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MERCOLEDÌ 22 OT TOBRE 2014
LA SICILIA
lo SPORT
SPECIALE PALLAVOLO
.17
I PERSONAGGI. Due grandi firme del circuito siciliano di nuovo protagonisti nel campionato di Serie B2 maschile
MASSIMO SMARIO
DAVIDE ZANNINI
Da Kantor alla Coordiner «Ricomincio da Viagrande
«Convinto da mia figlia» che gioia dopo dodici anni»
L’amore per la pallavolo porta un nome: Massimo
Smario. Gli appassionati di pallavolo lo ricorderanno con la maglia della Pallavolo Catania alla fine
degli anni ‘80, quando la gloriosa formazione catanese disputava l’A1. Dopo oltre 15 anni la voglia di
allacciare le scarpette, di indossare le ginocchiere,
ma soprattutto di tornare a vivere sul campo la pallavolo, ha portato Massimo Smario, classe 1965, a
rimettersi di nuovo in gioco con una nuova esperienza in serie B2 con la Coordiner.
Una vita dedicata alla pallavolo.
«Ho cominciato a giocare nel ’78 guidato da Italo
Rapisarda: trafila nelle giovanili, tante finali nazionali juniores e diversi titoli regionali. Ironia della
sorte Daniele Rapisarda (figlio di Italo) adesso allena mia figlia Roberta».
Qual è stato l’anno della sua consacrazione?
«Quello della serie A2 con la Libertas San Cristoforo. Fui premiato come miglior giocatore e miglior
realizzatore. L’anno dopo, nonostante diverse richieste, non ci ho pensato due volte ad accettare
quella di Catania».
In serie A1 a Catania si respirava grande pallavolo.
«Ho avuto l’onore di giocare con gente del calibro
di Conte e Kantor, senza dimenticare Greco, Castagna e Mantovani che davano garanzie tecniche di
un certo spessore».
Poi quell’infortunio…
«Ricordo indelebile, durante
la finale universitaria a Cagliari. Vincevamo 2-0, nel terzo set eravamo avanti, poi il
mio infortunio al tendine d’Achille ha influito su tutta la
squadra, perdemmo 3 a 2».
Nel 1998 la decisione del ritiro.
«Gli strascichi dell’infortunio
si facevano sentire e la pallavolo iniziava a non essere più
la stessa a causa di troppi cambiamenti».
Poi però un giorno hai cambiato idea.
«Mia figlia Roberta ha deciso 5 anni fa di cominciare a fare pallavolo, io ho ricominciato giocando a
beach e ora torno in campo durante una partita ufficiale, che grande emozione».
Com’è nato questo accordo con la Coordiner?
«Un incontro fortuito con la presidente Minnicino,
mi sono proposto di aiutarla, ho incominciato ad
allenarmi e adesso sono in squadra».
La pallavolo è notevolmente cambiata rispetto al
passato.
«Ricordo personaggi che hanno scritto la storia
della pallavolo catanese come Consoli e Valenti e
che davano anima e corpo per questo sport. Oggi ci
sono delle belle realtà, ma mancano i fondi e man-
IN A2 E’ STATO IL MIGLIORE
Massimo Smario è stato anche il miglior
realizzatore in A2 quando giocava con
la S. Cristoforo allenata da Italo Rapisarda
«Pallavolo
Catania e
Libertas S.
Cristoforo
sono state
le tappe più
importanti
del mio
passato in
Sicilia»
ca soprattutto una squadra di vertice. Per vedere
grande pallavolo dobbiamo aspettare la nazionale».
Come può si può risolvere questa crisi?
«Ricominciando a cercare i talenti nelle scuole.
Dovremmo essere tutti dei talent scout e cercare di
far crescere i vivai».
Come ti definisci dentro il campo?
«Devastante con la mente».
Fuori dal campo?
«Vulcanico».
Qual è il ricordo più bello legato al volley?
