Bibbia e Musica

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Bibbia e Musica
Bibbia e Musica
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Pasquale Troìa
La Bibbia, in questi anni, è tornata ad essere presente là dove l’uomo si interroga su una qualità e senso della vita
sempre più ampi e condivisibili. Domande legittimate anche sul versante laico, oltre che su quello ecclesiastico, e che
fanno scoprire relazioni tra la Bibbia e l’arte, la filosofia, la letteratura, la musica. Delle interazioni tra Bibbia e musica
la Rivista cercherà di dare, nella rubrica che inizia con questo numero, alcune esemplificazioni paradigmatiche con
possibili valorizzazioni didattiche interdisciplinari.
La Natività di Gesù Cristo
La storia della salvezza secondo la Bibbia non comincia con la
nascita di Gesù Cristo, ma niente sarebbe stato rinnovato e redento, almeno secondo i cristiani, senza la sua nascita. Anche per
questo cominciamo con una delle composizioni musicali ‘classiche’ dell’interazione Bibbia e Musica per la memoria liturgica
della natività di Gesù Cristo.
Bach: il musicista esegeta della Bibbia
La professione di musicista – oltre agli impegni musicali presso
le corti e i signori del suo tempo – obbligavano Johann Sebastian
Bach (Eisenach 1685- Lipsia 1750) ad assumere incarichi nell’am-
Bach e la Bibbia
Bach è “il quinto evangelista” (C.-R. Muess)
è “l’organista che aveva fatto del suo organo una Bibbia”
(A. Pirro)
“Bach è come un esegeta della Bibbia” (M. Petzoldt)
è “il musicista teologo” (G. Long)
è il musicista che più di altri pratica la concezione culturale e
teologica della musica secondo Lutero per il quale la musica è sonora preaedicatio, la bella arte sonora di predicare la Bibbia, è “un
dono sublime, datoci da Dio ed è simile alla teologia”: “dal punto di
vista teologico nessun’arte può stare alla pari della musica”:
“sic praedicavit Deus evangelium etiam per musicam”.
ro i testi dei tre corali, qui rappresentati da due grandi autori di
testi di corali come M. Lutero (1483-1546) e P. Gerardt (1607-1676)
che Bach valorizza spesso nelle sue opere. In queste composizioni c’è tanta ispirazione biblica almeno per quanta aria viene
in/spirata-e/spirata per poter cantare e recitare le sue parole!
bito ecclesiale e quindi della liturgia. E questi impegni riguardavano scadenze musicali forzate (una composizione – spesso ampia e impegnativa – ogni settimana o festività) ma anche l’impegno a fare il catechismo ai suoi piccoli cantori1. Impegni che richiedevano a Bach anche conoscenze bibliche e teologiche così
come la sua biblioteca2 documenta.
Alla natività di Gesù Cristo Bach dedica molte composizioni, con
diversi organici vocali e strumentali. Ma certamente l’Oratorio di
Natale (Weihnachts-Oratorium, BWV3 248) è l’opera più completa e
più monumentale. È una composizione del 1734 (Bach aveva 49 anni) quando era Kantor e Director musices della Thomaskirche di Lipsia.
Un carattere di unitarietà e di omogeneità delle 6 cantate è costituito dal testo biblico dei quattro racconti della Natività (nascita,
visita dei pastori, circoncisione di Gesù e adorazione dei Magi).
