sc_natura 2lB_UD e materiali_fase 2
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DOCENTE: Bini Francesca MATERIA: Scienze della Natura CLASSE: 2^LB ITCT “BORDONI” Progetto Scuola 21: “Energeticamente consapevoli” Relazione Fase 2: “Problematizzazione” MESE DI DICEMBRE Coerentemente con uno dei contenuti disciplinari previsti nella seconda fase del piano di lavoro, “Uomo e ambiente: relazioni”, vengono consegnate agli alunni delle fotocopie relative all'impatto ambientale dell'uomo, che prendono in considerazione le seguenti problematiche:l'inquinamento di aria, acqua, suolo, la perdita di biodiversità, la raccolta differenziata, lo smaltimento dei rifiuti e il loro utilizzo come risorsa energetica. I ragazzi devono leggere integralmente questa unità didattica intitolata “I disequilibri ambientali”, tratta dal libro di testo: “Geografia del mondo globalizzato” (ed. Markes), con particolare riguardo al tema energetico di cui prepareranno delle mappe concettuali; una mappa relativa all'intera unità didattica, e una mappa relativa alle principali forme di disequilibri ambientali. Le due mappe concettuali sono state corrette e allegate al diario di bordo della classe. E' stata svolta una lezione e discussione dell'unità didattica su “I disequilibri ambientali”. Si allega al diario la scheda didattica della lezione. DISEQUILIBRI AMBIENTALI Nel terzo millennio le società sono costrette a fare i conti con un problema immane, ovvero lo sviluppo. Questo dovrà essere affrontato e risolto, tenendo conto dell’impatto ambientale. L’impiego di tecnologie ad alto consumo, di risorse e di energie, la produzione di gigantesche montagne di rifiuti tossici e lo sfruttamento indiscriminato di risorse non rinnovabili hanno costretto molti studiosi a porsi la domanda: il Pianeta per quanti anni ancora resisterà? La crescita economica, soprattutto per i vantaggi materiali forniti quotidianamente almeno ad una parte dell’umanità, ha alimentato l’idea di risolvere, estirpando la fame e la miseria, i problemi dell’intero Pianeta. Anzi, negli ultimi due secoli, l’idea di progresso ha introdotto tra gli uomini la sensazione che la crescita delle attività produttive e commerciali fosse illimitata. Solo negli anni Settanta del Novecento si è acquisita la consapevolezza che le risorse naturali hanno dei limiti. Da non sottovalutare anche l'impatto negativo sull'ambiente di molte attività umane Quando alcune sostanze alterano le caratteristiche fisiche e chimiche dell’ambiente avviene l’inquinamento. Tale alterazione costituisce, non solo un pericolo per la salute e per la sicurezza, ma anche una minaccia per la vita stessa degli uomini, degli animali e delle piante. La tutela dell’ambiente diventa, perciò, un diritto. Le politiche di tutela ambientale e la legislazione sulla tutela del territorio sono, tuttavia, costrette a misurare il contrasto tra lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente. Tale contrasto nasce non solo perché le attività produttive danneggiano l’ambiente, ma anche perché l’economia e l’ecologia sono in permanente conflitto. Anche le generazioni future hanno diritto, come noi, ad un ambiente intatto. Il concetto di sviluppo sostenibile è però più ampio di quello di protezione dell'ambiente. Il benessere economico è una condizione indispensabile per il soddisfacimento delle nostre esigenze materiali e non tanto quanto lo è la salvaguardia delle risorse vitali naturali. Nell’ultimo decennio sono emerse nuove percezioni: lo sforzo per la gestione ambientale, le profonde e complesse relazioni fra ambiente, sviluppo, popolazioni e risorse. Ben evidente è diventata la tensione nell’ambiente, provocata, soprattutto nelle aree urbane, dall’aumento della popolazione. Un approccio globale che metta in evidenza questi rapporti è destinato a promuovere uno sviluppo socio-economico che non comprometta la qualità dell’ambiente. L’ambiente naturale deve essere inteso come un sistema vivo di cui l’uomo è parte. La nuova cultura dell’ambiente comporta pertanto non solo la conoscenza degli equilibri naturali, ma il loro rispetto e il loro recupero. In questa prospettiva è quindi necessario rivedere tutti quegli atteggiamenti ispirati all’idea di dominiosfruttamento dell’Uomo sulla Natura e dell’impiego illimitato di qualunque tecnologia e insistere invece sul comportamento dell’uomo come amministratore responsabile dell’ambiente, delle