Progetto Hakuna Matata - Centro Orientamento Educativo

Transcript

Progetto Hakuna Matata - Centro Orientamento Educativo
Progetto Hakuna Matata
Progetto di educazione alla cittadinanza mondiale
anno scolastico 2014-2015
Destinatari:
 studenti delle Scuole Secondarie di primo e secondo grado
 alunni delle Scuole Primarie di primo e secondo grado
 alunni delle Scuole Materne
Si propone un progetto di educazione alla cittadinanza mondiale, che prende avvio
dalla conoscenza diretta di alcune scuole di Paesi africani e di altri Paesi del Sud del mondo:
un percorso di educazione alla cittadinanza mondiale, inserito nelle attività disciplinari o
interdisciplinari programmate nella scuola.
1. Chi siamo
Il Progetto Hakuna Matata viene proposto dall’Associazione COE - Centro Orientamento
Educativo: un'associazione che avvia e sostiene progetti di volontariato internazionale e opera in
Italia per la formazione di una nuova mentalità interculturale e per l’educazione alla cittadinanza
globale.
2. Le motivazioni: perché il progetto Hakuna Matata
Da anni ormai nelle scuole i docenti devono confrontarsi con i due fenomeni della
cosiddetta globalizzazione e dei flussi migratori su scala mondiale, fenomeni aggravati dalla
crisi economica e sociale, che coinvolge in modo sempre più drammatico soprattutto i giovani.
Gli eventi legati all’attualità, con la carica di ansia, di dubbio, di vera e propria paura, hanno
reso sempre più urgente la pianificazione di progetti validi per fornire ai ragazzi strumenti di
giudizio critico e di responsabilizzazione.
3. La specificità del progetto Hakuna Matata
 La conoscenza di situazioni scolastiche e sociali concrete, attraverso il contatto
diretto con volontari impegnati in progetti di cooperazione internazionale: il
progetto Hakuna Matata vuole stimolare negli studenti la riflessione, indurre a porsi
interrogativi, suscitare vera attenzione e partecipazione ai problemi dei coetanei, che
vivono in situazioni e contesti molto diversi dai nostri. Partendo dalla conoscenza di
situazioni e persone concrete, acquista maggiore efficacia anche lo studio delle
tematiche generali, riguardanti il rapporto tra paesi ricchi e paesi poveri.
 L’inserimento nella programmazione scolastica annuale: gli interventi del progetto
Hakuna Matata vengono adattati di volta in volta non solo all’età degli alunni, ma anche
alle esigenze educative trasversali e alle scelte didattiche per materia, attraverso un
accordo preliminare coi docenti.
 La responsabilizzazione: il progetto Hakuna Matata vuole offrire ai ragazzi dei vari
ordini di scuole (dalle materne alle superiori) l’occasione di sperimentare forme di
impegno solidale e di verificare la possibilità di contribuire in modo concreto, ma non
1
assistenziale, al miglioramento di situazioni di emarginazione e di povertà. I volontari
offrono alla scuola interventi a costo zero, ma chiedono a insegnanti e alunni l’impegno
a partecipare al progetto in modo attivo e a diffondere nella propria scuola la
conoscenza dell’attività svolta.
Il progetto Hakuna Matata vuole dare un incentivo alla formazione di
persone interessate ai problemi del mondo, informate, abituate alla ricerca
permanente delle cause e delle soluzioni.
Vuole suscitare un coinvolgimento anche di tipo emotivo, “fraterno” nei
confronti delle situazioni di vita quotidiana vissute dai bambini o ragazzi delle scuole del
Sud del mondo, con cui collaboriamo: la conoscenza diretta, sia pure tramite i volontari,
è uno stimolo straordinario a voler conoscere di più e soprattutto a volersi impegnare
nei limiti delle proprie capacità a migliorare le situazioni più problematiche del nostro
mondo.
4.
Gli obiettivi del “Progetto Hakuna Matata”






