Gaillac - Terraviva

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Gaillac - Terraviva
Gaillac
Tra Albi e Tolosa il vigneto di Gaillac è uno dei più originali di tutta la Francia.
Cominciarono i Romani poco più di 2000 anni fa, poi risultano numerose tracce storiche di presenza
vinicola attraverso i secoli. C’è una biodiversità stupefacente, il suolo calcareo è perfetto per rare
varietà bianche, mentre la parte ghiaiosa è riservata a quelle rosse.
Il Mauzac è un modello di versatilità: sicuramente il progenitore dello Champagne come dimostrano
gli scritti del poeta provenzale Auger Gaillard magnificanti il metodo rurale o “gaillacoise” ben prima
dell’avvento di Dom Pérignon.
Oltre che in bolle, può essere vinificato in verde (secchissimo), semidolce, dolce e perfino con
l’utilizzo “sotto velo”, come nel Vin Jaune. È delicatamente profumato con sfumature di mele e di
pere che sottolineano un retrogusto gessoso. L’altra maggiore varietà è il ” len de l’el” che in
occitano significa “lontano dall’occhio”.
Varietà autoctone tra i rossi sono il Duras e il Braucol (detto anche Fer) che di solito vengono
abbinati alle varietà bordolesi arrivate abbastanza in forze anche da queste parti.
Domaine de Plageoles – (Cahuzac-sur-Vere)
Gaillac
22 ha per 90.000 bottiglie.
I Plageoles, pionieri della difesa dei valori territoriali, continuano a
produrre, al di là delle mode e dei sentieri battuti, dei vini dalla forte
personalità grazie agli autoctoni locali ed alle tecniche di
vinificazione ancestrale. Il tutto senza perdere di vista la purezza e la
linearità, stando alla larga dagli stereotipi.
La loro personale ricerca li spinge ad aggiungere altri vitigni dimenticati come l’Ondenc (con aromi
di prugna e di Seringat), il Mauzac Vert (mela e tiglio), il misterioso Verdanel, il rarissimo Mauzac Noir,
il fiero Prunelart (susine, liquirizia e spezie) e il Muscadelle, che surmaturo sarà tassativo abbinare al
foie gras. Ritornando al classico, sono da sottolineare il Cassis quasi mentolato del Braucol, la
generosità con sottofondo di more schiacciate del Duras e la setosità armonica accompagnata da
tannini dolci dello Syrah.
Il Mauzac Roux ha aromi di verbena e tiglio e un seducente gusto di miele selvatico. Oltre al fine
pasto può essere proposto all’aperitivo su tartine di Foie Gras, così come l’Ondenc Doux.
Due parole per chiudere con il superbo Loin de l’æil : miele, tiglio, pera più quel tocco esotico che
gli dà un carattere inimitabile…… segreto piacere per i Gourmets al tempo della globalizzazione.
Gaillac Mauzac Nature 2010
Gaillac l’Ondenc 2011
VDF Le Verdanel 2011
Gaillac Blanc Mauzac Vert 2010
Le Vin de Voile 2000
Gaillac Mauzac Noir 2012
Gaillac Le Braucol 2012
Gaillac Le Syrah 2012
Gaillac Le Duras 2010
Gaillac Le Prunelart
Gaillac Doux Le Mauzac Roux 2011
Gaillac Doux L’Ondenc 2011
Gaillac Doux Le Loin de l’Œil 2011
Gaillac Doux La Muscadelle 2010
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Le méthode Gaillacoise
Bernard lo ha ripreso da 10 anni. Suo nonno non faceva che quello
oltre ad un po’ di vino sotto velo. Come suo padre ha continuato
con i vecchi filtri a manica che ormai si vedono solo da queste parti.
Un tessuto sottile e vaporoso che lascia filtrare dolcemente il vino per
gravità fino a che restano 30g di zucchero. Dopo, lo si lascia
tranquillo al freddo dell’inverno. Con la primavera la fermentazione
torna spontaneamente.
I lieviti si svegliano in contemporanea con la vigna e viene deciso di
lasciarlo “petiller” dolcemente fino all’autunno. A questo punto è
pronto. Leggero e raffinato sarà il vino per tutte le occasioni, oltre ad
accompagnare deliziosamente la pasticceria.