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In data 16 ottobre si è svolta l’annunciata assemblea sindacale per i dipendenti dell’Area 4: la
partecipazione è stata pressoché totalitaria, mai si era visto un tale coinvolgimento del personale
come in questa occasione. E’ stata senz’altro una dimostrazione di fiducia verso il Sindacato, e di
coesione soprattutto dopo il fatto criminoso che solo due settimane fa ha interessato il P.E. di
Udine, coinvolgendo in prima persona il collega che lavora in quello sportello.
All’ordine del giorno infatti vi era innanzitutto il tema della sicurezza sul luogo di lavoro, dibattito
che speravamo, unitariamente, di poter aprire dicendo ai colleghi che, come auspicato nel
comunicato inoltrato alla locale Direzione e ai massimi vertici Aziendali, eravamo stati convocati
unitariamente al riguardo dai destinatari della lettera. Purtroppo non è stato come speravamo,
solo l’RSPP ha contattato l’RLS per avere dei chiarimenti in merito al contenuto della lettera, ma a
livello di Direzioni coinvolte non vi sono state iniziative nei confronti delle OO.SS.. Sembra che la
vicenda sia ormai acqua passata, che l’evento non meriti approfondimenti, considerazioni,
iniziative.
Come spesso è accaduto in passato, il silenzio è considerato da parte aziendale la panacea per
tutti i mali, mentre è sotto gli occhi di tutti cosa effettivamente riveli: avremmo preferito una
iniziativa che ci destasse orgoglio per il senso di responsabilità, mentre l’unico orgoglio che
portiamo avanti è quello sindacale di non aver timore nel far sentire sempre e comunque la nostra
voce, quantunque (seppur ascoltata) non sia reputata degna di risposta.
Sono emerse delle possibili criticità da parte dei colleghi, segnalazioni in tema di sicurezza che
andranno attentamente valutate a livello di R.L.S., per cui nell’immediato futuro verranno effettuati
dei sopralluoghi nei P.E. – a quel titolo - al fine di verificare quanto segnalato.
Per quanto concerne invece lo stato dell’arte sul processo di armonizzazione in corso, le OO.SS. ne
hanno approfonditamente illustrato il contenuto proposto dall’azienda, che – così come enunciato –
non ha ancora trovato un univoco accoglimento positivo.
L’aggregazione di banche nella capogruppo Intesasanpaolo, con la necessità di ottimizzare impianti
normativi e organizzativi, ha visto le OO.SS. ben disposte ad accogliere un progetto che veda non
tanto il mantenimento di vecchi privilegi esclusivi, di tipo economico-normativo, quanto la stesura
e applicazione di una normativa che ci permetta di avere quella dignità, rispetto ed equità nei
confronti dei lavoratori del Gruppo.
Il contenuto dei verbali, come sottoposti, necessita di alcune correzioni, di alcune precisazioni, di
alcune implementazioni: una esposizione generica di alcune previsioni normative, può indurre a
svariate interpretazioni, e questo non è quello che vogliamo.
I contenuti esposti devono essere chiari, non soggetti a fraintendimenti o errata futura
applicazione, causata da poca chiarezza o scarsa completezza in fase di stesura delle norme.
Così, come per ogni argomento il richiamo finale cita, per quell’accordo, l’integrale sostituzione di
analoga materia previgente, non siamo assolutamente disponibili a sottoscrivere, al capitolo delle
Provvidenze, che quel solo accordo di fatto annulli tutte le previsioni economico-normativo
previgenti. Anche per quel capitolo, la previsione dovrà citare espressamente il richiamo alla
sostituzione di analoga materia.
Non comprendiamo come la formula utilizzata per tutti i verbali di accordo, sia invece stata
modificata in quella forma che stabilisce tutt’altro, rispetto ad una corretta sostituzione di norme
per – in questo caso – le sole provvidenze aziendali.
Ogni altro argomento qui non affrontato, dovrà vedere un separato accordo, per cui quando sarà
la volta degli inquadramenti, o delle figure professionali, o qualunque altra materia, solo in quella
sede si sottoscriverà che il nuovo accordo sostituisce integralmente le precedenti previsioni
specifiche di quella materia: prima si concordano le nuove regole, e poi si buttano le vecchie, non
il contrario.
E questo non per scarsa fiducia o malafede, ma per correttezza: se entrambe le parti sono
corrette, nessuno ha nulla da temere, una forzatura ad agire in maniera diversa darebbe
l’impressione contraria.
Negli anni Banca Fideuram è cresciuta, e con essa i lavoratori che hanno saputo sostenerla nei
primi anni di quel progetto vincente che tanti traguardi le ha fatto raggiungere, l’hanno sostenuta
quando anche le altre banche si sono adeguate al medesimo progetto, creando una forte
concorrenza nel settore, l’hanno ancora sostenuta e difesa quando i più recenti progetti l’hanno
stravolta nell’organizzazione, nel percorso, nella struttura, ma con lo sforzo di tutti Banca Fideuram
ha saputo esprimere un ROE di tutto rispetto, ben maggiore di tanti altri istituti bancari.
Qualunque sia stata la rotta di volta in volta fissata da chi si è alternato al timone, i lavoratori
hanno sempre saputo tenere la giusta direzione, e i risultati ne hanno dato conferma.
Noi non vogliamo quindi sottrarci alla nostra parte, ma vogliamo in spirito di correttezza
sottoscrivere degli accordi chiari, inequivocabili, che non nascondano secondi fini. E fare chiarezza
non significa stravolgere l’impianto, ma affinarlo, non significa rifiutarlo, ma farlo calzare meglio
alla nostra realtà.
Separatamente le OO.SS. stanno puntualizzando quelle note degne di integrazioni, modifiche o
chiarimenti, per sottoporle al prossimo incontro all’azienda; si spera così di giungere unitariamente
a sottoscrivere quel giusto accordo che tenga conto delle nostre richieste, esprimendo i valori e le
regole comuni del Gruppo, come in una grande famiglia.
Proprio per questo senso di responsabilità, vi sono state disponibilità espresse da colleghi, a
sostenere in maniera fattiva il Sindacato, con maggiore coinvolgimento a diversi livelli.
Riteniamo, come OO.SS. unitariamente, che il messaggio di disponibilità e coerenza sia stato
correttamente interpretato dai colleghi tutti.
Con queste premesse, non giungere ad un accordo condiviso con l’azienda, non sarebbe per nostra
responsabilità.
FIBA CISL – FABI – UILCA
BANCA FIDEURAM AREA 4