risorse ambientali, delle scoperte stesse da lui fatte. Problemi su cui riflettere Se vengono sviluppate industrie che creino occupazione e beni per la popolazione umana aumentata, basteranno le scorte di energia e di altre risorse non rinnovabili? Se le città diventano sempre più grandi, diverranno enormi fonti di inquinamento e congestione, e diventeranno ingestibili? Una popolazione umana in continuo aumento finirà per sopraffare il delicato equilibrio ambientale fra tutto ciò che è vivente? MESE DI GENNAIO In preparazione all'uscita presso la Coop di Pavia per assistere alla lezione “Il mondo in lattina”, inerente alla raccolta differenziata e al riciclaggio, in classe viene svolta una discussione guidata sull'argomento. Agli alunni viene fornita una scheda, qui di seguito allegata, in cui viene messo in evidenza il risparmio energetico relativo al riciclaggio di vari materiali di uso comune. La scelta dell'immagine trovata dai ragazzi (www.belvederenews.wordpress.com/.../), deriva dal fatto che gli alunni fanno inglese e tedesco. Per quanto riguarda il contenuto dell'unità didattica ho fatto riferimento al sito (www.educambiente.tv/appr04.html) Il 27/01/2010 in mattinata, con la classe, mi sono recata presso la Coop di Pavia, dove abbiamo assistito a un'attività teorica e pratica intitolata “Il mondo in lattina”. Tale incontro sarà seguito da un successivo, in data 12/02, presso la nostra scuola. Gli alunni produrranno una relazione scritta che verrà allegata al diario di bordo della classe. MESE DI FEBBRAIO Dopo aver consultato, durante le vacanze di Natale, il sito www.eniscuola.net in classe (12/02) è stata svolta una lezione sul tema: “Sostenibilità energetica e comportamenti energeticamente virtuosi”A ciascun alunno è stata fornita una copia cartacea. Tale lavoro, inserito nella relazione personale, è stato preceduto dalla compilazione di un questionario sui comportamenti energetici degli alunni e dei loro familiari, somministrato dopo le vacanze. Il testo del questionario è allegato. Il 12 febbraio, presso la nostra scuola ci sarà il secondo incontro relativo a “Il mondo in lattina” Il 5 febbraio in aula di informatica gli alunni hanno eseguito il calcolo della loro impronta ecologia collegandosi al sito www.energeticambiente.it I risultati ottenuti sono stati inseriti in una tabella nel diario di bordo della classe. Scostamenti rispetto al percorso ipotizzato nel precedente piano di lavoro Il libro di testo di geografia economica è stato utilizzato per far comprendere agli alunni che le azioni dell'uomo spesso hanno un impatto negativo sull'ambiente in cui viviamo e che ,troppo spesso, lo sviluppo economico non si accompagna con la salvaguardia dello stesso. I siti web: www.educambiente.tv/appr04.html) www.educambiente.tv/appr04.html) www.matrec.it sono stati utilizzati per preparare gli alunni al tema della raccolta differenziata, come esempio di risparmio energetico e per prepararli agli incontri organizzati dalla Coop su tale argomento. Il sito www.eniscuola.net è stato utilizzato per sensibilizzare gli alunni sul discorso della sostenibilità energetica e sui comportamenti energeticamente virtuosi. Ciò si collega con il questionario proposto sui comportamenti energetici. Il sito www.energeticambiente.it è stato utilizzato al posto di quello ipotizzato nel precedente piano di lavoro in quanto il lavoro proposto sul calcolo dell'impronta ecologica è di più rapida esecuzione e consente una più rapida rielaborazione dei risultati. SCHEDA DI RILAVAZIONE DEI COMPORTAMENTI ALUNNI A) a CASA 1. mentre ti spazzoli i denti il rubinetto dell'acqua è: a. aperto b. chiuso 2. quando hai finito di ricaricare il cellulare stacchi il ricaricatore dalla presa di corrente? a.si b. no 3. quando utilizzi il computer, la TV, l'hi fi li spegni sempre non lasciandoli in stand by? a. Si b. No 4. quando esci da una stanza spegni sempre la luce? a. si b. no 5. Se il riscaldamento della tua stanza è troppo alto: a. spegni il termosifone b. apri la finestra B) a SCUOLA 1. se abiti fuori Pavia per recarti a scuola: a. ti fai portare in auto b. usi i mezzi pubblici 2. se abiti in Pavia per recarti a scuola: a. ti fai portare in auto b. usi i mezzi pubblici c. usi il motorino d. usi la bicicletta e. vai a piedi 3. usi sempre i contenitori della raccolta differenziata posti nei corridoi? a. si b. no 4. se vedi un compagno che non utilizza