copertura e800 samsung
Transcript
copertura e800 samsung
SPECIALE / Tv digitale di Pierfrancesco Sodini 4,8% Occorre prendere in considerazione il processo industriale attivato dal digitale terrestre nel complesso perché non si tratta più, solo e soltanto, di decidere del presente e del futuro delle emittenti televisive ma, anche, di incidere su un grande processo industriale è la quota di ascolto più alta di sempre in Italia con il Dtt I DECODER e lo share del Dtt SECONDO UNA RECENTE ricerca commissionata da Dgtvi, l’associazione italiana per lo sviluppo della televisione digitale terrestre, di cui fanno parte i principali operatori del settore, cioè Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Dfree, Frt e Aeranti-Corallo, in Italia sarebbero in circolazione al momento in cui si parla, oltre 8 milioni di decoder digitali terrestri, di cui un quarto integrato nei televisori di nuovo tipo. Se a questi aggiungiamo i 4,5 milioni dichiarati da Sky ed i due-trecentomila abbonati al servizio di Iptv, sfioriamo la cifra di 13 milioni di apparecchi televisivi digitali in circolazione. Il ministero dello sviluppo economico attraverso il sottosegretario delegato alle comunicazioni, presenterà, entro settembre 2008, il programma per il passaggio definitivo al i vantaggi del digitale terrestre Per gli utenti i principali benefici derivanti dall’introduzione della Dtt sono: un maggior numero di programmi disponibili (almeno il quintuplo di quelli attuali); una migliore qualità immagine/audio: la trasmissione digitale rispetto a quella analogica è particolarmente robusta ai disturbi quali echi, interferenze, eccetera; possibilità di partecipazione attiva e immediata ai programmi televisivi (espressione di preferenze, selezione di prodotti...) con semplici azioni 82 082-085_DIGITALE4.indd 82 sul telecomando, invece che con l’effettuazione di telefonate o l’invio di sms; la possibilità di usare il mezzo televisivo per l’utilizzo di servizi di informazione e di pubblica utilità ora accessibili solo con mezzi più complessi (ad esempio, reti aziendali oppure pc domestico collegato a Internet); un minore inquinamento elettromagnetico: la Dtt richiede potenze di trasmissione inferiori rispetto a quella analogica. digitale terrestre, indicando aree e scadenze in vista del definitivo switch-off, previsto al momento per il 2012. È questo il frutto di uno dei primi passaggi legislativi approvati dal nuovo parlamento, che mostra la rinnovata attenzione della nuova maggioranza su questo tema. È auspicabile che tale calendario risulti un’occasione significativa non solo per definire le date e le aree (saranno presumibilmente 15-20) ma anche per individuare gli organismi che dovranno gestire la complessa fase di transizione dello switch-off, gli eventuali ulteriori sostegni finanziari alle fasce più deboli e alle imprese, i piani di comunicazione, i servizi di pubblica utilità che lo Stato dovrà mettere in campo da qui ai prossimi quattro anni, per accompagnare tale processo. Gli operatori del settore, i produttori di apparati e servizi, i fornitori di contenuti, i distributori e gli utenti, che da almeno due anni attendono certezze, guardano alla scadenza di settembre con attenzione, per comprendere se davvero la strada italiana del Dtt abbia acquistato nuovo vigore. La vendita complessiva di apparati per la ricezione del digitale terrestre si è attestata a 8,3 milioni di pezzi a fine aprile. Altro dato a cui guardare è sicuramente quello dello share, cioè della preferenza che i telespettatori hanno voluto riservare al digitale terrestre. Il dato significativo è quello di maggio 2008 in cui il Dtt ha raggiunto la quota di ascolto più elevata di sempre a livello nazionale, il 4,8%. Da maggio 2007 (share del 2,2%) a maggio 2008, l’utilizzo della piattaforma ha più che raddoppiato la crescita (Studio Frasi su dati