Comunicato stampa
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C.Ar.D – Contemporary Art & Design Percorsi d’arte tra passato e presente nei colli e nelle valli del piacentino Artisti: Lucas Blalock, Ulrich Egger, Joe Fyfe, Invernomuto, Matt Keegan, Anna K.E. e Florian Meisenberg, Maria Morganti, Patricia Treib, Nari Ward, Chris Wiley Designer: Martine Bedin, Sergio Maria Calatroni, Matali Crasset, Giulio Iacchetti Da un’idea e a cura di Paolo Baldacci e Daniela Volpi Consulenza scientifica per la sezione Artisti: Cristina Baldacci, Giacinto Di Pietrantonio, James Hyde, Barney Kulok Ordinamento della sezione Designer a cura di Franco Raggi con la collaborazione di Giulia Pellegrino: Coordinamento generale Donatella Volonté: Coordinamento e Comunicazione e il supporto dell’associazione no-profit Amici di C.Ar.D. 9 luglio – 2 ottobre 2016 1 Da sabato 9 luglio a domenica 2 ottobre 2016 si svolge la seconda edizione di C.Ar.D. – Contemporary Art & Design, la rassegna biennale d’arte e design contemporanei diffusa nel territorio delle colline piacentine. Dopo il successo del primo appuntamento, svoltosi tra settembre e ottobre del 2014, torna l’avvincente percorso d’arte sulle colline piacentine: un’area geografica quasi incontaminata del paesaggio collinare e montano a sud del Po, al confine tra l’Appennino emiliano e quello ligure. L’itinerario di C.Ar.D. quest’anno si snoderà tra i comuni di Agazzano, Nibbiano, Piozzano e Pianello Val Tidone, toccando siti di archeologia industriale e rurale dismessi che saranno restituiti all’accesso del pubblico. Grazie a una formula ormai consolidata, luoghi di interesse storico-artistico normalmente non agibili o non facilmente visitabili, verranno riscoperti e riqualificati attraverso il dialogo con importanti opere d’arte e di design contemporanei; in molti casi veri e propri progetti site-specific pensati per gli spazi dell’itinerario e realizzati in loco dagli artisti. Anche quest’anno C.Ar.D. metterà i visitatori a diretto contatto con alcuni dei più innovativi e stimolanti esponenti dell’arte e del design contemporanei a livello internazionale. Gli artisti Lucas Blalock, Ulrich Egger, Joe Fyfe, Invernomuto (Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi), Matt Keegan, Anna K.E. e Florian Meisenberg, Maria Morganti, Patricia Treib, Nari Ward, Chris Wiley, e i designer Martine Bedin, Sergio Maria Calatroni, Matali Crasset, Giulio Iacchetti sono stati invitati a confrontarsi con la storia e il fascino austero di consorzi agrari, cascine, oratori, bocciodromi e magazzini: testimonianze di vita e cultura disseminate tra località e frazioni che contano talora poche centinaia di abitanti, in un territorio che viene così riletto in una nuova ottica con la proposta di interventi artistici attuali e capaci di forte comunicazione. L’obiettivo di C.Ar.D. è quello di coinvolgere il pubblico nei linguaggi dell’arte contemporanea che meglio esprimono la realtà in cui viviamo, spesso drammatica e difficilmente comprensibile, ma sempre offrendo una prospettiva di redenzione poetica e di fiducia nei valori dell’uomo. Nato da un’idea e a cura di Paolo Baldacci e Daniela Volpi, con la collaborazione di un comitato scientifico internazionale composto da Cristina Baldacci, Giacinto Di Pietrantonio, James Hyde, Barney Kulok per la parte arte e Franco Raggi per la parte design, C.Ar.D. – Contemporary Art & Design è un progetto promosso dall’associazione no-profit Amici di C.Ar.D., in collaborazione con Giulia Pellegrino e Donatella Volonté. Realizzato in partenariato con gli enti pubblici e privati del territorio, C.Ar.D. prevede non solo attività espositiva ma anche workshop e residenze temporanee per artisti che realizzeranno lavori site-specific, come Sergio Maria Calatroni, la coppia Anna K.E. e Florian Meisenberg e Nari Ward. Inolte, in occasione di C.Ar.D. 2016, venerdì 8 luglio, a partire dalle ore 21, nel cuore di Pianello Val Tidone, con due vetrine su via Roma, si inaugurerà la sede di