposta dal gip
“per
infondatezza
della
notizia”
di
reato.
Con il provvedimento del giudice, che ha accolto l’istanza del pm, cade così
l’accusa di ostacolo alla vigilanza della Consob in relazione ad una pre sunta
“trattativa” tra Mediobanca e la famiglia Ligresti per far ottenere benefici
economici, quantificabili in 45 milioni di euro di benefit, al costruttore
siciliano e ai suoi tre figli, Paolo, Jonella e Giulia, in cambio della loro “uscita”
dalla gestione del gruppo Premafin-Fonsai, quest’ultimo destinato a finire
sotto il cappello di Unipol. Una trattativa che, come risultava dall’avviso di
conclusione indagini, si sarebbe conclusa con un “accordo” che venne “tenuto
nascosto”, custodito in una cassaforte, all’organismo di vigilanza del
mercato, la Consob. Il cosiddetto «papello» sarebbe stato consegnato
all’avvocato Cristina Rossello, segretario del patto di sindacato di
Mediobanca.
Il caso del «papello» è stato sollevato dalla Procura di Milano tre anni fa, nel
luglio del 2012, nell’ambito della più ampia inchiesta del pm Orsi sul gruppo
assicurativo dell’immobiliarista di Paternò. Nel corso di un interrogatorio,
Salvatore Ligresti ai magistrati aveva detto di aver firmato un accordo con
Nagel, nel quale si indicavano le condizioni per l’uscita della famiglia da
Premafin, la holding di controllo di Fonsai e permettere così la fusione con
Unipol. Il papello risaliva a un incontro dell’ingegnere di Paternò e della figlia
Jonella con Nagel e prevedeva il riconoscimento alla famiglia anche di una
serie di incarichi per i figli e utilità varie, tra cui la possibilità di usufruire del
Tanka Village in Sardegna, ufficio, segretaria e autista per Salvatore Ligresti.
Come riportano le cronache di tre anni fa, inter rogato dal pm Luigi Orsi il
primo agosto 2012, Nagel aveva indicato che si trattava di una lista di
«desiderata» della famiglia Ligresti, siglata solo per presa di conoscenza, con
la precisazione che si trattava di “richieste in parte note”, comunque “non
destinate
a
Mediobanca”
e
non
nella
sua
disponibilità.
Da Mediobanca, inoltre, avevano fatto presente che il papello non riguardava
l’istituto, non era un accordo e l’ad lo siglò come presa d’atto per poter
andare avanti nell’operazione. Operazione peraltr o che ha creato il secondo
gruppo assicurativo italiano con il titolo Unipol che, dall’assemblea che ha
varato la fusione con il gruppo FonSai (ottobre del 2013) si è apprezzato del
37% e ha garantito un rendimento totale del 59 per cento.
Non solo. Da piazzetta Cuccia, nel corso dell’inchiesta, hanno fatto sempre
presente che né Nagel né la banca potevano impegnarsi a fornire quanto
scritto nel “patto” segreto perché non erano asset a disposizione di
Mediobanca, ma di Unicredit o di Unipol. Peraltro tutte le richieste contenute
nel papello non solo non erano attuali, avevano chiarito ancore da
Mediobanca, ma non hanno nemmeno avuto seguito. E questa è stata la linea
più
volte
ribadita
dalla
difesa
del
ceo.
Il pm, nel chiedere l’archiviazione dell’accusa con testata, ha ricostruito, in
ogni caso, la vicenda e il ruolo dei 'protagonisti', non ravvisando tuttavia
elementi per chiedere il processo
IL SOLE 24 ORE.
RISPARMIO GESTITO
LA CAMPAGNA ACQUISTI DI BANCA GENERALI
Sale la tensione nella campagna acquisti nel mondo del risparmio gestito
italiano, oggi un settore che macina utili e registra record storici di
raccolta. Ieri, secondo indiscrezioni, si è appreso che Banca Generali,
dopo aver chiamato l'ex ad di Carige, Andrea Ragaini, avrebbe definito
un altro inserimento: Piermario Motta avrebbe infatti rafforzato la rete
con Giovanni Loddo, consulente e manager proveniente proveniente da
Azimut, dove faceva parte del gruppo presente fin dalla nascita della
Sim accanto a Pietro Giuliani e dove ultimamente ricopriva la carica di
responsabile delle selezioni per il Centro Italia e Lombardia. Loddo ha
scelto di seguire un progetto speciale legato ai servizi di nuova frontiera
nella pianificazione finanziaria per la banca del Leone. Loddo prende
infatti il nuovo ruolo di developer manager che punta allo sviluppo dei
talenti e alle selezioni coordinandosi con il direttore commerciale Marco
Bernardi.