Auditel, Agb-Nmr). Ovviamente più consistente la crescita di consumo del Dtt da parte dei cittadini nelle aree All Digital di Sardegna e Valle d’Aosta. In Sardegna il processo registra una quota d’ascolto mai raggiunta in precedenza, il 42,4%, dato record che vale un incremento dell’80% tra maggio 2007 e lo stesso mese del 2008. In Val d’Aosta la crescita dell’audience della piattaforma del digitale terrestre è ancora più elevata. Nel mese di maggio 2008 il consumo ha raggiunto il proprio valore più alto di sempre, cioè il 24,3%, il che mostra come nell’arco di 14 mesi il Dtt abbia prodotto una performance del 143% essendo nell’aprile 2007 la quota del 10%. Le prossime tappe Man mano che ci si avvicina allo switch-off del 2012, continua il cammino, articolato per regioni, verso la tv digitale terrestre. Per ciò che riguarda la Sardegna, le attività di completamento della conversione degli impianti per la tv digitale terrestre avranno luogo nel periodo compreso tra il 1° settembre ed il 30 di ottobre 2008. È quanto è stato deciso dalla task force, coordinata dal Ministero delle Comunicazioni, per gestire il processo di transizione al sistema televisivo digitale in questa regione. N.11 | 10 settembre 2008 | www.elettricoplus.it | www.filoelettrico.it 23-07-2008 14:24:51 “ La transizione prevede di minimizzare ogni impatto sulla popolazione, sia in termini di durata delle operazioni sia in termini di mancata fruizione del segnale delle emittenti interessate ” In vista di questo passaggio conclusivo, il Ministero ha inviato alle emittenti sarde interessate, le lettere che avviano la procedura di assegnazione delle frequenze. Dal piano emerge che sono state assegnate in tutto 44 frequenze così suddivise: alle tv nazionali andranno 22 frequenze, con la Rai che ne avrà sei così come Mediaset mentre TI Media ne avrà assegnate quattro. Tra le altre, due frequenze andranno a Rete A e una all’operatore di telefonia mobile H3G per la Tv mobile su DVB-H (digital Video BroadcastingHandheld). La Sardegna si avvia così a diventare una delle aree “all digital” più grandi di Europa. Le date tengono conto della tempistica di attuazione del piano di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiodiffusione televisiva in tecnica digitale, deliberato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni lo scorso 5 febbraio. Tale tempistica è ritenuta dagli addetti ai lavori fondamentale per consentire alle imprese radiotelevisive di provvedere all’acquisizione di tutti gli apparati tecnologici e i materiali necessari nonché ad intervenire sulle centinaia di impianti presenti sull’isola per realizzare reti isofrequenziali. La transizione avverrà secondo una metodologia elaborata dalla Fondazione Ugo Bordoni, che prevede di minimizzare ogni impatto sulla popolazione, sia in termini di durata delle operazioni sia in termini di mancata fruizione del segnale delle emittenti interessate. Le altre aree italiane che hanno già uno switch-off programmato al momento in cui scriviamo, saranno le province di Torino e Cuneo entro il 17 marzo 2009, la provincia autonoma di Trento entro il primo ottobre dello stesso anno e tutto il territorio della Regione Piemonte entro il 17 marzo 2011. L’intesa firmata tra Ministero delle Comunicazioni e la Provincia di Trento prevede tra l’altro l’erogazione di un contributo statale da 60 euro per l’acquisto del decoder per il Dtt da parte delle famiglie meno abbienti, nella misura massima di un milione e 800 mila euro (800 mila nel 2008 e 1 milione nel 2009), fino all’esaurimento dei fondi. In particolare, il protocollo con il Piemonte destina a tale scopo 11 milioni di euro in 2 anni a partire dal 2008 (utilizzando i fondi della Finanziaria 2007), di cui 10 milioni in capo allo Stato e 1 milione in capo alla Regione. è stato il commento del Direttore Generale Claudio Cappon. “Un piccolo switch on