Nelle sei Cantate Bach valorizza alcuni versetti dai vangeli dell’infanzia di Gesù (i due primi capitoli del vangelo secondo Matteo e Luca) (cfr. allegato n. 4). Il testo evangelico, in tedesco, è
sempre ‘recitato’ dal tenore con cui Bach identifica musicalmente
l’evangelista. Il testo letterario del coro, del recitativo (n. 2 e presente anche nel corale n. 7) come anche quello dell’aria (n. 4) sono composizioni poetiche il cui lessico nominale e verbale è biblico ed i cui concetti sono di teologia biblica. Probabilmente l’autore è Ch.F. Henrici (pseudonimo Picander: 1700-1764), ma Bach
non mancava mai di elaborarlo. Un discorso a parte meriterebbe-
(Almeno) alcune considerazioni musicali
e bibliche
Tenendo presente il testo della prima cantata dell’Oratorio di
Natale e la partitura (allegati n. 1 e n. 2, ambedue sul sito riservato agli abbonati) e – per ovvie ragioni di più ampia leggibilità
– non evidenziando molti e specialistici elementi musicali e compositivi che qualificano questa cantata un capolavoro, è indispensabile almeno fare alcune rilevazioni dell’interazione musi1. Questi due impegni professionali gli erano richiesti dal titolo di Kantor della Thomaskirche di Lipsia.
2. La biblioteca teologica di Bach era costituita da oltre cinquanta volumi, tra cui la
Deutsche Bibel, (la Bibbia nella traduzione tedesca) di Abraham Calov (Wittenberg,
1681-82), un commento alle Scritture corredato da glosse autografe di Bach stesso, e
di un secondo, monumentale commentario biblico composto da Johann Olearius, la Biblische Erklärung (spiegazione della Bibbia, commentario biblico) apparso in cinque
volumi a Lipsia tra il 1678 e l’81.
3. Queste lettere di abbreviazione precedono le opere di Bach. Indicano B(ach)
W(erke) V(erzeichnis): lo storico catalogo (Verzeichnis) delle opere (Werke) di Bach.
Nel Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti (DEUMM) a cura
di A. Basso, dell’editrice UTET (vol I [le biografie], pp. 221-261!) è possibile consultare tutte le opere di Bach secondo questa catalogazione. La registrazione integrale di
tutte le opere di Bach ha impegnato case discografiche come la storica Deutsche
Grammophon e la Telefunken…Oggi è possibile reperire interpretazioni delle opere di
Bach a costi alquanto contenuti nelle etichette discografiche Naxos e Brilliant ed in
quelle offerte che qualche negozio musicale (quei pochi esistenti in Italia) occasionalmente propongono. O in occasioni di acquisto o di ascolto rintracciabili in internet.
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ca e Bibbia, ispirazione musicale ed esegesi biblica, nel contesto
culturale e teologico del tempo di Bach.
1. il coro iniziale. La cantata comincia con un coro il cui organico strumentale (2 flauti, 2 oboi, 3 trombe e timpani, oltre agli archi
In quarta battuta entrano in gioco i due oboi con lo stesso ritmo
dei flauti. E poi… in seguito lo schema ritmico è ripreso e variato come solo Bach sa fare! Il tutto perché l’orchestra prepari e annunci l’esultanza e il giubilo del coro con (Jauchzet, frohloket!
Esultate, giubilate!…). (per i riferimenti musicali cfr. la prima
pagina della partitura dell’Oratorio).
2. l’aria n. 3. L’espressione “amato Sposo” (liebster Bräutigam, letteralmente ‘fidanzato’) – nel recitativo n. 2 e ripreso con il verbo
“amare” (lieben) nell’aria 3 – oltre ad evocare l’amato sposo e l’amata sposa del Cantico dei Cantici ne fa anche una applicazione di
analogia teologica e quindi cristologica: come nel Cantico dei Cantici la sposa (Israele) cerca e attende l’amato sposo (Dio), così ancora oggi il nuovo Israele (la Chiesa) cerca e attende la venuta e la
nascita del Figlio di Dio (lo Sposo). Non un’attesa storica, già avvenuta, ma un’attesa spirituale, esistenziale, relativa a questa storia degli uomini in queste terre dalle nuove geografie. Con tutti gli
effetti che tale simbologia (tra lo sposo e la sposa) può generare sul
piano della modalità di relazioni e di alleanza così intima e ‘generativa’ tra Dio e Israele, la Chiesa e l’umanità.
