CANDIDATURA PER LA COSTITUZIONE DEL POLO TECNICO E

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CANDIDATURA PER LA COSTITUZIONE DEL POLO TECNICO E
CANDIDATURA PER LA COSTITUZIONE DEL POLO TECNICO E PROFESSIONALE
AD INDIRIZZO AGROALIMENTARE
in attuazione della Programmazione territoriale triennale
2013-2015 dell’istruzione e formazione
tecnica superiore e istituzione dei Poli
Tecnico Professionali
ABSTRACT
PREMESSA
In attuazione della Programmazione territoriale triennale 2013-2015 dell’istruzione e
formazione tecnica superiore, approvata dalla Regione Toscana con DGR n. 771 del
23/09/2013, l’Istituto “Leopoldo di Lorena II” del quale fanno parte l’Istituto Tecnico Agrario,
l’Istituto Professionale per l’agricoltura e per l’Enogastronomia, intende avanzare di concerto
con la Provincia di Grosseto la propria candidatura per la costituzione di un Polo Tecnico –
Professionale per la filiera produttiva Agribusiness, nell’ambito del Sistema agroalimentare.
I Poli Tecnico – Professionali si vengono a costituire in ambito provinciale o interprovinciale
sulla base della programmazione dell'offerta formativa delle Regioni; essi possono essere intesi
come la interconnessione funzionale tra i soggetti della filiera formativa e le imprese della
filiera produttiva, al fine di garantire un legame solido nella definizione ed esplicitazione dei
fabbisogni formativi in termini di competenze o figure e nelle modalità di soddisfazione degli
stessi, attraverso interventi mirati e puntuali.
I Poli esprimono la possibilità di individuare “luoghi formativi di apprendimento in situazione”,
attraverso accordi di rete per la condivisione di laboratori pubblici e privati già funzionanti; si
configurano anche come sedi dedicate all’apprendimento in contesti applicativi, così da
utilizzare pienamente le risorse professionali già esistenti anche secondo modalità di “bottega a
scuola” e “scuola impresa”.
I P.T.P. sono costituiti da reti formalizzate con appositi accordi tra soggetti pubblici e privati,
strettamente connessi con le filiere produttive, le aree tecnologiche e gli ambiti di riferimento
degli ITS, in un contesto dove siano valorizzate, potenziate e implementate le progettualità
dei sistemi locali.
Dovranno aderire alla Rete almeno due istituti tecnici e/o professionali, almeno due imprese
iscritte nel relativo registro presso le competenti camere di commercio, industria, artigianato
e agricoltura; almeno un ITS operante in ambito regionale, anche in fase di costituzione;
almeno un organismo di formazione professionale.
Poiché è già uscito l’avviso pubblico della Regione Toscana per la presentazione delle
candidature per l’istituzione di Poli Tecnico Professionali, intendiamo dare vita ad un ampio
partenariato nel territorio provinciale per cogliere al meglio questa importante opportunità e
per far sì che il lavoro che ci apprestiamo a fare dia un risultato di alto livello qualitativo e
rispondente alle esigenze del mondo economico locale.
IL POLO TECNICO PROFESSIONALE AGRIBUSINESS
Il Polo Tecnico e Professionale proposto coinvolgerà la Filiera produttiva dell’agribusiness,
del turismo e dei beni culturali, insieme alle filiere formative corrispondenti.
Il settore agro-alimentare è un settore chiave per l’economia toscana. Esso rappresenta
il 4% del valore aggiunto regionale e il 12% di quello dell’agroalimentare
italiano. Si è potuto constatare inoltre, che, nonostante la crisi che attanaglia il nostro paese,
il settore agroalimentare è l’unico che dimostra un trend positivo nell’economia del paese.
Il Polo Tecnico e Professionale che vorremmo, dovrebbe centrare la propria attenzione su tutte
quelle attività mirate al controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie,
agro-alimentari e agro-industriali rispondendo così ad una precisa indicazione della Provincia
di Grosseto che sintetizza un'esigenza avvertita dall'intero Distretto rurale della
Maremma, da molti anni impegnato per uno sviluppo della produzione agro-alimentare di
qualità nel segno della sicurezza e della sostenibilità ambientale.
