Manuale di procedura al RetroPlate System per l

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Manuale di procedura al RetroPlate System per l
Manuale di procedura al RetroPlate System
per l'Applicatore Certificato.
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Procedure per l’adozione e l’applicazione
del RetroPlate System.
TIPI DI SUPERFICI - Quello che bisogna sapere per la preparazione all’applicazione del RetroPlate System.
Ogni volta che venga richiesto di valutare un progetto per l’applicazione del RetroPlate System, il primo approccio deve essere quello di fare domande e, se possibile, un’ispezione visiva del supporto in calcestruzzo.
Se il pavimento è ancora in fase progettuale si consiglia di leggere le specifiche tecniche di capitolato. Niente offrirà un’opportunità migliore di successo che una buona preparazione preliminare.
1. CALCESTRUZZO - Ripristino di un pavimento esistente
Durante la prima valutazione del pavimento notare se si è in presenza di rivestimenti, se il calcestruzzo è eroso, se è
contaminato o se è stato effettuato un riporto.
Se si verifica una delle situazioni sopraelencate è opportuno rendere noto il metodo e i costi di rimozione, inoltre si consiglia
di valutare la presenza di crepe da riparare e/o giunti da riempire.
- RIVESTIMENTI
I metodi di rimozione possono essere la scarificatura, la pallinatura o di tipo chimico. Il rivestimento e l’ambiente di
lavoro determineranno la scelta.
- CALCESTRUZZO EROSO
Considerare se sarà necessario un cospicuo lavoro di sgrossatura al fine di ottenere una superficie planare adeguata
all’applicazione del RetroPlate e se bisognerà intervenire con riparazioni e/o riempimenti.
L’erosione può essere dovuta all’usura meccanica, alle condizioni atmosferiche e/o al fenomeno della carbonatazione.
N.B.: Se si procede ad operazioni di riparazione o riempimento, si deve essere consapevoli della mancanza di omogeneità di
tonalità tra le aree riparate e non.
- CONTAMINAZIONE
Sono presenti sul pavimento sostanze contaminanti come oli, gasolio, fluidi idraulici o oli vegetali?
Sono presenti solo su piccole zone o l’area è completamente saturata?
Se un pavimento è profondamente saturato e contaminato la migliore soluzione, normalmente, è quella di abbandonare il
progetto: in questo scenario, infatti, non saremo in grado di garantire una corretta e soddisfacente applicazione del RetroPlate.
- RIPORTI
Determinare se la superficie è di calcestruzzo o di una malta cementizia autolivellante (tipo ABS).
Gli stessi additivi polimerici, che conferiscono flessibilità e fluidità, inibiscono la corretta reazione chimica del RetroPlate.
Conclusione: RetroPlate non si può applicare con successo su un materiale di questo tipo e perciò si deve scegliere se rimuovere il riporto (non conoscendo le condizioni del sottofondo) o declinare il progetto.
Non appena si è determinato che si può provvedere ad una corretta applicazione del RetroPlate System il passo successivo è
quello di stabilire se il calcestruzzo è duro o morbido.
Questo permetterà di decidere la tipologia di diamanti necessari. La regola generale impone di utilizzare mole diamantate con
matrice morbida su superfici dure e con matrice dura su superfici morbide.
Levigatori esperti, che hanno lavorato migliaia di metri quadri di calcestruzzo saranno in grado di giudicare la durezza del supporto “al tatto”; la maggior parte di noi no.
Un metodo che può essere utilizzato per individuare la “durezza relativa” è quello di effettuare il “test della matita”, che utilizza mine di piombo determinando quanto le stesse devono essere dure per poter scalfire il calcestruzzo.
Questo test, in realtà, è stato sviluppato per stabilire la durezza di pitture e rivestimenti ma permetterà di sviluppare un metro
di misura per poter associare ad ogni mina un tipo di diamante.
Se il pavimento è sia duro che eroso occorre prepararsi ad una sgrossatura con una abbondante rimozione di materiale.
In questo caso si comincerà con utensili diamantati a matrice metallica in grado di asportare molto materiale, ma morbida
abbastanza da preparare il pavimento per quelli a matrice resinoide.
