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Le manette di sicurezza sono uno dei tanti mezzi di coercizione fisica, e rappresentano lo strumento ideale per respingere una violenza e vincere una resistenza, nei confronti di soggetti potenzialmente aggressivi e pericolosi, al fine di evitare situazioni di pericolo per gli operanti o per la persona stessa soggetta a coazione, esse vengono per la maggior parte dei casi utilizzate dalle forze dell'ordine e di Polizia per evitare episodi di autolesionismo, di lesioni verso altri, pericolo di fuga per gravi indizi di reato, ma soprattutto per impedire che i sospetti fermati si sottraggano all'arresto. Le manette sono un dispositivo di contenzione concepito per legare i polsi di un individuo. Sono formate da due semi-strutture di forma ovoidale, collegate da una catena o da una sorta di cardine. Ciascuna semi-struttura ha un elemento rotante che si innesta su un settore dentato al fine di agganciare stabilmente ed in modo rapido e pratico il polso della persona. Senza chiave, il soggetto "vincolato" non riesce ad allontanare le mani una dall'altra per più che pochi centimetri, rendendo difficoltosa, se non impossibile, ogni operazione manuale. A tal proposito non intendo scendere in questo mio e-book nei minimi dettagli ed approfondimenti in materia di “ Legge “, su come e quando è possibile utilizzare le manette come forma di coercizione fisica , ma una cosa importante la voglio sottolineare : L'art. 13 della Costituzione Italiana recita: "La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva." La libertà della persona fa parte dell'essenza costitutiva dell'uomo e pertanto lo Stato Italiano la riconosce come inviolabile, in quanto preesistente alla formazione delle istituzioni e alla stessa vita associata. L'art.13 pone dei termini molto precisi e da osservare strettamente nei casi in cui si imponesse la necessità di sottoporre qualcuno a restrizione della libertà personale, pertanto mi permetto di consigliarti “ Molta Attenzione “ sull’utilizzo delle manette, ovviamente tranne i casi palesi di pericolo per l’ Operatore , e come già detto prima : episodi di autolesionismo, di lesioni verso altri, pericolo di fuga per gravi indizi di reato, ma soprattutto per impedire che i sospetti fermati si sottraggano all'arresto. Nell’immagine di sotto è descritta una tipologia di manette denominata “ a catena “, in cui in pratica, in modi diversi ed in base ai vari modelli, i due bracciali sono collegati fra loro da un perno o anello mobile perpendicolare all’asse longitudinale della manetta. La Tipologia del sistema di chiusura delle manette : Per poter consentire la chiusura e la successiva apertura della manetta è necessario che la stessa sia costituita da tre “mezze lune”. Due di queste sono parallele fra loro e distanziate l’una dall’altra dello spessore della terza, ovvero quella mobile. Le due mezze lune parallele sono “fisse”, cioè solidali con la cassa della manetta. La terza mezza luna, quella mobile, è imperniata ad un rivetto mobile che collega fra loro la parte terminale di quelle fisse. La parte mobile ruota di 360° gradi sul rivetto, passando all’interno del vuoto lasciato dalle due mezze lune fisse. La parte mobile, presenta una serie di denti d’arresto. La superficie di sviluppo di questi denti d’arresto determina il diametro minimo di chiusura della manetta. Sulla faccia della cassa della manetta, vi sono delle molle in acciaio o lega che presentano anche’esse una serie di denti posizionati con un angolo contrario rispetto a quelli presenti sulla parte mobile, i quali si andranno ad incastrare e bloccare con i dentini della parte mobile, trovando un solido alloggio, pertanto i denti presenti sulle molle permettono il passaggio senza freni della parte mobile nel senso di chiusura, ma l’impossibilità di riapertura nel senso opposto. L’apertura della manetta si effettua utilizzando con una chiavetta universale, che agisce spostando