IL VOLONTARIATO RIASSUNTO In Italia si è iniziato a parlare di

Transcript

IL VOLONTARIATO RIASSUNTO In Italia si è iniziato a parlare di
VINCENZO RAPISARDA *
IL VOLONTARIATO
THE VOLUNTEERING
RIASSUNTO
Il volontariato, attività libera e gratuita, indicato da Tavazza come capace di
promuovere la solidarietà della cultura e della prassi per il mutamento sociale.
Vengono poi illustrate le Organizzazioni governative e non e le Comunità di
volontariato in Italia e le relative leggi, segnalando i primi e gli ultimi servizi svolti. Si
fa riferimento ai servizi della Federazione degli Organismi Cristiani di Servizio
(FOCSIV) e all'omelia di Papa Francesco del maggio di quest'anno alla Assemblea
internazionale della Caritas.
SUMMARY
The activities of voluntary is open and free, as indicated by Tavazza. This is able
to promote solidarity of the culture and practices for social change. They are then
illustrated organizations and governmental and non-Community volunteer in Italy and
their lawsa, indicating the first and last services performed. Reference is made to the
services of the Federation of Christian Organizations for Service (CIDSE) and the
homily of Pope Francis in May of this year to the International Assembly of Caritas.
In Italia si è iniziato a parlare di volontariato a metà degli anni Settanta. Il
termine volontariato deriva dal latino voluntas e comporta voler essere e voler
agire. Molti studiosi ritengono di definire il volontariato un’attività libera e
gratuita, eseguita per solidarietà e per giustizia sociale, indirizzata a persone in
difficoltà e per tutelare la natura, gli animali, il patrimonio artistico e culturale.
*
Già Ordinario di Clinica psichiatrica nell’Università di Catania
85
Formazione Psichiatrica n.1 Gennaio-Giugno 2015
Il volontariato è scuola di solidarietà ed opera per crescita della comunità
locale, nazionale ed internazionale, finalizzato a ridurre od eliminare le
differenze economiche, culturali, sociali politiche e religiose. Sostiene i valori
della pace, della non violenza, della libertà, della legalità, della solidarietà, della
responsabilità e della giustizia sociale. Luciano Tavazza nel 1997 affermava che
ogni volontario ed il volontariato devono svolgere una duplice missione: “di
promuovere della cultura e della prassi della solidarietà e di agente del
mutamento sociale ”.
I volontari svolgono la loro azione in modo individuale o in
organizzazioni strutturate in modo gratuito con motivazioni derivate da radici
culturali o religiose diverse , finalizzate alla costruzione di un mondo migliore.
Il volontario deve riconoscere, rispettare e difendere la dignità delle persone
incontrate e mantenere riserbo e rispetto per le loro situazioni problematiche.
Le organizzazioni che, pur operando con le amministrazioni pubbliche,
ricevendo fondi e svolgendo servizi a pagamento per clientele private, non
obbediscono alle logiche regolanti il funzionamento delle burocrazie pubbliche
e delle imprese private, sono inserite nel complesso Terzo Settore che
comprende diverse organizzazioni eterogenee.
Donati nel 1996 ha indicato che le Organizzazioni di Terzo Settore
possono essere di quattro tipi: il volontariato organizzato, la cooperazione
sociale, l’associazionismo pro-sociale o sociale, le fondazioni pro-sociali o
utilità sociale. Brevemente illustriamo i quattro tipi.
Il volontariato organizzato, regolato sul piano normativo dalla legge 266
del 1991, è definito come attività spontanea, personale e gratuita. Nel corso
degli anni si è realizzata maggiore professionalità e responsabilizzazione e
quindi la Carta dei Valori del volontariato (dicembre 2001) precisa che i
volontari devono svolgere la loro opera “con competenza, responsabilità,
valorizzazione del lavoro di équipe e accettazione della verifica costante del
proprio operato. Essi devono garantire, nei limiti della propria disponibilità,
continuità di impegno e sono tenuti a portare a compimento le azioni
intraprese”, come indicato da Rossi e Boccaccini nel 2006.
Le Cooperative sociali, disciplinate dalla legge quadro 381 del 1991,
hanno maggiore valenza imprenditoriale con capacità di realizzare iniziative
economiche e creare occupazione e vengono distinte in tipo A per erogare
servizi socio-assistenziali ed educativi e in tipo B con obiettivo di inserire nel
lavoro persone svantaggiate (disabili fisici e psichici, tossicodipendenti, minori
con difficoltà familiari).
86
Rapisarda V. Il Volontariato.
