IL “NOBIL GIOCO”: UNA MAGICA STORIA!

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2 settembre 2016 / n. 33
Sport
AD ITRIA SCACCHI
IL “NOBIL GIOCO”:
UNA MAGICA STORIA!
(Seconda parte)
Paradossalmente anche il gioco degli Scacchi, definito da Kasparov
come una delle battaglie più cruente, può assumere i contorni
di una favola con tutta la magia che dona serenità a grandi e piccoli.
In questa estate che volge al termine, mi piacerebbe narrarvi una bella fiaba!
è un gioco fantastico. Tuo
nonno era una persona meravigliosa, mi ha raccontato spesso di te». Mentre
parlava, mi tese la mano
in segno di saluto ed io la
strinsi piano.
«Che bello il tuo anello!»
dissi, osservando il piccolo
rubino alla sua sommità.
Lei sorrise e rispose: «Grazie, si dice contenga tutti i
segreti del mondo».”
Così termina la bellissima
favola narrata da Emilia
Bifano e riportata fedelmente assieme alle foto di
Antonio Fuscaldo.
Con piacere ho condiviso
le idee e gli insegnamenti
che l’autrice ha trasmesso
attraverso questo racconto
molto educativo. Mi piacerebbe che il messaggio
contenuto
raggiungesse
tutti e che ognuno facesse
tesoro degli insegnamenti
racchiusi in esso, affinché
la società futura possa migliorare.
I giovani sono la speranza
ed il nostro futuro, speriamo di poter, attraverso
loro, costruire un avvenire differente, una collettività che abbia finalmente
più rispetto dell’immagine della donna, appunto,
e delle varie etnie perché
nessuno è inferiore all’altro. Inoltre sarebbe utile
migliorare le potenzialità
intellettive attraverso il
Nobil Gioco.
Sicuramente questi ideali
sono utopistici, ma di racconto in racconto la speranza è sempre l’ultima a
morire!
di Marika Chirulli - foto di Antonio Fuscaldo
(Continua dal numero 32
di ExtraMagazine del 26
Agosto)
I
l bellissimo racconto di mio nonno mi
fece innamorare ancor di più del gioco
degli Scacchi e mi
servì tanto nella vita. Infatti, quando iniziavo a litigare con qualcuno, mi ricordavo della maledizione
della strega dell’est, ridevo
e facevo subito pace.
Negli anni gli Scacchi mi
avevano insegnato il rispetto per l’avversario; il
valore di ogni donna, perché è la regina il pezzo più
prezioso e potente di tutta
la scacchiera. Avevo imparato a riflettere prima di
agire; a fare bene i calcoli,
anche quelli matematici e,
soprattutto, avevo imparato a non sminuire il valore
di ogni persona. Nessuno è
mai inferiore a nessun altro, anche il pedone che è
il pezzo più piccolo e con
meno potere di tutti, se se-
guito e portato avanti in
“promozione” può diventare in un attimo il pezzo
più importante della nostra
vita.
Quando festeggiai il mio
trentesimo
compleanno,
avevo smesso da tempo di
giocare. Dovevo lavorare e
cercare di fare qualcosa di
buono nella mia vita.
Quando si diventa grandi,
spesso ci si dimentica di
come sia bello e importante guardare il mondo
da una diversa prospettiva. Di quanto le cose che
noi vediamo come ostacoli
enormi siano in realtà solo
piccoli pezzi facili da affrontare.
Una settimana dopo la mia
festa, mio nonno morì.
Ero distrutto. Pochi giorni
dopo il suo funerale tutti i
parenti e gli amici decisero
di organizzare una cena in
suo ricordo. In tanti gli volevano bene, tutti eravamo
lì a scrivere o raccontare i
ricordi più belli che avevamo condiviso con lui.
Quella sera avevo portato
con me la mia prima scacchiera. Seduto in disparte davanti ad un piccolo
tavolino, me ne stavo in
silenzio a rigirarmi i pezzi
tra le dita e a pensare alle
parole da dire. A un tratto
una bellissima ragazza che
non avevo mai visto prima
si avvicinò a me e disse:
«Tu sai giocare a Scacchi?» Io la guardai stupito
e risposi: «Una volta giocavo, il nonno me l’aveva
insegnato. Ora non ne ho
più il tempo».
Lei mi guardò con occhi
tristi e rispose: «Peccato,
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