allegato n - Comune di Asciano

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allegato n - Comune di Asciano
ALL.12
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
Programma aziendale pluriennale di miglioramento agricolo ambientale
della ditta Clovis International Spa
_________________________________________________________
ARTICOLO 1
Oggetto dell’intervento:
Il PAPMAA presentato dalla ditta Clovis intende programmare, dal punto di vista agricolo,
urbanistico ed edilizio, le attività dell’azienda ricadente su un comprensorio eccezionalmente vasto
per le dimensioni presenti in Toscana e che si colloca tra due Comuni prevalenti, Siena ed Asciano
e per una porzione esigua su Castelnuovo Berardenga.
Trattasi di un’area di sorprendente bellezza, che ha subito un processo graduale di abbandono.
La situazione di degrado è visibile in modo percettibile e gli interventi che verranno apportati
consentiranno la rinascita dell’intera area producendo benefici trasversali pubblico-privati.
Qui di seguito vengono elencati gli interventi edilizi proposti in forma sintetica e così come
riportato nella domanda di introduzione al PAPMAA:
NUOVE COSTRUZIONI:
• costruzione n. 1 rimessaggio macchine agricole attrezzature ed officina (Fabbricato A), n. 1
Fienile e deposito concimi (Fabbricato B), n. 1 frantoio aziendale ed orciaia (Fabbricato C), n. 1
tettoia deposito carburanti (Fabbricato D), (Allegato 7a Loc. Sant’Ersilia–Siena Fg 97 part. 5-6770 e 772);
• realizzazione maneggio per allevamento zootecnico equino comprendente n. 4 scuderie
(Fabbricato A), n. 3 fienili , (Fabbricato B), n. 1 locale per il custode dei cavalli (Fabbricato C)
n. 2 tettoie attrezzature (Fabbricato D) (Allegato 7a Loc. Podere Il Pino Siena-Fg 76 part.30, 45,
56);
• realizzazione area per allevamento zootecnico equino comprendente n. 8 scuderie (Fabbricato
A), n. 6 fienili (Fabbricato B) , n. 1 locale per il custode dei cavalli (Fabbricato C), n. 1 deposito
attrezzature (Fabbricato D) (Allegato 7 b Loc. Usinina-Asciano- Fg 43 part. 19 e 20 e Fg. 44 part.
27);
• costruzione n. 2 rimessaggi macchine agricole, attrezzature ed officina (Fabbricato A e C), n. 1
fienile e deposito sementi (Fabbricato B), n. 1 tettoia deposito carburanti (Fabbricato E),
(Allegato 7 b Loc. Arbia zona artigianale–Asciano Fg .28 part. 76-79);
• costruzione piccolo punto d’accoglienza manodopera aziendale e visitatori parco fluviale
(Allegato 7 b Loc. Arbia zona artigianale–Asciano Fg 28 part. 76);
INTERVENTI SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE:
• Interventi edilizi su tutti i fabbricati presenti nel Comune di Siena ed Asciano. Tali interventi
sono programmati tenendo conto degli strumenti urbanistici comunali vigenti.
MUTAMENTO DELLA DESTINAZIONE D’USO DEGLI IMMOBILI:
• E’ prevista la deruralizzazione per i seguenti immobili:
Comune di Siena:Podere San Michele Monteacuto, Podere Il Pino, Capanno Orto Bongini e
Magazzino Orto Bongini, Fattoria di Presciano per i soli edifici che hanno mantenuto la
destinazione rurale: Edificio A1, A2, A3 A4, B1, B3, B4, Casa Fattore Guardiacaccia, Villa
Lovatelli per i soli edifici che hanno mantenuto la destinazione rurale: Edificio D1 e D2, Capanno
vicino Chiesa, Podere Castellare e Poderaccio per i soli edifici che hanno mantenuto la destinazione
rurale: Edificio A3, Podere San Carlo per i soli edifici che hanno mantenuto la destinazione rurale:
Edificio B e C, Podere Casacce per il solo edificio che ha mantenuto la destinazione rurale:
Edificio C, Podere Pozzo e Capanna per i soli edifici che hanno mantenuto la destinazione rurale:
Edificio B1 e B2, Podere Caselunghe per il solo edificio che ha mantenuto la destinazione rurale:
Edificio B, Casina e Capanna per il solo edificio che ha mantenuto la destinazione rurale: Edificio
B, Piancollina 1 per i soli edifici che hanno mantenuto la destinazione rurale: Edificio A3 e A4,
Piancollina 2 per il solo edificio che ha mantenuto la destinazione rurale: Edificio B1.
