test d`entree en deuxieme annee

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test d`entree en deuxieme annee
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D ' E T U D E S
P O L I T I Q U E S
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TEST D'ENTREE EN DEUXIEME ANNEE
- 2009 ITALIEN
Document autorisé : aucun
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NOM :
Prénom :
Né(é) le :
I. COMPRENSIONE (10 punti)
Rispondere Vero o Falso (V/F)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
G. Napolitano è il capo del Governo.
Il Presidente della Repubblica risiede a Palazzo Madama
Pdl significa Polo delle libertà.
Pd e Pdl sono lo stesso partito.
Il Quirinale è un’auala di Palazzo Madama
La morte de Eluana Englaro ha permesso di discutere la
legge sull’eutanasia.
G. Napolitano è l’unico che esprime il suo dissenso non
firmando la legge.
Scoppia la rissa in aula perché i senatori non riescono a
mettersi d’accordo.
Il decreto legge legalizza l’eutanasia in Italia.
Il decreto non è stato approvato.
II. GRAMMATICA (20 punti)
A. Trovare la forma corrispondente del femminile :
1
2
3
4
5
fratello
poeta
pianista
marito
suocero
B. Trovare la forma corrispondente del presente indicativo:
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
espellerò
ottenne
crebbi
scelga
porsero
volle
offesi
lavorerei
cucissi
steste
V
V
V
V
V
V
F
F
F
F
F
F
V
F
V
F
V
V
F
F
C. Tradurre in italiano le seguenti frasi :
1
Je pense qu’il est gentil.
2
Il faudrait deux heures.
3
Ils se disputent tout le temps.
4
Il en avait assez d’attendre!
5
Je ne voudrais pas qu’il soit en retard.
III. ESPRESSIONE (10 punti)
Ancora una volta, in Italia, il caso dell’eutanasia suscita molte polemiche che sia
dal punto di vista religioso, etico o politico… Allora, l’eutanasia è vista piuttosto
come un problema, una soluzione o una scelta ? (+/ - 200 parole)
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Senato, "Eluana Englaro è morta" e in Aula si scatena la bagarre
La bagarre in aula la Senato dopo l'annuncio della morte di Eluana
ROMA - "Per quanto mi riguarda Eluana Englaro non è morta, è stata ammazzata". Le parole
del vicepresidente vicario dei senatori Pdl, Gaetano Quagliariello, accompagnato da cori
contro l'opposizione e urla di "assassini", hanno sottolineato il livello altissimo dello scontro
che si è consumato nell'aula di palazzo Madama, culminato quando è arrivata la notizia della
morte della donna in stato vegetativo da 17 anni. Una notizia che ha vanificato il tentativo
della maggioranza di varare in tempi rapidissimi una legge che avrebbe dovuto ripristinare
l'idratazione e l'alimentazione forzata. Finisce quasi in rissa la seduta a Palazzo Madama. E' il
Pdl a scatenarsi in un crescendo di accuse e invettive che investono il Pd ma anche il
Quirinale, chiamato in causa dal capogruppo Maurizio Gasparri. Un clima incandescente che
il minuto di silenzio imposto dal presidente del Senato Renato Schifani sospende appunto solo
per sessanta secondi. "In questa vicenda peseranno le firme messe e quelle non messe",
attacca Gasparri davanti alle telecamere. Il riferimento indiretto al capo dello Stato, che non
ha voluto firmare il decreto che imponeva il ripristino dell'idratazione e dell'alimentazione,
solleva le immediate proteste della capogruppo del Pd Anna Finocchiaro che parla di "una
cosa inaudita" e di "un chiaro riferimento" al capo dello Stato. Passa un'ora, parla Giorgio
Napolitano, che si limita a chiedere silenzio e rispetto per la tragedia di Eluana e della sua
famiglia e non fa cenno allo scontro politico. "Non può chiederci di stare zitti", sbotta ancora
Gasparri.
Anche Berlusconi interviene nel corso della serata. Il premier si dice rattristato ed esprime
rammarico perché è stato impedito al governo di intervenire. Facendo prevalere così "la
cultura della morte e non la cultura della vita".
Intanto, si infittiscono i contatti tra Palazzo Madama e il Quirinale. Schifani parla al telefono
con il presidente della Repubblica. Poi reagisce, durissimo, anche il presidente della Camera
Gianfranco Fini che definisce Gasparri "un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere". "Il
rispetto per la massima autorità dello Stato - dice Fini parlando del suo collega di partito dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il presidente del gruppo di maggioranza al
Senato". E più tardi in Aula Gasparri ribatte urlando: "Io sono una persona responsabile che
rispetta dalla più alta istituzione all'ultimo cittadino su un letto di ospedale".
E' l'apice di un contrasto istituzionale che si trascina ormai da giorni. Uno scontro politico
durissimo, come testimoniano le parole di Quagliariello che alla notizia del decesso di Eluana
grida rivolto ai banchi dell'opposizione: "Eluana non è morta ma è stata ammazzata". E
scoppia la bagarre. "E' stato compiuto un ennesimo atto di sciacallaggio politico", attacca con
tono altrettanto alterato Finocchiaro che definisce l'intervento di Quagliariello "bieco e
strumentale, che ricade nel momento più triste" mentre dai banchi del Pdl replicano "assassini,
assassini".
Un gruppo di senatori di An, tra cui Filippo Berselli, Benedetti Valentini, ma anche il ministro
Andrea Ronchi, vanno verso i banchi dell'opposizione e i commessi devono intervenire per
riportare la calma mentre alcuni senatori del Pd, tra cui Giorgio Tonini, Stefano Ceccanti e
Riccardo Milana lasciano l'Aula scuotendo la testa. "Noi non ci stiamo. Non siamo più
disponibili se non ad un esame compiuto del testo in commissione da parte della maggioranza
e dell'opposizione e oltre a questo non ci staremo", scandisce a voce alta Finocchiaro. Dopo il
botta e risposta tra Quagliariello e Finocchiaro, Schifani riporta la calma nell'emiciclo,
convoca la capogruppo e sospende la seduta. Alla ripresa Finocchiaro propone di ritornare
all'esame in commissione del ddl sul testamento biologico. "In una settimana possiamo
portare un testo in aula", afferma l'esponente del Pd. Un aproposta accolta dal governo per
bocca del ministro del Welfare Maurizio Sacconi: "Se la novità è costituità dalla disponibilità
delle opposizioni per garantire l'esame del provvedimento penso che sia giusto prevedere un
tempo di due settimane per esaminare l'intero ddl sul testamento biologico e il fine vita".
Ancora qualche intervento poi la decisione finale di Schifani: domani alle 9.30 l'aula è
convocata per l'esame della mozione presentata dal Pdl che prevede che idratazione e
alimentazione non sono accanimento terapeutico. Per fare in modo, come dice Gasparri nel
suo ultimo intervento, "che in Italia nessuno possa più essere fatto morire di fame e di sete".
Si conclude così una giornata politica ad altissima tensione. Cominciata con il dibattito sul
disegno di legge che vedeva il Pdl sostanzialmente compatto, l'Udc schierata per il sì al ddl, i
Radicali nettamente per il no, mentre l'Idv aveva scelto di lasciare libertà di coscienza e il Pd
aveva deciso per il no ma riconoscendo legittimità politica a chi avrebbe votato in modo
diverso.
La Repubblica, 9 febbraio 2009