Caso “Tetra Pack S.p.a.” etra Pack S.p.a.”
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Caso “Tetra Pack S.p.a.” etra Pack S.p.a.”
exercises & case studies On line MBA Caso “T etra Pack S.p.a.” “Tetra Maurizio Sobrero - Andrea Zanoni L’ing. Gianni Bianchi lavorava da quasi venti anni alla Tetra Brik ed aveva visto lo stabilimento di Modena crescere sia dimensionalmente, sia in termini di importanza per il gruppo svedese. Lui stesso aveva nel corso di questi anni ricoperto posizioni di sempre maggiore responsabilità nel gruppo, sviluppando una serie di relazioni personali con diversi colleghi delle altre sedi. Negli ultimi 3 anni, poi, in seguito all’avvio del progetto System Suppliers per la sede di Modena aveva avuto modo di lavorare come punto di riferimento non solo interno, ma anche dei fornitori, che erano il vero fulcro del nuovo progetto. Dopo circa tre anni, tuttavia, era ora di fare qualche bilancio del progetto e la riunione in Svezia che stava preparando sembrava essere una buona occasione. L’azienda La Tetra Brik Packaging Systems S.p.A. è una delle fabbriche per il montaggio macchine automatiche del gruppo Tetra Pak. La sede di Modena, aperta nel 1980, fa parte di una unità che comprende anche uno stabilimento di produzione dello stesso prodotto (la Tetra Brik Packaging Systems AB con sede a Lund in Svezia), una entità legale separata dedicata alla R&S e una piccola filiale con sede in Russia che si occupa della produzione di un vecchio modello di macchina. La sua attività consiste nell’assemblaggio di gruppi, preassemblati all’esterno presso i fornitori, di collaudo completo della macchina, di smontaggio e di spedizione al cliente. Il 66 prodotto finale che esce da una macchina Tetra Pak è rappresentato da un "pacchetto di carta plastificata", confezionato in processo continuo, per soddisfare al massimo le esigenze di igienicità e economicità dei clienti dell’azienda (fig. 1). L’attività del gruppo inizia nel 1951 a Lund in Svezia, dove i due fondatori Ruben Rausing e Erik Wallenberg presentarono la prima macchina automatica per il confezionamento del latte nel classico tetraedro in cartoni. Il procedimento di imballaggio che ancora oggi rappresenta il principio ispiratore delle nuove macchine è abbastanza semplice e si basa sull’idea di plasmare strutture tubolari partendo da un rotolo di carta rivestito di plastica, riempirle con il liquido utilizzato e sigillarle al di sotto del liquido. Il procedimento è continuo e si svolge all’interno di una unica macchina che svolge l’intero ciclo e nella quale vengono convogliati sia la carta plastificata sia il liquido da confezionare. Inizialmente l’attività si focalizza su macchine per il confezionamento di latte e suoi derivati liquidi, come la panna per cucina, ampliando la gamma di macchine offerte che negli anni ’60 consentono di presentare al cliente macchine per il confezionamento in pacchetti da 25, 100, 200, 300, 500 e 1000 ml. Negli anni ’60 comincia l’espansione sui mercati esteri, inizialmente attraverso accodi di fornitura per grossi clienti industriali e successivamente attraverso l’apertura di filiali produttive tra le quali lo stabilimento aperto nel 1965 a Rubiera in provincia di Reggio Emilia. Il costante aumento del consumo del latte exercises & case studies On line MBA exercises & case studies Figura 1. Le confezioni Tetra Pack: Tetra Classic, Tetra Brick, Tetra Rex, Tetra Top. confezionato garantisce all’azienda una domanda sempre maggiore per i propri prodotti, fino a raggiungere nel 1971 una capacità produttiva venduta ed installata nel mondo pari a 10 miliardi di confezioni l’anno. Negli anni settanta la tipologia di prodotti confezionati dalle macchine Tetra Pak si estende ai succhi di frutta ed apre così un nuovo mercato di enormi potenzialità, per il quale diventa necessario effettuare specifici investimenti in ricerca e sviluppo per soddisfare diverse esigenze di confezionamento, distribuzione e utilizzo della confezione. Vengono quindi create exercises & case studies varianti per utilizzare diversi sistemi di apertura e si modificano le caratteristiche di forma delle confezioni realizzabili. Negli anni ’80, dopo la morte di uno dei fondatori il gruppo, che è già presente a livello mondiale accentua la propria organizzazione in product companies e market companies. Le prime sono responsabili della progettazione, sviluppo, produzione e assemblaggio di diverse tipologie di macchine attraverso uno o più stabilimenti localizzati in diverse parti d’Europa e del mondo. Le seconde devono curare direttamente il rapporto con