Fornire stimoli a riconoscere l’identità di altre culture, in un’ottica che superi le comuni
approssimazioni e gli stereotipi: le diversità (diversità culturali nell’ambito artistico,
letterario, musicale, politico, ecc, ma anche diversità nel vivere quotidiano) possono
diventare una risorsa educativa.
Far conoscere, apprezzare e valorizzare aspetti di patrimoni linguistici, letterari e
culturali diversi dal proprio: condividere favole, giochi, manifestazioni artistiche, opere
letterarie e film, melodie e ritmi, saperi tradizionali e attuali delle varie culture, per
sperimentare in concreto la complementarietà dei saperi e dei modelli culturali.
Aiutare a conoscere e a comprendere le problematiche delle popolazioni nei paesi
poveri del Sud del mondo, partendo dal contatto diretto con situazioni e persone
reali.
Fornire validi strumenti di giudizio critico, che permettano di acquisire coscienza
degli intrecci fra le cause dei problemi, di carattere economico, politico, sociale e
culturale e le responsabilità a livello internazionale dei paesi ricchi.
Sviluppare il desiderio di contribuire al miglioramento dei rapporti tra culture
diverse, superando paure e pregiudizi indotti dall’attualità.
Aiutare concretamente nel processo di autosviluppo (non necessariamente in senso
economico; un aiuto concreto è anche farsi portavoce dei problemi e delle esigenze
altrui) alcune scuole dei villaggi rurali del Sud del Mondo o dei ghetti delle grandi
città.
5. La nostra pedagogia
Non abbiamo certo la pretesa di una nostra teoria pedagogica, ma vogliamo proporre di
seguire, nell’attuazione del progetto, alcuni principi in cui crediamo:
a. Un incontro, un autentico rapporto fra persone è sempre il vero punto di
partenza di un processo di apprendimento e di formazione: per questo
proponiamo alle scuole italiane una conoscenza di scuole dell’Africa e dell’Asia,
tramite il contatto diretto con volontari impegnati in progetti di cooperazione.
b. Crediamo nella pedagogia attiva e nel lavoro di gruppo. Forse è banale, ma
sempre valido è l’aforisma: Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio
capisco.
2
c. L’apprendimento, anche di argomenti seri come la povertà o il sottosviluppo, deve
sempre essere fonte di “piacere”, nel senso che deve essere una attività, che
dia motivazione, consapevolezza di arricchimento, voglia di azione e di
cambiamento.
d. L’organizzazione attuale della scuola porta sempre di più a separare le discipline;
per noi questo è un danno a livello formativo. Un progetto di educazione alla
cittadinanza offre il vantaggio della interdisciplinarietà, gestita d’altra parte in
ogni scuola in modo realistico, autonomo e flessibile.
e. Una forma di interdisciplinarietà è la collaborazione fra gli organismi promotori
di progetti interculturali: il nostro progetto può incentivare la partecipazione
della scuola a progetti più ampi di educazione all’intercultura, alla mondialità, alla
pace, attuando un rapporto di collaborazione e di integrazione con altri progetti
strutturati, già in corso nella scuola o con altri proposti nell’ambito
dell’Associazione COE.
f. L’inserimento non solo formale del progetto all’interno del Piano dell’Offerta
Formativa (POF) e soprattutto delle programmazioni di classe e di materia;
ciò permette un percorso di educazione alla cittadinanza inserito nelle attività
disciplinari o interdisciplinari, della durata di almeno un anno, offrendo
evidenti vantaggi:
 il progetto non si sovrappone, ma si integra nei programmi
 il progetto prevede estrema flessibilità nella scelta dei contenuti, dei
metodi e dei tempi di attuazione, in rapporto alle esigenze e alla
programmazione della scuola.
6.
Le fasi operative del progetto