Si raccomanda l’utilizzo di utensili sinterizzati o a segmenti elettrosaldati.
Se il pavimento è in buono stato e semplicemente duro generalmente si può cominciare con un resinoide di
#(grana)30 o #50.
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2. CALCESTRUZZO - Nuovo
Prima di formulare l’offerta è necessario che le domande, poste in fase preliminare, ottengano risposte, in modo che
il preventivo sia adeguato all’intervento da sostenere. Di seguito sono elencate solo alcune delle domande tipiche da fare al
fine di ottenere importanti informazioni:
- La superficie è dura o morbida? (Intuibile dalle specifiche di capitolato).
- Quali sono le specifiche di resistenza? (Rck)
- Quali sono la planarità e le quote di livellamento?
- Qual è la finitura del pavimento? E’ frattazzato a mano o meccanicamente? Con palette o frattazzi? Una finitura
ottenuta
per mezzo di frattazzatrice meccanica a pale rotanti dà un pavimento più chiuso ma può anche creare una
superficie troppo compatta che limita la giusta penetrazione del RetroPlate.
- In che periodo dell’anno è effettuata la posa del calcestruzzo? In quale area geografica? Il clima è caldo, secco,
umido o freddo? Bisogna preoccuparsi del ciclo gelo-disgelo e/o della carbonatazione?
- La pavimentazione è realizzata su sottofondo o su solaio? Se la soletta è su un solaio il calcestruzzo probabilmente sarà alleggerito mediante utilizzo di areanti. Su un calcestruzzo di questo tipo non si potrà ottenere una lucentezza ottimale a causa
delle sacche d’aria che riducono la densità.
Il solaio di metallo, sul quale risiede il calcestruzzo, trattiene più umidità e può comportare un maggiore imbarcamento della
lastra in corrispondenza dei giunti, influendo negativamente sulla planarità.
- Se il pavimento è su sottofondo il calcestruzzo è areato?
- E’ un calcestruzzo fibrorinforzato?
(a) Le fibre di polipropilene compariranno in superficie durante la levigatura.
(b) Le fibre di nylon compariranno in superficie come peluria che può essere eliminata con un bruciatore a propano dopo
la fase di levigatura con resinoide di #120.
(c) Con le fibre di vetro non si può eliminare il disturbo dato dalla peluria.
- Il pavimento è trattato con un indurente a spolvero? Gli spolveri, particolarmente quelli di quarzo, generano delle
superfici
estremamente dure, che richiedono un approccio differente di levigatura e lucidatura.
3.CALCESTRUZZO - Carbonatazione
La carbonatazione del calcestruzzo è una condizione della superficie che generalmente si verifica quando lo stesso è
ancora fresco.
L’ossido di carbonio, comunemente rilasciato dai tubi di scarico dei generatori, dagli impianti di riscaldamento o dai sollevatori, rimpiazza l’ossigeno presente in un ambiente chiuso comportando la formazione di carbonato di calcio.
Questo genera sul pavimento una superficie morbida e porosa che deve essere rimossa prima dell’applicazione del RetroPlate.
La carbonatazione può verificarsi su pavimenti già esistenti in ambienti con scarsa ventilazione, dove l’ossido di carbonio si
miscela con l’umidità creando acido carbonico che indebolisce e corrode la superficie del pavimento.
Si può eseguire un test a conferma della totale rimozione dello strato carbonato utilizzando cartine al tornasole per
determinare l’acidità del pavimento.
Se il supporto è ancora acido bisogna rimuovere un ulteriore strato di calcestruzzo.
Prima dell’applicazione del RetroPlate è necessario che il pH della superficie sia compreso tra 9 e 13.
4.CALCESTRUZZO - Ammalorato
Il danneggiamento del calcestruzzo può essere causato da uno scorretto mix design, dalla quantità di acqua utilizzata, da una stagionatura impropria, dagli agenti atmosferici, dagli oli, dai fluidi, dalla contaminazione del sottofondo, da una
finitura scadente o per negligenza da parte di altre maestranze.