il cliente 67 exercises & case studies On line MBA dall’installazione e montaggio della macchina, all’addestramento del personale e all’assistenza post-vendita. Nel 1985 il totale delle confezioni realizzate con macchine Tetra Pack raggiunge i 37 miliardi di unità, il 65% delle quali realizzate con sistemi di confezionamento asettici. Nel 1987, con l’entrata nel mercato cinese, taiwanese e delle isole Fiji sono 100 i paesi nei quali sono presenti macchinari Tetra Pack. Nel 1991, dopo l’acquisizione della AlfaLaval, specializzata nella produzione di macchinari e impianti per l’industria alimentare, il gruppo procede ad una integrazione ad ampio spettro lungo la catena di produzione del latte. Questa scelta riflette una risposta concreta alla capacità di fornire una catena completa, dal prodotto al servizio collegato, con un’esigenza di forti e costanti investimenti in R&S. Al termine di questa operazione, il gruppo fornisce 123 mercati, ha un fatturato di circa 12.000 miliardi, con 17.000 dipendenti strutturati in 52 società commerciali, 50 centri di assistenza, 45 fabbriche di trasformazione del materiale per confezioni e 4 fabbriche per il montaggio delle macchine. Il ruolo della fornitura Da sempre la Tetra Brik di Modena ha sviluppato le proprie competenze attorno al concetto di subfornitura integrata, approvvigionandosi sull’esterno per circa l’80% del valore aggiunto del prodotto e mantenendo al proprio interno le attività di assemblaggio e testing della macchina. Il ciclo interno è caratterizzato dall’arrivo dei 7 sottosistemi principali e della componentistica speciale, come per esempio scale e tubazioni in acciaio inox. Il materiale approvvigionato viene indirizzato a stazioni di assemblaggio dedicate per singola macchina (fig. 2). Una volta completato l’assemblaggio, le macchine 68 Figura 2. vengono poi trasferite alle stazioni di prova, che rappresentano la fase più lunga del ciclo, al termine della quale vengono trasferite alle stazioni di smontaggio per la preparazione alla spedizione finale. Il montaggio e l’installazione presso il cliente finale sarà poi cura delle diverse market companies, che oltre a gestire il mercato in termini squisitamente commerciali rappresentano il punto di riferimento per ogni intervento tecnico, di addestramento del personale del cliente e di assistenza postvendita. exercises & case studies On line MBA Il lancio del progetto System Supplier La centralità del rapporto di fornitura per il raggiungimento degli obiettivi strategici del gruppo e la necessità di un suo adeguamento alle evoluzioni delle caratteristiche del mercato si pongono come un elemento di costante attenzione attraverso una continua messa a punto e revisione di strumenti operativi di valutazione e selezione dei fornitori. L’esigenza di lavorare verso una razionalizzazione del parco fornitori per favorire un investimento più diretto in legami più stretti con fornitori qualificati exercises & case studies viene avanzata in modo formale nel 1994 a livello di Corporate. La richiesta del mercato di una sempre maggiore capacità di innovare e di un accorciamento dei tempi di sviluppo e realizzazione prodotto si ritiene che impongano una riorganizzazione dell’intera catena del valore, investendo in relazioni con l’esterno che puntino all’autonomia, alla specializzazione e alla modularità. Il progetto viene ufficializzato attraverso la creazione di uno Steering Committee a livello di Corporate che serva a legittimare la rilevanza di questo obiettivo per l’intero gruppo attraverso il coinvolgimento delle principali cariche aziendali. All’interno di questo comitato viene individuato un Project Leader di gruppo che diventa il punto di riferimento operativo per i diversi responsabili di progetto. Questi ultimi rappresentano il punto di contatto diretto con le specifiche realtà geografiche e produttive e insieme formano il gruppo di progetto incaricato di seguire ed implementare le diverse azioni che di volta in volta sono ritenute necessarie. Questa definizione organizzativa del progetto avviene nell’autunno del 1994. In quel periodo, alla Tetra Brik di Modena era già stato lanciato un progetto su scala più limitata volto al coinvolgimento di un gruppo selezionato di fornitori, sfruttando l’opportunità offerta in questo senso da alcuni fondi regionali a disposizione di imprese impegnate in attività di riqualificazione della fornitura. Grazie a questa iniziativa già dal Novembre del 1994 erano incominciate attività di sensibilizzazione e formazione di un gruppo di 12 fornitori. In qualche misura, quindi, Tetra