Dal cuore della Val di Non, il sidro italiano
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Dal cuore della Val di Non, il sidro italiano
32 Mercati Dal cuore della Val di Non, il sidro italiano di Alessia Cotroneo l settore agroalimentare è in continua trasformazione anche in Italia, patria delle produzioni tradizionali. Per un consumatore che non si accontenta dei piatti classici e cerca il mix sempre più spinto tra sapori locali e internazionali, con un occhio alle tendenze salutiste, vegan e bio, l’unica via è la contaminazione in salsa glocal delle produzioni. Il modello di riferimento ideale per cercare nuove strade per gli esperti di marketing è quello delle piccole produzioni, in grado di aggredire nicchie di mercato internazionale e che cominciano a riscuotere consensi anche in Italia. In Val di Non l’operazione è stata avviata, ormai una ventina d’anni fa, dall’azienda Lucia Maria Melchiori specializzata nella produzione e vendita di prodotti naturali dalla mela. Ma Alberto e Lucia, marito e moglie nonché attuali proprietari, non si stancano mai di sperimentare. Per questo motivo hanno aggiunto alle loro attività anche il SidroBirrificio artigianale. Tra i primi in Italia, hanno scelto di puntare sulla produzione di sidro e da allora è stata una continua corsa all’innovazione con un denominatore comune: la valorizzazione del loro territorio. Come si è evoluta la mission aziendale? «L’azienda è nata nel 1994 a Tres, piccolo paese nel cuore delle Dolomiti, area interamente vocata alla coltura della mela. Il nostro obiettivo è stato fin dall’inizio la trasformazione di mele intere di altissima qualità in prodotti naturali senza aggiunta di additivi e conservanti, perfetti per chi è attento a gusto e benessere. Abbiamo I L’azienda Lucia Maria Melchiori ha sede a Predaia (TN) www.luciamaria.it - www.sidrobirrificio.it IL SETTORE ALIMENTARE PUNTA SULLA TIPICITÀ PER NICCHIE DI MERCATO SALUTISTICHE E GLOCAL. COSÌ LUCIA MARIA MELCHIORI ED IL MARITO ALBERTO SI PREPARANO A CONQUISTARE IL MERCATO ITALIANO E A SBARCARE A NEW YORK PRODUZIONI BIO L’80 per cento delle nostre produzioni è per il mercato biologico, molto più attento alla qualità e alla tracciabilità della filiera iniziato con la produzione dell’aceto e del succo di mela ottenuto dalla spremitura di frutti freschi, che ai tempi non produceva nessuno. Anno dopo anno, l’azienda ha continuato a crescere e a diversificare l’offerta: nel 1998 abbiamo iniziato con la linea bio, che oggi rappresenta l’80 per cento della nostra offerta, e sono nati prodotti di nicchia come il balsamico di mela e lo sciroppo di sambuco; nel 2004 abbiamo realizzato il sidro di mela e l’U’go Aperitivo, che rappresentano il ramo aziendale in crescita, insieme alla birra non filtrata e prodotta in modo artigianale, da ormai 3 anni». Com’è nata l’idea di produrre sidro e come ha reagito il mercato? «In Italia siamo stati tra i pionieri. Il sidro è una delle tappe intermedie per la produzione di aceto di mele, per cui ci siamo detti: perché non provare? Abbiamo cominciato nel 2004 e siamo arrivati nel 2015 a sei varietà tra i 4 e i 12 gradi, in vendita nei migliori negozi e supermercati biologici. I consumatori lo apprezzano perché poco alcolico e dal gusto sorprendente. Già nei primi mesi abbiamo avuto un’ottima risposta dal mercato nazionale e internazionale, dove ne vendiamo la maggior parte. A giugno saremo a New York con il nostro sidro italiano biologico spumantizzato in autoclave. Lì la quota di consumatori è in forte crescita mentre in Italia, dove è stato vietato per tutto il ventennio fascista, si è persa l’abitudine al prodotto; per fortuna oggi si sta riscoprendo grazie al turismo». La birra cosa ha a che fare con le vostre produzioni? «La produzione artigianale di birre non filtrate nasce da un’intuizione di nostro figlio Matteo che, partendo dalla constatazione che una parte degli impianti necessari per il sidro può essere usata anche per la birra – prodotto che lo appassiona da sempre -, ha pensato di migliorarne l’utilizzo e razionalizzare una parte della produzione. Senza contare che è estremamente utile associare a un prodotto di nicchia come il sidro una bevanda ad ampia distribuzione e nota a tutti come la birra. Poi, sempre guardando all’estero, in Inghilterra è normale trovare le spine di birra accanto a quelle del sidro. Anche in questa produzione oltre alle birre classiche abbiamo voluto puntare sulla tipicità, aggiungendo al malto e all’acqua pura del Trentino il succo di mela, ingrediente che rende la birra molto dissetante e unica nel suo genere. E il risultato piace molto». • SIDRO ITALIANO: VARIETÀ E ABBINAMENTI PER TUTTI I GUSTI Sono sei le varietà biologiche di sidro realizzate dalla Melchiori, dal classico a quelle con aggiunta di fior di sambuco e menta, mirtillo, zenzero fino alle lavorazioni più alcoliche. Per ciascuno c’è un accostamento ideale. «U’GO con fior di sambuco – spiega la proprietaria Lucia Maria Melchiori – è perfetto come aperitivo. Quello Rosè con mirtillo è ottimo con i dessert. Per i primi e i secondi suggerisco il Montanaro. Nel nostro ristorante, dove offriamo gratis sidro alla spina, la mela è la protagonista, dal bicchiere al piatto. Gli esempi non mancano: risotto mela e speck, canederli alla mela, spätzle all’ortica con mela e speck su letto di Casolet della Val di Sole, birramisù con la nostra birra alla mela e chi più ne ha più ne metta».