C.Ar.D. Point, centro di informazione e aggiornamento sui progetti in corso, e spazio espositivo permanente di opere d’arte e di design degli artisti partecipanti alle varie edizioni. Nei locali di C.Ar.D. Point si terrà, in contemporanea con le altre mostre, la personale di un giovane artista promettente e ancora poco conosciuto, proposta selezionata e curata a turno da un membro del comitato scientifico di consulenza di C.Ar.D. Per l’edizione C.Ar.D. 2016 è stato scelto il pittore americano Nick Stolle (Decatur, Illinois, 1982), residente a Brooklyn, che esporrà dieci opere astratte selezionate e 2 presentate da James Hyde, già protagonista di C.Ar.D. 2014 e membro del comitato. Per tutta la durata di C.Ar.D. 2016 gli spazi espositivi saranno aperti al pubblico ogni venerdì (ore 15.00-19.00), sabato (ore 10.00-19.00), e domenica (ore 10.00-19.00) e saranno visitabili gratuitamente. A partire da settembre sarà disponibile un catalogo con testi in italiano e in inglese e riproduzioni a colori degli allestimenti delle opere nelle varie sedi della mostra. Per maggiori informazioni: www.cardcard.it Ufficio Stampa: Lara Facco P&C / T. +39 02 36565133 / M. +39 349 2529989 / E. [email protected] 3 SCHEDA TECNICA TITOLO: DA UN’IDEA E A CURA DI: CONSULENZA SCIENTIFICA DI: C.Ar.D – Contemporary Art & Design Percorsi d’arte tra passato e presente nei colli e nelle valli del piacentino Paolo Baldacci e Daniela Volpi Cristina Baldacci, Giacinto Di Pietrantonio, James Hyde, Barney Kulok (arte), Franco Raggi (design) CON LA COLLABORAZIONE DI: Giulia Pellegrino, Donatella Volonté CON IL SUPPORTO DI: Associazione no-profit Amici di C.Ar.D. DATE: 9 luglio – 2 ottobre 2016 INAUGURAZIONI: venerdì 8 luglio dalle ore 21.00: C.Ar.D. Point, Pianello Val Tidone, via Roma nn. 13-15 con buffet sabato 9 luglio ore 11.00: apertura al pubblico di tutte le mostre ore 19.00: inaugurazione ufficiale ad Agazzano, in via Roma nn. 5-7, alla presenza delle autorità, degli organizzatori e di tutti gli artisti con aperitivo ARTISTI: Lucas Blalock, Ulrich Egger, Joe Fyfe, Invernomuto, Matt Keegan, Anna K.E. e Florian Meisenberg, Maria Morganti, Patricia Treib, Nari Ward, Chris Wiley DESIGNER: Martine Bedin, Sergio Maria Calatroni, Matali Crasset, Giulio Iacchetti LUOGHI: > Consorzio Agrario Provinciale – Via XXV Aprile / Via Roma, Agazzano > Consorzio Agrario Provinciale – Località San Gabriele, Piozzano > Cascina – Località Molino Calcagni – Piozzano > Bocciodromo – Via Castagnetti, Pianello Val Tidone > Magazzini – Via Mascaretti angolo viale Leonardo Da Vinci, Pianello Val Tidone > Oratorio San Francesco e San Carlo – Nibbiano, Località Ca’ Manzini GIORNI E ORARI DI APERTURA: SPAZI ESPOSITIVI E C.Ar.D POINT > venerdì, ore 15.00-19.00 > sabato ore 10.00-19.00 > domenica 10.00-19.00 INGRESSO GRATUITO INFO: www.cardcard.it UFFICIO STAMPA: Lara Facco P&C T. +39 02 36565133 / M. +39 349 2529989 E. [email protected] 4 GLI ARTISTI Lucas Blalock (Asheville, NC, USA, 1978) è uno dei campioni, insieme ai suoi amici John Houck e Chris Wiley (entrambi in mostra), della New Photography, da poco celebrata in una grande mostra al MoMA, e vive tra Brooklyn e Los Angeles. I suoi scatti sono elaborati al computer con effetti straordinari, ma non è solo questo il suo segreto: in un atelier che sembra l’antro di un mago moderno egli compone e ritaglia, crea e trasforma i suoi soggetti, le sue nature morte, i suoi strani ritratti, muovendosi entro le convenzioni di un mezzo tecnico di cui esplora i limiti e le contraddizioni portandolo a esiti che potremmo chiamare neo pittorici, in quanto supera sia le possibilità della pittura sia quelle della fotografia. www.lucasblalock.com Ulrich Egger (San Valentino alla Muta, Bolzano, 1959) nasce come scultore, nella vasta accezione che ha oggi questo termine, e si esprime assemblando frammenti di interni, come porte o finestre, e immagini gelide di architetture e ambienti devastati e diseredati. “Superfici corrose, usurate, segnate dal tempo e dall'esposizione agli