Francia e Germania dettano la linea sulla PAC

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Francia e Germania dettano la linea sulla PAC
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Attualità
• il documento comune dei due paesi peserà sulle decisioni future dell’ue
Francia e Germania
dettano la linea sulla pac
vaghezza di fondo, la maggior parte de- «una decisione finale su tutte le questioni
gli osservatori concorda sul fatto che Pa- relative alle finanze sarà presa quando le
rigi e Berlino abbiano posto dei paletti decisioni sull’insieme delle politiche e il
difficili da eludere. Vediamo i punti nel quadro finanziario globale dell’Unione
dettaglio.
saranno state adottate». Gli strumenti
• No alla rinazionalizzazione della pac politici per affrontare le sfide, inoltre,
tramite il cofinanziamento dei paga- dovranno essere scelti con cura «tenenmenti diretti ai produttori; sì al man- do conto delle implicazioni finanziarie
tenimento dei due Pilastri ma con una per gli Stati membri».
distribuzione delle ri• Francia e Germania
sorse chiara, che non
concordano «per una
Il primo
richieda periodici sporipartizione giusta e
stamenti di fondi tra il documento ufficiale adeguata delle risorse
primo e il secondo.
della Commissione finanziarie», precisandi Angelo Di Mambro
• Sì al mantenimento
do però che «un tasso
dei pagamenti disac- sulla nuova pac
unico per tutta l’Ue
na riforma nella continuità. coppiati, come «remu- è atteso
non è giustificato». InQuesta, in estrema sintesi, è nerazione per la forni- per il 17 novembre
vece «bisogna prendela posizione comune di Fran- tura di beni pubblici e
re in considerazione la
cia e Germania sulla pac del copertura per costi di
sostenibilità della posidopo 2013. Un documento, quello fran- produzione più alti», dovuti agli stan- zione finanziaria degli Stati membri nel
co-tedesco, più volte annunciato ma in- dard qualitativi richiesti dai cittadini bilancio europeo sulla base della chiave
viato solo a metà settembre al commis- europei.
di ripartizione attuale».
sario Dacian Ciolos, al presidente della • La pac dovrà essere forte e mantenere • Per quanto riguarda la competitività,
Commissione agricoltura dell’Europar- i suoi obiettivi storici, ma dovrà affron- la politica agricola europea del futuro
lamento, Paolo De Castro, e alla presi- tare nuove sfide, come quelle ambien- dovrà essere più moderna e orientata
dente in carica del Consiglio dei mini- tali e le questioni poste dall’instabilità al mercato, ma anche prevedere misure
stri, Sabine Laruelle.
dei mercati.
per arginare la volatilità dei prezzi e staGiusto in tempo per farsi spazio nelLe risorse per far fronte a queste sfide, bilizzare i redditi degli agricoltori. «Gli
l’agenda del summit informale dei mini- si legge nel documento, «dovranno essere standard di produzione Ue – recita il testri agricoli di La Hulpe, in Belgio, con- commisurate alle nostre ambizioni», ma sto – devono essere applicati anche ai
cluso lunedì 20, in cui si è parprodotti importati». Ma, come
lato del futuro ruolo del primo
ha argomentato Jack Thurston
Pilastro e della flessibilità degli
del Guardian, non si specifica
interventi rispetto ai contesti
di quali standard si stia parlocali. E per essere metabolizlando, se di quelli sui metodi
zato dalla Commissione, che
di produzione o di quelli sadarà il via al dibattito ufficiale
nitari e fitosanitari.
sulla nuova pac con una Co• Non mancano passaggi sulmunicazione attesa per il 17
la necessità di instaurare «renovembre.
lazioni più eque tra i partner
della catena alimentare», di
«una rete di sicurezza contro
I «paletti»
le grandi crisi di mercato» e di
franco-tedeschi
promuovere le «organizzazioni
Se è vero, come sottolinea
dei produttori e delle interproAlan Matthews, professore di
fessioni con contratti standard
economia agraria a Dublino,
nel settore agroalimentare».
che il documento «non costiViene soltanto accennata
tuisce un sostanziale avanzal’ipotesi, emersa nel dibattito
mento» nel confronto già av- Da sempre Francia e Germania (nella foto i due ministri
di questi mesi, di «ricorrere a
viato in questi mesi, e che su dell’agricoltura Bruno Le Maire e Ilse Aigner) condizionano
sistemi assicurativi per stabialcune questioni rimane una pesantemente la politica comunitaria. Foto Consiglio Ue
lizzare i redditi agricoli», ma
Anche
se la Commissione
europea
non si pronuncia,
è evidente che sarà
difficile ignorare
le richieste
franco-tedesche.
E intanto l’Italia tace
▶
U
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35/2010 • L’Informatore Agrario
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Attualità
l’iniziativa in materia viene lasciata ai
Paesi membri, che dovrebbero impegnarsi a studiare l’applicazione di questi nuovi strumenti su «base volontaria».
«No comment»
della Commissione
Finora non c’è stata nessuna reazione ufficiale da parte della Commissione. Funzionari della Direzione generale
agricoltura si sono limitati a esprimere
soddisfazione perché «gli Stati membri
stanno assumendo un approccio costruttivo al dibattito sul futuro della pac»,
trincerandosi dietro il «no comment»
sui punti sollevati dal documento e ricordando che la Commissione si esprimerà il 17 novembre, con un ampio dibattito a seguire.
«Nella posizione franco-tedesca sulla
pac post 2013 – ha detto invece De Castro – si ravvisa una sostanziale unità
d’intenti con la visione del Parlamento
europeo espressa lo scorso luglio, in occasione dell’approvazione della Relazione Lyon sul futuro della politica agricola
comune. Sia Francia e Germania che il
Parlamento chiedono una pac rinnovata e robusta, che sappia rispondere alle
sfide globali. L’auspicio è che possano
arrivare presto altre posizioni ufficiali
degli Stati membri».
Ci sono infatti visioni anche molto
diverse della pac del futuro tra i rappresentanti dei vari Paesi, come emerso
anche a La Hulpe. Posizioni che riflettono le differenze nell’agricoltura europea. Anche se il tradizionale protagonismo franco-tedesco sarà difficile da
scardinare, il dibattito sta per entrare
davvero nel vivo.
Italia silenziosa
Almeno fino a oggi, comunque, manca
una presa di posizione univoca del sistema Italia, da qualunque angolazione lo si
guardi. Cia, Copagri e Confagricoltura
presenteranno un loro documento sul
futuro della pac il 7 ottobre, Coldiretti
invece marcia da sola.
Il Ministero delle politiche agricole,
dal canto suo, sta elaborando documenti
tecnici: uno, quello sullo sviluppo rurale,
è stato inviato a Ciolos in luglio; un altro,
sul primo Pilastro, è in preparazione.
Ma sul se e quando anche il Governo
italiano prenderà una posizione propriamente politica sulla nuova pac, analoga
a quella di Francia e Germania, finora
nessuna notizia.
Angelo Di Mambro
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