gossip - Pecksniff
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Organo di stampa di : Last issues on Recycled catalogue: recycled.altervista.org – merendina.isfun.net – www.recycledmusic.tk – merendina.splinder.com – www.myspace.com/recycledmusic - www.mogulus.com/recycledtv Numero 27 – Maggio 2009 Ci siete cascati eh? Alcuni ci avevano già scoperto, altri non ci hanno probabilmente minimamente presi in considerazione (c’è stato anche qualcuno che si è fatto rimuovere dalla nostra SPAM-LIST ): ma molti sono stati i messaggi di cordoglio e partecipazione all’annuncio del nostro abbandono delle scene.. Grazie del vostro lavoro! cazzo. dispiace! Grazie, ci si vede nell'aldilà Non sono d'accordo mi spiace molto, cazzarola. perché? perché? Grazie davvero di tutto!!!!! Per avere finalmente il cd degli all fools day, ho dovuto attedere la chiusura. Tristezza. crisi di mezza età? Non puoi chiudere così! Ripensaci! ....anche se il mondo sta ancora aspettando online la registrazione della Mapo Night di cui il sottoscritto è stato uno dei protagonisti... per favore, fammela avere... vorrà dire che il prossimo disco uscirà con merendina 8) si vabbeh oggi è il 1° aprile Ma vaffanculo! Allora non chiudi bottega?? E io che mi ero quasi commosso... CANCELLATEMI Ebbene non era vero niente!! Era solo il classico pesce d’aprile! Siamo proprio dei burloni, non c’è che dire. Per altri scherzi discografici, (o della natura) continuate a seguirci. Nei prossimi mesi ne vedrete delle belle! G O S S I P: SULLE TRACCE DI PIANOMAN Dicono. Dove è sparito il nostro pianista misterioso? Ci Che quel gruppo post-britpop col il nome di una aspettavamo un album in arrivo già da qualche anno ma nota città canadese si sia sciolto. sembra che l’hobby preferito di pianoman sia proprio lo Dicono, sparire nel nulla. Ma non temete stiamo sguinzagliando i Che lo scioglimento sia avvenuto una notte di febbraio dopo un burrascoso diverbio fra alcuni nostri migliori reporter per scoprire dove si sia nascosto dei componenti. stavolta. Se volete saperne di più non consultate il suo Dicono, myspace:http://www.myspace.com/whoispianoman non Che il motivo sia un litigio fra i troppi galli dello c’è scritto assolutamente niente. Lui non accetta amici! stesso pollaio sia l’ordine di citazione degli stessi nella scaletta del CD. Dicono, Che continueranno con una nuova formazione di cui farebbe parte anche l’elemento di un altro ex-gruppo fallito di cui non faccimo il nome. Dicono, Che stiano pensando ad un nuovo nome: si accettano suggerimenti. Dicono. RETROSPETTIVA - Le interviste impossibili di Eudizio Liscialuna, questo mese: C O M M E R C I A L S U I C I D E Salve a tutti, sono Eudizio Liscialuna, il celeberrimo autore dell’arcinoto romanzo: Le Sperticate Avventure di Jack Klaardastian (e dei suoi conoscenti). Ho accettato di scrivere su questo cesso di fanzine per un motivo che non esiterei a definire aleatorio. In una partita di testa o croce a tre scelsi il lato ‘bilico’, e persi. Se pensate che la mia sia stata una decisione azzardata non conoscete il signor Cortosasso, patron dell’etichetta cui fa capo questa pubblicazione. Costui è infatti dotato di una collezione privata di monete rosacrociane bicrociate che usa regolarmente per le sue scommesse. Anche tutti i colleghi che pongono la loro firma in fondo agli articoli qui pubblicati hanno subito vari raggiri. Ma ad esaminare bene i pro ed i contro, i destra e i manca, i Ciccio e Ingrassia, posso dire di essere fortunato, senza questo sporco lavoro mal pagato non avrei mai incontrato di persona i front man dei miei gruppi preferiti..... Oggi vi narrerò la storia dei Commercial Suicide, la band che in soli due giorni divenne la più famosa dello stato. Ma non di questo stato, non in questo mondo. Che crediate nell’esistenza di altri mondi lo do per scontato, non starò certo qui ad annoiarvi spiegandovi il funzionamento delle porte alchemiche e delle varie ritualità o casualità necessarie per aprirle. Io non conosco un modo per provarvelo, sono tuttavia certo che lo stato di cui vi parlerò esiste, è solo un po' improbabile arrivarci. Per l'esattezza la probabilità di effettuare un viaggio in dato posto è esponenzialmente discendente all'aumentare della sfiga mondiale. Capite quindi che ormai siamo già ad un fattore di grandezza intorno a 1032. Comunque sia, la chiave d’accesso a quanto