Comune di Asciano: Podere Camposodo, Podere Usinina ad eccezione dell’Edificio B che rimane
rurale, Podere San Giacomo, Podere San Giovanni e Callista e Podere Bandita.
ARTICOLO 2
Riferimenti normativi
Gli interventi di edificazione nell’ambito dell’area oggetto del presente piano attuativo sono
regolati, oltre che dalle leggi nazionali, regionali e regolamenti comunali, dalle norme tecniche di
attuazione di seguito descritte.
L’intervento deve essere concretizzato attraverso la redazione di un Piano Attuativo poichè si
superano i parametri massimi relativi agli interventi sia per ristrutturazione urbanistica che per
nuove costruzioni, così come normato dalla Legge Regionale 1/2005 e dai Regolamenti Urbanistici
del Comune di Siena e Asciano, che disciplinano gli interventi in zona agricola di tale natura.
ARTICOLO 3
Parametri Urbanistici
Altezza massima (gronda) degli annessi agricoli ad uso stalla
ml.
5,00.
rimessa
ml.
5,50.
Altezza massima (gronda) degli annessi agricoli ad uso fienile
ml.
5,00.
Distanza dei fabbricati dai confini
ml.
5,00.
Distanza minima tra annessi agricoli e fienili
ml.
10,00.
Distanza minima tra stalle ed altri fabbricati
ml.
10,00.
Distanza minima tra annessi agricoli e strade
ml.
50,00.
Distanza minima tra le abitazioni e i depuratori biologici
ml.
70,00.
Altezza massima (gronda) degli annessi agricoli ad uso
ARTICOLO 4
Elaborati del PAPMAA
Costituiscono parte integrante del presente Programma Aziendale Pluriennale di
Miglioramento Agricolo Ambientale i seguenti elaborati:
ALLEGATI ALLA RELAZIONE DEL PAPMAA:
• Allegato 1
Copia concessione
• Allegato 2
Copia visura catastale
• Allegato 3
Relazione di sintesi e conformità PTC
• Allegato 4
Copia Documento di Identità
• Allegato 5
Dichiarazione di non ruralità su fabbricati esistenti
ELABORATI CARTOGRAFICI:
Tavola 1: Inquadramento territoriale aziendale
Tavola 2a: Carta dei Vincoli Comune di Siena e Castelnuovo Berardenga
Tavola 2b: Carta dei Vincoli Comune di Asciano
Tavola 3a: Ordinamento colturale attuale Comune di Siena e Castelnuovo Berardenga
Tavola 3b: Ordinamento colturale attuale Comune di Asciano
Tavola 4a: Ordinamento colturale di progetto Comune di Siena e Castelnuovo Berardenga
Tavola 4b: Ordinamento colturale di progetto Comune di Asciano
Tavola 5a: Rilevanze paesaggistiche ed ambientali Comune di Siena e Castelnuovo
Berardenga
Tavola 5b: Rilevanze paesaggistiche ed ambientali Comune di Asciano
Tavola 6a: Viabilità stato attuale e stato di progetto Comune di Siena e Castelnuovo
Berardenga
Tavola 6b: Viabilità stato attuale e stato di progetto Comune di Asciano
Tavola 7a Patrimonio edilizio esistente Comune di Siena
Tavola 7b Patrimonio edilizio esistente Comune di Asciano
1)
All. 6a: Schede fabbricati esistenti - Siena
2)
All.6b: Schede fabbricati esistenti - Asciano
3)
All. 7a: Schede nuove edificazioni - Siena
4)
All. 7b: Schede nuove edificazioni – Asciano
ALLEGATI PIANO ATTUATIVO:
All. 8: Relazione ai sensi dell’art. 11 della citata LR n.1/05 e secondo quanto
disposto dalla LR 6/2012 art. 67 comma 2 lettera c.
