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Traduzione guidata
Legenda
Proposizione principale
Participio
Congiunzione
VERBO
Soggetto
// inizio di una nuova proposizione
La felicità (Etica Nicomachea, 1095 a-b)
E)peidh\ pa=sa gnw=sij kai\ proai/resij a)gaqou= tino\j o)re/getai //ti/ e)sti\n //ou(= le/gomen //th\n
politikh\n e)fi/esqai //kai\ ti/ to\ pa/ntwn a)kro/taton tw=n praktw=n a)gaqw=n. O)no/mati me\n ou)=n
sxedo\n u(po\ tw=n plei/stwn o(mologei=tai//: th\n ga\r eu)daimoni/an kai\ oi( polloi\ kai\ oi(
xari/entej le/gousin//, to\ d' eu)= zh=n kai\ to\ eu)= pra/ttein tau)to\n u(polamba/nousi tw=?
eu)daimonei=n//: peri\ de\ th=j eu)daimoni/aj, // ti/ e)stin, a)mfisbhtou=si// kai\ ou)x o(moi/wj oi(
polloi\ toi=j sofoi=j a)podido/asin. // Oi me\n ga\r tw=n e)nargw=n ti kai\ fanerw=n, oi(=on h(donh\n
h)\ plou=ton h)\ timh/n, //a)l
/ loi d' a)l
/ lo polla/kij de\ //kai\ o( au)to\j e(t
/ eron: nosh/saj me\n ga\r
u(gi/eian, //peno/menoj de\ plou=ton//: suneido/tej// d' e(autoi=j a)g
/ noian tou\j me/ga ti kai\ u(pe\r
au)tou\j le/gontaj qauma/zousin. (Aristotele)
1
PERIODO
•
E)peidh\ pa=sa gnw=sij kai\ proai/resij a)gaqou= tino\j o)re/getai //ti/ e)sti\n //ou(= le/gomen
//th\n politikh\n e)fi/esqai //kai\ ti/ to\ pa/ntwn a)kro/taton tw=n praktw=n a)gaqw=n
Il primo periodo inizia con una causale introdotta da epeidh , segue la principale che è una
interrogativa diretta e poi una relativa il cui verbo regge l’accusativo e l’infinito, e poi una
coordinata alla principale che è sempre un’interrogativa diretta con elissi del verbo estin.
•
E)peidh\
\ o)re/getai
eidh\ pa=sa gnw=sij kai\
kai\ proai/resij a)gaqou= tino\
tinoj
-Epeidh→ congiunzione causale temporale
-o)re/getai→ da o)re/gw, è una 3 persona singolare medio passiva indicativo presente. Controllare
se tale verbo vuole nella sua costruzione il genitivo dal momento che è preceduto da un genitivo
a)gaqou= tino\j) → o)re/gomai + genitivo = aspirare a, bramare a.
•
•
ti/ e)sti\
tin\ → proposizione principale = che cosa è
ou(= le/gomen
kai\
omen th\
thn\ politikh\
politikhn\ e)fi/esqai //kai
kai\ ti/ to\
to\ pa/ntwn a)kro/taton tw=n praktw=n
a)gaqw=n
-ou(= le/gomen→
→ proposizione relativa introdotta da un genitivo maschile richiesto dal verbo
dell’infinitiva retta da legomen,
legomen cioè e)fi/esqai(da efihmi tendere). Il dimostrativo antecedente
(tauta) al relativo ou è sottointeso .
.-kai\ ti/ to\ pa/ntwn a)kro/taton tw=n praktw=n a)gaqw=n→ coordinata all’interrogativa diretta con
ellissi del verbo estin
-to\ a)kro/taton→
→ aggettivo di grado superlativo (indicato dal suffisso –tatoj,-tath,-taton)
sostantivato = Il più alto. Regge il genitivo partitivo tw=n praktw=n a)gaqw=n
La traduzione quindi risulterà la seguente:
Dal momento che è amato ogni mezzo di conoscenza e la determinazione di ogni bene, che
cosa è ciò a cui diciamo che tende la politica e qual è il più alto di tutti i beni fra quelli
fattibili?
2 PERIODO
•
O)no/mati me\n ou)=n sxedo\n u(po\ tw=n plei/stwn o(mologei=tai//: th\n ga\r eu)daimoni/an kai\ oi(
polloi\ kai\ oi( xari/entej le/gousin//, to\ d' eu)= zh=n kai\ to\ eu)= pra/ttein tau)to\n
u(polamba/nousi tw=? eu)daimonei=n//:
•
O)no/mati me\
men\ ou)=n sxedo\
sxedon\ u(po\
o\ tw=n plei/
plei/stwn o(mologei=tai
-o(mologei=tai→
→ III persona singolare medio passiva dal verbo o(mologew= convengo, sono
d’accordo. Omolegew + tini = convengo su q.sa.
-O)no/mati→
→ dativo singolare da onoma, -toj= nome. E’ un dativo richiesto dal verbo della
proposizione o(mologei=tai.
La frase dopo il punto in alto spiega quale sia questo nome, come mostra la congiunzione gar.