agenti atmosferici, esibiscono trame materiche e quasi pittoriche, talvolta con contrappunti cromatici, come i praticelli verdi isolati nel caos dei tetti di Istanbul o gli infissi delle facciate alienate dei palazzi di Napoli”. Silenzio e assenza umana dominano nel lavoro di Egger che scruta con forte partecipazione morale e poetica il disfacimento e la rovina di luoghi un tempo attivi e poi abbandonati. https://ulrichegger.wordpress.com/about Joe Fyfe (New York, NY, USA, 1952) è pittore, scrittore e saggista e, tra le figure della scena artistica newyorkese che hanno superato la mezza età, è una di quelle che più meritano di essere riconsiderate per il livello estetico del suo lavoro e per la sua capacità poetica di comunicare valori. Fyfe dipinge con gli stracci, raccordando tessuti da quattro soldi accumulati nei più poveri mercati dell’estremo Oriente, dove ha viaggiato e viaggia molto; moderno flâneur alla ricerca di sensazioni ed emozioni per le vie di un mondo drammaticamente vivo per quanto in dissesto economico e civile. Nei teatri delle economie più povere e globalizzate Fyfe ha individuato e rapito mozziconi visivi che conservano l’afflato romantico di immagini alte esteticamente contaminate dalle culture basse affioranti nei materiali umili del terzo mondo. www.joefyfe.com Invernomuto è il nome d’arte della straordinaria coppia creativa composta da Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi (Vernasca, Piacenza, rispettivamente 1983 e 1982) che si esprime attraverso racconti multimediali su temi affini a quelli affrontati da un altro artista presente a C.Ar.D. 2016, Nari Ward. Partendo dall’esperienza, tramandata nel ricordo familiare e popolare, di un rito colonialista vissuto nel loro paese d’origine durante la guerra d’Etiopia, Bertuzzi e Trabucchi danno vita a NEGUS, film conclusivo del ciclo omonimo iniziato alla fine del 2011: una magica rappresentazione audiovisiva di 70 minuti che intreccia simboli, riti e suoni e immagini di tradizioni culturali diverse lungo un asse che da Vernasca arriva ad Addis Abeba e all'isola di Giamaica, costringendoci a riflettere sulle sopraffazioni della Storia e sulle loro conseguenze linguistiche e ideologiche. www.invernomuto.info Anna K.E. (Tbilisi, Georgia, 1986) si è formata come ballerina di danza classica e ha un acuto senso del corpo e dello spazio, che trasferisce nella sua pratica artistica intermediale: scultura, ceramica, pittura, installazioni e video. Nel suo background estetico e formale si sente una forte presenza del senso geometrico e architettonico, oltre che cromatico, della tradizione caucasica filtrata attraverso le avanguardie russe del ‘900. Potente senso dell’humour e desiderio di demistificazione governano il suo linguaggio espressivo in una inesauribile felicità 5 creativa, che ha fatto di lei, pur giovanissima, un’artista dal curriculum impressionante per partecipazioni e presenze in gallerie e musei a livello internazionale. Spesso lavora ed espone in coppia con il suo compagno Florian Meisenberg. https://www.artsy.net/artist/anna-ke/ Matt Keegan (Manhasset, NY, USA, 1976) è un scultore che tratta con estrema leggerezza l’industria pesante del ferro e dell’acciaio. I suoi “rilievi” da muro in acciaio dipinto sembrano volatili come carte piegate e hanno la sensualità di labbra dischiuse, di sguardi o di sorrisi. Ognuna di quelle lastre ha una sua psicologia, un suo carattere e un’anima, ora frivola, ora severa, ora accattivante. Molti scultori moderni hanno espresso col metallo dei sentimenti, una spiritualità, un’ironia: da Picasso a Melotti, da Mirò a Calder, ma sempre adattando il ferro o il rame alla vibrante duttilità della mano. Raggiungere effetti espressivi e psicologici con le superfici geometriche e piatte delle superfici metalliche è quanto mai raro, ed è questo che ci sorprende, così come l’elegante leggerezza dei pilastri azzurri o delle lastre d’acciaio amaranto piegate come se fossero l’inizio di un origami. www.mattkeegan.info Florian