IL SOLE 24 ORE
POSTE, COSÌ LA VENDITA DELLE AZIONI
Marcia a pieno regime il treno che porterà alla quotazione di Poste
italiane, quella che si profila l’Ipo dell’anno. E che, soprattutto, sarà la
più grande privatizzazione, per dimensioni, dalla quotazione dell’Enel il
2 novembre del 1999. L’approdo in Borsa del gruppo guidato da
Francesco Caio potrebbe tra l’altro cadere proprio lo stesso giorno in
base
al
calendario.
È al lavoro la direzione finanza con al timone l’ex top manager Enel
Luigi Ferraris. Il prospetto informativo sarà pronto entro venerdì 7
agosto. Verrà depositato a ruota in Consob e Borsa italiana, il cui nulla
osta è atteso entro settembre. In mezzo, due passaggi chiave. Primo,
il ministero del Tesoro, azionista al 100% di Poste, dovrà comunicare
l’ammontare della quota riservata all’offerta di vendita in Borsa.
Secondo, dovrà indicare le valutazioni, affiancato dai coordinatori
globali Unicredit, Mediobanca, Banca Imi, Citi e Merrill Lynch e i joint
bookrunner (dieci banche in tutto). E qui Caio avrà un ruolo chiave per
spuntare il massimo possibile. A metà ottobre scatterà poi il roadshow
e i primi giorni di novembre Poste potrebbe essere già il primo gruppo
quotato del recapito postale e dei servizi finanziari in Europa, visto che
la britannica Royal Mail non ha ricavi da attività finanziarie e
assicurative, che sono il pezzo forte, quanto a margini, di Poste.
Se verrà confermata la quota del 40% per l’offerta, andranno in vendita
480 milioni di azioni sulla base di un capitale di 1,2 miliardi di titoli. Al
retail potrebbe andare tra il 30 e il 40% delle azioni offerte. Di cui il
10-15% è la tranche riservata ai dipendenti: 145 mila addetti. A
entrambi sarà offerta una bonus share. Come dire che ci si aspetta un
ruolo chiave da parte del serbatoio di 33 milioni di clienti dei servizi di
Poste e dai risparmiatori alla ricerca di rendimenti più alti dei Btp.
Oltreché dai dipendenti. Per loro ci sarà un taglio minimo più basso.
L’esempio più recente nelle privatizzazioni è quello di Fincantieri i cui
dipendenti hanno ricevuto fino a due lotti minimi, per un ammontare
di 4 mila euro. Ed è ipotizzabile che la stessa soglia di valore venga
replicata anche qui. Quindi, se tutto andrà come previsto, ci saranno
da 144 a 192 milioni di azioni — cioè fino a un massimo del 16% del
gruppo — in mano ai risparmiatori. E già si preparano i 6 mila sportelli
abilitati delle Poste e i 5 mila delle tre banche italiane.
Agli investitori istituzionali, quelli che si muovono da Londra e che Caio
è già andato a trovare due volte in queste settimane, è riservato il 6070% dell’offerta perché avranno il ruolo di investitori di lungo periodo
che stabilizzano il titolo. E dovranno dimostrare fiducia nel piano di
Caio.
Corriere della sera
SWISS RE TEME LA BOMBA DEL DEBITO DELLE IMPRESE
I contraccolpi dell'elevato debito delle imprese cinesi rischia di essere
tra i maggiori fattori di rischio per i mercati nei prossimi due anni.
Secondo Clarence Wong, capo economista per l'Asia di Swiss
Reinsurance, un brusco atterraggio della Cina sotto questo punto di
vista rappresenta il secondo principale fattore di instabilità per la
finanza globale dopo un'ipotetica uscita della Grecia dalla zona euro.
Nei prossimi 24 mesi, spiega l'analista, diverse società si troveranno a
dover ripagare i debiti e il governo potrebbe estendere le scadenze
delle società a rischio insolvenza. Il debito delle imprese (sia private
sia pubbliche) supera di otto volte l'indebitamento sovrano. Le politiche
di sostegno all'economia attuate dall'esecutivo e dalla banca centrale
hanno in parte contribuito a questo fenomeno, abbassando i costi per
la richiesta di prestiti e facilitando l'accesso al credito con ripetuti tagli
dei tassi d'interesse e delle riserve obbligatorie per le banche.
MF
EXOR OFFRE
PARTNERRE
UNA
CEDOLA
STRAORDINARIA
AI
SOCI
John Elkann non molla la presa su PartnerRe, la società di
riassicurazione con sede alle Bermuda, il cui controllo è al centro della
contesa tra Exor e la statunitense Axis capital Holdings. Ieri infatti,
dopo i recenti rilanci operati da quest'ultima, anche la società guidata
da Elkann ha provveduto a migliorare l'offerta.
