Comunicato stampa

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Comunicato stampa
C.Ar.D – Contemporary Art & Design
Percorsi d’arte tra passato e presente
nei colli e nelle valli del piacentino
Artisti: Lucas Blalock, Ulrich Egger, Joe Fyfe, Invernomuto,
Matt Keegan, Anna K.E. e Florian Meisenberg, Maria Morganti,
Patricia Treib, Nari Ward, Chris Wiley
Designer: Martine Bedin, Sergio Maria Calatroni,
Matali Crasset, Giulio Iacchetti
Da un’idea e a cura di
Paolo Baldacci e Daniela Volpi
Consulenza scientifica per la sezione Artisti:
Cristina Baldacci, Giacinto Di Pietrantonio,
James Hyde, Barney Kulok
Ordinamento della sezione Designer a cura di Franco Raggi
con la collaborazione di
Giulia Pellegrino: Coordinamento generale
Donatella Volonté: Coordinamento e Comunicazione
e il supporto
dell’associazione no-profit Amici di C.Ar.D.
9 luglio – 2 ottobre 2016
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Da sabato 9 luglio a domenica 2 ottobre 2016 si svolge la seconda edizione
di C.Ar.D. – Contemporary Art & Design, la rassegna biennale d’arte e
design contemporanei diffusa nel territorio delle colline piacentine.
Dopo il successo del primo appuntamento, svoltosi tra settembre e ottobre del
2014, torna l’avvincente percorso d’arte sulle colline piacentine: un’area
geografica quasi incontaminata del paesaggio collinare e montano a sud del Po, al
confine tra l’Appennino emiliano e quello ligure. L’itinerario di C.Ar.D. quest’anno si
snoderà tra i comuni di Agazzano, Nibbiano, Piozzano e Pianello Val Tidone,
toccando siti di archeologia industriale e rurale dismessi che saranno restituiti
all’accesso del pubblico. Grazie a una formula ormai consolidata, luoghi di interesse
storico-artistico normalmente non agibili o non facilmente visitabili, verranno
riscoperti e riqualificati attraverso il dialogo con importanti opere d’arte e
di design contemporanei; in molti casi veri e propri progetti site-specific pensati
per gli spazi dell’itinerario e realizzati in loco dagli artisti.
Anche quest’anno C.Ar.D. metterà i visitatori a diretto contatto con alcuni dei più
innovativi e stimolanti esponenti dell’arte e del design contemporanei a livello
internazionale. Gli artisti Lucas Blalock, Ulrich Egger, Joe Fyfe, Invernomuto
(Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi), Matt Keegan, Anna K.E. e Florian
Meisenberg, Maria Morganti, Patricia Treib, Nari Ward, Chris Wiley, e i
designer Martine Bedin, Sergio Maria Calatroni, Matali Crasset, Giulio Iacchetti
sono stati invitati a confrontarsi con la storia e il fascino austero di consorzi agrari,
cascine, oratori, bocciodromi e magazzini: testimonianze di vita e cultura
disseminate tra località e frazioni che contano talora poche centinaia di abitanti, in
un territorio che viene così riletto in una nuova ottica con la proposta di interventi
artistici attuali e capaci di forte comunicazione. L’obiettivo di C.Ar.D. è quello di
coinvolgere il pubblico nei linguaggi dell’arte contemporanea che meglio esprimono
la realtà in cui viviamo, spesso drammatica e difficilmente comprensibile, ma
sempre offrendo una prospettiva di redenzione poetica e di fiducia nei valori
dell’uomo.
Nato da un’idea e a cura di Paolo Baldacci e Daniela Volpi, con la collaborazione
di un comitato scientifico internazionale composto da Cristina Baldacci, Giacinto
Di Pietrantonio, James Hyde, Barney Kulok per la parte arte e Franco Raggi
per la parte design, C.Ar.D. – Contemporary Art & Design è un progetto
promosso dall’associazione no-profit Amici di C.Ar.D., in collaborazione con
Giulia Pellegrino e Donatella Volonté.