di televisione ad alta definizione”, come è stato detto, che rappresenta un’anticipazione rispetto al piano del Gruppo che fissa l’inizio delle trasmissioni HD nel 2009 nelle aree All Digital. Si era sparsa la notizia di trasmissioni in HD senza che fossero reperibili decoder per poterle ricevere. In realtà i decoder HD non sono molti (ma le trasmissioni Rai sono ancora sperimentali), tuttavia ci sono (ne abbiamo individuati di due case costruttrici), costano entrambi un La Rai e l’alta definizione - HD Per i recenti Campionati Europei di Calcio 2008, la Rai ha trasmesso le partite, oltre che in analogico e in digitale terrestre con il formato 16:9 e anche, in via sperimentale, in digitale terrestre ad alta definizione (HD). In questo caso la Rai ha utilizzato, servendosi degli impianti di Rai Way, una nuova piattaforma digitale di messa in onda presso il Centro di Produzione tv di Roma in grado di produrre ben tre segnali distinti ma sincroni (simulcast). Le partite sono state cioè trasmesse in diretta su Rai Uno e Rai Due: N.11 | 10 settembre 2008 | www.elettricoplus.it | www.filoelettrico.it 082-085_DIGITALE4.indd 83 in analogico tradizionale in 4:3; sul digitale terrestre, multiplex A, in 16:9 e con una elevata qualità di immagine; in digitale ad alta definizione, multiplex B, per i telespettatori che possiedono un televisore predisposto per l’HD e che si fossero dotati di decoder HD, nelle zone di Milano, Roma e Torino e in Sardegna e Valle d’Aosta (le due regioni che hanno già avviato la transizione ad aree All Digital). “Un’ulteriore tappa della strategia digitale terrestre della Rai che si propone di migliorare la qualità dell’offerta garantendone al contempo la gratuità, per tutti i cittadini”, 83 23-07-2008 14:25:09 SPECIALE / Tv digitale po’ di più della media, ma la qualità si paga. Si tratta del ricevitore digitale terrestre Tele System Hd TS6510, riservato a tutti i possessori di un televisore ad alta definizione e del decoder della Hantarex Aries 1000H, entrambi disponibili presso la grande distribuzione. Garanzia per il consumatore: i bollini blu e bianco L’Associazione Dgtvi ha presentato, in collaborazione con i produttori di set-top box e di televisori digitali integrati, l’iniziativa Bollino Dgtvi a garanzia delle caratteristiche tecnico qualitative dei ricevitori ed a tutela del consumatore. Le aziende produttrici di set top box e televisori integrati che sottoporranno i loro prodotti a test tecnici nei laboratori delle aziende associate Dgtvi e firmeranno un accordo contrattuale, potranno utilizzare i Bollini. I bollini del Dgtvi sono due: il “bollino blu” ed il “bollino bianco”. Il bollino blu indica un decoder che permette di vedere i programmi in chiaro, i programmi a pagamento e i servizi interattivi. Più dell’80% dei produttori di decoder ha aderito all’iniziativa. Il bollino blu è, quindi, un bollino a favore dei consumatori, per garantire la bontà della loro scelta, per tutti coloro che non vogliono ancora cambiare televisore. Anche i produttori di televisori stanno incominciando ad aderire all’iniziativa, ed arriveranno a cavallo tra il 2008 e il 2009. I televisori con il bollino blu garantiranno non solo la ricezione dei programmi gratuiti e di quelli a pagamento senza l’aggiunta di nessun decoder, ma anche l’accesso a tutti i servizi interattivi che si stanno già sperimentando e avviando sul digitale terrestre e che, ad oggi, sono comunque ricevibili e consultabili attraverso il decoder. Il bollino bianco indica invece un televisore con sintonizzatore digitale che permette di vedere i programmi in chiaro e a pagamento sempre senza necessità di aggiungere nulla: le carte della pay tv si possono inserire direttamente nel televisore come oggi facciamo con il decoder. È questa la soluzione ideale per tutti coloro che hanno deciso di cambiare il proprio apparecchio tv o