3. l’aria n. 4. Con la voce di contralto (una di quelle voci fem-
e al basso continuo) è il più ricco e brillante di tutto l’oratorio. La
sua particolarità (se non stupore e originalità) sta nell’incipit: il coro introduttivo (Jauchzet, frohloket! Esultate, giubilate…) è ‘annunciato’ solennemente dai timpani che rende mirabilmente l’atmosfera di Festmusik e l’importanza e la solennità della festa natalizia.
Perché proprio i timpani? È come se Bach si richiamasse a quella
prassi di comunicazione occasionale e festiva allorquando nei paesi il suono di uno strumento a percussione o di un altro a fiato (come la tromba) annunciavano un evento particolare, una novità per
la vita quotidiana: la nascita di Gesù irrompe nella storia come un
evento da tempo profetizzato e atteso, ma non atteso ora, in quel
tempo e in quel modo. E tutto questo è ancor più rilevabile
• dalla tonalità del coro (re maggiore, quella tipica degli annunci solenni, regali, luminosi)
• da quel tempo di 3/8 (un tempo a ritmo pastorale), dall’incipit
della prima battuta in levare
• dal quel do ribattuto per tre volte dai timpani a cui seguono
(nella seconda battuta) i due flauti traversi con una sincope iniziale (cioè con uno spostamento del normale accento principale,
ottenendo così un’accentuazione sul battito debole al posto di
quello potrete: l’effetto è di tensione, di eccitamento, di slancio)
• e con ritmo ternario diverso e con un trillo sul secondo tempo.
Nella terza battuta i timpani riprendono il ritmo dei flauti precedenti e lo ampliano variandolo e ampliandolo in quattro semicrome (do-sol-do-sol) nel secondo e terzo tempo dei 3/8.
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minili che nella prima metà dell’Oratorio assumono un ruolo di
grande rilievo espressivo) nell’aria n. 4, Bach, senza dichiararlo
esplicitamente, fa cantare Maria, evocata precedentemente nel
testo evangelico recitato dall’evangelista-tenore ma quasi sempre in silenzio nei racconti evangelici. Le parole del testo e la modalità musicali con cui Bach fa cantare Maria possiedono una
grazia e una intensità particolari ed uniche (la tonalità di la),
quella della nostalgia, dell’attesa sofferta di un bene o di una
persona, che qui è la nascita di Gesù Cristo, il tempo in 3/8 (un
tempo dall’andamento e dalle evocazioni pastorali) e strumenti
come (soprattutto) l’oboe d’amore e il violino in raddoppio, …
donano al testo tutta una prefigurazione anticotestamentaria per
l’attesa del Messia, da parte di Maria (voce femminile di contralto) e di tutta la Chiesa da essa rappresentata.
L’invito di Maria a Sion (ai fedeli, alla Chiesa), “Preparati Sion…”
(l’aria n. 4), a tenersi pronti e a predisporsi “con tenerezza” perché “presto” potranno “vedersi accanto” Gesù-Sposo, “stirpe di
Davide”, “stella di Giacobbe… qui chiamato den Schönsten e den
Liebsten, il Bellissimo e l’Amatissimo (tutte espressioni che evocano molteplici citazioni dell’Antico e del Nuovo Testamento:
cfr. allegato n. 3 nel sito riservato agli abbonati), provoca l’accorata domanda espressa dall’assemblea dei fedeli nel corale n. 5.
4. il corale n. 5. Il corale Wie soll ich dich empfangen (Come devo
accoglierTi, e come incontrarTi?), il n. 5 della prima cantata come
l’ultimo corale Nun seid ihr wohl gerochen, (Ora voi siete vendicati…)
della sesta, sono cantati sulla stessa melodia già utilizzata, con diverse tonalità, da Bach nei corali n. 21, 23, 53, 63, 72 della Passione
secondo Matteo (BWV 244), quasi a significare la predestinazione di
Cristo alla sofferenza redentrice così come in questi corali della
Passione ne costituisce, in canto, l’anima corale partecipante dei fedeli alla passione e morte di Gesù Cristo. Melodia derivata da una
canzone del compositore H.L. Hassler (1564-1612, che in verità
parlava di amore per una Jungfrau zart, (una tenera fanciulla!). È la
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L’oratorio al tempo di Bach è inteso come “una rappresentazione musicale [non visiva] di una storia sacra”
(J. Mattheson, musicista contemporaneo di Bach). È la
forma musicale che nell’ambito sacro costituiva il corrispondente del melodramma, senza l’elemento strettamente visivo,
proibito nelle celebrazioni liturgiche.