All. 9: Relazione VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale)
All. 10: Relazione geologica
All. 11: Relazione Paesaggistica
All. 12: Norme tecniche di attuazione
All.13: Opere di Urbanizzazione primaria
ARTICOLO 5
Attuazione dell’intervento
La durata del presente Programma Aziendale Pluriennale di Miglioramento Agricolo-Ambientale è
prevista in anni 10 a partire dalla sua approvazione definitiva da parte degli organi competenti. Le
varia fasi di attuazione dello stesso possono essere così individuate:
I
Tempi di
Tipo di intervento
UMI
(Unità Minima
d’Intervento)
Anno di attuazione
attuazione
ALLEVAMENTO
EQUINO-COMUNE
DI
1 anno
2011/2012
DELL’AREA
1 anno
2011/2012
1 anno
2011/2012
1 anno
2011/2012
3 anni
2011/2014
3 anni
2011/2014
ASCIANO
II
SISTEMAZIONE
OGGETTO
A
VERDE
D’INTERVENTO
E
DELLA
VIABILITÀ (FASE I)
III
REALIZZAZIONE RIMESSE MACCHINE E
PUNTO
ACCOGLIENZA
AZIENDALE
MANODOPERA
COMUNE DI ASCIANO
IV
SISTEMAZIONE
OGGETTO
A
VERDE
D’INTERVENTO
DELL’AREA
E
DELLA
VIABILITÀ (FASE III)
V
RISTRUTTURAZIONE
GIACOMO,
PODERE
USININA,
SAN
CAMPOSODO,
MONTEACUTO, IL PINO
VI
SISTEMAZIONE A VERDE
OGGETTO
D’INTERVENTO
VIABILITÀ (FASE V)
VII
PIANTAGIONE DI 47.00.00 HA DI OLIVETO
3 anni
2011/2014
VIII
REALIZZAZIONE RIMESSA MACCHINE E
2 anni
2012/2014
FRANTOIO AZIENDALE
DELL’AREA
E
DELLA
COMUNE DI SIENA
IX
SISTEMAZIONE
OGGETTO
A
VERDE
D’INTERVENTO
DELL’AREA
E
2 anni
2012/2014
Tempi di
Anno di attuazione
DELLA
VIABILITÀ (FASE VIII)
UMI
Tipo di intervento
attuazione
(Unità Minima
d’Intervento)
X
RISTRUTTURAZIONE
PODERE
CASA
FATTORE, SAN GIOVANNI CALLISTA, CASA
NOVA E MADONNINA, PODERE BANDITA,
CAPANNO
ORTO
BONGINI,
PORZIONE
FATTORIA DI PRESCIANO, PORZIONE VILLA
LOVATELLI, CAPANNO VICINO CHIESA,
PODERE CASTELLARE E PODERACCIO,
PODERE SAN CARLO, PODERE CASACCE,
PODERE POZZO E CAPANNA, PODERE
CASELUNGHE, PODERE PIAN COLLINA 1,
PORZIONE PODERE PIAN COLLINA 2
5 anni
2013/2018
5 anni
2013/2018
COMUNE DI SIENA
XI
SISTEMAZIONE
OGGETTO
A
VERDE
D’INTERVENTO
DELL’AREA
E
DELLA
VIABILITÀ (FASE IX)
XII
ALLEVAMENTO EQUINO COMUNE DI SIENA
2 anni
2014/2016
XIII
SISTEMAZIONE
2 anni
2014/2016
OGGETTO
A
VERDE
D’INTERVENTO
DELL’AREA
E
DELLA
VIABILITÀ (FASE XII)
ARTICOLO 6
Opere di sistemazione ambientale
Le opere di sistemazione ambientale in dettaglio descritte nella relazione del PAPMAA sono:
• manutenzione della viabilità poderale;
• manutenzione bacino artificiale acque meteoriche (Asciano Fg 30. part. 9, 14, 45, 46);
•
realizzazione di sentieri, percorsi naturalistici e didattici, aree attrezzate anche per i disabili
nell’ambito del Progetto Parco fluviale dell’Arbia (Siena ed Asciano);
• mantenimento di formazioni lineari arboree non colturali (viale di tigli Fg.74 part 47 e viale di
cipressi Fg 74 part. 48);
• mantenimento, infittimento e realizzazione di nuovi impianti olivati anche in prossimità dei
singoli poderi (Siena ed Asciano);
• sostituzione di elementi arborei ed arbustivi non autoctoni con specie vegetali indigene (Podere il
Pino- Siena);
• tutela di individui arborei a carattere monumentale;
• manutenzione di manufatti con valore paesaggistico, storico e testimoniale (tabernacoli e
romitori);
• riqualificazione del Parco di Villa Lovatelli.