i contenitori per la raccolta differenziata, glielo fai notare? a. si b. no 5. se arrivi in classe e trovi le luci accese e le tapparelle abbassate, spengni le luci e alzi le tapparelle o inviti a farlo? a. si b. no C) con gli AMICI 1. bevi e/o mangi per strada? a. si b. no 2. se per bere o mangiare hai utilizzato lattine, bottiglie, bicchieri di plastica, tovagliolini, ecc.: a. li butti nei cestini di raccolta b. cerchi i contenitori della raccolta differenziata c. li lasci in angoli per strada 3. se fumi butti i mozziconi per strada? a. si b. no 4. quando vai in moto con gli amici? a. sgommi, ti impenni b. acceleri spesso e improvvisamente c. hai modificato la marmitta d. non fai nulla di quanto sopra indicato SCHEDA DI RILAVAZIONE DEI COMPORTAMENTI DELLA FAMIGLIA Rilevazione fatta dagli alunni A. quando si fa la spesa: a. si acquistano sempre i sacchetti di plastica(quanti…………..?) b. si portano da casa c. altro(specificare cosa) A.1. i sacchetti di plastica del supermercato: a. si usano per raccogliere l'immondizia b. si gettano nell'immondizia c. si gettano nei contenitori della plastica B. i rifiuti prodotti nella tua casa vengono: a. gettati indistintamente nella pattumiera b. separati per la raccolta differenziata C. nella tua abitazione ci sono: a. lampadine a risparmio energetico in numero di………………. b. lampadine tradizionali in numero di…………………. D. dopo aver usato un elettrodomestico dotato di stand by: a. lo lascio in stand by b. lo spengo e/o lo scollego dalla presa di corrente E. la lavatrice è usata: a. sempre a pieno carico b. non sempre a pieno carico F. quando ci laviamo utilizziamo: a. sempre il bagno b. sempre la doccia c. a volte il bagno a volte la doccia G. quanto tempo si sta mediamente nella doccia? a. pochissimo tempo b. più di 10 minuti H. consumate prevalentemente frutta e verdura di stagione? a. si b. no I. acquistate prodotti freschi prevalentemente: a. sfusi b. confezionati J. consumate preferibilmente prodotti del territorio? a. si b. no K. la tua abitazione è dotata di: a. riscaldamento autonomo b. riscaldamento centralizzato c. riscaldamento centralizzato con termostato regolabile nell'ambiente L. la caldaia del riscaldamento è alimentata da: a. gasolio b. gas metano c. fonti rinnovabili( pellet, pannelli solari ecc.) i rubinetti della tua abitazione sono dotati di regolatori di flusso? si no i serramenti sono dotati di doppi vetri? si no in casa sono presenti elettrodomestici di "classe A"? si no se la tua abitazione è dotata di impianto di condizionamento: rimane acceso tutto il giorno solo in alcune ore della giornata O.1. la temperatura dell'impianto di condizionamento è inferiore di 5-6 gradi rispetto a quella esterna? a. si b. no c. non so QUESTIONARIO PER IL CALCOLO DELL'IMPRONTA ECOLOGICA Rispondi a ciascuna domanda scegliendo una delle alternative possibili. Il numero che comparirà alla fine del test indicherà il tuo punteggio. Alla fine premi "Invia dati" per conoscere quanti sono gli ettari di superficie terrestre che in media ogni anno “utilizzi” per garantire il tuo attuale tenore di vita. In che tipo di edificio vivi? appartamento/condominio casa singola mono/bifamiliare Quanto è grande la tua casa? < 50 mq 50 - 100 mq 100 - 200 mq 200 - 300 mq > 300 mq Quante persone vivono nella tua casa? uno due tre quattro o più Come è riscaldata? gas naturale elettricità petrolio energia rinnovabile Quanti rubinetti ci sono in casa? meno di tre da tre a cinque da sei a otto da otto a dieci Sei vegetariano? si no Quanti pasti consumi a casa ogni settimana? meno di dieci da dieci a quattordici da quattordici a diciotto oltre diciotto Quando fai la spesa compri prodotti locali? si no a volte raramente Quante automobili ci sono in famiglia? nessuna una due tre e oltre Come vai a scuola o al lavoro? automobile/imbarcazione a motore trasporti pubblici motorino a piedi/in bici Dove hai passato le ultime vacanze? nella tua regione in Italia in Europa fuori Europa Quanti week end estivi passi al mare/in montagna? nessuno da uno a tre da quattro a sei da sette a nove La tua famiglia ha acquistato auto, elettrodomestici, mobili negli ultimo anno? nessuno da uno a tre da quattro a sei oltre sei Avete comprato prodotti che risparmiano energia? si no La tua famiglia fa raccolta differenziata? si no La tua famiglia utilizza rifiuti organici? si no La tua famiglia cerca di riciclare i rifiuti? si no Punteggio