•
th\
\ eu)daimoni/an kai\
thn\ ga\
gar
kai\ oi( polloi\
polloi\ kai\
ai\ oi( xari/entej le/gousin
-oi( xari/entej→
→ E’ un aggettivo sostantivato xarieij ,-eissa, -en = bello, sia in senso fisico che
morale . Il contesto naturalmente fa propendere per la seconda accezione di significato, quindi
significherà “persone colte”
•
to\ d' eu)= zh=n kai\
kai\ to\
to\ eu)= pra/ttein tau)to\
on\ u(polamba/nousi tw=? eu)daimonei=n:
-d’→
→ la particella indica una contrapposizione, quindi è necessario tradurla con una congiunzione
avversativa (= ma, invece)
-u(polamba/nousi→
→ III persona plurale presente indicativo, da upolambanw= ritenere. Tale verbo
regge un’ infinitiva con il verbo einai, che è sottointeso
-to d' eu)= zh=n kai\ to\ eu)= pra/ttein → infiniti sostantivati neutri accusativi soggetti dell’infinitiva retta da
upolambanousi.
-tau)to\n → crasi tra l’ articolo e auton= la stessa cosa
-tw=? eu)daimonei=n→ infinito sostantivato caso dativo = all’essere felice
•
peri\
peri\ de\
de\ th=j eu)daimoni/aj,
j, // ti/ e)stin,
tin, a)mfisbhtou=
fisbhtou=si // kai\
kai\ ou)x o(moi/wj oi( polloi\
polloi\ toi=j
sofoi=j a)podido/asin
-peri\ de\ th=j eu)daimoni/aj, ti/ e)stin, a)mfisbhtou=si→
→ sulla felicità, che cosa sia, sono in disaccordo.
☺ La traduzione non pone problemi, ma è particolare la struttura in cui l’interrogativa indiretta è
posta tra il complemento d’argomento e il verbo . A mio personale giudizio lascerei tale struttura
piuttosto che tradurre in una forma italiana più scorrevole tipo sono in disaccordo su cosa sia la
felicità.
a)podido/asin → III persona plurale presente indicativo da apodidomi
Traduzione:
Dunque (oun) dalla maggior parte c’è accordo sul nome: infatti sia il popolo (oi polloi) che
le persone colte la chiamano felicità, ma ritengono che il ben dire e il ben agire sia la stessa
cosa che essere felici; ma riguardo alla felicità, che cosa sia, sono in disaccordo e molti
non la pensano come (ugualmente) ai saggi.
3
PERIODO
•
Oi me\n ga\r tw=n e)nargw=n ti kai\ fanerw=n, oi(=on h(donh\n h)\ plou=ton h)\ timh/n, //a)l
/ loi d'
a)l
/ lo polla/kij de\ //kai\ o( au)to\j e(t
/ eron: nosh/saj me\n ga\r u(gi/eian, //peno/menoj de\
plou=ton//: suneido/tej// d' e(autoi=j a)g
/ noian tou\j me/ga ti kai\ u(pe\r au)tou\j le/gontaj
qauma/zousin.
In questo periodo dobbiamo tenere presente che l’autore ci sta spiegando che cosa è la felicità per
le varie categorie di persone, come mostrano le correlazione oi men, alloi de. Abbiamo qui un
esempio di ellissi di un’intera frase.
•
oi(\ me\
\ tw=n e)nargw=n ti kai\
/ loi d' a)l
/ lo
men\ ga\
gar
kai\ fanerw=n, oi(=on h(donh\
onhn\ h)\ plou=ton h)\ timh/n, a)l
polla/kij de\
\ e(t
/ eron → qui sarà sottointeso oi men gar [upolambanousi thn
de\ kai\
kai\ o( au)to\
oj
eudamonian einai] ti…..
-oion → in Aristotele vuol dire spessp ad esempio, come…
•
nosh/saj me\
\ u(gi/eian,
men\ ga\
gar
ian, peno/menoj de\
de\ plou=ton
-nosh/saj me\n ga\r u(gi/eian, peno/menoj de\ plou=ton → anche qui è sottointeso pensa che sia.
-nosh/saj.... peno/menoj→ participi congiunti , nominativo maschile singolare riferiti ad un soggetto
generico (qualcuno, un tale..). nosesaj è un participio aoristo sigmatico(come mostra la presenza
del suffisso –sa-)da noew, fenomeno è un participio presente da penomai
•
suneido/tej d' e(autoi=j a)g
/ noian tou\
\ me/ga ti kai\
\ au)tou\
\ le/gontaj qauma/zousin
touj
kai\ u(pe\er
ouj
-suneido/tej→participio perfetto (suneidwj, -uia, -oj) da sunoraw. E’ un participio congiunto al
soggetto sottointeso (alcuni). Come i precedenti si può tradurre come un gerundio.
-tou\j…le/gontaj→participio sostantivato da legw, accusativo plurale, caso richiesto dal verbo
qaumazw tina = ammiro qualcuno/mi stupisco di qsa.
A questo punto la traduzione sarà:
Alcuni infatti [ritengono che la felicità] sia qualcosa di visibile e appariscente, come ad
esempio il piacere o la ricchezza o l’onore, ma altri [la pensano] in altro modo, anzi spesso
la stessa persona (la intende)in altro modo; se è malato (essendo malato), [pensa che la
felicità corrisponda]alla salute, se è povero (essendo povero) [pensa che la felicità
corrisponda] alla ricchezza; essendo consapevoli della propria ignoranza (dell’ignoranza in
sé stesso) ammirano coloro che pronunciano discorsi elevati.