Brik di Modena diventa un punto di riferimento importante nel progetto per l’intero gruppo. Gli obiettivi generali del progetto vengono individuati nell’accorciamento dei tempi di sviluppo e di realizzazione del prodotto, aumento dell’efficienza dell’intera catena produttiva e miglioramento della qualità 69 exercises & case studies Questa strategia produttiva all’inizio degli anni ’90 aveva portato il gruppo a dover gestire un elevato numero di rapporti di fornitura che coinvolgevano circa 3000 aziende, a livello di gruppo, e circa 500 aziende per quanto riguardava Tetra Brik. In questo parco fornitori, circa l’80% era utilizzato per approvvigionarsi di componenti standard e il 20% di componenti o sistemi su disegno. Solo alcuni componenti ritenuti particolarmente critici per il funzionamento della macchina, che derivavano direttamente da attività di R&S, venivano mantenuti all’interno anche come produzione. La logica utilizzata in questo caso era più spostata su una valutazione di tipo tecnico-funzionale che strettamente economico. Un componente chiave in questo senso, per esempio, sono gli induttori per la saldatura a caldo, che intervengono nella fase finale del processo di impacchettamento, dopo che il liquido è stato inserito nella confezione. Il costo del componente è di appena 100.000 lire su un valore della macchina di circa 500 milioni. La funzione svolta, tuttavia, pone questo componente al centro del cuore tecnologico della macchina e del meccanismo di funzionamento sviluppato nel corso degli anni all’interno del gruppo. exercises & case studies On line MBA Figura 3. complessiva del prodotto e del processo. Per raggiungerli si identificano alcuni passaggi chiave da perseguire, puntando a rapporti con un numero minore di fornitori di prodotti tecnologicamente qualificati, 70 che abbiano capacità di sviluppo e produttive specifiche ed anche un profilo economico-gestionale allineato con la visione del mercato della Tetra Pack. Il progetto viene quindi articolato in 5 fasi (fig. 3). exercises & case studies On line MBA exercises & case studies Figura 4. La prima fase ha una valenza interna di diffusione del progetto e dei suoi presupposti per il coinvolgimento delle diverse aree. La seconda fase prevede un’attività formativa da svolgersi sui principali fornitori. La terza fase viene finalizzata alla valutazione dei singoli fornitori, come base per l’individuazione delle aree di miglioramento su cui concentrare l’attenzione nella quarta fase. La quinta fase viene a questo stadio di definizione del progetto dedicata ad azioni di follow-up ed ulteriore coinvolgimento e serve come messaggio esplicito sulla continuità di questa azione di collaborazione con la fornitura come elemento caratterizzante le future strategie del gruppo. In tutto il progetto, dunque, il gruppo e le singole aziende diventano un elemento di coordinamento centrale per il coinvolgimento progressivo delle diverse realtà esterne. che diventano la base organizzativa interna per l’implementazione del progetto. In primo luogo si distinguono i fornitori integrati e i fornitori specialisti (fig. 4). Ai fornitori integrati, impegnati su obiettivi di medio-lungo termine, vengono delegate la piena responsabilità della pianificazione, approvvigionamento, costruzione, montaggio, collaudo, prova e consegna a programma di sistemi di macchina completi. Ad essi è inoltre richiesto uno scambio ed una partecipazione diretta ad attività di co-design e sviluppo. I fornitori specialisti, invece, si pongono come particolarmente competenti in aree tecnologiche specifiche, competitivi sui costi e adeguati sotto il profilo qualitativo del prodotto e del processo a rappresentare Figura 5. L’evoluzione del progetto In parallelo all’attività di formazione che occupa in termini temporali circa un anno, dalla fine del 1994 alla fine del 1995, vengono messi a fuoco alcuni concetti guida exercises & case studies 71 exercises & case studies On line MBA Figura 6. un punto di riferimento per approvvigionare i fornitori integrati. Con un’altra dizione vengono anche individuati i primi come System Suppliers e i secondi come Family Suppliers. Il terzo gruppo di fornitori viene individuato nei fornitori di parti o componenti standard (Component Suppliers). Con questo nuovo sistema di classificazione un System Supplier diventa per esempio il fornitore del corpo macchina (cfr. fig. 2), un Family Supplier chi produce tuberia e lamierame, in una struttura di approvvigionamento nella quale i diversi System devono fare riferimento ai diversi Family e ai diversi Component Specialists