Monte Soprano

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Monte Soprano
9 DICEMBRE 2012
Monte Soprano
Madonna del Granato – Monte Soprano – Capaccio
(Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano)
PERCORSO CON QUOTE ALTIMETRICHE:
Edicola votiva Madonna del Granato c/o SP 13a per Capaccio (183), Monti di Capaccio
(355), Polveracchio (909), Monte Soprano (1087), Costa d’Elce (596), Capaccio (427)
Dislivello: 920 m in salita - 650 metri in discesa;
Durata: 6 ore (escluse le soste);
Difficoltà: E con un tratto iniziale E+
Lunghezza percorso = circa 12 km
Presenza di acqua : fontana alla partenza;
Equipaggiamento invernale
Direttori di escursione: Domenico Negro - Elmina Guazzo (320.0636537, 089.339025)
Condirettore: AE Luigi Monetti (089.2588255);
• Raduno: parcheggio negozio Brico (zona Orientale –Uscita Tangenziale Mariconda/Parco
Arbostella) ore 7,45, per chi proviene dal centro appuntamento autonomo alla 7,30 a Piazza della
Concordia;
• Ritrovo al punto di partenza all’edicola votiva all’inizio della strada per il Santuario della
Madonna del Granato ore 8,30 (via Sferracavallo),
L'escursione partirà all’inizio della strada che conduce al Santuario della Madonna del Granato nei
pressi di una fontana e di un edicola votiva dedicata alla Madonna. L’attacco del sentiero è nascosto dal
muretto stradale e dal guard – rail.
PERCORSO IN AUTO:
per chi proviene da Salerno: sulla SS18 prendere l’uscita “Capaccio – Roccadaspide” e proseguire in
direzione di Capaccio - lungo la SP13a - dopo vari tornanti si incrocia la strada che porta al Santuario;
L’escursione non prevede un circuito quindi: al ritrovo scendono i passeggeri, gli autisti portanto le
auto al centro di Capaccio distante circa 10’, da lì faranno ritorno solo le autovetture necessarie a
riportare gli autisti alla partenza;
DESCRIZIONE
Questa escursione ci porterà lungo la dorsale del Monte Soprano che rappresenta un vero e proprio
balcone sulla Piana del Sele, sulle coste cilentane e sulle montagne circostanti fino ai Monti Lattari.
I crinali ondulati e le spianate che incontreremo saranno spunto per momenti di informazione geologica
e geomorfologica sull’origine di questa montagna.
La traccia segue un percorso con forte pendenza a servizio di una condotta idrica ed i primi 150 metri
di dislivello sono resi difficoltosi dal detrito calcareo che si è accumulato, questo è il tratto E+.
L’erta percorsa ci porterà nei pressi del fabbricato dell’acquedotto, da questo punto si potrà iniziare a
godere del panorama circostante e sebbene ancora a quote modeste già sembrerà di essere molto più in
alto.
Con una breve deviazione ci potremo portare di fronte il versante settentrionale del Monte Calpazio
dove sono ubicati i resti di Capaccio Vecchio (sorto intorno al IX secolo ad opera degli abitanti di
Paestum col nome Caput Aquis in riferimento alla sorgente di Capo di Fiume), abitato raso al suolo
dalle truppe di Federico II in quanto feudo dei Sanseverino, una delle famiglie che partecipò alla
Congiura dei Baroni.
Dal borgo sono ancora visibili i ruderi del castello, ristrutturato nel periodo angioino ed utilizzato come
prigione.
Tornando sui nostri passi, dopo aver passato una pineta continueremo la salita seguendo alcuni segnali
bianchi e rossi.
Il sentiero in questo tratto sale con pendenza mai eccessiva passando su rocce e sottobosco, in alcuni
punti si potrà godere sia di un bel panorama sul castello e la piana retrostante sia di profondi valloni e
ripide pareti calcaree simili a quelle degli Alburni.
Giunti intorno alla quota di circa 700 metri ci troveremo di fronte una bella spianata leggermente
ondulata che ci permetterà di recuperare dalla salita iniziale.
Il sentiero si inoltra in bosco di lecci con alcuni esemplari di erica, da cui usciremo lungo il crinale che
porta al Polveracchio (909 metri).
Da questo punto saremo sopra il centro abitato di Capaccio ed avremo di fronte la collina calcarea di
“Monte Sottano” ed il borgo di Trentinara.
Procederemo, quindi, alla volta della cima del Monte Soprano lungo un percorso su rocce e scarsa
vegetazione poiché lungo questa dorsale il vento è il padrone assoluto ed anche in piena estate è sempre
presente e fresco!
Il Monte Soprano non ha una vera e propria cima ma un punto più elevato di cresta (1087) che scende
verso il Valico di Vesole.
Dopo la sosta, prenderemo la via verso l’abitato di Capaccio.
Il sentiero del ritorno in parte segue quello dell’andata, se ne discosta quando, usciti dal bosco di lecci,
si prenderà una traccia verso SE che ci porterà quasi a planare verso il paese avendo modo di osservarlo
dall’alto. Giunti all’arrivo ritroveremo le macchine lasciate e dopo esserci cambiati potremo fare un
giro dentro il centro storico di Capaccio dove sono presenti alcuni palazzi nobiliari molto belli,
giungendo infine alla villa comunale con un belvedere sul mare e la piana del Sele.
Figura 1: Il castello di Capaccio con la Piana del Sele come sfondo
Figura 2: la dorsale di Monte Soprano verso il Vesole