Fibrillazione atriale e noduli tiroidei Articolo originale
Transcript
Fibrillazione atriale e noduli tiroidei Articolo originale
17 Articolo originale Recenti Prog Med 2011; 102: 17-19 Fibrillazione atriale e noduli tiroidei Massimo Bindi1, Daniela Moruzzo1, Javier Rosada1, Anna Maria Romanelli2, Maido Castiglioni1 Riassunto. In precedenti lavori abbiamo riportato un’associazione tra fibrillazione atriale e noduli tiroidei sopracentimetrici. Recentemente abbiamo osservato che il numero dei pazienti ricoverati nel nostro Reparto che presentavano questa associazione era più alto dei valori medi riportati nella popolazione mondiale. Nel presente studio abbiamo cercato di dimostrare l’esistenza di tale associazione in un gruppo selezionato di ricoverati di età compresa tra 71 e 80 anni. Questo al fine di escludere qualsiasi fattore confondente etàcorrelato. Abbiamo arruolato 100 pazienti consecutivamente ammessi al nostro Reparto di età compresa tra 71 e 80 anni. Per ciascun paziente abbiamo determinato valori di TSH, FT3 e FT4 ed abbiamo eseguito ECG basale ed esame ecografico della tiroide. Nel campione erano 55 maschi e 45 femmine di cui 25 con fibrillazione atriale (gruppo A) e 75 senza (gruppo B). Nel gruppo A l’80% mostrava noduli tiroidei sopracentimetrici, mentre nel gruppo B la presenza di noduli tirodei sopracentimetrici si osservava solo nel 6,7% dei soggetti. La percentuale dei noduli tiroidei sopracentimetrici nei ricoverati senza fibrillazione atriale (gruppo B) concordava con quella trovata in molti studi sulla popolazione generale (4-10%). Al contrario, i soggetti con fibrillazione atriale (gruppo A) mostravano una percentuale di noduli tiroidei significativamente più alta (p<0,001). Questi dati confermano, anche in un campione di soggetti omogenei per età, i nostri precedenti studi. Inoltre suggeriscono la presenza di un legame fra fibrillazione atriale e noduli tiroidei. Citochine e fattori di crescita (IGF-1, EGF, FGF) potrebbero agire come legame tra queste due patologie. Summary. Atrial fibrillation and thyroid nodules. Our previous papers reported an association between atrial fibrillation and supracentimeter thyroid nodules. Recently we noticed that the number of patients admitted to our Ward presenting this relationship, was higher than average data relating to whole world’s population. In this study we tried to prove the existence of this association in a selected group of inpatients aged between 71 and 80. This to rule-out any age-related confounding factor. We enrolled one hundred inpatients, aged between 71-80. Each patient underwent TSH, FT3, FT4 determination, ECG and thyroid ultrasound examination. 55 males and 45 females: 25 with atrial fibrillation (group A) and 75 without atrial fibrillation (group B). In group A, 80% had supracentimeter thyroid nodules, whereas in group B, only the 6.7% showed supracentimeter thyroid nodules. The rate of supracentimeter thyroid nodules in inpatients without atrial fibrillation (group B) was in line with that found in many studies about whole world’s population (4-10%). On the contrary, subjects with atrial fibrillation (group A) showed a rate of supracentimeter thyroid nodules significantly higher (p<0.001). These findings confirm our previous studies even in more age homogeneous peoples. Moreover, they suggest a link between atrial fibrillation and thyroid nodules. Cytokines and growth factors (IGF-1, EGF, FGF) might act like a connection between nodule goitre and atrial fibrillation. Parole chiave. Anziani, fibrillazione atriale, noduli tiroidei. Key words. Atrial fibrillation, older inpatients, thyroid nodules. Introduzione l’ipossia, l’ipercapnia e le modificazioni metaboliche ed emodinamiche svolgono un ruolo fondamentale nel determinarne l’insorgenza5. Negli ultimi anni, grazie all’aumentato uso delle metodiche ecografiche, un numero sempre maggiore di noduli tiroidei viene