Presentazione del progetto da parte dei volontari dell’Associazione COE al
Collegio Docenti o al gruppo di insegnanti interessati alla proposta.
Incontro di programmazione coi docenti, che aderiscono al progetto.
Intervento dei volontari dell’Associazione COE nelle classi coinvolte: prima
presentazione del progetto, con illustrazione della/e scuola/e del Sud del mondo, a
cui l’Associazione COE offre sostegno e cooperazione.
Svolgimento delle prime attività finalizzate alla conoscenza dell’ambiente, fisico e
socio-antropico, in cui sono situate le scuole presentate dai volontari COE.
Per tutto l’anno scolastico, in modo flessibile, come programmato coi docenti,
continua il lavoro di conoscenza e approfondimento di alcune tematiche inserite
nella programmazione annuale interdisciplinare o per materia. Qualche esempio: il
problema “acqua”, l’alimentazione, problemi sanitari, problemi giovanili, il lavoro, la
tradizione orale, musica e teatro, il gioco, e così via.
Ogni argomento viene trattato in primo luogo in riferimento alla scuola e al villaggio
presentati: i ragazzi diventano così consapevoli dei problemi, che i loro coetanei
vivono quotidianamente. Partendo da tali esperienze concrete, si approfondisce la
tematica a livello mondiale.
Verifica comune (da parte dei docenti e degli allievi coi volontari) dei risultati,
anche per valutare la possibilità di replicare l’esperienza, affrontando nuove
tematiche.
3

Le classi coinvolte nel progetto si assumono l’impegno e la responsabilità di
svolgere un’iniziativa a favore degli amici della scuola del Sud del mondo: deve
essere un impegno concreto, che comporti un “lavoro”, e deve dare la certezza
ai ragazzi di svolgere un’attività davvero utile.
Le esperienze già svolte ci hanno dimostrato che l’impatto diretto con realtà quasi
inimmaginabili per gli studenti italiani stimola una sincera e attenta riflessione sul
rapporto tra paesi ricchi e paesi poveri e suscita il desiderio di trovare forme di
solidarietà diverse dall’elemosina, per contrastare situazioni di ingiustizia e di
sofferenza.
La scelta è affidata ai docenti; in ogni caso è opportuno che sia un’iniziativa di
comunicazione: il vero aiuto, che può dare una scuola in ambito di cooperazione
internazionale, si attua nell’estendere ad altri la conoscenza di valori e realtà
culturali lontane e nel sensibilizzare altri (genitori, altre classi…) ai problemi e alla
possibilità di migliorare il mondo.
Questo può essere realizzato, a titolo di esempio, mediante:
 allestimento di mostre e audiovisivi, rappresentazioni teatrali, “ricerche”
personali o di gruppo proposte in DVD, elaborazione e pubblicazione di testi
(favole, miti) della tradizione orale.
 organizzazione di laboratori artigianali, pubblicazione di giornalini,
allestimento di mercatini in occasione delle feste scolastiche, per
raccogliere fondi destinati a precisi piccoli interventi, soprattutto
all’acquisto di materiale didattico.
 stesura di una “tesina” da presentare agli esami finali di terza media o di un
ciclo secondario
 preparazione di materiale didattico, come disegni e giochi (memory, gioco
dell’oca, puzzle, ecc.) fabbricati dagli alunni, da inviare alle scuole gemellate
 raccolta di materiale didattico, come quaderni, dizionari, materiale di
cancelleria, materiale per i laboratori dei corsi di formazione professionale,
da inviare in Africa, Sudamerica o Asia.
Referenti per il Progetto Hakuna Matata:
Carlo e Gabriela Capello
[email protected]
tel: 0331 779774
3289447562
Anna ed Enrico Mainini
[email protected]
tel: 0331 222343 3396325789
COE Scuola ed educazione interculturale: educazione.coeweb.org
Pursumal Manuela - E-mail: [email protected]
4

Documenti analoghi

iscrizione e scheda medica

iscrizione e scheda medica Autorizzo mio/a figlio/a a partecipare a tutte le attività dell’Associazione Culturale Hakuna Matata Baby, sito in Viale Sacco e Vanzetti 38, 00155 Roma. Autorizzo gli operatori, ad accompagnare, i...

Dettagli

lettera per il comprensivo - circolo arci hakuna matata

lettera per il comprensivo - circolo arci hakuna matata l'attivazione di ciascun servizio o, nel caso di coloro che usufruivano del tempo misto, genitori che chiedevano conferma sulla motivazione economica per la scelta della nuova Cooperativa. Alla pub...

Dettagli

Curriculum - circolo arci hakuna matata

Curriculum - circolo arci hakuna matata • Attivazione di progetti di integrazione dell'area ludica della sede dell'Associazione con bambini Rom da febbraio 2015 • Da giugno 2015 “merende solidali all''isola” progetto a cadenza settimanal...

Dettagli