«Innanzitutto l’educazione, lo stile e la voglia di
combattere che questo sport mi ha trasmesso durante tutti questi anni. Un episodio? Giorni fa con
mia figlia in palestra: lei palleggiava, io attaccavo».
DAVIDE CALTABIANO
VIAGRANDE. Convinto dall’amore per la pallavolo
e dalla moglie Raffaella (che è una ex pallavolista),
Davide Zannini, un passato in Serie A con la Messaggerie a Catania e con il Nocella Palermo, oggi
veste la maglia del Città di Viagrande ed è tornato in campo, in B2, dopo ben 12 anni di inattività.
All’esordio stagionale etneo, Zannini è sceso in
campo da titolare, al suo fianco tutti giovani under 21: il progetto del tecnico Bonaccorso è
proiettato al futuro.
In che modo si resta così in forma così come è riuscito a fare lei?
«Vado spesso a correre ed ogni tanto nuoto perché
è un’altra disciplina che mi cattura. Mi sono tenuto sempre in allenamento anche nel periodo in cui
non ho giocato. Penso che smettere mi abbia aiutato a salvaguardare ginocchia e caviglie».
Quando ha ripreso ad allenarsi e quando è arrivata la proposta di partecipare al campionato di
B2?
«Ho ripreso diciotto mesi fa con il Viagrande, a
gennaio ho partecipato ad un campionato Csi insieme a mio fratello Marco, e poi è arrivata la proposta di Giovanni Bonaccorso: devo ammette
che anche grazie all’allenamento con lui riesco a
mantermi in forma: ci fa lavorare bene».
Cosa si prova ad affiancare
ragazzi vent’anni più giovani di lei?
«Quella che si gioca oggi è
una pallavolo totalmente diversa, è come se stessi iniziando da capo ed imparando assieme a loro. Giocare
con i giovani è un piacere,
perché hanno tantissima voglia di fare e riescono a trasmettermi la loro energia».
Che ragazzi sono quelli che
hai trovato qui? Si rispecchia in loro?
«Sono ragazzi che amano la pallavolo come la
amo io, non prendono rimborsi al Viagrande, ma
si allenano duramente e con passione. Auguro a
tutti loro di poter raggiungere i traguardi che ho
raggiunto io».
Quale consiglio si sente di dare a questi ragazzi
che iniziano adesso con la pallavolo ad alti livelli?
«Probabilmente non hanno neanche bisogno di
consigli. Domenica hanno dimostrato di saper
scendere in campo con la giusta voglia di vincere
e soprattutto non si sono mai demoralizzati. Nonostante la giovane età sono costantemente concentrati, questo livello di solito si raggiunge solo
con qualche anno in più di esperienza. Bisogna
stare sempre attenti nella pallavolo, basta poco
DAL CSI ALLA NUOVA... VITA
Marco Zannini ha ricominciato a giocare 18 mesi
fa nei campionato Csi, poi il salto in serie B2
con il Viagrande allenato da Giovanni Bonaccorso
«Con il
tecnico
Bonaccorso
e con i
ventenni
che mi
sostengono
riesco ad
allenarmi
al top»
per perdere un set e di conseguenza l’intera partita. Devo fare al Viagrande tutto, dirigenti e staff
tecnico compresi, solo tanti complimenti».
Invece, Zannini, molti complimenti li ha ricevuto
soprattutto lei. Domenica scorsa, in partita, non
ha sbagliato un solo colpo. Tutto è andato alla
perfezione.
«Se non avessimo sbagliato qualche battuta di
troppo avremmo portato a casa un 3-0, però ovviamente sono molto contento di aver guadagnato, comunque, i tre punti. Per quanto mi riguarda, sono molto soddisfatto, è la prima volta
che provo la battuta jump flot (la battuta in salto
non forzata, ma tattica, ndr) e non sbagliarne
neanche una devo dire che è un ottimo risultato».
