Accreditamento SIT di verifiche di prestazioni di CMM secondo la

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Accreditamento SIT di verifiche di prestazioni di CMM secondo la
SIT
Servizio di Taratura in Italia
Accreditamento SIT di verifiche di prestazioni di
CMM secondo la UNI EN ISO 10360-2:2005
– Requisiti tecnici
Identificazione: SIT/Tec-016/09
Data 2010-03-02
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Annotazioni:
rev. 1 corretta equazione al A2.1 2) e A2.2 2)
validità immediata
COPIA CONTROLLATA N°
CONSEGNATA A:
COPIA NON CONTROLLATA N°
CONSEGNATA A:
1
Correzione
2010-03-02
0
Prima emissione
2009-06-23
Revisione
Descrizione
Data
A. Balsamo
R. Mugno
A. Balsamo
R. Mugno
Redazione
M. Mosca
M. Mosca
Approvazione
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Indice
1. Introduzione.............................................................................................................. 3
2. Scopo ......................................................................................................................... 4
3. Requisiti specifici per l’accreditamento ................................................................. 4
3.1.
3.2.
3.3.
3.4.
3.5.
3.6.
Terzietà del Laboratorio/Centro SIT .................................................................................................4
3.1.1. Zona d’incertezza ......................................................................................................................4
3.1.2. Scelte affidate dalla UNI EN ISO 10360-2 alla controparte......................................................5
Campioni viaggianti .............................................................................................................................5
3.2.1. Verifica metrologica ..................................................................................................................5
3.2.2. Messa in punto precedente alla verifica di prestazioni ..............................................................6
Ambiente in cui s’effettua la verifica di prestazioni ..........................................................................6
Accertamento sperimentale .................................................................................................................7
Laboratori/Centri con molti operatori ...............................................................................................8
3.5.1. Laboratori/Centri multi-sede .....................................................................................................9
Utilizzo del software per la verifica di prestazioni .............................................................................9
4. Norma transitoria ................................................................................................... 10
5. Riferimenti bibliografici ........................................................................................ 10
Appendice A Procedura di rideterminazione a posteriori dei valori di MPE ......... 12
A.1. Caso d’indisponibilità di MPE preesistenti ......................................................................................12
A.1.1. Determinazione di MPEP .........................................................................................................12
A.1.2. Determinazione di MPEE .........................................................................................................12
A.2. Caso di MPE preesistenti ...................................................................................................................12
A.2.1. Rideterminazione di MPEP ......................................................................................................12
A.2.2. Rideterminazione di MPEE ......................................................................................................13
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1. Introduzione
La UNI EN ISO 10360-2:2005 [2], oggetto dell’accreditamento di cui tratta questo documento, descrive un test
per la verifica delle prestazioni di CMM; poiché la verifica di prestazioni è cosa diversa dalla taratura, ci si
potrebbe domandare se l’accreditamento sia di competenza del SIT. La riferibilità delle misure ottenute con
CMM è un problema aperto di cui la comunità scientifica internazionale da anni cerca una soluzione rigorosa;
nel frattempo, gli utilizzatori di CMM non possono che approssimare la riferibilità al meglio. Il test della [2]
costituisce ancor oggi la miglior approssimazione alla riferibilità delle misure prodotte con CMM, come
ammesso dallo stesso gruppo ISO/TC213/WG10 estensore della norma. L’accreditamento SIT ha dunque il
significato di promuovere la riferibilità nel settore delle CMM, accomunandolo così con quello ordinario delle
tarature.
La [2] recepisce la EN ISO 10360-2:2001; essa rimanda alla UNI EN ISO 14253-1:2001 [3] (traduzione della
ISO 14253-1:1998) per provare conformità o non conformità a specifica della CMM, secondo una regola
decisionale basata sull’incertezza del test. Con la pubblicazione della UNI ISO/TS 23165:2007 [4] (adozione
della ISO/TS 23165:2006), l’impianto normativo si completa, arrivando a definire compiutamente e a regolare la
valutazione dell’incertezza del test, ora parte essenziale per l’applicazione dalla [2].