Meisenberg (Berlino, Germania, 1980) si è formato all’Accademia di Düsseldorf con Peter Doig e attualmente vive e lavora tra New York e la Germania. Benché possieda una preparazione al disegno e una maestria pittorica eccezionali, la sua arte è la migliore dimostrazione di ciò che significa essere un artista plastico nel mondo di oggi. Plastico in senso etimologico, cioè creatore di forme. Spaziando da una prassi all’altra e senza alcuna limitazione di mezzi espressivi, Meisenberg dà vita a installazioni, dipinti e video nei quali si mescolano con grande rigore ed equilibrio formale i segni evocativi e ironici della realtà visibile, della psiche e della memoria culturale di un mondo in cammino verso linguaggi ancora inesplorati in cui touch pad, computer screen e tavolozza pittorica si fondono in un tutto unico. http://www.wentrupgallery.com/artist/florian-meisenberg/ Maria Morganti (Milano, 1965) ha scelto di vivere a Venezia, oltre che per ragioni personali, forse anche per la qualità cromatica e luministica che dal paesaggio è filtrata nella grande tradizione pittorica lagunare. Al centro della sua pratica quotidiana c’è l'esperienza del colore, inteso come materia, come traccia del tempo e dell’esistenza, che giorno dopo giorno prende forma nel suo studio con un ritmo molto preciso e sempre uguale a se stesso. Un colore al giorno, che spesso l’artista mette in relazione con altre realtà, con altri spazi, reali o immaginari; che si sedimenta, stratifica, impasta sulla tela, sulla tavola o sulla carta, così come fanno i pensieri, le emozioni, i ricordi. Per lei, che ama quasi in ugual modo anche la parola, “il colore è un’esperienza fisica, intima: a volte ho la sensazione che venga da dentro, come se fossi un tramite della materia”. http://www.ottozoo.com/index.php?option=com_content&view=article&id=97&Ite mid=219&lang=it Patricia Treib (Saginaw, MI, USA, 1979) mette in scena il trionfo della pittura come gesto forma e colore. Raffinatissima nella stesura vibrante e ondulata delle sue grandi pennellate da imbianchino, ha la gioia cromatica di Matisse unita alla gestualità quasi orientale di Morandi, e qualcosa persino di Magnelli, che tuttavia dichiara di non conoscere. La sua è una pittura astratta modulare con lontani echi figurativi, modernissima perché nasconde il passaggio del surrealismo e di molte esperienza francesi degli anni Sessanta: la qualità non domanda e non ha bisogno di spiegazioni, è fine a se stessa e rappresenta un gioioso miracolo che ci rallegra ogni volta la vediamo manifestarsi e tornare sulla terra. www.artsy.net/artist/patricia-treib/work 6 Nari Ward (St. Andrews, Jamaica, 1963) è oggi celebre nel mondo, ma noto al pubblico italiano soprattutto per la sua installazione Amazing Grace nella mostra di Massimiliano Gioni “La Grande Madre”, con i 280 passeggini da bambino raccordati dal canto struggente di Mahalia Jackson. Interverrà nel piccolo contesto rurale e urbano della val Luretta con una delle sue proposte poetiche capaci di ridare vita agli oggetti più umili e impensati sfruttando il vissuto e il potenziale di eredità “umana” in essi conservato dalla funzione svolta prima di venire abbandonati. Ward è un grande poeta visivo del nostro tempo capace di narrare e fare la Storia con frammenti esistenziali della materia e della memoria. www.nariwardstudio.com Chris Wiley (New York, NY, USA, 1981) ha lo studio a Brooklyn insieme a Lucas Blalock. I due sono amici ma seguono un procedimento inverso con esiti sorprendentemente affini nello spirito cromatico e stilistico, che rivela l’attualità dell’opera. Wiley non sottopone il soggetto ad alcuna modifica, non sagoma non taglia, né ricompone; non usa photoshop. Isola un particolare di una palizzata dipinta, di una parete di assi di legno, di un pneumatico o di un pezzo di cemento, di marmo o di pietra, e gli strappa l’anima con procedimento tipicamente metafisico. Trasforma gli oggetti, ne trasfigura l’uso e le caratteristiche, li fa vivere in un’altra dimensione. Non