comunque di acquistarne uno nuovo. I televisori che presentano il bollino bianco sono dotati di un piccolo dispositivo - detto Cam - già inserito nel televisore, o facilmente inseribile, che permetterà la ricezione dei programmi Pay-tv di Mediaset Premium e LA7 Carta Più o quelli degli altri operatori che a breve partiranno. I costruttori che avranno il “bollino bianco” si impegnano a passare a quello blu a cavallo tra il 2008 e il 2009. Ad oggi i primi produttori di televisori che hanno sottoscritto l’accordo con Dgtvi e presentano il “bollino bianco” sono Finlux, Innohit, Graetz, Panasonic, Samsung, Telefunken. Analisi di una fase positiva I dati e le novità che abbiamo riportato inducono ad un certo ottimismo. Diversi fattori hanno contribuito a confermare il successo della televisione digitale terrestre in questa fase: oltre agli investimenti degli operatori digitali finalizzati all’arricchimento dell’offerta televisiva free e pay ed all’aumento della copertura e della numerosità dei multiplex esistenti, si è riscontrato il benefico effetto sul consumo televisivo digitale dello spegnimento delle trasmissioni analogiche di Rai Due e Retequattro in Valle d’Aosta ed in Sardegna. Inoltre, le vendite di tuner Dtt integrati nei televisori a schermo piatto hanno per la prima volta superato, a maggio 2007, le vendite dei decoder e per il futuro si propongono come il principale traino all’adeguamento tecnologico delle case degli italiani in previsione dello switch-off del 2012. Le vendite di Idtv (integrated digital tv) non hanno, però, completamente sostituito quelle dei decoder, le quali anche nel 2007 si sono confermate ai livelli dell’anno precedente; il prezzo di acquisto dei decoder interattivi più economici si è mantenuto pari a 70 Euro e il 96% dei decoder presenti nelle case degli italiani supporta lo standard di interattività Dvb Mhp ed è dotato di smart card reader per la ricezione dei servizi Pay tv, inclusi Mediaset Premium e La 7 Cartapiù. tipologie Le tipologie di servizi interattivi della tv digitale sono principalmente due: “content related”, servizi associati al contenuto televisivo in onda, e “non content related”, cioè, servizi indipendenti dalle trasmissioni, in generale di tipo informativo. I servizi legati al contenuto televisivo possono essere: approfondimenti di carattere informativo a valore aggiunto; animazioni e grafica più versatili rispetto a quelle tradizionali; votazioni/sondaggi; giochi/quiz/test/concorsi; t-commerce; semplici flussi audio-video contemporanei al flusso principale. Questi servizi, mantenendo inalterata la funzione tradizionale della televisione, comunicazione, intrattenimento e informazione, introducono un elemento di novità creando una relazione ed interazione tra utente e broadcaster. L’interazione avviene con estrema facilità d’uso attraverso il telecomando, che in questo modo integra in un unico strumento azioni che fino ad oggi prevedevano l’uso di diversi dispositivi (telefono, computer, posta, eccetera). La convergenza che si realizza sul televisore di casa apre scenari interessanti, perché rende semplice ed intuitivo per il telespet- 84 082-085_DIGITALE4.indd 84 di applicazioni tatore interagire in tempo reale con il programma in onda. Con il telecomando è possibile: partecipare a votazioni e sondaggi, sostituendo il telefono; ottenere informazioni aggiuntive, con una modalità simile alla fruizione via internet; giocare con quiz e test relativi al programma; acquistare prodotti collegati al programma. I servizi non associati ai programmi televisivi possono essere i servizi di T-government che permettono di accedere da casa a sportelli, uffici e banche dati di soggetti pubblici (enti locali, ospedali, scuole) e privati (servizi postali, banche, eccetera); il Superteletext, un arricchimento del modello teletext con flussi video sempre visibili, immagini e