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Data
Gazzetta del Sud
Pagina
Foglio
27-12-2005
12
1
....
AVibo Valentia «2 voci per l'inverno» in memoria del patron scomparso
Omaggio aEzio Radaelli Giovani talenti presentati da Valerio Merola Tonio licordari
RICORDI e talenti caratterizzano que­
st'anno "2 voci per l'inverno" in pro­
gramma stasera alle 20.30 all'hotel 501 di
Vibo Valentia (diretta su Sky, canale 848).
L'intera manifestazione, organizzata dal
"Gruppo Mancini", sarà dedicata a Ezio
Radaelli, il famoso patron scomparso di
recente. Il Premio alla memoria sarà riti­
rato dal figlio Edoardo. Nella motivazio­
ne c'è tutta la storia artistica di questo
grande personaggio che nell'arco di un
trentennio (1950-1980) ha dato veramente
qualcosa di più al mondo dello spettacolo,
dimostrandosi soprattutto «amico della
Calabria, innamorato di Vibo Valentia».
Innovatore è la parola giusta. Ezio Ra­
daelli ha sempre saputo avuto grandi idee,
nuove e originali, che ha realizzato con e­
strema disinvoltura. Non si mai è arreso
davanti a nulla. Quella per gli altri suoi
colleghi sembrava una vetta irraggiungi­
bile per lui era una semplice discesa. Sem­
plificava tutto con la fantasia e conlaclas·
se. Un suo progetto non durava mai tan­
tissimi anni, con una sola eccezione, il
"Cantagiro", un'invenzione ritenuta a
quei tempi una cosa straordinaria, ecce­
zionale. Mi spiegò un giorno in una delle
tante interviste perché lasciava dopo po­
co tempo una manifestazione per proget­
tarne un' altra: «Perché disse io sono
come quel giocatore di poker che si alza
dal tavolo verde da vincitore, mai da scon­
fitto. Lascio ad altri le mie manifestazio­
ni nel momento di massimo splendore».
Ezio Radaelli allafine all'inizio degli an-
ni Cinquanta ha avuto in mano Miss Ita­
lia da Dino Villani. Poi lasciò il concorso
della bellezza per dedicarsi al Rally del Ci­
nema: portava in carovana gli attori nei
punti più caratteristici del nostro Paese.
Fu una vera e propria rivoluzione: «I divi
di Cinecittà e di Hollywood- disse- tra la
gente, in un periodo in cui la tv stava co·
minciando a muovere i primi passi e in
cui il cinema viveva il suo apogeo. Per le
grandi folle era il sogno che diventava
realtà».
Il "Rally" fu l'antesignano il quello che
dove a diventare l'evento: il Cantagiro na­
to nel1961: una carovana automobilistica
che girava l'Italia con i più grandi inter­
preti della canzone. Le cronache parlano
di deliri. «Era un problema di ordine di
pubblico», ripeteva il patron. Nel1964 ha
avuto il coraggio di rivoluzionare il Fe­
stival facendo sbarcare a Sanremo, per la
prima volta, gli interpreti stranieri. Il suo
socio del'epoca, Gianni Ravera, frenava,
era titubante. Sanremo invece si aprì al
mercato internazionale, diventando un
business discografico senza precedenti.
Tutti i più grandi divi americani ed euro­
pei parteciparono, infatti, al Festival.
E poi da cosa nasce cosa. E dal Cantagi­
ro nacque il Cantaeuropa. Sulla scia del
famoso treno del fascino degli intrighi e
delle emozioni, l"'Orient-Express", Ezio
Radaelli portò in giro per l'Europa la can­
zone italiana e i prodotti più significativi
del "made in Italy".
Il suo rapporto con la Calabria si chia·
mava innanzitutto "Gruppo Mancini". Il
grande feeling comincia con una lite. Al-
la fine degli anni Sessanta Saverio Man­
cini e Daniele Piombi organizzano il "Can­
tautogiro" (che si chiamerà poi Cantaca­
labria e Cantasud). Radaelli reagì, mi­
nacciandoquerele. «Copiano la mia idea»,
disse. Ma da quella lite sbocciò una gran­
de, indistruttibile amicizia. Radaelli e Sa­
verio Mancini furono insieme in tante i­
niziative. Ricordiamo per esempio il Fe­
stival internazionale del folk di San Nico­
la da Crissa, "Vibostar". Era un grande
scopritore di talenti. In un'edizione del
"San Nicola da Crissa" portò Mia Marti·
ni che si era rilanciata grazie a lui che a­
veva inventato il girone folk nel Cantagi­
ro e un giovane, che allora si chiamava
Theorus Compus e che poi sarebbe di­
ventato Antonello Venditti.
Nell'agosto del1972, l'anno dell'apertu­
ra del 501 con il concorso Miss Italia, Ra­
daelli offrì a Enzo Mirigliani e ai Manci­
ni lo spettacolo musicale di tre ragazzi che
si esibirono nel grande cortile dell'alber­
go. Erano: Antonello Venditti, Francesco
De Gregari e Riccardo Cacciante. Il "501"
e la Calabria furono i protagonisti nel Can­
teuropa del1972, presente in tutte le tap­
pe Peppino Mancini.
Stasera, quindi, la Calabria e il "501"
rendono il dovuto omaggio a Ezio Radaelli,
l'indimenticabile.
I protagonisti di "2 voci per l'inverno"
sono stati selezionati attraverso una sche·
da pubblicata da "Gazzetta del Sud". Lo
spettacolo sarà presentato da Valer io Me·
rola. I giovani aspiranti talenti verranno
giudicati da una giuria presieduta da Ge­
rardo Sacco.
