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CAPITOLO UNO
Luoghi di partenza.
C'è una linea de la concepcion che mi ha concepito, che ha costruito la mia retro storia, una linea di
strani posti lontani tra loro, ma simili. La storia che è mia ma prima di me.
La Linea de la Concepcion è una cittadina dell'estremo sud della Spagna, spiagge a Levante e
spiagge a Ponente. Uno strano spuntone di roccia nasce da non so dove e sale e si impone nemmeno
all'orizzonte, ma a fianco della spiaggia principale. E la suggestione ovvia sarebbe ora vado lì e
vedo cos'è sta roccia, ma il fascino e il mistero deflagra, e si moltiplica, perchè non puoi andarci. Il
costone di roccia è Gibilterra, ed è Regno Unito. Sotto la roccia sbarre di confine, Guardia Civil e
divise UK.
Se lo sguardo poi lo porti a Sud, ti ricordi di essere sulle colonne d'Ercole, e che quella costa a Sud
che vedi all'orizzonte è Africa.
Una cittadina che di confine vive e muore da sempre. Un po' di pesca e tanto contrabbando di gente
e merci.
Mia madre, Lidia Parra Sanchez, nasce qui.
E la linea de la concepcion è come si estendesse all'infinito, per prendere vigore in luoghi lontani e
darsi corpo e seminare parti di me. Si tuffa in mare questa Linea che pare quella di Cavandoli
(Lavazza avete presente?) e nuota e nuota e nuota fino all'America.
Mc Allen. Paesino del Texas, vicino a San Antonio. Se a San Antonio potete vedere Fort Alamo,
dove gli eroici americani hanno combattuto l'esercito messicano fino al sacrificio estremo, in una
piccola casa di agricoltori nei suoi paraggi a Mc Allen nasce James David Bormann, mio padre. Sul
muro esterno della casa ancora i segni dei proiettili, questa volta degli americani, perchè
asserragliati in questa casa c'erano gli uomini di Pancho Villa. Il confine attuale del Messico si trova
a pochi passi da qui.
La linea de la Concepcion arzigogola e va, nel deserto texano trova la buca di una talpa o di altra
bestia più desertica e dalle simili abitudini escavatrici e attraversa il globo terracqueo, fino a sbucare
a sorpresa di altri contadini e di altri pescatori da una foiba carsica, cavità note per un uso di cui
parleremo a d'uopo. E finalmente la linea trova un altro confine da marcare, sedercisi su, coccolare.
Siamo a Trieste negli anni 60. Oggi pare ci dicono è quasi certo da questo o quel trattato, essere
Italia. Non lo era fino a ieri dato che era governo alleato con gli americani fin al 54, e prima era il
bel porto coccolato dell'impero austroungarico, non deve essere Italia ancora oggi per alcuni vicini
che fanno parte di un'altra galassia, chissà domani, ma oggi è così.
I vicini sono Jugoslavi, comunisti titini che Trieste l'hanno tenuta dopo averla liberata dai nazi per
soli 40 giorni.
Lungi da me il trattato storico, non nel primo capitolo almeno direi. Ma il segno che vorrei darvi è
appunto quello di riconoscere questa Linea de la mia Concepcion bizzarra. Ci sono luoghi di
demarcazione, netti, precisi. Non dei semplici confini. Per capirci non di stati amici o parenti.
Parliamo della nera Africa, dei residui coloniali della nobile Inghiliterra in terra di Spagna fascista e
reazionaria, delle colonne d'Ercole con i mostri fuori, dei messicani rivoluzionari, sporchi e puzzoni
e la provincia americana da cartolina di là. Fino alla cortina di ferro, la barriera ultima della guerra
fredda.
Insomma nella mia retro storia c'è sempre un altrove estremo, un'alterità assoluta, civiltà o barbarie
al di là o di qua. E poi gli omini semplici che nelle barche da pesca portan di tutto, le donne di buon
senso, che nelle gonne larghe nascondono le sigarette, la gente che di qua e di là ci va, le famiglie
divise, le curiosità per l'altro, la fascinazione e attrazione per quel che si presume così diverso.