grafica con maggiori dettagli; la guida elettronica ai programmi (EPG), che consente ad ogni operatore di personalizzare il formato di presentazione della propria offerta di contenuti, con immagini e grafica avanzata. L’evoluzione dei servizi interattivi apre sviluppi interessanti nel campo della domotica, il televisore di casa come interfaccia, “cervello” di gestione dell’abitazione, e nell’accedere ai servizi di tipo internet, navigando dal televisore con il telecomando. La penetrazione della piattaforma di tv digitale terrestre all’interno delle famiglie italiane continua ad avanzare nel suo irto percorso e già nei primi mesi del 2008 può beneficiare dell’iniziativa “bollini” presentata dal Dgtvi in collaborazione con i produttori di “set-top box” e di televisori digitali integrati, a garanzia delle caratteristiche tecnico qualitative dei ricevitori ed a tutela del consumatore. Per il 2008 si prevede un continuo incremento del numero di famiglie dotate di Dtt, grazie all’ulteriore arricchimento dell’offerta free e pay, all’ampliamento della copertura dei diversi multiplex ed anche per effetto delle iniziative di comunicazione previste per preparare gli abitanti di Torino, Cuneo e Trento al prossimo spegnimento della trasmissione analogica di Rai Due e Retequattro, previsto per ottobre 2008 a Torino e Cuneo e per febbraio 2009 nella provincia autonoma di Trento. Un altro importante passo, quindi, nel processo di transizione. Il ruolo strategico degli installatori Considerato quanto detto e i buoni numeri che la nuova tecnica sta riportando negli ultimi mesi, è confermato il ruolo fondamentale che l’impiantista elettrico può rivestire in una fase come questa, dove c’è ancora tanto da lavorare sugli impianti. Il vantaggio conseguibile dovrebbe essere doppio: per l’installatore, nell’affermarsi verso nuove aree di business e per la collettività, se l’impresa installatrice è in grado di realizzare soluzioni a regola d’arte. Il segnale televisivo, diffuso dagli impianti posizionati sulle strutture di rete, viene ricevuto da un impianto ricevente che, di norma, è costituito da una o più antenne per ricevere i canali vhf e uhf, da un miscelatore di segnali e un cavo coassiale per la connessione al televisore. Le antenne devono essere installate in modo N.11 | 10 settembre 2008 | www.elettricoplus.it | www.filoelettrico.it 23-07-2008 14:25:49 da ricevere il miglior segnale possibile, in direzione dell’impianto trasmittente e con gli elementi in posizione orizzontale o verticale (polarizzazione) secondo le indicazioni presenti sulle tabelle di ricerca della frequenza radiotelevisiva. Il miscelatore, che riunisce i segnali provenienti dalle antenne, deve avere basse attenuazioni di passaggio e una buona separazione tra i morsetti d’ingresso. Il cavo deve garantire la minima perdita di segnale soprattutto alle alte frequenze e deve essere montato evitando strozzature e pieghe. Se collegando il tutto l’immagine apparisse disturbata occorrerà inserire anche un amplificatore, facendo attenzione a sistemarlo il più vicino possibile all’antenna. La tv terrestre diffusa in tecnica digitale utilizza un’infrastruttura di rete del tutto similare a quella analogica e di conseguenza anche l’impianto ricevente potrebbe essere lo stesso. Tuttavia non poche possono essere le complicanze impiantistiche, per gli interventi sugli impianti condominiali esistenti, specie in questo periodo in cui gran parte delle zone d’Italia continuano ad essere servite, contemporaneamente, da segnali analogici e digitali. Ci sono pertanto delle aree crescenti di utenza che possono rappresentare opportunità di allargamento dell’attività per molte imprese di installazione del settore elettrico a patto che si abbia un minimo di dimestichezza con queste tematiche o si abbia fatto ricorso a un buon addestramento preliminare. Il fisco aiuta il