FEDERICA SUSINI
L’INTERVISTA. La centrale arrivata dal Vercelli ha guadagnato subito i gradi di top scorer della matricola impegnata in B1
Elisa Dainotto, il braccio di ferro dell’Holimpia Siracusa
Elisa Dainotto, centrale in forza all’Holimpia
Siracusa, sabato scorso è riuscita a mettere a
segno ben 25 punti, quasi un record per una
giocatrice nel suo ruolo. Milanese di nascita e
vercellese di adozione, ha deciso di cambiare
aria e provare questa nuova esperienza in Sicilia dopo aver giocato in Serie A con la maglia
dell’Unicom Sassuolo e in numerose squadre
di Serie B.
Benvenuta in Sicilia Elisa. Raccontaci come
sei arrivata a Siracusa?
«Ho cambiato da poco procuratore, cercavo
nuove esperienze ma volevo comunque giocare per una società di livello. Quando è arrivata la proposta dell’Holimpia non ho potuto rifiutare. Non amo tantissimo stare lontano da
casa ma penso che ne varrà la pena, faccio parte di una grande squadra».
Cosa le piace della nostra terra?
«Sembrerà banale ma ovviamente il mare, è
bellissimo affacciarsi alla finestra la mattina e
vedere questi bellissimi panorami, L’altro giorno sono andata pure a fare il bagno, nonostante sia ottobre, mi sembra stranissimo».
Prime impressioni dell’ambiente siciliano?
«Sono fortunata perché qui ho trovato un ambiente fantastico, a differenza del nord siete
tutti molto amichevoli e non è un luogo comune. Anche le persone per strada sono disponibili, mentre al nord quando si fa una domanda nessuno risponde».
Quindi lei si è ambientata in fretta. Chi l’ha
aiutata? »
«A casa ho una coinquilina che mi sta aiutando molto, ma anche all’interno della società
sono tutti sempre pronti a darmi una mano,
dai dirigenti ai tifosi, ed ovviamente anche le
mie nuove compagne. In particolare mi trovo
benissimo con Flavia Gemma, il nostro palleggiatore, usciamo spesso insieme e ci diamo
una mano essendo entrambe fuori sede, ormai è la mia compagna di... merende».
Torniamo alla pallavolo giocata, sabato scorso lei ha fatto incetta di punti ma ciò non è bastato per portare a casa i tre punti, cosa è andato storto?
«La pallavolo è uno sport di squadra e noi
purtroppo ancora non ci conosciamo benissimo. Siamo tutte nuove ed è normale, serve
tempo per amalgamarsi ma lo faremo presto.
Sono sicura che le prossime partite andranno
meglio».
Chi tra le sue compagne pensa possa dare
l’apporto che serve per riuscire a conquistare
PRIMA LINEA DI FUOCO.
Elisa Dainotto, centrale che ha realizzato 23
punti nel confronto tra Holimpia e S. Vito
la permanenza nella serie B1?
«In squadra abbiamo due elementi come Casoli e Padua che
sono di un livello superiore. Padua, il nostro capitano, conosce
bene la piazza essendo siracusana ed ha anche tanta esperienza, pur essendo giovane
come me, mentre Casoli avendo qualche anno in più di noi ci
aiuta molto a livello caratteriale. Io ad esempio mi fido tanto
di lei, nel momento in cui mi
stringe la mano riesce a trasmettermi tranquillità e darmi una iniezione di fiducia. Sono dei punti di riferimento
molto importanti per la squadra».
F. S.
LE FOTO DELLA SETTIMANA (INVIATELE A [email protected])
A sinistra alcune ragazze del vivaio del Papiro con Genovese
(Gupe) alla fine della partita giocata a Fiumefreddo. Agata
Licciardello, tecnico della Pall. Sicilia di B2 donne, Alice
Barbagallo nuovo volto dell’Orizzonte Tremestieri
A sinistra Claudio Mantarro, allenatore del S. Teresa, Cloude
Lazarus, collaboratore tecnico dell’Ardens Comiso di Serie C
donne, Concetta Marchisciana, tecnico dell’Ardens di Serie
D donne e delle giovanili