in una logica a cascata (fig. 5). Sulla base di queste linee guida alla Tetra Brik si comincia a lavorare sul primo livello di fornitura, cioè i fornitori integrati o System Suppliers, concentrandosi inizialmente sulla presentazione del progetto e sull’utilizzo sistematico di occasioni formative a valenza più generale come momento 72 di incontro per l’allineamento delle aspettative e come investimento specifico per la creazione di un rapporto più stretto finalizzato alla costruzione di fiducia tra le diverse parti coinvolte. Successivamente viene svolta un’azione approfondita di valutazione delle diverse caratteristiche tecniche e gestionali dei singoli fornitori. A questo proposito vengono predisposti una serie di moduli di rilevazione per consentire una certa omogeneità di comportamento a livello dell’intero gruppo, finalizzati da un lato ad una valutazione del singolo fornitore, dall’altro alla sua comparazione con potenziali fonti alternative nell’ambito della stessa base di competenze tecniche. Una prima valutazione viene dunque fornita sulle singole fasi del processo di realizzazione del prodotto (figg. 6 e 8), identificando le specifiche tecnologiche che caratterizzano il fornitore (ex. costruzioni saldate, meccanica da lavorazione fine, exercises & case studies On line MBA exercises & case studies Figura 7. cabine elettriche etc.). Successivamente si costruisce un profilo complessivo delle fonti di approvvigionamento disponibili sulle singole aree tecnologiche che consenta una valutazione delle alternative e exercises & case studies l’individuazione di aree di miglioramento non solo relativamente alla singola fonte di approvvigionamento, ma più in generale sull’intero ambito tecnico in esame (figg. 7 e 9). 73 exercises & case studies On line MBA Figura 8. Questo processo presenta nel suo svolgimento una serie di ostacoli legati alla delicatezza del ruolo del valutatore e alla necessità di lavorare in un’ottica propositiva e non semplicemente sanzionatoria. Per queste ragioni il processo si sviluppa molto gradualmente e si decide di investire costantemente in attività strutturate di comunicazione e formazione che servano anche per facilitare lo sviluppo di relazioni interpersonali tra i soggetti coinvolti. Contemporaneamente si stabilisce all’interno della Tetra Brik un team di supporto, composto da un rappresentante di ogni funzione aziendale (Disegno, Tecnologia per disegno, Sistemi informatici, Acquisti R&D, Pianificazione materiali, Acquisti produzione, Tecnologia di processo, Assicurazione qualità) con il compito di porsi a disposizione dei fornitori per ogni necessità che dovesse emergere nel corso del rap- 74 porto, dal momento della progettazione a quello della realizzazione. Le prime verifiche Gli obiettivi iniziali di riduzione dei tempi di sviluppo prodotto, riduzione del leadtime e razionalizzazione del parco fornitori offrivano l’opportunità di una verifica di elementi concreti dell’avanzamento del progetto. A circa 3 anni dal lancio del progetto si voleva infatti cominciare a fare un primo bilancio delle diverse iniziative attivate per evidenziare lo stato di avanzamento rispetto agli obiettivi iniziali ed eventuali aree sulle quali focalizzare l’attenzione per riuscire ad ottenere ulteriori miglioramenti. A questo scopo un primo elemento da analizzare era legato agli effetti dei exercises & case studies On line MBA exercises & case studies Figura 9. cambiamenti nella modalità di sviluppo prodotto in termini di tempi impiegati nell’attività. In passato il prodotto veniva identificato in un "product brief" (specifica exercises & case studies di prodotto) sulla base del feed-back commerciale ottenuto dalle market companies. L’Ufficio Tecnico realizzava la soluzione progettuale per soddisfare la 75 exercises & case studies On line MBA Figura 10. funzione richiesta ponendo scarsa attenzione alla producibilità delle soluzioni individuate, che venivano rimesse in discussione dai fornitori in quanto giudicate non realizzabili, troppo costose o non ottimizzate rispetto alle esigenze produttive. L’obiettivo prioritario era stato dunque quello di ridefinire il processo per coinvolgere i fornitori sin dalle prime fasi di disegno, per tenere conto delle esigenze anche del manufacturing e degli obiettivi di cost effectiveness. Il progetto TBA/19 aveva offerto una prima opportunità di confronto in questo senso, con la definizione di un team di progetto interno interfunzionale composto da 4 persone, allargato a 12 fornitori che avevano partecipato direttamente con uno o più progettisti, realizzando