Raggiunto Analisi dei risultati La cifra che ti è apparsa, nel caso tu abbia completato correttamente il questionario, mostra l’impatto che i tuoi consumi e il tuo stile di vita hanno sulla superficie terrestre. Come già detto è solo una versione molto semplificata di calcolo per l’impronta ecologica che tuttavia può dare indicazioni sulla sostenibilità delle tue abitudini e permetterti allo stesso tempo di riflettere su “comportamenti insostenibili” che spesso anche inavvertitamente si adottano. Confronta la tua impronta con le cifre riportate e Da 0 a 170 consumi meno di 4 ettari Da 170 a 370 consumi tra i 4 ed i 6 ettari Da 370 a 570 consumi tra i 6 ed i 7,7 ettari Da 570 a 770 consumi tra i 7,7 ed i 10 ettari Oltre 770 consumi oltre 10 ettari trai tu stesso le eventuali considerazioni. LA RACCOLTA DIFFERENZIATA La raccolta differenziata è il modo migliore per preservare e mantenere le risorse naturali, a vantaggio nostro e delle generazioni future: riusare e riutilizzare i rifiuti, dalla carta alla plastica, contribuisce a restituirci e conservare un ambiente "naturalmente" più ricco. Infatti, ogni nostra azione produce inquinamento, anche la più comune, come per esempio leggere un giornale o bere un'aranciata, non sarebbe nulla, se non considerassimo che ogni giorno nel mondo vengono stampate milioni di pagine, costruite milioni di bottiglie in plastica o lattine in alluminio, assemblati milioni di oggetti e mobilio per le nostre case. Tradotto in altre parole, milioni di alberi abbattuti, milioni di litri di petrolio consumati, milioni di kg di CO2 immessi nell'atmosfera: con la raccolta differenziata, invece, tutte queste risorse vengono risparmiate. I risparmi della raccolta differenziata Differenzia la plastica Con il recupero di 1.000 tonnellate di plastica (ossia la quantità di plastica prodotta da una piccola città) si ottiene il risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio, cioè l'equivalente dell'energia usata da 20.000 frigoriferi in un anno). Differenzia la carta Per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kwh di energia elettrica. Per produrre invece una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800 litri d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica. Differenzia il vetro Nella produzione di vetro "nuovo", per ogni 10% di rottame di vetro inserito nei forni si ottiene un risparmio del 2,55% energia di , equivalente ad oltre 130 litri di petrolio risparmiato per ogni tonnellata di vetro riciclato usato). Si stima che l'industria vetraria registri ogni anno un risparmio energetico, grazie alla raccolta differenziata, pari a 400.000 tonnellate di petrolio. Differenzia il rifiuto verde (ramaglie) Gli scarti provenienti dalla cura delle aree verdi e dei nostri giardini (foglie, erba, residui floreali, ramaglie, potature) costituiscono una parte consistente dei rifiuti prodotti e sono fondamentali per il processo di compostaggio industriale. Ne sono sufficienti 10 tonnellate per fertilizzare un ettaro di terreno. Differenzia l'alluminio Per produrre 1 kg di alluminio, occorrono circa 15 kwh di energia elettrica ed un impianto di estrazione di bauxite. Per produrre 1 kg di alluminio da materiale riciclato, occorrono invece 0,8 kwh di energia e, soprattutto, nessun impianto di estrazione di bauxite, assente nel nostro paese. Differenzia il tuo vecchio frigo Frigoriferi e congelatori sono costituiti per lo più da acciaio e plastica ma contengono anche sostanze chiamate clorofluorocarburi (CFC), responsabili dei danni all'ozono atmosferico. Si stima che ogni frigo contenga in media 250 grammi di CFC vari (freon, poliuretano), oltre all'olio minerale altamente dannoso contenuto nel motore dell'impianto refrigerante. Differenzia l'olio minerale L'olio minerale usato (oli lubrificanti nell'artigianato, negli autoveicoli, nell'industria, ecc.) è per la quasi totalità recuperabile. Da 100 kg di olio usato si ottengono 68 kg di olio nuovo. Differenzia gli pneumatici In Italia è stato calcolato che il 65% dei pneumatici finisce nelle .discariche La gomma è un combustibile e, quando nella discarica avvengono combustioni non controllate, si liberano, soprattutto a causa dei pneumatici, fumi densi molto inquinanti. Il recupero dei pneumatici usati avviene, per esempio, con la triturazione: alla temperatura di 100° sotto zero raggiunta tramite l'impiego di azoto liquido, la