Realizzato in partenariato con gli enti pubblici e privati del territorio, C.Ar.D.
prevede non solo attività espositiva ma anche workshop e residenze temporanee
per artisti che realizzeranno lavori site-specific, come Sergio Maria Calatroni, la
coppia Anna K.E. e Florian Meisenberg e Nari Ward.
Inolte, in occasione di C.Ar.D. 2016, venerdì 8 luglio, a partire dalle ore 21, nel
cuore di Pianello Val Tidone, con due vetrine su via Roma, si inaugurerà la sede
di C.Ar.D. Point, centro di informazione e aggiornamento sui progetti in corso, e
spazio espositivo permanente di opere d’arte e di design degli artisti partecipanti
alle varie edizioni. Nei locali di C.Ar.D. Point si terrà, in contemporanea con le altre
mostre, la personale di un giovane artista promettente e ancora poco conosciuto,
proposta selezionata e curata a turno da un membro del comitato scientifico di
consulenza di C.Ar.D.
Per l’edizione C.Ar.D. 2016 è stato scelto il pittore americano Nick Stolle (Decatur,
Illinois, 1982), residente a Brooklyn, che esporrà dieci opere astratte selezionate e
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presentate da James Hyde, già protagonista di C.Ar.D. 2014 e membro del
comitato.
Per tutta la durata di C.Ar.D. 2016 gli spazi espositivi saranno aperti al
pubblico ogni venerdì (ore 15.00-19.00), sabato (ore 10.00-19.00), e
domenica (ore 10.00-19.00) e saranno visitabili gratuitamente.
A partire da settembre sarà disponibile un catalogo con testi in italiano e in inglese
e riproduzioni a colori degli allestimenti delle opere nelle varie sedi della mostra.
Per maggiori informazioni:
www.cardcard.it
Ufficio Stampa:
Lara Facco P&C / T. +39 02 36565133 / M. +39 349 2529989 / E. [email protected]
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SCHEDA TECNICA
TITOLO:
DA UN’IDEA
E A CURA DI:
CONSULENZA
SCIENTIFICA DI:
C.Ar.D – Contemporary Art & Design
Percorsi d’arte tra passato e presente
nei colli e nelle valli del piacentino
Paolo Baldacci e Daniela Volpi
Cristina Baldacci, Giacinto Di Pietrantonio, James Hyde,
Barney Kulok (arte), Franco Raggi (design)
CON LA
COLLABORAZIONE DI:
Giulia Pellegrino, Donatella Volonté
CON IL SUPPORTO DI:
Associazione no-profit Amici di C.Ar.D.