ALTRO:
• demolizione e riutilizzo di parte dei volumi risultanti;
• installazione pannelli fotovoltaici integrati sui nuovi fabbricati;
• nuova viabilità a servizio delle nuove costruzioni;
• aree di allenamento per i cavalli con recinzione nei pressi del Podere Il Pino –Siena e Podere
Usinina -Asciano;
Tutte le opere di sistemazione ambientale previste dal PAPMAA e sopra riportate, saranno
realizzate entro il termine di dieci anni dalla stipula della convenzione congiuntamente agli
interventi edificatori e di ristrutturazione edilizia.
ARTICOLO 7
Infrastrutture a servizio dell’insediamento agricolo
Si dovrà provvedere alla realizzazione delle seguenti opere:
-idoneo impianto per l’approvvigionamento idrico e di potabilizzazione delle acque;
-idoneo impianto per lo smaltimento del reflui;
-opere di allacciamento per l’approvvigionamento energetico;
-opere di sistemazione ed adeguamento della viabilità;
-opere di sistemazione ambientale di cui al successivo art. 7.
Il certificato di abitabilità o d’uso non può essere asseverato fino a quando le costruzioni non
saranno asservite da idoneo impianto di fognatura e depurazione delle acque, da idoneo
impianto per l’approvigionamento idrico e da rete di distribuzione di energia elettrica.
ARTICOLO 8
Metodologia di calcolo
Per quanto riguarda il calcolo dei volumi, della superficie coperta, della superficie utile netta,
delle altezze dei fabbricati e delle distanze, si farà riferimento a quanto previsto dal
Regolamento Edilizio Comunale.
Gli interventi edilizi per la realizzazione di nuovi edifici collegati con le attività agricole
dovranno essere dimensionati sulla base del Programma di Miglioramento Agricolo
Ambientale allegato al Piano secondo quanto previsto dalla L.R. 1/2005.
ARTICOLO 9
Tipologie Edilizie
La progettazione architettonica dovrà essere improntata sul concetto di unitarietà
architettonica progettuale, mediante l’uso di elementi architettonici e tipologici quali la
tipologia di copertura, i sistemi di oscuramento, i materiali di finitura degli impianti, le
soluzioni cromatiche esterne, omogenei a quelli del contesto in cui l’intervento si inserisce e
comunque tipici dell’architettura rurale toscana.
Per quanto riguarda in particolare i requisiti igenico-sanitari dei nuovi fabbricati e il decoro
ambientale ed edilizio si rimanda alle specifiche norme contenute nel vigente Regolamento
Edilizio Comunale.
ARTICOLO 10
Materiali da impiegare
I fabbricati esistenti ad uso abitativo hanno una struttura portante in muratura, mentre i nuovi
annessi e le scuderie potranno essere realizzati con struttura portante in profilati metallici o in
legno lamellare opportunamente ancorati al terreno mediante plinti di fondazione.
Le superfici delle facciate delle abitazioni dei poderi saranno a mattone faccia vista o in
alternativa dove ritenuto opportuno finite con intonaci di tipo civile tinteggiati con coloriture
dalle tonalità terre tufacee.
Per quanto riguarda le tamponature verticali delle scuderie saranno eseguite con strutture in
legno lamellare in cui parte inferiore dei box dei cavalli sarà verosimilmente in tufoni mentre
per i nuovi annessi agricoli, potranno essere posti in opera pannelli in legno o prefabbricati
intonacati posti a filo esterno della struttura con finitura esterna tinteggiata con vernici dalle
tonalità terre.
Le coperture dovranno essere considerati elementi organici dell’intero edificio e pertanto la
loro realizzazione dovrà rispondere a precise soluzioni progettuali mediante il loro
inserimento nella composizione formale dell’edificio. Sono ammesse solo coperture a falda
inclinata con pendenza massima del 33%.
Le coperture dei fabbricati ad uso abitativo potranno essere realizzate con struttura portante
in legno e sovrastante manto in cotto “tipo Toscano” con coppo ed embrice, mentre i canali
di gronda ed i pluviali esclusivamente di rame così come tutte le converse.
Per le coperture degli annessi ad uso agricolo e delle scuderie è consentito anche l’utilizzo di
pannelli in lamiera zincata preverniciata o in alternativa si può prevedere l’utilizzo di
pannelli fotovoltaici; per i canali di gronda ed i pluviali si potranno utilizzare elementi in
lamiera zincata preverniciata color testa di moro.