fa tirature né edizioni: ogni scatto è un pezzo unico, e le cornici fanno parte dell’opera in quanto create per esaltare, in assonanza o per contrasto, le qualità “psicologiche” dell’elemento inanimato ritratto. www.chriswiley.net 7 I DESIGNER Martine Bedin (Bordeaux, Francia, 1957), architetto e designer si è formata in Francia e si è poi trasferita a Milano, dove nel 1981 ha partecipato alla fondazione del gruppo di design di avanguardia e di rottura Memphis. Per Memphis negli anni Ottanta ha disegnato oggetti iconici ancora oggi in produzione. Lavora con diversi materiali, tra cui il marmo, il legno, il metallo e la ceramica accompagnando e descrivendo i suoi progetti con disegni policromi di notevole qualità espressiva e poetica. Oltre al lavoro milanese con il gruppo Memphis, Martine Bedin ha lavorato anche come architetto, interior designer, industrial designer e docente. Le sue opere sono presenti in importanti musei e collezioni private. http://www.martinebedin.com/ Sergio Maria Calatroni (Pavia, 1951) vive e lavora in Giappone e in Italia. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano specializzandosi in scenografia. Lavora dal 1975 nel campo dell’architettura, industrial design, interior design, grafica, corporate image, direzione creativa, comunicazione e giornalismo. Ha curato regie di sfilate di moda e allestimenti, grafica e comunicazione per diverse aziende e brand, ed esposto nei principali musei in Italia e all’estero. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui: l’ADC Award Tokyo Art Director Club, il “Good Design Award”, il “Category’s Award” dal Ministero del Commercio Giapponese, e il prestigioso “2003 London International Advertising Awards (LIAA)”. Attualmente è impegnato in lavori nel campo della ceramica della grafica e della fotografia. http://www.sergiocalatroni.com/Pages/02-home/home.html Matali Crasset (Chalons, Champagne, Francia, 1965) è industrial designer di formazione. In accordo con uno dei suoi oggetti emblematici, la colonna dell'ospitalità Quando Jim arriva fino a Parigi, usa una metodologia limpida con cui mette in discussione l'evidenza dei codici che governa la nostra vita quotidiana come forma di liberazione e sperimentazione. Sviluppa così nuove tipologie che ruotano attorno ai concetti di modularità, appropriazione, flessibilità, network. Il suo lavoro, che a partire dagli anni Novanta si è imposto come rifiuto della forma pura, si definisce come una ricerca in movimento, fatta di ipotesi più che di principi. Lavora in diversi ambiti, dall'artigianato alla musica elettronica, dalla scenografia ai mobili, dalla grafica all'architettura d'interni. http://www.matalicrasset.com/ Giulio Iacchetti è impegnato nella ricerca e definizione di nuove tipologie oggettuali. Nel 2009 è stato insignito del Premio dei Premi per l’innovazione, conferitogli dal Presidente della Repubblica Italiana per il progetto Eureka Coop, e la Triennale di Milano gli ha dedicato la personale “Giulio Iacchetti. Oggetti disobbedienti”. Da sempre attento all’evoluzione del rapporto tra realtà artigiana e design, nel 2012 ha inaugurato Internoitaliano, “fabbrica diffusa” fatta di tanti laboratori artigiani con i quali firma e produce arredi e complementi ispirati al fare e al modo di abitare italiani. Parallelamente ha portato avanti la sua ricerca verso nuovi temi, come quello della croce, da cui è nata la mostra “Cruciale” al Museo Diocesano di Milano, nella Basilica di Santo Stefano Rotondo a Roma e al Castello di Lombardia a Enna. È stato vincitore del Compasso d’Oro nel 2001 con la posata multiuso biodegradabile il Moscardino (disegnata con Matteo Ragni per Pandora design) e nel 2014 con la serie di tombini Sfera (disegnata con Matteo Ragni per Montini). http://www.giulioiacchetti.com/?lang=it 8 I LUOGHI Consorzio Agrario Provinciale – Via XXV Aprile / Via Roma, Agazzano Posto in via Roma, la strada di accesso ad Agazzano, a metà tra il nobiliare Castello Anguissola-Scotti e piazza Europa, il centro