Le Associazioni sociali accomunano gli individui che svolgono diverse
attività: educazione, tempo libero, sport, ecologia, protezione civile, difesa
consumatori, promozione della salute, emigrazione, immigrazione, disciplinate
dalla Legge numero 383 del 2000.
Le Fondazioni sociali, regolate dagli articoli 12-13 del codice civile,
sono dirette al soddisfacimento di interessi di pubblica utilità e non è consentita
la distribuzione degli utili tra i membri.
Vi sono inoltre le Organizzazioni non governative per operare in Paesi in
via di sviluppo e quindi in collaborazione col Ministero degli Esteri o con
l’Unione Europea, e le IPAB di natura privatistica che sul piano giuridico sono
da considerare Istituzioni pubbliche in base all’articolo 1 della Legge Crispi n.
6972 del 1890.
Non vanno sottovalutati i molteplici interventi della Chiesa Cattolica
Italiana: Parrocchie, Uffici delle Caritas locali, Ordini e Congregazioni
religiose maschili e femminili. Il volontariato cristiano si muove sulla base
della carità, virtù teologale . Per il cristiano la vita stessa è tutta rivolta a servire
gli altri nel Signore. Gesù disse: “Tutto quello che avete fatto al più piccolo dei
miei fratelli lo avete fatto a me” (Mt 25,40). Cristo è la sorgente dei valori che
sostengono il volontariato cristiano: la concezione della vita come dono di Dio;
l’esigenza della condivisione (l’esempio di Cristo è tipico nella condivisione di
tutto con noi e nella assunzione della piena umanità); il rapporto
individualizzante e perciò umano. Per il Signore non esiste la folla anonima:
esistono le persone , ciascuno con la sua storia, i suoi problemi. Il cristiano è
colui che accoglie tutti senza distinzione e discriminazione poiché ognuno di
noi è abbastanza ricco da poter dare qualcosa all’altro ma nello stesso tempo è
abbastanza povero per ricevere qualcosa dall’altro.
Inseriamo brevi riferimenti alla storia del volontariato in Italia.
Inizialmente lo sviluppo del volontariato è legato alle “Opere pie” cattoliche
che, dallo scritto di Barletta e Maggio del 2002, erano nel 1861 ben 18.000 e
superavano le strutture pubbliche nel fornire servizi. Il passaggio dalla fase
pionieristica alla specializzazione e alla professionalizzazione dell’intervento
comprende quattro fasi. Nella prima la crisi fiscale dello Stato ha indotto la
Pubblica Amministrazione ad affidare ad organizzazioni private alcuni servizi
sociali e sanitari. Nella seconda si ampliano i servizi al pronto soccorso, alla
tutela dei diritti, al counselling e alla assistenza specializzata. Nella terza fase
compare un nuovo modello d’azione, definibile di professionalità sociale. Nella
quarta fase le pretese di riconoscimento e visibilità inducono ad una rincorsa
legislativa che culmina nella legge n. 266 del 1991.
87
Formazione Psichiatrica n.1 Gennaio-Giugno 2015
Detta legge indicata “Legge quadro sul volontariato” riconosce il valore
del volontariato, ne sottolinea l’autonomia e l’originalità, fissa i principi su cui
basare i rapporti tra organizzazioni di volontariato ed Enti pubblici.
Le Associazioni di volontariato in Italia crescono e nel 2013 sono stati
6,63 milioni di italiani con almeno 14 anni che hanno svolto un lavoro
volontario, definito “attività prestata gratuitamente e senza alcun obbligo” per
almeno una volta al mese. Oltre quattro milioni di questi volontari hanno svolto
all’interno di organizzazioni (associazioni, comitati, movimenti, gruppi
informali). Il tasso di volontariato è più alto nel Nord Italia rispetto al Sud (21,8
% nel Trentino, 8,5% nella Puglia). Tra i volontari il 23,4% sono “benestanti”,
il 22,1% laureati, il 9,7% ha problemi economici e il 6,1% ha solo la licenza
elementare (solo dal 1962-63 la scuola media è obbligatoria in Italia).
La metà dei volontari che operano individualmente si dedica a bambini,
anziani e malati. I volontari organizzati operano prevalentemente nei servizi
sociali, nelle attività turistiche, sportive e ricettive. Il 62,1% dei volontari
organizzati agiscono perché “credono nella causa sostenuta dal gruppo”, il
41,7% per “dare un contributo alla comunità” e il 25,8% per “seguire le
proprie convinzioni o il proprio credo religioso”. Un volontario su 20 esprime
un giudizio negativo della sua esperienza, la metà dei volontari dice che “si
sente meglio con se stesso”. Il progetto di riforma, annunciato dal Presidente
Renzi, è stato approvato come disegno di legge dal Consiglio dei Ministri nel
luglio del 2014.