Gli elementi di protezione degli aggetti, quali le logge, dovranno essere realizzati in
muratura, con finitura in intonaco e sovrastante elemento di chiusura in cotto e/o laterizio.
Le finestre e porte-finestre delle abitazioni dovranno essere in legno “alla toscana” con
persiane in legno. Gli infissi esterni ed i cancelli di chiusura degli annessi ad uso agricolo
potranno essere in lamiera zincata preverniciata color testa di moro.
Le pavimentazioni esterne dei fabbricati ad uso abitativo potranno essere realizzare con
materiali naturali caratteristici tipo mezzane di cotto, lastre di travertino, pietra naturale o
ghiaia; le soglie e i davanzali potranno essere in travertino.
Per le pavimentazioni esterne degli annessi ad uso agricolo è consentita la finitura in
cemento.
Le aree di manovra e le aree a parcheggio all’interno dell’impianto produttivo e del resede
dell’abitazione dovranno essere inghiaiati con materiali di cava o con blocchetti
autobloccanti; non è consentito l’uso di derivati dal riciclo di materiali bituminosi.
ARTICOLO 11
Accessi privati
Le uscite verso spazi pubblici dove necessario dovranno prevedere un arretramento minimo
di ml. 5,00 del filo esterno della recinzione, o in alternativa dovrà essere previsto, fin dalla
fase progettuale, la posa in opera di cancelli dotati di meccanismo di apertura automatico.
L’accesso dovrà comunque essere realizzato in modo agevole prevedendo idonei raccordi
sulle recinzioni.
ARTICOLO 12
Recinzioni
Le recinzioni delle abitazioni rurali devono costituire un insieme architettonico con il manufatto
edilizio e devono essere arretrate dal filo stradale di almeno ml. 3,00. Per la delimitazione delle
singole aree private, si prevede l’impiego di palo di castagno di adeguate dimensioni e rete a maglia
sciolta di adeguata altezza sovrastata da due ordini di filo.
In alcune localizzazioni più marginali e non a diretto contatto con le aree abitative, si prevede
l’innalzamento della rete di almeno 15 cm per la libera circolazione degli animali minori (lepri o
fagiani) ma non degli ungulati. Le recinzioni perimetrali all’attività di allevamento e comunque
lungo i confini tra aree di proprietà privata, dovranno essere realizzate in pali e rete a maglia sciolta
anche con sottostante cordolo in muratura di altezza non superiore a cm. 15, o staccionate in legno
con traversi in legno o metallo e potranno avere altezza massima di ml. 2,00.
ARTICOLO 13
Varianti
In fase di progettazione esecutiva degli interventi edificatori, è possibile apportare modifiche
che non alterino le caratteristiche planivolumetriche di impostazione previste negli elaborati
grafici del Piano Attuativo e non incidano sul dimensionamento globale degli insediamenti.
È inoltre possibile lo spostamento degli accessi carrabili previsti nelle planimetrie del Piano
di Attuativo, ferma restando il rispetto della disciplina prevista nel nuovo codice della strada
e del relativo regolamento di attuazione.
ARTICOLO 14
Prescrizioni ambientali: sistema suolo
Pericolosità geologica
Pericolosità geomorfologia: G1, pericolosità bassa
Pericolosità idraulica:
I1, pericolosità bassa
Pericolosità sismica:
S3, pericolosità elevata
Sensibilità degli acquiferi:
area sensibile di classe 2
Fattibilità sismica
Classe di fattibilità S3-pericolosità elevata.
Tutti gli interventi previsti ricadono in questa classe di pericolosità sismica: nelle zone con possibile
amplificazione stratigrafica, è necessaria una campagna di indagine geofisica e geotecnica che
definisca spessori, geometrie e velocità sismiche di litotipi sepolti al fini di valutare l’entità del
contrasto di rigidità sismica dei terreni tra alluvioni e bedrock sismico.
In sede di predisposizione dei progetti esecutivi per tutti gli interventi previsti sarà comunque
necessario eseguire approfondimenti di indagine che consisteranno nell’esecuzione di sondaggi
geognostici a carotaggio continuo attrezzati con piezometri, nel prelievo di campioni di terreno da
sottoporre alle opportune analisi di laboratorio e nell’esecuzione di ulteriori indagini geofisiche nel
rispetto del DM 14.01.2008 r del DPGR 9 luglio 2009 n. 36/R.
Fattibilità idraulica
Classe di fattibilità I1-aree sensibili di classe 1.