indietro la/le molle che spingono i denti presenti nella cassa, permettendo alla parte mobile di potersi aprire nel senso opposto alla chiusura. Le manette del tipo “ a catena “ possono essere fabbricate a due o anche a tre anelli , gli stessi fermamente saldati in un “ perno o anello mobile “ posizionato ed alloggiato nella cassa inferiore della manetta, il quale permetterà la manipolazione nel ruotare la manetta su se stessa. Le manette possono essere costruite in acciaio o in lega, a mio parere quelle in acciaio risultano le più adeguate e resistenti, visto le continue e ripetitive sollecitazioni a cui vengono sottoposte, mentre per quanto concerne le manette costruite in materiale di lega, occorre veramente tanta attenzione e comunque che siano di buona qualità per eguagliare la robustezza dell’acciaio. Le caratteristiche che le manette devono avere per evitare danni, quali ad esempio quelli causati da urti, sono sostanzialmente la validità del materiale costruttivo (Acciaio o Lega) e lo spessore della lamiera. Infatti per “ Robustezza “ : Si intende la capacità delle manette di resistere a varie sollecitazioni, che possano renderle inutilizzabili . Le sollecitazioni potrebbero essere provocate ad esempio da urti, cadute per terra, ma soprattutto nella fase dell’ammanettamento o addirittura nel toglierle. Le manette sono abbastanza sicure e se ben inserite e quindi correttamente collegate difficilmente ci si potrà liberare, ci vorrebbe veramente una forza oltre-umana e quindi riuscire a spezzare o un anello della catena, o addirittura il perno / anello mobile di collegamento tra catena e cassa della manetta. Ma prestiamo attenzione ai “ dentini “ di bloccaggio, infatti anche se uno di loro si è incastrato nella molla, la manetta è chiusa … ma non occorre fidarsi … in quanto “ Potrebbe “ accadere un cedimento dei dentini di chiusura e quindi l’eventuale apertura accidentale della manetta. La chiusura della manetta avviene grazie alla rotazione della parte mobile per gravità e forza centrifuga e quindi un peso maggiore aiuta tale rotazione. Maggiori sono i denti presenti sulla molla e maggiore sarà la superficie di aggancio, ma non bisogna allarmarsi durante una fase di ammanettamento operativo e cioè, molto spesso durante un ammanetta mento ci si ritrova con uno o due dentini incastrati e …. causa stress ci si preoccupa per lo più ad andare a sistemare la manetta e quindi incastrare più dentini possibili ( a volte con entrambi le mani ) e non all’eventuale reazione e resistenza che ad esempio l’arrestato potrebbe effettuare, proprio in quel momento di distrazione …. quindi … I miei consigli: • • • • Durante un ammanettamento operativo, se sei riuscito ad incastrare anche due dentini con il primo anello della manetta “ NON TI FERMARE AD AGGIUSTARE I DENTINI IN QUEL MOMENTO … NON ANDARE A SISTEMARE LA MANETTA O DENTINI CON ENTRAMBI LE MANI “, ma continua l’ammanettamento con l’altro anello e quindi immobilizzando l’altro polso, curando nei minimi dettagli tutte le misure di sicurezza e prevenzione per eventuali reazioni dell’arrestato ( secondo le varie tipologie di perquisizioni ed immobilizzazioni ). Una volta ammanettato e quindi sotto controllo , a quel punto vai a sistemare i dentini per la sicurezza … ATTENZIONE ANCHE QUI : non stringere troppo le manette e quindi i dentini, in quanto potresti causare eventuali lesioni alla persona che secondo i nostri termini di legge dello Stato Italiano, ti potresti ritrovare impelagato in spiacevoli episodi penali. Non appena avrai regolato velocemente e adeguatamente gli anelli ai polsi , ti consiglio ( sempre tenuto conto delle normative di legge dello Stato Italiano ) di andare a bloccare le manette , attraverso il “ Piolino di Chiusura Sicurezza “ , sia per evitare come detto prima , un’eventuale cedimento dei dentini , ma soprattutto per eliminare totalmente la possibilità di autolesionismo da parte della persona arrestata, infatti in