DATE:
9 luglio – 2 ottobre 2016
INAUGURAZIONI:
venerdì 8 luglio
dalle ore 21.00: C.Ar.D. Point, Pianello Val Tidone, via Roma
nn. 13-15 con buffet
sabato 9 luglio
ore 11.00: apertura al pubblico di tutte le mostre
ore 19.00: inaugurazione ufficiale ad Agazzano, in
via Roma nn. 5-7, alla presenza delle autorità, degli
organizzatori e di tutti gli artisti con aperitivo
ARTISTI:
Lucas Blalock, Ulrich Egger, Joe Fyfe, Invernomuto, Matt
Keegan, Anna K.E. e Florian Meisenberg, Maria Morganti,
Patricia Treib, Nari Ward, Chris Wiley
DESIGNER:
Martine Bedin, Sergio Maria Calatroni, Matali Crasset, Giulio
Iacchetti
LUOGHI:
> Consorzio Agrario Provinciale – Via XXV Aprile / Via Roma,
Agazzano
> Consorzio Agrario Provinciale – Località San Gabriele,
Piozzano
> Cascina – Località Molino Calcagni – Piozzano
> Bocciodromo – Via Castagnetti, Pianello Val Tidone
> Magazzini – Via Mascaretti angolo viale Leonardo Da Vinci,
Pianello Val Tidone
> Oratorio San Francesco e San Carlo – Nibbiano, Località Ca’
Manzini
GIORNI E ORARI
DI APERTURA:
SPAZI ESPOSITIVI E C.Ar.D POINT
> venerdì, ore 15.00-19.00
> sabato ore 10.00-19.00
> domenica 10.00-19.00
INGRESSO GRATUITO
INFO:
www.cardcard.it
UFFICIO STAMPA:
Lara Facco P&C
T. +39 02 36565133 / M. +39 349 2529989
E. [email protected]
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GLI ARTISTI
Lucas Blalock (Asheville, NC, USA, 1978) è uno dei campioni, insieme ai suoi
amici John Houck e Chris Wiley (entrambi in mostra), della New Photography, da
poco celebrata in una grande mostra al MoMA, e vive tra Brooklyn e Los Angeles. I
suoi scatti sono elaborati al computer con effetti straordinari, ma non è solo questo
il suo segreto: in un atelier che sembra l’antro di un mago moderno egli compone e
ritaglia, crea e trasforma i suoi soggetti, le sue nature morte, i suoi strani ritratti,
muovendosi entro le convenzioni di un mezzo tecnico di cui esplora i limiti e le
contraddizioni portandolo a esiti che potremmo chiamare neo pittorici, in quanto
supera
sia
le
possibilità
della
pittura
sia
quelle
della
fotografia.
www.lucasblalock.com
Ulrich Egger (San Valentino alla Muta, Bolzano, 1959) nasce come scultore, nella
vasta accezione che ha oggi questo termine, e si esprime assemblando frammenti
di interni, come porte o finestre, e immagini gelide di architetture e ambienti
devastati e diseredati. “Superfici corrose, usurate, segnate dal tempo e
dall'esposizione agli agenti atmosferici, esibiscono trame materiche e quasi
pittoriche, talvolta con contrappunti cromatici, come i praticelli verdi isolati nel caos
dei tetti di Istanbul o gli infissi delle facciate alienate dei palazzi di Napoli”. Silenzio
e assenza umana dominano nel lavoro di Egger che scruta con forte partecipazione
morale e poetica il disfacimento e la rovina di luoghi un tempo attivi e poi
abbandonati. https://ulrichegger.wordpress.com/about
Joe Fyfe (New York, NY, USA, 1952) è pittore, scrittore e saggista e, tra le figure
della scena artistica newyorkese che hanno superato la mezza età, è una di quelle
che più meritano di essere riconsiderate per il livello estetico del suo lavoro e per la
sua capacità poetica di comunicare valori. Fyfe dipinge con gli stracci, raccordando
tessuti da quattro soldi accumulati nei più poveri mercati dell’estremo Oriente, dove
ha viaggiato e viaggia molto; moderno flâneur alla ricerca di sensazioni ed emozioni
per le vie di un mondo drammaticamente vivo per quanto in dissesto economico e
civile. Nei teatri delle economie più povere e globalizzate Fyfe ha individuato e
rapito mozziconi visivi che conservano l’afflato romantico di immagini alte
esteticamente contaminate dalle culture basse affioranti nei materiali umili del terzo
mondo. www.joefyfe.com
Invernomuto è il nome d’arte della straordinaria coppia creativa composta da
Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi (Vernasca, Piacenza, rispettivamente 1983 e
1982) che si esprime attraverso racconti multimediali su temi affini a quelli
affrontati da un altro artista presente a C.Ar.D. 2016, Nari Ward. Partendo
dall’esperienza, tramandata nel ricordo familiare e popolare, di un rito colonialista
vissuto nel loro paese d’origine durante la guerra d’Etiopia, Bertuzzi e Trabucchi
danno vita a NEGUS, film conclusivo del ciclo omonimo iniziato alla fine del 2011:
una magica rappresentazione audiovisiva di 70 minuti che intreccia simboli, riti e
suoni e immagini di tradizioni culturali diverse lungo un asse che da Vernasca
arriva ad Addis Abeba e all'isola di Giamaica, costringendoci a riflettere sulle
sopraffazioni della Storia e sulle loro conseguenze linguistiche e ideologiche.