La possibilità d’accreditamento della verifica di prestazioni di CMM secondo la ISO 10360-2 fu offerta per la
prima volta dal SIT nel 1998; per aiutare i Laboratori/Centri accreditandi, in un periodo d’incoerenza normativa
fra la ISO 10360-2 e la [3] circa il trattamento dell’incertezza, fu pubblicata la guida [5], poco dopo superata
dalla pubblicazione della EN ISO 10360-2:2001, e poi definitivamente della ISO/TS 23165:2006. L’opera
d’adeguamento di tale guida non fu però immediatamente intrapresa, in attesa di miglior definizione normativa
del calcolo dell’incertezza del test, assai dibattuto in sede internazionale. Nel frattempo, alcuni Laboratori/Centri
si sono accreditati seguendo le linee della [5]; inoltre, l’esperienza d’accreditamento di questi anni ha
progressivamente evidenziato alcuni punti specifici non trattati né dalla [2] né dalla [4], che richiedono
attenzione e ordinamento. Con la pubblicazione della [4], è ora possibile e necessario il presente aggiornamento
della [5].
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Scopo
Il presente documento stabilisce i requisiti di competenza tecnica nella valutazione nell’accreditamento di
Laboratori/Centri SIT per la verifica di prestazioni di CMM secondo la [2]. Esso non è una procedura tipo, bensì
un insieme di regole per garantire la correttezza tecnica dell’applicazione della norma, e un corretto rapporto di
concorrenza fra i diversi Laboratori/Centri, fondato su un identico quadro di riferimento.
2. Requisiti specifici per l’accreditamento
L’accreditamento viene concesso se il Laboratorio/Centro è in grado di dimostrare d’operare in conformità alle
leggi vigenti, ai requisiti della [6], del SIT [7][8][9], dell’EA e dell’ILAC.
In aggiunta, il Laboratorio/Centro deve rispondere ai requisiti specifici trattati nei paragrafi seguenti.
2.1.
Terzietà del Laboratorio/Centro SIT
La [2] tratta di verifica di prestazioni di parte prima e di parte seconda (rispettivamente il venditore e
l’acquirente nella prova d’accettazione, oppure l’utilizzatore per entrambe nelle prove di riverifica). Il
Laboratorio/Centro si deve invece comportare come parte terza, neutrale tra le due precedenti, e in grado di
dimostrare competenza tecnica nel settore per cui è accreditato/accreditando. Tale verifica di prestazioni
dev’esser fatta applicando metodi tecnici corretti e corrispondenti allo stato dell’arte.
Quando il Laboratorio/Centro appartiene ad un’azienda che è parte in causa (ad esempio costruttore o venditore
di CMM) deve operare in conformità, in particolare, al punto 4.1.4 della [6]. Il SIT valuterà attentamente che
siano previsti e utilizzati tutti gli strumenti per garantire l’indipendenza di giudizio e l’integrità del personale
coinvolto nelle verifiche di prestazioni di CMM.
2.1.1. Zona d’incertezza
La terzietà del Laboratorio/Centro SIT impedisce di dichiarare preventivamente lo scopo della verifica
sperimentale, cioè prova di conformità o di non conformità, come sarebbe invece richiesto dalla regola
decisionale descritta nella [3]. Pertanto, il certificato rilasciato dal Laboratorio/Centro dovrà prevedere tutt’e tre i
casi possibili, cioè conformità, non conformità, e zona d’incertezza.
Nei casi in cui non siano disponibili valori di MPEP e/o di MPEE, ad esempio per scarsa documentazione della
CMM, oppure in cui il cliente non gradisca un risultato del test in zona d’incertezza o di non conformità, il
Laboratorio/Centro può rideterminare tali valori, in modo che il risultato del test sia positivo, previo accordo fra
le parti, quando ciò non costituisca violazione contrattuale, del manuale della qualità, o d’altro tipo. Tale
rideterminazione, in quanto effettuata a posteriori, per equità non può corrispondere al minimo per accomodare il
risultato sperimentale, ma deve seguire la procedura descritta nell’Appendice A.
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In ogni caso, dell’avvenuta rideterminazione dovrà essere fatta menzione nel certificato emesso dal
Laboratorio/Centro.
