RELAZIONE di RESTAURO S. Anna con Maria Vergine

Transcript

RELAZIONE di RESTAURO S. Anna con Maria Vergine
Relazione di Restauro a cura di Marika Panza
RELAZIONE di
RESTAURO
DEL DIPINTO
S. Anna con Maria Vergine
Chiesa Parrocchiale di S. Anna in Bergamo
1
Relazione di Restauro a cura di Marika Panza
INDICE:
•
INDICAZIONI GENERALI
pag. 3
•
STATO DI FATTO
pag. 4
2.1 Telaio e tela
pag. 4
2.2 Cornice
pag. 5
•
•
INTERVENTO EFFETTUATO
pag. 5
3.1Pulitura fronte della tela
pag. 5
3.2 Pulitura retro della tela
pag. 6
3.3 Consolidamento
pag. 6
3.4 Inserti e fascette laterali
pag.6
3.5 Foderatura e tensionamento
pag. 7
3.6 Stuccature
pag. 7
3.7 Verniciatura
pag.8
3.8 Integrazione pittorica
pag. 8
CORNICE
pag. 8
4.1 Pulitura della cornice
pag. 8
4.2 Stuccature
pag. 8
4.3 Integrazione pittorica
pag. 9
2
Relazione di Restauro a cura di Marika Panza
INDICAZIONI GENERALI
SOGGETTO: S. Anna con Maria Vergine
OGGETTO: Dipinto su tela
AUTORE: Bartolomeo Litterini (?)
DATA: XVIII sec.
PROVENIENZA: Chiesa di S. Anna Bergamo
DIMENSIONI: Altezza 133 cm
Larghezza 101 c
3
Relazione di Restauro a cura di Marika Panza
DESCRIZIONE e STATO di FATTO
L’opera è proviene dalla Chiesa di S. Anna in Bergamo. La tela è eseguita a olio e raffigura
un momento della vita di S. Anna anziana. Mentre indica un testo a Maria Vergine con un
libro tra le mani seduta su una nuvola sostenuta da tre cherubini. Aiutata da un angelo. In
secondo piano dietro alla fanciulla vi sono due angeli alati. Nella scena appare anche un
tavolino di legno che sostiene un cesto coperto da un telo verde. Tutta la scena si svolge in
un ambiente chiuso
Da un attento studio storico-stilistico l’opera viene attribuita a Bartolomeo (Bortolo)
Litterini (Letterini); Artista veneziano che ha contatti con la cultura bergamasca attorno
al’700.
DIPINTO:
Il dipinto si presenta inchiodato ad un telaio in legno abete, con sistema di espansione a
biette, parzialmente funzionale e completo, e con perno metallico come sistema di
ancoraggio.
La tela presenta un supporto ausiliario composta da una tela in fibra vegetale lino, con
armatura a tela (rapporto trama-ordito 1:1). E una seconda tela di rifodero costituita anche
essa da una tela di lino ad armatura a tela (rapporto trama-ordito 1:1). La foderatura dovuta
ad un restauro precedente, risulta eccessivamente rigida.
Proseguendo l'analisi visiva dal fronte si rilevava un allentamento della tela, dovuto ad un
taglio, creato presumibilmente da una lama metallica, lungo parte del lato superiore e parte
del lato destro della tela. Erano presenti inoltre delle piccole lacerazioni sullo stesso lato
dove era presente il taglio, concentrate per la maggior parte dove appare il panneggio verde
sullo sfondo.
Lo stato preparatorio, visibile da alcune micro-cadute di pellicola pittorica appariva di
colore chiaro. Piccolissime lacune della preparazione erano rilevabili in corrispondenza
della base del dipinto e in soli due punti sul volto dell’angioletto.
La pellicola pittorica con l'aspetto di un olio molto corposo, è stesa con pennellate veloci
evidenti in particolar modo nelle zone dei bianchi, dove risultano decise e nette. Tutta la
superficie cromatica appariva indebolita da una diffusa crettatura.
Presenza di un deposito superficiale di polvere, estesa su tutta la superficie.
A carico della pellicola pittorica si osservano anche delle lacune, di diversa estensione
alcune ad andamento reticolare delle quali erano state ritoccate nell'intervento di restauro
precedente. Queste erano posizionate per la maggior parte nella zona bassa del dipinto in
concomitanza il pavimento e sul volto di uno dei cherubino. Questi ritocchi sono emersi
maggiormente con l'utilizzo della lampada a wood.
CORNICE:
4
Relazione di Restauro a cura di Marika Panza
Il dipinto era corredato da una cornice in legno dorata a bolo, idonea alle dimensioni del
dipinto.
Essa era unita alla tela tramite chiodi messi tra la cornice e il telaio che, in alcuni casi
trapassano anche la tela. Nel punto di unione tra tela e cornice si sono rilevati cumoli di
polvere di varia origine.