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5. TERRAZZO - Cementizio
Per definizione il Terrazzo è composto da almeno il 70% di scaglie di marmo e la matrice può essere cementizia o
epossidica.
L’applicazione del RetroPlate è possible esclusivamente sul Terrazzo a matrice cementizia.
E’ importante sapere che il RetroPlate reagisce soltanto con la pasta cementizia e non con il marmo. Quando il
Terrazzo viene trattato con RetroPlate System sarà poi finito mediante un processo di cristallizzazione. I prodotti per la cristallizzazione sono normalmente utilizzati per la manutenzione della pietra naturale ma trovano applicazione, oltre che sul
Terrazzo, anche sui pavimenti acidificati.
A causa dell’alto contenuto di marmo, è importante che educhiamo noi stessi e i nostri clienti a capire che, anche se la matrice cementizia non richiede ulteriori lucidature, il marmo richiederà la cristallizzazione ogni 12 - 18 mesi in relazione al traffico.
6. PAVIMENTI IN CALCESTRUZZO INTEGRALMENTE COLORATO
I pigmenti consentono la colorazione totale della soletta ad un costo ragionevole. Questa soluzione può essere adottata soltanto nel caso di nuove pavimentazioni che, se trattate con RetroPlate, otterranno i vantaggi del sistema. Per i pavimenti integralmente colorati si potranno seguire le indicazioni di applicazione generale.
N.B.: I pavimenti integralmente colorati richiedono periodi di tempo più lunghi per raggiungere la resistenza caratteristica e
perciò saranno pavimenti meno resistenti.
7. PAVIMENTI A SPOLVERO
Gli indurenti dello spolvero sono aggregati naturali (o metallici) come il quarzo di silicio o il corindone.
E’ un metodo speciale che consente l’applicazione di questi minerali sulla superficie del calcestruzzo, generando un pavimento estremamente duro e incrementandone di conseguenza la resistenza all’usura.
Lo spolvero è una miscela costituita da una parte di cemento anidro e due parti di aggregato, spesso con aggiunte di pigmenti per colorare la superficie. I componenti vengono miscelati e “spolverati” sul pavimento dopo che il calcestruzzo fresco è
stato staggiato. Questi vengono inglobati tramite frattazzatrici meccaniche a pale rotanti o anche utilizzando utensili in legno
o magnesio (Bull Float).
La tempistica è fondamentale, infatti, se lo spolvero è effettuato troppo presto i componenti penetreranno troppo
all’interno della superficie, invece, se applicato troppo tardi non sarà assorbito a causa della scarsa umidità.
Appena lo spolvero viene applicato sulla superficie e frattazzato, l’umidità dello strato superiore del calcestruzzo assorbirà la
miscela anidra e creerà adesione tra lo strato fresco e lo spolvero.
Lo spolvero incrementerà la resistenza superficiale del calcestruzzo da 3.000 - 4.000 psi a 10.000 - 15.000 psi.
Questo notevole aumento in psi, combinato alla durezza del quarzo o del metallo, può rendere la levigutaura particolarmente difficile.
Inoltre gli spolveri possono essere difficili da lavorare poichè l’aggiunta di cemento ed altri aggregati crea una superficie più
resistente alle operazioni di finitura.
Gli spolveri pigmentati non possono essere frattazzati come il semplice calcestruzzo perchè un’azione eccessiva brucerebbe la
superficie lasciando segni scuri sul colore.
A causa delle difficoltà di finitura a cui si è già accennato, non è insolito notare i segni del frattazzo su un pavimento a spolvero.
L’ingrediente chiave per una corretta pavimentazione levigata RetroPlate sta nella sua preparazione.
E’ fondamentale applicare il RetroPlate su un pavimento perfettamente levigato e privo di qualsiasi irregolarità per ottenere
una buona lucentezza.
Su un pavimento di 10.000 psi o più, con quarzo o metallo in superficie, la levigatura può essere molto impegnativa ma, una
volta che il pavimento è levigato ed ogni irregolarità rimossa, la superficie diventa simile a qualsiasi altra in calcestruzzo.