triturazione meccanica diventa semplice e la successiva separazione automatica dei vari componenti assicura un riciclo quasi totale dei materiali, che vengono utilizzati come sotto strati anti - rumore per strade ed autostrade, piste da corsa e campi sportivi, ecc. SOSTENIBILITA' ENERGETICA E COMPORTAMENTI ENERGETICAMENTE VIRTUOSI L’utilizzo sostenibile delle risorse In generale possiamo dire che una risorsa naturale è utilizzata dall'uomo in modo sostenibile quando, conoscendo la sua capacità di riprodursi o di mantenere determinate qualità, non si eccede nel suo sfruttamento oltre una determinata soglia. Quando l'uso di una risorsa supera questa soglia, significa che si va incontro a un suo progressivo e pericoloso impoverimento o in termini di quantità o in termini di qualità. Se questo "impoverimento" della risorsa naturale è definitivo, si dice che si è provocato un danno "irreversibile", ovvero non si può più tornare sui propri passi. L'impoverimento è detto invece "reversibile" se si può tornare indietro e recuperare la risorsa naturale. In realtà, il concetto di sostenibilità può applicarsi solo alle risorse naturali rinnovabili che si riproducono in tempi "a misura d'uomo" (ad esempio, la legna da ardere). Per le risorse non rinnovabili, come i combustibili combustibili fossili, fossili è meglio parlare di sfruttamento ottimale. Ovvero possiamo fare in modo di utilizzarle in modo efficiente (facendole durare il più a lungo possibile) e trovare nel frattempo tecnologie che consentano di sfruttare risorse alternative in loro sostituzione, magari dotate della caratteristica della "rinnovabilità" (ad esempio sostituire in futuro l'energia prodotta dai combustibili fossili con l'energia solare, fonte rinnovabile). Lo sviluppo della nostra società è legato ai consumi di energia. Senza l'energia l'uomo non sarebbe riuscito a raggiungere l'attuale livello di benessere e qualità della vita e senza disponibilità di sufficienti risorse energetiche lo sviluppo economico futuro sarebbe compromesso. Nonostante i recenti rincari, l’energia resta ancora “a buon mercato”. Tutti noi siamo pertanto abituati a consumarne quantità enormi quasi senza riflettere, questo perché non siamo consapevoli dei nostri effettivi bisogni. Il panorama energetico mondiale vede riserve energetiche costanti, prezzi relativamente stabili, ma orientati alla crescita, domanda in forte aumento, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Ma le fonti d'energia finora maggiormente utilizzate, i combustibili fossili, hanno anche un rovescio della medaglia: sono destinate prima o poi a finire. Certamente le riserve accertate di combustibili fossili sono gradualmente aumentate nel corso degli ultimi 25 anni, grazie al ritrovamento di nuovi giacimenti e al maggiore sfruttamento dei depositi già esistenti, resi possibili dalle moderne tecnologie. Contrariamente a quanto si pensava alla fine degli anni Settanta, un esaurimento fisico di queste risorse “fossili”, anche se certo, non è imminente; possiamo contare ancora su alcuni decenni (circa19 per il carbone, 6 per il gas naturale, 4 per il petrolio) per sviluppare fonti di energia alternative. Il problema quindi è solo rimandato, ma non di molto. Un altro problema fondamentale è che i combustibili fossili costituiscono, in molti casi, fonte di inquinamento dell'ambiente, in particolare dell'aria. A questo problema si somma quello della disparità, tra diverse nazioni, del livello di benessere raggiunto. La distribuzione dei consumi di energia è molto anomala: il 20% della popolazione mondiale (quella dei Paesi più ricchi) utilizza l’80% dell’energia prodotta. Questa situazione è in forte contrasto con i fondamentali principi di equità tra i popoli, di sviluppo sostenibile e di qualità globale della vita. Paesi come l'Africa o l'India sono attualmente molto poveri (il reddito per persona, in alcune zone, è ampiamente al di sotto del livello di sussistenza), ed aspirano ad aumentare il loro livello di benessere. Per poterlo fare, però, hanno necessità di utilizzare energia in maggiore quantità (per fare funzionare più fabbriche e per garantire luce e riscaldamento sufficienti alle famiglie). Squilibri economici e sociali esistenti tra nazioni sono fonti potenziali di instabilità politica, di guerre e di forti flussi migratori. Il mantenimento della situazione attuale, o un miglioramento solamente parziale, porterebbe