Negli anni di tutto questo guazzabuglio ho deciso di glorificarmi un po' e romanzarlo per voi e per
me, per renderlo digeribile e tutto sommato un'ennesima alterità esotica bella. La parte dolorosa la
tengo dentro me, non avvicinatevi perchè ne sono geloso.
La linea del 37
Quel simpaticone di Francisco Franco, el generalissimo, è venuto su dall'Africa con la sua guardia
nera, fedelissimi neri africani a protezione del cattolicissimo e fascistissimo, una delle tante
bizzarrie del Franchismo. Son quindi passati da qui, dalla Linea, ovviamente. Ed è uno snodo
cruciale, occupato quindi dai franchisti con determinazione. Non so bene del resto della Linea, ma
so dell'approccio della mia famiglia e dei loro vicini, della vita delle case popolari attorno al patìò e
al pozzo, di un antifascismo di fatto, viscerale, endemico, prepolitico ed esistenziale. Di una vita di
comunità e solidarietà, di stranezze e bizzarrie e accettazione del diverso non formale o ideologica.
Mio nonno è un gran mistero. E' un non detto per molti anni, da parte di mia madre. Per molti anni
per me mio nonno era andato via, gran bastardo, abbandonando la nonna con tre figli. Come se la
storia non esistesse attorno a lui. Ma di lui parleremo poi. Per ora c'è una donna sola nella Spagna in
totale miseria di quegli anni, con due figlie e un figlio. Juana va a servizio di una famiglia inglese a
Gibilterra e si arrangia così. Mia mamma cresce svelta, poca scuola e molta strada. Ma anche molta
vita di comunità, parenti, vicini. Juana è determinata e bastian contrario, anticonvenzionale,
originale. Nella cattolicissima Spagna fascista si fa protestante, non si capisce bene come e perchè.
Forse c'entrano gli inglesi ma non ho notizie certe di questo.
La scuola di mia madre è un maestro comunista che in privato tiene i bambini di tutte le età insieme
in una stanza. Necessariamente severo ma bravo. Mia madre è vispa, intelligente e tutta la vita
rimpiange di non aver potuto proseguire gli studi. La classe convulsa di bambini piccoli e grandi
scalzi e indisciplinati, mia madre che diventa l'assistente del maestro, la fiducia del maestro nei suoi
confronti non la dimenticherà mai.
Un Natale tutti preparano il presepe, e si va al mercatino dei jugetes, a comprarsi qualche gioco
usato. Juan, il figlio del macellaio è uno dei tanti che frequentano la casa. E' brutto come la fame,
balbuziente. Di nascosto indossa i vestiti della mamma, le sue scarpe con il tacco. E' più grande di
mia mamma e sua sorella, ma legano molto. Un giorno, come spesso fa, passa e chiede a mia nonna
se può accompagnare a vedere il mercatino mia mamma e mia zia. L'unica raccomandazione di mia
nonna è sempre la stessa, sì, ma prima lavati la faccia e le mani, che evidentemente non eran
proprio linde. Per strada Juan chiede loro del presepio. Non è previsto alcun presepio in casa Parra.
Un po' per il protestantesimo forse, un po' tanto perchè non ci son soldi, e un po' perchè
semplicemente a Juana delle tradizioni non importa un cazzo. Juan si rattrista molto e gli sembra
davvero tremenda questa cosa. Fanno il giro del mercatino, guardano i giochi, le statuine del
presepe. Se ne tornano a casa. Balbettando Juan chiede qual'è il personaggio del presepe che
preferisce a mia mamma. Vuoi l'asino? Eccoti l'asinello. Ti piacciono i pastori? Eccoli. Insomma
svuolta le tasche e ha rubato uno ad uno tutti i personaggi, non manca proprio nessuno.
Vicino a casa Parra c'è l'emporio alimentari Pedro Castillo Earle. Lo zio Jesus ha una idea per
sbarcare il lunario. Scrive, a modo suo come può, una lettera. Va a Gibilterra, dagli inglesi. Sostiene
di aver intercettato un messaggio del Partito Comunista spagnolo, stanno preparando un attentato a
Gibilterra. Gli inglesi non gli credono molto, ma comunque lo pagano. Lui consegna la lettera
scritta di suo pugno, con sotto in bella vista il timbro P. C. E. (Pedro Castillo Earle o Partito
Comunista de Espana che dir si voglia).
