Adolescente... chi è costui

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Adolescente... chi è costui
Consultorio Centro per la Famiglia
Via Biancardi – Lodi
dott.ssa Ilaria Rancati
DOMENICA 23 GENNAIO 2011
PARROCCHIA DI SAN LORENZO - LODI
UTONOMIA
ENTRO E FUORI
PPOSTI
UTTO
MOZIONI
EPARAZIONE
ONFLITTO
NERGIA
O
RASGRESSIONE
MANCIPAZIONE
ADOLESCENTE = ESSERE SCISSO, IN
ETERNO CONFLITTO
immagine interna vs. immagine esterna
autonomia vs. infantilismo
pensiero concreto vs. pensiero astratto
famiglia vs. coetanei
genitore reale vs. ideale
“NON SONO QUELLO CHE DOVREI ESSERE E NEANCHE
QUELLO CHE HO INTENZIONE DI ESSERE, PERO’ NON
SONO QUELLO CHE ERO PRIMA”
- Aforisma trovato da Erikson in un saloon di cowboy del West -
Marco ha tredici anni e ritorna a
casa dopo un soggiorno di due
mesi a Londra.
Racconta: “quando sono arrivato
alla stazione di Milano e ho visto i
miei genitori ad attendermi ho
pensato: come sono piccoli! Non
me ne ero mai accorto, li ho
sempre visti grandi”
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STRUME
trasformazioni fisiche rapide e improvvise
(Alice nel paese delle meraviglie
Cyrano di Bergerac)
necessità di
MENTALIZZARE
il corpo
corpo vissuto
come un
estraneo
MANIPOLAZIONE
del corpo
= limita la
distanza tra Io e
Ideale dell’Io
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SEP
lutto per la perdita di un’identità
conosciuta sicura
necessità di separarsi dai genitori, segnare la
differenza per…
costruire la propria identità personale e sociale
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L’IMPORT
I genitori non possono più fungere da
specchio perché bisogna separarsi da loro
necessità di evidenziare le differenze
Il gruppo dei pari diventa il nuovo
specchio perché offre confronto e
sostegno sociale
bisogno di appartenenza e accettazione
per sviluppare la propria autostima
Quando crescono i
figli, non li tieni più
in braccio
Ma diventi un
ostaggio, per il loro
futuro
E si alza quel muro
che non c’era mai
stato
Che segna il confine
tra presente e
passato…
Quando crescono i figli
non ti danno più retta
Hanno sempre ragione,
vanno troppo di fretta
Sanno dirti soltanto
“Buonanotte o
Buongiorno”
E ti accorgi che è meglio…
se ti levi di torno…
E allora ripensi ai tuoi genitori
La tua insofferenza ai loro timori
Ma basta aquiloni o castelli di sabbia
Il mondo era là fuori
Tu dentro una gabbia…
E tutto ritorna ma cambiano i ruoli
La scuola, lo scooter, gli amici, gli amori
I figli ne fanno di tutti i colori
Vai fuori di testa
Ma poi li perdoni…
Quando crescono i figli c’è uno scontro diretto
Tra le loro esigenze e il tuo mare d’affetto
Chi si crede più grande, chi si sente più vecchio
Ma poi ti guardi allo specchio
E quel ragazzo davanti ai tuoi occhi… sei tu…
E gridi a te stesso…
Che tutto ritorna ma cambiano i ruoli
La scuola, lo scooter, gli amici, gli amori
I figli crescono ti tagliano fuori…
Ma in ogni cosa che fanno
Sai che c’è sempre una piccola parte di
te…
E anche se poi se ne vanno…
Sai che c’è sempre una piccola parte di te...