www.invernomuto.info
Anna K.E. (Tbilisi, Georgia, 1986) si è formata come ballerina di danza classica e
ha un acuto senso del corpo e dello spazio, che trasferisce nella sua pratica artistica
intermediale: scultura, ceramica, pittura, installazioni e video. Nel suo background
estetico e formale si sente una forte presenza del senso geometrico e
architettonico, oltre che cromatico, della tradizione caucasica filtrata attraverso le
avanguardie russe del ‘900. Potente senso dell’humour e desiderio di
demistificazione governano il suo linguaggio espressivo in una inesauribile felicità
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creativa, che ha fatto di lei, pur giovanissima, un’artista dal curriculum
impressionante per partecipazioni e presenze in gallerie e musei a livello
internazionale. Spesso lavora ed espone in coppia con il suo compagno Florian
Meisenberg. https://www.artsy.net/artist/anna-ke/
Matt Keegan (Manhasset, NY, USA, 1976) è un scultore che tratta con estrema
leggerezza l’industria pesante del ferro e dell’acciaio. I suoi “rilievi” da muro in
acciaio dipinto sembrano volatili come carte piegate e hanno la sensualità di labbra
dischiuse, di sguardi o di sorrisi. Ognuna di quelle lastre ha una sua psicologia, un
suo carattere e un’anima, ora frivola, ora severa, ora accattivante. Molti scultori
moderni hanno espresso col metallo dei sentimenti, una spiritualità, un’ironia: da
Picasso a Melotti, da Mirò a Calder, ma sempre adattando il ferro o il rame alla
vibrante duttilità della mano. Raggiungere effetti espressivi e psicologici con le
superfici geometriche e piatte delle superfici metalliche è quanto mai raro, ed è
questo che ci sorprende, così come l’elegante leggerezza dei pilastri azzurri o delle
lastre d’acciaio amaranto piegate come se fossero l’inizio di un origami.
www.mattkeegan.info
Florian Meisenberg (Berlino, Germania, 1980) si è formato all’Accademia di
Düsseldorf con Peter Doig e attualmente vive e lavora tra New York e la Germania.
Benché possieda una preparazione al disegno e una maestria pittorica eccezionali,
la sua arte è la migliore dimostrazione di ciò che significa essere un artista plastico
nel mondo di oggi. Plastico in senso etimologico, cioè creatore di forme. Spaziando
da una prassi all’altra e senza alcuna limitazione di mezzi espressivi, Meisenberg dà
vita a installazioni, dipinti e video nei quali si mescolano con grande rigore ed
equilibrio formale i segni evocativi e ironici della realtà visibile, della psiche e della
memoria culturale di un mondo in cammino verso linguaggi ancora inesplorati in cui
touch pad, computer screen e tavolozza pittorica si fondono in un tutto unico.
http://www.wentrupgallery.com/artist/florian-meisenberg/
Maria Morganti (Milano, 1965) ha scelto di vivere a Venezia, oltre che per ragioni
personali, forse anche per la qualità cromatica e luministica che dal paesaggio è
filtrata nella grande tradizione pittorica lagunare. Al centro della sua pratica
quotidiana c’è l'esperienza del colore, inteso come materia, come traccia del tempo
e dell’esistenza, che giorno dopo giorno prende forma nel suo studio con un ritmo
molto preciso e sempre uguale a se stesso. Un colore al giorno, che spesso l’artista
mette in relazione con altre realtà, con altri spazi, reali o immaginari; che si
sedimenta, stratifica, impasta sulla tela, sulla tavola o sulla carta, così come fanno i
pensieri, le emozioni, i ricordi. Per lei, che ama quasi in ugual modo anche la
parola, “il colore è un’esperienza fisica, intima: a volte ho la sensazione che venga
da
dentro,
come
se
fossi
un
tramite
della
materia”.