2.1.2. Scelte affidate dalla UNI EN ISO 10360-2 alla controparte
Nelle prove d’accettazione, [2] lascia alla controparte di chi effettua il test alcune scelte spesso critiche per i
risultati ottenuti, ad esempio le posizioni dei campioni (sfera e campioni a facce), e la configurazione del sistema
tastatore (entro i limiti ammessi per il test). Tale possibilità di scelta è il cardine dell’approccio della [2]: il test
non può essere esaustivo per ragioni economiche, e quindi il produttore e/o venditore non deve sapere in anticipo
in quali condizioni la CMM sarà verificata, in modo che sia costretto a garantire prestazioni adeguate in ogni
circostanza, per non incappare in possibili non accettazioni all’atto della vendita.
Per preservare quest’approccio, il Laboratorio/Centro deve lasciare tali scelte alla parte acquirente, se questa
esiste e lo desidera; altrimenti, ad esempio quando il cliente non si senta in grado di scegliere in modo
competente, come parte terza il Laboratorio/Centro deve essere pronto a scegliere autonomamente. Nella
procedura accreditata dev’essere descritta la scelta di default. Quando vi siano limitazioni fisiche imposte, ad
esempio, dalla limitata corsa della CMM rispetto alla dimensione dei campioni utilizzati, deve prevalere il buon
senso pratico e l’accordo con la parte acquirente o con il cliente.
Campioni viaggianti
2.2.
2.2.1.
Verifica metrologica
I campioni utilizzati per la prova sono necessariamente viaggianti, e pertanto esposti a cicli termici e urti. Per
garantire che ciò non danneggi la qualità dei campioni, sono necessarie le seguenti precauzioni:
•
I campioni devono essere accompagnati, anche collettivamente (ad esempio nella scatola comune che li
contiene), da idoneo dispositivo di registrazione delle temperature (data logger), e i valori registrati devono
essere controllati prima d'effettuare la prova presso il cliente.
•
L’intervallo di ritaratura dei campioni a facce è fissato inizialmente in 12 mesi, e poi aumentato a 24 mesi
quando sia comprovata la stabilità nell’uso da almeno tre valori di taratura compatibili su un periodo
minimo di 24 mesi (tipicamente tre tarature consecutive). A tale fine è utile anche l’eventuale storia del
campione, se utilizzato come viaggiatore, precedente all’entrata in vigore del presente documento.
•
Nella procedura accreditata dev’essere prevista la verifica metrologica periodica dei campioni a facce; essa
differisce dalla ritaratura perché può prevedere confronti sperimentali con campioni di pari livello
metrologico (ad esempio campioni di un altro set viaggiante), e perché non aggiorna, ma conferma solo, i
valori di taratura. Tale verifica dev’essere prevista:
•
entro 6 mesi dall’ultima verifica, oppure
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•
quando il data logger ecceda valori predefiniti. Nel caso in cui ciò si constati presso il cliente prima
della prova, nell’impossibilità immediata d’effettuare la verifica intermedia, è ammessa la sua dilazione
al ritorno presso luogo idoneo; la validità della prova effettuata presso il cliente è però condizionata
all’esito positivo della verifica intermedia. Oppure
•
quando si sospettino anomalie.
Il periodo di ritaratura della sfera di prova e dei termometri utilizzati è lasciato all’esperienza del
Laboratorio/Centro; valori tipici sono 36 mesi per la sfera e 24 mesi per i termometri.
In considerazione della funzione di mero controllo ambientale e dell’estraneità alla formazione del risultato della
prova, i data logger possono essere verificati direttamente dal Laboratorio/Centro per confronto con i loro
termometri tarati, secondo una procedura elaborata dal Laboratorio/Centro stesso.
2.2.2.
Messa in punto precedente alla verifica di prestazioni
Spesso la verifica di prestazioni segue immediatamente e certifica un’operazione di messa in punto della CMM,
in occasione di vendita o di manutenzione periodica. Se si utilizzano per le due operazioni i medesimi campioni,
o campioni diversi ma con analogo coefficiente di dilatazione termica lineare, nella probabile ipotesi che la
temperatura media rimanga pressoché la stessa, alcuni errori non compresi nell’incertezza del test risultano
mascherati, precisamente quelli derivanti da errori sulla temperatura (termometri di una CMM compensata
termicamente, oppure scostamento dai 20 °C per le CMM non compensate).