Divenuto ormai patrimonio comune il concetto della filiera integrale, dalla produzione al
consumatore finale, la costituzione del Polo Tecnico e Professionale per l’
AGROALIMENTARE si configura come l’atto istituzionale capace di tradurre concretamente
tale concetto in un preciso percorso di crescita delle competenze, di diffusione sul territorio
della cultura della qualità e del suo presidio costante.
Il Polo
si pone la finalità principale della "valorizzazione" delle produzioni puntando
sull’aspetto della trasformazione dei prodotti in tutta la filiera: dalla riscoperta e produzione di
varietà autoctone anche da tutelare, fino alla loro trasformazione sia lungo la filiera
agroindustriale che in senso "gastronomico" e della specifica politica dei ristoratori, e
soprattutto degli Agriturismi, di offrire quasi "esclusivamente" prodotti locali al fine di
incentivare anche gli aspetti turistici e di profonda conoscenza del territorio con i suoi usi,
costumi e tradizioni anche nella riscoperta delle tipicità gastronomiche locali.
Il Polo si
marketing
relazioni
territorio
propone anche, tra le altre cose, di individuare strategie di comunicazione e
per la diffusione di prodotti agroalimentari di qualità e di rafforzare in tale modo le
tra sistema agroalimentare ed un turismo di nicchia a cui proporre il
nella sua vera essenza.
La proposta progettuale vuole perciò coniugare lo sviluppo e la promozione della filiera
agroalimentare con lo spessore storico del paesaggio, inteso come teatro del rapporto fra
uomo e ambiente. Dallo studio del paesaggio antico e dalla preistoria alla parcellizzazione
agraria e alla rete di canali e fossi per la regolamentazione delle acque; dallo studio delle
scelte alimentari, alle analisi del DNA e degli isotopi in traccia su organismi vegetali e animali,
alle antiche tecnologie. Oggi la ricerca archeologica (attraverso competenze specializzate quali
l'indagine sul campo, lo studio della cartografia storica, il remote sensing, gli studi naturalistici,
le elaborazioni di analisi spaziale anche gestiti in sistemi geografici referenziati) è in grado di
fornire un supporto strategico nell'ambito di un progetto formativo che è al tempo stesso
culturale e imprenditoriale.
Il progetto prende corpo dalle esperienza e professionalità integrate dell'Istituto Tecnico
Agrario con tutte le sue articolazioni e dell’Istituto Professionale per l'Enogastronomia e
l'Ospitalità Alberghiera di Grosseto che, con le loro esperienze e competenze sempre più
radicate nel territorio grossetano, ritengono di poter dare vita ad un’esperienza molto
originale, innovativa integrata fra storia, cultura, nuove tecnologie e biotecnologie a servizio
della riscoperta di antiche colture e antichi sapori.
In particolare si ritiene una priorità strategica formare figure professionali in grado di
competere a livello globale nella filiera agroalimentare dalla ricerca del prodotto alla sua
promozione sui mercati. Questo è possibile solo coniugando l'innovazione tecnologica con una
profonda conoscenza del grande patrimonio storico lasciato dalle comunità umane che si sono
avvicendate su un territorio dalla Preistoria alla grande riforma agraria e che, grazie al
mancato sviluppo postbellico, ha conservato intatte enormi potenzialità informative e
produttive.
Su questo primo punto si innesta anche l'aspetto sociale del progetto, con una
riappropriazione di radici ed identità da parte di comunità che operano su questo complesso
palinsesto di paesaggi storici. La riscoperta di antiche coltivazioni, saperi tecnici, mestieri, cicli
produttivi, tradizioni popolari sono ingredienti importanti per la costruzione di una filiera
agroalimentare sempre più competitiva e sono al tempo stesso innesti su cui progettare la
promozione complessiva del territorio, la capacità di attrarre un turismo sempre più
qualificato, ancorché globale con attenzione a interessi di nicchia e di massa, superando
barriere culturali, linguistiche, e più in generale applicando i criteri di accessibilità universale
con buone pratiche per poi andare verso produzioni agroalimentari che abbiano subito un
rigoroso controllo del processo di qualità e delle qualità nutrizionali. Sicurezza e valorizzazione
dei prodotti infatti, non significa soltanto genuinità o tradizione, ma anche un sistema di
gestione e controllo "scientifico" che verifichi e registri ogni passaggio del prodotto, che ne
garantisca da un lato l'origine e dall'altro la rispondenza a criteri di igiene e sicurezza.