Accortisi dell'imbroglio, gli inglesi avvisano le autorità franchiste che vengon a casa, e tirano fuori
da sotto il letto mio zio che si era nascosto. Qualche giornata di gattabuia, ma in fondo ai fascisti fa
simpatia questo ragazzetto che si è burlato degli inglesi.
Nessuno è riuscito poi a spiegarmi la verosimiglianza di un attentato comunista spagnolo a
Gibilterra in quegli anni ma tant'è.
L'America
Lo scenario cambia drasticamente. Siamo in un posto tutto lindo e pulito, villette con giardino, prati
curati, capelli a spazzola, tutti biondi sorridenti, frigoriferi e lavatrici per tutti. Dal Texas poi i
Bormann si sposteranno in Arkansas, nella bible belt, la cintura della bibbia, la profonda provincia
degli Stati Uniti. James David è figlio di un agricoltore benestante molto religioso, metodista.
Essere protestanti nella bible belt non ha proprio lo stesso potere deflagrante che esserlo nella
cattolicissima Spagna, ha anzi una dimensione di conservatorismo marcato, apparentemente.
Dell'America ho meno anneddoti e più supposizioni e interpretazioni. Principalmente per il carattere
di mio padre, riservato, schivo, poco incline al racconto di sé. Ci sono delle fotografie, di volta in
volta con la divisa da football, o nell'annuario della scuola superiore. Un divo di Holliwood, dicono
tutti. Faccia pulita, biondo, il ciuffo in testa, sguardo aperto e dolce. Nessun intoppo, niente che fa
presagire che questo bravo ragazzo della provincia attraverserà l'Oceano in bizzarre avventure.
Finite le superiori si iscrive all'Università. Si laurea in tre anni in Chimica. Esce con qualche
ragazza, il papà li accompagna al cinema, tutto regolare per l'America del tempo.
Ma c'è qualcosa che ribolle e forte. E' una chiamata. Non ne so molto di queste cose religiose,
nonostante la mia educazione. Sarei spinto a cercare interpretazioni altre, una ribellione sommessa
che trova questa via ad un clima oppressivo, una via in fondo che costringe all'accettazione la
famiglia e non rompe i legami. Ma forse non è rispettoso. Per lui è una chiamata e basta. Forte,
tanto da farlo aderire ad una combricola bizzarra quanto gioiosa, Operazione Mobilitazione.
CAPITOLO DUE
OPERAZIONE MOBILITAZIONE
La Spectra. Il nome è quello di una missione militare segreta o simili. In realtà di missione si tratta
ma di tutt'altra specie. E' una organizzazione missionaria internazionale evangelica. E' figlia del suo
tempo, necessariamente. Si tratta di un manipolo di giovani entusiasti, che si dedicano ad
un'esperienza di evangelizzazione in paesi lontani, portando un messaggio di pace e fraternità,
vivendo in concreto il proprio messaggio cristiano. Girano con dei furgoni, dormono dove capita,
nei furgoni stessi, all'aperto, in fienili, o case di chi li accoglie. Sono americani, nordeuropei,
italiani, francesi, inglesi, neri, asiatici, di tutto un po'. Sono molto giovani. Donne e uomini che
vivono e viaggiano insieme.C'è un che di carovana hippy nelle loro spedizioni, ma la morale è
ferrea e tradizionale. Non così appare in certi paesi, come la Spagna o l'Italia meridionali.
All'arrivare di questi nugoli di giovani “esaltati” che vivono promiscuamente, dormono tutti
assieme, viaggiano da soli la morale cattolica si inalbera, le polizie si allarmano, le repressioni
scattano.
Insomma mio padre si arruola in questa banda. A vederlo in quelle foto anni 50 americane non te lo
immagini proprio a viaggiare in queste condizioni con gente di tutto il mondo, lui, vissuto in un
contesto così definito e chiuso. Invece il fervore religioso, la passione e l'entusiasmo del gruppo
sono il suo pane.
Questo radicalismo religioso senza indugi e mediazioni è mio padre. Quale situazione più estrema
quindi se non quella di andarsi a cacciare nella Cattolicissima Spagna fascista?
Eccolo quindi arrivare a Madrid.