Carta dei valori olimpici

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Carta dei valori olimpici
Sommario
Sommario
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Carta di Intenti
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Premessa
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Principi
ART. 1 – Responsabilità
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ART. 2 – Non discriminazione e libertà
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ART. 3 – Vita, salute e sicurezza
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ART. 4 – Solidarietà
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ART. 5 – Minori
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ART. 6 – Cultura
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ART. 7 – Sostenibilità ed ambiente
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ART. 8 – Integrità e trasparenza
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ART. 9 – Diffusione
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ART. 10 – Partecipazione
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ART. 11 – Applicabilità
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ART. 12 – Applicazione e controllo
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Modalità applicative
1. Diffusione della Carta di Intenti e adesione
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2. Azioni positive
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2.1. Azioni di comunicazione e sensibilizzazione
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2.2. Azioni pilota
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3. Strumenti di verifica e controllo
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del Programma Olimpico
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3.2. Altri strumenti
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Nota:
La Carta di Intenti è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del Comitato Organizzatore dei XX Giochi
Olimpici Invernali Torino 2006 il 16 maggio 2002. La stessa Carta è stata emendata dal CdA con gli artt. 4 Solidarietà
e 6 Cultura in data 22 marzo 2004.
Carta di Intenti
3.1. Bilancio Sociale, Bilancio Ambientale, Bilancio di Sostenibilità
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Carta di Intenti
Premessa
Il Comitato Organizzatore dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 ribadisce in via
preliminare l’importanza ed il valore della Carta Olimpica, del Codice Etico del CIO e dei principi
fondamentali in esso contenuti.
In particolare sottolinea la portata universale di alcune disposizioni quali:
• «Lo scopo delle Olimpiadi è di mettere ovunque lo sport al servizio armonioso dell’uomo,
incoraggiando la coesistenza pacifica e la salvaguardia della dignità fra gli uomini. A tale
riguardo, il Movimento Olimpico si impegna, da solo o in collaborazione con altre
organizzazioni e nei limiti dei propri mezzi, a promuovere iniziative volte a favorire la pace»
(Carta Olimpica, art. 3);
• «La tutela della dignità dell’individuo costituisce un requisito fondamentale dell’Olimpismo»
(Codice Etico del CIO, “A. Dignità”, par. 1).
Dalla lettera e dallo spirito di queste solenni affermazioni emerge la stretta connessione
esistente con il sistema generale di promozione e tutela dei diritti umani, così come
storicamente realizzato attraverso la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 e
successivi Patti, Convenzioni e Carte (come la recentissima Carta dei Diritti Fondamentali
dell’Unione Europea, dicembre 2000).
Un sistema che si è diffuso e rafforzato negli anni anche di fronte alla necessità di garantire, nel
nuovo spazio globale dell’agire umano, un patrimonio essenziale di regole comuni e principi
universali ed indivisibili; di qui il riconoscimento, accanto ai classici diritti di libertà, anche di
diritti economici e sociali, così come dei principi di sostenibilità dello sviluppo e di compatibilità
ambientale.
Questo sistema, tuttavia, continua ad avere bisogno, a fronte delle numerose violazioni cui è
sottoposto, di un’azione coerente di sostegno e promozione a cominciare dall’educazione e dalla
formazione dei giovani.
È fermo intendimento del Comitato Organizzatore, quindi, far sì che i Giochi Olimpici diventino
sempre più un’occasione per educare alla pace, alla tolleranza, alla giustizia, alla libertà, alla
solidarietà e all’uguaglianza fra popoli e individui.
In tale contesto, il Comitato Organizzatore intende offrire un suo contributo concreto attraverso
la predisposizione di una propria “Carta di Intenti”, di cui questa premessa è parte integrante.
La presente Carta, nel promuovere impegni effettivi ed azioni positive ed esemplari, può
rappresentare un concreto contributo del mondo dello sport alla diffusione della cultura della
responsabilità globale, esponendo i principi e gli obiettivi che il Comitato Organizzatore si
impegna a fare propri per quanto attiene alle attività di propria competenza.