Alla luce di tutto ciò il Polo Tecnico e Professionale che stiamo progettando, unitamente ad una
rete di scuole che possano implementare competenze e professionalità nel settore del
Marketing e della valorizzazione dei prodotti dovrebbe perseguire i seguenti
OBIETTIVI GENERALI
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contribuire alla diffusione della cultura tecnica e scientifica
sostenere, in modo sistematico, le misure per lo sviluppo economico e la competitività del
sistema produttivo regionale
rendere più stabile e articolata l’offerta formativa finalizzandola al conseguimento di una
specializzazione tecnica superiore a giovani e adulti
rafforzare l’istruzione tecnica e professionale nell’ambito della filiera tecnica e scientifica,
rafforzare la collaborazione con il territorio, il mondo del lavoro, le sedi della ricerca
scientifica e tecnologica, il sistema della formazione professionale
promuovere l’orientamento permanente dei giovani verso le professioni tecniche e le
iniziative di informazione delle loro famiglie
sostenere l’aggiornamento e la formazione in servizio dei docenti di discipline scientifiche,
tecnologiche e tecnico-professionali della scuola e della formazione professionale
sostenere le politiche attive del lavoro, soprattutto in relazione alla transizione dei giovani
nel mondo del lavoro con particolare riferimento alle piccole e medie imprese e ai settori
interessati dall’innovazione tecnologica e internazionalizzazione dei mercati.
promuovere organici raccordi con la formazione continua dei lavoratori nel quadro
dell’apprendimento permanente per tutto il corso della vita.
ATTIVITA’ E MISSION
Il Polo Tecnico e Professionale di Grosseto avrà come riferimento la figura professionale del
Tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle
produzioni agrarie, agro-alimentari e agro-industriali“ e sarà organizzato nell’ottica
del “Fare Sistema” fra scuole - Enti locali – Università – e aziende del territorio, al fine di
contribuire alla valorizzazione di un territorio che, come il nostro, è di per sé un patrimonio
inestimabile di storia, cultura, tradizioni in campo agroalimentari ed agroambientale.
Con questa esperienza si intende sperimentare un modello innovativo per la formazione di
figure esperte in qualità e sicurezza nell’ambito della trasformazione delle produzioni
agroalimentari tipiche, capaci di valorizzare i prodotti e esperti conoscitori delle tecnologie
che supportano il processo produttivo nonché figure capaci di valorizzate il territorio e i sui
aspetti storici-culturali. Tutto ciò in linea con le linee di indirizzo della Regione Toscana
che, persegue da sempre nella ricerca di cooperazioni estere per dar vita ad una
piattaforma di collaborazione nel settore dell’agroalimentare.
In Toscana, sulla scorta del progetto speciale 'Sicurezza alimentare' del PSR 2005-2007, si è
strutturato un vero e proprio sistema di governo istituzionale in questo settore, con la
costituzione del CORESAN (Consulta regionale per la sicurezza alimentare e la nutrizione) e
del CRESA (Comitato regionale per la sicurezza alimentare).
Viene da sé che in un territorio come quello grossetano, risulti prioritario l’obiettivo di
perseguire contemporaneamente la qualità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari e la
conservazione della TIPICITA’ dei prodotti locali e di nicchia di cui il nostro territorio è
ricchissimo.
Per questo la “RETE” intende configurarsi anche quale luogo di comunicazione e interscambio
in cui ospitare il confronto e l’integrazione delle esperienze provenienti dal mondo produttivo,
dal mondo Istituzionale e da quello della scuola e dell’Università.
In particolare, la Rete è aperta ai seguenti soggetti:
▪ aziende di trasformazione da sempre impegnate nel tentativo di coniugare sviluppo
industriale e salvaguardia delle tradizioni nel settore agroalimentare.
 Istituzioni Scolastiche che sinergicamente perseguano gli obiettivi di valorizzazione del
territorio locale.
