mit di boston: l`auto senza guidatore romperà i confini tra trasporto

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mit di boston: l`auto senza guidatore romperà i confini tra trasporto
mit di boston: l’auto senza guidatore
romperà i confini tra trasporto pubblico e privato
m&ss informazione/formazione
2 febbraio 2015
Nelle migliori università, e nei centri studi dell’informatica e delle grandi aziende ssi stanno perfezionando i progetti che rivoluzioneranno
la mobilità nei prossimi dieci-venti anni.
L’auto senza guidatore è oggetto di più studi: il caso del MIT di Boston con uno studio diretto da Carlo Ratti
dal sito “sicurstrada"10 dicembre 2014
Per Carlo Ratti, docente al MIT di Boston, è in corso una rivoluzione destinata a cambiare il sistema dei trasporti per come lo
conosciamo noi
Auto senza guidatore e accessibilità dei dati, intermodalità e tecnologia. Da queste premesse partono le nuove frontiere
della mobilità secondo Carlo Ratti, docente al MIT di Boston dove dirige il MIT Sensable City Lab: un progetto di ricerca che
prende vita da un nuovo approccio allo studio dell’ambiente urbano legato alle quotidiane metamorfosi delle città.
Parlando di mobilità, quali sono le innovazioni tecnologiche, oggi presenti sul mercato, più interessanti o con
maggiore potenzialità rivoluzionaria? E come si immagina le strade fra 10 o 20 anni?
I punti sono soprattutto due:
1) Innanzitutto una rivoluzione, già in corso, legata all’accessibilità dei dati: sapere qual è il posteggio di car sharing più
vicino, la bici più vicina, come andare dal punto A al punto B. Questo significa una mobilità molto più fluidae grazie a cui sarà
più semplice cambiare “sistema”: l’intermodalità diventerà più accessibile perché sapremo esattamente, scendendo in un
punto, quando arriva il prossimo mezzo che ci porterà a destinazione. Questo è un cambio notevole che è già in corso, se
pensiamo agli ultimi 5-10 anni (esempio emblematico la diffusione del car sharing a Milano) e che modificherà radicalmente
la mobilità dei prossimi anni.
2) Altro aspetto fondamentale, legato alla tecnologia, sarà la capacità di avere dei sistemi, siano essi auto o autobus
autonomi, quindi senza guidatore. E questo è estremamente interessante non perché in tal modo non dobbiamo tenere le mani
sul volante (certo è comodo aver la possibilità di fare altro mentre si viaggia), ma perché la macchina può accompagnare noi la
mattina in ufficio, per esempio, e poi accompagnare altre persone, della nostra famiglia o della nostra città, durante la giornata:
l’auto senza guidatore rompe i confini fra trasporto pubblico e privato, creando un nuovo sistema di trasporto ibrido, che
ovviamente avrà un fortissimo impatto sulla sicurezza. Scompiglierà le carte del mondo del trasporto che conosciamo oggi.
Ci possono essere a suo avviso dei rischi, in ambito di sicurezza, legati all’abuso della tecnologia?
Oggi, con una macchina controllata da noi e non ancora autonoma, i rischi sono per lo più legati alla distrazione, sia per
quanto riguarda l’invio di sms che l’uso di dispositivi caricati a bordo: pochi secondi cambiano ancora tutto.
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