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La finitura può essere differente in base alla tecnica che viene utilizzata:
- FINITURA TRAMITE FRATTAZZATURA CON PALETTE
Le palette creano una superficie più aperta e richiedono l’utilizzo di utensili diamantati a matrice metallica per chiudere il pavimento. Si raccomanda l’impiego di levigatrici a movimento planetario controrotante che imprimono agli utensili
elevata velocità ed alto numero di rivoluzioni per passata. I diamanti in matrice metallica spezzano le punte del materiale dello
spolvero permettendo all’operatore di compattare poi la superficie. Una volta chiuso il pavimento si può passare agli utensili
diamantati in matrice resinoide per le operazioni di finitura.
- FINITURA COMBINATA
Quando la finitura con palette è seguita da quella con pale di plastica (preferibili a quelle metalliche che vengono
abrase dallo spolvero e rilasciano residui sulla superficie) si ottiene un pavimento più chiuso. In questo caso, generalmente, si
comincia a levigare utilizzando un resinoide di #120. Non è consigliabile cominciare con un utensile di grana inferiore a causa
della potenzialità esistente di fratturare il quarzo comportando più lavoro.
Con entrambe le finiture bisogna applicare il RetroPlate dopo l’utilizzo di un resinoide di #400 per aumentare la quantità di
prodotto lasciata in superficie.
8. DIAMANTI
Come già accennato, pavimenti differenti richiedono diamanti diversi per ottenere i risultati desiderati. Gli utensili
diamantati sono costituiti da un legante a matrice in resina epossidica o metallica. La capacità di taglio e la durata dei diamanti dipendono dalla matrice (dura o morbida) e dalla quantità di diamanti presenti in un utensile o segmento.
Ogni pavimento ha le sue particolari caratteristiche e i diamanti che lavorano bene in alcune situazioni possono non farlo
altrettanto bene in altre.
Quando si esegue una lavorazione occorre utilizzare la combinazione più opportuna di pressione, velocità e tipologia di diamanti in base alle condizioni del pavimento e alle apparecchiature.
Una matrice morbida rilascerà i diamanti più velocemente di una dura. Un utensile diamantato in matrice metallica sarà più
indicato rispetto ad uno resinoide quando si tratterà di rimuovere una maggiore quantità di materiale di risulta.
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PROCEDURE MANUALI
Tutte le informazioni relative al RetroPlate System sono di proprietà intellettuale dell’Advanced Floor Products. Qualsiasi tipo
di divulagazione non autorizzata di queste informazioni sarà considerata violazione dell’accordo di riservatezza e infrazione
dei diritti di brevetto.
RetroPlate System è un insieme di procedure brevettate e prodotti che generano superfici dalle caratteristiche molto
ambite.
I prodotti e i metodi indicati in queste procedure sono stati studiati per raggiungere i migliori risultati.
Affinchè RetroPlate System funzioni in modo appropriato è necessario che qualsiasi sostituzione di prodotto o tecnica venga
discussa con Medipav s.r.l. prima di essere inclusa nella regolare procedura.
Lo scopo di questo manuale è quello di assicurare la realizzazione di pavimenti resistenti e di elevata qualità con un
minimo grado di difficoltà.
Per capire meglio il processo è inclusa una spiegazione sulla necessità di ogni fase e su quali risultati aspettarsi.
Superfici nuove in calcestruzzo strutturalmente sano
Valutare il pavimento - RetroPlate non può essere applicato su alcuna superficie che abbia meno di 28 giorni. Questo
è il periodo di tempo necessario affinchè il calcestruzzo raggiunga la sua resistenza caratteristica.
Dopo che il calcestruzzo viene posto in opera e staggiato può essere finito utilizzando diverse tecniche; in USA ed altri paesi
sviluppati si fa ricorso a frattazzatrici meccaniche per i grandi locali ad uso commerciale o depositi, nel caso di piccoli lavori
invece si procede con frattazzi manuali.
Un’azione meccanica produce una superficie più chiusa rispetto a quella manuale.