digitale Sul fronte fiscale un aspetto interessante degno di rilievo per la precisazione che l’Agenzia delle Entrate ha voluto riservare al settore, riguarda la detrazione d’imposta 2007 che risulta possibile anche per Sardegna e Valle d’Aosta, le quali, come noto, hanno usufruito di un contributo statale dalla legge finanziaria 2006, a patto che risultino confermate determinate condizioni. Vediamo in breve il contenuto della circolare n.33/E. Gli abbonati Rai, residenti in Sardegna e Valle d’Aosta, possono portare in detrazione dell’Irpef 2007 il 20% della spesa per l’acquisto di televisori digitali anche se già hanno usufruito del contributo statale previsto dalla legge finanziaria per il 2006, ma solo nel caso in cui si tratti di due apparecchi di tipo diverso. Ad esempio, se precedentemente avevano acquistato un decoder digitale, usufruendo del bonus di 70 euro, è possibile detrarre dall’imposta - dovuta per i redditi 2007 - il 20% del costo di un televisore con digitale terrestre integrato fino a un massimo di 200 euro. I chiarimenti sono stati necessari per elimi- N.11 | 10 settembre 2008 | www.elettricoplus.it | www.filoelettrico.it 082-085_DIGITALE4.indd 85 nare i dubbi insorti in merito alle istruzioni dei modelli Unico 2008 e 730/2008, rispettivamente alle pagine 52 e 43. Il decreto interministeriale del 3 agosto scorso, che indicava le caratteristiche degli apparecchi televisivi che danno diritto alla detrazione d’imposta introdotta dalla Finanziaria 2007, escludeva dall’agevolazione fiscale gli abbonati al servizio radiotelevisivo residenti in Sardegna e Valle d’Aosta. Questo per evitare il cumulo dei due benefici. La circolare chiarisce che lo stesso contribuente abbonato può godere sia del bonus 2006 sia della detrazione 2007 se ha acquistato due apparecchi di diversa tipologia. Pertanto, la frase riportata nelle dichiarazioni per i redditi 2007: “Si fa presente che la detrazione non può essere riconosciuta agli abbonati al servizio di radiodiffusione delle regioni autonome della Sardegna e della Valle d’Aosta usufruendo gli stessi per l’acquisto dei sopraccitati apparecchi televisivi del contributo previsto nella legge finanziaria per il 2006 (Art. 1, comma 572, della legge 23 dicembre 2005, n. 266)”, precisa l’Agenzia delle Entrate, deve essere intesa secondo il senso conforme fornito dalla circolare. In Valle d’Aosta, al momento di questa indagine è ancora disponibile, per l’anno 2008, il contributo di 70 euro destinato all’acquisto del decoder digitale. In breve Le considerazioni e i dati aggiornati, proposti al giro di boa del primo semestre del 2008, sono in grado di dare al lettore degli spunti necessari per costruirsi un’opinione oggettiva su come questo settore stia evolvendo. La tecnologia digitale è in grado di abilitare una delle più profonde trasformazioni che si possano pensare, in una società come la nostra, fortemente orientata all’immagine e alla comunicazione. Inoltre l’era digitale declinata nei vari settori delle telecomunicazioni, una volta a regime, può fare sinergia con le forze che lavorano per creare un mondo che risulti, come si dice spesso con termine moderno, maggiormente sostenibile, incline cioè ad accogliere le istanze legate alle tematiche del rispetto dell’ambiente in cui noi tutti conviviamo. Si osservi, infatti, che le telecomunicazioni possono contribuire in modo sostanziale al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente se si pensa che i sistemi di audio e videoconferenza, il telelavoro, l’e-government, l’e-learning ridurranno sempre di più la necessità di spostamenti delle persone sul pianeta e, di conseguenza, contribuiranno ad abbassare le emissioni atmosferiche accrescendo, nello stesso tempo, la possibilità di accesso a strumenti e contenuti che fino a poco tempo fa erano appannaggio e nella disponibilità di pochi. 85 23-07-2008 14:26:09