in questo caso ad una "insostenibilità" dello sviluppo dal punto di vista economico e sociale. Poiché la dimensione di tali problemi è internazionale, i paesi del mondo stanno tentando di raggiungere un'intesa, attivando tutte le istituzioni internazionali che possono giocare un ruolo fondamentale. Gli effetti ambientali dell' uso di energia La questione energetica è nata proprio in relazione a quella ambientale. L’uso dell’energia modifica sensibilmente lo stato dell’ambiente e gli effetti possono essere di natura locale, regionale e globale. In questa prospettiva, valida a livello planetario non meno che a livello nazionale e regionale, fino ad arrivare alla casa di ciascuno di noi, la conservazione dell’ambiente diventa un obiettivo primario da conseguire nello sviluppo dei diversi sistemi energetici. Per assicurare alle generazioni future il benessere fin qui raggiunto serve un tipo di sviluppo diverso dal passato, uno sviluppo che consumi meglio l’energia (uso razionale), meno energia (tecnologie efficienti e diminuzione degli sprechi) e utilizzi forme sostanzialmente diverse da quelle attuali. Per quanto riguarda l'ambiente e l'energia, uno dei problemi più importanti e più noto è quello relativo alla riduzione delle emissioni di gas che provocano l’effetto serra, provocate principalmente dalla produzione di energia tramite combustione di carbone, petrolio e gas. La strada per risolvere questo problema di inquinamento dell'ambiente è ancora lunga, ma le tappe già percorse per raggiungere un accordo a livello internazionale sono molte. Dal 1972 ad oggi, infatti, si sono tenute molte conferenze e sono stati firmati numerosi accordi internazionali relativi alla tutela dell'ambiente, e in molti di essi si sono trattati temi relativi all'utilizzo dell'energia e allo sviluppo sostenibile. Si può agire su diversi fronti In primo luogo i paesi economicamente sviluppati possono ridurre le proprie emissioni da produzione di energia in questi modi: •migliorando il rendimento dei processi di combustione (meno combustibile bruciato per ottenere lo stesso livello di energia) e riducendo gli sprechi •introducendo nuove tecnologie che consentono di "trattenere" gli inquinanti evitando che si disperdano nell'aria. •sostituendo fonti di energia maggiormente inquinanti con altre meno inquinanti o non inquinanti del tutto (tra queste quasi tutte le fonti rinnovabili). In questo modo il livello di benessere economico di questi paesi non si ridurrebbe, ma si ridurrebbero gli impatti sull'ambiente. In secondo luogo si possono aiutare i paesi in via di sviluppo fornendo loro le migliori tecnologie attualmente disponibili, quelle che hanno un basso impatto ambientale ed un elevato rendimento. Rimane comunque il problema dell'esaurimento dei combustibili fossili nel più lungo periodo, vera sfida di "sostenibilità" posta all'uomo, la cui soluzione non può che passare attraverso la ricerca e l'utilizzo su larga scala di fonti energetiche rinnovabili e pulite. Il risparmio energetico: le ragioni ragioni di un problema così attuale Quello del risparmio energetico è un tema di sempre maggiore attualità e importanza. In un mondo dominato dall’economia di mercato, dove il criterio di misurazione per valutare la ricchezza di un paese è la crescita del PIL (prodotto interno lordo), resta sempre più in dubbio la “sostenibilità” di questo tipo d’economia, la quale presuppone una disponibilità di materie prime e risorse energetiche in quantità infinita, in un pianeta che com’è noto ha delle dimensioni limitate, seppur notevoli. Se a tutto questo si aggiunge il gravoso tema dell’inquinamento atmosferico, con conseguente riscaldamento della temperatura globale; la progressiva carenza d’acqua potabile per milioni d’individui in alcune parti del globo, con le inevitabili conseguenze geopolitiche (in futuro si prevede un ingente fenomeno d’emigrazione dalle regioni che man mano desertificheranno). Ecco allora che il ritorno a uno stile di vita all’insegna della sobrietà e al consumo intelligente costituisce un primo e significativo passo. La storia del risparmio energetico Si può affermare che il primo campanello di allarme riguardo alle conseguenze dovute alla mancanza di energia risale al 1973, anno dello scoppio della guerra tra Israele e i principali paesi del Medio Oriente. Ciò determinò un innalzamento vertiginoso del prezzo del petrolio dovuto