Le frattazzatrici meccaniche sono dotate di due tipi di pale: le più comuni sono chiamate pale (Blades) o frattazzi d’acciaio
(Steel Trowel).
La frattazzatura ottenuta con l’uso di pale genera un pavimento molto chiuso e denso, con parecchie irregolarità sulla planarità della superficie.
L’utilizzo di pale d’acciaio può essere tale da scurire il pavimento trasferendo il metallo sulla superficie del calcestruzzo.
L’altro utensile usato con la frattazzatrice meccanica è la paletta (Pan) che produrrà un pavimento molto planare ma non chiuso e denso come nel caso precedente. Anche le palette possono essere utilizzate fino a cambiare il colore della lastra, hanno
una maggiore superficie di contatto ed esercitano una pressione minore sul pavimento.
E’ importante sapere quali strumenti di finitura sono stati usati per determinare correttamente come iniziare il processo del
RetroPlate System.
PIU’ LA SUPERFICIE E’ PLANARE PRIMA DELL’APPLICAZIONE DEL RETROPLATE MIGLIORE SARA’
IL RISULTATO FINALE
Dopo aver posto in opera e finito il calcestruzzo la fase successiva è quella che comporta la stagionatura.
Ci sono due tipi di stagionatura riconosciuti dall’American Concrete Institute (ACI): ad umido e a film.
Una buona stagionatura è essenziale per una corretta idratazione del calcestruzzo.
Un calcestruzzo non correttamente idratato non sarà strutturalmente sano come uno stagionato adeguatamente.
Entrambi i tipi di stagionatura devono essere applicati il più presto possibile.
La stagionatura ad umido viene effettuata mantenendo la superficie bagnata per un minimo di quattro giorni fino
ad un massimo di sette.
I metodi pù comuni sono due: bagnare la superficie e coprirla con fogli di polietilene o sacchi di iuta oppure utilizzare dei
nebulizzatori che mantengono la superficie bagnata per il tempo necessario.
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Il film è tipicamente un prodotto a base di cera e viene applicato spruzzandolo sulla superficie.
Esistono due tipi principali di membrana a film: autodissolvente e non.
I sigillanti autodissolventi possono essere rimossi tramite lavaggio o esposizione agli ultravioletti.
Se il prodotto stagionante che richiede gli ultravioletti non ottiene sufficiente esposizione può essere rimosso tramite carteggiatura.Il tempo richiesto per una stagionatura di questo tipo è dell’ordine di 45 giorni con una temperatura di 20°C.
Le membrane non autodissolventi devono essere asportate.
Qualsiasi composto stagionante o disarmante deve essere eliminato prima dell’applicazione del RetroPlate.
Molte volte le condizioni atmosferiche, il mix design o l’errore da parte dell’operatore possono causare problemi al calcestruzzo.
Prima fase - Pulizia del pavimento
Fino a questo momento abbiamo trattato la finitura del pavimento e l’eventuale presenza di prodotti stagionanti o
disarmanti sulla superficie. Se è stato utilizzato del disarmante occorre assicurarsi che sia stato rimosso o carteggiato dalla
superficie secondo le indicazioni del produttore. Il pavimento deve essere pulito e privo di detriti.
Spazzare il pavimento eliminando sabbia, sporco, oggetti metallici ed altro.
Lavare il pavimento utilizzando acqua ed una monospazzola con pad aggressivo; rimuovere l’acqua sporca con un aspiratore
per liquidi.
Le due fasi di lavaggio ed aspirazione possono essere effettuate contemporaneamente utilizzando una lavasciuga.
La superficie potrebbe necessitare una scrostatura in modo da rimuovere vernici, resine epossidiche e/o altri contaminanti.
Gli utensili diamantati con matrice resinoide sono sensibili ai materiali abrasivi come la sabbia e lo sporco che ne accelerano il
consumo.
Inoltre la struttura dei diamanti resinoidi non è efficace per la rimozione di molti tipi di contaminanti come per esempio la cera.
Seconda fase - Preparazione della superficie
Tra le fasi di levigatura questa è la più importante: il 90% di tutto il lavoro è fatto prima dell’applicazione del prodotto.