Bach aveva già affrontato questo genere musicale nelle tre grandi
Passioni, ma nell’Oratorio di Natale Bach concepisce la «più ambiziosa, imponente e complessa architettura musicale di tutta la sua
produzione, volendo così inaugurate una nuova stagione creativa,
che rimase invece una sorta di miracoloso
unicum nel suo catalogo» (B. Gandolfi).
tecnica della parodia4, molto comune per i musicisti del Barocco e
praticata anche da Bach. «Dei 51 brani che, senza contare i corali,
compongono l’Oratorio di Natale, 17 sono stati presi da altre opere» (A. Schweitzer). Stessa melodia per mancanza di tempo o per
correlare due tematiche teologiche, cioè la stessa melodia supporta
due tematiche teologiche con testo diverso ma complementare o almeno correlato: la melodia di Hassler sostiene e fa cantare le parole del corale della passione e quella del corale dell’oratorio: due
eventi cristologici diversi, ma correlati: Gesù nasce per redimere gli
uomini mediante la sua passione e morte.
5. l’aria n. 8 e gli strumenti musicali. L’impiego di uno strumento musicale anziché di un altro non è indifferente per un musicista, ancor più di uno della portata di Bach: per esempio la
tromba, con le sue valenze di strumento di annuncio di epifanie
regali, accompagna la voce del basso (nell’aria n. 8) sostiene la
voce del basso che narra le meraviglie del Signore Dio, vero ed
unico re ed imperatore del mondo, “Grande Signore e Re potente”
(Grosser Herr und starker König).
6. I corali e l’attualizzazione biblico-liturgica. Come si può
Postludio
Altre considerazioni biblico-musicali, come anche ecclesiali e teologiche, sono possibili: (anche) da parte di tutti, perché davanti a questi patrimoni di eredità nessuno può dire di essere figlio ‘stonato’ e
ignorante di musica’. Magari si rende indegno quando non li ascolta e non li studia, ma tutti siamo chiamati ad ereditare questi doni,
a conoscerli, a valorizzarli e a tramandarli alle nuove generazioni,
perché altri come Bach possano trasformare la loro fede in canto e
in musica. Nel frattempo impariamo ed insegniamo (cfr. allegato n.
5: attività di verifica di apprendimento).
Pasquale Troìa
Pontificia Università S. Tommaso Angelicum di Roma
Alcune minime indicazioni bibliografiche
A. Schweitzer, J.S. Bach. Il musicista poeta, Suvini Zerboni, Milano 1979.
A. Basso, Frau Musika: la vita e le opere di J.S. Bach, EDT, Torino 1981 (alcune
pagine sono leggibili inserendo in Google: Frau Musika Basso).
G. Long, J.S. Bach. Il musicista teologo, Claudiana, Torino 1985.
M. Petzoldt, Bach als Ausleger der Bibel. Theologicsche und musikwissenschaftliche Studien zum Werk Johann Sebastian Bachs, Vandenhoeck & Ruprecht, Göttingen 1985.
A. Basso, Lo spiritualismo tedesco fra Riforma e Massoneria (pp. 111-120).
R. Vlad, Bach, Bibbia, essoterismo (pp. 123-135) in P. Troìa (ed.), La Musica e la
Bibbia, Atti del Convengo Internazionale di studi promosso da Biblia (associazione laica di cultura biblica) e dall’Accademia Musicale Chigiana, Siena 24-26 agosto 1990, Garamond, Roma 1992.