Carta di Intenti
Inoltre, essa verrà proposta all’attenzione di tutti i soggetti coinvolti o interessati nella
organizzazione, preparazione, partecipazione, effettuazione dei Giochi di Torino 2006, quali
istituzioni, enti pubblici, associazioni, sponsors, fornitori, imprese aggiudicatarie dei lavori di
realizzazione degli impianti, chiedendo una piena ed effettiva adesione ai principi elencati
nell’articolato successivo.
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Carta di Intenti
Principi
ART. 1 – Responsabilità
La responsabilità primaria nella tutela e nella protezione dei diritti umani spetta agli Stati e per
essa ai Governi, che sono obbligati non solo a rispettare e far rispettare le leggi nazionali, ma a
porre in essere nel proprio ordinamento le norme da essi liberamente sottoscritte e
internazionalmente vincolanti (1), così come deve avvenire per il rispetto dei principi Olimpici.
Tuttavia, anche altri attori possono contribuire in maniera determinante alla tutela e protezione
dei diritti umani.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani chiede infatti nel suo preambolo che «ogni individuo
ed ogni organo della società si sforzi di promuovere, con l’insegnamento e con l’educazione, il
rispetto di questi diritti e queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere
nazionale ed internazionale, l’universale ed effettivo riconoscimento e rispetto».
Il Movimento Olimpico è profondamente coinvolto nella promozione di questi principi,
richiamati nella Carta Olimpica e nel Codice Etico del CIO.
Come parte del Movimento Olimpico, il Comitato Organizzatore Torino 2006 promuoverà
un’ampia campagna di informazione e sensibilizzazione in stretta relazione con le istituzioni
locali, il mondo della scuola, le organizzazioni economiche e di categoria, il mondo
dell’associazionismo e del volontariato.
ART. 2 – Non discriminazione e libertà
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Ad ogni individuo spettano tutti
i diritti e tutte le libertà enunciate dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, senza
limitazione alcuna per ragioni di razza, colore, sesso, lingua, religione, origine sociale o nazionale,
opinione politica. Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, di riunione pacifica e di
associazione.
Il rispetto di tali principi e diritti, relativi alla non discriminazione ed alle libertà
fondamentali, va rigorosamente garantito nei confronti degli atleti in gara, nonché dei
lavoratori e lavoratrici impegnati nell’organizzazione, preparazione, partecipazione,
effettuazione dei Giochi.
ART. 3 – Vita, salute e sicurezza
Ognuno ha il diritto alla vita, alla salute, alla libertà e alla sicurezza della propria persona.
Ognuno ha altresì diritto ad uno standard di vita adeguato che garantisca la salute ed il benessere
a sé e alla sua famiglia. Ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose.
Va ribadita la assoluta proibizione dell’uso di pratiche dopanti a qualunque livello (2) in quanto
gravemente lesive del diritto alla salute e alla integrità fisica, e va garantito il rispetto del Codice
Antidoping del Movimento Olimpico.
Ogni pratica di allenamento esasperata, vessatoria e lesiva dell’integrità fisica e psicologica
dell’atleta deve essere rigorosamente vietata.
Gli atleti, i lavoratori, le lavoratrici e tutti coloro impegnati nell’organizzazione, preparazione,
partecipazione ed effettuazione del Giochi hanno diritto ad operare in condizioni che ne
garantiscano la sicurezza ed il benessere nonché l’assistenza medica necessaria per il loro
equilibrio psicofisico (3).
La sicurezza sul lavoro e l’antinfortunistica, la vigilanza sulla età lavorativa minima e sulla tutela
Carta di Intenti
Vanno particolarmente tutelati i minori e le donne, in ragione della loro particolare vulnerabilità
e di condizionamenti culturali e sociali che spesso ne favoriscono lo sfruttamento o la
discriminazione.
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Carta di Intenti
delle lavoratrici, la predisposizione di adeguate misure di tutela nei cantieri e
nell’organizzazione prima, durante e dopo i Giochi sono condizioni essenziali per un buon
successo della manifestazione.
Lo sfruttamento del lavoro minorile, così come il lavoro forzato, è vietato. Le costruzioni, le
attrezzature e gli impianti costruiti per e usati durante i Giochi Olimpici devono essere realizzati
nel massimo rispetto del diritto nazionale ed internazionale e di tutte le Convenzioni
dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (4).