SE QUESTA FASE NON VIENE ESEGUITA CORRETTAMENTE E’ QUASI IMPOSSIBILE CORREGGERLA
DOPO L’APPLICAZIONE
Un pavimento che, prima dell’applicazione del RetroPlate, non abbia un motivo di levigatura consistente, avrà tonalità differenti al termine del processo.
Come si fa a sapere qual è la giusta grana di partenza?
Un motivo consistente di rigatura deve essere ottenuto dopo due passaggi con la levigatrice; se questo non avviene è necessario utilizzare una grana inferiore fino alla scelta di quella più idonea per la partenza.
Nella maggior parte dei pavimenti industriali, frattazzati con pale d’acciaio, si può cominciare a preparare il supporto utilizzando un diamante con matrice resinoide e #120.
Questa fase di levigatura viene eseguita ad una veolicità di 10 m/min circa. Questa è solo un’indicazione in quanto
la velocità sarà legata alla pressione esercitata verso il basso ed al tipo e velocità di rotazione dei dischi.
Normalmente due passaggi in direzioni opposte sono sufficienti a produrre un motivo di rigatura accettabile. Una levigatrice
a movimento planetario controrotante produrrà una migliore finitura grazie all’alta velocità ed al fatto che i diamanti effettueranno più passaggi sopra la stessa area.
Un motivo di riguatura accettabile viene ottenuto quando, passando con il spingiacqua su una superficie bagnata,
la stessa si asciuga quasi contemporaneamente.
Un altro modo per controllare la rigatura è quello di pulire completamente il pavimento con una lavasciuga e, una volta asciutto, verificare che abbia tonalità uguale.
Le zone che appaiono più scure non sono state raggiunte dagli utensili perchè sono punti di depressione o per un errore dell’operatore.
Se si tratta di un punto di depressione l’approccio deve avvenire da un’angolazione differente oppure, se non può essere raggiunto dalla macchina, correggere il problema utilizzando un levigatore angolare a bassa velocità o manualmente.
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Un pavimento frattazzato con palette (Pan) o manualmente richiederà una grana bassa per cominciare la levigatura,
tipicamente si comincia con una #50 con matrice resinoide.
Ogni grana utilizzata deve essere seguita dalla successiva in sequenza crescente.
Dopo la #50 viene utilizzata la #120 resinoide e successivamente viene applicato il RetroPlate.
*N.B.: Su calcestruzzi areati, ad uso residenziale, con spolvero di quarzo o molto friabili il RetroPlate va applicato dopo la #400
resinoide.
Alcuni pavimenti nuovi possono essere danneggiati da un’eccessiva frattazzatura, uno scadente mix design, carbonatazione o danni causati dalla pioggia. In questi casi la parte superficiale del calcestruzzo può essere troppo friabile o granulosa e si righerà facilmente durante il processo di levigatura.
Su pavimenti così deboli bisogna rimuovere lo strato danneggiato utilizzando una #50 con matrice metallica seguita da #30,
50 e 120 resinoide. La #30 deve essere passata il doppio delle volte della #50 metallica.
Se si lavora su calcestruzzo morbido, sabbioso, carbonato, danneggiato o ricoperto usare i Frankfurt Bricks.
Normalmente dopo la prima fase di levigatura si può ritornare ad usare gli utensili diamantati.
I Bricks sono economici ma la manodopera è cara, invece gli utensili diamantati costano di più ma sono più efficienti.
Dopo essersi assicurati di aver ottenuto un consistente motivo di rigatura pulire a fondo il pavimento.
Per la pulizia usare acqua ed una lavasciuga, oppure una monospazzola ed un aspiratore per liquidi. Qualsiasi residuo lasciato sul pavimento verrà inglobato dalla superficie producendo un effetto gessoso. Sebbene si dissolverà nel giro di sei settimane non è quello che il cliente gradirà vedere al completamento del lavoro.
Se la superficie viene osservata da un angolo di 15-20° apparirà meno lucida e patinata ma più chiara rispetto a quella non
levigata.