Segnaliamo i primi quattro e gli ultimi quattro principali servizi offerti
nel 2003 dalle organizzazioni di volontariato: Ascolto, sostegno e assistenza
morale (19,9%), Donazione di sangue (17,4%), Ricreazione e intrattenimento
(14,5%), Accompagnamento e inserimento sociale (13,0%); Consulenza
legale/fiscale (4,8%), Aiuto economico all’estero (4%), Adozioni a distanza
(4,7%), Istruzioni per adulti e/o anziani (4,7%) .
Le motivazioni al volontariato possono essere altruistiche o egoistiche:
per volontà di rispondere al bisogno degli altri, per convinzioni etiche o morali
o anche per curiosità. Maslow nel 1977 elabora la teoria della motivazione
umana, ossia i bisogni umani in cinque livelli: 1) bisogni fisiologici (fame, sete,
sonno), 2) bisogni di sicurezza (stabilità, protezione e dipendenza, limiti, leggi
e libertà dalla paura, dall’ansia, dal caos), 3) Sentimento di appartenenza e
bisogno d’affetto con aspirazione ad avere amici e desiderio di essere
apprezzato e benvoluto, 4) bisogno di stima, inteso come prestigio, successo,
rispetto di sé, classificato in due categorie: desiderio di forza, successo,
adeguatezza, padronanza e competenza per affrontare con fiducia il mondo e
88
Rapisarda V. Il Volontariato.
l’altra il desiderio di reputazione, prestigio, fama e gloria, 5) bisogno di
realizzazione, di autocompiacimento, soddisfazione e appagamento se svolgerà
un ruolo di cui si sente adatto ed idoneo. Maslow precisa: “un musico deve fare
il musico, un pittore deve dipingere, un poeta deve scrivere per poter essere
definitivamente in pace con se stesso” .
Per comprendere meglio ed approfondire il significato dell’agire
altruistico merita far cenno alla definizione di Macaulay M.R. del 2007: “ad un
comportamento che si esercita a beneficio dell’altro senza che ci si aspetti una
ricompensa da una fonte esterna”. Utile pure citare i tre tipi di agire altruistico
indicati da Moscovici S. nel 1997: 1) Altruismo partecipativo con sacrificio di
sé in nome di un più ampio bene sociale a favore della famiglia, della patria e
della propria chiesa; 2) Altruismo fiduciario per ridurre le distanze fra gli
individui, accrescere la stima di sé come fanno i donatori di sangue; 3)
Altruismo normativo in cui le credenze religiose o l’educazione ricevuta ci
inculcano come un dovere di comportamento nei confronti
dell’altro. Opportuno ricordare pure la distinzione indicata da Moscovici S. in
egoismo altruistico quando un soggetto si mostra particolarmente attento ai
bisogni degli altri e si priva dei propri e altruismo egoistico quando si richiede
l’altruismo dell’altro a proprio vantaggio.
Al fine di sollecitare i giovani al volontariato mi sembra utile citare una
frase del Ministro della istruzione e poi Sindaco di Milano Letizia Moratti:
“Educare i giovani al rispetto per se e per gli altri, educarli all’importanza
delle relazioni col prossimo, ai valori della solidarietà e dell’altruismo,
educarli alla responsabilità del vivere civile: tutto questo fa parte
dell’originale missione della scuola nella società”.
Su Internet si possono conoscere moltissime organizzazioni di
volontariato italiane e straniere e ritengo utile citarne alcune per combattere le
disuguaglianze nella distribuzione del potere, della ricchezza, del reddito e del
benessere sociale sia tra le nazioni, sia all’interno delle stesse tra i ceti diversi
delle popolazioni.
Volontariato nell’Est Europa, in Africa, in America latina, in Asia con
Project Abroad, aperto tutto l’anno e disponibile a tutte le persone dai 16 anni
in su per partecipare a progetti di aiuto a bambini diversamente abili o bambini
in strada o a persone in difficoltà. Si svolge insegnamento di francese o inglese
in Romania. Vi sono anche possibilità di insegnare teatro, musica, sport (calcio,
pallacanestro e pallavolo), giornalismo, veterinaria e medicina. I giovani dai 16
ai 19 anni possono partecipare per un periodo da 2 a 4 settimane.
89
Formazione Psichiatrica n.1 Gennaio-Giugno 2015
Il Servizio Volontario Europeo (SVE) permette ai giovani dai 18 ai 30
anni di impegnarsi per un massimo di 12 mesi in un Paese diverso da quello di
residenza con contributo per le spese di viaggio, vitto e alloggio.