Nel dettaglio Exor ha fatto sapere che se la sua proposta avrà la
meglio, i soci ordinari di PartnerRe riceveranno un dividendo
straordinario di 3 dollari per azione prima del perfezionamento
dell'operazione. Questa cedola supplementare, ha ricordato una nota
della holding italiana, si aggiunge alla confermata proposta di Exor di
137,5 dollari per azione interamente in denaro, che porterebbe così a
140,5 dollari per azione la somma che Exor sborserebbe agli azionisti
ordinari. Nella nota Exor ha reso noto di aver aggiunto il dividendo
straordinario di 3 dollari per ricompensare gli azionisti PartnerRe a
fronte del previsto perfezionamento dell'operazione Exor per l'inizio
del 2016. Quando ha presentato la proposta vincolante nel maggio
scorso, Exor presumeva che l'assemblea straordinaria di PartnerRe
avrebbe avuto luogo a giugno e che il perfezionamento dell'operazione
sarebbe avvenuto nel quarto trimestre del 2015. Questi 3 dollari per
azione invece rappresentano un concreto incremento di valore per gli
azionisti ordinari di PartnerRe e ampliano ulteriormente la differenza di
valore rispetto all'operazione con Axis Capital Holdings. Exor ha
rilevato inoltre che PartnerRe, pur continuando a sostenere che la
proposta di Exor è inferiore, ha già cercato due volte di migliorare le
condizioni contrattuali con Axis e «di fatto riconosciuto la superiorità
della proposta vincolante della holding italiana.
Bisogna ricordare in questo quadro che non è per nulla secondaria
l'importanza per la holding degli Agnelli dell'acquisizione di PartnerRe,
colosso della riassicurazione operante soprattutto negli Stati Uniti,
dove è quotata alla borsa di New York. Questa società, di cui Exor già
detiene il 9,8% e ne è il socio principale, rappresenterebbe infatti il
terzo pilastro del portafoglio della holding di John Elkann, e per più di
una ragione. In primo luogo perché darebbe a Exor una forte presenza
nel settore finanziario diversificando la natura industriale di Fca eCnh
Industrial . In seconda istanza, ma non certo meno importante,
PartnerRe sarebbe un investimento quasi indipendente dal ciclo
economico, in un portafoglio in cui Fca è strettamente legata alle
dinamiche congiunturali mentre Cnh Industrial , sebbene sia un
business di natura meno ciclica, è comunque legata alle oscillazioni
dell'economia internazionale. In tutto questo però va anche ricordato
che l'acquisizione di PartnerRe ingrosserebbe le fila di coloro che
sostengono che l'intenzione degli Agnelli è fuggire dall'Italia. Infatti con
l'acquisizione di PartnerRe il baricentro del portafoglio Exor
si
sposterebbe ulteriormente verso gli Stati Uniti
MF
PREVIDENZA E DINTORNI
BOOM DELLE PENSIONI DI ANZIANITÀ
E’ boom delle pensioni di anzianità, ma è solo un altro effetto della riforma
Fornero.
Nel primo semestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2014,
le erogazioni degli assegni legati alla anzianità contributiva hanno
registrato un’impennata del 108 per cento. Sono passate da 33.323 a
69.343, mentre sono rimaste sostanzialmente stabili quelle di vecchiaia
(69.880).
Un’esplosione di cui dà conto l’Osservatorio dell’Inps, spiegando però che
l’impennata nasce da uno sblocco delle condizioni che avevano rimandato
fino ad oggi la liquidazione di parte degli assegni. Ovvero all’innalzamento
dell’età pensionabile varato con il decreto SalvaItalia del dicembre 2011.
Erano i mesi dello spread alle stelle e fra i vari interventi d’urto varati
dall’allora governo Monti ci fu sia l’inasprimento dei requisiti necessari per
lasciare il lavoro prima dei limiti di vecchiaia, sia l’innalzamento di quello
stesso limite. Ora, infatti, per le pensioni anticipate (così viene definita
l’anzianità di allora) sono necessari 42 anni e sei mesi di contributi per gli
uomini, 41 anni e sei mesi per le donne (nel 2016 è previsto un ulteriore
aumento di quattro mesi). Fino al SalvaIalia la pensione di anzianità
veniva invece assicurata da un sistema di quote mixate fra anzianità
contributiva ed età anagrafica, oppure dal raggiungimento dei 40 anni di
contributi versati.
L’applicazione della riforma dunque, per molti lavoratori ha spostato in
avanti i termini per aver diritto all’assegno. Chi allora non riuscì ad
agganciare i requisiti, li sta maturando ora. Ecco quindi spiegati i motivi
di quello che può essere definito un atteso «rimbalzo».
