test d`entree en deuxieme annee
Transcript
test d`entree en deuxieme annee
I N S T I T U T D ' E T U D E S P O L I T I Q U E S 2ter rue des Puits creusés - BP 88 526 31685 Toulouse Cedex 6 Tél. +33 (0)5 61 11 02 60 [email protected] www.sciencespo-toulouse.fr TEST D'ENTREE EN DEUXIEME ANNEE - 2009 ITALIEN Document autorisé : aucun Vous devez obligatoirement rendre l’intégralité du dossier agrafé de cette épreuve, à l'exeption de la dernière page, que vous détacherez avec précaution. L'espace assigné pour chaque réponse ne doit en aucun cas être dépassé. Toute feuille supplémentaire ne sera pas prise en compte. Rappel : Les téléphones portables, calculatrices, agendas électroniques et autres appareils électroniques du genre sont strictement interdits lors de l'épreuve. Il est interdit au candidat, sous peine d’exclusion, de signer sa composition en dehors du cadre prévu à cet effet ou d’y mettre un signe quelconque pouvant indiquer la provenance de la copie. Guide ajustage étiquette NOM : Prénom : Né(é) le : I. COMPRENSIONE (10 punti) Rispondere Vero o Falso (V/F) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 G. Napolitano è il capo del Governo. Il Presidente della Repubblica risiede a Palazzo Madama Pdl significa Polo delle libertà. Pd e Pdl sono lo stesso partito. Il Quirinale è un’auala di Palazzo Madama La morte de Eluana Englaro ha permesso di discutere la legge sull’eutanasia. G. Napolitano è l’unico che esprime il suo dissenso non firmando la legge. Scoppia la rissa in aula perché i senatori non riescono a mettersi d’accordo. Il decreto legge legalizza l’eutanasia in Italia. Il decreto non è stato approvato. II. GRAMMATICA (20 punti) A. Trovare la forma corrispondente del femminile : 1 2 3 4 5 fratello poeta pianista marito suocero B. Trovare la forma corrispondente del presente indicativo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 espellerò ottenne crebbi scelga porsero volle offesi lavorerei cucissi steste V V V V V V F F F F F F V F V F V V F F C. Tradurre in italiano le seguenti frasi : 1 Je pense qu’il est gentil. 2 Il faudrait deux heures. 3 Ils se disputent tout le temps. 4 Il en avait assez d’attendre! 5 Je ne voudrais pas qu’il soit en retard. III. ESPRESSIONE (10 punti) Ancora una volta, in Italia, il caso dell’eutanasia suscita molte polemiche che sia dal punto di vista religioso, etico o politico… Allora, l’eutanasia è vista piuttosto come un problema, una soluzione o una scelta ? (+/ - 200 parole) ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ Senato, "Eluana Englaro è morta" e in Aula si scatena la bagarre La bagarre in aula la Senato dopo l'annuncio della morte di Eluana ROMA - "Per quanto mi riguarda Eluana Englaro non è morta, è stata ammazzata". Le parole del vicepresidente vicario dei senatori Pdl, Gaetano Quagliariello, accompagnato da cori contro l'opposizione e urla di "assassini", hanno sottolineato il livello altissimo dello scontro che si è consumato nell'aula di palazzo Madama, culminato quando è arrivata la notizia della morte della donna in stato vegetativo da 17 anni. Una notizia che ha vanificato il tentativo della maggioranza di varare in tempi rapidissimi una legge che avrebbe dovuto ripristinare l'idratazione e l'alimentazione forzata. Finisce quasi in rissa la seduta a Palazzo Madama. E' il Pdl a scatenarsi in un crescendo di accuse e invettive che investono il Pd ma anche il Quirinale, chiamato in causa dal capogruppo Maurizio Gasparri. Un clima incandescente che il minuto di silenzio imposto dal presidente del Senato Renato Schifani sospende appunto solo per sessanta secondi. "In questa vicenda peseranno le firme messe e quelle non messe", attacca Gasparri davanti alle telecamere. Il riferimento indiretto al capo dello Stato, che non ha voluto firmare il decreto che imponeva il ripristino dell'idratazione