diagnosticato. Infatti l’ecografia permette di identificare noduli tiroidei non palpabili con diametro inferiore ai 10-15 mm6. Nella popolazione generale il riscontro di noduli tiroidei varia dal 4% (palpazione) al 67% (ecografia)7-9. La prevalenza di noduli tiroidei aumenta con l’età: il 6-10% degli anziani è portatore di nodulo solitario10. Il gozzo multinodulare si osserva più frequentemente negli anziani11. La fibrillazione atriale (FA) è la causa più comune di aritmia cardiaca nella popolazione generale1. Nella popolazione adulta generale la sua prevalenza è dello 0,5%; tale dato aumenta significativamente con l’età raggiungendo il 10% negli ultrasettantenni2. Circa il 50% dei soggetti con FA ha un’età di 75 anni ed oltre3. Il numero assoluto di maschi e femmine con FA è circa uguale,ma negli ultrasettantacinquenni il sesso femminile è maggiormente rappresentato raggiungendo il 60% circa4. La FA compare più frequentemente in soggetti con cardiopatie e pneumopatie,tipiche dell’età geriatrica;in questi casi 1 UO Medicina Generale IV, Azienda Ospedaliera Pisana, Pisa; 2Istituto di Fisiologia Clinica, Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica, Consiglio Nazionale delle Ricerche, S. Cataldo, Pisa. Pervenuto il 5 luglio 2010. 18 Recenti Progressi in Medicina, 101 (1), gennaio 2011 Finalità di questo studio è quella di stabilire l’associazione fra FA e noduli tiroidei sopracentimetrici in pazienti omogenei per età, per escludere fattori confondenti legati all’età. Tabella 1. Dimensioni ed aspetti ecografici della tiroide. Dimensioni della tiroide Frequenza assoluta e percentuale Aspetto ecografico della tiroide Frequenza assoluta e percentuale Disomogeneo 35 27 38 Pazienti e metodi Aumentate 32 Abbiamo arruolato 100 soggetti consecutivamente ricoverati nella nostra Divisione Medica. Avevano un’età compresa fra 71 e 80 anni,senza malattie tiroidee e non avevano in corso terapie che potessero influire sulla funzione tiroidea. Tutti i soggetti furono sottoposti a determinazione di TSH, FT3, FT4 (apparecchio Architecht a chemioluminescenza) per studiare la funzione tiroidea, ad ECG per identificare la FA ed a ecografia tiroidea (apparecchio Esaote MyLab 50 con sonda lineare 7,5 – 10MHz) per studiare la morfologia della ghiandola e rilevare noduli superiori a 10mm. Il consenso informato fu rilasciato da tutti i partecipanti. La commissione etica dell’Azienda Ospedaliera aveva approvato lo studio. L’analisi statistica fu ottenuta usando il software statistico STATA 9.0 vers. College Station Texas. I dati con normale distribuzione furono espressi come media ± della deviazione standard. La relazione fra gruppi e l’associazione di variabili furono analizzate con il t-test e il χ2. Fu attribuito un significato statistico per valori di p<0,05. Ai limiti alti 14 Ai limiti bassi 2 Regolari 50 Finemente disomogeneo Ridotte 2 Omogeneo Tabella 2. Aspetti clinici della tiroide. Eutiroidismo 55 Ipotiroidismo clinico 1 Ipotiroidismo subclinico 2 Ipertiroidismo clinico 0 Ipertiroidismo subclinico 13 Bassa T3 29 Risultati Il nostro campione era costituito da 55 maschi (M) e da 45 femmine (F); il rapporto M/F era 1,22. I maschi e le femmine erano omogeneamente distribuiti. L’età media dell’intero campione era 76,22 ± 3,00 anni: 75,87 ± 2,83 anni per i maschi e 76,64 ± 3,18 per le femmine. Suddividendo per sesso, non c’era una differenza di età significativa (t-test = 1,65, p=0,20). 