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25/7/2016
Differenziata, pronta la fase due Ecco dove finiscono i rifiuti - Live Sicilia
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LUNEDÌ 25 LUGLIO 2016 ­ AGGIORNATO ALLE 09:51
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PALERMO
Differenziata, pronta la fase due Ecco dove finiscono i rifiuti
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di Federica Virga
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Rifiuti differenziati (Foto d'archivio)
Che fine fanno e quanto "valgono" i rifiuti che i palermitani dovranno separare prima di
conferirli
PALERMO ­ E alla fine, i rifiuti
differenziati finiranno a Bellolampo?
La risposta a questa domanda è no.
Perché quello secondo cui tutti i
rifiuti raccolti con la differenziata
finirebbero comunque nella
discarica a due passi da Palermo,
chiaramente indifferenziati, è uno
dei falsi miti più radicati. Più
sbagliati. Almeno adesso, che la raccolta
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Differenziata, pronta la fase due Ecco dove finiscono i rifiuti - Live Sicilia
sbagliati. Almeno adesso, che la raccolta
differenziata prende piede a tappeto, da
nord a sud della città. Così, mentre gli
abitanti del capoluogo sono invitati a
dividere l’immondizia in diversi contenitori, tra carta, plastica, vetro e organico
aspettando il conferimento di squadre addette della Rap, il Comune spedisce tonnellate di
rifiuti da avviare a riciclo ai consorzi di filiera sparsi per l'isola.
Vetro, plastica, carta e cartone, legno, alluminio e acciaio, rifiuti organici e
persino i farmaci, vengono dapprima differenziati in abitazione, poi spediti alle
piattaforme per il riciclo. Ecco che Bellolampo come unica destinazione di rifiuti resta
una leggenda metropolitana. Perché avviare un percorso virtuoso di differenziata,
mandando tutto ai consorzi di smaltimento, per il Comune è un guadagno. Mentre per
ogni tonnellata di indifferenziata, infatti, è l'amministrazione a dover pagare, nel caso di
rifiuti differenziati sono le piattaforme stesse ad applicare delle tariffe che fruttano
soldi. In altre parole, ogni consorzio paga i rifiuti che riceve in base alla quantità e anche
alla qualità del rifiuto stesso.
Carta e cartone, imballaggi, inclusi i tetrapak, carta grafica, brochure, la carta
non sporca, e più in generale tutto il materiale cellulosico, ad esempio, viene
raccolto e trasportato nelle piattaforme Comieco per essere avviato a riciclo: una
azienda è la Si.Re.In, l’altra invece è la Palermo Recepuri, ed entrambe si trovano nel
capoluogo. Poca strada dunque per riciclare i due tipi di imballaggio di carta e cartone.
Due tipi per due prezzi. Perché la "selettiva" viene pagata 99,28 euro a tonnellata,
mentre la "congiunta" un po’ meno, esattamente 72,85. Quasi 100 euro per la carta,
circa 73 per il cartone. Ben remunerati certo, anche se non sono tra i rifiuti più pagati
della lista.
I più pagati della lista sono invece gli imballaggi in plastica, come bottiglie,
flaconi o vasetti. Quelli raccolti durante il porta a porta vengo trasportati alle
piattaforme della filiera Corepla, tra Termini Imerese, con la Rekogest come
impianto di riferimento, e Palermo. Nel capoluogo la destinazione ha l'indirizzo della
Palermo Recuperi, la stessa società a cui viene spedito anche il cartone. E quanto viene
pagata la plastica? Ben 303,88 euro a tonnellata. Il meno pagato, invece, è il legno
destinato al Rilegno, per appena 3,81 euro.
Destinazione Marsala, invece, per alluminio, acciaio e vetro. Lattine, bombolette,
scatolette, vaschette per alimenti in alluminio, vanno ai consorzi Cial. In primis
alla Sarco, nel marsalese, poi anche alla Rekogest di Termini Imerese e alla Palermo
Recuperi, in città. La tariffa si attesta intorno ai 130 euro a tonnellata, al contrario
dell'alluminio in convenzione che viene pagato fino a 451 euro. Per l'acciaio, invece, la
forbice di prezzo oscilla tra i 50 euro e i 99 euro. Mentre per il vetro si arriva a pagare
fino a 51,87 euro a tonnellata. Ed è proprio alla Sarco di Marsala che quest'ultimo, vera
novità del porta a porta del secondo turno della raccolta differenziata, arriva. Lì viene
selezionato, valorizzato e riciclato.
Scarti alimentari, sia domestici che di attività commerciali, tassativamente in
sacchi biodegradabili, infine, vengono portati alla piattaforma di compostaggio
di Marsala, la Sicilfert. E anche a Bellolampo, dove da poco è stato attivato l’impianto
Trattamento Meccanico Biologico (TMB) per la produzione di compost di qualità. A
differenza degli altri rifiuti, per l'organico non vengono corrisposte cifre, basta la
trasformazione in concime. Tutto il resto viene smistato altrove. Come gli abiti usati che
volano ad Andria, o le siringhe e i farmaci che sostano a Carini in attesa
dell'incenerimento. Gli ingombranti, tra mobili, elettrodomestici e oggetti d'elettronica,
invece vengono consegnati a ditte specializzate per il riciclo e il recupero. Ecco che, così,
la leggenda Bellolampo a poco a poco svanisce. http://livesicilia.it/2016/07/24/differenziata-pronta-la-fase-due-ecco-dove-finiscono-i-rifiuti_767657/
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