alla sua repentina irreperibilità sul mercato mondiale. I vari governi nazionali applicarono provvedimenti fino a ora sconosciuti, come la limitazione del traffico automobilistico e l’invito al risparmio di energia. Da quel momento si ebbe la chiara percezione che il petrolio non era una risorsa infinita e sempre disponibile a basso prezzo; ci si doveva dunque muovere per la ricerca di fonti di energia rinnovabile e all’uso misurato di queste. Attualmente la politica di risparmio energetico e dei consumi procede a ritmi diversi a seconda dei paesi. Tanto per fare un esempio che ci riguarda, se in Germania da anni si costruiscono case a bassissimo consumo energetico, in Italia siamo solo agli inizi di questa nuova politica ambientale; la regione più intraprendente a riguardo è il Trentino Alto Adige, non casualmente vicina geograficamente e culturalmente al popolo tedesco. Azioni quotidiane per il risparmio energetico Nel migliorare il rendimento nell'utilizzo delle risorse naturali (e non solo l'energia) avranno sicuramente un ruolo fondamentale la ricerca e l’innovazione tecnologica, le politiche energetiche nazionali e locali, ma soprattutto la cultura e il comportamento della popolazione. La riduzione e la corretta gestione dei rifiuti, l’uso appropriato degli elettrodomestici, la gestione intelligente delle luci di casa e del riscaldamento di uffici e appartamenti, l'utilizzo di mezzi di trasporto pubblici anziché della propria automobile, sono tutte azioni che, se messe in atto da tutti noi quotidianamente, comportano una riduzione degli sprechi di energia, un aumento del rendimento del sistema energetico nel suo complesso e soprattutto un “risparmio” in termini di risorse naturali, di ambiente e anche di soldi. Ognuno di noi può quindi adoperarsi per il risparmio energetico delle fonti attuali grazie all’uso di tecnologie innovative, ma anche adottando piccole accortezze nella vita di tutti i giorni. Impegnarsi per realizzare lo sviluppo sostenibile non significa comunque rinunciare a quello che si ha, quanto piuttosto evitare gli sprechi. Qui di seguito si riporta una serie di azioni con cui è possibile risparmiare energia nelle abitazioni senza rinunciare al comfort e al benessere. Il riscaldamento Per quanto riguarda il riscaldamento, nelle abitazioni si dovrebbero ricreare le condizioni di una bella giornata di primavera: 20 gradi centigradi, umidità di circa 50%, buon ricambio dell’aria: •riscaldare al minimo i locali poco o per niente utilizzati •durante il giorno mantenere la temperatura a 20 gradi centigradi, di notte a 16 gradi centigradi (1 grado in meno equivale a un risparmio del 5-7%) e comunque rispettare i limiti massimi di temperatura interna alla casa e il periodo stagionale di accensione degli impianti, entrambi stabiliti dai singoli comuni •di sera chiudere le imposte o abbassare gli avvolgibili e chiudere le tende delle finestre a meno che queste non coprano i radiatori •di giorno non ostacolare l’entrata dei raggi del sole attraverso le finestre •non coprire i radiatori con mobili, tende o altro (si spreca fino al 40% dell’energia) •inserire sempre un pannello di materiale isolante tra il muro e il radiatore •arieggiare i locali brevemente ma a fondo: aprire le finestre solo pochi minuti, due o tre volte al giorno •applicare le guarnizioni per serramenti dove esistono delle infiltrazioni di aria fredda delle finestre •coibentare i solai •isolare le tubazioni che portano l’acqua calda dalla caldaia ai termosifoni •installare sui termosifoni delle valvole termostatiche per il controllo del flusso di acqua nuova caldaia, quella con il rendimento più alto (migliorando il rendimento si risparmia anche il 10% di combustibile all’anno) •se si deve sostituire l’impianto, preferire sistemi che utilizzano fonti energetiche rinnovabili (biomasse) o assimilate (cogenerazione e teleriscaldamento), oppure il gas metano •per i condomini con riscaldamento centralizzato installare un sistema di contabilizzazione del calore utilizzato in ogni appartamento: in questo modo è possibile ripartire le spese fra i diversi utenti secondo i propri consumi. La corrente elettrica Risparmi di energia elettrica considerevoli possono essere ottenuti attraverso un comportamento consapevole degli utenti e attraverso l’adozione delle cosiddette “buone pratiche”, come per esempio: •evitare di lasciare l’illuminazione accesa nelle stanze