http://www.ottozoo.com/index.php?option=com_content&view=article&id=97&Ite
mid=219&lang=it
Patricia Treib (Saginaw, MI, USA, 1979) mette in scena il trionfo della pittura
come gesto forma e colore. Raffinatissima nella stesura vibrante e ondulata delle
sue grandi pennellate da imbianchino, ha la gioia cromatica di Matisse unita alla
gestualità quasi orientale di Morandi, e qualcosa persino di Magnelli, che tuttavia
dichiara di non conoscere. La sua è una pittura astratta modulare con lontani echi
figurativi, modernissima perché nasconde il passaggio del surrealismo e di molte
esperienza francesi degli anni Sessanta: la qualità non domanda e non ha bisogno
di spiegazioni, è fine a se stessa e rappresenta un gioioso miracolo che ci rallegra
ogni
volta
la
vediamo
manifestarsi
e
tornare
sulla
terra.
www.artsy.net/artist/patricia-treib/work
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Nari Ward (St. Andrews, Jamaica, 1963) è oggi celebre nel mondo, ma noto al
pubblico italiano soprattutto per la sua installazione Amazing Grace nella mostra di
Massimiliano Gioni “La Grande Madre”, con i 280 passeggini da bambino raccordati
dal canto struggente di Mahalia Jackson. Interverrà nel piccolo contesto rurale e
urbano della val Luretta con una delle sue proposte poetiche capaci di ridare vita
agli oggetti più umili e impensati sfruttando il vissuto e il potenziale di eredità
“umana” in essi conservato dalla funzione svolta prima di venire abbandonati. Ward
è un grande poeta visivo del nostro tempo capace di narrare e fare la Storia con
frammenti esistenziali della materia e della memoria. www.nariwardstudio.com
Chris Wiley (New York, NY, USA, 1981) ha lo studio a Brooklyn insieme a Lucas
Blalock. I due sono amici ma seguono un procedimento inverso con esiti
sorprendentemente affini nello spirito cromatico e stilistico, che rivela l’attualità
dell’opera. Wiley non sottopone il soggetto ad alcuna modifica, non sagoma non
taglia, né ricompone; non usa photoshop. Isola un particolare di una palizzata
dipinta, di una parete di assi di legno, di un pneumatico o di un pezzo di cemento,
di marmo o di pietra, e gli strappa l’anima con procedimento tipicamente
metafisico. Trasforma gli oggetti, ne trasfigura l’uso e le caratteristiche, li fa vivere
in un’altra dimensione. Non fa tirature né edizioni: ogni scatto è un pezzo unico, e
le cornici fanno parte dell’opera in quanto create per esaltare, in assonanza o per
contrasto,
le
qualità
“psicologiche”
dell’elemento
inanimato
ritratto.
www.chriswiley.net
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I DESIGNER
Martine Bedin (Bordeaux, Francia, 1957), architetto e designer si è formata in
Francia e si è poi trasferita a Milano, dove nel 1981 ha partecipato alla fondazione
del gruppo di design di avanguardia e di rottura Memphis. Per Memphis negli anni
Ottanta ha disegnato oggetti iconici ancora oggi in produzione. Lavora con diversi
materiali, tra cui il marmo, il legno, il metallo e la ceramica accompagnando e
descrivendo i suoi progetti con disegni policromi di notevole qualità espressiva e
poetica. Oltre al lavoro milanese con il gruppo Memphis, Martine Bedin ha lavorato
anche come architetto, interior designer, industrial designer e docente. Le sue
opere
sono
presenti
in
importanti
musei
e
collezioni
private.
http://www.martinebedin.com/
Sergio Maria Calatroni (Pavia, 1951) vive e lavora in Giappone e in Italia. Ha
frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano specializzandosi in
scenografia. Lavora dal 1975 nel campo dell’architettura, industrial design, interior
design, grafica, corporate image, direzione creativa, comunicazione e giornalismo.