Le nuove costruzioni ricadenti in tale classe di sensibilità (stalle per allevamento cavalli e fienili)
non incrementano il livello di pericolosità dell’area, ma saranno comunque realizzate per lo più con
strutture edilizie che non necessitano né di volumi interrati né di fondazioni profonde. Questo
permetterà, conformemente a quanto riportato nel nuovo PTCP, di limitare le infiltrazioni di
sostanze inquinanti dal suolo alle falde sottostanti. Inoltre le pratiche colturali saranno orientate alla
prevenzione del dilavamento di nutrienti e fitofarmaci, in applicazione del Codice di buona pratica
agricola redatto dall’ARSIA.
Infine, nell’esercizio delle attività agricole sarà evitato lo spandimento di fanghi provenienti da
impianti di depurazione; il quantitativo di effluente zootecnico sparso sul terreno ogni anno,
compreso quello depositato dagli animali stessi, non dovrà superare l’apporto di azoto per ettaro,
così come previsto dall’Allegato 7, Parte A IV del D.Lgs. 152/06.
ARTICOLO 15
Prescrizioni ambientali: sistema aria
Per ridurre le emissioni in atmosfera di gas e composti odorigeni prodotto dalle deiezioni animali, e
limitare alla percolazione naturale la formazione dei liquami, si vorrebbe non procedere alla
realizzazione della concimaia, in quanto la manutenzione dello stallaggio per cavalli si può svolgere attraverso
l'uso di materiali appositi certificati (truciolo in legno depolverizzato certificato) che, una volta stesi sul
pavimento della stalla, risultano idonei, con certi enzimi ivi contenuti, ad assorbire i reflui dei cavalli.
Tali enzimi naturali riescono ad abbattere liquami ed odori derivanti dalle urine dei cavalli. Periodicamente si
procederà alla rimozione di tali materiali e al loro momentaneo deposito in appositi contenitori da istallare nei
pressi delle scuderie. Successivamente saranno smaltiti da ditte specializzate nel recupero.
ARTICOLO 16
Prescrizioni ambientali: sistema acqua
Approvvigionamento idrico
Attualmente l’approvvigionamento del fabbisogno idrico necessario al borgo di Presciano avviene
mediante un sistema di tubazioni che parte dalla zona a valle del borgo in prossimità del centro
abitato di Taverne d’Arbia, mentre alcuni poderi non sono allacciati a tale servizio e si alimentano
con pozzi artesiani.
Si prevede quindi di potenziare il sistema di approvvigionamento idrico nel borgo di Presciano e di
ampliarlo a quelle parti che attualmente non ne sono servite compresa la zona delle scuderie e dei
ricoveri agricoli.
Fognatura e depurazione delle acque
Poiché la zona oggetto dell’intervento non risulta servita della pubblica rete fognaria, è consentito lo
smaltimento nel sottosuolo delle acque reflue domestiche o assimilate mediante gli appositi impianti
previsti dal D.Lgs 11.05.1999 e dalla L.R. 21.12.2001 n.64.
1. SMALTIMENTO ACQUE NERE DEL NUCLEO DI PRESCIANO
Rientrano in questa tipologia tutti i poderi che si sviluppano lungo la Strada di Presciano dal podere
“Casino e Capanna” fino al “Pino”. Per questo nucleo di poderi che a pieno regime potrebbero
arrivare ad avere un numero di abitanti presumibilmente intorno alle 230 – 250 unità si è previsto di
predisporre un sistema con depuratori biologici interrati. ( si prevedono n. 3 depuratori biologici
interaati in modo che ciascuno possa servire circa 80 abitanti)
I liquami riceveranno un primo trattamento nella fossa Imhof e nel degrassatore per poi
successivamente passare in un adeguato depuratore biologico interrato che ci consentirà di
immettere le acque trattate mediante tubazione nel vicino torrente Arbia.
2. SMALTIMENTO ACQUE NERE DEI SINGOLI PODERI
Rientrano in questa tipologia di smaltimento i poderi che si trovano in posizioni più isolate tipo
Monteacuto, San Ersilia, Piancollina, La Fornace e i servizi igienici della zona a maneggio. In
questi poderi saranno previsti dei sistemi di smaltimento mediante fossa Imhof e degrassatore che
convergono le acque nere in una trincea drenante con lunghezza superiore ai 50 mt. Ovviamente sia
la fossa Imhof che il degrassatore saranno progettati e realizzati in base al numero delle unità
abitative presenti.