pare è la notte, o almeno questo è quello che posso dedurre da un’analisi stocastica dei fatti. C’è un passaggio attraverso la città (ma non vi rivelerò mai di quale città si tratta….ne tantomeno che le specialità culinarie indigene sono un prosciutto omonimo ed un formaggio omonimo reggiano) che si può percorrere solo in macchina a tutta velocità sul filo dei semafori gialli. La strada è bagnata, i lampioni diffondono ovunque una luce arancione che si riflette nelle gocce di pioggia. Ci sono muri di mattoni sul ciglio, muri alti e senza finestre. Le vie diventano affini l'un l'altra, si girovaga un po’, si svolta dalla parte giusta e non perdendosi d’animo si giunge. Potete esclamare che è fatta quando l’auto penetra in una galleria a volta rettangolare; basta seguirla fino in fondo. Lì c’è l’ultima polpetteria terreste.... …non vi racconterò di quali rischi ho corso per realizzare questa intervista; vi dico solo che la mia mano destra conservata sotto formaldeide è in vendita al miglior offerente (contattate la redazione per maggiori informazioni). Io e la troupe di Merendina parcheggiammo il pulmino delle elementari fornitoci dal nostro patron, che come saprete, essendo anche assessore di un noto paesello, riesce a far rientrare nel bilancio comunale le nostre spese di trasferta. Ritirammo quindi dall'apposita macchinetta a gettoni lo scontrino di sosta, non prima di aver ritirato i suddetti tondini metallici dal distributore apposito funzionante a vetuste lire, appena dopo aver cambiato gli euro alla banca locale, successivamente ad averne ritirati un centinaio al bancomat poche ore prima. Lo scontrino ci sarebbe servito per reclamare l'uscita da quel parcheggio sotterraneo. Senza quel fogliettino infatti, saremmo stati condannati a rimanere là per l’eternità. Uscimmo alla luce del cappero (no, non è un errore, la l’astro principale si chiama proprio così!) ed incontrammo i Commercial Suicide in un chiosco di polpette nella piazza dell’Ambasciata Terrestre. Ma ora una breve storia della band: i C.S. nascono nel 1989 da un’idea del leader Dave 'Dead Man' ToVan. Dai dieci elementi fondatori la formazione si assottiglia fino ad arrivare agli attuali due al ritmo di un suicidio a disco. Questa infatti la geniale idea avuta dal leader per attirare il pubblico. Dopo gli anni novanta passati fra sala prove, studi di registrazione e funerali, la band scompare per sempre. Nessuno al mondo sa che hanno finalmente trovato il successo qui, dall'altra parte del tunnel. Se io non fossi stato un loro fan accanito sin dai tempi della sala prove, nessuno avrebbe mai sentito parlare di questo fantastico gruppo! Ringraziatemi! Eccovi l’intervista: Merendina: mister ToVan dica pure quello che vuole. Dave Dead Man ToVan.: la vedi quella cameriera a forma di teiera? Beh, una volta aveva un bel culo te lo posso assicurare… M.: ...intendevo sul vostro grande successo in questa terra…ci spieghi tutto lo spiegabile. D.D.M.T: Ah...già, a volte dimentico di essere un dannato.... Tutto cominciò una sera piovosa di novembre; stavamo tornando dalle prove, io e Lu' Ca, il mio clavicembalista. Il mattino stesso avevamo presenziato al funerale di Dimitrj Petrovic, il nostro suonatore di balalaica, anch'esso suicidatosi nell'estremo tentativo di far decollare la nostra carriera. Eravamo ad un bivio ormai, o il successo arrivava o a destra per la tangenziale... sbandammo invece, imboccando un vicolo inedito. Era il vicolo più stretto e corto che avessi mai percorso a tutta velocità col mio camioncino biancolatte. Nel parcheggio dove giungemmo senza nemmeno pensarlo una sentinella assassina ci ammonì: - Bravi! Bravi! siete venuti in un bel posto... Non sapete che questa è la discarica del mondo? Ascoltatemi bene...potete anche prendere appunti se volete. L’unica zona sicura è la grande piazza che porta da qui all’Ambasciata, quel mastodontico edificio alto ben 12345 mm. E' tutta una zona presidiata da truppe A.M.N.U. non correrete alcun rischio lì, gli indigeni temono il rumore della ramazza che struscia il terreno fra le foglie secche. Ma attenti, laggiù dove c’è quel chiosco di polpette alle mille salse inizia la zona di non legge. Non vi consiglio di avventurarvi oltre.La piazza aveva un aspetto desolato, come piace a me. Lastroni di cemento armato, pozzanghere putride, tricicli sparsi sul selciato. Proprio al centro una