ART. 4 - Solidarietà
Lo Spirito Olimpico persegue la Solidarietà come un valore di riferimento (5). L’attività sportiva
è un importante strumento di diffusione e condivisione dei principi di solidarietà, integrazione
e rispetto reciproco, un’occasione fondamentale di inserimento nella collettività, di
partecipazione alla vita sociale e di educazione alla pace.
Il principio di “solidarietà olimpica” assume così diversi significati: fratellanza tra popoli,
responsabilità sociale nei confronti delle persone svantaggiate, sostegno alla pari dignità fra le
diverse discipline sportive e fra i diversi livelli di pratica.
Il Comitato si impegna a valorizzare l’istituto della “tregua olimpica” legandolo a pratiche
coerenti e attraverso iniziative di promozione della cultura della tolleranza e di sensibilizzazione
alla pace fra i popoli anche al di là dell’evento Olimpico.
Il rispetto delle esigenze delle persone disabili sarà garantito sia nella realizzazione di strutture
sportive e ricettive prive di barriere architettoniche sia attraverso la piena valorizzazione delle
competizioni Paralimpiche.
Verrà dato, inoltre, sostegno delle iniziative di volontariato realizzate sul territorio interessato
dall’evento Olimpico, anche attraverso il collegamento tra il Programma Volontari dei Giochi e
la valorizzazione delle organizzazioni di volontariato.
ART. 5 – Minori
I minori hanno diritto di beneficiare delle misure di protezione e di promozione volte a garantire
la possibilità di uno sviluppo equilibrato sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale e
sociale, nelle condizioni di libertà e dignità (6).
In particolare vanno prese in considerazione quelle norme internazionali che pur senza riferirsi
direttamente allo sport, possono riguardare il rapporto tra giovani e pratica sportiva, quali
l’interesse superiore del minore in tutte le decisioni che lo riguardano, la tutela – in particolare
se affidata a terzi – da ogni forma di violenza e di sfruttamento, il diritto all’istruzione, il
diritto al reinserimento sociale, il diritto al divertimento, al gioco ed al riposo (7).
ART. 6 - Cultura
La Cultura è il secondo pilastro dell’Olimpismo, una filosofia di vita mirata ad esaltare ed unire,
in un insieme equilibrato, le doti del corpo, dello spirito e della mente.
Carta di Intenti
Le Olimpiadi sono infatti la massima espressione della “cultura sportiva” che si basa sul valore
educativo dell’impegno e del buon esempio, sui principi etici della lealtà, della volontà e della
collaborazione, dello spirito di sacrificio (8).
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Il Comitato sarà impegnato costantemente nella diffusione della cultura sportiva, in termini sia di
promozione della conoscenza delle discipline e di avvicinamento alla pratica sportiva da parte dei
cittadini, sia di valorizzazione dell’approccio alla vita sociale caratterizzato dai valori dello sport.
A tal fine, verrà sviluppato sul territorio un Programma di Educazione Olimpica con l’obiettivo di
sensibilizzare ed avvicinare i giovani alla pratica sportiva e ai valori di rispetto, lealtà e tolleranza
di cui essa è portatrice.
Attraverso il coinvolgimento e la formazione di risorse locali nell’ambito dei numerosi gruppi di
volontari partecipanti alla realizzazione dei Giochi (9), verrà perseguita un’azione di “educazione
Carta di Intenti
allo sport” mirata a radicare nel territorio competenze e passioni sportive, nonché valori a
queste connessi.
Nell’ambito dell’organizzazione e dello svolgimento dei Giochi verrà valorizzato il patrimonio
culturale del territorio attraverso il rispetto e la salvaguardia del patrimonio storico ed artistico
(10) e la promozione dell’eredità culturale.
A questo fine verrà organizzato, negli anni che precedono i Giochi ed in concomitanza con essi,
un programma artistico e culturale, in collaborazione con gli enti e le istituzioni locali.
ART. 7 – Sostenibilità ed ambiente
L’Ambiente è riconosciuto dal CIO come terza componente fondamentale dell’Olimpismo, nella
consapevolezza che non c’è futuro per lo sviluppo sportivo se non si pongono i valori ambientali
al centro di ogni politica d’intervento.