La soluzione rigorosa e completa a questo problema consisterebbe nell’impedire che la messa in punto possa
precedere la verifica di prestazione; tuttavia ciò è ritenuto inaccettabile per le ripercussioni economiche sui
Laboratori/Centri. Si raccomanda la massima attenzione e sensibilità nel trattamento di questo punto.
2.3.
Ambiente in cui s’effettua la verifica di prestazioni
L’incertezza del test dipende molto dall’ambiente, dalla temperatura in particolare; il calcolo esatto dev’essere
condotto di volta in volta nelle condizioni effettive.
I Laboratori/Centri sono accreditati per le loro migliori capacità, elencate nella tabella d’accreditamento
pubblicata dal SIT, la cui consultazione anche in linea può costituire elemento di scelta comparativa da parte di
potenziali clienti. È allora necessario definire uno o più valori unificati di temperatura da assumere
convenzionalmente a base del calcolo dell’incertezza migliore, in modo che tutti i Laboratori/Centri possano
riportare le loro migliori capacità in modo confrontabile. Riportare i valori d’incertezza a due temperature,
anziché ad una soltanto, permette d’apprezzare anche la sensibilità del Laboratorio/Centro alle condizioni
termiche in cui s’effettua la verifica di prestazioni, dovuta, ad esempio, alla più o meno accurata conoscenza del
coefficiente di dilatazione termica dei campioni utilizzati.
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Convenzionalmente, le migliori capacità dei Laboratori/Centri si devono esprimere alle temperature di 20 °C e
25 °C.
2.4.
Accertamento sperimentale
L’oggetto dell’accertamento sperimentale è la prestazione della CMM, precisamente i valori E e P definiti nelle
[1] e [2]. La CMM su cui s’effettua la prova non può essere trasportata per l’occasione, come si fa normalmente
per altri campioni e strumenti in taratura. Inoltre, la procedura normalizzata di verifica di prestazioni prevista
dalla [2] può portare a risultati diversi in ragione delle scelte lasciate alla controparte di chi effettua la prova
(vedi § 2.1.2) e delle condizioni ambientali in cui s’effettua. Pertanto, i valori di riferimento di E e P della CMM
oggetto della prova devono essere determinati sul posto contemporaneamente alle misurazioni effettuate dal
Laboratorio/Centro.
Essi sono ottenuti da un Laboratorio/Centro a riferibilità certa, sulla medesima CMM utilizzata per
l’accertamento, con i campioni di lunghezza posti nelle medesime posizioni, e in tempi i più ravvicinati possibili.
Tutta l’attrezzatura esterna alla CMM di competenza del Laboratorio/Centro (campioni, appoggi, termometri,
ecc.) dev’essere individuale, e dunque separata per il Laboratorio/Centro accreditando e per quello a riferibilità
certa.
Allo scopo di contenere i tempi e i costi dell’accertamento, e nella considerazione che più lungo è l’accertamento
e minori sono le possibilità di avere le stesse condizioni ambientali per i due Laboratori/Centri a confronto, la
procedura di verifica di prestazioni della [2] viene ridotta per l’accertamento sperimentale:
•
la prova per l’errore d’indicazione E s’esegue solo in una delle sette posizioni previste dalla [2], lungo un
asse orizzontale, effettuando tutte le 15 misurazioni previste;
•
la prova per l’errore di tastatura P s’esegue integralmente.
Per stabilire l’esito del confronto, è necessario calcolare l’errore normalizzato
En =
mlab − mrif
(
U mlab − mrif
)
secondo le consuete regole SIT [7], per ogni misurazione effettuata; eventualmente si possono ripetere, da parte
d’entrambi i Laboratori/Centri, eventuali misurazioni in disaccordo, secondo quanto previsto dalla [2].