statua di un eroe locale, un certo Garibaldi. Tutt'attorno un frastagliato orizzonte di cumuli di immondizia. Ci dirigemmo subito verso il famoso chiosco perché essendo l'attrazione turistica più importante del luogo è praticamente obbligatorio andarci, se non lo fai vieni additato come un ignorante poco acculturato....e noi mai avremmo voluto ripetere le elementari! Il loco era così strutturato: un piccolo camioncino modello love&peace con le ruote completamente a terra era adibito a cucina; vicino era stato allestito una sorta di bar a cielo aperto con pareti basse fatte di autovetture a cubi; lampadine e ventilatori da soffitto erano appesi ai fili che li alimentavano. Ci sedemmo con i nostri panini alla mortadella in mano. Era mortadella bolognese ci dissero, un camion che trasportava un esemplare in lizza per il concorso 'Il più grande insaccato del mondo' aveva imboccato il vicolo per sbaglio poco tempo prima e da allora non se ne era più potuto andare. Cercai nella mia mente e trovai conferma del fatto; avevo infatti letto su un quotidiano usato che la più grande mortadella non era di Bologna ma bensì di Fargo - North Dakota. Scandaloso! Pensai. Noi italiani non eravamo più primatisti mondiali di mortadellametria per colpa di una falla nello spaziotempo. Ad un tratto sentii una voce chiamare proprio me: << Hey tuuuu! Uommmmmo mmmmorto! Sto parlando con te! >> Mi voltai ...e sapete cosa vidi? Teste di mucca coronate di tappi a corona e nasi anellati sbuffanti fumo di sigaro cartaceo. Occhi pallati e pazzoidi di animali in via di macellazione ma non in quel mondo che li aveva resi quasi umani. Stavano puntandoci addosso armi da fuoco di vari calibri. Subito il mio cervello si interrogò sull’epitaffio migliore da scolpire sulla lapide. Anche il mio compare stava dicendo le sue ultime preghiere quando i due bovi si inginocchiarono sparando al cielo e urlando di giubilo: -Ma voi siete Lu' Ca e Dead Man ToVan! Voi siete i Commercial Suicide! I nostri idoli! Ci dissero che i nostri CD qui si trovavano al mercato del pesce ripieno e che loro li avevano tutti, anche il Greatest Hits, nonostante contenesse come inedito solo una nota aggiuntiva alla fine dell'ultima canzone. Ci offrirono da bere dicendo che erano dei nostri fan da anni e che volevano gli autografi impressi a fuoco dietro le orecchie. Eravamo famosi! Finalmente avevamo trovato un ove dove apprezzavano la nostra musica. Le bevande offerteci consistevano in un liquido aranciangolo servito in due bicchieri bassi e grassi; in mezzo uno scarafaggio gigante a strisce gialle e nere serviva per insaporire il cocktail. - Ma non dovremmo mica berlo? - dissi rivolgendomi al mio amico. - Sembra proprio di sì , per fortuna non dobbiamo mangiare anche l’insetto! - - Non bevete l'imenottero? - Appunto lo stavo dicendo al mio collega perché non bevi qua, l'imene..ottero, io ne vado matto ma purtroppo il dottore me l'ha proibito tassativamente! Così Lu' Ca se ne dovette sgranocchiare due di scarafaggi. Questo provocò in lui un effetto simile all'ingestione di 37 gin-merda. Poi ci fecero un sacco di complimenti per la nostra musica. Scoprimmo di essere il gruppo più in voga del momento; tutti parlavano di noi, c’era chi ci odiava a morte e chi ci amava alla follia. Solo un altro complesso era al nostro livello e ci teneva testa da quelle parti: le SKILTPILTKILPT, questa era la pronuncia esatta. Erano un gruppo di ragazze-stereotipo dalla pelle color rosa chewing-gum che vestivano abbigliamenti stravaganti. Appeso alla fiancata di un autobus arrugginito che fungeva da parete del bar c'era un loro poster: la cantante era una tipa con una enorme bocca dalle labbra carnose al posto della testa. Poi c'era un'altra che il capo non l'aveva neppure (la coda probabilmente sì), il tronco culminava con due super tette. Dell'’ultima non posso descrivervi i lineamenti perché l’unica cosa che riuscivo a vedere era un gigantesco paio di occhiali da sole con le lenti mattonate e una montatura verde cimice. Suonavano i classici strumenti elettronici in voga da anni: sax a frammentazione, xiloventaglio, alambicco tenore, mazzaflauta. Dopo quello strano incontro partimmo per la tournée. Attorno a noi si erano già radunati infatti decine di miliardi di fans in attesa di sentire le nostre elegiache note. Insieme alle nostre groupies, sempre più numerose ad ogni cumulo