Dal cuore della Val di Non, il sidro italiano

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Dal cuore della Val di Non, il sidro italiano
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Mercati
Dal cuore della Val di Non,
il sidro italiano
di Alessia Cotroneo
l settore agroalimentare è in
continua trasformazione anche
in Italia, patria delle produzioni
tradizionali. Per un consumatore che non si accontenta dei
piatti classici e cerca il mix sempre più
spinto tra sapori locali e internazionali, con un occhio alle tendenze salutiste, vegan e bio, l’unica via è la contaminazione in salsa glocal delle
produzioni. Il modello di riferimento
ideale per cercare nuove strade per gli
esperti di marketing è quello delle piccole produzioni, in grado di aggredire
nicchie di mercato internazionale e
che cominciano a riscuotere consensi
anche in Italia.
In Val di Non l’operazione è stata avviata, ormai una ventina d’anni fa, dall’azienda Lucia Maria Melchiori specializzata nella produzione e vendita
di prodotti naturali dalla mela. Ma Alberto e Lucia, marito e moglie nonché
attuali proprietari, non si stancano
mai di sperimentare. Per questo motivo hanno aggiunto alle loro attività
anche il SidroBirrificio artigianale.
Tra i primi in Italia, hanno scelto di
puntare sulla produzione di sidro e da
allora è stata una continua corsa all’innovazione con un denominatore
comune: la valorizzazione del loro territorio.
Come si è evoluta la mission aziendale?
«L’azienda è nata nel 1994 a Tres, piccolo paese nel cuore delle Dolomiti,
area interamente vocata alla coltura
della mela. Il nostro obiettivo è stato
fin dall’inizio la trasformazione di
mele intere di altissima qualità in prodotti naturali senza aggiunta di additivi e conservanti, perfetti per chi è attento a gusto e benessere. Abbiamo
I
L’azienda Lucia Maria Melchiori ha sede
a Predaia (TN)
www.luciamaria.it - www.sidrobirrificio.it
IL SETTORE ALIMENTARE PUNTA SULLA TIPICITÀ PER NICCHIE DI MERCATO
SALUTISTICHE E GLOCAL. COSÌ LUCIA MARIA MELCHIORI ED IL MARITO
ALBERTO SI PREPARANO A CONQUISTARE IL MERCATO ITALIANO
E A SBARCARE A NEW YORK
PRODUZIONI BIO
L’80 per cento delle nostre produzioni
è per il mercato biologico, molto più attento
alla qualità e alla tracciabilità della filiera
iniziato con la produzione dell’aceto e
del succo di mela ottenuto dalla spremitura di frutti freschi, che ai tempi
non produceva nessuno. Anno dopo
anno, l’azienda ha continuato a crescere e a diversificare l’offerta: nel 1998
abbiamo iniziato con la linea bio, che
oggi rappresenta l’80 per cento della
nostra offerta, e sono nati prodotti di
nicchia come il balsamico di mela e lo
sciroppo di sambuco; nel 2004 abbiamo realizzato il sidro di mela e
l’U’go Aperitivo, che rappresentano il
ramo aziendale in crescita, insieme
alla birra non filtrata e prodotta in
modo artigianale, da ormai 3 anni».
Com’è nata l’idea di produrre sidro e come ha reagito il mercato?
«In Italia siamo stati tra i pionieri. Il sidro è una delle tappe intermedie per la
produzione di aceto di mele, per cui ci
siamo detti: perché non provare? Abbiamo cominciato nel 2004 e siamo
arrivati nel 2015 a sei varietà tra i 4 e i
12 gradi, in vendita nei migliori negozi
e supermercati biologici. I consumatori lo apprezzano perché poco alcolico e dal gusto sorprendente. Già nei
primi mesi abbiamo avuto un’ottima
risposta dal mercato nazionale e internazionale, dove ne vendiamo la
maggior parte. A giugno saremo a
New York con il nostro sidro italiano
biologico spumantizzato in autoclave.
Lì la quota di consumatori è in forte
crescita mentre in Italia, dove è stato
vietato per tutto il ventennio fascista,
si è persa l’abitudine al prodotto; per
fortuna oggi si sta riscoprendo grazie
al turismo».
La birra cosa ha a che fare con le
vostre produzioni?
«La produzione artigianale di birre
non filtrate nasce da un’intuizione di
nostro figlio Matteo che, partendo
dalla constatazione che una parte degli impianti necessari per il sidro può
essere usata anche per la birra – prodotto che lo appassiona da sempre -,
ha pensato di migliorarne l’utilizzo e
razionalizzare una parte della produzione.
Senza contare che è estremamente
utile associare a un prodotto di nicchia come il sidro una bevanda ad ampia distribuzione e nota a tutti come la
birra. Poi, sempre guardando all’estero, in Inghilterra è normale trovare le spine di birra accanto a quelle
del sidro. Anche in questa produzione
oltre alle birre classiche abbiamo voluto puntare sulla tipicità, aggiungendo al malto e all’acqua pura del
Trentino il succo di mela, ingrediente
che rende la birra molto dissetante e
unica nel suo genere. E il risultato
piace molto». •
SIDRO ITALIANO:
VARIETÀ E ABBINAMENTI PER TUTTI I GUSTI
Sono sei le varietà biologiche di sidro realizzate dalla Melchiori, dal
classico a quelle con aggiunta di fior di sambuco e menta, mirtillo,
zenzero fino alle lavorazioni più alcoliche. Per ciascuno c’è un
accostamento ideale. «U’GO con fior di sambuco – spiega la
proprietaria Lucia Maria Melchiori – è perfetto come aperitivo.
Quello Rosè con mirtillo è ottimo con i dessert. Per
i primi e i secondi suggerisco il Montanaro. Nel
nostro ristorante, dove offriamo gratis sidro alla
spina, la mela è la protagonista, dal bicchiere al
piatto. Gli esempi non mancano: risotto mela e
speck, canederli alla mela, spätzle all’ortica con
mela e speck su letto di Casolet della Val di Sole,
birramisù con la nostra birra alla mela e chi più ne
ha più ne metta».