Nella determinazione dell’incertezza del valore di riferimento, occorre tenere conto del fatto che la CMM
utilizzata per l’accertamento potrebbe non presentare in successione le medesime caratteristiche, principalmente
per due ragioni:
1. la CMM presenta una deriva, indotta ad esempio da fluttuazioni termiche, ed è affetta da errori di
ripetibilità;
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2. i punti tastati sulle facce dei campioni durante le prove effettuate dai due Laboratori/Centri non sono
perfettamente coincidenti, a causa d’inevitabili differenze nella disposizione ed allineamento nel volume
della CMM dei campioni dei due Laboratori/Centri, e dalla differente discretizzazione dei valori dei
campioni stessi (ad esempio, la lunghezza 500 mm facilmente ottenibile con un blocchetto pianparallelo
non può essere ottenuta con un tipico calibro a passi, perché corrisponde a coppie di spallamenti
equiversi, e quindi non ammesse dalla [2]).
È dunque necessario aggiungere due componenti d’incertezza nella valutazione di u(mrif), per tener conto di tali
effetti; la loro stima s’effettua come scarto tipo di misurazioni aggiuntive mirate a simulare gli effetti durante le
prove. Esse s’effettuano rispettivamente nel modo seguente:
1. Appena prima o dopo delle prove di ciascun Laboratorio/Centro, vengono misurati uno o più campioni a
facce aggiuntivi, di valori di lunghezza i più prossimi possibili a quelli misurati dai due
Laboratori/Centri, eventualmente in posizione differente per limitare l’impiccio durante le prove. Si
simulano così la deriva e le fluttuazioni della CMM, prevalentemente di natura termica, occorse durante
le prove.
2. Al termine dell’accertamento, un medesimo campione, o gruppo di campioni, di valori di lunghezza i più
prossimi possibili a quelli misurati dai due Laboratori/Centri, viene misurato ripetutamente, variando
ogni volta di poco la posizione e l’allineamento. Si simulano così i diversi punti di misura utilizzati dai
Laboratori/Centri durante le prove.
L’accertamento sperimentale può avvenire anche in modalità multilaterale, cioè con più Laboratori/Centri
contemporaneamente sotto accertamento. In questo caso, soprattutto quando il numero di Laboratori/Centri sia
elevato, il valore di riferimento potrebbe essere preso come opportuna media dei valori ottenuti, anziché come il
solo valore ottenuto dal Laboratorio/Centro a riferibilità certa.
2.5.
Laboratori/Centri con molti operatori
Per la maggior parte dei Laboratori/Centri, il Responsabile e il suo Sostituto sono gli unici la cui competenza è
valutata dal SIT come requisito per l’accreditamento, mentre la rimanente parte del personale opera sotto la
sorveglianza e responsabilità del Responsabile.
Le verifiche di prestazioni di CMM s'effettuano presso il cliente, dove il Responsabile non può controllare di
persona (a meno che non operi egli stesso), quindi l’operatore ha un ruolo autonomo. Sono dunque necessarie
cautele particolari circa la competenza degli operatori, e il loro livello d’interazione con il Responsabile. In
particolare:
•
Ciascun operatore dev’essere autorizzato dal Responsabile del Laboratorio/Centro ad operare in autonomia,
in particolare circa il trattamento dei dati e la conseguente decisione se e quali misurazioni debbano essere
ripetute secondo la [2].
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•
Il Manuale della Qualità deve precisare i criteri d’assegnazione (permanente, a scelta del Responsabile, …)
dell’attrezzatura da utilizzare (campioni e strumenti ausiliari), laddove il Laboratorio/Centro ne possieda più
di un insieme.
•
Il Laboratorio/Centro deve dimostrare all’ispettore SIT la competenza d’ogni operatore, comprovata
mediante partecipazione a corsi d’addestramento interni od esterni, ed esperienza nel settore.
