Leggi il report, curato da Paolina, pellegrina in

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Leggi il report, curato da Paolina, pellegrina in
Di nuovo ciao a tutti!
Sono Paola e ho otto anni. Anche quest’anno ho partecipato con la mamma e il papà alla
terza edizione della Giornata dei Cammini che c’è stata domenica 1 maggio a
Cernobbio. Quest’anno però non ero l’unica bambina, ma sono stata l’unica a fare tutto
il percorso, con un nuovo amico che poi vi presenterò.
Ci siamo incontrati in piazza San Vincenzo con moltissima gente, con il parroco don
Bruno e con Roberto, che ci ha fatto da guida. La giornata era molto calda e sono
stata contenta quando siamo entrati in questa chiesa, che fino ad un po’ di tempo fa
era la Parrocchiale di Cernobbio. Lì faceva un bel frescolino. Roberto ci ha spiegato le
diverse parti della chiesa e ci ha raccontato la storia: sull’altare maggiore mi ha
colpito tanto la statua della Madonna con la corona in testa e Gesù Bambino in braccio,
bella, con il vestito un po’ dorato, e anche la statua di Santa Marta sull’altare sinistro.
Anche l’anno scorso avevamo visto una statua di Santa Marta nella sua chiesa a
Carate, sempre affiancata da un mostro. Non riesce proprio a liberarsene!
Poi siamo andati a piedi per le strette stradine del centro storico di Cernobbio.
Abbiamo visto anche una piazza dove forse una volta c’era un castello, e adesso c’è
ancora una bellissima casa antica. Che meraviglia! Di solito passiamo in macchina dalle
strade principali e non ci accorgiamo di queste belle cose. Poi siamo arrivati alla nuova
parrocchiale di Cernobbio, dedicata al Santissimo Redentore, con delle statue sulla
facciata; l’interno è molto grande. Quando siamo usciti ho visto Teo, un bellissimo
cagnolino che seguiva anche lui il percorso con i suoi padroni Barbara e Giulio, e siamo
diventati subito amici: non l’ho più lasciato fino a quando siamo arrivati alla fine del
giro. Poi siamo andati alla chiesetta della Madonna delle Grazie: mi è piaciuta molto la
Madonna con il Bambino che succhia il latte. Roberto ha detto che quella Madonna è
chiamata dalle persone “Madonna delle Grazie”, perché ha fatto tante grazie alle
persone tristi che gliele chiedevano. Per forza ha fatto tante cose belle, è una
bellissima e bravissima mamma! Poi ci siamo avviati al Giardino della Valle sul torrente
Garrovo: là ci aspettava nonna Pupa che ci ha raccontato la storia di come lei e i suoi
nipotini lo hanno pulito da rovi, erbacce e spazzatura e ci hanno regalato un bellissimo
angolo verde con tutti i fiori colorati e con tanti animali fatti in legno. Quasi quasi
suggerisco alla mia nonna di pulire un po’ di bosco vicino a casa, così l’aiuto e lo
trasformiamo in un bel giardino dove invitare le mie amiche, i miei compagni, il mio
nuovo amico Teo e tanti animali. Che gentile, nonna Pupa, perché ci ha offerto da bere
all’ombra delle piante del giardino! L’abbiamo salutata, poi abbiamo fatto una bella
salita fino a S. Nicola a Casnedo, dove ci aspettava il signor Giuseppe per raccontarci
di questa chiesa. Ci ha spiegato che è dedicata a San Nicola (ma San Nicola non è
amico di Babbo Natale? non ho capito bene com’è questa cosa), perché le persone del
posto prima andavano a Messa in un antico convento dove c’era un altare dedicato a
questo Santo, a cui erano molto affezionati. Certo che la chiesa di Casnedo è proprio
in una posizione da dove si vede un bellissimo panorama sul lago! Abbiamo visto anche
un pezzo di Villa d’Este, l’albergo famoso dove vengono gli attori e i cantanti, che una
volta era una villa della principessa Carolina, la moglie del principe d’Inghilterra.
Chissà se sarà stata bella come Kate! Nel giardino di Villa d’Este la proprietaria prima
della principessa Carolina aveva fatto costruire per suo marito tutta una serie di
piccoli castelli per fargli un regalo. Mi piacerebbe entrare in questi castelli per
giocare alle principesse con le mie amiche, ma la mamma ha detto che non è possibile.
Poi siamo scesi alla Casa di riposo per signore anziane di Stimianico che è stata
fondata dal nostro prossimo Santo, don Luigi Guanella, con le sue Suore della
Provvidenza. Adesso le suore non ci sono più, ma le nonne che abitano lì sì, e ne
abbiamo vista qualcuna. Le ho salutate. Siamo poi andati a vedere (però si vedeva
proprio poco) l’esterno di Villa Gastel, dove c’era quell’antico convento con la cappella
di San Nicola. Nell’800 due signori hanno comperato il convento e lo hanno
trasformato in villa. È stato proprio bello, anche se alla fine avrei voluto un bel gelato,
ma ormai era ora di cena…