Maria Papadimitriou - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
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Maria Papadimitriou - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
Maria Papadimitriou Maria Papadimitriou è sensibile alle specificità culturali, alle istanze sociali, alle trasformazioni in corso. Il suo lavoro si basa sul sentirsi parte di un’epoca. Vi si coniugano individualità e socialità, dimensione collettiva, dialettica, interlocutoria, e una forte componente relazionale. Il bisogno di un “noi”, un’inclinazione a vedersi come “soggetto in relazione” la porta ad attivare forme di progettualità allargata: Papadimitriou tende a coinvolgere nel proprio lavoro altre persone e privilegia da sempre l’idea dello stare e del fare insieme. Collaborazione, scambio, gruppo, workteam sono le sue modalità privilegiate. tematiche condivise e di ampia portata quali appartenenza e convivenza, pluralismo, cittadinanza e rappresentanza sono i temi che tratta. Le sue opere nascono da esperienze dirette e da incontri personali, e traggono necessità ed energia da un’adesione alle situazioni e alle circostanze; Papadimitriou sa intercettare desideri, memorie, esigenze personali, il vissuto individuale e il rimosso. Il tema del cibo come quello dell’abitare e del vestire, così legati ai bisogni fondamentali dell’uomo, sono centrali nella sua opera. Sin dagli esordi, Maria Papadimitriou ha sviluppato un interesse per i e una conoscenza della loro estetica e dei loro modi di vivere. Il progetto a lungo termine a loro dedicato, T.A.M.A., Temporary Autonomous Museum for All un progetto, è diventato un cardine della sua attività. Biografia Maria Papadimitriou è nata ad Atene nel 1957. Ha studiato arti visive alla École Nationale Supérieure des Beaux-Arts (ENSBA) di Parigi (1981-1986). Come artista è nota per il suo impegno nell’intraprendere progetti collaborativi e attività collettive che mettano in evidenza le in interconnessioni fra arte e realtà sociale. Nel 1998 ha fondato il Temporary Autonomous Museum for All, TAMA. Nel 2012 ha avviato il progetto Souzy Tros (“Suzy Eats”) Food and Culture Canteen. Dal 2001 insegna presso il Dipartimento di Architettura dell’Università della Tessaglia, dove attualmente è professore associato di Arte e ambiente. Fra le sue mostre personali si segnalano: nel 2010 “Otel Nokul”, Sinopale3-International Biennale di Sinop, Turchia, “Hotel Balkan”, Biennale del Mediterraneo Biennial, Haifa, Israele; nel 2009 “Infinito fa rumore eternità fa Silenzio”, Mercato Coperto, Reggio Emilia, “The TAMAparty”, in collaborazione con la comunità Rom presso Aliveri-Volos; nel 2008 CORBU, Zina Athnasiadou gallery, Salonicco; nel 2007 "SA MA KHOL TRUCK - a City Tour", evento pubblico, presso la Fondazione Teseco, Pisa, “Novocomum on Wheels Direct Architecture, Politics and Space” Borgovico33, Como; nel 2006 "HOTEL PLUG INN", 1st Bienal de Arquitectura, Arte Paisaje de Canarias; nel 2005 “Two or three things I know about him”, Riflemaker Gallery, Londra, “Screening at the KINITRON gas station”, National Road Larissa- Trikala, Larissa Contemporary Art center; nel 2004 “We'll meet again”, Espacio Uno, Museo Nacional Reina Sofia, Madrid, “Temporary Office”, Fondazione Olivetti, Roma, “Amphiareion04 Ilumina tus suenos”, MM Projects Rincon, Puerto Rico; nel 2003 “What do we really remember”, Ex Convento Domenicani, Sternatia; nel 2002 “T.A.M.A. (Temporary Autonomous Museum for)”, 25esima Biennale di San Paolo, Brasile. Tra le principali mostre collettive si segnalano: nel 2012 Roma-Sinti-Kale-Manush, Autograph ABP, Londra; nel 2011 “LIVING”- Frontiers of Architecture III, Louisiana Museum of Modern Art, Danimarca; nel 2010 “Aware - art fashion identity” Royal Academy of Arts, Londra, “The Ark-old seeds for new Cultures”, Padiglione greco presso la Biennale di Venezia; nel 2009 “T.A.M.A. side effects” presso la 10 Biennale di Lione; nel 2007 ha partecipato alla 7 Biennale di Gwangju, Corea; nel 2006 “LESS alternative living strategies”, Pavillion of Contemporary Art, Milan, Italy; nel 2003 “Manifesta 4”, Frankfurt, Germany. Ha partecipato alla Biennale di Salonicco nel 2013; nel 2014 Tama Superflow, Museum Alex Mylona – Macedonian Museum of Contemporary Art; Deste Fashion Collection: 1 to 8, Deste Foundation presso Benaki Museum.