così un team misto Tetra Brik-Fornitori che aveva lavorato per la realizzazione della nuova macchina. I risultati che si erano raggiunti davano alcuni segnali incoraggianti per il futuro (fig. 10), in quanto si era ottenuto un 76 accorciamento dei tempi previsti ed una riduzione significativa del costo del prodotto che per alcuni gruppi è stata pari a circa il 35% con un ritorno dell’investimento dell’attività di design e progettazione quantificabile in circa un mese di produzione. Per quanto riguardava il lead time di produzione l’obiettivo era di accorciarlo da un 20 a 12 settimane. In particolare, questo significava intervenire sull’intero ciclo di ordinazione, realizzazione e spedizione presso il cliente finale. Data l’organizzazione produttiva, lo spazio per il recupero di efficienza sul lead-time era in realtà concentrato prima sull’attività di realizzazione delle diverse parti presso i fornitori e solo successivamente sulle attività di assemblaggio e spedizione svolte internamente a Tetra Brik. Gli interventi progettati, tuttavia, sembravano andare nella direzione giusta, con i dati più recenti che mostravano un lead-time pari a 14 settimane, di cui 8 relaexercises & case studies On line MBA erano molte altre aree nelle quali si doveva ancora migliorare. In primo luogo bisognava riuscire a realizzare ancora maggiori sinergie in termini di design e progettazione, sviluppando specifiche competenze nei fornitori su come si lavorava all’interno di Tetra Brik. Bisognava realizzare un’integrazione più efficace con Lund e lavorare su protocolli informatici di trasferimento dati. L’area degli accordi di tipo legale, infine, era sempre un elemento di preoccupazione. Oltre a tutto ciò, poi, gli si poneva il problema di individuare altri indicatori che potessero essere tenuti sotto controllo per realizzare un monitoraggio costante della struttura che era stata messa a punto. Domande didattiche 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. La prossima riunione Scorrendo gli ultimi dati gli sembrava che vi fossero numerose ragioni per essere soddisfatti degli sforzi fatti fino a quel momento. Sapeva bene, tuttavia, che vi exercises & case studies 9. Quali sono gli obiettivi del progetto? Quali sono i principi fondamentali che lo ispirano? Quali sono i passi attraverso cui si articola? Date le caratteristiche di Tetrapack e dei suoi fornitori, quali sono secondo te e le principali linee di intervento con i fornitori? Quali sono, a tuo parere, le maggiori difficoltà che Tetrapack deve affrontare per raggiungere i risultati che si prefigge? Quali sono secondo te i punti deboli ed i punti forti del nuovo assetto organizzativo? Il nuovo disegno organizzativo ti pare preferibile rispetto alla situazione di partenza? Quali fra i principi applicati da Tetrapack sono strettamente connessi alle caratteristiche di questa azienda, e non sono quindi applicabili ad altre realtà produttive? Che sistema di indicatori proporresti per valutare i risultati raggiunti? 77 exercises & case studies tive all’attività produttiva dei fornitori e 6 per quanto riguarda la Tetra Brik. Tutto questo lavorando insieme ai fornitori per applicare appieno il concetto di justin-time e lavorare sull’intera catena con tassi di rotazione delle scorte molto elevati, per evitare di scaricare a valle eventuali buffer di scorta per affrontare il problema dell’elasticità’ produttiva. In termini di razionalizzazione del parco fornitura lo sforzo fatto negli ultimi anni aveva portato a livello di gruppo alla riduzione del numero totale di fornitori a 500. A livello di Tetra Brik questa razionalizzazione aveva portato a realizzare l’80% del costo d’acquisto con circa 10 fornitori, il 90% con circa 20, e un parco fornitori complessivo per le parti a disegno pari a circa 35 unità. Questa riduzione andava considerata anche relativamente alle implicazioni interne al mercato di fornitura, dal momento che ricomprendeva sia i fornitori con i quali l’impresa aveva rapporti diretti, sia quelli che erano definiti qualificati, e dunque raccomandati dall’impresa stessa, ma che fornivano a loro volta dei System o dei Family Suppliers. Il progetto di formazione per i fornitori italiani all’aprile del 1997 aveva coinvolto 20 imprese, con la partecipazione di 100 persone di cui 26 a corsi di design e progettazione. Dieci fornitori avevano già raggiunto la certificazione ISO 9000. Tutti i fornitori coinvolti nel processo avevano elaborato un proprio programma di sviluppo proiettato su di un piano temporale di 1-3 anni per evolvere secondo il nuovo ruolo individuato.