Nei casi dove si realizzeranno trincee drenati si prevede di elaborare in fase esecutiva, come
richiesto nel Regolamento Edilizio del Comune di Siena (art. 43 c. 3), una adeguata relazione
geologica.
3. SMALTIMENTO ACQUE BIANCHE
Si prevede la realizzazione di cisterne interrate, sia nei resedi dei poderi del borgo di Presciano sia
nei singoli poderi, che raccolgono le acque bianche che possono essere riutilizzate per l’irrigazione
dei giardini privati e condominiali. Tali cisterne saranno dotate di sistemi di troppo pieno incanalati
lungo il fosso nella parte più a valle.
ARTICOLO 17
Prescrizioni ambientali: sistema rifiuti
La gestione dei rifiuti che sono una fonte potenziale di inquinamento, in quanto costituiti da
sostanze pericolose ad alto potere inquinante, dovrà essere effettuata nel rispetto delle
disposizioni normative in materia, facendo ricorso ai consorzi obbligatori.
I rifiuti dovranno essere raccolti e conservati, in attesa di essere conferiti ad un gestore
autorizzato, in un luogo non accessibile agli estranei, al coperto, divisi per tipologia.
Per quanto riguarda il letame prodotto dall’attività zootecnica, si vorrebbe non procedere alla
realizzazione della concimaia, in quanto la manutenzione dello stallaggio per cavalli si può svolgere attraverso
l'uso di materiali appositi certificati (truciolo in legno depolverizzato certificato) che, una volta stesi sul
pavimento della stalla, risultano idonei, con certi enzimi ivi contenuti, ad assorbire i reflui dei cavalli.
I rifiuti derivanti dalle unità abitative dovranno essere conferiti presso gli appositi punti di
raccolta di RSU predisposti dall’ente gestore.
ARTICOLO 18
Prescrizioni ambientali: sistema energia
Per l’approvvigionamento del fabbisogno energetico necessario sia all’attività zootecnica che
alla residenza si dovrà ricorrere anche a fonti energetiche rinnovabili. E’ quindi consentita
l’installazione di pannelli fotovoltaici sia integrati nelle coperture dei nuovi fabbricati
(scuderie e ricoveri agricoli) che posizionati a terra o su appositi sostegni lungo le recinzioni.
Per limitare il consumo energetico saranno adottati opportuni accorgimenti strutturali:
-scelta di materiali ad alto potere riflettente come lamiere zincate, di alluminio e comunque
verniciate di colore chiaro;
-buona coibentazione di pareti, strutture orizzontali, infissi esterni.
ARTICOLO 19
Sistemazione a verde
Per la mitigazione degli effetti delle trasformazioni sulle aree circostanti dovranno essere realizzate
delle aree a verde secondo gli elaborati grafici del Piano. Nel suo complesso, il progetto prevede il
riassetto estetico di tutti gli edifici oggi esistenti e la realizzazione di alcuni nuovi annessi.
Nonostante che i vari complessi siano distanti tra loro, l’intento progettuale è quello di uniformare
al massimo l’estetica dei vari “poderi” sia come impatto visivo dalla media distanza che rispetto alla
fruibilità ed alla visione dall’interno.
Le piantumazioni dei resedi prevedono l’osservazione della natura circostante e si intende
uniformare la nuova vegetazione alla cromia ed estetica delle aree a bosco.
Per questo, ove siano necessarie siepi di divisione o di contorno agli edifici, si prevede l’impiego
del leccio a portamento arbustivo che si inserisce nella cromia generale della zona sebbene mono
cromatico per tutto l’anno.
Ove spazio e suolo lo consentano, solo all’interno della quinta a leccio, si prevedono movimenti
della proiezione della siepe con l’inserimento di arbusti di seconda grandezza come olivastri,
forsitie, bignonie, viburni e siringhe (lillà).
Nelle aree a giardino, si prevede l’inserimento di rampicanti rifiorenti come rose canine, glicini
delle varie colorazioni, gelsomini odorosi, clematis delle varie dimensioni floreali e colori e
raramente viti americane dal caratteristico colore autunnale (divenute ormai tipiche delle facciate
delle ville senesi).
