I NUOVI TEMPLI Visitando un centro IKEA, in una fresca domenica
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I NUOVI TEMPLI Visitando un centro IKEA, in una fresca domenica
I NUOVI TEMPLI Visitando un centro IKEA, in una fresca domenica di Maggio, mi sono accorta di quanto questi enormi centri commerciali, assomiglino sempre più a delle mete di pellegrinaggio. O meglio, preferirei definirli “i nuovi templi” verso i quali, con grande fervore, i fedeli vi si apprestano, di domenica in domenica, per aggiungere un tocco di felicità alla noiosa ordinarietà della vita quotidiana. Perché andare a messa, visitare una città d’arte, fare un pic-nic in famiglia quando c’e IKEA? E allora, carichi di zelo e di banconote…., si parte per una nuova avventura, per vivere in famiglia una splendida giornata di sole….. in una struttura chiusa di cemento..! Prima tappa: abbandono minori nella piccola, affollata ma deliziosa area giochi; Piena di palle colorate e tv., è certamente l’ ideale per i nostri bambini che, dopo quattro ore di “Lilly e il vagabondo” a ripetizione, stranamente sembrano regrediti, gattonano e leccano tutto. Seconda tappa: approvvigionamento del “kit-shopping”, fornito di matita, metro, modello cartaceo da compilare (con specifiche del nome prodotto, codice, prezzo, scaffale..), 3 tipologie di carrelli a scelta, busta gialla, catalogo esposizione per nuove idee d’arredo della tua casa (rigorosamente da comprare o lasciare). Dopo una prima fase di orientamento, inizia il lento peregrinare lungo il percorso definito dalle frecce , affollato dai passeggini e soprattutto a senso unico, costretti a passare per tutti i settori (cucina, salotto, ufficio…) e a segnare sul nostro taccuino anche prodotti di cui non sapevamo nemmeno l’esistenza, ma che improvvisamente diventano indispensabili; E così, come tante pecore smarrite, affascinate dai prati in fiore, lungo il percorso dell’oblio, tocchiamo con crescente ardore le “reliquie devozionali”(gli oggetti in esposizione), percependo la gioia che ci daranno, quando faranno finalmente ingresso nelle nostre case. PAUSA PRANZO: assicurata dall’area ristoro appositamente allestita all’interno del centro, alla fine del primo percorso. Rifocillati, riprendiamo con crescente entusiasmo la seconda parte del pellegrinaggio. Qui ritroviamo come d’incanto, tutti gli oggettini che strategicamente erano disposti nel primo percorso, nelle combinazioni delle camere da letto, cucina, armadi… Ora, chiaramente ordinati, sono facilmente reperibili e comprabili, dal momento che la camera da letto senza la gruccia in legno laccata bianca, non sarebbe la stessa…! Come ogni viaggio che si rispetti, il souvenir per i cari è d’obbligo; e così via con l’acquisto di un porta rifiuti basso, senza pedale per l’apertura del coperchio,…forse scomoda per la schiena acciaccata della mamma ultra sessantenne!,……ma bianca, moderna ed in pendant con la cristalliera IKEA! Infine, lavoro prettamente maschile, motivo per cui bisogna essere rigorosamente accompagnati dal marito o fidanzato (che avrebbe preferito una pizza e una birra con gli amici) : trasporto sui carrelli di porte, tavoli, sedie…stoccati in un grande deposito in attesa di essere rapidamente smaltiti per lasciar posto alle new- entry… Beh l’economia deve pur girare…! Giunti finalmente alle casse, non c’e modo per uscirne facilmente ma rassegnati e con crescente ansia, attendiamo la fine dei 20 minuti di fila che ci separano dal raggiungimento della piena felicità ….quando la lampada sarà accesa sul comò di casa. Spiando nei carrelli dei vicini, ci accorgiamo di aver dimenticato sempre qualcosa, e dal confronto i nostri carrelli appaiono sempre vuoti e sembra che ci dicano: “ torna indietro e riempimi..” All’orizzonte si scorge l’uscita, che non è la stessa dell’entrata, perché per giungervi bisogna passare lungo i negozietti di alimenti, dolciumi..posti oltre la cassa per adescare fino alla fine i poveri consumatori. …..poveri consumatori davvero! perché giunti a casa in serata, stanchi, ci accorgiamo, con delusione, che la domenica volge ormai a termine, e l’oggetto per cui abbiamo sacrificato il nostro unico giorno libero e i nostri affetti, ha già perso tutta la sua magia. Marianna Marzolla