L’intero processo di organizzazione dei Giochi dovrà garantire il massimo livello di tutela del
territorio e perseguire obiettivi di miglioramento ambientale, facendo propri i principi dello
sviluppo sostenibile e recependo l’Agenda 21 del Movimento Olimpico.
La progettazione e realizzazione delle opere sarà orientata a minimizzare gli impatti su tutte le
componenti ambientali: aria, acqua, suolo, risorse energetiche e naturali, biodiversità. A tal fine
saranno adottate tecnologie e soluzioni innovative e sostenibili, ed attuati interventi di
mitigazione e compensazione degli impatti. In collaborazione con le autorità locali sarà perseguito
l’obiettivo di migliorare il bilancio ambientale complessivo del territorio Olimpico, attraverso il
continuo monitoraggio delle attività svolte e l’impiego di indicatori condivisi e consolidati.
Il personale impegnato nell’organizzazione dei Giochi sarà adeguatamente formato e
sensibilizzato sui potenziali impatti ambientali dovuti al proprio comportamento. I prodotti,
materiali di consumo e servizi impiegati nella macchina organizzativa dovranno essere
selezionati in base alle prestazioni ambientali, mentre saranno promosse azioni verso gli
sponsor affinché adottino comportamenti orientati alla sostenibilità.
Sul territorio interessato dai Giochi saranno sviluppati, in sinergia con gli enti locali, programmi
ambientali di accompagnamento dell’evento Olimpico, con l’obiettivo di promuovere lo
sviluppo sostenibile delle aree anche al di là di febbraio 2006.
Infine, ampio risalto sarà dato all’educazione ambientale delle giovani popolazioni, poiché è dal
loro comportamento che dipenderà in gran parte il futuro ecologico delle nostre realtà
territoriali.
ART. 8 – Integrità e trasparenza
Va assunto come prioritario l’impegno al rispetto rigoroso dei principi e delle regole del Codice
Etico del CIO in materia di integrità (11).
A garanzia della effettività di tale assunto, va assicurato un livello elevato e continuativo di trasparenza
anche attraverso la predisposizione di idonei strumenti, nelle varie fasi realizzative dei Giochi.
Va inoltre garantita e promossa ovunque sia possibile la partecipazione dei cittadini, fermo
restando il principio della distinzione di ruoli, compiti e responsabilità.
In particolare va posta la massima attenzione alla gestione della grande mole di lavori che fino
al 2006 aumenterà l’occupazione in alcuni settori, specialmente nell’edilizia, e attirerà nel
territorio numerose piccole e medie imprese di ogni settore.
Occorre vigilare sul rischio che l’elevato giro d’affari possa stimolare la partecipazione di
persone e imprese che agiscano nell’illegalità cercando di trarre ingiusto profitto dalla
manipolazione dei flussi occupazionali, fra i quali l’immigrazione, spesso soggetta a
discriminazioni, trattamenti illegali, prevaricazioni.
Carta di Intenti
Integrità, trasparenza e partecipazione vanno intesi non come vincoli, ma piuttosto come
condizioni di efficacia ed efficienza, in quanto contribuiscono alla credibilità e autorevolezza
della complessa azione di “governance” da cui dipende il buon successo dei Giochi.
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Carta di Intenti
ART. 9 – Diffusione
Il Comitato attribuisce grande importanza alla diffusione – attraverso gli opportuni canali di
comunicazione – della presente Carta, in quanto solo da una ampia presa di coscienza di essa e
delle sue implicazioni da parte di tutti coloro che a vario titolo collaborano, partecipano,
gestiscono, organizzano, presiedono ai Giochi, essa potrà acquistare validità ed efficacia.
La diffusione della Carta e dei principi in essa contenuti potrà offrire un contributo alla crescita e
alla maturazione della comunità civile locale, nazionale ed internazionale. A tale scopo si ritiene
indispensabile un consistente lavoro di presentazione verso le scuole di ogni ordine e grado, le
associazioni giovanili e culturali, le società sportive, le associazioni che rappresentano i lavoratori
e le lavoratrici, le associazioni imprenditoriali, le organizzazioni non governative, i media.
Infine, attraverso la condivisione di questi principi, si potrà chiedere ed ottenere che le
Rappresentative Olimpiche si facciano carico di portare ai loro Governi nazionali il messaggio di
solidarietà e di fratellanza che il mondo dello sport invia alla comunità internazionale.