Circa il posizionamento di alberi di prima e seconda grandezza, si prevede l’inserimento di
roverelle dalla tipica colorazione autunnale e la persistenza fogliare per l’inverno, noci e ciliegi per
le colorazioni diverse e la presenza nell’areale, cipressi per sottolineare spigoli o punti nodali come
ingressi, cancelli o caratteri edilizi verticali. Non si userà il cipresso per siepi o confini continuativi
a barriera,ma, eventualmente, solo come sottolineatura di tratti o confini.
In alcune localizzazioni, come la nuova edificazione intorno a Sant’Ersilia (Siena) o i capannoni
presso Arbia (Asciano), si prevede l’inserimento di aree miste ove, oltre alle citate roverelle, si
inseriranno carpini, frassini, sorbi e aceri delle varietà locali in modo da ricreare richiami al bosco
naturale di origine golenale come quello presente lungo il torrente Arbia.
Analoga sistemazione, coadiuvata da essenze arbustive di piccole dimensioni, si prevede nelle
schermature delle stalle e dei fienili; le piccole aree vegetali indicate nei progetti, verranno allestite
mettendo in consociazione le specie tipiche della zona. Nell’area di Usinina si prediligeranno le
essenze golenali tipiche del territorio ascianese (acero, frassino, carpino, roverella, sanbuco, ecc.)
mentre in area Podere Fornace, il bosco sclerofillo con querce, mirto, viburno, ecc..
Le sistemazioni a verde dell’intero complesso prevedono anche il rinfittimento di alcuni filari di
cipressi presenti lungo le strade principali dell’azienda come, per esempio, sulla salita d’accesso al
podere Camposodo o lungo la strada di Presciano.
Un intervento determinante è la ricostituzione del parco di Villa Lovatelli. Lo studio del parco verrà
dettagliato in fase progettuale ma si dovrà tener conto, pur nel totale stato di abbandono, delle
piante presenti, che verranno recuperate ed inserendone altre che non contrastino cromaticamente
ed esteticamente con l’ambiente circostante. Verranno inseriti altri cedri, qualche liryodendron (del
tutto simile al tiglio già presente) o piante di seconda grandezza, come albitie, magnolie e salici.
Materiale di trapianto
Le dimensioni del materiale da trapianto varierà a seconda delle localizzazioni: genericamente,
rispettando il miglior rapporto attecchimento/qualità del trapianto, si prevede l’impiego di piante
con altezza totale compresa tra 2 e 2,50 cm, con pane di terra o vaso da mettere a dimora con buca
singola concimata e la giustapposizione di tutori in legno da lasciare a dimora per almeno tre anni.
Per i cipressi si opterà per piante in vaso di oltre 3 metri per ottenere un effetto scenico immediato,
mentre per le aree naturalizzate si andrà con materiale a radice nuda o pane di terra con dimensioni
inferiori a due metri.
Le aree a prato verranno per lo più realizzate con essenze macroterme maggiormente adatte al clima
della zona ed all’estetica dei vicini campi con una riduzione sostanziale delle necessità idriche. Gli
spazi non edificati esterni alle recinzioni e non coltivati, ricadenti all’interno del Piano Attuativo,
dovranno essere sistemati e mantenuti in modo da corrispondere alle esigenze del decoro e dei
valori ambientali, paesaggistici e panoramici.
ARTICOLO 20
Fase di cantiere
I cantieri edili, durante il tempo necessario all’esecuzione dell’opera, dovranno essere
segnalati e protetti nelle forme di legge.
Dette protezioni, per la loro caratteristica di lunga permanenza, devono essere previste e
curate in maniera da non costituire disturbo visivo ed avere un aspetto decoroso.
ARTICOLO 21
Norme transitorie e finali
In caso di incongruenza tra la norma scritta e gli elaborati progettuali del Piano Attuativo, avrà
prevalenza quanto previsto dalla norma scritta.
Per quanto non espressamente previsto dalle presenti norme si fa riferimento ed esplicito richiamo a
leggi e regolamenti vigenti ed in particolare alle Norme Tecniche di Attuazione allegate al R.U. e al
Regolamento Edilizio Comunale vigenti.
In caso di incongruenza tra la norma scritta e gli elaborati progettuali del Piano Attuativo, avrà
prevalenza quanto previsto dalla norma scritta.
Inoltre, le presenti norme sono indicative di scelte progettuali; anche in questo caso si fa riferimento
ed esplicito richiamo a leggi e regolamenti vigenti ed in particolare alle Norme Tecniche di
Attuazione allegate al R.U. e al Regolamento Edilizio Comunale vigenti