e dell'alimentazione, solleva le immediate proteste della capogruppo del Pd Anna Finocchiaro che parla di "una cosa inaudita" e di "un chiaro riferimento" al capo dello Stato. Passa un'ora, parla Giorgio Napolitano, che si limita a chiedere silenzio e rispetto per la tragedia di Eluana e della sua famiglia e non fa cenno allo scontro politico. "Non può chiederci di stare zitti", sbotta ancora Gasparri. Anche Berlusconi interviene nel corso della serata. Il premier si dice rattristato ed esprime rammarico perché è stato impedito al governo di intervenire. Facendo prevalere così "la cultura della morte e non la cultura della vita". Intanto, si infittiscono i contatti tra Palazzo Madama e il Quirinale. Schifani parla al telefono con il presidente della Repubblica. Poi reagisce, durissimo, anche il presidente della Camera Gianfranco Fini che definisce Gasparri "un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere". "Il rispetto per la massima autorità dello Stato - dice Fini parlando del suo collega di partito dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il presidente del gruppo di maggioranza al Senato". E più tardi in Aula Gasparri ribatte urlando: "Io sono una persona responsabile che rispetta dalla più alta istituzione all'ultimo cittadino su un letto di ospedale". E' l'apice di un contrasto istituzionale che si trascina ormai da giorni. Uno scontro politico durissimo, come testimoniano le parole di Quagliariello che alla notizia del decesso di Eluana grida rivolto ai banchi dell'opposizione: "Eluana non è morta ma è stata ammazzata". E scoppia la bagarre. "E' stato compiuto un ennesimo atto di sciacallaggio politico", attacca con tono altrettanto alterato Finocchiaro che definisce l'intervento di Quagliariello "bieco e strumentale, che ricade nel momento più triste" mentre dai banchi del Pdl replicano "assassini, assassini". Un gruppo di senatori di An, tra cui Filippo Berselli, Benedetti Valentini, ma anche il ministro Andrea Ronchi, vanno verso i banchi dell'opposizione e i commessi devono intervenire per riportare la calma mentre alcuni senatori del Pd, tra cui Giorgio Tonini, Stefano Ceccanti e Riccardo Milana lasciano l'Aula scuotendo la testa. "Noi non ci stiamo. Non siamo più disponibili se non ad un esame compiuto del testo in commissione da parte della maggioranza e dell'opposizione e oltre a questo non ci staremo", scandisce a voce alta Finocchiaro. Dopo il botta e risposta tra Quagliariello e Finocchiaro, Schifani riporta la calma nell'emiciclo, convoca la capogruppo e sospende la seduta. Alla ripresa Finocchiaro propone di ritornare all'esame in commissione del ddl sul testamento biologico. "In una settimana possiamo portare un testo in aula", afferma l'esponente del Pd. Un aproposta accolta dal governo per bocca del ministro del Welfare Maurizio Sacconi: "Se la novità è costituità dalla disponibilità delle opposizioni per garantire l'esame del provvedimento penso che sia giusto prevedere un tempo di due settimane per esaminare l'intero ddl sul testamento biologico e il fine vita". Ancora qualche intervento poi la decisione finale di Schifani: domani alle 9.30 l'aula è convocata per l'esame della mozione presentata dal Pdl che prevede che idratazione e alimentazione non sono accanimento terapeutico. Per fare in modo, come dice Gasparri nel suo ultimo intervento, "che in Italia nessuno possa più essere fatto morire di fame e di sete". Si conclude così una giornata politica ad altissima tensione. Cominciata con il dibattito sul disegno di legge che vedeva il Pdl sostanzialmente compatto, l'Udc schierata per il sì al ddl, i Radicali nettamente per il no, mentre l'Idv aveva scelto di lasciare libertà di coscienza e il Pd aveva deciso per il no ma riconoscendo legittimità politica a chi avrebbe votato in modo diverso. La Repubblica, 9 febbraio 2009