Bagarre Romani-D`Urso, ovvero può una strage

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Bagarre Romani-D`Urso, ovvero può una strage
16 novembre 2015 delle ore 23:06
Bagarre Romani-D'Urso, ovvero può una strage
cambiare il modo di intendere il giornalismo?
Forse può mostrarlo sotto una nuova luce, senza
esclusione di colpi politici
Paolo Romani, braccio destro e affezionato di
Silvio Berlusconi, ieri ha perso le staffe e di
fronte allo show di Barbara d'Urso a Pomeriggio
5, dove la giornalista stava intervistando tra gli
altri il Ministro Alfano e un esponente di una
comunità islamica, e non le ha mandate a dire:
"D'Urso sei inadeguata e insopportabile.
Occupati di amori, canti, balli e pettegolezzi,
non di problemi seri. Dov'è il direttore di Canale
5?", ha twittato Romani, subito ritwittato da chi
- da anni - pensa che i contenitori televisivi della
domenica pomeriggio dovrebbero essere
rottamati, insieme ai loro presentatori e al loro
"giornalismo". Romani ha parlato della D'Urso
come di una conduttrice senza cultura, che non
conosce la differenza tra sciiti e sunniti e che
ha fatto diventare "terroristi" tutti i musulmani
del mondo. Ma oltre le polemiche, c'è qualcosa
dalle parole di Romani che lancia una luce: la
voglia di non dare più spalla alle chiacchiere
inutili, da salotto e da bar, di fronte a fatti del
genere. La necessità, insomma, di non inquinare
ulteriormente il pensiero con piagnistei e false
morali o capri espiatori. Un po' come accadde
negli scorsi mesi anche nella redazione di
Rainews, dove la direttrice Monica Maggioni
dichiarò che non si sarebbero più mostrati video
dell'Isis e delle loro esecuzioni, per evitare di
dare "spalla" al terrorismo. E interponendo di
nuovo la figura del giornalista come
"mediatore" tra i fatti e il pubblico. Così c'è
l'occasione d'oro, nel disastro, anche per
pensare un poco all'etica professionale di più di
una categoria, mentre qualche "illuminato"
come Daniela Santanché non ha mancato di
ribadire, via social, "Io sto con Barbara d'Urso".
Contenta lei.
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