•
L’accertamento sperimentale del Laboratorio/Centro si realizza attraverso quello individuale di tutti i suoi
operatori autorizzati, e può avvenire in modo cumulativo in un unico luogo, oppure separatamente. In
particolare:
•
l’accertamento sperimentale per confronto bilaterale o multilaterale avviene ad opera di un solo
operatore del Laboratorio/Centro; la scelta del nome è comunicata con sufficiente anticipo dalla
Segreteria del SIT;
•
il Responsabile del Laboratorio/Centro deve provvedere autonomamente alla verifica sperimentale
periodica del mantenimento della competenza tecnica di ciascun operatore con le modalità descritte al
§ 2.4; in particolare, ciò deve avvenire prima dell’autorizzazione ad operare data dal Responsabile; di
tale verifica il Laboratorio/Centro deve mantenere registrazione;
•
se il Laboratorio/Centro assegna permanentemente a ciascun operatore autorizzato l’attrezzatura
individuale, l’accertamento sperimentale, sia bilaterale o multilaterale sia interno periodico, deve
avvenire utilizzando questa; altrimenti, negli accertamenti sperimentali bilaterali o multilaterali la scelta
è concordata con la segreteria del SIT, mentre gli accertamenti interni devono interessare tutte le
attrezzature in dotazione del Laboratorio/Centro.
2.5.1.
Laboratori/Centri multi-sede
L’accreditamento di Laboratori/Centri che operano in più di una sede segue le prescrizioni previste da [8]; in
particolare:
•
il Sistema della Qualità del Laboratorio/Centro deve essere unico per tutte le sedi;
•
il Responsabile deve avere il controllo di tutte le sedi;
•
le deleghe al personale attivo nelle sedi distaccate devono essere ben chiare nel Manuale della qualità;
•
l’accertamento sperimentale coinvolgerà gli operatori di tutte le sedi, come se provenissero da una sola.
2.6.
Utilizzo del software per la verifica di prestazioni
Le CMM a controllo numerico richiedono un programma software (part program) per l’esecuzione della verifica
di prestazioni, che spesso s’incarica anche dell’elaborazione spiccia dei dati, ad esempio il calcolo della distanza
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punto-punto, oppure la definizione del sistema di riferimento pezzo (allineamento matematico del campione).
Tale programma costituisce parte essenziale della procedura di taratura.
Poiché i software in uso presso le CMM dei clienti sono molteplici, non è possibile registrare nella procedura
accreditata un part program di validità universale. È perciò richiesto che la procedura accreditata descriva
analiticamente il flusso delle singole operazioni tramite un part program descritto in meta-linguaggio. La
descrizione deve riguardare tutte le fasi rilevanti per l’esito della misurazione (qualificazione del tastatore,
sequenza e calcolo dell'allineamento pezzo, operatori matematici, compensazioni termiche, …). Tale descrizione
dev’essere contenuta in apposita scheda allegata alla procedura accreditata, e resa facilmente disponibile
all’operatore.
Sulla base di tale flusso, sono ammesse tre modalità di preparazione di tali programmi:
1.
mediante predisposizione di un archivio da cui attingere (per CMM compatibili con tali programmi);
2.
sviluppandoli sul momento (quando l’operatore del Laboratorio/Centro domina lo specifico software della
CMM del cliente);
3.
chiedendo l’aiuto del cliente stesso per l’operatività a basso livello del software, sotto la direzione puntuale
dell’operatore del Laboratorio/Centro per ogni operazione eseguita (in caso contrario).
Il Laboratorio/Centro deve mantenere la registrazione di quale modalità è stata utilizzata e, quando possibile,
copia del programma sviluppato (modalità 2 e 3).
3. Norma transitoria
I Laboratori/Centri già accreditati per verifiche di prestazioni di CMM alla data d’entrata in vigore del presente
documento sono tenuti all’adeguamento entro 12 mesi; la priorità nel rinnovo sarà data ai Laboratori/Centri il cui
accreditamento o ultimo rinnovo è più datato.