LA SFIDA
DELL’ADOLESCENZA
IL CONFLITTO INDICA LA VOGLIA DI
ESSERCI, DI AVERE IL PROPRIO RUOLO, DI
DIFENDERE UNA PERSONALE POSIZIONE,
QUINDI DI ESPRIMERE SE STESSI
con se stessi = messa alla prova,
sperimentazione e conoscenza nuova
identità…
tra coetanei = dimostrazione del
proprio valore, riconoscimento di ruolo
con l’adulto/istituzione =
provocazione, sperimentazione di
quanto è sicuro
funzionale al distacco
Il conflitto fa paura perché apparentemente
distrugge, rompe, col conflitto qualcosa
sembra perso per sempre
Il conflitto in famiglia è vissuto come una
minaccia ai nostri legami più forti,
all’organizzazione della nostra famiglia e,
quindi, indirettamente a noi stessi
MA
CONFLITTO = ‘cum-fligere’,
LOTTARE INSIEME
nel conflitto ci sono scambio,
relazione, emozioni, affetti
IL CONFLITTO DEI GENITORI
L’adolescenza dei figli spesso corrisponde ad una
fase di vita critica per i genitori legata ai
cambiamenti dell’età (40-50 anni)
periodo di riflessione e valutazione
primi segni di invecchiamento
e alla fatica di separarsi dai figli, lasciarli
andare e ristrutturare la propria vita di
coppia al di là dei figli
sindrome del nido vuoto
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RENDERSI CONTO CHE C’E’ UN PROBLEMA
rischio di evitamento, fuga dal
problema = non interessamento
adeguamento all’altro =insoddisfazione
ASSICURARSI DI ESSERE D’ACCORDO SU
QUAL E’ IL PROBLEMA
DISTINGUERE INTERESSI E POSIZIONI
‘due sorelle si contendono un’arancia; alla fine
convengono di dividere il frutto. Una prende la
sua metà, mangia la polpa e getta la buccia.
L’altra invece butta la parte interna e usa la
buccia per fare un dolce’
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METTERSI NEI PANNI DELL’ALTRO,
RISPECCHIARLO
DISTINGUERE LE PERSONE DAL PROBLEMA
risoluzione distruttiva o costruttiva?
! attenzione alla svalutazione
NON PERDERE DI VISTA IL TEMA
rischio di generalizzare, ricondurre ad
eventi passati, trasformare il conflitto in
una lotta di potere fine a se stessa
“vince chi dice l’ultima”
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ASCOLTARE ATTIVAMENTE
PROPORRE SOLUZIONI E DISCUTERLE
SCEGLIERE UNA SOLUZIONE
non ci sono vincitori né vinti
ADULTIZZARE LA SFIDA
“PUOI AFFERRARE UN FIOCCO DI
NEVE, MA QUANDO TI GUARDI IN
MANO NON C’E’ PIU’.
PRIMA DI POTERLO GUARDARE
E’ SCOMPARSO.
SE LO VUOI VEDERE,
DEVI SCENDERE A PATTI
CON LA SUA NATURA.
SE LO AFFERRI,
LO PERDI.”
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STILE PERMISSIVO
OBIETTIVO: soddisfare i bisogni affettivi e materiali dei
figli esaudendo le loro richieste
CARATTERISTICHE:
- intervento continuo
- indulgenza
- comunicazione tenera e comprensiva
- iperprotezione
RISULTATI: - poca responsabilità
- insicurezza
- scarso adattamento
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STILE DEMOCRATICO
OBIETTIVO: ridurre la distanza gerarchica, dividendo i
compiti tra tutti
CARATTERISTICHE:
- dialogo fitto e su tutto
- fuga dal conflitto
- confidenza tra genitori e figli
- azzeramento delle differenze
- arrendevolezza, assenza di decisioni
RISULTATI: - solitudine
- disorientamento
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STILE AUTORITARIO
OBIETTIVO: esercitare il potere e garantire il rispetto
assoluto dell’autorità
CARATTERISTICHE:
- regole precise e rigide
- più doveri che diritti
- no spazio alla negoziazione
- comunicazione scarsa
- emozioni taciute o negate
- clima giudicante
RISULTATI: - paura e rigidità
- carenza di autostima e fiducia
- chiusura in se stessi / ribellione violenta
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STILE INCOERENTE
OBIETTIVO: ?
CARATTERISTICHE:
- confusa definizione dei ruoli
- comunicazione contraddittoria
- oscillazione tra indulgenza e rigidità
- iperprotezione
RISULTATI: - confusione e instabilità
- assenza di modelli, esempi
- aggressività
- senso di trascuratezza e
disinteresse
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STILE AUTOREVOLE
OBIETTIVO: essere coerenti con i propri valori senza
temere critiche e contestazioni
CARATTERISTICHE:
- attenzione, comprensione
- presenza normativa
- comunicazione basata su tolleranza e
chiarezza delle posizioni
- apertura all’ascolto e al dialogo
RISULTATI: - sicurezza
- autostima e fiducia
- senso di essere amato
I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non
potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di
renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce
viventi.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide
e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;
Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco
che sta saldo.
- Gibran -