ART. 10 – Partecipazione
La presente Carta vuole costituire un importante elemento di raccordo, integrazione e
comunicazione con la Comunità cittadina, provinciale, regionale, nazionale e internazionale. Tutti
noi dobbiamo essere sempre più coscienti che ciò che succede oggi e che succederà da qui al 2006,
e nel 2006, a Torino non limita i suoi effetti a Torino, ma apre i suoi orizzonti al mondo intero.
Su questa Carta, infine, il Comitato chiede l’adesione convinta e il supporto fattivo degli enti
pubblici e privati a vario titolo coinvolti nei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.
ART. 11 – Applicabilità
I principi, i criteri e gli obiettivi che sono oggetto della presente Carta costituiscono
specificazione di norme ed indirizzi contenuti in atti generali (dichiarazioni, convenzioni, leggi,
patti e carte), che sono comunque applicabili nei casi non disciplinati o previsti dalla Carta stessa.
ART. 12 – Applicazione e controllo
Carta di Intenti
Entro sessanta giorni dall’approvazione della presente Carta, verranno definite idonee
procedure di attuazione e controllo.
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Note:
(1) Codice Etico del CIO, “E. Rapporti con gli Stati”, par. 1: «[…] lo spirito di umanitarismo, fratellanza e rispetto degli
individui, il quale ispira l’ideale Olimpico, esige che i governi dei paesi che devono ospitare i Giochi Olimpici
s’impegnino affinché i loro Stati rispettino scrupolosamente i principi fondamentali della Carta Olimpica e del
presente Codice».
(2) Codice Etico del CIO, “A. Dignità”, par. 3: «Non verrà tollerata alcuna pratica che provochi una qualsiasi forma di
danno fisico e mentale ai partecipanti. Sono severamente vietate tutte le pratiche dopanti a qualunque livello».
(3) Codice Etico del CIO, “A. Dignità”, ivi.
(4) Codice Etico del CIO, “E. Rapporti con gli Stati”, par. 3.
(5) Carta Olimpica, Principi Fondamentali, n. 6.
(6) Dichiarazione dei Diritti del Minore, art. 2, Nazioni Unite, 20/11/1959.
(7) Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, 1989, ratificata in 191 paesi (vedi anche Carta di Nizza, art. 32, 2° comma).
(8) Carta Olimpica, Principi Fondamentali, n. 2.
(9) Manuale CIO Sport e Ambiente, Capitolo 1, par. 1.4, Agenda 21 del Movimento Olimpico, Capitolo 3, par. 3.3.3.
(10) Manuale CIO Sport e Ambiente, Capitolo 1, par. 1.4, Agenda 21 del Movimento Olimpico, Capitolo 3, par. 3.2.2.
(11) Capo II, art.1-7.
Modalità applicative
Modalità applicative
1. Diffusione della Carta di Intenti e adesione
La Carta di Intenti verrà presentata per l’adesione ai partner pubblici e privati del TOROC.
L’adesione potrà prevedere l’associazione e/o il sostegno ad azioni positive come previsto al
punto 2.
La Carta verrà inoltre diffusa ai diversi interlocutori del TOROC sfruttando, per esempio, gli
incontri informativi previsti sul territorio e rivolti sia alla cittadinanza sia a specifiche categorie
di interlocutori, le eventuali manifestazioni di comunicazione e promozione, le presentazioni
agli sponsor, ecc.
2. Azioni positive
2.1. Azioni di comunicazione e sensibilizzazione
a) Presentazione della Carta di Intenti in sede europea e internazionale in occasione di incontri
specifici con Unione Europea, Consiglio d’Europa, ILO, UNDP, UNEP, UNESCO, UNICEF, FAO.
b) Organizzazione, in ambito locale, di un calendario di occasioni pubbliche di dibattito
con esperti, associazioni, testimonial, portatori di interesse, aziende “modello”, ecc.
c) Inclusione nell’ambito del Programma di Educazione Olimpica del TOROC, rivolto alla
popolazione scolastica e mirato a diffondere i valori Olimpici, di momenti di sensibilizzazione e
diffusione sui principi contenuti nella Carta di Intenti.
d) Diffusione della Carta di Intenti nel quadro di manifestazioni ed eventi dedicati allo sport.
e) Sostegno a iniziative mirate a dare visibilità verso l’esterno alla Carta e ai suoi principi,
utilizzando i principali strumenti di comunicazione del TOROC (sito Internet, newsletter
“Monitor 2006”, eventuali altre pubblicazioni specifiche).
f) Sostegno e promozione dell’educazione sportiva con particolare attenzione allo sport
indirizzato alle persone con disabilità ed alle realtà ad esso connesse, quale crescita sociale ed
eredità permanente del territorio.