Ezio Radaelli
Ritaglio
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
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AVibo Valentia «2 voci per l'inverno» in memoria del patron scomparso
Omaggio aEzio Radaelli Giovani talenti presentati da Valerio Merola Tonio licordari
RICORDI e talenti caratterizzano que­
st'anno "2 voci per l'inverno" in pro­
gramma stasera alle 20.30 all'hotel 501 di
Vibo Valentia (diretta su Sky, canale 848).
L'intera manifestazione, organizzata dal
"Gruppo Mancini", sarà dedicata a Ezio
Radaelli, il famoso patron scomparso di
recente. Il Premio alla memoria sarà riti­
rato dal figlio Edoardo. Nella motivazio­
ne c'è tutta la storia artistica di questo
grande personaggio che nell'arco di un
trentennio (1950-1980) ha dato veramente
qualcosa di più al mondo dello spettacolo,
dimostrandosi soprattutto «amico della
Calabria, innamorato di Vibo Valentia».
Innovatore è la parola giusta. Ezio Ra­
daelli ha sempre saputo avuto grandi idee,
nuove e originali, che ha realizzato con e­
strema disinvoltura. Non si mai è arreso
davanti a nulla. Quella per gli altri suoi
colleghi sembrava una vetta irraggiungi­
bile per lui era una semplice discesa. Sem­
plificava tutto con la fantasia e conlaclas·
se. Un suo progetto non durava mai tan­
tissimi anni, con una sola eccezione, il
"Cantagiro", un'invenzione ritenuta a
quei tempi una cosa straordinaria, ecce­
zionale. Mi spiegò un giorno in una delle
tante interviste perché lasciava dopo po­
co tempo una manifestazione per proget­
tarne un' altra: «Perché disse io sono
come quel giocatore di poker che si alza
dal tavolo verde da vincitore, mai da scon­
fitto. Lascio ad altri le mie manifestazio­
ni nel momento di massimo splendore».
Ezio Radaelli allafine all'inizio degli an-
ni Cinquanta ha avuto in mano Miss Ita­
lia da Dino Villani. Poi lasciò il concorso
della bellezza per dedicarsi al Rally del Ci­
nema: portava in carovana gli attori nei
punti più caratteristici del nostro Paese.
Fu una vera e propria rivoluzione: «I divi
di Cinecittà e di Hollywood- disse- tra la
gente, in un periodo in cui la tv stava co·
minciando a muovere i primi passi e in
cui il cinema viveva il suo apogeo. Per le
grandi folle era il sogno che diventava
realtà».
Il "Rally" fu l'antesignano il quello che
dove a diventare l'evento: il Cantagiro na­
to nel1961: una carovana automobilistica
che girava l'Italia con i più grandi inter­
preti della canzone. Le cronache parlano
di deliri. «Era un problema di ordine di
pubblico», ripeteva il patron. Nel1964 ha
avuto il coraggio di rivoluzionare il Fe­
stival facendo sbarcare a Sanremo, per la
prima volta, gli interpreti stranieri. Il suo
socio del'epoca, Gianni Ravera, frenava,
era titubante. Sanremo invece si aprì al
mercato internazionale, diventando un
business discografico senza precedenti.
Tutti i più grandi divi americani ed euro­
pei parteciparono, infatti, al Festival.
E poi da cosa nasce cosa. E dal Cantagi­
ro nacque il Cantaeuropa. Sulla scia del
famoso treno del fascino degli intrighi e
delle emozioni, l"'Orient-Express", Ezio
Radaelli portò in giro per l'Europa la can­
zone italiana e i prodotti più significativi
del "made in Italy".
Il suo rapporto con la Calabria si chia·
mava innanzitutto "Gruppo Mancini". Il
grande feeling comincia con una lite. Al-
la fine degli anni Sessanta Saverio Man­
cini e Daniele Piombi organizzano il "Can­
tautogiro" (che si chiamerà poi Cantaca­
labria e Cantasud). Radaelli reagì, mi­
nacciandoquerele. «Copiano la mia idea»,
disse. Ma da quella lite sbocciò una gran­
de, indistruttibile amicizia. Radaelli e Sa­
verio Mancini furono insieme in tante i­
niziative. Ricordiamo per esempio il Fe­
stival internazionale del folk di San Nico­
la da Crissa, "Vibostar". Era un grande
scopritore di talenti. In un'edizione del
"San Nicola da Crissa" portò Mia Marti·
ni che si era rilanciata grazie a lui che a­
veva inventato il girone folk nel Cantagi­
ro e un giovane, che allora si chiamava
Theorus Compus e che poi sarebbe di­
ventato Antonello Venditti.
Nell'agosto del1972, l'anno dell'apertu­
ra del 501 con il concorso Miss Italia, Ra­
daelli offrì a Enzo Mirigliani e ai Manci­
ni lo spettacolo musicale di tre ragazzi che
si esibirono nel grande cortile dell'alber­
go. Erano: Antonello Venditti, Francesco
De Gregari e Riccardo Cacciante. Il "501"
e la Calabria furono i protagonisti nel Can­
teuropa del1972, presente in tutte le tap­
pe Peppino Mancini.
Stasera, quindi, la Calabria e il "501"
rendono il dovuto omaggio a Ezio Radaelli,
l'indimenticabile.
I protagonisti di "2 voci per l'inverno"
sono stati selezionati attraverso una sche·
da pubblicata da "Gazzetta del Sud". Lo
spettacolo sarà presentato da Valer io Me·
rola. I giovani aspiranti talenti verranno
giudicati da una giuria presieduta da Ge­
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Ezio Radaelli
Ritaglio
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del
destinatario,
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