alcune amministrazioni dello Stato è obbligatoria durante la fase dell’ammanettamento l’operazione di chiusura di sicurezza delle manette, in entrambi gli anelli. Le manette quindi se debitamente inserite e bloccate, visto la loro costruzione con gli spigoli arrotondati e privi di qualsiasi sbavatura, non possono provocare abrasione e ferite alla persona ammanettata. Il nostro programma G.S.P. Global System Police – Krav Maga – prevede tantissime forme e metodi di ammanettamenti o di arresto, in piedi, a terra ed in ginocchio, con l’utilizzo dell’anello superiore ed inferiore delle manette, secondo le varie possibilità in cui ci si può trovare nel Teatro Operativo e cioè, se si possiede un appoggio o non … se uno o due operatori … ecc… ecc… Tutto questo ed altro ancora … lo potrai imparare soltanto frequentando uno dei nostri corsi GSP… al momento mi limito soltanto ad insegnarti uno dei tanti fattori che potrebbe determinare un fatale errore durante la fase operativa di un ammanettamento ( quindi un’eventuale non aggancio dei dentini durante la fase rotatoria dell’anello ). Il diametro interno delle manette è variabile e quindi regolabile attraverso i dentini, in linea di massima è idoneo per qualsiasi dimensione di polso ma … se lo stesso risulta essere molto grosso o robusto, oppure ad esempio ci si ritrova di fronte ad un giubbino o ad un polsino di una camicia ecc…, i predetti fattori potrebbero determinare errori o complicazioni durante la chiusura dell’anello, e quindi non permettere ai dentini della parte mobile , nella fase rotatoria, di agganciarsi anche in uno dei dentini della molla dentata. Pertanto i nostri sistemi di ammanettamenti GSP, prevedono diversi metodi e tecniche interpellando le parti sx e dx “ Sottili “ del polso e non le parti “ Spesse “ superiore ed inferiore , in quanto la larghezza molto più ampia che sommata alle eventuali complicazioni come detto prima, potrebbero contribuire all’aggravamento di eventuali errori e problematiche in fase di operative. GUARDA L’IMMAGINE DI SOPRA CON ATTENZIONE !!! Cura e manutenzione delle manette di sicurezza : • • • • • Tenere sempre sotto controllo le saldature degli anelli delle catene, quindi eventuali porosità che possano pregiudicare la loro resistenza. Controllare spesso ed accuratamente i dentini sia sulle parti mobili che nelle molle, in quanto visto il continuo utilizzo, gli stessi potrebbero consumarsi e arrotondarsi, e quindi diminuire il grado di sicurezza. Lubrificare le molle delle casse delle manette con Oli e Soluzioni adatte per le Armi , e quindi controllare saltuariamente la loro elasticità ( evitare che siano secche e rigide ). IMPORTANTE : estrema attenzione all’anello o perno mobile delle casse che sostengono le catene, infatti gli stessi visto a continue sollecitazioni ( trazioni ), per consumo o per l’usura della cassa, potrebbe aumentare lo spazio di tolleranza con l’alloggio della cassa della manetta, pregiudicando quindi l’eventuale resistenza e sicurezza. Evitare la polvere ed incrostazioni, fare sostituire le manette nel caso in cui ci siano effettivamente anche un inizio nelle anomalie poco prima descritte. Spero di averti soddisfatto in questo nostro primo incontro didattico, ma soprattutto che sia riuscito a fornirti determinate informazioni utili per l’argomento trattato. A questo Punto ….. …. Immagina come potrebbe essere un nostro corso completo G.S.P. “ Global System Police “…. !!! …. Non PERDERE la POSSIBILITA’ di potere frequentare FINALMENTE un vero e completo corso di Krav Maga Police in Italia … …. Direttamente con il professionista e Chief Instructor “ Rosario Citarda “ TI ASPETTIAMO : WWW.KRAVMAGAPOLICE.IT Copyright © 2012 Krav Maga Police G.S.P. E-Book realizzato dalla G.S.P. Global System Police - AIKM ITALIA – By Chief Instructor Rosario Citarda Tutti i Diritti Riservati - E' vietata la riproduzione – la pubblicazione e la divulgazione anche parziale dei presenti testi ed immagini.