del paese, l’ex Consorzio della fine degli anni Trenta è uno splendido esempio di archeologia industriale, in una regione che dalla fine dell’Ottocento si è caratterizzata per la diversificazione delle colture. Dopo essere stato riconosciuto come una delle tredici filiali presenti sul territorio collinare nella seduta del Consiglio del Consorzio Agrario di Piacenza del 6 aprile 1900, il Comune di Agazzano avviò i lavori di costruzione dell’ampia struttura con coperture a shed e a volte (tuttora visibili), per far fronte alle sempre più numerose richieste di credito degli abitanti per acquisti di sementi, concimi, macchine agricole e bestiame, e disporre di spazi per l’immagazzinamento delle merci. Un censimento agrario del 1908 certifica infatti che nel Comune di Agazzano si producevano 15.000 quintali di grano, 20.000 di foraggi, 10.000 di barbabietole, 31.000 di uva (anche da tavola, per l’esportazione sui mercati svizzeri e tedeschi). Agazzano fu inoltre tra i primi Comuni della zona a diffondere le coltivazioni di barbabietola e pomodoro, in parziale sostituzione del granoturco, che era meno remunerativo e, in alcuni, rari casi, portatore di pellagra. Consorzio Agrario Provinciale – Località San Gabriele, Piozzano L’edificio fu realizzato alla fine degli anni Trenta del secolo scorso come Consorzio Provinciale, con lo scopo di riunire compiti e funzioni del Consorzio Agrario locale e della Federconsorzi nazionale. Per questo fu scelta la località di San Gabriele, le cui particolari caratteristiche territoriali favorivano la coltivazione di foraggi, mais e uva. A pianta rettangolare, con il lato lungo parallelo alla strada, è un unico corpo di fabbrica con annessa abitazione. Cascina – Località Molino Calcagni, Piozzano La cascina, posta a valle della strada, presenta diversi corpi di fabbrica, probabilmente riconducibili a periodi differenti, tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta. La sua struttura abitativa ha uno schema “a corte aperta” ed è caratterizzata, all’interno, da una successione di stanze di piccole dimensioni con soffitti a travi lignee; all’esterno, da due ampie stalle, un fienile a due livelli e un capanno per gli attrezzi, tutti realizzati in pietra e mattoni. Sono presenti anche dettagli ricercati, come il camino dell’abitazione o le finestre a monofora degli ambienti stallatici. Bocciodromo – Via Castagnetti, Pianello Val Tidone L’ex bocciodromo è un edificio su due livelli che conserva le tracce della sua storia e originaria funzione. Al piano terra, sono ancora visibili gli arredi e l’area un tempo occupata dalle piste per le bocce. Magazzini – Via Mascaretti angolo viale Leonardo Da Vinci, Pianello Val Tidone I magazzini di via Mascaretti rispecchiano il tipico deposito industriale degli anni Cinquanta del secolo scorso con una struttura a due piani. Oratorio San Francesco e San Carlo – Località Ca’ Manzini, Nibbiano L’oratorio risale alla seconda metà del XVII secolo ed era di proprietà della famiglia Specia o Spezia, che con un’autorizzazione vescovile del 1721 concessa al reverendo Giovanni Battista Specia, cominciò i lavori di ricostruzione della struttura originaria, già allora pericolante. Il nuovo edificio, privo di campanile, fu realizzato con un soffitto a volta e un unico altare in cotto, dietro al quale compariva un affresco raffigurante san Francesco. Sappiamo che nel 1788 il cappellano don 9 Cristoforo Spezia vi celebrava messa nei giorni festivi e feriali per la comunità locale, che era troppo distante per raggiungere la parrocchia di Pianello. Nel 1821 l’Oratorio fu dedicato ai santi Francesco e Carlo e, nel 1855, la sua proprietà passò alla famiglia Varesi, in seguito al matrimonio dell’ultima erede Spezia con un Varesi. Quando a inizio Novecento finì il giuspatronato della famiglia Varesi, l’Oratorio venne usato soltanto per le celebrazioni festive, fino al 1961, data della sua chiusura e sconsacrazione, dopo l’apertura della nuova parrocchia di Strà. Oggi è di proprietà privata. 10