25 soggetti (25%) avevano FA (gruppo A) e 75 (75%) non avevano FA (gruppo B). Dimensioni, aspetti ecografici e funzione della ghiandola tiroidea rilevati nei nostri soggetti sono riportati nelle tabelle 1 e 2. In esse, essendo 100 l’intero campione, i valori riportati nella prima colonna esprimono sia il rapporto assoluto che la percentuale. Abbiamo trovato noduli tiroidei sopracentimetrici in 25 soggetti (25%). Nel gruppo con FA (gruppo A) 20 soggetti (80%) mostravano noduli tiroidei sopracentimetrici (6 M; 14 F), mentre nel gruppo senza FA (gruppo B) soltanto 5 soggetti (6,7%) avevano noduli tiroidei sopracentimetrici (4 M; 1 F) (figura 1). L’analisi statistica mostra che i noduli sopracentimetrici sono significativamente rappresentati nel gruppo A con FA (χ2 =53,778; p<0,001). Suddividendo per sesso, abbiamo osservato una frequenza significativamente elevata di FA nelle femmine (F/M=35,56% vs 16,36%; χ2=4,8620, p=0,027). I noduli tiroidei erano più frequenti nelle femmine, ma non raggiungevano la significatività statistica (F/M=33,33% vs 18,18%; χ2=3,030; p=0,082). Nel processo di valutazione della funzione tiroidea e del TSH in particolare, abbiamo trovato che non c’erano differenze significative fra i due gruppi (gruppo con FA e gruppo senza FA: χ2=2,021; p=0,364) e suddividendo per sesso (χ2=1,229; p=0,541) . I dati circa le dimensioni della tiroide non sono diversi da quelli riportati in nostri precedenti studi12,13. La percentuale di bassa T3 è notevole (quasi 30%) ed è simile a nostri precedenti risultati ed a quelli di altri studi14. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% FA no FA Figura 1. Distribuzione dei noduli tiroidei sopracentimetrici. Colonna FA. Soggetti con FA: 80% erano con noduli tiroidei. Colonna no FA. Soggetti senza FA: 6,7% erano con noduli tiroidei. Discussione Nel nostro studio iniziale esaminammo 100 casi consecutivi di soggetti con FA ricoverati nella nostra Divisione Medica: osservammo una funzione tiroidea alterata nel 9% dei pazienti (4 pazienti con ipertiroidismo clinico, 4 con ipertiroidismo subclinico, 1 con ipotiroidismo subclinico) e, inaspettatamente, un’alta incidenza di noduli tiroidei sopracentimetrici (38%)12. In una successiva ricerca, esaminammo 100 pazienti consecutivi senza FA per valutare la percentuale di noduli tiroidei nella nostra popolazione ed escludere qualsiasi interferenza ambientale nella genesi del gozzo tiroideo nodulare. M. Bindi et al.: Fibrillazione atriale e noduli tiroidei La percentuale di noduli sopracentimetrici era del 10%. Questi dati sono simili alla frequenza nazionale (4-10%)15. Comparando queste due ricerche,osservammo che i pazienti con FA erano più anziani dei pazienti senza FA. Perciò, per escludere qualsiasi fattore confondente legato all’età, nel presente studio abbiamo selezionato 100 casi consecutivi di età compresa fra 71 e 80 anni. Questo gruppo di età è prevalente nella nostra Divisione Medica. Valutando il nostro campione (55 maschi e 45 femmine, M/F 1,22), abbiamo osservato lo sviluppo di noduli sopracentimetrici nel 25% dei casi. Di questi 25 pazienti con noduli sopracentimetrici, 20 pazienti (6 maschi,14 femmine) erano affetti da FA e 5 pazienti non erano affetti da FA. Questa osservazione è un’ulteriore conferma dell’esistenza di una forte associazione fra noduli tiroidei ed FA (80% vs 20%). Suddividendo per sesso, sebbene la FA sia significativamente più frequente nelle donne anziane, i noduli tiroidei sopracentimetrici non sono significativamente più frequenti nelle femmine che nei maschi. Pertanto siamo in grado di escludere che il genere femminile svolga un ruolo decisivo nella crescita dei noduli nella nostra popolazione. Nessuna differenza statisticamente significativa è stata trovata fra i due gruppi con riguardo alla funzione tiroidea, come provato dalla stessa distribuzione dei valori di TSH fra il gruppo A ed il gruppo B. Questi dati confermano le nostre precedenti ricerche12,13. La nostra percentuale di bassa T3, sebbene elevata, è in linea con i dati riportati da altri autori14. Questa osservazione ci induce a pensare che il nostro gruppo rappresenti correttamente i pazienti ricoverati in una Divisione Medica. Sappiamo che questa condizione è legata ad un più alto rischio di mortalità16 e ad una peggiore prognosi in pazienti affetti da malattie cardiache17. TSH, mancanza di iodio, agenti ambientali, alimentari