4. «Per la tecnica della parodia si intende l’uso di un pezzo già composto – di solito un
coro o un’aria, più raramente un recitativo – al quale si adatta un nuovo testo, differente per contenuto, spesso di argomento sacro; la trasposizione di una musica in una cantata sacra le assicura un nuovo impiego durante l’anno liturgico. […] La tecnica della parodia era una cosa ovvia per i musicisti del Barocco e di periodi ancora precedente,
mentre doveva perdere ogni significato nella successiva epoca classico-romantica, con
le nuove idee sull’originalità dell’opera d’arte. Per l’estetica del Barocco, invece, è immutabile solo l’”affetto” di un’opera; le parole possono cambiare, purché il loro “affetto” resti immutato. In Bach, di regola, la parodia procede di pari passo con una radicale rielaborazione soprattutto delle parti vocali, cosicché non di rado essa supera in efficacia il suo modello» (A. Dürr, J.S. Bach, in DEUMM, op. cit., vol. I [le biografie], p. 213).
5. Le indicazioni cdgrafiche dell’Oratorio di Natale sono facilmente reperibili in negozi
specializzati o su internet.
dedurre, le opere ‘bibliche’ di Bach rendono contemporanei gli
eventi e le storie del passato dei personaggi della Bibbia attualizzandone il significato e permettendo ai fedeli di orientare la
propria vita secondo il senso da riscoprire. Le composizioni musicali di ispirazione biblica (e non solo) di Bach non sono opere
accademiche, avulse dalla realtà liturgica
Nel sito riservato agli abbonati:
per la quale sono state create: ecco perché
l’assemblea dei fedeli è sempre presente
1. della prima Cantata (quella analizzata nell’articolo) si trova
in modo comunitario, come Gemainde (co• il testo (in tedesco e in italiano) (allegato 1)
munità) cristiana, nella parte dei corali,
• la partitura della cantata in formato .pdf (la partitura di tutto l’Oratorio in
http://imslp.info/files/imglnks/usimg/3/35/IMSLP02418-Bach-BWV0248FS.pdf) (allegato 2)
capolavori della letteratura poetica bibli2. l’architettura della prima Cantata (Erster Teil) per il giorno di Natale (am ersten
ca tipici della tradizione luterana e pietiWeihnachtsfeiertage) e la Bibbia (allegato 3)
sta. In questa cantata, come anche nelle
3. le feste di memoria biblica ‘musicate’ nell’Oratorio di Natale di Bach (allegato 4)
altre, i corali sono tre, di cui uno quasi
4. un’ampia scheda di verifica delle conoscenze, abilità e competenze apprese durante e dopo
la partecipazione all’ascolto dell’Oratorio da parte degli gli studenti. Attività di verifica
sempre alla fine, più solenne, più orchearticolata in vari steps (perciò è in formato .doc), da scegliere secondo le spiegazioni
strato, più ricco di lodi al piccolo Gesù (Jeproposte dal docente e quindi da richiedere agli studenti (allegato 5)
sulein, Gesù Bambino) atteso come ospite
5. altri percorsi didattici musicali sugli eventi delle storie di alcuni personaggi delle storie della
(Gast) ed ora già arrivato (hast), così che,
Bibbia sono rintracciabili in P. Troìa, Bibbia Educational, 14 film e 14 cdrom, pubblicati dalla
LuxVide (purtroppo, non in vendita, da chiedere informazioni alla Fondazione COR che
grazie a Lui, ora “presso Dio ha il suo pogestisce l’opera ([email protected]) o direttamente all’autore
sto il genere umano” (bei Gott hat seine
([email protected]). Una presentazione dell’opera in www.bibbiaeducational.org.
Stelle das menschliche Geshclecht), come è
Il sito riservato agli abbonati è raggiungibile dal portale www.lascuola.it: nella colonna a sinistra
celebrato nei corali finali delle altre cantacliccare su Nuova Secondaria. Dopo aver inserito la password scegliere la pagina Dalla rivista,
te natalizie.
sezione Integrazioni agli articoli.
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