Terza fase - Applicazione del RetroPlate
Il prodotto viene applicato con un rapporto di 1 litro ogni 5 mq e può essere distribuito sulla superficie nel modo più
conveniente: per esempio per mezzo di una lavasciuga, con innaffiatoi o addirittura con uno spruzzatore ad alto volume e
bassa pressione.
E’ importante che l’area da trattare sia misurata ed il prodotto applicato in accordanza.
Dopo che il prodotto è stato distribuito uniformemente sul pavimento deve essere frizionato con una spazzola a setole dure
montata su una macchina a piatto rotante (monospazzola) o con scoponi industriali.
L’azione frizionante rimuoverà qualunque irregolarità nel prodotto che deve ricoprire completamente la superficie.
P.S.: Molte volte troverete zone del pavimento repellenti al prodotto, questo è dovuto alla presenza di gasolio fuorisciuto dalle
frattazzatrici durante le fasi di lisciatura.
NON PERMETTERE AL PRODOTTO DI ASCIUGARSI SULLA SUPERFICIE!
La temperatura ed il tasso di umidità condizioneranno la dimensione dell’area che può essere trattata.
In condizioni di elevate temperature, bassa umidità e ventilazione è preferibile trattare piccole aree anche di 90 mq circa.
In condizioni di basse temperature, umidità significativa ed assenza di ventilazione si può trattare un’area di 1000 mq circa.
Il RetroPlate deve rimanere sulla superficie per un minimo di 60 minuti. Non c’è un tempo massimo di permanenza.
In presenza di basse temperature, inferiori a 10°C, il prodotto deve stazionare almeno un’ora.
Dopo approssimativamente 30 minuti il RetroPlate dovrebbe divenire viscoso rendendo la superficie scivolosa.
Questo è il risultato della disidratazione e della reazione chimica.
Una quantità eccessiva di prodotto o basse temperature possono rallentare la reazione.
Se il prodotto non diventa scivoloso dopo un’ora procedere come se lo fosse.
Quando il RetroPlate diventa viscoso risolubilizzarlo aggiungendo acqua in quantità tali da ricoprire 20- 24 mq con un litro.
Spazzolare l’area assicurandosi che il prodotto sia tornato in soluzione consistentemente su tutto il pavimento, a questo punto,
non sarà più scivoloso sotto piede.
Un’eccessiva quantità d’acqua rallenterà la reazione aumentando il tempo necessario affinchè il RetroPlate torni ad essere scivoloso una seconda volta.
Dopo che il prodotto è tornato nuovamente ad essere scivoloso rimuoverlo sciacquando con acqua e rimuovendo la soluzione esausta dalla superficie per mezzo di un aspiratore per liquidi o una lavasciuga.
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Quarta fase- Spiff Coat
Lo Spiff Coat è un’importante fase del RetroPlate System.
E’ fondamentale che sia eseguita correttamente per assicurare risultati soddisfacenti.
Esistono due metodi alternativi per l’applicazione dello Spiff Coat.
Piccole superfici vengono trattate meglio utilizzando un mocio mentre per superfici più estese è consigliabile utilizzare lo spingiacqua.
Aree di piccole dimensioni
Utilizzare un mocio pulito, un secchio con strizzatore ed una adeguata quantità di prodotto (5-10 litri).
Immergere il mocio nella soluzione, lasciarlo inzuppare e, dopo averlo strizzato, passarlo sul pavimento da entrambe le direzioni, sovrapponendo i passaggi in modo da non lasciare zone non trattate.
Quest’azione ridurrà la tensione superficiale. L’applicazione deve essere il più sottile possibile, facendo attenzione a non lasciare eccessi di materiale sul pavimento che potrebbero non aderire alla superficie e delaminarsi in fututro.
Aree di grandi dimensioni
Le aree di grandi dimensioni possono essere ricoperte utilizzando uno spingiacqua.
Spruzzare il RetroPlate sulla superficie facendo in modo che l’applicazione sia uniforme e costante e distribuirlo sull’intera area
con uno spingiacqua assicurandosi che non rimangano eccessi di materiale o impronte.