La finitura dorata si presenta in buone condizioni, solo gli angoli sono danneggiati e si
notava qualche sbeccatura, di piccola entità posizionata lungo il perimetro di essa
INTERVENTO EFFETTUATO
TELA:
PULITURA FRONTE DELLA TELA:
Il dipinto dedicato a S. Anna con Maria Vergine appariva ricoperto da un sottile strato di
polvere, depositato soprattutto nel punto di giuntura tra telaio e cornice sul retro della tela.
La prima operazione di pulitura è stata la rimozione dello sporco superficiale tramite
pennello morbido e aspiratore a bassa potenza.
Considerate alcune particolarità a carico della pellicola pittorica, prima di iniziare le
operazioni di restauro, sono stati effettuati dei test di pulitura a tampone, con soluzioni
acquose applicate e miscelate con pH di polarità crescente per determinare le diverse
stratificazioni di deposito di sporco e di vernice soprammessa.
Dopo numerose prove hanno portato alla scelta di LA5 che verrà poi gelificato preparando
un solvent gel con ligroina al 65% e acetone al 35% (polarità 72). Esecuzione del Solvent
gel 100 ml. Acqua costituita da: 35% acetone e 65% ligrolina aggiunta di 20 ml. Etomen, 2
gr. Carbopol. Dopo aver miscelato tutti i componenti sopra elencati si va ad aggiungere
qualche goccia di acqua, cha va a gelificare la soluzione.
Si è poi utilizzata come soluzione di lavaggio una miscela di (80% Ligroina +20% Acetone).
L’applicazione del solvent gel è avvenuta a pennello su una parziale zona del dipinto seguita
da una rimozione a secco e ad un passaggio con un tampone imbevuto nella soluzione di
risciacquo.
Nelle zone scure del dipinto (cestino posto sul tavolino, panneggio verde sullo sfondo, ecc)
si è evidenziata la permanenza di uno strato di vernice che quindi è stata rimosso con una
seconda passaggio con un Solvent Gel di: (40% Ligroina +60% Acetone).
Il solvent gel è stato eseguito utilizzando: 4gr. Carbopol, 40ml. Etomen, 90 ml. Ligroina,
110 ml. Acetonalcool.
Utilizzando come soluzione di risciacquo LA4 (60% Ligroina +40% Acetone).
Puntualmente si sono asportati residui di stesure soprammesse finali con un solvent Gel di
LA6, fatto agire per alcuni minuti protetto con un film di melinex, per prolungare il tempo
di contatto.
PULITURA RETRO DELLA TELA:
5
Relazione di Restauro a cura di Marika Panza
Terminata l’operazione di pulitura dell’intero dipinto, abbiamo effettuato la rimozione della
tela dal telaio. Questo ci ha permesso di osservare meglio le condizioni della tela e
verificare che il taglio provocato da atto vandalico,aveva irrimediabilmente compromesso la
foderatura e il possibile ritensionamento dell’opera.
Si è dunque deciso di intervenire con la sfoderatura della tela, operazione che ha contribuito
ad un alleggerimento della tela. Una volta tolta la tela di rifodero, si è proceduti con la
pulitura del retro della tela meccanicamente tramite bisturi, in modo da andare a rimuovere i
residui di colla che era impiegata per garantire l’adesione delle due tele.
CONSOLIDAMENTO:
Dopo aver pulito il retro della tela, siamo andati a consolidarla stendendo a pennello una
resina perno plastica di Beva371 al 20% in White Spirit.
Per consolidare il dipinto c’è bisogno di posizionare la tela sulla tavola a pressione, ponendo
il retro a contatto con il piano riscaldato. La tela è stata ricoperta con un foglio di Melinex,
riscaldando la tavola a una temperatura di 70°C, utilizzando la pompa per il vuoto con
pressione a 2bat, per ottenere l’effetto di sotto vuoto.
Questo processo ha garantito il consolidamento della pellicola pittorica oltre che a
migliorare le condizioni della tela, in modo particolare nella zona in alto a destra dove la
superficie pittorica era fortemente crettata.
INSERTI e FASCETTE LATERALI:
Dopo aver preparto un piccolo reticolo con dei fili di lino, e avendoli aprettati con
BEVA371con White Spirit.
Le piccole lacune e tagli che appaiono sul dipinto si sono rinforzate applicando la struttura
sul retro e riattivando localmente la resina termoplastica con un ferro termo graduale.
Per le piccole lacerazioni si è invece proceduto alla costruzione di una struttura a
“ponticelli” ricavata da fili di lino, aprettati con Beva371 e applicati tramite termocauterio.
Nelle lacune si è intervenuti con l’applicazione di inserti in tela, ancorati perimetralmente .
Tramite poliammide (una resina termoplastica (Nylon 12) con punto di fusione di 80°C e
viene utilizzata come adesivo a caldo per materiali tessili).