Ha curato regie di sfilate di moda e allestimenti, grafica e comunicazione per
diverse aziende e brand, ed esposto nei principali musei in Italia e all’estero. Ha
ricevuto numerosi premi, tra cui: l’ADC Award Tokyo Art Director Club, il “Good
Design Award”, il “Category’s Award” dal Ministero del Commercio Giapponese, e il
prestigioso “2003 London International Advertising Awards (LIAA)”. Attualmente è
impegnato in lavori nel campo della ceramica della grafica e della fotografia.
http://www.sergiocalatroni.com/Pages/02-home/home.html
Matali Crasset (Chalons, Champagne, Francia, 1965) è industrial designer di
formazione. In accordo con uno dei suoi oggetti emblematici, la colonna
dell'ospitalità Quando Jim arriva fino a Parigi, usa una metodologia limpida con cui
mette in discussione l'evidenza dei codici che governa la nostra vita quotidiana
come forma di liberazione e sperimentazione. Sviluppa così nuove tipologie che
ruotano attorno ai concetti di modularità, appropriazione, flessibilità, network. Il
suo lavoro, che a partire dagli anni Novanta si è imposto come rifiuto della forma
pura, si definisce come una ricerca in movimento, fatta di ipotesi più che di principi.
Lavora in diversi ambiti, dall'artigianato alla musica elettronica, dalla scenografia ai
mobili, dalla grafica all'architettura d'interni. http://www.matalicrasset.com/
Giulio Iacchetti è impegnato nella ricerca e definizione di nuove tipologie
oggettuali. Nel 2009 è stato insignito del Premio dei Premi per l’innovazione,
conferitogli dal Presidente della Repubblica Italiana per il progetto Eureka Coop, e la
Triennale di Milano gli ha dedicato la personale “Giulio Iacchetti. Oggetti
disobbedienti”. Da sempre attento all’evoluzione del rapporto tra realtà artigiana e
design, nel 2012 ha inaugurato Internoitaliano, “fabbrica diffusa” fatta di tanti
laboratori artigiani con i quali firma e produce arredi e complementi ispirati al fare e
al modo di abitare italiani. Parallelamente ha portato avanti la sua ricerca verso
nuovi temi, come quello della croce, da cui è nata la mostra “Cruciale” al Museo
Diocesano di Milano, nella Basilica di Santo Stefano Rotondo a Roma e al Castello di
Lombardia a Enna. È stato vincitore del Compasso d’Oro nel 2001 con la posata
multiuso biodegradabile il Moscardino (disegnata con Matteo Ragni per Pandora
design) e nel 2014 con la serie di tombini Sfera (disegnata con Matteo Ragni per
Montini). http://www.giulioiacchetti.com/?lang=it
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I LUOGHI
Consorzio Agrario Provinciale – Via XXV Aprile / Via Roma, Agazzano
Posto in via Roma, la strada di accesso ad Agazzano, a metà tra il nobiliare Castello
Anguissola-Scotti e piazza Europa, il centro del paese, l’ex Consorzio della fine degli
anni Trenta è uno splendido esempio di archeologia industriale, in una regione che
dalla fine dell’Ottocento si è caratterizzata per la diversificazione delle colture. Dopo
essere stato riconosciuto come una delle tredici filiali presenti sul territorio collinare
nella seduta del Consiglio del Consorzio Agrario di Piacenza del 6 aprile 1900, il
Comune di Agazzano avviò i lavori di costruzione dell’ampia struttura con coperture
a shed e a volte (tuttora visibili), per far fronte alle sempre più numerose richieste
di credito degli abitanti per acquisti di sementi, concimi, macchine agricole e
bestiame, e disporre di spazi per l’immagazzinamento delle merci. Un censimento
agrario del 1908 certifica infatti che nel Comune di Agazzano si producevano
15.000 quintali di grano, 20.000 di foraggi, 10.000 di barbabietole, 31.000 di uva
(anche da tavola, per l’esportazione sui mercati svizzeri e tedeschi). Agazzano fu
inoltre tra i primi Comuni della zona a diffondere le coltivazioni di barbabietola e
pomodoro, in parziale sostituzione del granoturco, che era meno remunerativo e, in
alcuni, rari casi, portatore di pellagra.