L’Inps segnala che la tendenza all’aumento degli assegni legati all’età
contributiva è misurabile sia fra i lavoratori autonomi ( dove si registra
un picco fra gli artigiani) che fra i dipendenti e che l’aumento si è visto
anche nella cosiddetta «opzione donna». Ovvero la possibilità per ora
prevista per le lavoratrici in via sperimentale fino alla fine 2015- di poter
andare in pensione prima accettando di applicare solo il calcolo
contributivo, quindi con un effetto-taglio del 20 per cento sull’assegno.
Oggi l’importo medio delle pensioni anticipate, secondo i dati Inps è di
1.916 euro, (1.765 euro nel 2014, anno nel quale le pensioni anticipate
erogate erano state 84.322 in tutto).
L’effetto è legato ad una riforma che ormai in molti chiedono di
modificare. I sindacati, per esempio, sono uniti nel chiedere interventi su
almeno tre punti essenziali della legge Fornero: flessibilità in uscita senza
penalizzazioni,
ridefinizione
dei
lavori
usuranti
(non
sono
previsti trattamenti di favore, per esempio, per la categoria degli edili) e
soluzione del non ancora concluso caso esodati.
Di flessibilità in uscita per chi va in pensione,di fatto, ha parlato nei giorni
scorsi lo stesso governo, anche se il premier Renzi ha ribadito la necessità
di introdurla «con un occhio ai conti ». La questione centrale resta infatti
il bilancio: i costi, si spiega, potrebbero essere contenuti entro i 2-3
miliardi, con penalizzazioni che potrebbero però partire dal 3-3,5 per
cento per arrivare oltre l’8.
La Repubblica.
TFR IN BUSTA PAGA CON PRIVILEGIO GENERALE
Con la conversione in legge dell’articolo 7 del Dl 65/15 si conferma
l’attribuzione del privilegio generale previsto dall’articolo 2751-bis n. 1
del codice civile ai finanziamenti del Tfr in busta paga e
conseguentemente agli importi pagati dal Fondo di garanzia.
Per il periodo dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, l’articolo 1 della legge
190/14 ha introdotto la possibilità, in via sperimentale, di liquidare nella
retribuzione mensile le quote del Tfr maturate nello stesso periodo.
I datori di lavoro che hanno alle dipendenze meno di 50 addetti e che non
intendono corrispondere immediatamente con risorse proprie le quote di
Tfr come parte integrativa della retribuzione possono accedere a un
finanziamento assistito sia dalla garanzia rilasciata dal Fondo istituito
presso
l’Inps,
sia
in
ultima
istanza,
dallo
Stato.
Il finanziamento in esame, secondo quanto originariamente previsto
dall’articolo 1, comma 30, della legge 190/14, era altresì assistito dal
privilegio speciale previsto dall’articolo 46 del testo unico bancario (Dlgs
385/93). Si tratta di un privilegio speciale su beni mobili, comunque
destinati all’esercizio dell’impresa, non iscritti nei pubblici registri.
Trattandosi di un privilegio che la legge speciale dichiara preferito a ogni
altro credito, ai sensi dell’ultimo comma dell’articolo 2777 del codice
civile, lo stesso è comunque sempre posposto al privilegio per le spese di
giustizia e ai privilegi indicati nell’articolo 2751-bis del codice civile.
Il decreto legge 65/15 sostituisce il privilegio speciale con il privilegio
generale sui beni mobili e i crediti previsto dall’articolo 2751 bis, numero
1, del codice civile e specifica inoltre che il finanziamento e le formalità a
esso connesse, nell’intero svolgimento del rapporto, sono esenti dalle
imposte di registro e di bollo nonché da ogni altro diritto o imposta.
Il privilegio dell’articolo 2751 bis numero 1 è collocato immediatamente
dopo le spese di giustizia ed è previsto per le retribuzioni dovute, sotto
qualsiasi forma, ai prestatori di lavoro subordinato e tutte le indennità
dovute per effetto della cessazione del rapporto di lavoro, nonché il
credito del lavoratore per i danni conseguenti alla mancata
corresponsione, da parte del datore di lavoro, dei contributi previdenziali
e assicurativi obbligatori e il credito per il risarcimento del danno subito
per effetto di un licenziamento inefficace, nullo o annullabile.
Ne discende ulteriormente che il Fondo di garanzia è surrogato di diritto
alla banca, per l’importo pagato, nel privilegio di cui all'articolo 2751 bis
numero 1 del codice civile. Gli istituti di credito e i fondi di garanzia
ottengono pertanto una migliore collocazione dei propri crediti. La
modifica legislativa ha lo scopo inoltre di alleggerire gli oneri dei soggetti
coinvolti in tali operazioni: le imprese sono esonerate dal fornire l’elenco
dei beni mobili oggetto del privilegio speciale e gli istituti di credito sono
esonerati dall’iscrivere tale elenco. Iscrizione che determinerebbe
ulteriori oneri in capo alle aziende.
IL SOLE 24 ORE.