▪ aziende impegnate nella conservazione di tecniche di trasformazione dei prodotti tipici e di
nicchia
▪ imprese agricole attive in progetti di recupero e valorizzazione di specie e varietà autoctone;
▪ imprese di ristorazione e altre protagoniste della filiera dalla produzione al consumo dei cibi,
impegnate nella salvaguardia di tradizioni enogastronomiche locali e nell’utilizzo di prodotti
locali;
▪ associazioni/reti/ impegnate nello sviluppo e nell’animazione rurale per la promozione e la
salvaguardia
delle peculiarità
delle tradizioni
locali
in
materia
agroalimentare;
▪ associazioni/reti/impegnate in percorsi di educazione relativi alla cultura agricola ed
enogastronomia-del-territorio;
▪
associazioni/reti
attive
nel
campo
dell’educazione
al
consumo
alimentare;
▪ soggetti impegnati per la tutela della biodiversità agricola.
Inoltre, sul tema della qualità e sicurezza degli alimenti, dobbiamo segnalare che ricopre una
posizione centrale la responsabilità dei produttori nei confronti dei consumatori. L’aumento
della sensibilità dei cittadini su questo tema ha determinato l’avvio di una profonda riflessione
sulle politiche perseguite finora. La Commissione Europea, attraverso la pubblicazione di un
“libro bianco”, ha sancito che la sicurezza alimentare deve basarsi su un approccio “completo
ed integrato” che deve valutare gli alimenti “dal campo alla tavola”, compresa la produzione
dei mangimi, la produzione primaria, la lavorazione degli alimenti, l’immagazzinamento, il
trasporto e la vendita al dettaglio. I principi di sicurezza alimentare definiti dal “libro bianco”
riguardano,inoltre:
- una chiara attribuzione delle responsabilità tra i diversi operatori del settore;
la-rintracciabilità-dei-prodotti-all’interno-della-filiera;
- l’analisi del rischio che deve costituire il fondamento su cui basare le politiche di sicurezza
degli alimenti, utilizzando tre componenti: la valutazione del rischio, la gestione del rischio e la
comunicazione-del-rischio.
Proprio in considerazione di tutto quanto sovraesposto che il nostro Polo sarà costituito da una
RETE di partner che operano nei settori dell’istruzione e formazione superiore, dell’Università e
della ricerca, integrata da Enti territoriali, ma soprattutto il nostro Polo vuole assumere una
forte caratterizzazione nel territorio, ecco il perché nella scelta delle figure professionali
daremo una curvatura che va nel senso della riscoperta delle antiche “culture e colture”, della
conservazione del germoplasma vegetale e animale, nella trasformazione secondo antiche
tecniche, attraverso però l’utilizzo di nuove tecnologie che assicurino il rispetto delle norme in
materia di sicurezza e qualità alimentare.
Finalità:
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Creare professionalità specializzate in grado di controllare i sistemi di qualità nella filiera
agroalimentare
valorizzare il comparto agroalimentare
Tutelare la salute dei consumatori con l’aumento delle professionalità operanti nel
comparto
Offrire occasioni formative in ambito operativo finalizzate ad un fattivo inserimento nel
mondo produttivo
Formare personale in grado di applicare conoscenze, competenze e capacità per la cura dei
rapporti con gli enti preposti al controllo ed alla certificazione dei prodotti agroalimentari
fornire strumenti per un moderno management della gestione aziendale, attraverso l’uso
delle
nuove tecnologie per la promozione, la comunicazione,
l’informazione, la
razionalizzazione e l’efficacia delle attività di accoglienza;
promuovere in modo efficace e valorizzare i prodotti tipici dell’area;
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contribuire a valorizzare il territorio, stimolando una forma di sviluppo sostenibile;
promuovere il turismo culturale.
Offrire occasioni formative in ambito operativo finalizzate alla gestione ed alla conduzione
di attività di promozione e di valorizzazione dei prodotti agroalimentari tipici e locali
Offrire occasioni formative in ambito operativo finalizzate alla valorizzazione
dell’enogastronomia locale
Riteniamo inoltre utile coinvolgere nel partenariato il Consorzio Grosseto Lavoro per le ovvie
ricadute che tale presenza può avere sull’aspetto relativo al collegamento con il mondo del
lavoro e dell’impresa.