4. Riferimenti bibliografici
[1]
UNI EN ISO 10360-1:2005 – Specifiche geometriche dei prodotti (GPS) – Prove di accettazione e prove
di riverifica per macchine per misurazione a coordinate (CMM) – Parte 1: Vocabolario
[2]
UNI EN ISO 10360-2:2005 – Specifiche geometriche dei prodotti (GPS) – Prove di accettazione e prove
di riverifica per macchine per misurazione a coordinate (CMM) – Parte 2: CMM utilizzate per
misurazioni dimensionali
[3]
UNI EN ISO 14253-1:2001 – Specifiche geometriche dei prodotti (GPS) – Verifica mediante misurazione
dei pezzi e delle apparecchiature per misurazioni – Regole decisionali per provare la conformità o non
conformità rispetto alle specifiche
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[4]
UNI ISO/TS 23165:2007 – Specifiche geometriche dei prodotti (GPS) – Linee Guida per la valutazione
dell’incertezza di prova di macchine per misurazioni a coordinate
[5]
B.I. Rebaglia, 1999, Verifica delle prestazioni di macchine di misura a coordinate (CMM) secondo la
norma ISO 10360-2 – Guida alla stesura di una procedura per la certificazione SIT
[6]
UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 – Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di
taratura
[7]
SIT Doc-511 rev. 4, 2008/04/10, Prescrizioni relative all’accertamento sperimentale
[8]
SIT Doc-529 rev. 3, 2004-05-14, Requisiti per l’accreditamento di tarature esterne e di Centri multi-sede
[9]
SIT Doc-535 rev. 1, 2006-09-15, Guida alla gestione e controllo del sistema informativo dei Laboratori
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Appendice A
Procedura di rideterminazione a posteriori dei valori di MPE
Nei limiti descritti al § 2.1.1, il Laboratorio/Centro può decidere di rideterminare i valori degli MPE a seguito
della prova. In questo caso, è tenuto a seguire la seguente procedura.
A.1. Caso d’indisponibilità di MPE preesistenti
A.1.1. Determinazione di MPEP
1. Il valore di MPEP è pari al 25% in più di quanto necessario per accomodare il risultato. In formule,
MPEP = 1,25 (P + UP)
dove P, e UP sono i valori rispettivamente dell’errore del tastatore e dell’incertezza del test.
A.1.2. Determinazione di MPEE
1. Per ogni misura i, calcolare il valore compatibile di MPEEi, pari al 25% in più di quanto necessario per
accomodare il risultato. In formule:
MPEEi = 1,25 (|Ei| + UEi)
dove Ei, e UEi sono i valori rispettivamente dell’errore d’indicazione e dell’incertezza del test, relativi
alla misura i;
2. Le rette o spezzate che definiscono il nuovo MPEE sono simmetriche rispetto all’asse L, hanno pendenza
non negativa, e racchiudono l’area minima che contiene tutti i valori di MPEEi.
A.2. Caso di MPE preesistenti
A.2.1. Rideterminazione di MPEP
1. Calcolare il margine d’accettazione rispetto alla specifica, m:
m = MPEP – (P + UP)
dove MPEP, P, e UP sono i valori rispettivamente del massimo errore ammissibile, dell’errore del
tastatore e dell’incertezza del test;
SIT
Servizio di Taratura in Italia
Accreditamento SIT di verifiche di prestazioni di
CMM secondo la UNI EN ISO 10360-2:2005
– Requisiti tecnici
Identificazione: SIT/Tec-016/09
Revisione: 1
Data 2010-03-02
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2. Se il valore di P non è in zona d’accettazione (m < 0), aumentare il massimo errore ammissibile del
doppio di quanto necessario per accomodare il risultato, con un valore massimo pari al 25% in più di
quanto necessario. In formule, chiamato MPEP* il nuovo valore di MPEP:
se m < 0, MPEP* = min[MPEP + 2|m|, 1,25 (P + UP)]
A.2.2. Rideterminazione di MPEE
1. Per ogni misura i, calcolare il margine d’accettazione rispetto alla specifica, mi:
mi = MPEEi – (|Ei| + UEi)
dove MPEEi, Ei, e UEi sono i valori rispettivamente del massimo errore ammissibile, dell’errore
d’indicazione e dell’incertezza del test, relativi alla misura i;
2. Solo per le misure i non in zona d’accettazione (mi < 0), aumentare il corrispondente massimo errore
ammissibile del doppio di quanto necessario per accomodare il risultato, con un valore massimo pari al
25% in più di quanto necessario. In formule, chiamato MPEEi* il nuovo valore di MPEEi:
se mi < 0, MPEEi* = min[MPEEi + 2|mi|, 1,25 (|Ei| + UEi)]
3. Le rette o spezzate che definiscono il nuovo MPEE sono simmetriche rispetto all’asse L, hanno pendenza
non negativa, e racchiudono l’area minima che contiene tutti i valori di MPEEi*.