Questi verranno rinforzati sul retro tramite del Velo di Lione pigmentato a mordente a base
acquosa, permettendo di creare un colore simile alla tela che costituisce il nostro dipinto.
Si è poi proceduto al posizionamento di 4 fascette perimetrali di 10 cm di spessore
precedentemente bevate, che hanno garantito di ritensionare il dipinto
Posizionate sui lati della tela, e unite tra di loro con l’utilizzo del beva film che scaldato ha
un effetto adesivo unendosi con la tela che è da supporto al dipinto. Con la applicazione di
queste 4 fascette, si riuscirà a posizionare il dipinto nuovamente sul telaio originale.
FODERATURA e RITENSIONAMENTO:
Dopo aver applicato le fasce perimetrali e posizionato il dipinto sul telaio, si è notato che
sulla superficie pittorica, si creavano lacerazioni denotando un’eccessiva fragilità del dipinto.
Si è dunque deciso di procedere ad una foderatura preparando una tela di lino, bevata a
6
Relazione di Restauro a cura di Marika Panza
spruzzo con BEVA al 50% (Beva 50% + white Spirit 50%) e applicarla sul retro della tela a
caldo con sistema di tavola a bassa pressione.
La fase successiva è stata quella di ritensionare nuovamente il dipinto sul telaio, pulito e
trattato con un antitarlo (Perxil-10).
STUCCATURE:
Nelle zone danneggiate dell’opera è necessario intervenire con delle stuccature, per rendere
omogenea la superficie che verrà sottoposta a ritocco pittorico.
Le zone interessate a questo tipo di intervento sono localizzate il prossimità della zona bassa
del dipinto, nella zona superiore a destra e lungo il perimetro di tutti e quattro i lati.
Si è impiegato uno stucco premiscelato a base di gesso e colla pigmentato con colori caldi
come le tonalità delle terre.
L’applicazione dello stucco è avvenuta con spatole e a pennello a seconda della dimensione
della lacuna.
Successivamente si è passati alla rasatura e revisione superficiale osservando le integrazioni
con luce radente e riproponendo una lavorazione superficiale a imitazione dell’originale
VERNICIATURA INTERMEDIA:
Una volta terminata la realizzazione delle stuccature sul dipinto, si è proceduto con
l’applicazione di una vernice intermedia.
La vernice è stata preparata con: 2,5 parti di mastice, 2,5 parti di lucida e 0,5 parti di White
Spirit.
È stata applicata sull’intero dipinto tramite pennello di media dimensione ponendo attenzione a non provocare zone di prosciugo.
L’operazione di verniciatura è stata realizzata per due volte lungo tutta la superficie,
concentrandoci maggiormente nelle zone dove c’era la presenza di stuccature.
INTEGRAZIONE PITTORICA:
Dopo aver lasciato asciugare la vernice, si è passati ad eseguire l’integrazione pittorica con colori a
vernice ( mai meri ) diluiti con l-etil lattato.
L’integrazione è stata eseguita con la tecnica a puntinato, sopra le stuccature presenti nella parte
bassa del dipinto, nella parte destra nello sfondo e in alcuni punti dei personaggi, come parti degli
incarnati, per coprire delle piccole abrasioni del colore.
L’integrazione pittorica è stata realizzata a puntinato. Questo tipo di intervento consiste
nell’eseguire una serie di puntini, uno affianco all’altro, sovrapponendoli fino a quando non
si arrivi ad un risultato ottimale dove il collegamento cromatico tra la lacuna e la limitata
zona circostante è in sintonia con ciò che gli circonda. in modo tale che da lontano
l’intervento risulti impercettibile ma si evidenzi chiaramente a una visione ravvicinata.
CORNICE:
7
Relazione di Restauro a cura di Marika Panza
PULITURA DELLA CORNICE:
La cornice in legno con preparazione a bolo è ricoperta da uno strato di polvere superficiale.
Si è deciso di intervenire per la pulitura con una soluzione LA8 (20% Ligroina +80%
Acetone), con l’applicazione della soluzione con tampone.
STUCCATURE:
Per colmare le lacune, abbiamo utilizzato dello stuccoa base di gesso e colla, pigmentato
con colori in polvere in moda da andare a ricreare un colore ideale alla struttura.
INTEGRAZIONE PITTORICA:
Sulle stuccature presenti nella cornice, siamo andati ad intervenire con colori a vernice (mai
meri) diluiti con etil- lattato.
La ricostruzione avverrà a rigatino, seguendo ad imitazione dell’oro.
NOTA FINALE (email)
Come da accordi le invio il materiale richiesto, non riesco a mandarle la presentazione in Power Point perché troppo pesante
Cordiali saluti
Silvia Baldis
Ps : La dott.ssa Amalia Pacia attribuiva il dipinto a Bartolomeo Litterini
20-07-2012
8