La Federazione degli Organismi Cristiani Servizio (FOCSIV) svolge sei
compiti che brevemente citiamo: 1) Agricoltura e sovranità alimentare, tema
presente in 80 paesi, e unica risposta per arrestare il numero sempre crescente
di persone che soffrono la fame in tutto il mondo, considerando necessaria una
governance globale coinvolgendo governi, agenzie ONU, società civile, settore
privato; 2) Home / Finanza e sviluppo. La FOCSIV, superando gli indicatori di
riferimento indicati nel 2005 dalla Dichiarazione di Parigi, sostiene la
formazione, l’eguaglianza di opportunità e diritti, l’obiettivo delle persone più
emarginate e il livello di coordinamento tra tutti gli attori coinvolti; 3)
Cambiamenti climatici e povertà. La siccità, lo scioglimento dei ghiacci,
l’aumento del livello del mare creano impatto devastante nei terreni del Sud del
mondo e occorrono quindi politiche urgenti di riduzione dei consumi delle fonti
energetiche e dei livelli di inquinamento sostenuti dai Paesi industrializzati del
Nord del mondo e parimenti risorse adeguate ai bisogni di adattamento dei
Paesi in via di sviluppo; 4) Home / Migrazione e sviluppo. Le attività
cooperative non siano limitate ad indicatori tecnici, proposti dalla
Dichiarazione di Parigi, ma si dedichino alla formazione, uguaglianza di
opportunità e diritti delle persone più emarginate e al coordinamento tra tutti gli
attori coinvolti. 5) Ripensare lo sviluppo – post 2015. Il mondo è caratterizzato
da crescenti diseguaglianze nella distribuzione del potere, della ricchezza, del
reddito e del benessere sociale, sia tra le nazioni, sia tra i ceti diversi delle
popolazioni di uno stesso paese. Stimolare solidarismo e cooperazione,
impegnarsi perché vantaggi e costi della globalizzazione siano distribuiti in
maniera più uniforme. 6) Home / I nostri temi / imprese e Diritti umani /
Documenti istituzionali / conflict minerals. Il mondo cattolico di cui FOCSIV fa
parte, ha voluto schierarsi apertamente contro la mancanza di moralità degli
odierni sistemi commerciali. Un esempio è rappresentato dal documento OCSE
per l’approvvigionamento di stagno, tantalio, tungsteno e oro provenienti dalla
Repubblica Democratica del Congo.
Finisco queste considerazioni sul volontariato con un cenno all’omelia di
Papa Francesco della 20ma Assemblea generale della Caritas internazionale del
12 maggio 2015. Si inizia col timore e il desiderio di uccidersi per il
terremoto del carceriere, del carcere in cui sono rinchiusi Paolo e Sila e poi
“Paolo lo rassicura e lui, tremante e pieno di meraviglia, supplica in ginocchio
la salvezza. Il resoconto ci dice che quell’uomo fece subito i passi essenziali
90
Rapisarda V. Il Volontariato.
del cammino della fede e di salvezza: ascolta la parola del Signore, insieme ai
suoi familiari; lava le piaghe di Paolo e Sila, riceve il Battesimo con tutti i
suoi, e infine accoglie Paolo e Sila a casa sua, prepara la tavola e offre loro da
mangiare, pieno di gioia….. Parola, Sacramenti e servizio si richiamano e si
alimentano a vicenda, come si vede già in questa testimonianza della Chiesa
delle origini .Possiamo vedere in questo gesto tutta la chiamata di Caritas.
Caritas è ormai una grande Confederazione, riconosciuta ampiamente anche
nel mondo per le sue realizzazioni… Caritas prepara tante tavole per chi ha
fame. In questi mesi avete svolto la grande campagna “Una famiglia umana
cibo per tutti”….Caritas rivela dunque la forza dell’amore cristiano e il
desiderio della Chiesa di andare incontro a Gesù in ogni persona, soprattutto
quando è povera e soffre”.
BIBLIOGRAFIA
Boccaccin L., Rossi G. (2006). La identità del volontariato. Orientamenti valoriali e
siti. Intervento a confronto. Vita e Pensiero.
Donati P. (1996) Sociologia del terzo settore. La nuova Italia scientifica: Roma
Moscovici S. (1997) Psicologia sociale. Cortina: Milano
Maslow A. (1977) Motivazione e personalità. Armando: Roma.
Pearce J. L. (1994) Volontariato: motivazioni e comportamenti nelle organizzazioni di
Lavoro volontario. Cortina editore: Milano
www.afsai.it/
www.humanitalia.org
www.project-abroad.it
www. unicef.it volontariato
www. wikipedia.org/wiki/volontariato
91