di immondizia che solcavamo, ci dirigemmo verso l'orizzonte, alla scoperta di quello strano paese che ci adorava….. Solo quella notte tenemmo ben tre concerti per la folla in delirio, e ad ogni nostra apparizione sul palco il pubblico era sempre meno numeroso. Questo fatto era la denotazione palese del nostro immane successo, infatti a ogni canzone i suicidi di nostri emuli fra la platea si sprecava....i cadaveri venivano lasciati sul posto a marcire o venivano spolpati dagli uomini-avvoltoio, sempre in agguato in questo genere di manifestazioni. Facemmo migliaia di morti in poche ore poi ad un tratto ci dissero basta! Era il momento dell'intervallo; e tutti ad accaparrarsi le merendine migliori. La voce del nostro arrivo si sparse ben presto in tutto il paese e la situazione divenne via a via incontrollabile. Orde di persone stavano convergendo nella regione per assistere ai nostri concerti e leggendo il 'bollettino della discarica', l'organo di stampa locale più importante, apprendemmo che anche il nostro gruppo rivale stava giungendo in loco per una sfida all'ultima nota. Il nostro agente ci accompagno con un pulmino a pile fino alla più grande arena disponibile: L’Arena ‘Luride Esibizioni Liriche Leggere ed Operistiche’. Le sfide fra gruppi si svolgevano con le procedure burocratiche seguenti: -Portare 2 marche da bollo da 10 lisch (unità monetaria locale) -Compilare un questionario con 26 domande sulla vita degli Aironi Guardabuoi -Lista delle malattie infettive inventate -Test A.N.A.S. -Definire Aree e Perimetri della propria coscienza. Ci volle tutto il giorno per espletare. Entrammo nel camerino con sopra la stella convinti che fosse il nostro e ci trovammo davanti al naso tre culi rosa. Erano le SKILTPILTKILPT. Finalmente le incontravamo faccia a faccia! Si sedettero con noi al tavolo e come da usi e costumi ci scambiammo gli spartiti delle nostre canzoni, poi quando tutto sembrava procedere per il meglio arrivò un paparazzo locale. Aveva una macchina fotografica innestata negli occhi e subito scattò delle foto incriminanti. Ci avevano attribuito una love story con le SKILTPILTKILPT !! Anche perché loro non facevano altro che tirarsi fuori le tette e toccarci dappertutto. Questo fatto avrebbe avuto imprevedibili ripercussioni sulla politica del paese; infatti esistevano due potentissime e opposte fazioni che detenevano di fatto il potere; quella dei fans delle SKILTPILTKLPT e quella dei nostri supporters. In un mondo dove non esisteva la legge la passione per la musica era l’unica cosa che legava le persone. Da quel momento in poi cosa sarebbe successo? Lo scoprimmo di lì a poco. Infatti per quella sera era previsto il più grande concerto della storia: Commercial Suicide vs SKILTPILTKLPT. Fu un'orgia di suono e vomito fra il pubblico che veniva buttato via in quella discarica putrescente e vociante di esaltazione per la nostra esibizione che fu come al solito scandalosa. E lo dico nel senso migliore del termine. Ma l’avvenimento che sconvolse gli equilibri mondiali avvenne all’ultima canzone e fu qualcosa di veramente incredibile… Merendina: E a questo punto il nastro del mio registratorino portatile finì, io naturalmente non ricordo cosa disse Dave ToVan, perché ero andato a provarci con la cameriera dal culo a teiera. Poi me ne tornai subito sulla terra senza neanche aver assaggiato il famoso cocktail che servono nel rinomato chiosco. L’unico rammarico che ho è di essermi dimenticato il ‘The Best of Commercial Suicide’ sul pulmino delle elementari. Beh, poco male…almeno gli scolari del famoso paesello si faranno una cultura musicale! LA SCHEDA DEI COMMERCIAL SUICIDE Componenti attuali: Dave "Dead Man" ToVan Discografia Completa: Suicide? AllRight! (1989) Dead Again (1990) There isn't Two Without Three (1991) Selfkilling in the name of success (1993) One less (1995) Go on playing without drums (1997) Who will take the smallest straw will be the next (1999) One day at the Graveyard (Commercial Suicide greatest dead) (2000) There Is Nobody Left but Us (2001) Commercial Suicide live with SKILTPILTKILPT in L.E.L.L.O. Arena (2002 - not available on Earth) In esclusiva per Merendina potete scaricare il loro ultimo singolo mai pubblicato qua sulla terra: We've lost the ticket of the parking so we can't turn back home (feat. SKILTPILTKILPT's) Dave ToVan e i Commercial Suicide al gran completo