2.2. Azioni pilota
a) Promozione, anche a livello europeo, di iniziative sperimentali di valorizzazione degli
elementi di responsabilità sociale, ambientale ed economica legati alla Carta di Intenti
(per esempio, sotto forma di scambio di esperienze e buone pratiche, azioni di formazione,
indagini, seminari e conferenze), in collaborazione con le istituzioni, le imprese, le parti sociali e
le organizzazioni non governative.
Carta di Intenti
b) Promozione di una politica ambientale TOROC finalizzata a assicurare attenzione e rispetto
per l’ambiente, sia durante la fase organizzativa dei Giochi Olimpici sia al termine dell’evento,
creando le premesse per uno sviluppo sostenibile dell’intera area e dei diversi settori di attività
interessati dal Programma Olimpico.
Le attività previste verranno organizzate sulla base di un sistema di gestione ambientale,
progettato e realizzato secondo la norma ISO 14001 e il Regolamento EMAS n° 761/2001
dell’Unione Europea.
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Modalità applicative
3. Strumenti di verifica e controllo
3.1. Bilancio Sociale, Bilancio Ambientale, Bilancio di Sostenibilità del
Programma Olimpico
Redazione di un bilancio sociale TOROC mirato a:
- definire un quadro trasparente delle prestazioni etiche e sociali del TOROC, in grado di
evidenziare gli effetti positivi e negativi nel corso ed al termine del Programma Olimpico;
- individuare modalità organizzative e/o strutturali volte a rendere più significative le ricadute
sociali positive sul territorio connesse alla realizzazione del Programma Olimpico;
- attivare un processo di comunicazione con gli interlocutori sociali;
- verificare il livello di attuazione dei principi della Carta di Intenti.
Per il perseguimento degli obiettivi sopra citati, il Bilancio Sociale sarà redatto in linea con le
best practice e gli standard internazionali esistenti: nello specifico le “Sustainability Reporting
Guidelines on Economic, Environmental and Social Performance” del Global Reporting Initiative
saranno lo standard di riferimento per il progetto (scelta sostenuta e caldeggiata dalla Division
of Technology, Industry and Economics dell’UNEP).
Inoltre, al termine del primo anno di messa in opera del Bilancio Sociale è prevista una
valutazione sull’opportunità e applicabilità ad un ente come il TOROC di ulteriori modalità di
verifica e certificazione.
Lo stesso standard di riferimento verrà adottato anche per la redazione del Bilancio Ambientale
TOROC, che dovrà permettere di leggere l’evoluzione del sistema ambientale interessato dal
Programma Olimpico, fornire un ausilio ai decisori TOROC e delle istituzioni pubbliche e
consentire di operare scelte che contribuiscano al raggiungimento dei risultati attesi.
A partire dal 2005 il TOROC redigerà un documento unico che titolerà Bilancio di Sostenibilità del
Programma Olimpico (“Sustainability Report”) dove confluiranno gli aspetti ambientali e socioeconomici trattati precedentemente nei due documenti distinti.
L’edizione del Bilancio di Sostenibilità che verrà distribuita durante i Giochi del 2006 conterrà,
inoltre, la trattazione degli aspetti ambientali e sociali del Programma Olimpico a partire dal
2002 e costituirà una sorta di “summa” del lavoro svolto fino ad allora.
3.2. Altri strumenti
Carta di Intenti
Allo scopo di assicurare trasparenza e verificabilità al processo di messa in opera della Carta di
Intenti, saranno inoltre promosse forme e modalità adeguate di partecipazione dei soggetti
istituzionali, sociali, economici, culturali interessati.
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