Consorzio Agrario Provinciale – Località San Gabriele, Piozzano
L’edificio fu realizzato alla fine degli anni Trenta del secolo scorso come Consorzio
Provinciale, con lo scopo di riunire compiti e funzioni del Consorzio Agrario locale e
della Federconsorzi nazionale. Per questo fu scelta la località di San Gabriele, le cui
particolari caratteristiche territoriali favorivano la coltivazione di foraggi, mais e
uva. A pianta rettangolare, con il lato lungo parallelo alla strada, è un unico corpo
di fabbrica con annessa abitazione.
Cascina – Località Molino Calcagni, Piozzano
La cascina, posta a valle della strada, presenta diversi corpi di fabbrica,
probabilmente riconducibili a periodi differenti, tra la fine dell’Ottocento e gli anni
Trenta. La sua struttura abitativa ha uno schema “a corte aperta” ed è
caratterizzata, all’interno, da una successione di stanze di piccole dimensioni con
soffitti a travi lignee; all’esterno, da due ampie stalle, un fienile a due livelli e un
capanno per gli attrezzi, tutti realizzati in pietra e mattoni. Sono presenti anche
dettagli ricercati, come il camino dell’abitazione o le finestre a monofora degli
ambienti stallatici.
Bocciodromo – Via Castagnetti, Pianello Val Tidone
L’ex bocciodromo è un edificio su due livelli che conserva le tracce della sua storia e
originaria funzione. Al piano terra, sono ancora visibili gli arredi e l’area un tempo
occupata dalle piste per le bocce.
Magazzini – Via Mascaretti angolo viale Leonardo Da Vinci, Pianello Val
Tidone
I magazzini di via Mascaretti rispecchiano il tipico deposito industriale degli anni
Cinquanta del secolo scorso con una struttura a due piani.
Oratorio San Francesco e San Carlo – Località Ca’ Manzini, Nibbiano
L’oratorio risale alla seconda metà del XVII secolo ed era di proprietà della famiglia
Specia o Spezia, che con un’autorizzazione vescovile del 1721 concessa al
reverendo Giovanni Battista Specia, cominciò i lavori di ricostruzione della struttura
originaria, già allora pericolante. Il nuovo edificio, privo di campanile, fu realizzato
con un soffitto a volta e un unico altare in cotto, dietro al quale compariva un
affresco raffigurante san Francesco. Sappiamo che nel 1788 il cappellano don
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Cristoforo Spezia vi celebrava messa nei giorni festivi e feriali per la comunità
locale, che era troppo distante per raggiungere la parrocchia di Pianello. Nel 1821
l’Oratorio fu dedicato ai santi Francesco e Carlo e, nel 1855, la sua proprietà passò
alla famiglia Varesi, in seguito al matrimonio dell’ultima erede Spezia con un Varesi.
Quando a inizio Novecento finì il giuspatronato della famiglia Varesi, l’Oratorio
venne usato soltanto per le celebrazioni festive, fino al 1961, data della sua
chiusura e sconsacrazione, dopo l’apertura della nuova parrocchia di Strà. Oggi è di
proprietà privata.
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