NON CONSENTIRE IL TRAFFICO SUL PAVIMENTO MENTRE SI STA ASCIUGANDO
Con ognuno di questi metodi di applicazione il pavimento deve essere asciutto al tatto in 15-20 minuti.
Non appena asciutta la superficie è adatta a qualsiasi tipo di traffico.
Se il pavimento rimane bagnato per più di 20 minuti lo Spiff Coat è troppo pesante. Aggiungere acqua immediatamente ed
emulsionare il prodotto con spazzole a setole dure montate su una macchina a piatto rotante (monospazzola) rimuovendo il
tutto con aspiratore per liquidi.
Qualsiasi irregolarità lasciata asciugare e maturare durante lo Spiff Coat sarà visibile a lavoro finito.
Lasciare maturare lo Spiff Coat per un minimo di 24 ore dopo l’essiccamento.
Non esiste un limite massimo di permanenza prima che si proceda alla fase successiva. Il beneficio è minimo lasciandolo maturare per più di 48 ore.
N.B.: Il RetroPlate è classificato come densificatore; esso penetra nella superficie mediamente 5 mm e lega chimicamente il
calcio formando una massa solida .
La seconda applicazione del prodotto colma qualsiasi irregolarità superficiale e, continuando il processo di lucidatura, viene
esposta una superficie più densa e solida.
Questo è il fondamento su cui si basa il RetroPlate System.
Quinta fase - Continuazione del processo di levigatura (lucidatura)
Dopo che il RetroPlate è maturato per un minimo di 24 ore si può procedere con il processo di levigatura.
Iniziare con un resinoide di #220 seguito da #400, 600, 800, etc.
Questa sequenza può essere interrotta in qualsiasi momento, dipendentemente dall’esigenza e dalla volontà del cliente.
Nessuna fase deve essere saltata fino alla fine del processo. Saltare grane comporterà un risultato meno soddisfacente, accelerando il consumo della successiva serie di diamanti.
Dovrà essere mantenuta la velocità originale di 10 m/min con una rotazione di 200-250 rpm.
Una passata per grana è normalmente sufficiente a raggiungere un motivo di rigatura accettabile.
L’utilizzo di un aspiratore per liquidi consentirà di privare la superficie dell’acqua sporca.
Non è necessario il risciacquo con acqua pulita dopo ogni passata.
Inoltre il legante resinoso nelle #1500 e superiori è molto morbido, questo imporrà una passata a velocità doppia rispetto alle
precedenti.
Assicurarsi di utilizzare molta acqua e di raddoppiare il numero di passate.
Per ottenere un’ottima lucentezza patinata si consiglia di lucidare il pavimento con un pad bianco che rimuoverà i
residui di polvere lasciati sulla superficie.
E’ possibile lucidare il pavimento con un pad nero aggressivo ma non prima che lo stesso sia asciutto da almeno 24 ore.
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IN SINTESI
Valutazione del supporto - E’ duro, morbido, denso, planare, ruvido o friabile? Si è in presenza di uno stagionante a
film o un disarmante che deve essere rimosso dalla superficie? E’ cemento?
Prima fase - Pulizia del pavimento
Seconda fase - Preparazione per l’applicazione dello stabilizzante
Terza fase - Applicazione del RetroPlate
Quarta fase - Spiff Coat
Quinta fase - Completamento della levigatura (lucidatura)
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RetroPlate System è una soluzione innovativa per la realizzazione di pavimentazioni
levigate, ad elevata resistenza e di notevole
impatto estetico permanente.
Attraverso una doppia azione chimica e
termo-meccanica trasforma il monotono
calcestruzzo in una superficie lucida come il
marmo e ne aumenta la resistenza all’abrasione fino al 400%.
RetroPlate System, inoltre, conferisce al
pavimento caratteristiche di idrorepellenza
ed antipolvere, agevolando le operazioni di
pulizia e manutenzione.
Il sistema può essere usato per la realizzazione di nuove pavimentazioni o come soluzione di ripristino di superfici ammalorate.
RetroPlate99 è prodotto dalla Advanced Floor Products-Provo (UTAH)
e distribuito in Italia da Medipav s.r.l. Partanna (TP)