gozzigeni e fattori genetici18 sono molto importanti nella patogenesi dei noduli tiroidei. Ischemia cardiaca, aumento della pressione atriale, cambiamenti del tono autonomico, flogosi pericardiche, malattie metaboliche hanno notevole parte nella patogenesi della FA. Più recentemente è stato osservato che citochine e fattori di crescita18-21 svolgono un sempre più importante ruolo nello sviluppo sia del gozzo (IGF-1, EGF, FGF) sia della FA. Pertanto questi mediatori chimici potrebbero essere l’elemento di unione tra le due patologie che usualmente sono viste come condizioni non correlate. 4. Volgman AS, Manankil MF, Mookherjee D, Trohman RG. Women with atrial fibrillation: greater risk, less attention. Gend Med 2009; 6: 419-32. 5. Josephson ME, Zimetbaum P. The tachyarrhythmias in: Harrison’s Principles of Internal Medicine. New York: McGraw-Hill 2001: 1292-309. 6. Durante C, Cava F, Paciaroni A, Filetti S. Noduli tiroidei benigni:guida ad una razionale scelta diagnostico-terapeutica Recenti Prog Med 2008; 99: 263-70. 7. Castro MR, Gharib H. Continuing controversies in the management of thyroid nodules. Ann Intern Med 2005; 142: 926-31. 8. Ezzat S, Sarti DA, Cain DR, Braunstein GD. Thyroid incidentalomas prevalence by palpation and ultrasonography. Arch Intern Med 1994; 154: 1838-40. 9. Vander JB, Gaston EA, Dawber TR. The significance of nontoxic thyroid nodules. Final report of a 15year study of the incidence of thyroid malignancy. Ann Int Med 1968; 69: 537-40. 10. Gupta KL. Neoplasm of the thyroid gland. Clin Geriatr Med 1995; 11: 271-90. 11. Levy EG. Thyroid disease in the elderly. Med Clin North Am 1991; 75: 151-67. 12. Bindi M, Pinelli M, Rosada J, Castiglioni M. Fibrillazione atriale e tiroide. Recenti Prog Med 2005; 96: 548-51. 13. Bindi M, Moroni F, Pinelli M, Rosada J, Castiglioni M. Incidenza di noduli tiroidei in pazienti con e senza fibrillazione atriale. Recenti Prog Med 2007; 98: 384-6. 14. Dardano A, Marchini F, Caraccio N, Bemi A, Castiglioni M, Monzani F. Non thyroidal illness syndrome in unselected hospitalized patients: prevalence and prognosis. In: Atti del XXXI Congresso Nazionale della Società Italiana di Endocrinologia. Genova, 4/7 maggio 2005. 15. Andreoli M, Sciacchitano S. Il nodulo tiroideo. Definizione citomorfofunzionale e orientamenti terapeutici. Recenti Prog Med 2005; 96: 32-53. 16. Scoscia E, Baglioni S, Eslami A, Iervasi G, Monti S, Todisco T. Low triiodothyronine (T3) state: a predictor of outcome in respiratory failure? Results of a clinical pilot study. Eur J Endocrinol 2004; 151: 557-60. 17. Iervasi G, Pingitore A, Landi P, Raciti M, Ripoli A, Scarlattini M, et al. Low-T3 syndrome. A strong prognostic predictor of death in patients with heart disease. Circulation 2003; 107: 708-13. 18. Klein M, Brunaud L. Goitre et nodule thydroidien. Rev Prat 2008; 58: 1249-59. 19. Hatzinikolaou-Kotsakou E, Tziakas D, Hotidis A, Stakos D, Floros D, Papanas N, et al. Relation of Creactive protein to the first onset and the recurrence rate in lone atrial fibrillation. Am J Cardiol 2006; 97: 659-61. 20. Aronson D, Boulos M, Suleiman A, Bidoosi S, Agmon Y, Kapeliovich M, et al. Relation of C-reactive protein and new-onset atrial fibrillation in patients with acute myocardial infarction Am J Cardiol 2007; 100: 753-7. 21. Marcus GM, Smith LM, Ordovas K, Scheinman MM, Kim AM, Badhwar N, et al. Intracardiac and extracardiac markers of inflammation during atrial fibrillation. Heart Rhythm 2010; 7: 149-54. Epub 2009 Oct 12. Bibliografia 1. Wetzel U, Hindricks G, Piorkowski C. Atrial fibrillation in the elderly. Minerva Med 2009; 100: 145-50. 2. Herold G. Guida pratica di medicina interna. Noceto (PR): Essebiemme Ed 2001: 271-4. 3. Rich MW. Epidemiology of atrial fibrillation. J Interv Card Electrophysiol 2009; 25: 3-8. Indirizzo per la corrispondenza: Dott. Massimo Bindi Via Don Bosco, 4 56127 Pisa E-mail: [email protected] 19