non occupate •scegliere lampadari con minor numero di lampade (a parità di illuminazione prodotta i lampadari con più lampade consumano più energia rispetto a quelli con una lampada sola) •posizionare il frigorifero o il congelatore in luoghi areati lontani da fonti di calore; •regolare il termostato dei frigoriferi o dei congelatori su un livello intermedio (posizioni più fredde comportano un inutile aumento dei consumi del 10-15%) •per le lavatrici utilizzare, ove possibile, cicli di lavaggio a bassa temperatura •per televisori, videoregistratori e apparecchi elettronici in genere evitare di mantenere acceso lo stand-by L’adozione di queste semplici regole, che non comporta investimenti economici, consente di ottenere risparmi apprezzabili nell’ordine del 10-20%. Notevoli risparmi idi energia si possono poi ottenere sostituendo le apparecchiature comuni con quelle ad elevata efficienza (nei Paesi occidentali gli elettrodomestici consumano quasi il 50% dell’energia elettrica totale prodotta). Gli interventi possono riguardare sia l’illuminazione, sia gli elettrodomestici. Per quanto riguarda l’illuminazione, la sostituzione delle lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo energetico (una lampada più efficiente di un’altra è quella che consuma meno energia per ottenere la stessa illuminazione) comporta una riduzione media dei consumi per l’illuminazione dell’80% (in Italia il 13,5% dell’energia elettrica è consumata per l’illuminazione delle abitazioni e una buona condotta di consumo energetico può portare a ridurre notevolmente tale quota). Per quanto riguarda le apparecchiature, sono da tempo disponibili sul mercato elettrodomestici ad alta efficienza. Frigoriferi, congelatori, lavatrici e lavastoviglie in commercio sono dotati di un’etichetta energetica. Tali etichette, rese obbligatorie da una direttiva comunitaria, definiscono sette classi di efficienza energetica che vanno dalla A (basso consumo) alla G (alto consumo). Gli elettrodomestici ad alta efficienza possono consumare fino a un terzo dell’energia elettrica consumata dagli elettrodomestici di fascia più bassa. Gli attuali modelli (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie) permettono un risparmio complessivo del 74% dell’energia consumata. Riduzione del consumo dell’acqua in casa In un’abitazione media, gran parte dei consumi d’acqua potabile è impiegata per l’igiene personale e lo scarico del water. La rimanente va per uso alimentare e giardinaggio. Attualmente esistono dei piccoli dispositivi, chiamati riduttori di flusso dell’acqua, i quali garantendo la stessa efficienza, permettono di risparmiare ben il 30-50% d’acqua. I riduttori di flusso si applicano al posto dei normali frangi getto montati nei rubinetti dei lavandini e nei bidet. Per la doccia invece si montano nei flessibili o nel tubo di prolunga, ottenendo gli stessi risultati. Un calcolo effettuato dall’E.N.I., riferito ad un famiglia media di quattro persone, afferma che si possono arrivare a risparmiare fino a 50 euro annui. Non male, considerando che questi dispositivi hanno un costo abbordabile, compreso tra i due e gli otto euro. L’altra grande fonte di consumi d’acqua è lo sciacquone del water. Anche qui, con minime spese d’investimento, si può ridurre lo spreco. Se ancora non si dispone di scarichi a doppia mandata (con due pulsanti che erogano differenti volumi d’acqua a seconda dell’esigenza), si può ridurre la dose di liquido agendo sul galleggiante, diminuendo il livello di riempimento della vaschetta; in alternativa a ciò, si possono applicare una o più bottiglie da mezzo litro piene d’acqua sul fondo della vaschetta, riducendo così l’acqua effettivamente scaricata. Piccoli comportamenti poi sono fondamentali per ridurre lo spreco: Fare una doccia rispetto al bagno, evita di consumare tra i 60 e i 100 litri ogni volta; Se necessità l’uso d’acqua solo per pochissimi secondi, specialmente in presenza di un miscelatore, usare acqua fredda altrimenti si riscaldano solamente i tubi dell’acqua calda; Non lasciare scorrere l’acqua inutilmente (il classico esempio è quello del lavaggio dei denti); Evitare di lasciare i rubinetti semi aperti o gocciolanti; ove è necessario, provvedere alla sostituzione delle guarnizioni; si trovano in quasi tutti i supermercati a una cifra irrisoria e chiunque, dotato di una minima manualità, può provvedere autonomamente al ricambio.